La risorsa Mare come Bene Comune – Il PUAD della Regione Campania
Se ne discute Venerdì 10 febbraio alle 17:00 presso la sede della Guida Editori in via Bisignano con Daniela Villani (Pres. Terramare Motus APS), cui farà seguito l’introduzione di Alberto Lucarelli (costituzionalista) e venti associazioni.
Venerdì 10 febbraio (ore 17:00) presso la Sala della Guida Editori in via Bisignano, 11, a Napoli, “Terramare Motus – APS” promuove un incontro per raccogliere le osservazioni delle associazioni territoriali e terzo settore finalizzato a stilare un documento unico sul PUAD della Regione Campania.
I lavori saranno aperti da Daniela Villani, presidente dell’ass. “Terramare Motus” e dalla introduzione tecnica di Alberto Lucarelli, costituzionalista, e continueranno con le osservazioni delle prime venti associazioni che hanno aderito all’iniziativa:
CoNaMal; Marevivo; Federcanoa; Grande Onda; Ass. consumatori utenti Campania; Federazione commercio; Radicali Napoli Ernesto Rossi; Arteggiando; Oplontorum; Efe Dici; Gea; Arenile Vulcanico; Abbacc Guest Italy; kmarin; Napoli Sup; Ass. Culturale Napoli Centro Storico; Sud100cento; Green Italia; Comitato Vivibilità Cittadina; Angeli del Bello Napoli.
Il Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio (PUAD in acronimo) è lo strumento che regolamenta e disciplina l’utilizzazione delle aree del Demanio di 60 comuni costieri. Alla presentazione pubblica la discussione e l’opportunità di fare proposte integrative e osservazioni entro il termine del prossimo 6 marzo 2023.
Daniela Villani (Pres. Terramare Motus): “Penso, ed ho contezza, che sia arrivato il momento di chiamare a raccolta tutte le associazioni e di fare squadra con connessione funzionale, metterci in rete per elaborare un Documento Unitario Forte Corale Convergente Propositivo di Proposte e Osservazioni, allo scopo di riconquistare le 60 città di mare della nostra regione, la nostra storia e la nostra identità!”.
Per maggiori informazioni i contatti sono:
mail: terramaremotus@gmail.com
tel: 338 4916755
L’Associazione scientifico-culturale denominata “CENTRO STUDI REGIONE MEZZOGIORNO MEDITERRANEO”, identificata con l’acronimo “EU-MED ”, ha per oggetto lo sviluppo, l’integrazione e la divulgazione della cultura economico-giuridica, nonché la promozione anche nel sociale del Mezzogiorno Mediterraneo. L’associazione “Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo – EU-MED”, che non ha scopo di lucro, è stata costituita proprio per promuovere un diverso sviluppo del Mezzogiorno d’Italia nel Mediterraneo, attraverso il perseguimento di attività scientifiche, culturali, di promozione sociale e di diffondere nonché rafforzare la cultura manageriale del fare impresa, del commercio, dell’economia, della finanzae di sostenere il potenziamento organizzativo e operativo, nella sanità, nella scuola, nell’Università, di favorire e promuovere la ricerca nei vari campi, da quelli scientifici a quelli manageriali dell’area.
L’obbiettivo è finalizzare il sostegno alle giovani generazioni del Mediterraneo, in particolare quelle delle aree sociali più deboli e svantaggiate, attraverso percorsi culturali e di inserimento in iniziative tese alla conoscenza del sapere, della legalità e del mondo del lavoro, con l’obiettivo di rafforzare i Paesi dell’area, dando delle priorità di intervento.
Il “Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo – EU-MED” si prefigge di svolgere, insieme agli altri partner analisi, studi, ricerche, corsi seminari, convegni, workshop e altre iniziative culturali d’aggiornamento e altresì prevista la produzione di pubblicazioni/o materiali didattici tradizionali e/o innovativi su temi economici, scientifici, culturali e sociali. Per tutti i temi d’interesse per il Mezzogiorno ed il Mediterraneo verrà dato ampio risalto attraverso un sito web.
