A Palazzo Ducale di Venezia un mondo di immagini tra Oriente bizantino e Occidente latino

Un nuovo approfondimento scientifico sulle “vie veneziane” della civiltà: una scuola pittorica, quella veneto-cretese, a metà per più di quattro secoli tra Oriente bizantino e Occidente latino.
Un mondo di immagini da scoprire insieme ai loro originali artefici: tra questi anche Dominikos Theotokopoulos, divenuto poi El Greco.

L’ORO DIPINTO.
El Greco e la pittura tra Creta e Venezia

Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
30 aprile – 29 settembre 2025 

a cura di Chiara Squarcina, Katerina Dellaporta, Andrea Bellieni

Un filo dorato lega le vicende storiche, artistiche, gli equilibri diplomatici e la devozione nel Mediterraneo lungo la rotta tra Venezia e Creta, la Candia dal XIII secolo, perla dello Stato da Mar della Serenissima.

L’oro dipinto, che fa risplendere di luce spirituale le icone, è il protagonista della mostra a Palazzo Ducale curata dalla Direttrice Scientifica di Fondazione Musei Civici Chiara Squarcina, dal responsabile del Museo Correr Andrea Bellieni e dal Direttore Generale Museo Bizantino e Cristiano di Atene Katerina Dellaporta; esso fa da sfondo ad una lunga storia di intense relazioni pittoriche tra due isole.

Dopo la Caduta di Costantinopoli (1453) Candia diventa il più importante polo artistico per l’antica tradizione bizantina, alla quale si richiamano fedelmente oltre cento botteghe di “madoneri”, soprattutto autori di immagini devozionali popolari. Parallelamente Venezia – come una nuova Bisanzio – vede l’arrivo di un numero sempre maggiore di opere e di artisti dall’isola dell’Egeo: “pittori iconografi” in viaggio o immigrati tra Creta, le isole dello Ionio e la capitale. Il risultato fu l’incontro e l’originale sintesi tra la nativa impronta aulica bizantina – già una delle anime essenziali della stessa tradizione veneziana – e il linguaggio figurativo occidentale, prima tardogotico, poi rinascimentale, umano-centrico, naturalistico e vivace. 

Una relazione fortunata si intreccia senza mai esaurirsi, dall’aureo rinascimento veneto fra Quattro e Cinquecento, fino alle soglie dell’Ottocento, con momenti di sempre originale simbiosi. L’esposizione vuole rappresentare una occasione, preziosa e finora rara in Italia, di rilettura e approfondimento su un fenomeno culturale che fu rilevantissimo e ancora poco indagato.

Le sette sezioni della mostra scandiscono e illustrano cronologicamente tale singolare percorso pittorico: dalle origini nel secolo XV, coi primi maestri che progressivamente guardano all’occidente gotico – tra questi Angelos, Akotantos e Andreas Ritzos – per passare col maturo Quattrocento a significative vicinanze coi modelli del grande rinascimento veneziano – in primis quelli dei Bellini e dei Vivarini – in pittori come Ioannis Permeniatis. 

L’evoluzione prosegue nel Cinquecento con felici ibridazioni fra tradizione bizantina e libere ispirazioni occidentali, mediate soprattutto dalle immagini a stampa, con prolifici e rinomati maestri come Georgios Klontzas e Michael Damaskinos; quest’ultimo importante per il lungo periodo di attività trascorso a Venezia tra gli anni ’70 e ’80 del Cinquecento.

Al centro dell’avvincente racconto di storia e di pittura si colloca il più celebre e stravagante rappresentante della “scuola”: Dominikos TheotokopoulosEl Greco (1541-1614). Nella natia Creta muove i primi passi nell’educazione alla tradizione postbizantina per giungere a Venezia, il viaggio imprescindibile per gli autori dell’epoca, intorno al 1567. L’incontro qui è con e con l’arte sorprendente del maturo Tiziano, di Bassano, di Tintoretto. Una tappa cruciale, prima del passaggio per Roma e poi in Spagna, dove si impone come il geniale El Greco. A testimonianza di questi emblematici passaggi, la mostra ospita la Fuga in Egitto (1570 circa), eccezionale prestito dal Museo del Prado di Madrid, a confronto ad opere della maturità fino al periodo spagnolo con il San Pietro (1600-1607) dalla National Gallery – Alexandros Soutsos Museum di Atene.

Inevitabile l’affondo sul periodo delle Guerre di Morea: la città di Candia – attuale Heraklion – assediata dagli ottomani e strenuamente difesa dai veneziani cade nel 1669 con la resa trattata dal capitano generale Francesco Morosini. L’attività dei pittori iconografi e delle loro botteghe si dovette forzatamente trasferire nelle altre isole venete, come Corfù e Zante; è qui che riprendono a lavorare e inviare opere Theodoros Poulakis, Elias Moskos, Lambardos, Prete Victor e altri. Alcuni scelsero di trasferirsi nella stessa Venezia, come Emmanuel Tzanes.

