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Roma - Roma e l'Antico, realtà e visione nel '700
Fondazione Roma Museo - Palazzo Sciarra Colonna

dal 30 novembre 2010

A seguito del grande successo di pubblico registrato con la grande esposizione di Edward Hopper in Italia, la Fondazione Roma (diretta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele) propone un nuovo sguardo verso l’arte antica. Oggetto stavolta è la riscoperta dell’antichità nella Roma del Settecento, il secolo segnato dai grandi ritrovamenti archeologici, che hanno coinvolto e ispirato architetti, artisti, letterati, studiosi e collezionisti antiquari.

IL TEMA
“La Città eterna è il principale oggetto di interesse della Fondazione Roma. Da essa si parte per confrontarci col mondo che ci circonda. Così, dopo la mostra sul ‘400, cui si sono succeduti gli sguardi al mondo orientale con Hiroshige e all’America con Hopper, torniamo a Roma e alle arti che vi fiorirono nel ‘700. Secolo delle grandi scoperte archeologiche, nel ‘700 il fascino dell’antico coinvolge infatti artisti, letterati, studiosi e collezionisti internazionali e il richiamo suscitato dai reperti archeologici dell’Urbe – autentici o riprodotti – genera una vera e propria moda. La mostra racconta dunque di Roma quale modello culturale universale, con le sue meraviglie, i suoi monumenti e i suoi primi musei. Grazie a questa mostra alcuni capolavori fuoriusciti dall’Italia nel Settecento, per arricchire le collezioni delle antichità più prestigiose dell’epoca, rientrano per la prima volta dall’estero, per offrire al visitatore l’opportunità di osservare l’entità dei modelli figurativi classici, permettendogli di rivivere il fascino di una città che nel XVIII secolo, grazie alla ricchezza del suo patrimonio artistico e monumentale, assunse un primato indiscusso nel contesto europeo.” (Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele)

L’opera dei curatori, Carolina Brook e Valter Curzi, ha portato a selezionare 140 opere d’arte e reperti archeologici, tra sculture, dipinti ed eleganti oggetti d’arte decorativa, (grazie alla collaborazione di musei sparsi in tutto il mondo) che evocano il grande momento storico in cui la città divenne il fulcro internazionale della rivisitazione e rinascita dell’antichità classica, divenuta modello di riferimento per le arti, l’erudizione e il gusto.

Nella mostra troviamo sia capolavori antichi che opere moderne, riunificate nell’intento di restituire al visitatore l’incredibile contaminazione e creatività che animò le Arti nella Roma del ‘700.
Un corpus di rilievo è rappresentato dalle sculture antiche presenti in mostra, quali:
l’Apollo Citaredo e l’Erma di Pericle dai Musei Vaticani, la Flora e l’Eros Capitolini, la Musa e la Testa di Serapide dal Prado, l’Athena Lemnia dal Kunstsammlungen di Dresda e la Minerva d’Orsay, eccezionalmente prestata dal Louvre.
Un altro aspetto coperto dalla mostra è quello delle opere d’arte composte nel Settecento da autori apertamente ispirati dalla classicità, come:
Antonio Canova, con le sculture Venere e Adone - dal Museo e Gipsoteca di Possagno - e Amore Alato noto come Amorino Yussupov dall’Hermitage di San Pietroburgo; Jacques Louis David, con l’esemplare nudo di Ettore, prodotto a Roma e attualmente conservato nel Musée Fabre di Montpellier; Anton Raphael Mengs, con il Parnaso dell’Hermitage e il notissimo “falso antico” Giove bacia Ganimede della Galleria di Palazzo Barberini; Giovanni Battista Piranesi, presentato come artista e mercante di antichità, a cui rimanda il monumentale Vaso, sempre dall’Hermitage, acquistato da Caterina II, Imperatrice di Russia.

Tra le novità della mostra va sottolineata l’affascinante ricostruzione virtuale dei perduti interni della Domus Aurea, concepita e curata da Stefano Borghini e Raffaele Carlani. Se dagli scavi voluti da papa Clemente XIII (tra il 1758 e il 1769) sull’area della residenza di Nerone, emersero opere antiche, attualmente perse o disseminate un po’ ovunque, la moderna tecnologia ci permette di riscoprire virtualmente, attraverso la riproduzione dei disegni e delle incisioni acquerellate composte all’epoca degli scavi, lo stesso affascinante spettacolo che si presentava ai visitatori del XVIII secolo.

Il percorso della mostra si svolge in sette sezioni:
I SEZIONE Il gran teatro delle rovine e il fascino della statuaria antica
II SEZIONE La “resurrezione” dell’Antico: scavare e conservare
III SEZIONE Restaurare, reinventare, falsificare e vendere l’Antico
IV SEZIONE Il mercato dell’Antico: le botteghe di Bartolomeo Cavaceppi e Giovanni Battista Piranesi
V SEZIONE Formarsi sull’Antico: il magistero delle Accademie
VI SEZIONE Abitare l’Antico: il gusto e la decorazione degli interni
VII SEZIONE Gli artisti nella sfida con l’Antico

 
     
 

Anche questa volta, come per la mostra su Edward Hopper, si è occupata della Campagna divulgativa dell’evento l’Arthemisia Group. Iole Siena, che ne è il presidente, a tale proposito scrive: “La scelta di comunicare l’arte in modo diverso dal solito non ha solo un fine promozionale dell’evento ma anche sociale: la crescita intellettuale del paese passa anche, a nostro parere, attraverso un accesso facilitato alla bellezza e ai valori della cultura. Quella che può sembrare una mera azione di visibilità, ha per noi un significato profondo e un obiettivo lontano”.

A Palazzo Cipolla, su via del Corso, si è aggiunto ora Palazzo Sciarra Colonna. Le due sedi permetteranno  alla Fondazione Roma di aumentare le proposte espositive, con eventi vari e diversificati nell’ambito culturale dell’arte antica, moderna e contemporanea.
 
     
     
     
 
 
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