Il piano di lavoro
L’emendamento alla finanziaria 2021 per l’anno 2023 prevede appunto un contributo allo sviluppo delle attività relative “all’Osservatorio” nel Mediterraneo e Mar Nero. I tre punti principali che affronteremo sono:
1) Efficientamento nei processi di utilizzo delle risorse idriche: Il cambiamento climatico produce rischi crescenti alle infrastrutture collegate alle acque e impongono la necessità di ricorrere a interventi crescenti e costosi per il risanamento dei sistemi idrici danneggiati e il ricorso a fonti alternative o il riutilizzo di fonti inutilizzate. Questo è particolarmente vero per alcune grandi città del Mediterraneo che subirà un forte impatto dall’innalzamento delle temperature e un innalzamento dei mari e il corrispondente inquinamento delle falde acquifere dolci. Vanno elaborati progetti di riqualificazione e riammodernamento di strutture idriche ormai datate e inadeguate alle nuove esigenze;
2) La digitalizzazione per incrociare la via della seta con la via del cotone: L’Europa e il suo Mezzogiorno devono attivarsi per essere interlocutori ascoltati nel Mediterraneo in particolare dai Paesi rivieraschi, accanto alla via della seta che è fatta da infrastrutture fisiche occorre che sia sviluppata la digitalizzazione. Il punto è posizionare i Paesi dell’Europa del Sud, in particolare l’Italia nel Mediterraneo, attraverso un progetto di interventi che sia capace di coniugare gli interessi dei popoli. La prima leva è culturale il che può essere avviata in questa fase attraverso un progetto di digitalizzazione del settore energetico e alimentare;
3) La connettività delle reti e la geografia funzionale: Le infrastrutture funzionali superano gli ostacoli della geografia naturale e di quella politica, e la loro mappatura rivela che l’età dell’organizzazione del mondo secondo lo spazio politico, il modo in cui legalmente suddividiamo il globo, sta cedendo il passo alla sua organizzazione secondo lo spazio funzionale, cioè il modo in cui lo usiamo e le infrastrutture ci raccontano chi è connesso a chi dalla geografia funzionale. Connettività e geografia funzionale non sono opposti ma spesso si sostengono a vicenda ma la loro sempre più solida connessione trasforma la loro divisione politica in uno spazio mutualmente strutturato. Dunque, la connettività permette un uso migliore della geografia, in quanto le sue diramazioni rappresentano linee più valide rispetto a quelle tracciate in passato.
Saranno realizzati i Focus che riguardano i paesi del Mediterraneo e del Mar Nero che si interfacciano direttamente con il Mezzogiorno D’Italia.
In particolare, saranno approfonditi i temi del mezzogiorno europeo al fine della ripresa economica e della resilienza integrata, puntando soprattutto sui giovani e le donne che rappresentano il futuro del Paese.Cambiamento generazionale, progresso tecnologico e pandemia da Covid-19 hanno avuto un impatto significativo sul mondo del lavoro nel settore della logistica.
Entro il 2030 si stima che il 30-35% delle attività sarà automatizzato: cambieranno i ruoli, ma il lavoro resterà.
Covid 19 ha introdotto cambiamenti significativi e ha spinto molte aziende ad abbracciare nuovi metodi di lavoro e tecnologie di smartworking: sei persone su dieci vorrebbero lavorare da remoto almeno una volta a settimana.
ILLUSTRAZIONE di Gerd Altmann da Pixabay
L’Aiccre Puglia – Associazione Italiana Consigli Comuni e Regioni d’Europa- l’ AEM– Associazione Europa Mediterraneo, aps- l ’AITEF – Associazione Italiana Tutela Emigranti e Famiglie – e l’MFE Puglia – Movimento Federalista Europeo– organizzano un convegno il 18 Gennaio ore 10,00 sul tema: “Macroregioni Europee del Mediterraneo: prospettive di sviluppo, migranti e la pace” in video conferenza per impegnare il Parlamento, il Governo e le Regioni a chiedere al Consiglio Europeo di attuarle per garantire la pace, nuovi posti di lavoro e investimenti!
Quattro delle cinque Macroregioni, approvate nel 2012 dal Parlamento Europeo, operano bene da tanti anni!
Sono indispensabili quelle del Mediterraneo per fermare il grande esodo degli immigrati e la fuga dei giovani dal Sud!
Le Macroregioni Europee del Mediterraneo sono fondamentali per:
- essere protagonisti nel Mediterraneo,
- ridurre i flussi migratori e la fuga dei giovani,
- il rilancio dell’Italia,
- spostare il baricentro dell’Europa,
- usufruire delle grandi risorse dell’Africa
- attrarre i traffici che giungono nel Mediterraneo e investimenti!
