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Marcello Crinò
EUTICHIO AJELLO
Dalla Sicilia alla Spagna
Pagine 104
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences

 

Costo: Brossura:
Euro 10,00

 
  3/5  
  IL SETTECENTO
 
 
 

 

 

Come altri grandi pedagoghi, Rousseau non fu come padre per nulla affettuoso ne tanto meno educatore dei suoi cinque figli (che, come abbiamo detto, abbandonò in orfanotrofio), ma grande educatore a livello sociale.
Rousseau spiega la sua visione dell'educazione nell'Emilio, libro apparentemente di fantasia. La crescita del ragazzo (Emilio, appunto) è divisa in tre parti:


▀  la prima sino ai dodici anni circa, periodo in cui non esiste nessun pensiero complesso. I bambini vengono, in un certo modo, paragonati ad animali.
▀  la seconda va dai dieci o dodici anni sino ai quindici. In questa fase il ragazzo comincia a crearsi un proprio pensiero.
▀  la terza va dai quindici in su. Il giovane completa il suo viaggio cerebrale e diventa adulto. A questa età il giovane incontra una ragazza con cui potrà integrarsi.

La pedagogia di Rousseau poggia sul concetto del "educazione preventiva". Non è importante insegnare al ragazzo verità e virtù, quanto metterlo in condizione di non sbagliare, cioè prevenire il vizio dell'individualismo e dell'autocoscienza urbana. La città viene vista come serbatoio di questi elementi negativi. Emilio viene portato, infatti, nella campagna, il luogo che, per Rousseau, è maggiormente congeniale alla natura umana, sia dal punto di vista fisico che morale.  Obiettivo della pedagogia, è come imparare a vivere, e questo è possibile solo dalla propria esperienza diretta, dall'esempio del genitore, come seguire i suoi istinti sociali, consentendo il libero sviluppo della sua personalità.

Le idee di Rousseau sull'educazione hanno profondamente influenzato le seguenti teorie, tanto che John Darling  sosteneva “che la storia della teoria dell'educazione consiste in una serie di note a margine alle opere di Rosseau”
Rousseau distingue tra un bambino sano e un bambino "inutile" e incapace. La pedagogia deve mirare all'ottenimento di un bambino sano. Incredibilmente, sminuiva l'importanza della lettura, mentre ne dava moltissima all'apprendimento tramite l'esperienza e non tramite l'acculturazione, e raccomandava di sviluppare l'emotività del bambino prima che la sua ragione.

   
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