L’esistenza di
Atlantide, ed il mistero ad essa legato,
è uno dei Miti della nostra civiltà
moderna. Fatta propria dalla letteratura
fantasy, ha ispirato (e continua ad
ispirare) anche innumerevoli testi di
fantascienza, fumetti e film. E’
divenuto un tema “leggero”,
d’intrattenimento, una favola
contemporanea. Eppure il primo a
parlare del Mito è stato, nientedimeno,
che Platone. Tema, quindi, tutt’altro che
futile. Il grande filosofo greco tratta
dell’argomento nei due dialoghi, Timeo e
Crizia, tratteggiando di un’antica civiltà
sorta su un'isola leggendaria posta "oltre
le Colonne d'Ercole", risalente novemila
anni prima del tempo di Solone (circa nel
9600 a.C.), che avrebbe dominato
sull’Europa e sull’Africa occidentale.
Atlantide è così denominata da Atlante, il
dio, figlio di Poseidone, che
governava l'Oceano Atlantico. Questa
civiltà tentò di espandersi ad est nel
Mediterraneo, ma fallì la conquista di
Atene. Platone racconta che,
successivamente, la mitica isola di
Atlantide sarebbe sprofondata nell’oceano
"in un singolo giorno e notte di
disgrazia". L’argomento di Atlantide fu
molto trattato in età classica (anche con
qualche parodia), per poi quasi scompare
durante il Medioevo. Recuperati gli
scritti d’origine greca, Umanesimo e
Rinascimento “riscoprirono” il Mito di
Atlantide. Esso influì sulle opere
utopiche rinascimentali, come La nuova
Atlantide di Bacone. Da allora si è
sviluppata un’ intera letteratura in
proposito, con migliaia di libri ed opere,
più o meno legata a tutte le ipotetiche
civiltà perdute.
Atlantide è un
tema serio o fantasy? Già in epoca antica
si disputava sull’argomento. Si riteneva
che il soggetto fosse funzionale ai
dialoghi stessi di Platone. In essi il
filosofo si sarebbe ispirato a diversi
miti del passato, come all'eruzione
vulcanica di Thera o la stessa Guerra di
Troia. Altri storici individuano
riferimenti ad avvenimenti recenti o
contemporanei di Platone, quali la fallita
invasione ateniese della Sicilia (415–413
a.C.) o la distruzione di Elice (373
a.C.). Tutti questi riferimenti, storici o
mitologici che siano, sarebbero serviti
all’illustre greco per poter spiegare le
proprie idee politiche o filosofiche. La
vera questione , su cui tutt’oggi si
disputa, è se Platone si è rifatto ad
eventuali tradizioni culturali più antiche
o ad avvenimenti storici veri e propri.
|