Sarà possibile avvalersi dei finanziamenti Europei per realizzare progetti strategici: i collegamenti stabili tra l’Italia e la Sicilia, la Puglia e l’Albania e tra la Sicilia e la Tunisia, visto che è in corso avanzato la progettazione del tunnel che collegherà il Marocco e la Spagna.
Per partecipare ai lavori del convegno questo è il Link per il collegamento alla videoconferenza
(Link scaduto)
“Macroregioni Europee del Mediterraneo: prospettive di sviluppo, migranti e la pace”
Mercoledì 18 gennaio 2023 – Convegno web
Relazioni
- Giuseppe Valerio Presidente Aiccre Puglia
- Cosimo Inferrera (slides) Presidente AEM
- Giuseppe Abbati Presidente AITEF (a causa di un problema tecnico pubblichiamo il testo del suo intervento)
- Ennio Triggiani Presidente MFE
- Viceministro on. Edmondo Cirielli (Audio) Viceministro agli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale nel Governo Meloni
- Luisa Trumellini Segretario Generale MFE
- Gianni Pittella – Sindaco di Lauria (PZ)
- Umberto Costi docente Università di Roma
- Andrea Piraino docente Università di Palermo
- Giuseppe Moggia, docente Università di Bari e V. Presidente Aiccre Puglia
- Cesare San Mauro docente Università di Roma
- Enzo Siviero, rettore Università e Campus
- Giovanni Saccà (slides), Responsabile ricerca infrastrutture, mobilità e trasporti AEM
- Rocco Giordano, docente Università di Salerno,
- Elisabetta Giudrinetti, giornalista,
- Nicola Cristofaro, del Comitato centrale MFE,
- Haris Roditakis, Presidente Associazione ”PLOIGOS Formazione – sviluppo Creta
- Aurora Bagnalasta Assessore cultura Comune di Crispiano
- Marco Valerio Solia Presidente Polikos
- Paolo Pantani, Vicepresidente del Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo EUMED (a causa di un problema tecnico pubblichiamo il testo del suo intervento)
- Gino Sciotto Presidente FAPI
- Filippo Romeo del Direttivo Polikos
- Milly Tucci imprenditrice in green,
- Mario Primo Cavaliere Giornalista
- Giuseppe Abbati Presidente AITEF
- Simona Ciullo Segretario generale MFE Puglia
LOCANDINA
“Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge”
Presentazione del video reportage.
La parola ai rappresentanti dei comitati cittadini di Piombino.
Conferenza stampa Lunedi 12 Dicembre 2022 ore 12
Sala Conferenze Stampa di Montecitorio.
Lunedi 12 Dicembre 2022 i comitati cittadini di Piombino che da mesi lottano contro l’installazione della nave rigassificatrice nel porto della città presenteranno a Roma il docu-film “Il Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge”, un video reportage di Max Civili su questi mesi di mobilitazioni e proteste.
Sarà l’occasione per fare il punto della situazione e avanzare proposte in attesa della decisione del Tar.
Appuntamento alle ore 12 presso la Sala Conferenze Stampa della Camera dei Deputati, ingresso da via della Missione 4
Per i giornalisti non aderenti alla Stampa Parlamentare si prega di richiedere l’apposito accredito attraverso l’ufficio stampa di Montecitorio 06/67602125.
Per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca.
TRAILER “Il Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge”
Questa non è solo la storia di un rigassificatore che vogliono piazzare per caso e al più presto in un piccolo porto, inadatto a ospitarlo perché le case sono vicine, perché ci sono oltre cento corse di traghetti che gli passerebbero a pochi metri con gravi rischi di collisione, perché in quel porto possono esserci altri incidenti (incendi, esplosioni).
Non solo perché ci sono aziende che coltivano pesce e molluschi in prossimità della nave rigassificatrice che scaricherebbe in mare ogni giorno tonnellate di acqua fredda ed ettolitri di varechina.
Non solo perché quelle aziende danno lavoro a centinaia di persone e rappresentano il primo polo del settore in Italia.
E non solo perché quel rigassificatore comprometterebbe la rinascita di un territorio devastato da molte altre scelte simili all’insegna del “prendi e fuggi”, come quelle delle acciaierie e degli altiforni.
