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Sergio Bertolami
e Rosa Manuli -
EX AQUA -
Il braccio di San Raineri
Pagine 240
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences Srl
 

Costo Brossura:
Euro 16,00

  2/4  
  LA FILOSOFIA IN ITALIANO
 
 
 

 

 

La gnoseologia
Il concetto principale e caratteristico di Telesio è quello che sostiene che la natura va studiata e conosciuta attraverso principi altrettanto naturali (iuxta propria principia), idea che ritroveremo più tardi nelle dottrine di Tommaso Campanella e Giordano Bruno. Egli critica il metodo aristotelico per il quale la conoscenza materiale si basava su spiegazioni metafisiche, quali gli universali astratti, come sostanza, forma e materia.  Il greco ricorreva al “motore immobile” per spiegare i fenomeni fisici. Telesio ribatteva che per darne una spiegazione bisogna utilizzare, piuttosto, gli stessi sensi che li percepiscono. Con questo non bisogna pensare alla sua filosofia come totalmente empirista. La sua visione globale, infatti, presupponeva l’esistenza di principi primi, simili a quelli presocratici e neoplatonici, esattamente in linea con i circoli filosofici (e magici) del tempo.

Tre erano gli elementi base per il filosofo calabrese: il caldo, il freddo e la materia. Lo stesso movimento era causato, secondo lui, dal caldo, e la stessa vita, che è sensibilità, è calda: ogni corpo che è dotato di una minima quantità di calore è vivente. I corpi organici, a differenza di quelli inorganici, posseggono un’anima che li permea, soprannominata da Telesio, spiritus. Egli scrive: “è la stessa sostanza che nell'uomo sente e ragiona; la sostanza che ragiona non è affatto diversa da quella che sente”. Da cui lo spiritus, inscindibile dal corpo, muore assieme ad esso.
Sempre dalla materia scaturisce l’intelligenza, cosa non esclusiva dell’essere umano, ma comune con gli altri esseri viventi. Essa si forma dall’accumulo delle esperienze sensibili, che danno all’intelligenza (con i suoi ricordi) la capacità di saper riconoscere, anche in assenza di una nuova sensazione personale.

       Il suo naturalismo e la religione
Uno spazio a parte, è ritagliato da Telesio sull’esistenza di Dio come creatore del cosmo e, quindi, della natura, che segue, grazie al suo Creatore, leggi ordinatrici immutabili. A Lui si deve l’esistenza dell’anima immortale (anima superaddita) e quindi l’esistenza di una vita ultraterrena secondo una giustizia divina. Egli scrive: “[L'anima] sostanza altra dallo spirito seminale, veramente divina e infusa da Dio stesso.”
Alcuni critici hanno avanzato l’ipotesi che Telesio, ben sapendo il portato della sua filosofia naturalista e materialista, abbia assunto tali posizioni, in aperta contraddizione tra loro, per evitare malumori o, peggio, scontri con la Chiesa e le sue autorità.

La sua etica
L’etica di Telesio ha accenti innovativi. Distaccandosi da Aristotele, che ritiene massimo bene l’esercizio della ragione, il filosofo calabrese sostiene che il bene supremo sia la sua stessa conservazione fisica. Quello che la favorisce è bene, quello che la mette in pericolo, male. Quasi ovviamente, il piacere è bene, il dolore è male.  E’, però, altrettanto ovvio che il saggio sappia andare oltre il piacere facile e immediato, sulla base delle proprie esperienze, esso dovrà curare la virtù, in funzione di una conservazione spirituale. A livello sociale questi concetti sono mirati alla convivenza tra uomini, dove la pratica tra vizio e virtù comporta un premio o una punizione, un bene o un male.

   
   
   
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