Isabella Nurigiani – Desiderio di Leggerezza a cura di Tiziana Musi 2- 25 ottobre 2025 Inaugurazione Giovedì 2 ottobre 2025, ore 18.30
Testo di Tiziana Musi Studio Tiepolo38 Via Giovanni Battista Tiepolo 38, 00196 Roma (Flaminio)
La mostra, un omaggio all’artista prematuramente scomparsa nel febbraio 2025, presenta una serie di sculture e monotipi.
Giovedì 2 ottobre 2025, dalle ore 18.30, Associazione Culturale Studio Tiepolo38 inaugura la personale di Isabella Nurigiani. La mostra, un omaggio all’artista prematuramente scomparsa nel febbraio 2025, presenta una serie di sculture e monotipi.
Ammirando le sculture di Nurigiani, come scrive Tiziana Musi nel testo critico, ci sorprendiamo a “immaginare una materia addensata che levita verso l’alto, una materia che si avvita su stessa con spirali sottili, quasi impalpabili […] un desiderio di leggerezza, che rimanda ai versi di una poetessa di grande sensibilità come Antonia Pozzi. Una leggerezza che non è superficialità, come sottolinea Italo Calvino nelle sue “Lezioni americane”.
Le stesse parole di Isabella Nurigiani stabiliscono un ponte con il passato e ci consentono di approfondire lo spirito della sua poetica: “Ho intrapreso un viaggio che mi ha condotto in un luogo dove l’immaginazione mi slega dallo spazio e dal tempo presente per un altrove che mi spinge oltre i limiti”. Nurigiani vive l’invenzione artistica come possibilità di trasgredire i valori del tempo e dello spazio, quali coordinate dello stare al mondo.
Le opere in mostra testimoniano un percorso armonico, nel quale la pesantezza fisica della materia utilizzata, a partire dalle prime opere in ferro a quelle in bronzo fino a quelle realizzate in marmi pregiati, è emblematico di una consapevolezza del fare artistico che si fa via via più complesso, più impegnativo e anche più prezioso. L’opera “Interpretazione spaziale” del 2004, in ferro e travertino, costituisce un interessante quanto notevole punto di riferimento per tutta la produzione successiva. La sottile lamina in ferro si apre verso l’alto in spirali e si radica sulla colonna di travertino, non solo base di appoggio, ma parte integrante della scultura.
Un’opera che si stacca completamente dalle altre è la grande installazione “Diversi” del 2009, realizzata per la mostra “Altri Muri” nello Studio Tiepolo38, in occasione del ventennale della caduta del muro di Berlino. È un’opera decisamente politica, perché svela un aspetto della ricerca di Isabella Nurigiani più nascosto, mai come oggi di grande attualità. Ancora una volta sono importanti le parole della stessa artista: “L’arte per me è fonte di vita, di energia che mi suggerisce sempre una diversa percezione del luogo fisico, dello spazio sociale, dell’ambiente culturale con la volontà di intervenire. La passione dell’arte ha modificato il mio mondo. Un mondo migliorato, armonioso, senza guerre.”
Informazioni La mostra sarà visitabile fino al 25 ottobre 2025, dal lunedì al sabato ore 16.30 – 19.30
Studio Tiepolo38 Via Giovanni Battista Tiepolo 38, 00196 Roma (Flaminio) e-mail info@studiotiepolo38.eu
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Prossimo appuntamento della decima stagione concertistica di Asolo Musica Veneto Musica, sarà sabato 4 ottobre 2025, ore 16.30, protagonista L’Arte dell’Arco, con Federico Guglielmo violino principale, nella sala dell’Auditorium Lo Squero, nell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia.
Asolo Musica Veneto Musica Auditorium “Lo Squero” Fondazione Giorgio Cini Venezia – Isola di San Giorgio 22 marzo – 6 dicembre 2025 X Edizione
L’Ensemble, specializzato nell’esecuzione filologica su strumenti antichi e impegnato da oltre trent’anni in un’intensa attività musicologica, concertistica e discografica, eseguirà musiche di Giovanni Gabrieli, Henry Purcell, Marini, Johann Pachelbel, Domenico Gallo e, in chiusura, Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, offrendo l’occasione di ritrovare i numerosi spunti e le intense emozioni che l’opera del Prete Rosso risveglia ad ogni nuovo ascolto.
Con Federico Guglielmo, sul palco Giampiero Zanocco, Alessia Pazzaglia, violini, Mario Paladin, viola, Francesco Galligioni, violoncello, Paolo Zuccheri, violone, Diego Cantalupi, tiorba e chitarra barocca e Roberto Loreggian al cembalo.
La serata sarà inaugurata con gli effetti in canone ed in eco della Sonata XXI con tre violini di Giovanni Gabrieli, seguita dalla Chaconne e dalla Fantazia di Henry Purcell. Tra le gemme del programma spicca il Passacaglio da Per ogni sorte di stromenti op. 22 di Biagio Marini, un brano intimo e intenso al tempo stesso, tutto giocato sulle sue continue tensioni che si stemperano giusto il tempo necessario per riproporsi modificate ed amplificate.
