Sistiana: Laboratorio esperienziale di scultura/modellato alla Casa Atelier di Mascherini

Sperimentare la materia attraverso la realizzazione di una vera opera di modellato ispirata alle sculture di Marcello Mascherini, uno dei più grandi maestri del Novecento. Con questa nuova proposta, aperta a tutte le persone creative, l’anteprima della X edizione della rassegna “L’Energia dei Luoghi. Festival del vento e della Pietra / Polifonia carsica” avvia la sua attività di laboratorio esperienziale, con due giornate (sabato 6 e domenica 7 settembre alla Portopiccolo Art Gallery – Sistiana, Duino Aurisina) curate dall’artista multidisciplinare Alessandra Spigai e organizzate dall’Associazione Casa C.A.V.E. insieme all’Associazione Archivio Mascherini.

Laboratorio esperienziale di scultura/modellato

SABATO 7 e DOMENICA 8 SETTEMBRE 2024 

Portopiccolo Art Gallery
visita guidata alla Casa Atelier di Mascherini a Sistiana

“Due giornate intense (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00)” – spiega Alessandra Spigai – “per scoprire l’arte del modellato, dagli albori dell’uso dell’argilla – vasellame, manufatti preistorici e mitici – alla sua trasformazione attraverso la creatività sino a giungere all’opera d’arte contemporanea e ai lavori scultorei del maestro Marcello Mascherini, esposti proprio alla Portopiccolo Art Gallery per la mostra ‘Marcello Mascherini – scultura come poesia’. Inoltre, sabato 7 settembre 2024 dalle 17.00 alle 18.00 visita guidata alla Casa Atelier di Mascherini a cura di Francesco e Leonardo Bordin con proiezione del documentario “Marcello Mascherini”, regia e fotografia di Mario Volpi, collaborazione artistica di Giorgio Sestan, musica di Lorenzo Peratoner, Julia Cinematografica, Trieste, 1969 (colori, 16 mm, durata 12’).

Per informazioni chiamare il 338 6045489 oppure 333 4344188 o scrivere una mail a portopiccoloartgallery@gmail.com entro il 4 settembre 2024.

Il corso, aperto a tutte le persone creative, si attiverà con l’iscrizione di minimo 6 partecipanti e si svolgerà presso la Portopiccolo Art Gallery – Portopiccolo Sistiana (via delle Botteghe n.1 Park P1 e P2). Tutti i materiali necessari per lo svolgimento del laboratorio sanno forniti dall’organizzazione.

Nato a Udine il 14 settembre 1906, trascorse la prima infanzia ad Azzano Decimo (Pn) con la nonna materna e, dopo la sua morte, si trasferì a Trieste con la madre nel 1912. Durante la prima guerra mondiale, fu profugo a Isernia dove iniziò la sua formazione artistica. Tornato a Trieste nel 1920, studiò all’Istituto Industriale “Alessandro Volta” e lavorò brevemente nello studio dello scultore Franco Atschko.
Il suo esordio espositivo avvenne nel 1924, e nel 1929 ottenne la Medaglia d’Argento del Ministro della Pubblica Istruzione. Mascherini partecipò a importanti esposizioni nazionali e internazionali, tra cui la Quadriennale di Roma, la Triennale di Milano e la Biennale di Venezia. Ottenne numerosi incarichi per monumenti funerari e pubblici, oltre a collaborazioni con architetti famosi per la realizzazione di opere d’arte in transatlantici.
Nel 1950 vinse il Primo Premio per uno scultore italiano alla Biennale di Venezia, consolidando la sua fama. Negli anni cinquanta e sessanta, le sue opere si caratterizzarono per forme stilizzate e grazia compositiva. Ricevette prestigiosi riconoscimenti e collaborò con importanti artisti e istituzioni. Verso la fine della carriera, le sue sculture assunsero toni più drammatici e naturalistici. Trasferitosi a Sistiana nel 1967 (dove tuttora gli eredi hanno in gestione il suo affascinante atelier), mantenne relazioni con molti intellettuali, contribuendo notevolmente alla scena artistica italiana fino alla sua morte nel 1983.

Artista multidisciplinare, nata in Veneto nel 1967, ha iniziato a dedicarsi alla scultura dopo aver attraversato l’espressione di molte arti, dalla pittura alla grafica e al design, dalla scrittura alla fotografia. La sua arte è trasformista e inquieta, struggente e visionaria. Nelle forme plastiche, modellate o scolpite e nella continua sperimentazione, trova il suo linguaggio primordiale e trascendente. Il suo lavoro, poetico, materico e intenso, desidera rappresentare il travaglio del vivere e della necessaria ricerca interiore anche attraverso relazioni magiche con simboli, segni, oggetti ed eventi.
Numerose le sue mostre, di cui ricordiamo in particolare: “Mutation/Hybritation” – Parigi, Galleria Mémoir de l’Avenir, “Les Passages” – Bruxelles, Casa Tassel di Victor Horta e “Muse interiori” con la partecipazione al Fuori Salone di Milano e l’esposizione a Palazzo Costanzi – Sala Veruda a Trieste.


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it

JAZZINSIEME SPILIMBERGO il programma del weekend

Il programma di Jazzinsieme Spilimbergo entra nel vivo, con un Main Concert e un Club Live davvero imperdibili per gli appassionati di musica jazz e blues. 

Sabato 31 agosto, sul palco principale del Festival organizzato dall’Associazione Culturale Blues In Villa APS si esibirà un gigante del jazz made in Italy: GeGè Telesforo, con il nuovo progetto “Big Mama Legacy”, mentre domenica 1° settembre alla Trattoria Tre Corone si terrà il concerto del Broadway Standard Trio

Entrambi i gli eventi sono a ingresso libero.

GeGè Telesforo 
porta il nuovo progetto
“Big Mama Legacy” 

in Piazza Garibaldi
sabato 31 agosto.

Domenica Club Live conclusivo con il Broadway Standard Trio.

Riflettori puntati su Piazza Garibaldi sabato 31 agosto alle ore 21:15, per il Main Concert più atteso di questa prima edizione di Jazzinsieme SpilimbergoGeGè Telesforo porta il suo nuovo progetto “Big Mama Legacy” nella Città del Mosaico. 

“Big Mama Legacy” è un omaggio alle vibrazioni e atmosfere che si sono respirate all’omonimo music club di Trastevere, attivo dagli anni ’80 e chiuso definitivamente nel corso della pandemia. 

Un “ritorno alle origini”, con sonorità blues, jazz e funky rivisitate in chiave contemporanea e incanalate in un album pubblicato dall’etichetta statunitense RopeADope e che vede la partecipazione di nuovi talenti e grandissimi nomi della scena jazz italiana.

Vocalist, polistrumentista, compositore, produttore discografico, divulgatore, autore e conduttore radiotelevisivo: GeGè Telesforo ha trasformato la sua passione per la black music in una vera e propria missione di vita, dedicandosi anima e corpo ad essa per ormai più di 40 anni. 