Questa non è solo la storia di un rigassificatore che non potrebbe starci perché qualsiasi valutazione di impatto ambientale darebbe un responso negativo, e infatti proprio per questo il governo l’ha esclusa. La storia del rigassificatore di Piombino è la storia di una diga dei diritti dei cittadini contro l’autoritarismo nel nome di una non meglio precisata “emergenza nazionale”.Grazie a un articolo (il numero 32) del decreto aiuti bis dello scorso agosto, se passa l’operazione Piombino domani con lo stesso metodo si potrà realizzare qualsiasi cosa ovunque, senza che nessuno possa provare a opporsi. Non è una lotta di un movimento Nimby, a Piombino la lotta è per difendere un principio fondamentale: il diritto al rispetto delle regole, delle leggi, dei diritti. Il documentario è l’occasione per parlare della questione a una platea internazionale, nazionale e locale.
Da un’idea di Cecilia e Max.
Coproduzione con il supporto di cittadini della Val di Cornia, Piombino e dell’Elba
Not only is this the story of a regasifier to be anchored in the small port of Piombino; where nearby homes and hundreds of existing ferry rides, to pass just a few meters away, will be at heightened risk of collision to cause super explosions and massive fires.
Not only is this the story of Italy’s new fish farming industry to be seriously undermined and, possibly destroyed, by the regasifier. Fish and shellfish are raised just a stone’s throw from where the petrochemical vessel will dump hectoliters of bleach and cold water into the sea every day.
Not only is this the story of a regasifier to compromise the rebirth of territory devastated under the banner of “take it and run away!” when mass layoffs ensued from the closing of steel mills and blast furnaces.
Not only is this the story of a regasifier that could not have stayed in Piombino had the government not excluded the Environmental Impact Assessment that, no doubt, would have given a negative evaluation.
Not only is this the story of a regasifier in Piombino…
But, rather, this is the story of how the rights of citizens are grossly infringed by an authoritarian Italian government; all in the name of an unspecified “national emergency.”
Thanks to an article (the number 32) of the bis-Aid Decree of last August, if Operation Piombino passes tomorrow, with the same method, then anything can be achieved anywhere, and citizens will not be able to oppose it.
This is not a Nimby movement. In Piombino, the struggle is to defend a fundamental principle: The rule of law and the rights of citizens.
The documentary provides an opportunity to present this issue to an international, national, and local audience.
From an idea by Cecilia and Max.
Coproduction with the support of citizens of Val di Cornia, Piombino and Isola d’Elba
INFO
Cecilia Sandroni
Global Press & International PR & journalist
www.italienspr.com
Berlin – Sophia – Rome – Florence
Email: sandroni@italienspr.com
“Il Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge” del giornalista Max Civil
La durata del documentario è di circa 60 minuti ed è disponibile su Youtube.
Clicca per vedere il video reportage completo.
Buona visione!
Roma, 14 Ottobre 2022 – Martedì 18 Ottobre, nella sede dell’ Associazione Stampa Estera in Italia a Roma, in Via dell’Umiltà 83, si terrà la conferenza stampa per la presentazione del video reportage “Il Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge” del giornalista Max Civili. Interverranno: Mario Tozzi geologo e divulgatore scientifico, Stefano Tamburini giornalista, Alessandro Dervishi chirurgo/attivista NO rigassificatore.
La durata del documentario è di circa 60 minuti.
Giovedì 20 Ottobre il documentario verrà mostrato a Piombino, al Centro Giovani, in Viale della Resistenza 4.
Martedì 18 Ottobre, nella sede dell’ Associazione Stampa Estera in Italia a Roma, in Via dell’Umiltà 83, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del video reportage “Il Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge” del giornalista Max Civili, alla presenza della stampa nazionale ed internazionale.
Nella giornata di giovedì 20 Ottobre, il documentario è stato mostrato in anteprima mondiale a Piombino, al Centro Giovani, in Viale della Resistenza 4.
Questa non è solo la storia di un rigassificatore che vogliono piazzare per caso e al più presto in un piccolo porto, inadatto a ospitarlo perché le case sono vicine, perché ci sono oltre cento corse di traghetti che gli passerebbero a pochi metri con gravi rischi di collisione, perché in quel porto possono esserci altri incidenti (incendi, esplosioni).
Non solo perché ci sono aziende che coltivano pesce e molluschi in prossimità della nave rigassificatrice che scaricherebbe in mare ogni giorno tonnellate di acqua fredda ed ettolitri di varechina.
Non solo perché quelle aziende danno lavoro a centinaia di persone e rappresentano il primo polo del settore in Italia.