L’intenso viaggio musicale continua con il celeberrimo Canone di Johann Pachelbel eseguito come originariamente pensato e composto insieme alla Giga in re maggiore per tre violini e continuo. Segue LaFollia di Domenico Gallo, compositore e violinista veneziano pienamente attivo nella seconda metà del XVIII, esecuzione che consente di riscoprire un autore poco conosciuto ma di grande valore e di apprezzare la sua genialità. Questa pagina musicale richiama da vicino quella composta molti anni prima da Antonio Vivaldi, offrendo quindi un collegamento “naturale” ideale a Le Quattro Stagioni che completano il programma del concerto.
La X Stagione dei Concerti 2025 è organizzata con il sostegno del Ministero della Cultura, dalla Regione Veneto e da Bellussi Spumanti, CentroMarca Banca,Hausbrandt, Massignani & C., Zanta pianoforti.
Profili
FEDERICO GUGLIELMO
FEDERICO GUGLIELMO
Federico Guglielmo è considerato ad oggi uno degli interpreti più versatili: a suo agio come violinista, violinista barocco e direttore d’orchestra. Il suo vasto repertorio concertistico si riverbera in una discografia di oltre 300 CD, spaziando dal primo Barocco alla musica del XX secolo. Nato a Padova nel 1968 da genitori violinisti, Guglielmo ha “respirato musica” sin dall’infanzia. Dall’età di vent’anni è stato primo violino ospite in molte delle principali orchestre italiane sotto direttori quali Abbado, Inbal, Maag, Mehta. Nel 1995 fonda L’Arte dell’Arco, ensemble di strumenti d’epoca specializzato nella musica strumentale veneziana da Gabrieli a Galuppi. Riconosciuto come uno dei più autorevoli studiosi di Giuseppe Tartini, ha pubblicato come solista con lo stesso ensemble la prima registrazione completa in 33 CD dei 135 suoi concerti per violino. Primo violino de I Solisti Filarmonici Italiani, è attualmente docente di Musica da Camera per Archi al Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo e professore di Violino Barocco. Suona un violino di Francesco Gobetti (Venezia, 1721) e un violino barocco di Bernardus Calcanius (Genova, 1710) entrambi di proprietà e già suonati dai suoi genitori.
L’ARTE DELL’ARCO
L’ARTE DELL’ARCO
Fondato nel 1994 da Giovanni e Federico Guglielmo, l’ensemble annovera tra le sue fila alcuni dei più stimati musicisti italiani specializzatisi nell’esecuzione filologica su strumenti antichi. Nella sua pluriennale attività concertistica e discografica il complesso ha collaborato con celebri interpreti quali Christopher Hogwood (direttore ospite sin dal 1997), Gustav Leonhardt, Michala Petri, Pieter Wispelwey, Sigiswald Kuijken e Bob van Asperen, segnalandosi in particolare per la stupefacente prolificità in sala di registrazione: più di 150 cd per Deutsche Harmonia Mundi, Sony Bmg, Chandos, Cpo, Brilliant, Stradivarius, Asv Gaudeamus, Dynamic, Rai Trade. Prodotti maggiori sono stati l’integrale dei Concerti di Tartini, completata nel 2012, e l’incisione delle opere a stampa edite da Vivaldi per conto della Brilliant Classics. Gratificata a più riprese dai riconoscimenti tributatele dalla critica musicologica e dalle riviste di settore, la compagine si dedica alla riscoperta e rivalutazione del variegato repertorio barocco interpretato attraverso un organico variabile per dimensioni e spessore timbrico che esplora con attenzione precipua la produzione veneziana e il melodramma del primo Settecento.
L’ARTE DELL’ARCO Federico Guglielmo, violino principale Giampiero Zanocco, Alessia Pazzaglia, violini Mario Paladin, viola Francesco Galligioni, violoncello Paolo Zuccheri, violone Diego Cantalupi, tiorba e chitarra barocca Roberto Loreggian, clavicembalo
Musiche di Giovanni Gabrieli, Henry Purcell, Biagio Marini, Johann Pachelbel, Domenico Gallo, Antonio Vivaldi.
AUDITORIUM lo SqueroFondazione Giorgio Cini – Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia Stagione concertistica 2025 Tutti i concerti avranno inizio alle 16.30 Per i biglietti: www.boxol.it/auditoriumlosquero Con biglietto integrato il pubblico avrà la possibilità di visitare la Fondazione Cini, il Labirinto Borges, il Bosco con le Vatican Chapels e il Teatro Verde.
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SULLE TRACCE DELL’INFANZIA a cura di Saverio Simi De Burgis
18 settembre – 15 ottobre 2025 Inaugurazione 18 settembre ore 17.30 Spazio Thetis Tesa 106 Arsenale Nuovissimo – Bacini, Venezia
Spazio Thetis presenta negli spazi della Tesa 106 all’Arsenale Nuovissimo la mostra personale di Walter Davanzo “Sulle tracce dell’infanzia”, a cura di Saverio Simi De Burgis visitabile dal 18 settembre al 15 ottobre 2025.