Sul palco con GeGè ci saranno Matteo Cutello alla tromba, Giovanni Cutello al sax alto, Christian Mascetta alla chitarra, Vittorio Solimene all’organo e tastiere e Michele Santoleri alla batteria.

In caso di pioggia, il concerto si terrà al Teatro Miotto.
Ingresso libero. 



Nel 2019 l’Associazione Culturale Blues In Villa APS ha deciso di ri-fondare il Festival, mantenendo il logo e la linfa vitale originali e donando un nuovo jazz festival a Pordenone. Le 6 edizioni già trascorse di Jazzinsieme hanno ospitato nomi del calibro di John Scofield, Billy Cobham, Richard Bona, Avishai Cohen, RYMDEN, Kurt Elling, Charlie Hunter, Fabrizio Bosso, Enrico Merlin, Gegè Telesforo, Gianpaolo Rinaldi Trio, Gianluca Petrella, il trio Calderazzo-Patitucci-Weckl.



Ufficio Stampa 
A-Z Press
info@a-zpress.com

Alla Magnani-Rocca per la prima volta in Italia ‘La Promenade’ di Renoir 

Alla Villa dei Capolavori si celebrano i 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo con un evento di respiro internazionale che rappresenta un’occasione imperdibile per gli appassionati d’arte.

Dal 1° settembre al 15 dicembre 2024, la Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo, presso Parma, ha l’onore di ospitare La Promenade di Pierre-Auguste Renoir, uno dei quadri più affascinanti dell’artista francese e di tutto l’Impressionismo; il dipinto proviene dal J. Paul Getty Museum di Los Angeles per una prima assoluta in Italia nell’ambito di una importante collaborazione tra i due musei.

Per la prima volta in Italia uno dei capolavori dell’Impressionismo:
‘La Promenade’ di Renoir dal Getty Museum di Los Angeles
Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo – Parma
1° settembre – 15 dicembre 2024

La Promenade di Renoir è esposta alla Villa dei Capolavori insieme al meraviglioso Monet, ai Cézanne e ai due Renoir della Collezione permanente, che rappresentano il più ricco e importante nucleo di pittura francese del periodo impressionista visibile in Italia.
Eseguito nel 1870, La Promenade è considerato uno degli esiti più alti della produzione di Renoir e anticipa quella rivoluzione che cambierà il corso della storia dell’arte: l’Impressionismo, movimento che nasce ufficialmente il 15 aprile 1874 con la prima mostra di un gruppo di giovani artisti – Monet, Degas, Pissarro, Morisot e Renoir – pronti a trasgredire le regole dell’arte accademica, che già da alcuni anni stavano sperimentando la nuova pittura fatta di luce e natura en plein air.

La luce del sole screziata gioca su una lussureggiante radura boschiva. Un giovane scosta il fogliame per aprire la strada alla sua compagna. Lei gira la testa di lato in segno di modestia, forse esitante nel seguirlo più lontano nel bosco. Nella Promenade entrambe le figure sono cruciali per la scena, ma sono trattate in modo molto diverso. Mentre i verdi appena colpiti dalla luce nell’angolo in alto a destra illuminano la figura scura dell’uomo, ben illuminata e vestita di bianco la donna è il fulcro dell’immagine. Molto probabilmente si tratta di Lise Tréhot che fu la modella preferita e la compagna di Renoir durante gli anni Sessanta del XIX secolo e appare in molte delle sue opere di quel periodo.

Il dipinto raffigura una scena di vita quotidiana i cui personaggi sono tipi ben riconoscibili socialmente. Il canotier si presenta come un piccolo borghese, appartenente alla classe medio-bassa e la sua compagna come una delle famose grisettes, le ragazze di buon cuore comuni nella mitologia della vita bohémien parigina, interessate ai bei giovani per il loro fascino, non per i loro soldi. Parigini in gita romantica che evocano un mondo rilassato di piaceri fugaci, dove le restrizioni sociali sono allentate nel contesto di una natura libera.

Stilisticamente La Promenade è un omaggio agli artisti precedenti che Renoir ammirava molto come Watteau e Fragonard. Ma a differenza delle immagini di seduzione create dai suoi predecessori, quella di Renoir è una immagine istantanea catturata con spontaneità: due giovani immersi nella natura, forse in un parco, non in posa sullo sfondo di un atelier.

Renoir aveva trascorso l’estate precedente dipingendo all’aperto con Monet, che lo incoraggiava a orientarsi verso una tavolozza più chiara e luminosa e a indulgere nella sua predilezione per una pennellata lussureggiante e piumosa. La luce che filtra attraverso il fogliame diventerà un marchio distintivo delle migliori opere impressioniste di Renoir degli anni 1870 e 1880. In Promenade l’artista conserva anche un po’ della tavolozza verde e marrone di Courbet e usa una miscela di colore sottile e oleosa, dove le sue tinte smaltate fluttuano a macchie l’una nell’altra per creare profondità; una pittura che gli consente di esprimere la sua personale percezione sensoriale del mondo che gli sta intorno.

In questi termini la tecnica di La Promenade ne fa uno dei primi veri quadri impressionisti.

Renoir all’inizio del Novecento affronterà con immutato entusiasmo una nuova stagione artistica, caratterizzata da una più evidente distanza rispetto alla resa naturalistica del motivo ispiratore, rilevata dall’intensità delle gamme cromatiche e dalla perdita delle linee di contorno degli elementi raffigurati, dissolte nelle armonie colorate delle vibrazioni luministiche, come ben documentano i dipinti dell’artista scelti da Luigi Magnani e parte delle raccolte d’arte della Fondazione Magnani-Rocca, che, accostati a La Promenade, consentono uno speciale confronto fra la pittura del giovane e quella dell’anziano Renoir.


RENOIR. LA PROMENADE
dal Getty Museum di Los Angeles
Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dal 1° settembre al 15 dicembre 2024. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Domenica 1, sabato 7 e domenica 8 settembre orario 10-18.
Aperto anche 1° novembre e 8 dicembre. Lunedì chiuso.
Ingresso: € 15 valido anche per le Raccolte permanenti, la mostra ‘Il Surrealismo e l’Italia’ dal 14 settembre e il Parco romantico – € 13 per gruppi di almeno quindici persone – € 5 per le scuole e sotto i quattordici anni. Il biglietto comprende anche la visita libera agli Armadi segreti della Villa. Per meno di quindici persone non occorre prenotare, i biglietti si acquistano all’arrivo alla Fondazione.
Informazioni e prenotazioni gruppi:
tel. 0521 848327 / 848148   info@magnanirocca.it   www.magnanirocca.it   
A partire dal 14 settembre, il sabato ore 16 e la domenica e festivi ore 11.30, 15.30, 16.30, visita alla mostra ‘Il Surrealismo e l’Italia’ e al focus su Renoir e con guida specializzata; è possibile prenotare a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 20 (ingresso e guida).
Ristorante tel. 0521 1627509   whatsapp 393 7685543   e-mail marco@bstro.it

La mostra è realizzata grazie al contributo di:
FONDAZIONE CARIPARMA, CRÉDIT AGRICOLE ITALIA
Media partner: Gazzetta di Parma, Kreativehouse.
 