Fedele alla vocazione inclusiva della Serenissima, una vivace comunità greca aveva potuto formarsi e prosperare, fino ad oggi, perfettamente integrata all’interno del tessuto economico e civile della città, portatrice feconda della propria spiccata identità culturale e religiosa, con polo essenziale nella sua Scuola e adiacente Chiesa di San Giorgio dei Greci. Una radice ellenica che, in tal modo e in virtù di quegli antichi legami, è veramente una componente effettiva e riconoscibile dell’animus più vero di Venezia. Questo lo squarcio aperto significativamente dalla settima e ultima sezione della mostra

Completa l’esposizione un focus dedicato all’icona, indagata nei suoi aspetti materiali e tecnico-esecutivi: un essenziale contributo conoscitivo per il visitatore realizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – CHNet Cultural Heritage Network.

L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia rappresenta l’impegno di cooperazione internazionale tra Fondazione MUVE, Repubblica di Grecia e altri importanti Musei e collezioni – anche private – di Grecia, Italia ed Europa. Essenziale è stato l’apporto del Ministero della Cultura della Repubblica di Grecia, assieme ad istituti come il Museo Bizantino e Cristiano di Atene, maggiore prestatore di opere, la National Gallery di Atene e l’Istituto Ellenico di studi Bizantini e Postbizantini di Venezia. Speciale contributo è giunto dalla Città di Heraklion e dall’Arcidiocesi di Creta.


Palazzo Ducale
San Marco 1,
30124 Venezia
Tel 041 2715911
 
Informazioni per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
Chiara Vedovetto 
con Alessandra Abbate 
press@fmcvenezia.it
tel. +39 041 2405225
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
Con il supporto di 
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Roberta Barbaro
roberta@studioesseci.net

In Atlante Triestino si ritrova una guida non convenzionale per “navigare” Trieste

Interno Atlante 1: Vittorio Bergagna, Donna e barca (part.), Collezione d’Arte Fondazione CRTrieste
Interno Atlante 2: Umberto Veruda, Ritratto (part.), Collezione d’Arte Fondazione CRTrieste

In Atlante Triestino, composto da trentaquattro racconti, si ritrova una guida non convenzionale per “navigare” Trieste e i suoi dintorni, raccontare come il mare li abbia plasmati o condizionati, rappresentare dei luoghi, con i loro temi, in una forma non – o non solo – topografica, ma antropologica, psicologica, esistenziale. Provando a ricavare l’irregolare mappa di un’anima – quella triestina – con le influenze che esercita e che subisce.

Dalla prefazione di Cristina Benussi: «Atmosfere suggestive pervadono questi racconti, che scorrono fluidi grazie a una scrittura capace di aderire al tempo in movimento della storia come a quello sospeso della favola».

L’autore filtra il suo sguardo attraverso quello di ventisette artisti come Guido Grimani, Umberto Veruda, Arturo Fittke, Vito Timmel, Carlo Wostry, Avgust Černigoj, Nino Perizi, Lojze Spacal, Leonor Fini e Miela Reina, le cui opere fanno parte della Collezione d’Arte della Fondazione CRTrieste.

Trentaquattro le opere scelte che hanno generato i racconti e altrettanti percorsi tematici, con alcune appendici web – itinerari, mappe, bibliografia – accessibili attraverso un codice QR.

Lettura, dunque, che si fa “navigazione”, tra le fortune, i rovesci, le tensioni, le inquietudini, le bellezze della città più a est dell’Italia, e più a nord del Mediterraneo.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria a:
edizioni@comunicarte.info

Massimiliano Penazzi è nato a Trieste, dove si è laureato in Lettere.Si occupa di marketing e comunicazione. Da sempre appassionato di mare, navi e barche, ha scritto Ursus & Audax. La grande fuga (MGS Press Edizioni, 2020)e sta lavorando alla cronaca di una drammatica avventura notturna vissuta dalla nave oceanografica OGS Explora al largo delle coste cilene. 


Giovedì 10 aprile 2025 alle ore 18 alla Triestina della Vela in Pontile Istria 8 a Trieste, la presentazione del libro di Massimiliano Penazzi, Atlante Triestino (Comunicarte Edizioni, 2025, 264 pagine, 20 €).
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria a: edizioni@comunicarte.info

Da edizioni <edizioni@comunicarte.info>

Un progetto per la digitalizzazione della rivista”L’architettura – cronache e storia”

Il giorno 10 aprile 2025 alle ore 16.00, nella Sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, la Fondazione Bruno Zevi presenterà due iniziative del 2025, rese possibili da un lascito testamentario di Marisa Cerruti, storica collaboratrice e coordinatrice della redazione della rivista L’architettura – cronache e storia“, fondata da Bruno Zevi nel 1955, al fine di proseguirne l’esperienza culturale e di promozione dell’architettura. 

