Thea Maris di Anna Caterina Masotti ad Art City Bologna 2025

La magia dei Bagni di Mario a Bologna, nome erroneamente attribuito dalla storia alla Conserva di Valverde – una cisterna di epoca rinascimentale –  ospiterà dal 5 all’11 febbraio 202il progetto fotografico inedito di Anna Caterina Masotti dal titolo Thea Maris | Risonanze del Mare, a cura di Alessia Locatelli e organizzata da Laura Frasca, Art Manager della fotografa.

Il lavoro di Anna Caterina rientra nel programma ufficiale di Art City Bologna 2025.

Thea Maris | Risonanze del Mare
Bologna, Conserva di Valverde
5 -11 febbraio 2025

A cura di Alessia Locatelli

In questo luogo suggestivo, progettato dall’architetto palermitano Tommaso Laureti e realizzato per alimentare la Fontana del Nettuno ed altri luoghi funzionalmente correlati all’acqua, si immergerà quindi un lavoro a sua volta legato indissolubilmente all’elemento liquido.
Protagonista della narrazione di Anna Caterina Masotti è il mito di Afrodite, riletto nella chiave di una giovane adolescente in procinto di entrare nell’età adulta, immersa in un mondo in cui il mare e la natura fanno da sfondo a questa transizione cruciale. “Riscoprendo antichi codici e riferimenti alla Grecia classica – afferma Masotti – ho reinterpretato l’idea di bellezza attraverso forme e tecniche contemporanee. Le immagini sono state scattate quasi tutte nello stesso luogo, Maratea. Qui, mia madre era incinta di me al sesto mese, e il mio destino era ancora nascosto nel suo grembo. Maratea non è solo un semplice sfondo; è un teatro delle estati della mia infanzia trascorse con lei, dove il sole e le onde danzavano insieme a noi. Oggi torno in questo mare con mia figlia, creando un legame che si rinnova e si arricchisce come ogni onda che bacia la riva.”

“Thea Maris” vuole quindi raccontare, tramite il linguaggio di Anna caratterizzato da un bianco e nero contrastato, non solo l’essenza del mare ma anche la forza del legame tra madre e figlia che si intrecciano in questo viaggio nel tempo, in cui il passato ritorna trasformato e rinnovato nel presente in un paesaggio intriso di storia e amore.

Un viaggio quindi, che nel suggestivo spazio della Conserva sarà pensato e allestito per accogliere il visitatore e immergerlo nel racconto che si dipana in circa 20 immagini:  quattro di esse saranno stampate su altrettanti teli in Chiffon di ben 4 metri di altezza, posti al centro della cisterna, mentre due foto saranno riprodotte su altri due teli di seta larghi 2 metri , posti perimetralmente quasi a racchiudere quelli centrali; su ogni immagine Anna Caterina andrà poi a ricamare segni, contorni e simboli, a creare dei piccoli e delicati contrappunti all’interno dell’immagine.

Sui muri della Conserva verranno al contempo proiettati video e foto tramite video mapping, conferendo in questo modo un movimento ondulatorio continuo allo spazio e alla sua percezione. Infine, il percorso andrà a terminare nei cunicoli che dal volume centrale della cisterna si irraggiano nelle profondità della terra: in questi spazi troveranno posto, sulla scala che si incrocia passando da due corridoi opposti, due foto da 60x100cm stampate su seta e poi ricamate.

Il nuovo progetto fotografico di Anna Caterina” – afferma la curatrice Alessia Locatelli – “Si distacca nettamente dalla mera rappresentazione fisica della bellezza, per esplorare una dimensione più profonda e simbolica, che si estende oltre il visibile. La sua interpretazione moderna del mito di Afrodite non è solo una rivisitazione estetica, bensì una riflessione sul concetto contemporaneo di genere, seduzione e femminilità. Mentre la scultura classica celebra un archetipo di bellezza senza tempo, la fotografia contemporanea sfida questo ideale, esplorando il corpo femminile come spazio di contraddizioni e trasformazioni. La fotografia non cristallizza la fisicità, ma la cattura nel suo continuo divenire.

Con questo progetto, Anna Caterina Masotti propone una nuova lettura di Afrodite, interrogandosi sulla continuità e trasformazione della figura femminile nella società moderna, attraverso un lavoro delicato e intimo.”


Info:
Thea Maris | Risonanze del Mare
Bologna, Conserva di Valverde, dal 5 all’11 febbraio 2025
Inaugurazione 05 Febbraio 2025, ore 18.30
Orari dal 06: dalle 10.00 alle 13.00 – dalle 15.00 alle 20.00
Solo per il Sabato in occasione del Art White Night Bologna dalle 16.00 alle 00.00
 
Ufficio stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
www.studioesseci.net
Ref. Simone Raddi, 049.663499, simone@studioesseci.net

Messina: La casa delle farfalle – Apertura il 14 febbraio

Fervono i preparativi al Museo Regionale “Maria Accascina” (Viale della Libertà, 465) per la imminente apertura “Casa delle Farfalle”, un progetto itinerante che incanterà i visitatori con la bellezza e la magia di centinaia di farfalle variopinte vive, libere in volo.

Si tratta di un giardino d’inverno, trasformato in un paradiso tropicale, grandi e piccoli potranno immergersi in un’esperienza unica, dove natura e cultura si incontrano.

L’iniziativa consta del patrocinio del Comune di Messina, con il Sindaco Federico Basile e l’assessore agli Spettacoli e Grandi Eventi cittadini, Massimo Finocchiaro, in prima linea nel sostenere il progetto che hanno definito di grande interesse per la sensibilizzazione verso la biodiversità di grandi e piccini.

La “Casa delle Farfalle”, che ha già fatto tappa in città come Modica, Siracusa, Ragusa, Palermo e Marsala, quest’anno si arricchisce anche di una straordinaria novità: la collezione “Insecta” del giudice Vittorio Aliquò. Questa esposizione promette di essere uno dei punti di maggiore interesse, offrendo ai visitatori un viaggio affascinante nel mondo degli insetti.