La Fondazione Magnani-Rocca è una delle più importanti istituzioni artistiche d’Europa.
La Villa dei Capolavori, sede della Fondazione a Mamiano di Traversetolo, presso Parma, ospita la collezione d’arte di Luigi Magnani, con opere di Monet, Renoir, Cézanne, Goya, Tiziano, Dürer, de Chirico, Rubens, Van Dyck, Filippo Lippi, Carpaccio, Burri, Tiepolo, Canova e la più significativa raccolta di lavori di Giorgio Morandi.
 
Immersa nella campagna parmense, la Villa conserva ancora oggi un fascino sontuoso e senza tempo con i suoi arredi di epoca neoclassica e impero, circondata da un grande Parco Romantico con piante esotiche, alberi monumentali e gli splendidi pavoni bianchi e colorati.

Ufficio Stampa: Studio ESSECI  Sergio Campagnolo
Rif. Simone Raddi  simone@studioesseci.net  tel. 049 663499.

Etruschi a Bolzano. Nella mostra un mitico vaso di Nikosthenes

Al Centro Trevi-Trevilab, in Bolzano, il 24 ottobre aprirà le porte la mostra “Etruschi. Artisti e artigiani”; resteranno aperte alle visite sino al 2 febbraio 2025.

È una mostra che già al suo primo annunciarsi ha suscitato un interesse particolare. Si percepiscono una curiosità e un’attesa perlomeno pari a quella che si è vista lo scorso anno per la prima delle esposizioni promosse dalla Provincia autonoma di Bolzano, Cultura Italiana intorno alle grandi civiltà antiche, quella dedicata agli Antichi Egizi, che segnò il record di visitatori per le mostre al Trevi.

Cresce la curiosità e cominciano a essere rese pubbliche nuove informazioni su alcuni dei contenuti della mostra.

ETRUSCHI. Artisti e artigiani
Bolzano, Centro Trevi-Trevilab
24 ottobre 2024 – 2 febbraio 2025

Mostra promossa dalla Provincia autonoma di Bolzano in collaborazione e a cura del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia in Roma.

Fra le opere del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia in Roma, diretto da Luana Toniolo, sarà possibile ammirare in particolare un’inedita anfora “nicostenica” proveniente da Cerveteri, risalente a oltre 2500 anni fa. L’anfora è così detta perché la sua insolita forma con lungo collo appare firmata (“Nikosthenes epoiesen”, “Nikosthenes fece”) con il nome di una delle più raffinate botteghe di ceramisti ateniesi.

Ma cosa rende così particolare le anfore di questo tipo rispetto alle altre rinvenute in Etruria o in Grecia? È ben vero che un altissimo numero di vasi greci è restituito proprio dall’Italia, dove veniva importato in grandi quantità per una clientela raffinata che amava esibire la conoscenza della cultura e del mito greco.

In questo clima di contatti e di scambi, l’anfora nicostenica fornisce un esempio eclatante del fatto che, allora come oggi, a governare la produzione artistica e il suo mercato è la committenza, e in questo caso una committenza internazionale.

Nikosthenes era infatti a capo di una officina all’interno della quale venivano prodotte opere per una clientela medio-alta. Questa linea particolare di vasi, a giudicare dalla loro distribuzione, è stata unicamente prodotta per essere esportata in Etruria, mentre in Grecia risulta assente.

Forme particolari, ma soprattutto decorazioni coloratissime, come si osserva nelle figure che arricchiscono il meraviglioso vaso che raggiungerà la mostra a Bolzano. Nell’Officina ateniese erano attivi vari artisti in qualità di pittori e decoratori, noti da altri importanti lavori, che si ispiravano a modelli comuni rielaborandoli secondo la propria sensibilità.

Ad affiancare l’anfora nicostenica è un’ansa attribuita alla stessa officina, decorata con l’immagine di un guerriero munito di lancia. Opere fondamentali per ricostruire i rapporti fra produzioni artigianali e artistiche e i valori promossi da quanti amavano circondarsene.


Info: www.provincia.bz.it/arte-cultura/cultura/centro-trevi.asp
 
Ufficio Stampa
 
Per MondoMostre
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Referente Simone Raddi: simone@studioesseci.net
 
Per Provincia Autonoma di Bolzano
Ilaria Vinante
vinante.ila@gmail.com

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A Cagliari “Libere Connessioni” è la parola d’ordine

“Libere Connessioni” è la parola d’ordine del festival Forma e Poesia nel Jazz, in scena a Cagliari dall’11 al 21 settembre. Libere connessioni sono quelle che il jazz crea tra artisti che si incontrano abitualmente o per la prima volta, tra i musicisti e il pubblico curioso di seguire il gioco della loro creatività, tra linguaggi estetici diversi o anche antitetici che improvvisamente rivelano incredibili punti di contatto. Connessioni per eccellenza sono poi quelle create dalla radio, strumento fondamentale per la diffusione di massa della musica, di cui il festival celebra il centenario allestendo una ricca esposizione di modelli storici.

La ventisettesima edizione del festival cagliaritano sarà come da tradizione una vetrina dedicata al miglior jazz italiano, sia quello affermato su scala internazionale (Tullio De Piscopo, Fabrizio Bosso, Mauro Ottolini, Alessandro Lanzoni e Francesco Cafiso tra gli altri) che quello proposto dai più interessanti talenti emergenti (Eleonora Strino). Un evento speciale porterà sul main stage del festival anche un ospite straniero, l’innovativo batterista svizzero Jojo Mayer, mentre non mancheranno appuntamenti collaterali che sottolineano la vocazione diForma e Poesia nel Jazz verso le tematiche sociali, ambientali e della sostenibilità, soprattutto in rapporto al suo territorio e alla mobilità. Idee che diventano spunti per sviluppare occasioni di ascolto jazz: trekking musicali, concerti in luoghi dall’alto profilo culturale e paesaggistico, spettacoli in movimento.

Forma e Poesia nel Jazz
XXVII Edizione
11-21 settembre 2024
Cagliari

Serate al Lazzaretto

Lo spazio duttile del Lazzaretto sarà il principale punto di connessione per gli eventi del festival. Una sola casa in cui coabitano concerti, incontri con gli autori, occasioni conviviali.

