Il mestiere del sarto non è semplice, come potrebbe sembrare. Occorre gusto e fantasia, ma anche abilità tecnica e attenzione ai minimi particolari. Questo mestiere non si può improvvisare, ma richiede una grande esperienza lavorativa, che ci si crea soltanto lavorando nella pratica quotidiana. Insomma, per fare il sarto ci vuole stoffa.
Non è detto, però, che ci si debba interessare degli aspetti imprenditoriali, ma semplicemente, si può seguire una pratica in una buona sartoria, conquistando, col tempo, professionalità ed esperienza sul campo.
Per svolgere l’attività, oltre al proprio gusto, bisogna, infatti studiare molto per giungere fino alla cultura propria del mestiere. All’inizio, comunque, tra i requisiti, bisogna avere sensibilità, abilità pratiche, inventiva, disposizione alle innovazioni tecniche ed artistiche, ma anche la conoscenza del mondo della moda nelle sue evoluzioni.
Il mestiere del sarto è esistito sin dall’antichità, ma con un concetto diverso: quello di “rappezzatore” (dal termine latino), per poi raggiungere nel tempo il valore di un vero e proprio artigianato specialistico. Il sarto si occupa, sostanzialmente, del confezionamento degli abiti maschili e femminili. Il suo mestiere è andato crescendo di valore, tanto da aver segnato la storia del costume, sia in Italia che all’estero. Da noi, nel primo dopoguerra (tra gli anni ’50 e ’60), è arrivato ad una grande affermazione con la nascita progressiva dell’abbigliamento pronto, per evolversi oggi nell’Alta Moda italiana. Questa si è sempre distinta per fantasia e creatività, nonostante l’industrializzazione tenda sempre di più alla meccanica ed alla essenzialità.
Il mestiere richiede una grande sensibilità e gusto, tanto da consigliare il cliente sull’abito da realizzare e poi vestirlo nel modo migliore, secondo la necessità. Inizialmente (ma anche ora), l’attività consisteva nella creazione di un abito su misura seguendo la moda corrente (stile, taglio e tessuti). Oggi, con il “pret a porter”, il sarto compone vestiti per tutti e spesso ne crea la moda. Con l’industrializzazione del settore tessile, infatti, egli segue la filiera delle attività. Il suo lavoro spesso è di controllo delle singole fasi: il disegno dello stilista, la modellista, che realizza il cartamodello ed i sarti che tagliano e cuciono la stoffa, oltre alla modella che lo indossa. Seguono poi le fasi tecniche della produzione, diffusione, e, naturalmente tutte le fasi economiche legate al mestiere.
Nonostante, la diffusione delle confezioni industrializzate e non più individuali, il mondo dell’alta moda oggi conferma la sia capacità trainante, benzina per le grandi sartorie. Resiste, però, nell’Italia centro meridionale la pratica delle piccole botteghe artigiane, che continuano a vivere offrendo la fattura di capi per occasioni cerimoniali, realizzazioni per vestiti con taglie alte, e per riparazione di abiti precedentemente acquistati.
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Corso alta sartoria