Andrea Scarso a capo della società che organizza l’evento, evidenza come la  “Casa delle Farfalle” a Messina, quest’anno,  assuma un valore speciale grazie alla location d’eccezione: il Museo Regionale Accascina custode di capolavori di inestimabile valore, tra cui due opere del Caravaggio e un’opera di Antonello da Messina. “Questo connubio tra arte e natura rappresenta un’occasione imperdibile per un’esperienza culturale a 360 gradi, che coniuga il fascino dell’arte con la meraviglia della biodiversità. È un progetto pensato per tutti, dalle famiglie ai gruppi scolastici, con l’obiettivo di sensibilizzare i visitatori sull’importanza della biodiversità e del rispetto per l’ambiente”.

Un team di esperti naturalisti guiderà i visitatori in un viaggio alla scoperta del mondo delle farfalle, rispondendo a domande, svelando curiosità e approfondendo temi legati alla biodiversità. Sarà inoltre possibile partecipare a laboratori didattici e ad altre iniziative organizzate dagli entomologi della “Casa delle Farfalle”. Nata con una finalità educativa, oltre che naturalistica e ludica, questa mostra faunistica unica nel suo genere è realizzata con grande attenzione al benessere degli esemplari in tutte le fasi del progetto.

Informazioni utili e prenotazioni

Le prenotazioni per scolaresche e gruppi turistici sono già attive ai numeri 327 1369233 e +39 3927691183. Per tutte le altre visite non è necessaria la prenotazione. È inoltre possibile contattare gli organizzatori all’indirizzo email casafarfallesicilia@gmail.com oppure visitare il sito web ufficiale e i canali social su Facebook e Instagram per ulteriori aggiornamenti.
 
La “Casa delle Farfalle” vi aspetta dal 14 febbraio a Messina.

DOVE
Museo Regionale Maria Accascina 
Viale della Libertà, 465 

QUANDO
Dal 14/02/2025 al 14/06/2025
Tutti i giorni, festivi compresi, dalle 9.00 alle 19.00

PREZZO
Biglietto intero 7 euro; ridotto (ragazzi fino a 14 anni) 5 euro

ALTRE INFORMAZIONI
Sito web lacasadellefarfalle.com

Bologna: In mostra due opere monumentali per gli 80 anni della Liberazione

Festa araba’ di Aldo Mondino (1935/2005) e ‘Il grande sacrificio’ di Lorenzo Puglisi (1971) sono le due opere monumentali che compongono la spettacolare mostra dal titolo ‘Aldo Mondino – Lorenzo Puglisi. La Resistenza, allestita dal 3 al 16 febbraio 2025 nella Sala Berti dell’Istituto Storico Parri di Bologna (via Sant’Isaia, 20) per l’Ottantesimo Anniversario della Liberazione (1945). La mostra, a cura di Barbara Vincenzi, è promossa dall’Archivio Aldo Mondino di Milano e dalla Galleria Santo Ficara di Firenze, in collaborazione con l’Istituto Parri con il patrocinio di Comune di Bologna, Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna e si svolge nell’ambito di ART CITY Bologna 2025, in occasione di Arte Fiera.

MOSTRA ‘ALDO MONDINO – LORENZO PUGLISI. LA RESISTENZA’ ALL’ISTITUTO STORICO PARRI DI BOLOGNA

A cura di Barbara Vincenzi

Inaugurazione – lunedì 3 febbraio 2025 – ore 18.30

In mostra due opere monumentali per gli 80 anni della Liberazione

e nell’ambito di ART CITY Bologna 2025, in occasione di Arte Fiera.

Dal 3 al 16 febbraio 2025 all’Istituto Storico Parri di Bologna.

Una mostra basata sulla forza della libertà e delle proprie convinzioni. Un grande omaggio, per dimensioni e intenzioni, alla Resistenza italiana che concluse la Seconda Guerra Mondiale liberando il nostro Paese dall’occupazione nazi-fascista. Un simbolo visivo e tattile della possibilità di percorrere strade impervie che onorano i principi propri degli artisti e uomini Mondino e Puglisi. Due opere pittoriche fuori misura, di oltre sei metri ciascuna, di forza e importanza pari all’evento di ricorrenza storica fondante la nascita della Repubblica Italiana, grazie alla simbologia che i due lavori rappresentano.

Nei due lavori, infatti, è racchiuso il senso umano e mistico di una Resistenza intesa come tributo all’estremo sacrificio offerto da giovani uomini e giovani donne per garantire lo Stato di diritto e le libertà civili di cui godiamo oggi e che troppo spesso diamo per scontate, ma che rappresentano anche la Resistenza dell’oppresso verso l’oppressore in ogni guerra e in ogni tempo, la Resistenza del diverso verso l’establishment e quella dell’artista nei confronti di un mondo che non ricerca più la fatica della pittura e di quell’isolamento che, se di pittura radicale si tratta, inevitabilmente ne deriva.

L’inaugurazione si terrà lunedì 3 febbraio 2025 (ore 18.30) alla presenza di Antonio Mondino dell’Archivio Aldo Mondino e di Lorenzo Puglisi nella seicentesca cornice affrescata della Sala Berti dell’Istituto intitolato a Ferruccio Parri e dedicato all’esperienza azionista-resistenziale. In questo contesto storico e valoriale sarà, dunque, possibile ammirare in dialogo tra loro due lavori, tra i più grandi mai realizzati dai due artisti piemontesi, quali simbolo della memoria sempre viva di una Resistenza intesa come lotta per difendere e mantenere la coerenza con i propri valori naturali, morali, civili e politici, pilastri della nostra storia repubblicana. La mostra sarà aperta al pubblico anche la notte dell’8 febbraio in occasione della ART CITY Bologna White Night.

La preview per la stampa si terrà sabato 1° febbraio 2025 alle ore 12.30 all’Istituto Storico Parri (Bologna – via Sant’Isaia, 20). Interverranno la direttrice dell’Istituto Storico Parri Bologna Metropolitana Agnese Portincasa, Antonio Mondino, Lorenzo Puglisi, il direttore del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna Lorenzo Balbi, la curatrice della mostra Barbara Vincenzi, la critica e storica dell’arte Silvia Evangelisti.