Il Lazzaretto ospiterà i concerti principali del festival a partire dall’evento speciale della serata inaugurale, l’11 settembre, con il batterista svizzero Jojo Mayer, impegnato in un set nel quale la performance umana e la potenza arcaica dei tamburi si confrontano con la più avanzata tecnologia generativa musicale in tempo reale. In “Me/Machine” Mayer esplora nuove possibilità e narrazioni ritmiche, cercando una forma di coesistenza simbiotica tra performer e tecnologia digitale. Esplorando le innovative possibilità dell’AI, Mayer ha sviluppato una sua ‘macchina’ musicale che interagisce mutando, interpretando, seguendo o anticipando il suo drumming.

Le quattro serate dal 12 al 15 saranno una piccola enciclopedia del jazz italiano, da sempre interesse principale del festival. Il 12 riflettori puntati su un simbolo della musica nazionale: Tullio De Piscopo. Con la sua batteria ha dominato qualunque genere musicale, dal pop, alla musica mediterranea, dal jazz al tango di Piazzolla. Il suo concerto cagliaritano vuole essere una sorta di riepilogo della sua romanzesca carriera, una sorta di viaggio musicale che parte da Napoli e arriva sino a New York, ricordando le innumerevoli avventure vissute con Pino Daniele, le canzoni che lo hanno trasformato in un fenomeno popolare (Stop Bajon e Andamento Lento) senza trascurare la sua vena più jazzistica (con brani di Charles Mingus, Elvin Jones, Duke Ellington). Prima del concerto Tullio De Piscopo riceverà il premio alla carriera assegnato dall’Associazione Event’s Partner e finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Destinato a personalità, non solamente musicali, che si sono contraddistinte per il loro percorso artistico, il premio viene consegnato a De Piscopo in riconoscimento dei suoi oltre cinque decenni di carriera da protagonista della musica italiana anche a livello internazionale. La serata sarà introdotta dal trio di Antonio Floris, chitarrista sardo di base a Roma. E proprio dalla scena romana proviene la ritmica che lo accompagnerà in un repertorio che spazia dalla tradizione del jazz afroamericano a brani di sua composizione.

L’introduzione della sera del 13 è affidata ad Alberto Sanna: il rocker, cantautore, polistrumentista, scrittore, protagonista della musica “made in Sardinia” presenta il libro-CD Kalaritana, la cui parte musicale comprende canzoni originali inedite e cover d’autore. La serata prosegue poi con figure di spicco del jazz italiano che ci faranno ascoltare il lato più esotico della loro musica. La pianista Stefania Tallini si presenterà in duo col flautista spagnolo Jorge Pardo, in un set che mescolerà le esperienze di entrambi: jazz, musica classica, musica brasiliana e flamenco. Celebre come trombonista, Mauro Ottolini è in effetti un polistrumentista, come dimostra cimentandosi anche con le conchiglie nel progetto musicale “Nada Màs Fuerte”, creato per mettere in risalto le doti canore di Vanessa Tagliabue Yorke. La sua voce farà divampare tutta la passione e l’intensità​ emotiva di un programma di musiche popolari di diversi continenti, in un’alternanza di rumba, fado, calypso… Un giro attorno al mondo in cui le atmosfere latine si riflettono anche sulla musica di altri paesi e in cui il jazz fa capolino in un originale contesto strumentale.

Gioventù in trio: così potrebbe essere battezzata la sera del 14, con due set che vedranno succedersi sul palco i trii della chitarrista Eleonora Strino e del pianista Alessandro Lanzoni, quest’ultimo con in più lo special guest Francesco Cafiso al sax. Strumentista di notevole musicalità, la Strino bilancia un’evidente passione per la tradizione jazzistica con il piacere di variarne l’espressività accogliendo anche materiali tematici eterogenei. Lanzoni e Cafiso sono tra i jazzisti italiani che godono di maggior prestigio sia in patria che sulla scena internazionale. Li accomuna il fatto di essere stati degli enfants prodiges e di aver poi saputo mantenere le promesse dell’adolescenza una volta entrati nell’età adulta: pur ancora giovanissimi, sono ormai artisti maturi e di indiscutibile spessore, ricchi di esperienza che si riversa nella loro musica.

La serata del 15 è caratterizzata da evidenti connessioni tra i musicisti che prendono parte ai due set che la compongono. Il quartetto del trombettista Fabrizio Bosso è una delle formazioni più rappresentative del jazz italiano in ambito hard-swing-bop: la stabilità di lunga durata ha permesso a questo organico di sviluppare la propria musica in maniera sempre più personale, arrivando all’attuale repertorio che, pur conservando i moduli linguistici del jazz afroamericano, si compone prevalentemente di musiche originali di notevole appeal tematico. La serata prevede anche l’esibizione di un quartetto con il pianista Luca Mannutza, il sassofonista Max Ionata, il chitarrista Fabio Zeppetella e il batterista Sasha Mashin: un coerente e gagliardo pendant al gruppo di Bosso.

Gli extra del Lazzaretto

Il Lazzaretto ospiterà anche, nella Sala Archi, attività che aumentano i punti di vista sulla musica jazz.

Dal 12 al 15 settembre si terrà “100 e non sentirli”, esposizione di una quarantina di radio storiche a cura di Ampelio Jose Melin in occasione del centenario di questo mezzo di comunicazione di insostituibile importanza nella diffusione musicale.

Un trittico di presentazioni editoriali: il 14 Andrea Polinelli presenterà il suo libro “Gato Barbieri, una biografia dall’Italia tra jazz, pop e cinema” (Artdigiland, 2023); Enrico Merlin sarà invece protagonista di ben due incontri: “10 dischi per un secolo possono bastare?”, una guida all’ascolto di opere fondamentali del XX secolo (il 14) e “Bitches Brew”, dedicato ai misteri e la bellezza della musica elettrica di Miles Davis (il 15).

Il 13, 14 e 15 un momento di ristoro prima di pranzo con “Aperitivo in Jazz Cin Cin Cannonau”, una degustazione guidata a cura di Botteghe in Piazza.

Musica, movimento, natura, sostenibilità

Forma e Poesia nel Jazz 2024 sarà anche un festival in movimento, letteralmente. Il 13 e 14 settembre il jazz prenderà la metro, con le esibizioni del percussionista Giovanni Alborghetti e del sassofonista Diego Greco a bordo della metropolitana leggera (in collaborazione con ARST).

Un altro classico del festival è il trekking musicale alla Sella del Diavolo, il promontorio che si affaccia sul Golfo di Cagliari: il 13, dopo una passeggiata naturalistica guidata da Stefania Contini con partenza alle ore 9, si ascolterà l’esibizione del Duo Gipsy.

Altrettanto caratteristica è la pedalata jazz della mattina del 15 settembre, con l’amichevole partecipazione della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta: un’anteprima della Settimana Europea della Mobilità in Bicicletta. Gli amanti delle due ruote percorreranno la città attraverso i quartieri periferici da San Michele, transitando sul lungomare Sant’Elia sino al Lazzaretto, dove è prevista una sosta/aperitivo a cura di Cin Cin Cannonau con intrattenimento musicale.