Walter DAVANZO, BATMAN E UNO SCHELETRINO. 2012, tecnica mista su tela
Il progetto espositivo si concentra su uno degli aspetti più intimi e fondanti della pittura di Davanzo: il ritorno alla memoria dell’infanzia e dell’adolescenza come radice creativa, fonte di ispirazione e, al tempo stesso, terreno condiviso con lo spettatore. In questo senso, la mostra si propone come un viaggio emozionale e universale che intreccia biografia personale e archetipi collettivi, invitando il pubblico a ritrovare in sé la stessa memoria primitiva che l’artista fa rivivere sulla tela.
Saverio Simi De Burgis sottolinea come Davanzo non si limiti a un recupero nostalgico, ma restituisca alla memoria infantile una funzione vitale e terapeutica: «Ogni dipinto – scrive il curatore – è una traccia che rievoca un mondo lontano ma ancora presente, che appartiene tanto all’artista quanto a ciascuno di noi. È in questo spazio della condivisione che la sua pittura trova il suo senso più profondo».
Le opere esposte, molte delle quali ispirate a vecchie fotografie scolastiche, si muovono tra realismo e lirismo, alternando malinconia e ironia. Non sono semplici ricordi privati, ma immagini che si trasformano in una sorta di “album collettivo”, in cui ogni visitatore può riconoscere frammenti della propria esperienza. Il linguaggio pittorico di Davanzo, nato inizialmente da un approccio fotografico, conserva una forte impronta compositiva e realistica, pur aprendosi a suggestioni che rimandano all’Espressionismo, al Surrealismo e a riferimenti a grandi maestri come Francis Bacon, Gerhard Richter, Marlene Dumas e Carmelo Zotti.
L’artista stesso riconosce nella memoria dell’infanzia un patrimonio universale, capace di intrecciare radici personali e dimensione collettiva, e di restituire un senso di continuità tra passato, presente e futuro.
Seppur non si tratti di un’antologica, Sulle tracce dell’infanzia rappresenta una tappa significativa nel percorso di Davanzo, un’occasione per soffermarsi sulla sua capacità di trasformare frammenti autobiografici in materia pittorica viva, densa di riferimenti culturali e profondamente comunicativa.
Walter Davanzo è un artista affermato, le cui opere arricchiscono prestigiose collezioni pubbliche e private. Autodidatta, ha trovato un punto di svolta nell’incontro con Carmelo Zotti, che lo ha spinto a una dedizione esclusiva alla pittura. Le sue esperienze professionali, i viaggi in Sud America, Africa (con una particolare predilezione per il Marocco) ed Europa, e la lunga permanenza a Berlino negli anni ’90 hanno contribuito ad ampliare la sua sensibilità e a nutrire il suo immaginario, intrecciando influenze culturali e artistiche eterogenee. In tutta la sua produzione, la pittura resta per lui un linguaggio di contenuti, non solo di forma: uno strumento per esprimere esperienze vitali ed esistenziali, e per mantenere vivo il legame con le proprie origini.
Walter Davanzo – Biografia
Walter Davanzo (Treviso, 1952) è pittore, fotografo, designer e art director. Dopo gli esordi negli anni ’70, ha sviluppato una ricerca pittorica che intreccia memoria personale, grafismi infantili e suggestioni espressioniste, dando vita a immagini oniriche e grottesche, sospese tra sogno e realtà.
I suoi viaggi in Europa e in Africa hanno rafforzato l’interesse per i segni primitivi, mentre l’influenza di artisti come Bacon, Munch e Matisse ha alimentato la sua figurazione intensa e cromaticamente decisa.
Dopo un esordio astratto-informale, Davanzo sviluppa una figurazione libera e onirica, dai colori intensi e dal segno primitivo. Tra i suoi temi ricorrenti compaiono figure, animali, paesaggi urbani e memorie scolastiche, spesso intrecciati al recupero di vecchie fotografie, mappe e spartiti in un dialogo costante con l’infanzia perduta e ritrovata.
Ha esposto in Italia e all’estero, tra cui la personale del 2008 all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, e le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, la documentazione della sua attività è conservata all’ASAC della Biennale di Venezia e al Ludwig Forum für Internationale Kunst di Aachen ed è incluso nella collana La Pittura nel Veneto. Il Novecento (Electa, Milano
Vive e lavora a Treviso.
SPAZIO THETIS Spazio Thetis rappresenta la parte culturale e artistica di Thetis spa una società di ingegneria che ha sviluppato negli anni specifiche esperienze nel campo dello sviluppo sostenibile e della ingegneria ambientale. www.thetis.it
L’evento è in collaborazione con l’Associazione culturale Paolo Rizzi ETS di Venezia
INFO 18.09> 15.10.2025 (visite su prenotazione chiamando 347 720 7675 Inaugurazione 18 settembre ore 17.30 DOVE Spazio Thetis,Tesa 106 Arsenale Novissimo – Venezia Vaporetto linea 4.1- 4.2 – 5.1- 5.2 Fermata: Bacini
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Il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) è lieto di invitarvi all’inaugurazione della mostra
Pisa Sporting Club. Una storia di immagini
Martedì 30 settembre, ore 12:00Museo della Grafica – Palazzo Lanfranchi (Lungarno G. Galilei, 9 – Pisa) La mostra, realizzata dal Museo della Grafica insieme all’Assessorato alla Cultura del Comune di Pisa, al Pisa Sporting Club 1909, all’Associazione Cento-Pisa 1909 Football Museum e alla Fondazione Pisa, curata da Alessandro Tosi con l’Associazione Cento-Pisa 1909 Football Museum, propone un suggestivo e originale allestimento sulla storia del Pisa Sporting Club ripercorsa attraverso fotografie, oggetti, manifesti, stampe e opere di artisti contemporanei.