Dopo i saluti di Riccardo Gandolfi – Direttore Archivio di Stato di Roma e di Luca Zevi – Vice-Presidente Fondazione Bruno Zevi, interverranno:
Paolo De Calisti – Responsabile tecnologie GAP srl: “La digitalizzazione come rilancio”;
Luigi Prestinenza Puglisi – Critico d’architettura: “Nuovi strumenti di azione culturale”. 

La Fondazione Bruno Zevi
presenta
Concorso Internazionale “Marisa Cerruti”
per la comunicazione de L’architettura


Digitalizzazione rivista “L’architettura – cronache e storia

 
10 aprile 2025 ore 16.00
Sala Alessandrina – Archivio di Stato di Roma
Corso del Rinascimento 40 – Roma

La rivista “L’architettura – cronache e storia” online

Al fine di fondere le esperienze contemporanee con quelle del passato e per incentivare il dibattito critico e culturale, la Fondazione Bruno Zevi ha promosso la digitalizzazione dell’intera collezione della rivista mensile “L’architettura – cronache e storia“, utilizzando le più moderne tecnologie editoriali: tutti i numeri della storica rivista, dal 1955 al 2005, saranno a breve disponibili nella versione online. 

Concorso Internazionale “Marisa Cerruti” per la comunicazione de L’architettura

Sarà presentato il Concorso Internazionale “Marisa Cerruti” per l’ideazione e la realizzazione di un moderno strumento di comunicazione multimediale dell’architettura capace di rilanciare in modo innovativo e radicale il messaggio della rivista e dei suoi valori nel presente contesto storico. 

Il Concorso è aperto a tutti coloro che possiedono adeguate competenze ed esperienze nel settore della comunicazione di contenuti multimediali e interdisciplinari (singoli, gruppi, associazioni, società pubbliche e private, istituzioni); per il progetto vincitore è previsto un importo onnicomprensivo pari a 30.000,00 euro oltre IVA di legge, che sarà corrisposto nell’arco dei tre anni, in corrispondenza con gli stati di avanzamento del lavoro. 

Il nuovo progetto di comunicazione è pensato come uno strumento agile, flessibile, capace di raggiungere soprattutto i giovani, orientandoli nelle scelte professionali e nella comunicazione della complessità dell’architettura e del paesaggio. 

Il Bando sarà online sul sito internet della Fondazione dall’11 aprile 2025.
www.fondazionebrunozevi.it


La Fondazione Bruno Zevi nasce per onorare la memoria di Bruno Zevi, appassionato e tenace assertore dell’integrazione fra valori democratici e concezioni architettoniche, e per rammentarne il mirabile contributo di storico, di critico, di pensatore. Oltre all’obiettivo di incoraggiare e incrementare le attività di quanti desiderano dedicarsi – o già si dedicano – allo studio della storia dell’architettura, alle ricerche teoriche come pure alle realizzazioni pratiche in campo architettonico, urbanistico e paesaggistico e, più in generale, coltivano l’amore per l’arte, la Fondazione si prefigge l’intento di favorire, in particolare fra i giovani, una conoscenza del patrimonio architettonico nei suoi indissolubili legami con quello letterario e scientifico, secondo la concezione unitaria, e decisamente antiaccademica, della cultura che Bruno Zevi ha propugnato durante tutta la sua vita.


La Fondazione Bruno Zevi presenta
Concorso Internazionale “Marisa Cerruti” per la comunicazione de L’architettura
Digitalizzazione rivista “L’architettura – cronache e storia”

 
10 aprile 2025 ore 16.00
Sala Alessandrina – Archivio di Stato di Roma
Corso del Rinascimento 40 – Roma
 
Contatti
 
Fondazione Bruno Zevi
Via Nomentana 150 – Roma
Tel +39 06.8601369
info@fondazionebrunozevi.it
www.fondazionebrunozevi.it
 
Ufficio Stampa
Roberta Melasecca_Melasecca PressOffice – blowart
roberta.melasecca@gmail.com

Nuova data per i tour serali di Cavana Stories

Nuovo appuntamento con il secondo tour del 2025 di Cavana Stories, promosso da Cizerouno in collaborazione con l’Associazione Guide Turistiche del Friuli Venezia Giulia nell’ambito della rassegna Cavana Stories e realizzato grazie al finanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato Attività: alla scoperta di quella che fu la “night town” per James Joyce e poi la Trieste “Out of Bounds” per le truppe del Governo Militare Alleato.

ll percorso notturno nei vicoli e nelle strade di Cavana  sarà l’occasione per riscoprire – grazie anche al recente progetto Out of Bounds promosso da Varcare la frontiera – la topografia di quella che era una delle zone più “calde” e proibite per i soldati del Governo Militare Alleato di stanza a Trieste fino al 1954.

Scopriremo così, guidati da Francesca Pitacco, un altro dei mille volti che il quartiere di Cavana ha avuto negli anni. Da sede di consolati a rifugio per pescatori, e poi con il suo dedalo di osterie, fonte di ispirazione per artisti e scrittori uno fra tutti James Joyce, a cui sono dedicate le luci d’artista del progetto Doublin’.