E non solo perché quel rigassificatore comprometterebbe la rinascita di un territorio devastato da molte altre scelte simili all’insegna del “prendi e fuggi”, come quelle delle acciaierie e degli altiforni.
Questa non è solo la storia di un rigassificatore che non potrebbe starci perché qualsiasi valutazione di impatto ambientale darebbe un responso negativo, e infatti proprio per questo il governo l’ha esclusa. La storia del rigassificatore di Piombino è la storia di una diga dei diritti dei cittadini contro l’autoritarismo nel nome di una non meglio precisata “emergenza nazionale”.Grazie a un articolo (il numero 32) del decreto aiuti bis dello scorso agosto, se passa l’operazione Piombino domani con lo stesso metodo si potrà realizzare qualsiasi cosa ovunque, senza che nessuno possa provare a opporsi. Non è una lotta di un movimento Nimby, a Piombino la lotta è per difendere un principio fondamentale: il diritto al rispetto delle regole, delle leggi, dei diritti. Il documentario è l’occasione per parlare della questione a una platea internazionale, nazionale e locale.
Da un’idea di Cecilia e Max.
Coproduzione con il supporto di cittadini della Val di Cornia, Piombino e dell’Elba.
Not only is this the story of a regasifier to be anchored in the small port of Piombino; where nearby homes and hundreds of existing ferry rides, to pass just a few meters away, will be at heightened risk of collision to cause super explosions and massive fires.
Not only is this the story of Italy’s new fish farming industry to be seriously undermined and, possibly destroyed, by the regasifier. Fish and shellfish are raised just a stone’s throw from where the petrochemical vessel will dump hectoliters of bleach and cold water into the sea every day.
Not only is this the story of a regasifier to compromise the rebirth of territory devastated under the banner of “take it and run away!” when mass layoffs ensued from the closing of steel mills and blast furnaces.
Not only is this the story of a regasifier that could not have stayed in Piombino had the government not excluded the Environmental Impact Assessment that, no doubt, would have given a negative evaluation.
Not only is this the story of a regasifier in Piombino…
But, rather, this is the story of how the rights of citizens are grossly infringed by an authoritarian Italian government; all in the name of an unspecified “national emergency.”
Thanks to an article (the number 32) of the bis-Aid Decree of last August, if Operation Piombino passes tomorrow, with the same method, then anything can be achieved anywhere, and citizens will not be able to oppose it.
This is not a Nimby movement. In Piombino, the struggle is to defend a fundamental principle: The rule of law and the rights of citizens.
The documentary provides an opportunity to present this issue to an international, national, and local audience.
From an idea by Cecilia and Max.
Coproduction with the support of citizens of Val di Cornia, Piombino and Isola d’Elba.
INFO
Cecilia Sandroni
Global Press & International PR & journalist
www.italienspr.com
Berlin – Sophia – Rome – Florence
Email: sandroni@italienspr.com
Roma, 14 Ottobre 2022 – Martedì 18 Ottobre, nella sede dell’ Associazione Stampa Estera in Italia a Roma, in Via dell’Umiltà 83, si terrà la conferenza stampa per la presentazione del video reportage “Il Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge” del giornalista Max Civili. Interverranno: Mario Tozzi geologo e divulgatore scientifico, Stefano Tamburini giornalista, Alessandro Dervishi chirurgo/attivista NO rigassificatore.
La durata del documentario è di circa 60 minuti.
Giovedì 20 Ottobre il documentario verrà mostrato a Piombino, al Centro Giovani, in Viale della Resistenza 4.
Martedì 18 Ottobre, nella sede dell’ Associazione Stampa Estera in Italia a Roma, in Via dell’Umiltà 83, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del video reportage “Il Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge” del giornalista Max Civili, alla presenza della stampa nazionale ed internazionale.
Domani, giovedì 20 Ottobre, il documentario verrà mostrato in anteprima mondiale a Piombino, al Centro Giovani, in Viale della Resistenza 4.
L’evento si è tenuto in diretta live streaming.
La durata del documentario è di circa 60 minuti e sarà disponibile dalla mezzanotte del 20 Ottobre 2022.
A Roma, in Stampa Estera, sono intervenuti: Mario Tozzi geologo e divulgatore scientifico, Stefano Tamburini giornalista, Alessandro Dervishi chirurgo/attivista NO rigassificatore.
