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McDonogh Giles -
Gastronomo e giudice. Vita di Jean-Anthelme Brillat-Savarin
 
Volume 1
Pagine 288
Versione Brossura
Editrice - Slow Food 

Costo su IBS
Euro 14,50

 
  1/5  
Speciale Natale e Capodanno 2010
 
 

Di Rosa Manuli




NEL LONTANO DICEMBRE 1936
LA RIVISTA LA CUCINA ITALIANA
SUGGERI' AI SUOI LETTORI
IL PRANZO DI NATALE E CAPODANNO.
NOI VE LO RIPROPONIAMO,
COME CURIOSITA' O COME CONSIGLIO.
IN OGNI CASO: BUONE FESTE!


 
       
 
Quelle feste
del 36...
Il pranzo di Natale Il pranzo di Capodanno  
       
     
Il mensile
La cucina italiana
La cultura gastronomica    
       

 

 

Agata Giovanna Piccolo di Calanovella, sensibile, saggia, equilibrata, a differenza degli altri due fratelli (Casimiro e il famoso poeta Lucio) ha viaggiato molto poco, sempre accanto alla madre, con la quale aveva instaurato un forte legame affettivo. La passione per la cucina le viene trasmessa proprio da lei, la principessa Teresa, abbonata a “La cucina italiana”,  la prima rivista di arte culinaria per fondazione e diffusione.  Così Agata Giovanna, per gli ospiti di famiglia prepara appetitosi pranzi, ispirandosi alla tavola dei “Gattopardi”, citata in alcune memorabili pagine del cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Cucina elaborata e ricca di sapori. Agata Giovanna ha, per di più,  vaste e salde radici nel mondo antico della gastronomia siciliana. Ha una signorilità autentica, che contraddistingue il suo stile di vita. Non smentisce la sua indole, quando riprende da  “La cucina italiana” (e ne conserva ordinatamente i ritagli di giornale) i pranzi di Natale e di Capodanno. Possono essere considerati alla stregua dei banchetti della nobiltà siciliana, di quella nobiltà autentica, che non è solo antico retaggio, opulenza, raffinatezza, ma sensibilità d’animo, apertura mentale. In questi pranzi vengono utilizzati prodotti non sempre isolani. Le verdure provengono, però, dai suoi orti, gli agrumi dai suoi giardini.  I paté, i canapè, testimoniano, invece,  le influenze francesi, dato che la bisnonna era vissuta per lungo tempo a Parigi. Nella libreria di famiglia sono numerosi i testi di cucina in lingua francese. Fra tutti i piatti, salta all’occhio la minestra di Natale, oggi rara, ma davvero unica nel suo gusto. Proviamo a scorrere, dunque, questi menu delle feste di fine anno e a porre attenzione alle relative ricette. Proviamo a consumare così (mentalmente) fra candelabri, splendidi argenti, cristalli e porcellane,  questi preziosi piatti, ricchi di ingredienti e profumi. A Villa Piana di Capo d’Orlando, con la famiglia del poeta Lucio Piccolo, grazie ad Agata Giovanna, riviviamo il rito magico della tavola in quel Natale del ’36.

 

   
   
Pellegrino Artusi.
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