Aldo Mondino è nato a Torino nel 1938, dove è morto nel 2005.Nel 1959 si trasferisce a Parigi, dove frequenta l’atelier di William Heyter, l’Ecole du Louvre e frequenta il corso di mosaico dell’Accademia di Belle Arti con Severini e Licata.Nel 1960, rientrato in Italia, inizia la sua attività espositiva alla Galleria L’Immagine di Torino (1961) e alla Galleria Alfa di Venezia (1962). L’incontro con Gian Enzo Sperone, direttore della Galleria Il Punto, risulta fondamentale per la sua carriera artistica, con un sodalizio tuttora esistente. Importanti personali vengono presentate anche presso la Galleria Stein di Torino, lo Studio Marconi di Milano, la Galleria La Salita di Roma, la Galleria Paludetto di Torino, una prima retrospettiva alla Galleria Santo Ficara di Firenze (2001). Tra le principali mostre si ricordano le due partecipazioni alle Biennali di Venezia del 1976 e del 1993, le personali al Museum fur Moderne Kunst – Palais Lichtenstein di Vienna (1991), al Suthanamet Museo Topkapi di Istanbul (1992, 1996), al Museo Ebraico di Bologna (1995), alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Trento (2000). È stato uno dei più geniali artisti italiani del dopoguerra. Il suo talento era eclettico, irriverente e fantastico, e non consente paragoni. Personaggio leggendario, era pittore lontano dai pittori, concettualista senza essere concettuale, vicino all’arte povera senza mai farne parte, esuberante, ironico, amante del gioco, del calembour, fuori dal tempo e dalla storia, innamorato dell’Oriente e di Parigi ma radicato nella sua campagna piemontese. Grande pittore e grande scultore, ironico, picaresco, intellettuale privo di qualsiasi spocchia, ha lasciato una traccia che va diventando di anno in anno sempre più importante nel panorama internazionale. 

Lorenzo Puglisi è nato a Biella nel 1971, vive e lavora a Bologna. Numerose le mostre personali e collettive in Italia e all’estero, presso il CAC La Traverse a Parigi (2015), il Museo Riso a Palermo (2016), il Pio Monte della Misericordia di Napoli (2017), The Historical Museum di Brema (2017), Villa Bardini a Firenze (2017), il Museo Casa Boschi Di Stefano di Milano (2018), il Kulhaus di Berlino (2019), la Cripta della Chiesa di King’s Cross St. Pancras a Londra (2019), la Sagrestia del Bramante a Milano (2019), la Moore House di Norman Foster a Londra (2020), Il Museo Marino Marini a Firenze (2021). Tra le principali mostre si ricorda la partecipazione alla Biennale di Venezia (2022), alle Gallerie degli Uffizi (2023), mentre nel 2019 ha esposto un dipinto ad olio su tavola lungo sei metri raffigurante la sua visione del Cenacolo Vinciano in Santa Maria delle Grazie a Milano, per commemorare il 500esimo anniversario della morte di Leonardo Da Vinci, con una monografia pubblicata dall’editore tedesco Hatje Cantz (Berlino). Nel 2020 apre una mostra alla Basilica di Santo Spirito a Firenze con uno dei suoi dipinti, Crocifissione, davanti alla crocifissione lignea di Michelangelo. Nel 2021 ha tenuto una esibizione dei suoi lavori al Museo Nazionale della Lettonia a Riga (Art Museum Riga Bourse) in collaborazione con Le Gallerie degli Uffizi di Firenze che hanno prestato Ritratto di uomo, capolavoro di Jacopo Robusti, il Tintoretto. Nel 2022 il suo autoritratto è entrato nella collezione delle Gallerie degli Uffizi ed esibito in mostra l’anno successivo nella mostra “Autoritratti della collezione” nelle nuove sale del museo. Una monografia sul suo lavoro edita da Skira e scritta da Marco Meneguzzo viene pubblicata nel 2023 come summa di vent’anni di carriera. Nell’ottobre dello stesso anno realizza a Londra un’importante mostra presso la galleria Brun Fine Art. Puglisi firma il Sipario d’autore ‘Silenzio’ in mostra al Teatro Duse di Bologna per la Stagione 2024/25 nell’ambito della collaborazione con il Teatro Cartiere Carrara di Firenze. 


INFORMAZIONI UTILI

Titolo: Aldo Mondino – Lorenzo Puglisi.  La Resistenza
Sede e date: Dal 3 al 16 febbraio 2025, Istituto Storico Parri (via Sant’Isaia 20, Bologna)
A cura di: Barbara Vincenzi
Inaugurazione: lunedì 3 febbraio 2025 – ore 18.30
Preview e conferenza stampa: sabato 1° febbraio 2025 – ore 12.30
Orari: da lun. a ven. ore 10 – 18.30 | sab. 8 febbraio ore 10 – 24 | Dom. 9 febbraio ore 10 – 18.30
Ingresso: libero
Info: Istituto Parri |Tel: 051 3397274 | istituto@istitutoparri.it

Ufficio stampa mostra: Marina Brancaccio |Tel. 339 3439975 | marina.brancaccio@ymail.com

Firenze: al MUSEO DE’ MEDICI inaugurata la collettiva curata da Nicoletta Rossotti

Firenze, 27 gennaio 2025 | Inaugurata sabato scorso al MUSEO DE’ MEDICI di Firenze, la mostra d’arte LIBERTAS è l’ultimo, nuovo, evento artistico curato dalla Dott.ssa Nicoletta ROSSOTTI, storica, curatrice e critico d’arte, con il patrocinio dell’Accademia Internazionale Medicea di Firenze e l’House Mandela Museum.  La mostra resterà aperta al pubblico fino al 6 febbraio 2025.