Questa non è solo la storia di un rigassificatore che vogliono piazzare per caso e al più presto in un piccolo porto, inadatto a ospitarlo perché le case sono vicine, perché ci sono oltre cento corse di traghetti che gli passerebbero a pochi metri con gravi rischi di collisione, perché in quel porto possono esserci altri incidenti (incendi, esplosioni).Non solo perché ci sono aziende che coltivano pesce e molluschi in prossimità della nave rigassificatrice che scaricherebbe in mare ogni giorno tonnellate di acqua fredda ed ettolitri di varechina.Non solo perché quelle aziende danno lavoro a centinaia di persone e rappresentano il primo polo del settore in Italia.E non solo perché quel rigassificatore comprometterebbe la rinascita di un territorio devastato da molte altre scelte simili all’insegna del “prendi e fuggi”, come quelle delle acciaierie e degli altiforni.Questa non è solo la storia di un rigassificatore che non potrebbe starci perché qualsiasi valutazione di impatto ambientale darebbe un responso negativo, e infatti proprio per questo il governo l’ha esclusa. La storia del rigassificatore di Piombino è la storia di una diga dei diritti dei cittadini contro l’autoritarismo nel nome di una non meglio precisata “emergenza nazionale”.Grazie a un articolo (il numero 32) del decreto aiuti bis dello scorso agosto, se passa l’operazione Piombino domani con lo stesso metodo si potrà realizzare qualsiasi cosa ovunque, senza che nessuno possa provare a opporsi.Non è una lotta di un movimento Nimby, a Piombino la lotta è per difendere un principio fondamentale: il diritto al rispetto delle regole, delle leggi, dei diritti.
Il documentario è l’occasione per parlare della questione a una platea internazionale, nazionale e locale.
Da un’idea di Cecilia e Max.
Coproduzione con il supporto di cittadini della Val di Cornia, Piombino e dell’Elba.
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Roma, 14 Ottobre 2022 – Martedì 18 Ottobre, nella sede dell’ Associazione Stampa Estera in Italia a Roma, in Via dell’Umiltà 83, si terrà la conferenza stampa per la presentazione del video reportage “Il Metodo Piombino – L’Italia oltre la legge” del giornalista Max Civili. Interverranno: Mario Tozzi geologo e divulgatore scientifico, Stefano Tamburini giornalista, Alessandro Dervishi chirurgo/attivista NO rigassificatore.
La durata del documentario è di circa 60 minuti.
Giovedì 20 Ottobre il documentario verrà mostrato a Piombino, al Centro Giovani, in Viale della Resistenza 4.
Questa non è solo la storia di un rigassificatore che vogliono piazzare per caso e al più presto in un piccolo porto, inadatto a ospitarlo perché le case sono vicine, perché ci sono oltre cento corse di traghetti che gli passerebbero a pochi metri con gravi rischi di collisione, perché in quel porto possono esserci altri incidenti (incendi, esplosioni).Non solo perché ci sono aziende che coltivano pesce e molluschi in prossimità della nave rigassificatrice che scaricherebbe in mare ogni giorno tonnellate di acqua fredda ed ettolitri di varechina.Non solo perché quelle aziende danno lavoro a centinaia di persone e rappresentano il primo polo del settore in Italia.E non solo perché quel rigassificatore comprometterebbe la rinascita di un territorio devastato da molte altre scelte simili all’insegna del “prendi e fuggi”, come quelle delle acciaierie e degli altiforni.Questa non è solo la storia di un rigassificatore che non potrebbe starci perché qualsiasi valutazione di impatto ambientale darebbe un responso negativo, e infatti proprio per questo il governo l’ha esclusa. La storia del rigassificatore di Piombino è la storia di una diga dei diritti dei cittadini contro l’autoritarismo nel nome di una non meglio precisata “emergenza nazionale”.Grazie a un articolo (il numero 32) del decreto aiuti bis dello scorso agosto, se passa l’operazione Piombino domani con lo stesso metodo si potrà realizzare qualsiasi cosa ovunque, senza che nessuno possa provare a opporsi.Non è una lotta di un movimento Nimby, a Piombino la lotta è per difendere un principio fondamentale: il diritto al rispetto delle regole, delle leggi, dei diritti.
Il documentario è l’occasione per parlare della questione a una platea internazionale.
Coproduzione con il supporto di cittadini della Val di Cornia, Piombino e dell’Elba.
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