Appuntamento a Napoli, nello storico Castello del Maschio: I protagonisti del Mediterraneo allargato discutono il futuro dell’Europa

Napoli, 16 marzo 2023 – La grande crisi globale legata alla pandemia e all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia hanno cambiato le dinamiche internazionali, accorciato le catene della logistica e causato significative difficoltà, incluse quelle legate all’approvvigionamento delle materie prime. La storia e la geografia ci suggeriscono un nuovo scenario: il mondo si è capovolto. L’asse fino ad ora imperante a livello globale, quello Est-Ovest, si è infranto. Una dinamica che non si verificava dai tempi della Guerra Fredda e che oggi gradualmente sta lasciando spazio a nuovi possibili equilibri: l’asse Sud-Nord ha la possibilità di guidare la crescita dell’Europa.
Queste le premesse poste al centro del primo Festival Euromediterraneo dell’Economia, che si svolgerà a Napoli il 17 e il 18 marzo, nello storico Castello del Maschio Angioino, e che sono state anticipate oggi durante l’evento di presentazione nella Sala Giunta del Comune di Napoli. L’iniziativa è co-organizzata dalla Rappresentanza della Commissione europea in Italia, dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e dal Quotidiano del Sud-l’AltraVoce dell’Italia, con il patrocinio del Comune di Napoli.
Una due giorni di confronto fortemente voluta dalle istituzioni europee che prenderà luogo a Napoli, città che si prepara cosi ad agganciare la ripresa, assumendo le vesti di Capitale di questo importante momento di confronto. Un’opportunità di gestazione di idee e di definizione di possibili soluzioni che diventa, per la prima volta, un’occasione per pensare a come entrare da protagonisti nelle dinamiche del nuovo assetto mondiale a livello economico e politico.
Al grande confronto prenderanno parte oltre 60 relatori, tra cui 6 Ministri, le voci autorevoli del Mediterraneo allargato, 20 tra Amministratori Delegati e Presidenti delle più importanti aziende italiane e rappresentanti delle istituzioni europee e multilaterali.
Il fil rouge del Festival sarà il ruolo del Mezzogiorno come hub naturale logistico, manifatturiero ed energetico del Mediterraneo per l’Europa. Il dibattito del primo giorno, nel dettaglio, sarà incentrato su quattro focus: le nuove sfide della transizione e logistica dell’energia, industria del mare, le reti di trasporto ferroviario e digitale, e il capitale umano.



In apertura Foto di Didier da Pixabay 

Al Maschio Angioino il 17 e il 18 marzo la prima edizione del FESTIVAL EUROMEDITERRANEO DELL’ECONOMIA

Giovedì 16 marzo, alle ore 15,00, nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo – sarà presentato il Festival Euromediterraneo dell’Economia che si terrà il 17 e 18 marzo nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino.
Capitale umano, logistica dell’energia, industria del mare e reti di trasporto, sono i temi attorno ai quali ruota la prima edizione del Festival, un momento di confronto per sottolineare il ruolo che il Mezzogiorno può assumere nella nuova formazione dello scacchiere internazionale: non solo un grande hub energetico del Mediterraneo, ma ancor prima, un punto di riferimento per la nuova manifattura e il capitale umano, per il potenziamento dell’industria del mare e per lo sviluppo delle reti digitali e di trasporto.

Il presidente SVIMEZ Professore Adriano Giannola e il Vicepresidente del Centro Studi EuMed Paolo Pantani il 17 Febbraio 2023 al Maschio Angioino a Napoli per il Festival della Economia dell’EuroMediterrano

Interverranno:

Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli
Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud-l’Altra Voce dell’Italia e del Festival Euromediterraneo dell’Economia
Patrizio Bianchi, Presidente Advisory Board del Festival Euromediterraneo dell’Economia
Antonio Parenti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.


In apertura Foto di Didier da Pixabay 

LE INIZIATIVE: Serrato dibattito sull’autonomia differenziata


50mila firme per contrastare la cosiddetta “Autonomia differenziata”

Il professore Adriano Giannola presidente Svimez

L’Italia si salva a Sud

Il piacere di ascoltare chi sa parlare chiaro. Chi è in grado di esprimere competenza. Chi riesce ad essere un marziano in un’Italia abitata da mediocri nullapensanti. A colloquio con il presidente dello Svimez, il professore Adriano Giannola.
Nell’ambito della rubrica televisiva “Le interviste di CosmoPolis”, il presidente dello Svimez, Adriano Giannola, ha chiarito come stanno realmente le cose. CLICCA E LEGGI



La posizione del Presidente della Regione Basilicata sul tema

AUTONOMIA DIFFERENZIATA,
L’INTERVENTO DI BARDI IN CONSIGLIO

CLICCA E LEGGI


Lettera di Massimo Villone

Presidente del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

La Sicilia è nella rete portuale del Mediterraneo?