Ad allargare ulteriormente la geografia del festival arriva poi il concerto del 21 settembre a Villa Pollini, con un piano solo di Federico Battista Melis.

Il festival Forma e Poesia nel Jazz 2024 è organizzato dalla Cooperativa FPJ con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport; Assessorato del turismo), del Comune di Cagliari (Assessorato alla cultura), della Fondazione di Sardegna e della Banca di Cagliari, con la collaborazione di FIAB, ARST, ABC Sardegna, Cooperativa Sant’Elia 2003, BFLAT, Associazione Event’s Partners, Associazione Baetorra, Botteghe in Piazza e Tourist Smile e con la media partnership di Tiscali e Nara Comunicazioni. Forma e Poesia nel Jazz aderisce al progetto Jazz Takes the Green, I-Jazz e Sardinia Jazz Network.

PROGRAMMA
 
Mercoledì 11 settembre
Il Lazzaretto
ore 21
Jojo Mayer
“Me/Machine”
Jojo Mayer (batteria, live electronics)
 
Giovedì 12 settembre
Il Lazzaretto
ore 20:15
Antonio Floris trio
Antonio Floris (chitarra),
Gabriele Pagliano (contrabbasso), Cesare Mangiocavallo (batteria)
 
ore 21:30
Tullio de Piscopo quintet
“40 anni di Stop Bajon”
 
Venerdì 13 settembre
Il Lazzaretto
ore 19:45
Alberto Sanna
show case “Kalaritana”
 
ore 20:15
Stefania Tallini & Jorge Pardo
Stefania Tallini (pianoforte), Jorge Pardo (flauto)
 
ore 21:30
Mauro Ottolini & Vanessa Tagliabue Yorke
“Nada Màs Fuerte”
Mauro Ottolini (trombone, conchiglie), Vanessa Tagliabue Yorke (voce),
Thomas Sinigaglia (fisarmonica), Marco Bianchi (chitarra classica),
Giulio Corini (contrabbasso), Zeno De Rossi (batteria)
 
Sabato 14 settembre
Il Lazzaretto
ore 20:15
Eleonora Strino trio
Eleonora Strino (chitarra, voce), Giulio Corini (contrabbasso), Zeno De Rossi (batteria)
 
ore 21:30
Alessandro Lanzoni trio feat. Francesco Cafiso
Francesco Cafiso (sax), Alessandro Lanzoni (pianoforte),
Matteo Bortone (contrabbasso), Enrico Morello (batteria)
 
Domenica 15 settembre
Il Lazzaretto
ore 20:15
Mannutza-Ionata-Zeppetella-Mashin Special quartet
Max Ionata (sax), Luca Mannutza(pianoforte),
Fabio Zeppetella (chitarra), Sasha Mashin (batteria)
 
ore 21:30
Fabrizio Bosso QUARTET
“We4”
Fabrizio Bosso (tromba), Julian Oliver Mazzariello (pianoforte),
Jacopo Ferrazza (contrabbasso), Nicola Angelucci (batteria)
 
ALTRI EVENTI
 
Da giovedì 12 a domenica 15 settembre
Il Lazzaretto, Sala Archi
100 e non sentirli
Esposizione di radio a cura di Ampelio Jose Melin
 
Da venerdì 13 a domenica 15 settembre
Il Lazzaretto, Sala Archi, ore 12:30
Aperitivo in Jazz Cin Cin Cannonau
Degustazione guidata a cura di Botteghe in Piazza
 
Venerdì 13 settembre
Metro Cagliari, ore 11-13
Jazz in metrò
Diego Greco & Giovanni Alborghetti
Diego Greco (sax), Giovanni Alborghetti (cajon)
In collaborazione con ARST
 
Sella del Diavolo, ore 12
Trekking musicale a cura di Stefania Contini
DUO GIPSY
 
Sabato 14 settembre
Metro Cagliari, ore 11-13
Jazz in metrò
Diego Greco & Giovanni Alborghetti
Diego Greco (sax), Giovanni Alborghetti (cajon)
In collaborazione con ARST
 
Il Lazzaretto, Sala Archi, ore 11:30
Presentazione del libro
“Gato Barbieri, una biografia dall’Italia tra jazz, pop e cinema” (Artdigiland, 2023)
di Andrea Polinelli
interviene l’autore Andrea Polinelli
 
Il Lazzaretto, Sala Archi, ore 18:30
Presentazione editoriale
Enrico Merlin “10 dischi per un secolo possono bastare?”
 
Domenica 15 settembre
Pedalata jazz
In collaborazione con FIAB
 
Il Lazzaretto, Sala Archi, ore 11:30
Presentazione editoriale
Enrico Merlin “Bitches Brew”
 
Sabato 21 settembre
Villa Pollini, ore 19
Federico Battista Melis piano solo

Organizzazione:
FPJ – Forma e Poesia nel Jazz soc. coop.
e-mail: formaepoesianeljazz@gmail.com
www.formaepoesianeljazz.com
www.facebook.com/FormaePoesianelJazz

Prevendite online:
www.boxofficesardegna.it
tel.: 070 657428

Biglietti:
concerti al Lazzaretto dall’11 al 15 settembre:
biglietti Jojo Mayer: euro 30 + 3 prevendita
biglietto giornaliero 12 settembre: euro 27 + 3 prevendita
biglietto giornaliero (13/14/15 settembre): euro 23 + 3 euro prevendita
abbonamento 4 serate (12/13/14/15 settembre): euro 80 + 5 prevendita

Tutti gli altri appuntamenti sono a ingresso gratuito


Direttore artistico: Nicola Spiga

Ufficio stampa nazionale: Daniele Cecchini
e-mail: dancecchini@hotmail.com

Ufficio stampa Sardegna: Riccardo Sgualdini
e-mail: tagomago.1@gmail.com

A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini.
Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti.
Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.

Venezia: Proiezione in anteprima di “Speranze dal Sottosuolo”

In occasione della 81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia 2024 , la mostra “Cen Long: Seminare Speranza,” curata da Metra Lin e Laura Villani, è lieta di presentare con il sostegno del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, l’anteprima del cortometraggio “Speranze dal Sottosuolo”, diretto da Valerio Finessi e prodotto da Vanni Sgaravatti. 

Il cortometraggio “Speranze dal Sottosuolo” presenta un legame speciale con il tema della speranza che guida la mostra Cen Long e il cammino delle persone più fragili e meno fortunate poste di fronte a insormontabili problemi burocratici.