Si invita a prendere visione dell’informativa segnalando che durante l’evento saranno effettuate riprese foto e video. Con la partecipazione all’evento si intende prestato il consenso al trattamento della propria immagine che potrà essere pubblicata su siti web, canali social media e altre piattaforme pubbliche del Sistema Museale di Ateneo e dell’Università di Pisa.
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Angelo Azzurro Onlus presenta ‘CERVELLO.Essere Plastico’:
Giovedì 2 ottobre 2025 | 16:00–18:30 Istituto Centrale per il Restauro (ICR), Roma
L’associazione Angelo Azzurro Onlus, è lieta di presentare il talk CERVELLO.Essere plastico durante l’evento di restituzione del progetto di ricerca The boundaries are eminently porous di Flaminia Celata, di cui Angelo Azzurro è partner culturale italiano insieme alla Fondazione Santa Lucia e all’Università di Ferrara.
Flaminia Celata, artista visiva e vincitrice dell’avviso pubblico Strategia Fotografia 2024, illustrerà il progetto di ricerca The boundaries are eminently porous, che esplora il complesso rapporto tra Arte e Neuroscienza. Concentrandosi sulla neuroplasticità e la questione di genere, Celata indaga la capacità del cervello di modificarsi nel corso dell’intera vita dell’individuo, a seconda dei vari stimoli che riceve dall’esterno, inclusi fattori sociali, culturali ed esperienziali. L’artista esporrà i risultati dell’esperienza di ricerca artistica, svolta durante la residenza a Folkestone, in Inghilterra lo scorso giugno, con la performance di Christopher Kelly.
Dopo i saluti istituzionali del Direttore dell’ICR, Arch. Luigi Oliva, si terrà il talk CERVELLO.Essere Plastico, in cui esperti del settore dialogheranno sulle ricerche neuroscientifiche legate alla neuroplasticità. A rappresentare Angelo Azzurro Onlus interverranno la Dott.ssa Stefania Calapai e il Dott. Francesco Cro, mentre per la Fondazione Santa Lucia parteciperanno il Prof. Giacomo Koch e la Dott.ssa Lucia Mencarelli.
Modererà l’incontro il Dott. Giuseppe Capparelli, storico dell’arte.
Angelo Azzurro Onlus conferma così il proprio impegno nel promuovere iniziative che uniscono arte, ricerca scientifica e sensibilizzazione sui temi della salute mentale, facendo dialogare creatività, innovazione e comunità.
Il progetto di ricerca è sostenuto da Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Alessio Morganti Press Office / Journalist / Digital Communication Specialist Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione A-Head Project di Angelo Azzurro Onlus alessio.mrg@hotmail.it
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Il Castello di Rivoli presenta, nel solco dei festeggiamenti dei quarant’anni dell’istituzione, la nuova serie Inserzioni, un nuovo formato volto a commissionare ad artisti contemporanei un’opera pensata per il Castello. Gli artisti coinvolti nella prima edizione del progetto sono: Guglielmo Castelli (Torino – Italia, 1987), Lydia Ourahmane (Saïda – Algeria, 1992) e Oscar Murillo (Valle del Cauca – Colombia, 1986). In concomitanza con Inserzioni, il Museo presenta anche l’opera vincitrice del premio Collective 2025, Culture Lost and Learned by Heart: Butterfly, 2021, di Adji Dieye (Milano – Italia, 1991) e la recente acquisizione tramite il bando PAC del Ministero della Cultura italiano di Mare con gabbiano, 1967, di Piero Gilardi (Torino – Italia, 1942-2023) e di a.C., 2017, di Roberto Cuoghi (Modena – Italia, 1973).
Inserzioni: Guglielmo Castelli, Lydia Ourahmane, Oscar Murillo
26 settembre – febbraio 2026
Inserzioni introduce nuove commissioni nel tessuto della Collezione del Castello di Rivoli, invitando una selezione di artisti particolarmente rilevanti oggi a intervenire ciascuno in una sala del Museo per relazionarsi con l’architettura aulica, la storia espositiva del Museo e le altre opere attualmente allestite. Il format, della durata di sei mesi e rinnovato due volte l’anno, trasforma sale tradizionalmente dedicate alla Collezione in una mostra collettiva in continua evoluzione, portando le nuove voci a cui normalmente i musei dedicano una sala a parte al centro della narrazione istituzionale. Questo permette di arricchire l’offerta culturale degli allestimenti della Collezione con artisti, movimenti e aree geografiche finora non pienamente rappresentati nella storia espositiva e nel patrimonio artistico del Museo.