DICHIARAZIONE DI Cosimo Inferrera
Presidente Associazione Europa Mediterraneo-aps

Il Mediterraneo, considerati i legami e la vicinanza tra le popolazioni delle due sponde rappresenta lo spazio in cui realizzare nuove forme di governance, che mettano insieme gli interessi comuni a più regioni.

         La Macroregione Mediterranea Occidentale ed Orientale – presagita dal PE sin dal 2012 – costituisce lo strumento idoneo per agevolare la cooperazione transfrontaliera, proiettata in un’ottica di maggiore coesione economica. Proprio le auspicate relazioni di “buon vicinato” tra regioni di confine – recentemente enfatizzate dalla UE – possono contribuire a riannodare i loro legami socioculturali e le più efficaci garanzie di diritti e di iniziative per uno sviluppo congiunto!

         La Sicilia massimamente per storia, apertura alle diversità, capacità di metabolizzare l’ibridismo culturale si candida ad essere naturale centro di incontro, piattaforma logistica dove allocare servizi di interesse a disposizione delle diverse realtà. Adesso, si tratta di promuovere azioni sinergiche da parte degli enti territoriali per favorire quelle opportunità, che riportino la centralità geografica dell’Isola a diventare finalmente area della cooperazione economica e del dialogo piuttosto che di conflitti assurdi.

         Il Convegno del 4 marzo 2023 nel Teatro Comunale Trifiletti di Milazzo prosegue il percorso di approfondimento “Sul ruolo della Sicilia nel Mediterraneo” con l’auspicio di essere protagonisti del “Progetto di Sistema per il Sud in Italia, per l’Italia in Europa”, vero disegno integrato di sviluppo dell’intero Mezzogiorno, se ci sarà il sostegno dei vertici della Repubblica, dei presidenti delle Regioni, dei sindaci delle Città metropolitane.

Prosegue il percorso di approfondimento “Sul ruolo della Sicilia nel Mediterraneo” verso un “Progetto di Sistema per il Sud in Italia, per l’Italia in Europa”

DICHIARAZIONE DI Cosimo Inferrera
Presidente Associazione Europa Mediterraneo-aps

Il Mediterraneo, considerati i legami e la vicinanza tra le popolazioni delle due sponde rappresenta lo spazio in cui realizzare nuove forme di governance, che mettano insieme gli interessi comuni a più regioni.

         La Macroregione Mediterranea Occidentale ed Orientale – presagita dal PE sin dal 2012 – costituisce lo strumento idoneo per agevolare la cooperazione transfrontaliera, proiettata in un’ottica di maggiore coesione economica. Proprio le auspicate relazioni di “buon vicinato” tra regioni di confine – recentemente enfatizzate dalla UE – possono contribuire a riannodare i loro legami socioculturali e le più efficaci garanzie di diritti e di iniziative per uno sviluppo congiunto!

         La Sicilia massimamente per storia, apertura alle diversità, capacità di metabolizzare l’ibridismo culturale si candida ad essere naturale centro di incontro, piattaforma logistica dove allocare servizi di interesse a disposizione delle diverse realtà. Adesso, si tratta di promuovere azioni sinergiche da parte degli enti territoriali per favorire quelle opportunità, che riportino la centralità geografica dell’Isola a diventare finalmente area della cooperazione economica e del dialogo piuttosto che di conflitti assurdi.

         Il Convegno del 4 marzo 2023 nel Teatro Comunale Trifiletti di Milazzo prosegue il percorso di approfondimento “Sul ruolo della Sicilia nel Mediterraneo” con l’auspicio di essere protagonisti del “Progetto di Sistema per il Sud in Italia, per l’Italia in Europa”, vero disegno integrato di sviluppo dell’intero Mezzogiorno, se ci sarà il sostegno dei vertici della Repubblica, dei presidenti delle Regioni, dei sindaci delle Città metropolitane.

 

PUAD Regione Campania – incontro Terramare Motus e associazioni

La risorsa Mare come Bene Comune – Il PUAD della Regione Campania

Se ne discute Venerdì 10 febbraio alle 17:00 presso la sede della Guida Editori in via Bisignano con Daniela Villani (Pres. Terramare Motus APS), cui farà seguito  l’introduzione di Alberto Lucarelli (costituzionalista) e venti associazioni.