La presentazione si terrà
VENERDI’ 30 AGOSTO
alle ORE 18.00
a PALAZZO QUERINI SAN BARNABA
Fondazione Ugo e Olga Levi, 
Calle Lunga San Barnaba, Dorsoduro 2691, Venezia

introduzione di 
Metra Lin e Laura Villani curatrici del Cen Long Italy Exhibition Tour

interventi di 
Vanni Sgaravatti produttore esecutivo del cortometraggio
Lucia Zanardi responsabile Inps Bologna
Piero Pellegrini ideatore Casa di Anna

Seguirà 
visione in anteprima nazionale del documentario
cocktail

Il documentario intende descrivere il progetto “Cura delle relazioni per la prevenzione del disagio” presentando una serie di esperienze vissute dai volontari riportate in interviste ai protagonisti del progetto, realizzato a Bologna con il sostegno del Cardinale Zuppi, la promozione da parte dell’Odv sanitaria Sokos e del Centro medico Legale di Inps. Viene in questo modo evidenziato l’impatto del dolore burocratico sul disagio sociale e sanitario e di come le fratture tra norme e bisogni sociali possano essere ricomposte con un rapporto di collaborazione tra istituzioni e volontariato. 

Dalle storie più drammatiche a quelle che mostrano un male di vivere diffuso, emergono vari tipi di invisibilità e mondi diversi che si intersecano in una battaglia quotidiana al confine della nostra comfort zone, che riteniamo possa proteggerci dal dolore e dove norme e burocrazia tendono a deresponsabilizzarci dall’assunzione decisioni e comportamenti risolutivi. I volontari, rappresentanti delle istituzioni, persone fragili interagiscono in un contesto in cui trovare soluzioni tra speranze e delusioni che si alternano ora dopo ora. Da Bologna, luogo di sperimentazione del progetto, ci si rende conto come ogni quartiere della città rappresenti un punto di vista sul mondo, un caleidoscopio spesso di disagi, ma anche di mille colori di intensità umana. 

Il progetto ha una particolare affinità con l’intento filosofico di  Seminare Speranza che Cen Long vuole comunicare con le sue opere, poiché entrambi mettono al centro l’idea di coltivare la speranza come atto di resistenza e trasformazione. “Seminare Speranza” propone una riflessione profonda sulla capacità umana di trovare luce anche nelle situazioni più difficili, affrontando le sfide della vita con perseveranza e fiducia. “Speranze dal Sottosuolo” documenta le esperienze di individui che senza un aiuto non sarebbero in grado di superare le difficoltà nell’interagire per l’applicazione dei propri diritti con Istituzioni considerate irraggiungibili, mentre cercano di costruire un futuro migliore. 

Il cortometraggio “Speranze dal Sottosuolo” ci comunica come le profonde fratture tra applicazione delle norme e bisogni sociali possano essere ricomposte grazie alla collaborazione tra istituzioni e volontariato, mostrando che si possano costituire circoli virtuosi di supporto reciproco e cura delle relazioni anche nei contesti più complessi prevenendo il disagio attraverso l’adozione di un approccio etico e responsabile

Le storie raccontate nel documentario riflettono l’essenza del seminare speranza: un processo che richiede pazienza, impegno e la capacità di accettare il diverso da noi e vedere al di là delle difficoltà immediate. Emerge l’importanza di coltivare relazioni significative e sostenere i più vulnerabili, come parte di un più ampio sforzo per costruire un mondo più giusto e compassionevole.


INFORMAZIONI

PALAZZO QUERINI – CALLE LUNGA SAN BARNABA, 2691, VENEZIA
Dal 20/04 al 24/11/2024  –  Ingresso libero  –  Orari 11.00 – 19.00  –  Martedì chiuso

Partners: Fondazione Ugo e Olga Levi, Accademia delle Belle Arti di Venezia, Accademia di Belle Arti di Lecce, Crux Art Foundation, Lyra Servizi alla Cultura, Studio Laura Villani

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JAZZINSIEME SPILIMBERGO Dal 28 agosto al 1°settembre

Dopo il successo clamoroso dell’edizione PordenoneseJazzinsieme è pronto a conquistare un altro gioiello del Friuli-Venezia Giulia. Dal 28 agosto al 1°settembre, il Festival musicale organizzato dall’Associazione Culturale Blues In Villa APS arriva nella bellissima Spilimbergo, con 5 giorni di musica dal vivo tra jazz, blues e un pizzico di rock, tutti a ingresso libero. I concerti, che si divideranno in Main Stage e Club Live, daranno modo agli spettatori di sperimentare l’accoglienza cittadina nei locali del centro, per poi spostarsi in Piazza Garibaldi per gli eventi della sera.

JAZZINSIEME SPILIMBERGO
Dal 28 agosto al 1°settembre la città del mosaico si tinge di musica con 5 giorni di concerti. 

L’entusiasmo dell’amministrazione comunale nel sostenere l’iniziativa passa per le parole del sindaco di Spilimbergo Enrico Sarcinelli: “La musica rappresenta un valore identitario per Spilimbergo che esprime da sempre un ricco movimento di appassionati. Ecco che la proposta di Jazzinsieme rinnova l’offerta ai nostri cittadini e ad un pubblico più ampio che è attento alla qualità delle scelte operate da questa Amministrazione Comunale. La formula dei concerti aperitivo, inoltre, integra il valore dell’ospitalità che contraddistingue la città del mosaico.”

Grande soddisfazione da parte degli organizzatori, Giorgio Ivan e Vincenzo Barattin, rispettivamente presidente e direttore artistico dell’Associazione Culturale Blues In Villa APS, promotrice dell’evento, nel raccontare il festival che verrà: 

Il grande sostegno che abbiamo ottenuto dall’amministrazione comunale di Spilimbergo ci ha davvero colpiti” afferma Giorgio Ivan “e testimonia l’importanza degli eventi musicali anche di nicchia come parte dell’attrattiva turistica. Portare Jazzinsieme fuori da Pordenone è per noi un’occasione di crescita, e farlo in un borgo caratteristico come Spilimbergo lo è ancora di più.

A commentare il programma è invece Vincenzo Barattin: “Il cartellone concentrerà 8 concerti di altissima qualità in 5 giorni di Festival. Gli artisti scelti abbracciano il jazz, il blues e il rock, ci sarà da scoprire tanta nuova musica e ascoltare grandi classici reinterpretati. Sul Main Stage avremo grandi nomi locali come Maurizio Pagnutti, ma anche nuovi talenti internazionali come Kevin Davy White, l’eclettismo di Helga Plankensteiner e per finire la star Gegè Telesforo con un nuovissimo progetto che omaggia la scena blues romana. Ci sarà da divertirsi anche con i Club Live, che saranno nei locali del centro e conteranno su nomi di assoluto rilievo

Piazza Garibaldi sarà la sede del Main Stage di Jazzinsieme Spilimbergo, che ospiterà i 4 concerti principali di questa edizione. Tutti i concerti inizieranno alle 21:15 e sono a ingresso libero. In caso di maltempo gli eventi si terranno presso il Teatro Miotto. 

Si inizia mercoledì 28 agosto, con il progetto Jelly Roll Plays Morton: un quintetto capitanato da Helga Plankensteiner, che omaggia con forte estro creativo il genio di Jelly Roll Morton. Un’originale formazione con tre fiati dal registro basso: sax baritono, clarinetto basso e tuba, oltre a pianoforte e batteria, composta da musicisti di indiscutibile talento: Achille SucciGlauco BenedettiMichael Lösch Marco Soldà.