Ispirandosi alla formula inaugurata dal primo direttore Rudi Fuchs per la prima mostra Ouverture del 1984, ogni artista è invitato a creare un’opera specificamente concepita per una delle sale auliche del Castello, quasi a collaborare con esse, attraverso il tempo storico. Come per la prima mostra, gli artisti vengono messi al centro del progetto, sottolineando il valore delle ricerche individuali di ciascuno di loro. Il Museo intende mantenere la sua caratteristica apertura alle voci degli artisti come momento chiave nella scrittura della storia dell’arte. Questo modus operandi incorpora oggi principi di grande urgenza come quelli di inclusione, apertura ad altre culture e approcci e partecipazione sociale e culturale.
Una delle particolarità del Castello di Rivoli è il suo carattere di luogo non finito. Questa sua caratteristica lo trasforma in un “contenitore” che gli artisti possono letteralmente o metaforicamente completare inserendosi, così da far nascere esperienze e allestimenti unici. Spesso le opere sono arricchite dal dialogo con le sale in cui vengono allestite e, viceversa, le sale a volte diventano più forti grazie agli interventi artistici in esse contenuti.
Inserzioni apre al pubblico da venerdì 26 settembre 2025 sino a febbraio 2026. Il progetto è sostenuto da Radical Commissioning Group, un gruppo ristretto di benefattori che crede, come il Museo, nella necessità di dare carta bianca agli artisti per creare opere visionarie, dando allo stesso tempo la possibilità all’istituzione di espandere la propria voce.
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI
Guglielmo Castelli (Torino, 1987) Dining Room (Sala da pranzo), 2025 materiali vari / various materials dimensioni variabili / dimensions variable Foto /Photo: Nicola Morittu Courtesy l’artista / the artist, Mendes Wood DM, Sao Paolo / Bruxelles / New York / Paris, e / and Sylvia Kouvali, London / Piraeus
Guglielmo Castelli Guglielmo Castelli ha lavorato a un nuovo corpo di opere da inserire nella sala affrescata dedicata ai Continenti. L’artista presenta una nuova serie scultorea, che vede alcuni dei personaggi che popolano i suoi dipinti sfuggire da essi per esibire in forma bidimensionale in curiosi ambienti tridimensionali un’idea di infanzia silenziosa e d’attesa. Realizzate su ritagli di carta, le figure umane delle opere sono coreografate attorno a piccole maquette di tavoli progettati dall’artista di un ambiente casalingo e teatrale immaginario. Alle pareti, una serie di nuovi dipinti – tra cui uno monumentale di oltre tre metri – raffigurano le atmosfere fantastiche e condensate tipiche di Castelli in cui si svolgono molteplici azioni, ripetute cadute e altrettanti fallimenti. Nella sala adiacente, lunga e sottile, sono esposte alcune opere su carta e per la prima volta una speciale presentazione dei materiali preparatori e dei quaderni di schizzi di Castelli, che comprendono studi per i personaggi del suo mondo inventato, apparenti scarti che divengono ecosistema e stratificazione insieme a prove di composizione che rivelano il processo di realizzazione dei suoi quadri. Il progetto di Guglielmo Castelli è sostenuto dal PAC2025 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Microsoft Word – Inserzioni_didascalie immagini_selezione press_LO_new.docx Lydia Ourahmane (Saïda, Algeria, 1992) incontro di ricerca con Babila e Simone / research meeting with Babila and Simone, 2025 Foto /Photo: Caterina Borsato Courtesy l’artista / the artist
Lydia Ourahmane Per voce, 2025, è una nuova commissione di Lydia Ourahmane realizzata in collaborazione con la sorella Sarah Ourahmane, compositrice e musicista. Una composizione scritta per tre cantanti ciechi si sviluppa in due stanze del museo. Appena visibile ma percepibile al tatto, la partitura è incastonata nelle pareti di ogni stanza e rimane dunque permanentemente aperta a future attivazioni. La partitura analizza l’architettura: è completamente determinata dalle dimensioni della stanza, con finestre e porte che dettano le pause e la lunghezza delle pareti che modella la durata. Una volta attivata, ogni cantante segue con la mano la propria parte, tracciando la partitura in Braille lungo le pareti mentre si muove per il Castello. Quando si traduce una frase musicale in Braille, la cella a sei punti riporta uno dopo l’altro vari dati: l’altezza e il ritmo di ogni nota, oltre alla chiave e all’ottava in cui è scritta la composizione. Le partiture si presentano come un’unica riga con le note, la loro durata, l’altezza in ottave, le legature, le pause e le istruzioni interpretative comunicate in sequenza. Riducendo la quantità di ornamenti o istruzioni, ogni cantante apporta la propria logica personale a ogni frase musicale. I cantanti devono quindi memorizzare gli elementi distinti e poi ricomporli, creando una possibilità amplificata di entropia, che evolve con il metodo di ciascun cantante che determina la coreografia spaziale della partitura. La sala 5 ospita un sistema audio semovibile su binari lineari che riproduce una registrazione della performance su tre altoparlanti. Gli altoparlanti si muovono per replicare la cadenza di ciascun cantante, traducendo la partitura in loro assenza.