Un’occasione per rivedere la luce Night town su Palazzo Morpurgo e la nuova “casa” di James Joyce, ora su Casa della Musica, recentemente reinstallate per celebrare ancora una volta James Joyce e questo progetto di arte pubblica a lui dedicato.

Dettagli del tour:

  • giovedì 10 aprile 2025 ore 21
  • costo: 10 € (pagamento in loco)
  • ritrovo: davanti alla Farmacia “Al Redentore” in piazza Cavana
  • prenotazione obbligatoria inviando una mail a:
  • info@cizerouno.it


Il tour è promosso da Cizerouno in collaborazione con l’Associazione Guide Turistiche del Friuli Venezia Giulia nell’ambito della rassegna Cavana Stories e realizzato grazie al finanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato Attività Produttive e Turismo.

#iosonofriuliveneziagiulia
#discovertrieste
#cavanastories
www.cizerouno.it


cizerouno
associazione culturale

cavò
via san rocco 1/a
cavana
34121 trieste

Da info <info@cizerouno.it>

Prorogata la mostra sui Capolavori della Pinacoteca di Ancona

Viene prorogata fino al 4 maggio 2025 la mostra TIZIANO, LOTTO, CRIVELLI E GUERCINO. Capolavori della Pinacoteca di Ancona che,ospitatadal 26 novembrenelle sale di Palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini, ha registrato oltre 168mila visitatori dall’aperturaIn occasione del Giubileo e per la prima volta a Roma, sono eccezionalmente esposte la maestosa Pala Gozzi (1520), capolavoro assoluto di Tiziano Vecellio insieme ad altre 5 celebri opere, tutte di carattere religioso e provenienti dalla Pinacoteca Podesti di Ancona.

PROROGATA
FINO AL 4 MAGGIO 2025
LA MOSTRA


“TIZIANO, LOTTO, CRIVELLI E GUERCINO.
Capolavori della Pinacoteca di Ancona”


Un successo di oltre 168mila visitatori
In esposizione ai Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori, la Pala Gozzi di
Tiziano e altri capolavori dalla Pinacoteca Podesti di Ancona

Promossa da Roma CapitaleAssessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, con il patrocinio di Giubileo 2025 – Dicastero per l’Evangelizzazione, la mostra è organizzata da Arthemisia in collaborazione con Comune di AnconaAncona CulturaPinacoteca Civica di AnconaRegione Marche e Palazzo Ducale di Urbino – Direzione Regionale Musei Nazionali Marche ed è curata da Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche e da Ilaria Miarelli Mariani, Direttrice della Direzione dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Sei prestigiosi dipinti – dei quali 5 pale d’altare di grandi dimensioni e una piccola ma lussuosa tempera su tavola – sono protagonisti di un percorso espositivo che racconta l’importanza della collezione della Pinacoteca Podesti e, in filigrana, la ricchezza della città dorica committente dei maggiori artisti italiani fra Cinquecento e Seicento.
Si possono quindi ammirare la Circoncisione dalla chiesa di San Francesco ad Alto, opera di Olivuccio Ciccarello, interprete principale del rinnovamento della pittura anconetana che fiorì fra Trecento e Quattrocento; la preziosa Madonna con Bambino di Carlo Crivelli, icona della collezione dorica e somma realizzazione del pittore veneto che visse e operò nelle Marche; la Pala dell’Alabarda di Lorenzo Lotto, per la chiesa di Sant’Agostino, in cui si esplicita l’emozionante talento del pittore veneziano, esule a più riprese nella regione. Ancora di Tiziano sarà esposta la monumentale Crocifissione realizzata per la chiesa di San Domenico in cui l’artista esplora la tragedia e la sofferenza umana. Chiude la rassegna l’imponente Immacolata di Guercino, in cui la delicata figura della Vergine si staglia su un paesaggio marino il cui modello potrebbe essere la baia di Ancona.

Con questa mostra si intende avviare un percorso di valorizzazione nazionale della collezione anconetana, con lo scopo di restituire ai cittadini e ai visitatori lo spaccato di un periodo cruciale della storia del gusto, del collezionismo e della museologia nella città marchigiana. Un lavoro che proseguirà con il riallestimento della Pinacoteca Civica Podesti, aperta nel dopoguerra dall’allora soprintendente Pietro Zampetti, con le opere salvate dai bombardamenti da un altro grande protagonista della storia della tutela, Pasquale Rotondi, l’eroico direttore del Palazzo Ducale di Urbino a cui si deve la salvaguardia del patrimonio artistico nazionale negli anni tumultuosi del secondo conflitto mondiale.


Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Roma – Guadagnuolo riceve il Premio Italia 2025 e parla della situazione europea

I temi del suo discorso : politiche economiche , cambiamenti globali e dazi, come l’Unione europea reagirà?