Giovedì 29 agosto vedrà invece salire sul palco il New Think Jazz Quartet. Nato dalla collaborazione tra il pianista e compositore Bruno Cesselli e il batterista Maurizio Pagnutti, il NTJQ prende il nome da un movimento musicale degli anni sessanta legato agli aspetti improvvisativi della musica jazz. Il quartetto è completato da Nicola Barbon al contrabbasso e da Mirko Cisilino alla tromba e trombone.

Sonorità più forti la sera di venerdì 30 agosto, con Kevin Davy White. Un talentuoso artista che si è lanciato nella corsa verso il successo partendo dalla Francia – il suo Paese natale – verso il Regno Unito, dove la scena rock-blues è più viva e apprezzata. Si è fatto conoscere con grandi doti di cantante e musicista che l’hanno portato nel tempo a fiancheggiare sul palco Lionel Richie e ad esibirsi al Montreux Jazz Festival. 

Infine, appuntamento sabato 31 agosto con una vera star della voce jazz: Gegè Telesforo, con il nuovo progetto “Big Mama Legacy”. Un omaggio alle vibrazioni e atmosfere che si sono respirate all’omonimo music club di Trastevere, attivo dagli anni ’80 e chiuso definitivamente nel corso della pandemia. Sul palco con GeGè ci saranno Matteo Cutello alla tromba, Giovanni Cutello al sax alto, Christian Mascetta alla chitarra, Domenico Sanna all’organo e tastiere e Michele Santoleri alla batteria.


Anche a Spilimbergo Jazzinsieme mantiene la propria natura di festival diffuso, con una serie di eventi che espandono il programma generale arricchendolo e coinvolgendo i locali della città nella programmazione. Il 28, 29, 30 agosto e il 1° settembre si terranno altri 4 concerti: il Marco Ponchiroli Trio presso la Trattoria Tre Corone, la Positiva Rockabilly Gang presso il Caffè Griz, il Massimo Chiarella Quartet all’Enoteca La Torre e il Broadway Standards Trio, di nuovo alla Trattoria Tre Corone

Il programma dettagliato dei Club Live è disponibile sul sito jazzinsieme.com

La storia di Jazzinsieme inizia negli anni ’80, quando il sassofonista Gaspare Pasini fondò il Festival jazz che ha portato il gotha del jazz mondiale a Pordenone in una manciata di edizioni: basti pensare che tra i protagonisti di questa prima fase del festival ci sono stati Woody Shaw, Joe Farrell, Tony Scott, Elvin Jones, Michael Brecker, Phil Woods, Chet Baker e Woody Herman e molti altri. 

Nel 2019 l’Associazione Culturale Blues In Villa APS ha deciso di ri-fondare il Festival, mantenendo il logo e la linfa vitale originali e donando un nuovo jazz festival a Pordenone. Le 6 edizioni già trascorse di Jazzinsieme hanno ospitato nomi del calibro di John Scofield, Billy Cobham, Richard Bona, Avishai Cohen, RYMDEN, Kurt Elling, Charlie Hunter, Fabrizio Bosso, Enrico Merlin, Gegè Telesforo, Gianpaolo Rinaldi Trio, Gianluca Petrella, il trio Calderazzo-Patitucci-Weckl.

Jazzinsieme 2024 è realizzato dall’Associazione Culturale Blues In Villa APS con la collaborazione ed il supporto di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Città di Spilimbergo, Fondazione Friuli, Camera di Commercio Pordenone-Udine e importanti partner privati quali OESSE, Ricci Group, Banca 360 FVG e Salvadori Arte. 

JAZZINSIEME
Sito: www.jazzinsieme.com
Email: info@jazzinsieme.com
FB: www.facebook.com/jazzinsieme
IG: www.instagram.com/jazzinsiemefestival/
LinkedIn: www.linkedin.com/company/associazione-culturale-blues-in-villa/
Youtube: www.youtube.com/@Jazzinsiemefestival


Ufficio Stampa 
A-Z Press
info@a-zpress.com

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Nel giardino di Palazzo Gradenigo a Venezia “WOMEN IN LOVE”

• Sono più di 125 milioni le donne nel mondo che convivono con una delle mutilazioni genitali esistenti, mentre sono 4 milioni le bambine che, ogni anno, rischiano di subirne una.

• Solidarietà ed impegno sociale sono gli elementi motivanti del progetto di Benedetta Paravia

NEL GIARDINO DI PALAZZO GRADENIGO A VENEZIA “WOMEN IN LOVE”

VIDEO ARTE SULL’ORGASMO DELLA DONNA CONTRO IL CRIMINE DELLE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI 

Venerdì 30 agosto, ore 19.00

Palazzo Gradenigo, Fondamenta Rio Marin, 768, Venezia

Ingresso Gratuito
Brindisi a seguire

Con la presenza dell’artista Benedetta Paravia

Venerdì 30 agosto – dalle 19.00 alle 20.30 – nella splendida cornice del giardino storico di Palazzo Gradenigo in Fondamenta Rio Marin, 768 a Venezia, avverrà l’incontro con Benedetta Paravia, in arte Princess Bee, per parlare del suo progetto artistico – culturale – umanitario “Women in love” contro il crimine delle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) patrocinato dal Ministero della Cultura e dalla Città di Venezia, già premiato presso la Camera dei Lords a Londra nell’Ottobre del 2022, con decreto precedentemente firmato dalla Regina Elisabetta, con la motivazione “Best Project 2022 for Women Empowerment” ed esposto nel dicembre dello stesso anno per la prima volta a Venezia nella sede di Palazzo Bembo. 

Un’iniziativa in fieri, che dunque proprio da Venezia ha mosso i suoi primi passi, passando per Roma con due presenze al Festival del Cinema in Alice nella Città, giungendo l’anno scorso anche a Dubai. 

La scelta artistica di Paravia si esprime attraverso 7 video opere che ritraggono 7 donne in estasi, ovvero la forza della natura femminile contro il crimine della violenza delle MGF. 

“Ho voluto rappresentare l’estasi che deriva dall’orgasmo clitorideo femminile per indurre  lo spettatore alla riflessione sulla differenza con le donne mutilate che sono private con violenza e dolore della propria dignità. Ringrazio le donne che hanno voluto donare un momento così intimo in favore della telecamera di questo progetto umanitario, Daniele Pedone per la collaborazione e la Prof. Aurora Almadori con la quale a Settembre opereremo in Italia la prima di tante donne mutilate che risiedono sul territorio italiano, attraverso l’uso delle cellule staminali per restituirle la dignità di donna” – dichiara Paravia. 