Venerdì 10 febbraio (ore 17:00) presso la Sala della Guida Editori in via Bisignano, 11, a Napoli, “Terramare Motus – APS” promuove un incontro per raccogliere le osservazioni delle associazioni territoriali e terzo settore finalizzato a stilare un documento unico sul PUAD della Regione Campania.
I lavori saranno aperti da Daniela Villani, presidente dell’ass. “Terramare Motus” e dalla introduzione tecnica di Alberto Lucarelli, costituzionalista, e continueranno con le osservazioni delle prime venti associazioni che hanno aderito all’iniziativa:
CoNaMal; Marevivo; Federcanoa; Grande Onda; Ass. consumatori utenti Campania; Federazione commercio; Radicali Napoli Ernesto Rossi; Arteggiando; Oplontorum; Efe Dici; Gea; Arenile Vulcanico;  Abbacc Guest Italy; kmarin;  Napoli Sup; Ass. Culturale Napoli Centro Storico; Sud100cento; Green Italia; Comitato Vivibilità Cittadina;  Angeli del Bello Napoli.

Il Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio (PUAD in acronimo) è lo strumento che regolamenta e disciplina l’utilizzazione delle aree del Demanio di 60 comuni costieri. Alla presentazione pubblica la discussione e l’opportunità di fare proposte integrative e osservazioni entro il termine del prossimo 6 marzo 2023.

Daniela Villani (Pres. Terramare Motus): “Penso, ed ho contezza, che sia arrivato il momento di chiamare a raccolta tutte le associazioni e di fare squadra con connessione funzionale, metterci in rete per elaborare un Documento Unitario Forte Corale Convergente Propositivo di Proposte e Osservazioni, allo scopo di riconquistare le 60 città di mare della nostra regione, la nostra storia e la nostra identità!”.


Per maggiori informazioni i contatti sono:
mail: terramaremotus@gmail.com
tel: 338 4916755

Il Centro Studi e l’Osservatorio Mediterraneo

L’Associazione scientifico-culturale denominata “CENTRO STUDI REGIONE MEZZOGIORNO MEDITERRANEO”, identificata con l’acronimo “EU-MED ”, ha per oggetto lo sviluppo, l’integrazione e la divulgazione della cultura economico-giuridica, nonché la promozione anche nel sociale del Mezzogiorno Mediterraneo. L’associazione “Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo – EU-MED”, che non ha scopo di lucro, è stata costituita proprio per promuovere un diverso sviluppo del Mezzogiorno d’Italia nel Mediterraneo, attraverso il perseguimento di attività scientifiche, culturali, di promozione sociale e di diffondere nonché rafforzare la cultura manageriale del fare impresa, del commercio, dell’economia, della finanzae di sostenere il potenziamento organizzativo e operativo, nella sanità, nella scuola, nell’Università, di favorire e promuovere la ricerca nei vari campi, da quelli scientifici a quelli manageriali dell’area.

L’obbiettivo è finalizzare il sostegno alle giovani generazioni del Mediterraneo, in particolare quelle delle aree sociali più deboli e svantaggiate, attraverso percorsi culturali e di inserimento in iniziative tese alla conoscenza del sapere, della legalità e del mondo del lavoro, con l’obiettivo di rafforzare i Paesi dell’area, dando delle priorità di intervento.
Il “Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo – EU-MED” si prefigge di svolgere, insieme agli altri partner analisi, studi, ricerche, corsi seminari, convegni, workshop e altre iniziative culturali d’aggiornamento e altresì prevista la produzione di pubblicazioni/o materiali didattici tradizionali e/o innovativi su temi economici, scientifici, culturali e sociali. Per tutti i temi d’interesse per il Mezzogiorno ed il Mediterraneo verrà dato ampio risalto attraverso un sito web.

Il piano di lavoro

L’emendamento alla finanziaria 2021 per l’anno 2023 prevede appunto un contributo allo sviluppo delle attività relative “all’Osservatorio” nel Mediterraneo e Mar Nero. I tre punti principali che affronteremo sono:

1) Efficientamento nei processi di utilizzo delle risorse idriche: Il cambiamento climatico produce rischi crescenti alle infrastrutture collegate alle acque e impongono la necessità di ricorrere a interventi crescenti e costosi per il risanamento dei sistemi idrici danneggiati e il ricorso a fonti alternative o il riutilizzo di fonti inutilizzate. Questo è particolarmente vero per alcune grandi città del Mediterraneo che subirà un forte impatto dall’innalzamento delle temperature e un innalzamento dei mari e il corrispondente inquinamento delle falde acquifere dolci. Vanno elaborati progetti di riqualificazione e riammodernamento di strutture idriche ormai datate e inadeguate alle nuove esigenze;