Il 4 aprile 2025, la Provincia di Roma ha ospitato il Premio Italia, un prestigioso riconoscimento che celebra l’eccellenza del Made in Italy in vari settori, tra cui Arte e Cultura, Design e Moda, Sostenibilità, Sport e Salute, Cucina e Gastronomia, Imprenditoria e Patrimonio culturale. Il Premio Italia giunto alla X Edizione è stato ideato da Giuseppe Palma, rappresenta un’importante iniziativa storica nel panorama culturale e artistico italiano. La sua istituzione ha contribuito a valorizzare e premiare opere e personalità di spicco che hanno lasciato un segno significativo nel proprio ambito. È un esempio del ruolo centrale che la cultura e l’arte hanno avuto nel tessere l’identità nazionale e di promozione del talento.  L’evento si è svolto presso Palazzo Valentini, nella prestigiosa Sala del Consiglio, con i saluti istituzionali dell’On. Fabrizio Santori, promotore delle bellezze di Roma, per una serata indimenticabile che ha reso omaggio al valore del Made in Italy e alla forza delle idee che cambiano il mondo. L’evento ha visto la partecipazione di personalità di spicco, sottolineando l’importanza di valorizzare le tradizioni italiane.

Quest’Edizione ha avuto una dimensione internazionale, con appuntamenti presso gli Istituti Italiani di Cultura e i Consolati d’Italia in diversi Paesi europei. Tra i premiati, spicca l’artista Francesco Guadagnuolo, che ha ricevuto il riconoscimento di merito del Premio Italia per l’Arte e Cultura, per l’impegno costante nella promozione e valorizzazione del nostro Paese, grazie al suo contributo ai valori della bellezza e della cultura italiana. La dedica dell’opera pittorica sull’Europa a Guido Carli da parte di Guadagnuolo aggiunge un tocco significativo all’evento che presentando la sua opera ha detto:

«La trilogia che ho creato intitolato: “Unione Europea” è composta da tre quadri interconnessi. Il primo “L’Europa in crisi” riflette sulle divisioni interne dell’Unione, invitando alla cooperazione; il secondo “Tempesta Europea” affronta le dinamiche politiche e sociali contemporanee; mentre il terzo quadro, esposto nella Sala del Consiglio della Provincia di Roma, in occasione del Premio Italia, dal titolo: “Guido Carli: il trattato di Maastricht nell’Europa di oggi” celebra il ruolo di Carli nel Trattato di Maastricht, è una scelta autorevole, che collega un momento storico cruciale alle questioni contemporanee. La trilogia “Unione Europea” vuole essere un’opera evocativa e ricca di significato, per avere utilizzato simboli e colori per rappresentare sia le sfide, sia le opportunità dell’Europa.

Il Trattato di Maastricht, firmato il 7 febbraio 1992, rappresenta una tappa cruciale nella storia dell’Unione Europea. Guido Carli, allora Ministro del Tesoro, giocò un ruolo determinante nella sua elaborazione.

Grazie al contributo di Carli, sono state poste le basi per una maggiore coesione economica e politica, rafforzando così l’integrazione e la stabilità del progetto europeo.

L’opera pittorica stabilisce un ponte simbolico tra passato e presente, rappresentando sia la mappa dell’Unione Europea nel momento del Trattato di Maastricht, sia quella attuale. L’opera è dominata da sfumature di blu e oro, che richiamano i simboli della bandiera europea: il blu evoca unità e armonia, mentre l’oro delle dodici stelle, incarna perfezione e valori universali. Al centro, sulla destra, si erge il simbolo di un albero con rami che promettono di dare frutti per il futuro dell’Europa. Sotto, è rappresentata la pagina del trattato firmata da Guido Carli, a testimonianza della sua figura influente e rispettata a livello internazionale. Accanto alla mappa dell’Europa di oggi, è messa in evidenza una moneta dell’Euro, che dal 2002, incarna l’unione economica e monetaria del Continente europeo.

Il colore rosso, inserito nella composizione, sottolinea il momento critico che l’Europa sta vivendo. Simboleggia l’urgenza di trovare soluzioni condivise per affrontare le sfide contemporanee. Tra queste, investimenti in tecnologie sostenibili, politiche economiche inclusive e una cooperazione internazionale rafforzata, sono proposte come strumenti essenziali per garantire un futuro stabile e prospero. Le preoccupazioni di Guido Carli, come il rischio di un ritorno ai nazionalismi, in assenza di una vera unione politica, restano straordinariamente attuali. Le sfide che aveva previsto, tra cui la necessità di gestire le transizioni economiche e sociali in modo coeso, continuano a essere centrali nel dibattito europeo. La sua eredità invita a riflettere su come rafforzare l’Unione Europea e renderla più resiliente.