LIBERTAS A FIRENZE
 
Inaugurata il 25 gennaio al MUSEO DE’ MEDICI la collettiva curata da Nicoletta Rossotti

Il Museo de’ Medici, un gioiello della città sede della secolare storia medicea, ha così aperto le porte ad una mostra d’arte contemporanea, tra pittura e scultura, di livello internazionale, con opere selezionate dalla curatrice e raccolte sotto il titolo di “LIBERTAS”, a sottolineare un concetto universale legato sia alla cultura Occidentale sia Orientale, di cui emblema massimo viene individuato nella personalità di Nelson Mandela, pioniere del concetto di libertà. 

All’esposizione di Firenze partecipano Artisti di elevato profilo: MARCO OLIVIER, GIUSEPPE PATANE’, LUISA CIAMPI, ELISA CURTO, BENEDETTA DORINZI, PIERPAOLO MANCINELLI, ALESSIO MARIANI, PAOLO POZZETTI, ELEONORA PERILLO, SARA CANNUCCIARI RIVERO, ANDREA RUSSO, CARLOS SABLON, MAURIZIO SALETTI, RICCARDO SALUSTI, CLAUDIA SALVADORI, ALEXANDRA SCHAFFER, SUSIE SARRACINO ARIANNA SQUICQUARO, MICHELE COPPOLA, VITTORIA MARZIARI. 

Così Nicoletta Rossotti: “La tematica della mostra riflette il caposaldo prezioso e recondito che ha caratterizzato con forza e dato voce alla Cultura Medicea, che si è sempre imposta con equilibrio tra le nazioni, cementando relazioni con tolleranza e antica sapienza; un sincretismo culturale di cui l’Accademia Medicea fa da sempre la propria mission”.

La serata inaugurale ha ospitato anche un importante collegamento da Los Angeles con Eva Blaisdell “Lady Rocket” (NASA) e l’onorevole senatore accademico dell’Accademia Internazionale Medicea di Firenze Michele Coppola, che hanno discusso della possibilità di condividere progetti davvero “spaziali” legati all’arte. Importanti i Patrocini alla mostra: Regione Toscana, Associazione Amici della Certosa di Firenze, Associazione Cultura ETS, Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra e Fondazione.


Da Diana Daneluz <dianadaneluz410@gmail.com> 

Roma: CORPO vestito DI CARTA – Performance di Silvia Stucky

Per il ciclo di eventi performativi Dal corpo al corpo dell’arte’ a cura di Roberta Melasecca e Michela Becchis, realizzati nell’ambito di IOSONOVULNERABILE di Sergio Mario Illuminato, giovedì 30 gennaio 2025 alle ore 18.00, Villa Altieri ospiterà la performance ‘CORPO VESTITO DI CARTA‘ di Silvia Stucky

CORPO VESTITO DI CARTA
Performance di SILVIA STUCKY
 
Eventi Performativi ‘Dal corpo al corpo dell’arte’
a cura di Roberta Melasecca e Michela Becchis
realizzati nell’ambito di IOSONOVULNERABILE
giovedì 30 gennaio 2025 ore 18.00
 
Villa Altieri – Palazzo della Cultura e della Memoria Storica
Viale Manzoni 47 – Roma

«La ricerca di Silvia Stucky risiede in quella teoria degli ossimori che la spinge continuamente a scavare nelle tracce impercettibili della natura e della vita. La sua azione non è, tuttavia, contemplativa, passiva, e non ha le caratteristiche di una semplice indagine del reale. Ogni pensiero diviene azione e, nell’agire, Silvia intreccia accadimenti involontari dei quali scorge l’immediata preziosità marginale. Nel processo di spoliazione della propria autorialità, Silvia incontra quella parte di sé che permette l’appartenenza ad un ciclo aperto, semplice, interconnesso, generatore di legami. È il corpo la vera materia della relazione che la conduce verso una dimensione che è allo stesso tempo personale e collettiva: due anime intime, sovrapposte, coincidenti ma assolutamente separate. Come scrive l’artista: 

L’artista è il corpo, il vestito lo copre, lo nasconde, lo mostra
il corpo è vestito di carta, il corpo indossa un vestito di carta
la carta è fragile, ma molto forte
il vestito di carta è l’opera 
è l’intreccio imprevisto delle pieghe
l’alternarsi di sentimenti opposti
lasciare che le cose accadano
seguire la vita come l’acqua che scorre
libera dentro il suo tracciato
dipingere senza io
incontrare gli altri in una parola
condividere tutto con tutto
disperdere per conservare un legame.”

Il corpo vestito di carta è fragile, vulnerabile. Il corpo vestito di carta è resistente, resiliente. Il corpo vestito di carta è rigido, è flessibile. Il corpo vestito di carta è permeabile, attraversabile. Il corpo vestito di carta è opaco, è traslucido. Il corpo vestito di carta è scrivibile, è cancellabile. Su di esso possiamo disporre parole, a lui consegniamo un pensiero, un desiderio, una volontà, un timore, un sospiro, una promessa.» (Roberta Melasecca)

«Scrive il corpo di Silvia Stucky, scrive l’essenziale, mai una parola di più. E fa scrivere il resto del mondo sul suo abito, insegnando nel gesto dinamico ma misurato una grammatica della relazione che ha bisogno di delicatezza, consapevolezza, fluire della vulnerabilità nel senso di trovare il coraggio di de-scriverla su un corpo che già scrive di suo con nitore e purezza lirica. Molte generazioni sono cresciute leggendo di quel vestituccio di carta fiorita che ricopre uno spirito indomito chiuso dentro un tronco, che guardandosi nell’acqua esclama “Paio proprio un signore!”. Già, è nell’indeterminatezza di quell’elemento specchiante che basta un nulla per sentirsi finalmente forti, “signori”, anche nella difficile quotidianità. Un vestituccio, della carta povera e leggera che rende grato anche un tronco. Grato, non sottomesso, perché la difficile strada per diventare umani esige dignità e condivisione. L’abito di Stucky vive, si accartoccia, viene spianato con le mani alla bell’e meglio, respira e si tende, accetta segni d’acqua, racconta in poche pieghe e nelle scarne parole che accetterà molteplici avventure, ricondotte a segni fugaci. Diventerà così il tracciato per recuperare quella strada che riesce a trasformare in vita pensante un pezzo di legno, come troppo spesso sembriamo e ci sentiamo essere.» (Michela Becchis)