Oscar Murillo In seguito a una visita al Museo, Oscar Murillo ha scelto la Sala 18 come ambientazione per la sua installazione immersiva site-specific, A see of history, 2025. L’opera riunisce 48 dipinti della serie Disrupted Frequencies di Murillo in un grande piano dipinto che invita i visitatori a esperire l’opera dal basso, come un affresco caduto e sospeso nel tempo. Composta da un arazzo di tele intrecciate – provenienti dal database Frequencies di Murillo – l’installazione esplora una tensione tra visione e vastità, immaginando nuovi territori scolpiti in un mare di segni stratificati. Iniziata nel 2013, Frequencies prevedeva il posizionamento di tele vuote sui banchi di scuola di tutto il mondo e la cattura dei segni consci e inconsci lasciati dagli studenti. Concepite dall’artista come dispositivi di registrazione analogica, queste tele fungono da registro frammentato di una frequenza culturale e sociale globale. Su questi frammenti, Murillo ha lavorato in varie tonalità di blu, applicando pennellate gestuali di pittura a olio e una miscela di pigmento iridescente che ricorda sia l’oceano sia il cielo, elementi che contemporaneamente legano e separano lo spazio geografico. In questo terreno sospeso, la storia e il tempo diventano fluidi, incerti e aperti alla riconfigurazione. L’installazione sarà acquisita dal Museo al termine della mostra.
Nuove acquisizioni allestite in Collezione Adji Dieye, Piero Gilardi, Roberto Cuoghi
Vincitrice della seconda edizione del Premio Collective per il Castello di Rivoli, Adji Dieye (Milano – Italia, 1991) presenta per la prima volta al Museo Culture Lost and Learned by Heart: Butterfly, 2021, donata al Castello dall’Associazione Collective. La pratica di Dieye si sviluppa nell’intersezione tra immagine, spazi urbani e memoria culturale. Attraverso l’uso di materiali di archivio o relativi alla pubblicità e all’architettura, l’artista indaga come si formano e trasformano le epistemologie nazionali, interrogando le strutture visive e ideologiche che modellano l’identità collettiva.
Grazie alla vincita dell’avviso pubblico PAC – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il Castello di Rivoli ha acquisito Mare con gabbiano, 1967, importante opera storica di Piero Gilardi (Torino – Italia, 1942-2023). L’opera è uno tra i primissimi esempi di Tappeti-natura, serie che ha scritto un importante capitolo della storia dell’arte, anticipando l’attuale attenzione per tematiche ecologiste. Per valorizzare questa acquisizione, il Museo, in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, presenta una sala dedicata all’artista con ulteriori opere, tra cui una rara Macchina per discorrere, 1963, e materiali documentari.
Grazie alla vincita dell’avviso pubblico Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il Castello di Rivoli ha acquisito la serie fotografica a.C., 2017, di Roberto Cuoghi (Modena – Italia, 1973). Mai esposta al pubblico, a.C. riguarda opere scultoree e esperimenti di decadimento realizzati nello studio dell’artista a Milano per Imitatio Christi, il progetto da lui sviluppato per la sua partecipazione al Padiglione Italia della Biennale di Venezia nel 2017.
La mostraGuglielmo Castelli… e questa storia che non ha significato, è come mettere il vino nel bucato, è come dire buonanotte al muro, e poi lavarsi i denti col cianuro.è organizzata da Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino, e Kunsthalle Wien, Vienna.
Il progetto di Guglielmo Castelli è sostenuto dal PAC2025 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Castello di Rivoli Piazza Mafalda di Savoia 10098 Rivoli – Torino Info: +39 0119565222 come arrivare
Le attività del Castello di Rivoli sono realizzate primariamente grazie al contributo della Regione Piemonte. Facebook | Twitter | Instagram
Ufficio Stampa Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Manuela Vasco | press@castellodirivoli.org | tel. 011.9565209
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Future Creat(o)ure: un’opera collettiva per celebrare la ventunesimaGiornata del Contemporaneo
Il 4 ottobre 2025, dalle 15.30 alle 17.30, in occasione della ventunesimaGiornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani – Piano Terra el’associazione Villam presentano L’astronave in piazza. Una comunità in orbita la prima tappa del progetto Future Creat(o)ure (FC) con la partecipazione dell’artista Sabrina Casadei.
Future Creat(o)ure è un format educativo e culturale che nasce con l’obiettivo di mettere al centro le nuove generazioni, rendendole protagoniste creative e progettuali della vita del territorio. Attraverso linguaggi artistici, strumenti innovativi e laboratori partecipativi, il progetto stimola immaginazione, cittadinanza attiva e capacità di collaborazione, offrendo ai giovani e alle famiglie la possibilità di contribuire con le proprie visioni a un futuro condiviso.
