Grand Tour: un’esperienza ricca di emozioni

Seguendo l’onda emotiva suscitata dalle prime sensazionali scoperte a Pompei e ad Ercolano intorno alla metà del XVIII secolo, cresce il numero di viaggiatori che dall’Europa si spostano in Italia per ammirare le vestigia del passato. Grazie alla sensibilità dei sovrani borbonici le città sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. tornano alla luce con le loro splendide pitture, immagini di un mondo che si credeva scomparso per sempre. Il Grand Tour, il viaggio alla scoperta dei siti antichi italiani, fu un vero e proprio movimento culturale, che affiancò l’affermarsi del neoclassicismo nella letteratura e nell’arte. L’antico detta il gusto e diventa un modello imprescindibile di bellezza ed armonia. I rampolli delle nobili famiglie europee completavano il loro percorso di istruzione con questo viaggio, a volte pericoloso e faticoso, che poteva durare anche anni. Un’esperienza certamente ricca di emozioni, compiuta in nome del sapere e della conoscenza, da un lato, e dell’evasione e del diletto, dall’altro. La Sicilia è una delle mete privilegiate, che attrae con il fascino irresistibile delle sue rovine. Il patrimonio monumentale siciliano offriva inoltre la singolare opportunità di incontrare la civiltà greca, senza dovere affrontare un pericoloso viaggio in Grecia, all’epoca sotto la dominazione turca. Molti viaggiatori riempiono i taccuini della loro esperienza a contatto con l’antichità e, talvolta, corredano le loro impressioni di illustrazioni. Studenti di arte, incisori e vedutisti lasciano preziose testimonianze delle loro “visioni di antico” nei luoghi d’arte italiani.

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IL GRAND TOUR

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