Per il ciclo di eventi performativi Dal corpo al corpo dell’arte, che si concluderà il 6 febbraio 2025 con la performance di Daniela Beltrani, ogni artista, con la sua particolare e specifica ricerca, interpreta i temi di ‘iosonovulnerabile‘, in un profondo e intimo dialogo con gli spett-attori che saranno coinvolti nelle azioni performative. Immersi nella ‘fabbrica delle idee’ dell’Atelier, la realtà e il vissuto che trasudano dagli ‘Organismi Artistici Comunicanti‘ di Sergio Mario Illuminato si tramutano in corpo e carne, sangue e ossa, attraverso oggetti, gesti e riti. I corpi dell’arte e dell’artista, uniti ed unificati, divengono luoghi di riferimento, ambiti integrati di esperienze; si realizzano e prendono forma nel rapporto tra l’azione del corpo che conferisce valore simbolico allo spazio con il quale dialoga e la reazione che lo spazio determina sul corpo stesso, amplificando così le dimensioni mentali dell’immaginazione e della memoria. 

Tutte le info:
https://www.iosonovulnerabile.it/pratica-performativa/2025-2/collaborazioni/eventi-performativi

SILVIA STUCKY. Vive e lavora a Roma. La sua ricerca comprende pittura, libri d’artista, installazioni, giardini, video, fotografia, performance. Inizia la sua attività espositiva nel 1984; il primo lavoro video è stato presentato nel 1996 al XVII Festival International de la Vidéo di Locarno. Dal 1999 lavora anche con la fotografia sul tema del paesaggio plasmato dall’intervento umano, in cui mira a cogliere le costanti che si manifestano al di là delle differenze geografiche. Le sue opere sono state esposte in rassegne e festival video, mostre collettive e personali in gallerie e musei in Italia, Argentina, Cile, Ecuador, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Indonesia, India, Iran, Marocco, Olanda, Stati Uniti, Svizzera, Thailandia, Turchia.


30 gennaio 2025ore 18.00
performance di Silvia Stucky, dal titolo ‘CORPO VESTITO DI CARTA’

nell’ambito di IOSONOVULNERABILE di SERGIO MARIO ILLUMINATOriconosciuta tra le ‘Buone Pratiche Culturali della Regione Lazio’

Sotto gli auspici della Presidenza Commissione Cultura Camera dei deputati
Con il Patrocinio:Parlamento Europeo, Commissione europea Rappresentanza in Italia, Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Assessorato alla Cultura Roma Capitale

Info mostra: www.iosonovulnerabile.it/practive-performative/2025-2
Social:  instagram iosonovulnerabile –  facebook iosonovulnerabile

Al Museo Civico Archeologico di Bologna l’icona di un rivoluzionario

Il Museo Civico Archeologico di Bologna ospiterà, dal 27 marzo al 30 giugno 2025la mostra CHE GUEVARA tú y todos, un viaggio nella storia e nella vita di un uomo che ha segnato profondamente l’immaginario collettivo di intere generazioni, divenendo l’icona stessa del rivoluzionario: Ernesto Guevara de la Serna, universalmente conosciuto come Che Guevara.

Gli spazi del museo bolognese accoglieranno una significativa parte del vasto repertorio fotografico e documentaristico inedito dell’archivio del Centros de Estudios Che Guevara a L’Avana. La mostra offrirà al pubblico l’opportunità di esplorare, grazie a strumenti digitali e interattivi, i momenti cruciali della vita di Che Guevara, permettendo di scoprire la sua umanità, i suoi ideali e i suoi legami affettivi. Saranno contestualizzati gli eventi storici e geopolitici di un periodo cruciale, dagli inizi degli anni ’50 alla fine degli anni ’60 che ha profondamente influenzato più generazioni.

CHE GUEVARA tú y todos

Un viaggio immersivo nella vita di una delle icone più leggendarie della storia moderna
 
Centinaia di pensieri, diari, lettere, fotografie, video e audio ci rivelano intimamente una delle personalità che più profondamente hanno segnato un’epoca

Dal 27 marzo al 30 giugno 2025
Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio 2, Bologna

La mostra, ideata e realizzata da SIMMETRICO Cultura, è curata da Daniele ZambelliFlavio AndreiniCamilo Guevara e Maria del Carmen Ariet Garcia, con una colonna sonora originale composta da Andrea Guerra. È prodotta da Alma e dal Centro de Estudios Che Guevara, patrimonio riconosciuto di interesse universale dall’UNESCO nel 2013, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, l’Università IULM e il Settore Musei Civici | Museo Civico Archeologico Bologna, con il patrocinio del Comune di Bologna.

La realizzazione del progetto ha visto la stretta collaborazione della moglie di Che Guevara, Aleida March, e del figlio Camilo Guevara, scomparso nel 2022, a cui l’intero progetto espositivo è dedicato.

Il titolo della mostra, tú y todos, riprende un verso intenso e toccante di una poesia che Che Guevara scrisse alla moglie Aleida prima della sua partenza per la Bolivia, dove fu catturato e assassinato il 9 ottobre 1967, dopo un lungo interrogatorio.

Questo titolo sottolinea l’intento della mostra: restituire una dimensione intima e consapevole alla figura di Ernesto Che Guevara, distaccandola dal mito del guerrigliero intransigente e senza paura, costruito dai media dell’epoca, sia a favore che contro a seconda dello schieramento politico di appartenenza. La mostra racconterà l’uomo, il personaggio politico e il contesto storico in cui visse, attraverso oltre 2.000 documenti inediti, tra cui lettere, appunti, diari, fotografie scattate da lui stesso, immagini ufficiali e private, scritti autografi e video dell’epoca.

CHE GUEVARA tú y todos si rivolge a un pubblico ampio e trasversale, con l’obiettivo di raccontare una figura iconica e contemporanea come quella di Che Guevara. La mostra pone il visitatore al centro, coinvolgendolo direttamente e rendendolo parte attiva dell’esperienza, attraverso un approccio innovativo alla divulgazione, il percorso mira a creare una connessione emotiva con i visitatori, proponendo una riflessione su tematiche ancora attuali. La visita non sarà un percorso passivo, ma un’esperienza vissuta attivamente, in cui il pubblico si sentirà parte integrante del racconto.