Per la sua prima tappa, il progetto invita bambini, ragazzi, famiglie a partecipare a un grande laboratorio collettivo all’aperto: insieme, con gessetti colorati, realizzeranno sul pavimento di Piazza Grecia, nel cuore del Villaggio Olimpico e di fronte alla sede di Piano Terra, una grande navicella spaziale. Quest’opera effimera e partecipata sarà il simbolo poetico di un atterraggio che porta con sé i sogni, le idee e le aspirazioni di una comunità, trasformando lo spazio urbano in un luogo di incontro, creatività e condivisione.
L’iniziativa, gratuita e aperta a tutti, si arricchirà della guida di Sabrina Casadei, artista che da anni affianca alla sua pratica pittorica anche un’intensa attività didattica e laboratoriale, capace di stimolare l’immaginazione collettiva e la creatività dei più giovani attraverso diversi linguaggi espressivi.
Il progetto intende innanzitutto coinvolgere la comunità in un’esperienza che non sia soltanto artistica, ma anche profondamente partecipativa e condivisa, in cui ciascuno possa sentirsi parte attiva di un processo creativo comune.
Future Creat(o)ure non è soltanto un laboratorio artistico, ma un vero e proprio percorso di sperimentazione culturale: un’occasione per mettere in dialogo comunità, arte e formazione, e per contribuire alla creazione di un tessuto sociale più consapevole e collaborativo. L’obiettivo è quello di promuovere valori di inclusione, sostenibilità e innovazione culturale, e rafforzare il legame con il territorio, trasformandolo in uno spazio vivo, aperto e in continua evoluzione. L’esperienza del 4 ottobre sarà soltanto l’inizio: il progetto continuerà infatti ogni sabato, nello spazio di Piano Terra, con nuovi interventi e attività dedicate ai bambini e alle famiglie, con laboratori differenziati per età, per rendere la creatività un appuntamento costante e condiviso.
Appuntamento: Piazza Grecia – Villaggio Olimpico, Roma Quando: 04/10/2025 – ore 15.30 / 17.30 Ingresso libero
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini. Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.
Sabato 4 ottobre, dalle 15,00 alle 18,00, in occasione della 21° giornata AMACI del Contemporaneo, il Mu.R.c. aprirà le sue porte in un open day dedicato all’arte contemporanea siciliana.
Si tratta di una realtà dalla progettualità dinamica che intende crescere e varcare i confini non solo allargando i propri spazi ma creando sodalizi culturali con prestigiosi contenitori storico-artistici del Contemporaneo a partire dalla provincia di Messina dando corpo, ad esempio, ad una Rete di Residenze d’artista.
Le opere
Le opere che il visitatore potrà esperire si articolano su un doppio binario. La prima sezione spazia dalla grafica, all’illustrazione, dall’acquerello alla pittura, alla fotografia e rappresenta uno spaccato significativo dei linguaggi visivi prevalentemente siciliani a partire dal primo decennio del’900 con un forte accento sulla ricerca del primo ventennio del nuovo millennio.
Questa prima sezione è suddivisa in due settori netti: uno rappresentato dal Fondo Bonanno; l’altro, frutto di acquisizioni recenti e delle donazioni di artisti che, a partire dal 2019, hanno preso parte alle Mostre personali e collettive promosse dalla Tenuta sotto la curatela della critica e storica dell’arte contemporanea Mariateresa Zagone.
Gli artisti presenti sono: • Letterio Bonanno (Messina, 1891-Messina, 1964) • Carmelo Bonanno (Messina, 1905-Messina, Messina, 1994) • Antonio Freiles (Messina, 1943- Messina, 2021) • Vincenzo Fiumara • Aldo Riso (Santa Maria di Leuca, LE, 1927-Roma 2008) • Demetrio Scopelliti (Reggio Calabria, 1954) • Santo Previtera (Neuchatel, Svizzera, 1966) • Simone Caliò (Messina, 1975) • Pupi Fuschi (Palermo, 1970) • Lily Romano, Monreau (Messina, 1976) • Alba La Mantia (Acquedolci, ME, 1958) • Lorenzo Maria Ciulla (Caltanissetta, 1986) • Simone Geraci (Palermo, 1985) • Filippa Augusta Santangelo (Siracusa, 1980) • Roberta Guarnera (Messina, 1988) • Ilde Barone (Modica, 1980)
La seconda sezione è invece costituita da 4 importanti sculture site specific, restituzioni della doppia Residenza d’Artista annuale che dal 2024 ha luogo presso la Tenuta e con la quale la stessa candida la propria azienda, in una illuminata ed illuminante visione di turismo culturale che leghi territorio, linguaggi del contemporaneo ospitalità ed enogastronomia, a Parco Internazionale di Scultura Contemporanea.