Benedetta Paravia – in arte Princess Bee –  artista, produttrice, autrice, consulente e filantropa, vive dal 2002 tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti dove è cittadina onoraria con la motivazione “pioniera di talento” avendo contribuito positivamente allo sviluppo della società locale attraverso l’affermazione del ruolo della donna. Il suo impegno umanitario ha recentemente permesso alla famiglia di una giovane paziente di Gaza, Intisar Almshalah, di cui si è occupata dall’età di 5 anni, di vivere in Italia. Paravia, attraverso la onlus A.N.G.E.L.S. (Associazione Nazionale Giovani Energie Latrici di Solidarietà) di cui è Ambasciatore, aveva preso in carico il destino di questa bambina malata di cancro al fegato ottenendo per lei il trapianto che fu eseguito presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. In seguito al trapianto furono necessari altri 3 complicati interventi presso lo stesso ospedale nel corso degli anni. Intisar, ora diciannovenne, è trilingue e studierà in Italia Scienze Politiche. Vittima del conflitto israelo-palestinese, la sua casa a Gaza è stata distrutta durante un bombardamento. Le autorità israeliane, con le quali la onlus collabora dal 2008, hanno concesso l’evacuazione della sua famiglia.  

Arte, cultura e solidarietà sono gli ambiti del suo impegno, grazie al quale sta crescendo nel mercato dell’arte: la sua opera “Winners”, in formato fisico e digitale (NFT), recentemente è stata acquistata da Caterina Bonora, Direttore di DFI CAPITAL SP per l’equivalente di 25.100 euro.

L’incontro con l’artista avverrà venerdì 30 agosto dalle 19 alle 20.30 presso Giardino Gradenigo, fondamenta del Rio Marin 768, Venezia. I partecipanti avranno anche l’occasione di visitare un’installazione fotografica dal titolo SET PASOLINI di Carlo Maria Causati.

Ore 19.00 – visita guidata nel giardino di palazzo gradenigo e della mostra set pasolini;
Ore 19.30 – “Women in Love” proiezione e dibattito con l’artista;
Ore 20.30 – rinfresco


Ufficio Stampa: Davide Federici 
info@davidefederici.it
www.womeninlove.it
www.loveangels.it
IG: @benedettaparavia

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CORREGGIO 500: aperte le prenotazioni per scoprire Correggio a Parma

500 anni in 500 passi. A 500 anni dal completamento degli affreschi della cupola della chiesa del Monastero di San Giovanni Evangelista, Parma celebra i suoi capolavori di Antonio Allegri detto il Correggio. Lo fa proponendo un originale percorso che, nel cuore della città, unisce il San Giovanni, con la spettacolare cupola correggesca, il Monastero di San Giovanni, dove si potrà ammirare, oltre ad ambienti carichi di storia e bellezza, l’emozionante installazione immersiva di Lucio Rossi “Il cielo per un istante in terra” e arrivando alla Camera della Badessa nel Monastero di San Paolo arricchita da un’esperienza in realtà virtuale che svela la storia del luogo e il significato degli affreschi.

La visita trova il suo ideale completamento nella Cattedrale di Parma, dove spicca la cupola correggesca con la rappresentazione dell’Assunzione della Vergine.

Correggio500 aspetta tutti a Parma dall’8 settembre 2024 al 31 gennaio 2025. 
Appena dopo l’estate, per vivere un vero incanto prenota una visita

CORREGGIO A PARMA
500 anni in 500 passi.

Aperte le prenotazioni per scoprire Correggiocome non lo si è mai potuto vedere.

Parma, 8 settembre – 31 gennaio 2025

Correggio 500 è il titolo non di una singola mostra, ma di un percorso promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Parma, con il prezioso e indispensabile sostegno di Fondazione Cariparma, della Regione Emilia Romagna, la generosa ospitalità della Comunità dell’Abbazia Benedettina di San Giovanni Evangelista, la collaborazione dell’Agenzia Regionale del Demanio e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza di Parma  e le prodigiose immagini di Lucio Rossi.

L’acquisto del biglietto per “Correggio500 Il cielo per un istante in terra” consente l’accesso al Monastero di San Giovanni Evangelista con visite della durata di 1 ora, all’interno della quale il visitatore verrà accompagnato alla scoperta degli spazi interni del Monastero: i chiostri, la biblioteca, nonché l’installazione fotografica collocata all’interno del Refettorio Maggiore. Il percorso si concluderà con la visita libera alla Chiesa di San Giovanni.

Terminata la visita del Monastero, il percorso prosegue presso la Camera di San Paolo dove sarà presente un’installazione multimediale di realtà aumentata, che illustrerà al visitatore la storia e lo sviluppo del Monastero di San Paolo.

L’esperienza trova il suo ideale completamento con la visita della Cattedrale di Parma, dove ammirare l’Assunzione della Vergine.


Info:  parmawelcome.it
 
Monastero di San Giovanni
ll cielo per un istante in terra

8 settembre – 31 gennaio
Tutti i giorni tranne il martedì 9.30-13 15-18
Visita al monastero, alla biblioteca monumentale, alla mostra e alla basilica.
Durata 1 ora
 
Camera di san Paolo
Lun-ven 9.30-18 orario continuato chiuso il martedì
Sab, dom e festivi 9.30-18.30
Durata 30 minuti
 
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Ref. Simone Raddi 049.663499 simone@studioesseci.net

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Ad Ancona AdMed Fest: Petros Markaris, (il Camilleri greco); Raiz e Almamegretta

Torna ad Ancona l’Adriatico Mediterraneo Festival, 26-29 agostoRaiz e Almamegretta di nuovo insieme per celebrare i loro trent’anni di attività; il Canzoniere Grecanico Salentino nella loro unica data marchigiana, Eugenio Bennato live in chiusura AdMed Fest.

Trenta appuntamenti tra musica, incontri e mostre diffusi in città. Tra gli eventi Slow food il recupero del mosciolo (il mitile selvatico autoctono).

adriaticomediterraneo.stampa@gmail.com  – www.adriaticomediterraneo.eu

La Grecia è il Paese protagonista della XVIII edizione con la presenza dello scrittore Petros Markaris, creatore del commissario Kostas (definito il “Camilleri greco”) il 27 agosto, incontro moderato da Marco Ansando. Oltre a presentare il nuovo libro (uscito il 2 luglio con Nave di Teseo), l’autore presenterà la nuova serie televisiva tratta dai suoi romanzi in onda dal 12 settembre su Raiuno (in quattro puntate in prima serata) “Kostas” il commissario, è interpretato dall’attore Stefano Fresi. Di Petros Markaris Ultime della notte, Difesa a zona e Si è suicidato il Che, la fiction è scritta da Salvatore De Mola, Pier Paolo Piciarelli, Michela Straniero con la collaborazione di Valentina Alferj. Regia di Milena Cocozza.


Melina Cavallaro
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma 
Valerio De Luca resp. addetto stampa  
Via Piave 74 – 00198 Roma – www.freetrade.it  Skypecavallaro.melina 

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