Il percorso della mostra è strutturato in tre livelli narrativi, ciascuno dei quali utilizza soluzioni multimediali specifiche e mirate, di particolare efficacia comunicativa:

Il primo livello narrativo, di stampo giornalistico, introduce immediatamente il visitatore al quadro geopolitico dell’epoca, ponendo le basi per comprendere il contesto in cui Che Guevara ha vissuto e agito.

Il secondo livello, di natura biografica, presenta materiali d’archivio inediti che ripercorrono gli eventi pubblici e privati della vita di Che Guevara: dai suoi celebri discorsi ufficiali alle riflessioni sull’educazione, la politica estera, l’economia, il significato della rivoluzione e la speranza nell'”Uomo Nuovo”.

Il terzo livello, più intimistico, si sviluppa attraverso frammenti dei suoi scritti personali, come diari e lettere ai familiari e agli amici, fino alle registrazioni inedite delle poesie che Guevara compose per la moglie Aleida. Questo livello rivela i dubbi, le contraddizioni e le riflessioni che caratterizzavano l’uomo dietro il mito.

La mostra si apre con una sfida simbolica per il visitatore: superare una “linea gialla”. Una parete a fasce mobili, retroproiettata, mostra immagini edulcorate degli anni ’50 – provenienti da Hollywood, dalla moda e dalla pubblicità delle grandi imprese consumistiche – che all’avvicinarsi del pubblico si dissolvono, rivelando un’altra realtà: quella della povertà, delle malattie, delle ingiustizie sociali e della mancanza di libertà, con un semplice passo riviviamo lo sconcerto del giovane Ernesto di fronte alla sofferenza degli ultimi e degli emarginati nei suoi viaggi in America Latina prima di diventare “Il Che”.

Rientrando in Argentina, Ernesto annota: “Il personaggio che ha scritto questi appunti è morto quando è tornato a posare i piedi sulla terra d’Argentina, e colui che li riordina li ripulisce: “io”, non sono io; perlomeno non si tratta dello stesso io interiore. Quel vagare senza meta per la nostra “Maiuscola America” mi ha cambiato più di quanto credessi”. (Ernesto Guevara in Notas de viaje. 1952)

Superata questa soglia, il visitatore intraprende un viaggio nella vita di Ernesto Guevara, divenuto “El Che”. Centinaia di pensieri, diari e lettere permetteranno di esplorare in modo approfondito una delle personalità più complesse e influenti del XX secolo.

La narrazione si snoda lungo una linea temporale arricchita da immagini storiche, filmati e registrazioni di discorsi, dal 1959 – “Anno della Liberazione” di Cuba – fino al 1967, l’anno della missione in Bolivia, l’ultima avventura.

Tre installazioni speciali, disseminate lungo il percorso, permettono al pubblico di incontrare non solo il personaggio storico, ma anche l’uomo, con le sue riflessioni e le sue emozioni.

La mostra si conclude con un’installazione multidimensionale, realizzata dall’artista americano Michael Murphy, pioniere della Perceptual Art. L’opera, intitolata Che: ritratto di Ernesto Guevara, è una ricostruzione tridimensionale del celebre ritratto del Che, capace di trasformarsi nella sua altrettanto iconica firma.

Il direttore artistico e curatore della mostra, Daniele Zambelli, racconta:

“Dopo due anni di lavoro, ciò che mi rimane di questo dialogo ideale con Ernesto Che Guevara è la scoperta di un uomo intenso, che ha dedicato tutto sé stesso al servizio di un’idea ‘stramba’: un’umanità che ha come imperativo morale l’evoluzione verso una società più giusta. Un intellettuale che ha trasformato l’utopia dell”uomo nuovo’ in azione concreta, lavorando per costruire una società orientata al bene comune, una società che non dimentica gli ultimi. Un uomo che sentiva davvero, sul proprio volto, il bruciare dello schiaffo dato dal potere a una moltitudine di uomini e donne privati di speranza e dignità.

Dietro l’intellettuale e il rivoluzionario, però, ho scoperto anche la persona: fedele ai propri ideali, certo, ma anche attraversata da dubbi e incertezze. Le sue scelte, talvolta compiute con piena partecipazione, altre volte con sofferenza, sono sempre state una risposta a un imperativo morale di giustizia sociale, un impegno pagato sempre in prima persona.

Possiamo non essere completamente d’accordo con le sue idee o con i metodi adottati, ma resta per me profondo il rispetto per un uomo che non si è mai nascosto con ipocrisia dietro le parole, ma ha dato forma alle sue convinzioni attraverso le azioni, contribuendo a dare voce a chi non ne aveva.

Spero che la mostra permetta al pubblico, soprattutto ai più giovani, di instaurare un proprio dialogo ideale con il personaggio e con quel periodo storico così cruciale. Comprendere meglio il passato è essenziale per interpretare il presente che oggi viviamo”.


INFORMAZIONI UTILI

TITOLO: CHE GUEVARA tú y todos
OPENING: 27 marzo 2025
PERIODO: Dal 27 marzo al 30 giugno 2025
DOVE: Museo Civico Archeologico – Via dell’Archiginnasio 2, Bologna
ORARI: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 10.00 – 18.00 
sabato, domenica e festivi dalle ore 10.00 – 19.00
(martedì giorno di chiusura)
SITO WEB: www.mostracheguevara.com
  
BIGLIETTI:
Interi: € 13,00
Ridotto studenti universitari e over 65: € 11,00
Ridotto speciali / Convenzioni: € 10,00
Ridotto per gruppi scolastici e fino a 18 anni: € 7,00
Gratis: fino a 10 anni
 
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All’Opificio delle Pietre Dure torna a splendere il Gonfalone dell’Aquila

Presentazione del restauro
del Gonfalone con i Santi Protettori dell’Aquila

Emanuela Daffra, Soprintendente dell’Opificio e Federica Zalabra, Direttrice del MuNDA – Museo Nazionale D’Abruzzo dell’Aquila, incontreranno Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, per mostrare il Gonfalone con i Santi Protettori de L’Aquila di Giovanni Paolo Cardone.