Gli artisti e le opere frutto di Residenza sono: • Giovanni Lo Verso (Palermo, 1972), Talhat • Flavio Parra Ortiz (Santiago del Chile, 1977), Eolo • Leonardo Magnani (Firenze, 1981), Spirale • Federica Zianni (Roma, 1993), L’oro della terra
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La sesta edizione del Festival di musica e culture contemporanee Teatri del suono® / Aperture, organizzato da cantierezero, sarà presentata dalla curatrice Stefania Amisano con una conferenza stampa martedì 30 settembre, alle ore 11.00 alla Libreria Antiquaria Umberto Saba Via San Nicolò, 30b Trieste
Saranno inoltre presenti l’architetto Alessio Bortot, professore associato di Disegno all’Università di Trieste; l’artista visiva Annalisa Metus, autrice dell’allestimento installativo “A-ronne” di Luciano Berio, in collaborazione con collettivo cantierezero, alla Libreria Saba; Gabriele Centis per la Casa della Musica – Scuola 55, che ospita numerosi eventi, tra cui workshop, lezioni-ascolto ed eventi multimediali, fruibili durante la settimana del festival; il filosofo Giovanni Leghissa, docente all’Università di Torino e curatore insieme a cantierezero della cornice di incontri con il pubblico che accompagnano gli eventi artistici del festival.
Teatri del suono®è un festival transdisciplinare di musica e culture contemporanee, che esplora le molteplici relazioni della musica – colta, d’arte e di ricerca, in tutte le forme ibridate ed eclettiche della contemporaneità – con le arti e il pensiero, attraverso proposte originali, di alto profilo artistico, dal format innovativo e inclusivo, aperte al dialogo generazionale con progetti pensati per un pubblico nuovo con il coinvolgimento di giovani artisti.
La nuova edizione del festival sceglie come motto la parola Aperture, di cui declina molto liberamente le molteplici sfumature e le possibili interpretazioni, attraverso il consueto caleidoscopico alternarsi di concerti, performance, installazioni, visioni, incontri con il pubblico.
Dopo una prima parte del festival, ospitata a giugno nel borgo storico di Contovello, la seconda parte – il festival in città – è dedicata agli spazi cittadini e propone una programmazione come sempre sorprendente, preziosa e coinvolgente, con musicisti e ospiti internazionali, tra suoni, visioni, voci, che apriranno nuovi spazi di ascolto, conoscenza e condivisione.
Il festival è reso possibile grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione K.F. Casali / Le Fondazioni Casali. Con il sostegno di ZKB Trieste e Gorizia; Forum di cultura austriaco – Milano. In collaborazione con il Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo, rassegna “Una luce sempre accesa”. In partenariato con Conservatorio Tartini – Trieste; ETIS – Francia; La Cappella Underground; Philosophy Kitchen.
Aps comunicazione Snc di Aldo Poduie e Federica Zar viale Miramare, 17 • 34135 Trieste Tel. e Fax +39 040 410.910 zar@apscom.it
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Frank Martinangeli. Metamorfosi Urbane 4 – 31 ottobre 2025 Inaugurazione Sabato 4 ottobre 2025, ore 18.00
Testo di Nicola Baldoni Alea Contemporary Art Via Guglielmo Massaia 41, 00154 Roma (Garbatella)
Sabato 4 ottobre 2025, dalle ore 18.00, Alea Contemporary Art inaugurano la personale di Frank Martinangeli. In mostra una serie di sculture e incisioni presentate da un testo di Nicola Baldoni.
Riflessi Urbani, Xilo
Le opere di Martinangeli, incisore e scultore, aprono varchi verso città che non esistono eppure ci appartengono. Metropoli immaginarie, costruite con il rigore del segno inciso e la forza del metallo, città di architetture fredde e solenni, ma che si ergono come organismi viventi e obbligano lo spettatore a confrontarsi con lo smarrimento delle strade e delle piazze che ogni giorno attraversiamo, senza viverle. Sono paesaggi di un’inquietante familiarità, spezzati da non-luoghi che non sappiamo riconoscere, e così sanno parlare del nostro abitare, delle fughe e delle assenze di una vita urbana che ci disegna senza che ne conserviamo coscienza. Le grafiche, con le loro prospettive taglienti, e le sculture, metalli incisi che si accendono di luce, diventano presenze silenziose e abbaglianti: corpi muti che custodiscono un segreto, testimoni di un degrado che ci piace pensare solo al di fuori di noi, come se negassimo alla città l’osmosi che ci plasma. Così si rivela il fragile equilibrio tra paesaggio urbano e paesaggio interiore. L’occhio si perde tra linee e riflessi, la città, organismo inquieto, ci trascina nelle sue metamorfosi, ci guida a reinventare lo sguardo, l’identità, la memoria e allora, lentamente, nella tensione silenziosa delle forme, si anima. Ogni opera diviene specchio di questo continuo processo, restituendoci l’immagine della nostra stessa precarietà: parte di un organismo grande e possente, ma non meno fragile della nostra identità.Metamorfosi Urbane è un viaggio dentro questi spazi sospesi, dove il confine tra reale e immaginario si dissolve, e la città diventa simbolo della condizione umana: fragile, mutevole, inquietante e allo stesso tempo – non dimentichiamolo – luminosa.
Informazioni La mostra sarà visitabile fino al 31 ottobre 2025, dal lunedì al venerdì ore 14.00 – 19.00 e sabato 10.00 – 13.00
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