2) La digitalizzazione per incrociare la via della seta con la via del cotone: L’Europa e il suo Mezzogiorno devono attivarsi per essere interlocutori ascoltati nel Mediterraneo in particolare dai Paesi rivieraschi, accanto alla via della seta che è fatta da infrastrutture fisiche occorre che sia sviluppata la digitalizzazione. Il punto è posizionare i Paesi dell’Europa del Sud, in particolare l’Italia nel Mediterraneo, attraverso un progetto di interventi che sia capace di coniugare gli interessi dei popoli. La prima leva è culturale il che può essere avviata in questa fase attraverso un progetto di digitalizzazione del settore energetico e alimentare;

3) La connettività delle reti e la geografia funzionale: Le infrastrutture funzionali superano gli ostacoli della geografia naturale e di quella politica, e la loro mappatura rivela che l’età dell’organizzazione del mondo secondo lo spazio politico, il modo in cui legalmente suddividiamo il globo, sta cedendo il passo alla sua organizzazione secondo lo spazio funzionale, cioè il modo in cui lo usiamo e le infrastrutture ci raccontano chi è connesso a chi dalla geografia funzionale. Connettività e geografia funzionale non sono opposti ma spesso si sostengono a vicenda ma la loro sempre più solida connessione trasforma la loro divisione politica in uno spazio mutualmente strutturato. Dunque, la connettività permette un uso migliore della geografia, in quanto le sue diramazioni rappresentano linee più valide rispetto a quelle tracciate in passato.

Saranno realizzati i Focus che riguardano i paesi del Mediterraneo e del Mar Nero che si interfacciano direttamente con il Mezzogiorno D’Italia.

In particolare, saranno approfonditi i temi del mezzogiorno europeo al fine della ripresa economica e della resilienza integrata, puntando soprattutto sui giovani e le donne che rappresentano il futuro del Paese.Cambiamento generazionale, progresso tecnologico e pandemia da Covid-19 hanno avuto un impatto significativo sul mondo del lavoro nel settore della logistica.
Entro il 2030 si stima che il 30-35% delle attività sarà automatizzato: cambieranno i ruoli, ma il lavoro resterà.

Covid 19 ha introdotto cambiamenti significativi e ha spinto molte aziende ad abbracciare nuovi metodi di lavoro e tecnologie di smartworking: sei persone su dieci vorrebbero lavorare da remoto almeno una volta a settimana.

ILLUSTRAZIONE di Gerd Altmann da Pixabay 

Macroregioni Europee del Mediterraneo: prospettive di sviluppo, migranti e la pace” in video conferenza

LAiccre Puglia – Associazione  Italiana  Consigli  Comuni  e  Regioni d’Europa- l’ AEMAssociazione Europa Mediterraneo, aps- l ’AITEF Associazione Italiana Tutela Emigranti e Famiglie – e l’MFE Puglia  Movimento Federalista Europeoorganizzano un convegno il 18 Gennaio ore 10,00 sul tema: “Macroregioni Europee del Mediterraneo: prospettive di sviluppo, migranti e la pacein video conferenza per impegnare il Parlamento, il Governo e le Regioni a  chiedere  al  Consiglio Europeo di attuarle per  garantire  la  pace,  nuovi  posti  di  lavoro  e investimenti!

Quattro delle cinque Macroregioni, approvate nel 2012 dal Parlamento Europeo, operano bene da tanti anni!

Sono indispensabili quelle del Mediterraneo per fermare il grande esodo degli immigrati e la fuga dei giovani dal Sud!

Le Macroregioni Europee del Mediterraneo sono fondamentali per:

  • essere protagonisti nel Mediterraneo,
  • ridurre i flussi migratori e la fuga dei giovani,
  • il rilancio dell’Italia,
  • spostare il baricentro dell’Europa,
  • usufruire delle grandi risorse dell’Africa
  • attrarre i traffici che giungono nel Mediterraneo e investimenti!

Sarà possibile avvalersi dei finanziamenti Europei per realizzare progetti strategici: i collegamenti stabili tra l’Italia e la Sicilia, la Puglia e l’Albania e tra la Sicilia e la Tunisia, visto che è in corso avanzato la progettazione del tunnel che collegherà il Marocco e la Spagna.

Per partecipare ai lavori del convegno questo è il Link per il collegamento alla videoconferenza
(Link scaduto)

“Macroregioni Europee del Mediterraneo: prospettive di sviluppo, migranti e la pace”

Mercoledì 18 gennaio 2023 – Convegno web

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