Invitato anche il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

L’occasione è la partenza del monumentale stendardo del 1579, danneggiato dal devastante terremoto del 2009, restaurato e poi custodito nei laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure in attesa di rientrare al Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila.

Il restauro, reso complesso dalle dimensioni monumentali – oltre 12 mq – dall’usura dei materiali costitutivi e dai danni causati dal sisma, è stato eseguito in sinergia da specialisti diversi per il delicato supporto tessile e per la pittura, ed è stato possibile grazie al sostegno dell’ABI e del Gruppo di lavoro per le Relazioni culturali dell’Associazione, nell’ottica di quel contributo alla cultura che da sempre il mondo bancario porta avanti.

Si tratta di un’opera fortemente identitaria per la città, raffigurata sorretta dai Santi Patroni e protetta dal Cristo Risorto in una veduta topografica che la ritrae con estrema precisione come era prima di un altro terremoto, quello del 1703. Il ritorno al Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila assume quindi un forte connotato simbolico.


Ufficio Stampa Opificio delle Pietre Dure:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
tel. +39. 049.663499
simone@studioesseci.net (rif. Simone Raddi)
 
Ufficio Promozione culturale Opificio delle Pietre Dure:
Maria Emilia Masci opd.promozioneculturale@cultura.gov.it

Roma: alla scoperta della Biodiversità Nascosta al Museo Orto Botanico – Museo di Zoologia

Il Polo Museale Sapienza presenta Biodiversità Nascosta, un progetto finanziato da Sapienza Università di Roma nell’ambito del Bando Terza Missione 2023, a cura di Pierfilippo Cerretti, in collaborazione con le ricercatrici Noemi Spagnoletti e Aleida Ascenzi, il ricercatore Dario Nania, il dottorando Francesco Paone, insieme al conservatore Maurizio Mei e alla curatrice Caterina Giovinazzo. 

Il progetto si sviluppa tra il Museo di Zoologia e il Museo Orto Botanico che saranno animati da laboratori, mostre, visite interattive, eventi scientifico-culturali, al fine sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della biodiversità, prendendo spunto dalla straordinaria moltitudine di insetti che popolano il pianeta, evidenziando il loro ruolo fondamentale nell’ecosistema e il loro impatto in ogni attività umana. 

Biodiversità Nascosta
Un progetto del Polo Museale Sapienza
per scoprire l’universo nascosto degli insetti

Coinvolgendo attivamente cittadini, docenti, studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie, universitari di discipline scientifiche e umanistiche, Biodiversità Nascosta vuole trasformare l’attuale percezione che tutti noi abbiamo degli insetti, spesso visti come fastidiosi o nocivi, promuovendo stili di vita sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

Al centro del progetto vi saranno, infatti, 8 modelli 3D in resina ottenuti da scansioni a raggi X degli stadi larvale e adulto di Sarcophaga carnaria  la mosca -, di Osmia cornuta – l’ape -, di Oryctes nasicornis – il coleottero – e di Anopheles – la zanzara: ogni modello darà spunti per raccontare storie nascoste e misteriose, suggerendo al pubblico uno sguardo inedito sulla complessità dei sistemi naturali, approfondendo i cicli biologici e i ruoli ecologici di ciascuna specie. 

Gli insetti hanno molto da insegnarci: rappresentano una componente predominante della biodiversità, oltre il 90% della diversità animale: in natura esistono oltre un milione di specie di insetti e si stima che in realtà siano solo una piccola parte di quelle esistenti, per un totale che si aggira tra i 6 ed i 10 milioni di specie. Gli insetti contribuiscono a plasmare habitat e paesaggi: riciclano la materia organica, impollinano la gran parte delle piante da fiore e rappresentano una fonte inesauribile di cibo per molti animali come ad esempio uccelli, mammiferi, pesci.

Certamente vi sono anche insetti noiosi e nocivi, ma sono una minima parte – e pochi lo sanno – e il modo più efficace e sostenibile per ridurne l’impatto sulla nostra salute ed economia è lasciare che se ne occupino altri insetti attraverso programmi di lotta biologica.  Proprio questo è il più ambizioso tra gli obiettivi del progetto Biodiversità Nascosta: contribuire a cambiare la prospettiva su come relazionarsi con organismi che hanno di fatto una pessima fama ma che sono chiave per il nostro benessere. 

Oltre a laboratori e workshop, due saranno i principali momenti espositivi, interattivi con il pubblico: dal mese di aprile 2025 al Museo Orto Botanico sarà installata una mostra-percorso, con aree laboratoriali ed osservazioni dal vivo, con i modelli 3D di adulti e larve al centro del percorso e materiale originale sia museologico sia iconografico. 

A seguire il Museo di Zoologia accoglierà una sezione multimediale dedicata alla biodiversità degli insetti e al rapporto tra essere umano ed ecosistema. 


Info
www.museozoologia.web.uniroma1.it
Contatti
Caterina Giovinazzo
museo.zoologia@uniroma1.it
Noemi Spagnoletti
noemi.spagnoletti@uniroma1.it
Ufficio stampa 
Roberta Melasecca_Melasecca PressOffice – blowart
roberta.melasecca@gmail.com – info@melaseccapressoffice.it
tel. 3494945612
cartella stampa su www.melaseccapressoffice.it

Biblioteca Regionale di Messina – Incontri al lago grande – Presentazione del romanzo

Si terrà venerdì 31 gennaio, alle ore 16:30, presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria “G. Longo” di Messina, la presentazione del romanzo “Incontri al Lago Grande”della Scrittrice Anna Maria Pistorino, edizioni Vertigo del 2015, inserita nella Collana “Approdi”.

Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo”
Presentazione del romanzo
Incontri al lago Grande
31 gennaio 2025 ore 16,30
Sala Lettura
via I Settembre,117-Palazzo Arcivescovile

L’evento, si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Avv. Tommasa Siragusa, seguirà la relazione della Prof.ssa Gabriella Bertuccini, già docente di Filosofia e storia presso l’Istituto Ainis di Messina. La manifestazione sarà moderata dal Dott. Domenico Interdonato, Giornalista, Presidente Regionale per la Sicilia dell’Ucsi. Sul finire del rituale incontro, nel solco della possibilità di interazione degli intervenuti, si darà anche spazio al dibattito, a mezzo domande alla Scrittrice, per sollecitare una migliore comprensione del testo. Il romanzo, è reso prezioso dalla bella copertina che riproduce un scorcio del lago di Ganzirri, ove sono ambientate le vicende della protagonista, Lilly, una insegnante molto rigida, ma che diverse circostanze condurranno a gestire situazioni inaspettate, in un intreccio al femminile sapientemente congegnato. Lo specchio d’acqua del Lago Grande, con il suo occhio azzurro, osserva tutto ciò che accade e riflette, sulle sue sponde, la bellezza della natura circostante, facendo da sfondo alle vicende. L’esposizione armoniosa e ricca, di agevole lettura, con capacità di calamitare il lettore empaticamente fin nel profondo della storia, sul filo di una trama ben intessuta, riesce ad operare una perfetta fusione, con amalgama, delle esperienze di vita descritte dei protagonisti. Le storie si intersecano in una danza di imprevisti e speranze, di illusioni e disinganni. La trama è ben strutturata , i personaggi sono ben caratterizzati e riescono a suscitare curiosità nel lettore, che si trova a preoccuparsi per il loro destino. La capacità dell’Autrice di trasmettere emozioni attraverso le parole è davvero notevole e rende la lettura del libro un’esperienza coinvolgente. La Scrittrice, Insegnante in quiescenza, laureata in Pedagogia, ha partecipato a diversi concorsi letterari indetti da Donna Moderna, Zingarelli, Caffè Letterario. Ha al suo attivo la pubblicazione di altri romanzi : “Affittasi casa con mansarda”, con testo critico di Maria Teresa Prestigiacomo, Associazione culturale Sicilia Sole, stampa 2005 e “Silvana, uno dei tanti”, Aracne, 2018, ama la natura e dimostra con il Suoi scritti il Suo attaccamento emotivo alla Sua terra, in un percorso che La conduce a una rilettura del territorio di origine che influenza le percezioni e i comportamenti dei protagonisti delle vicende narrate attraverso un forte legame sentimentale con il paesaggio, un attaccamento che è anche, nello specifico, orgoglio dell’appartenenza identitaria .


Post dell’evento saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’iniziativa in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere all’Autrice.

Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO:
Ufficio Relazioni con il Pubblico
tel.090674564
urpbibliome@regione.sicilia.it


Concorso Artistico Internazionale al Teatro Miela di Trieste

I vincitori della 20a edizione del Concorso Artistico Internazionale nell’ambito del progetto “Questa Volta metti in scena… Le Metamorfosi” saranno svelati venerdì 31 gennaio, alle ore 11.30, in occasione della premiazione al Teatro Miela di Trieste (ingresso libero).

Concorso Artistico Internazionale – Premiazioni 20^edizione

QUESTA VOLTA METTI IN SCENA… LE METAMORFOSI

Venerdì 31 gennaio, ore 11.30 – Teatro Miela di Trieste

“Un progetto internazionale” – ricorda il direttore artistico Lorena Matic – “che prevede mostre su uno stesso tema, diffuse sul territorio per punti di vista volutamente diversi, dalla scienza, all’arte contemporanea, dalla sociologia per concludersi con lo sguardo interpretativo dei giovani. Quest’anno le ‘Metamorfosi’ sono state declinate in tre mostre d’autore: al Museo Sartorio di Trieste in collaborazione con la SISSA, al Museo MuCa di Monfalcone, con un omaggio ad Erwin Olaf, autore di calibro mondiale dell’arte contemporanea e alla Galleria del Kulturni dom di Gorizia, in collaborazione con il CRAF di Spilimbergo. Oltre alle mostre, una ricca attività didattica con incontri, visite guidate e stage con visiting professor, quest’anno l’artista Walter Criscuoli, propedeutici al Concorso Artistico”.

La giuria, composta dagli artisti Gaetano Bodanza, Debora Vrizzi e dall’emergente Carlotta Cason (presenti alla mostra di arte contemporanea a Monfalcone), da Fulvia Zudič, artista e referente culturale della CAN di Pirano e dal direttore artistico del progetto Lorena Matic, ha esaminato otto sezioni, individuando i vincitori tra i partecipanti provenienti da 10 scuole superiori della regione, della Slovenia e della Svizzera.

Le “metamorfosi” sono state interpretate dai giovani nei modi più diversi: dalla memoria artificiale alla chirurgia estetica, dall’età dell’adolescenza al “mondo dei grandi” e chi ha preso a cuore la metamorfosi/cambiamento della società con esempi di mutazione urbanistica, naturalistica ed ecologica per possibili scenari reali futuri o solo immaginari.

La cerimonia di premiazione al Teatro Miela di Trieste, che accoglie da diverse edizioni centinaia di ragazzi per un momento di festa e di attesa partecipazione, è anticipata da una proiezione che ripercorre i momenti salienti del progetto, è a ingresso libero per tutti coloro che sono interessati al pensiero e all’interpretazione artistica delle nuove generazioni su un tema attuale.

Il progetto si concluderà in Slovenia, a Capodistria, per la mostra dei lavori premiati nel prestigioso Palazzo Gravisi Buttorai (inaugurazione giovedì 13 febbraio alle ore 11.30)

“Questa Volta metti in scena… Le Metamorfosi” è un progetto ideato e diretto da Lorena Matic, prodotto da Opera Viva Associazione culturale, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il contributo del Comune di Monfalcone, della SISSA, le Fondazioni Casali, l’Unione Italiana, la CAN di Pirano e la ZKB e con la collaborazione del Comune di Trieste, del CRAF, del Kulturni dom Gorica.

Per ulteriori informazioni www.assocoperaviva.it


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