L’Europa di oggi si presenta profondamente diversa rispetto a quella immaginata da Carli, plasmata da trasformazioni politiche, crisi economiche e cambiamenti globali. Mentre alcuni interpretano questi mutamenti come un’evoluzione inevitabile, altri sostengono che gli ideali fondativi siano stati in parte accantonati. Le critiche sottolineano che lo spirito originario del Trattato di Maastricht è stato tradito da politiche di austerità e approcci tecnicisti, relegando valori come solidarietà e crescita. Questo dibattito continua ad influenzare le discussioni sulle riforme europee.

Guido Carli ha svolto un ruolo cruciale nella costruzione di un’Europa fondata sulla cooperazione e sulla crescita economica. Oggi, l’Unione Europea affronta sfide significative, come i dazi del 20% – 25% imposti dagli Stati Uniti, che mettono sotto pressione le industrie italiane ed europee. Ci chiediamo come l’Unione europea reagirà? Certo dovrà cercare di bilanciare con fermezza senza tralasciare il dialogo, può rispondere ai dazi americani in diversi modi: negoziando per ridurre le barriere commerciali, introducendo contromisure con dazi sui prodotti americani, diversificando i partner commerciali per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti e mantenendo un fronte compatto tra gli Stati membri per rafforzare la sua posizione. Queste strategie mirano a bilanciare la difesa degli interessi europei con la necessità di evitare una guerra commerciale.

Carli rimane una figura centrale nella storia economica e politica italiana, con un’eredità che continua ad ispirare il processo d’integrazione europea. Visionario e stratega, ha contribuito a modellare l’Europa moderna, promuovendo un progetto di unione e solidarietà per affrontare le sfide che ci attendono.

Ho pensato come il mio lavoro artistico non solo celebri la storia ma inviti anche ad un dialogo sul futuro dell’Europa. Vuole essere un contributo prezioso alla discussione sull’identità e il futuro stesso dell’Unione Europea».


Da osservatorioartecont@libero.it 

Roma: Evita Andujar | Captured Moments

Von Buren Contemporary presenta CAPTURED MOMENTS (Momenti catturati), la mostra personale dell’artista spagnola Evita Andújar.

Von Buren Contemporary presenta
 
CAPTURED MOMENTS
 
Con le opere di
EVITA ANDÚJAR
 
Vernissage
Sabato 12 Aprile 2025
dalle 18:00 alle 21:30
 
Testo critico: Anna Gasperini
Curatrice e organizzazione: Michele von Büren

la mostra resterà aperta fino al 6 maggio 2025
orari: 11:00-13:30 e 16:00-19:30; domenica e lunedì su appuntamento
 
Von Buren Contemporary
Via Giulia 13, 00186 Roma

Ispirandosi ai selfies presenti nei social network, l’artista dipinge figure femminili immerse in ambienti domestici servendosi della pittura ad olio su tela misto lino, segnando così un punto di svolta nella sua pratica artistica, precedentemente incentrata sull’uso dell’acrilico.

Le donne, protagoniste indiscusse delle sue opere, si lasciano andare ai propri pensieri e assumono una varietà di pose e atteggiamenti che trasmettono un latente senso di inquietudine, spesso rivelato solo nell’intimità delle mura private. Andújar utilizza delle fotografie come punto di partenza per trasformarle successivamente in immagini cariche di significati e pathos, mediante un processo di interpretazione della realtà che si rifà al suo vissuto personale.  

Dunque, attraverso un cromatismo brillante e le pennellate veloci ma controllate che definiscono la sua nuova serie di dipinti, l’artista intende celebrare l’universo femminile come portatore di valori esistenziali ed emotivi, andando oltre l’estetica dei corpi.

Evita Andújar nasce ad Écija in Spagna nel 1974, si laurea presso la Facoltà di Belle Arti di Siviglia nel 1997 e nel 2000 vince la prestigiosa borsa di studio dell’Accademia di Spagna a Roma.

Andújar ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, compreso il Premio Adrenalina e il Premio Casciaro. Ha partecipato a mostre di alto profilo in Italia, Spagna, Inghilterra, Francia, Slovenia, Austria, Grecia, Corea del Sud, Emirati Arabi e Giordania. Tra le altre sedi ricordiamo le personali presso la Casa di Rigoletto a Mantova, Palazzo Nicolaci a Noto, il Museo Histórico Municipal de Écija e il Museo Civico P. Cavoti di Galatina (LE); le collettive a Palazzo Reale e al Museo della Permanente di Milano; all’Arsenale di Venezia; alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa, e al Museo Civico di Palazzo della Penna a Perugia. Molte sue opere sono entrate a far parte di collezioni permanenti, come quella del Museo SAC di Ortigia, del Museum Haegeumgang di Geoje nel Corea del Sud; del Museo Diocesano e del BoCS Art Museum di Cosenza, della Fondazione Roma e della Fondazione Luciano Benetton di Treviso.


Von Buren Contemporary
Via Giulia 13, Roma 00186
www.vonburencontemporary.com
info@vonburencontemporary.com
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Ufficio stampa
Alessandra Lenzi | alessandralenzi.press@gmail.com

Fuori “Sono buono”, il nuovo singolo dei Ridillo!

