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Modena - Lo spazio del sacro
Modena,
Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini
dal 5 dicembre 2010 al 6
marzo 2011
Sabato 4 dicembre 2010 alle ore 18.00 la Galleria
Civica di Modena alla Palazzina dei Giardini e a
Palazzo Santa Margherita inaugurerà la mostra “Lo
spazio del sacro”.
Attraverso la collaborazione tra la
Galleria Civica di Modena e
la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, è
stata realizzata la mostra che presenta opere,
provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni
private sia italiane che estere, di autori
contemporanei che hanno espresso lavori
maggiormente vicini al concetto del sacro.
Esiste ancora oggigiorno una
dimensione del sacro? Mircea Eliade scrive,
infatti, che il sacro “è divenuto
irriconoscibile; si è camuffato in forme,
propositi e significati che sono apparentemente
‘profani’. Il sacro non è scontato, com’era per
esempio nell’arte del Medioevo. Non si riconosce
immediatamente e facilmente, perché non è più
espresso attraverso il convenzionale linguaggio
religioso”. Nell’arte contemporanea, dunque, il
concetto del sacro si esprime con
limiti,
significati e possibilità del tutto particolari. I
saggi presenti nel catalogo, di Michele Emmer,
Vito Mancuso, Vincenzo Pace e Vincenzo Vitiello ne
dispiegano e chiariscono i contorni concettuali, a
volte oscuri o non palesi, che le opere moderne
possiedono.
IL TEMA
Il curatore della mostra
Marco Pierini scrive nel catalogo:
“Non di rado l’opera d’arte
definisce con la sua mera presenza uno spazio di
riguardo, inviolabile, sacro nell’accezione che
rimanda direttamente all’etimologia della parola:
circoscritto, ristretto, separato. La distanza che
essa delimita può essere sia puramente spaziale,
fisica, sia temporale, sia culturale. In ogni
caso, tuttavia, questa distanza rimarrà
invariabilmente a segnare una straordinarietà,
un’eccezionalità, una dimensione non ordinaria né
quotidiana. Ma tale dimensione non è,
contrariamente alle apparenze, avulsa dalla vita
perché, anzi, alla sua forza attrattiva è quasi
impossibile resistere, che sia fondata
sull’incanto e la fascinazione oppure sul timore e
l’inquietudine dell’ignoto. Limite e soglia,
confine e passaggio, lo spazio sacro si
costituisce sempre come rapporto tra mondi diversi
e come invito per chi guardi a lasciarsi
trasportare, ad affidarsi all’opera e sperimentare
una sorta di estraniamento contemplativo o di
empatetica immedesimazione”.
Verranno
esposte opere di autori contemporanei, quali: Adel
Abdessemed, Giovanni Anselmo, Kader Attia, Paolo
Cavinato, Chen Zhen, Vittorio Corsini, Josep
Ginestar, Anish Kapoor, Richard Long, Roberto Paci
Dalò, Jaume Plensa, Wael Shawky. Ogni opera
occuperà uno spazio a se stante, tale da
amplificarne l’effetto sia con gli spettatori, in
un approccio intimo e del tutto personale, che con
il contenitore museale stesso
Nell’occasione della mostra, verrà riaperta la
Palazzina dei Giardini, nel secondo stralcio del
restauro, che verrà concluso con il recupero
pittorico dei decori della cupola. Il restauro è
stato curato dal Settore Lavori Pubblici del
Comune di Modena e ha riguardato gli interni e gli
impianti elettrici e termici, alimentati, in
particolare, attraverso l’uso di energia
geotermica.
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