FUORI ‘SONO BUONO’,
IL NUOVO SINGOLO DEI RIDILLO!

In un mondo che sembra sempre più invaso da cose negative, i Ridillo hanno deciso di prendere una strada diversa.

Da venerdì 21 marzo è disponibile in rotazione radiofonica e in tutti i digital stores ‘Sono Buono’, il nuovo singolo che vuole portare un po’ di positività e groove e anticipa l’album ‘Poesie Orecchiabili’.

La loro versione della canzone degli Skiantos, rielaborata con il loro stile funky-soul, non è solo un atto di coraggio musicale ma un messaggio di speranza in un’epoca che troppo spesso sembra dimenticare le note di ottimismo. 

Le parole di Freak Antoni nella sua semplicità poetica arrivano ancora oggi più dirette ed è per questo che i Ridillo hanno deciso di inserire questa canzone nel nuovo album.

«Viviamo in un’epoca dove il pessimismo sembra dominare ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Tra notizie difficili e tensioni sociali, spesso ci dimentichiamo della bellezza di esserci, di sorridere, di volerci bene» spiega Daniele ‘Bengi’ Benati, voce dei Ridillo, che aggiunge «Con ‘Sono Buono’, vogliamo ricordarvi che, nonostante tutto, essere buoni è ancora una scelta, ed è una scelta che ci fa sentire meglio, che ci fa ballare, che ci fa vivere.

Abbiamo preso questa iconica canzone degli Skiantos, una delle band più irriverenti della scena musicale italiana, e l’abbiamo rivisitata in chiave funky e soul, aggiungendo quel tocco di groove che ci rappresenta. Il risultato? 

Un pezzo che non solo farà muovere le vostre gambe, ma che vi inviterà a guardare il mondo con occhi diversi, a trovare il buono anche nei momenti più bui».

Con ‘Sono Buono’, i Ridillo ritrovano un nuovo sound e una nuova energia, si rinnovano ancora una volta mantenendo il loro spirito ironico e la loro passione per la musica che fa ballare e pensare.

Funk, soul e ironia si mescolano per dare vita a una versione fresca e travolgente di un brano che, pur mantenendo il suo carattere irriverente, invita a riflettere sulla bellezza della semplicità e sulla potenza del positivo.

Il videoclip è stato realizzato prendendo spunto dalle ‘faccetoste’ che ogni mattina Bengi crea a colazione e con le quali anima i social con questo ormai caratteristico ‘buongiorno’.

Ogni fetta tostata diventa una faccia parlante utilizzando caffè, frutta, marmellata o yogurt. Grazie al regista Roberto Baldassari sono riusciti a farle finalmente cantare.

Ridillo sono una storica band italiana nata negli anni ’90, conosciuta per il suo stile unico che mescola funk, soul all’italiana.

Conosciuti per il loro groove contagioso e la capacità di mescolare ironia e profondità nei testi, hanno conquistato un pubblico fedele con brani che spaziano dal funk più energico al pop sofisticato.

Hanno all’attivo numerosi album e collaborazioni con artisti di rilievo, mantenendo sempre un suono distintivo e innovativo.

Ancora oggi, i Ridillo continuano a portare la loro musica in tour, con la stessa passione e freschezza che li ha resi una band di culto nella scena musicale italiana.


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A Narni, Daniel Spoerri e l’Età del bronzo

Narni si propone nel panorama dell’arte contemporanea con una serie di eventi promossi da Antonio Rocca, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Viterbo e direttore artistico della Rocca Albornoz.

La prima possibilità di incontro si avrà con la mostre DANIEL SPOERRI E L’ETA’ DEL BRONZO – Capolavori dalla Fondazione Caporrella che aprono i battenti il 12 aprile e si concluderanno il 6 novembre, primo anniversario della scomparsa di Daniel Spoerri.

DANIEL SPOERRI E L’ETA’ DEL BRONZO. Capolavori dalla Fondazione Caporrella

Narni (Terni), Palazzo Eroli e Rocca Albornoz

12 Aprile 2025 – 06 Novembre 2025

La mostra Daniel Spoerri è innanzitutto un tributo a uno dei maestri del Nouveau Réalisme, celebre per i suoi Tableaux pièges, presenti in mostra, e per il parco di sculture di Seggiano.

Negli spazi della Rocca Albornoz e di Palazzo Eroli andrà in scena una grande storia di arte ed amicizia. Circa 70 capolavori di scultura della Fondazione d’arte Vittorio Caporrella” – FFONDARC, in un percorso a cura di Massimo Bignardi, andranno a indagare i confini tra arte e artigianato, tra ideazione ed  esecuzione.

FFONDARC, nella sovrapposizione fra fonderia d’arte e fondazione, costituisce un unicum nel panorama del collezionismo. Al di là del numero e della qualità delle opere, quel che caratterizza il patrimonio della Fondazione è la storia di amicizia e d’arte da cui emergono quelle creature in bronzo, frutto del lavoro congiunto tra il fonditore Pietro Caporrella e gli artisti che, in 40 anni di attività, si sono rivolti a lui per dare corpo e vita alle loro intuizioni: Daniel Spoerri, Arman, Agostino Bonalumi, Pietro Cascella, Nunzio, Umberto Mastroianni, Enrico Baj…solo per citarne qualcuno.

Il pregio straordinario di questa duplice mostra consiste quindi nell’entrare idealmente nell’officina dell’artefice, e di respirare quel processo creativo a quattro mani e due energie che, nell’atto della fusione, fa dissolvere il confine tra arte e artigianato.

L’evento di Narni propone quindi una visuale unica mettendo a fuoco il ruolo dell’artefice. Una funzione talvolta misconosciuta, talvolta sottovalutata, ma non certo dagli artisti che hanno affidato alla sapienza di Caporrella i loro progetti, in una vicenda di fiducia e amicizia, che si è dipanata per decenni e che ci consegna oggi la testimonianza di una stagione della storia dell’arte.

Nella mostra di Narni un’attenzione particolare sarà data a Daniel Spoerri, presente alla Rocca Albornoz con una selezione di circa quaranta sculture a suggellarne un primo tributo in Italia a pochi mesi dalla scomparsa.

L’esposizione poi raddoppia a Palazzo Eroli: all’interno del Museo della Città e del Territorio di Narni, sarà possibile godere del confronto tra il celebre Violino di Arman e l’Incoronazione della Vergine di Domenico Ghirlandaio, accanto a altri protagonisti del Nouveau Réalisme, e a opere di grandi artisti come Agostino Bonalumi, Pietro Cascella, Nunzio, Edgardo Mannucci, Umberto Mastroianni e, tra le altre, una straordinaria sorpresa: l’unico bronzo firmato da Enrico Baj.

Tutti gli eventi sono organizzati dalla Società Archeoares, sono sostenuti dal Comune di Narni con il patrocinio della Regione Umbria.


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Udine: prende il via oggi la Scuola Avanzata sulla turbolenza

Al via lunedì 7 aprile la Scuola Avanzata sulla turbolenza.
Promossa dal Centro Internazionale di Scienze Meccaniche (CISM), in collaborazione con EUROMECH – European Mechanics Society

Si apre a Udine, lunedì 7 aprile, al Palazzo del Torso, sede del Centro Internazionale di Scienze Meccaniche (CISM), la Scuola Avanzata sulla turbolenza, organizzata in collaborazione con EUROMECH – European Mechanics Society, con l’obiettivo di avvicinare due comunità scientifiche che finora hanno lavorato separatamente, creando nuove connessioni tra teoria, esperimenti e simulazioni: chi studia la turbolenza sviluppata e chi si occupa della sua formazione.

Una settimana di altissimo livello, dedicata a uno dei fenomeni più complessi e affascinanti della fisica, coordinata da Detlef Lohse (Università di Twente, Paesi Bassi) e da Olga Shishkina (Max Planck Institute for Dynamics and Self-Organization, Germania), alla quale partecipano docenti di fama internazionale nell’ambito della turbolenza e delle transizioni fluide: Dwight Barkley (Università di Warwick, Regno Unito), Berengère Dubrulle (CEA Saclay, Francia), Peter Schmid (KAUST, Arabia Saudita) e Laurette Tuckerman (ESPCI Paris, Francia). In presenza a Udine e collegati online tramite piattaforma partecipanti da tutta Europa.

Presente ovunque nella natura e nelle tecnologie moderne, la turbolenza influenza profondamente anche la nostra vita quotidiana: dalla circolazione atmosferica allo scioglimento dei ghiacciai, dal trasporto di fluidi nei processi industriali alla qualità dell’aria che respiriamo e dell’acqua che utilizziamo. Non essendo un fenomeno unico e omogeneo, la turbolenza può cambiare forma, passare da uno stato all’altro e farlo in modo improvviso e difficile da prevedere. Succede nei fiumi, nell’atmosfera, nei sistemi industriali, ovunque ci siano flussi in movimento. Capire come avvengono questi passaggi è ancora una sfida aperta.


Fondato nel 1968 e con sede a Palazzo del Torso, nel centro storico di Udine, il CISM – Centro Internazionale di Scienze Meccanicheè un’istituzione di rilievo internazionale dedicata alla formazione avanzata e alla diffusione della conoscenza nel campo delle scienze meccaniche. Il CISM promuove il dialogo tra università, enti di ricerca e industria attraverso corsi specialistici, scuole avanzate e seminari di alto livello, affrontando temi che spaziano dalla meccanica dei fluidi e dei solidi alla modellazione matematica, dalla bioingegneria alla robotica e alle tecnologie emergenti. Con il suo approccio multidisciplinare e il coinvolgimento di docenti di primo piano, rappresenta un punto di riferimento per la comunità scientifica europea e mondiale.

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