Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria: “FULVIO ROITER. Umbria, una storia d’amore”

L’esposizione presenta 27 fotografie tratte dal reportage realizzato nel 1954 da Fulvio Roiter sugli itinerari percorsi da san Francesco.
L’iniziativa inaugura Camera Oscura. La Galleria Nazionale dell’Umbria per la fotografia, un progetto a cura di Marina Bon Valsassina e Costanza Neve, ospitato in uno spazio dedicato, allestito lungo il percorso espositivo permanente della Galleria Nazionale dell’Umbria.

MUSEI NAZIONALI DI PERUGIA – DIREZIONE REGIONALE MUSEI DELL’UMBRIA
GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
 
DAL 29 MAGGIO AL 13 OTTOBRE 2024
 
FULVIO ROITER
UMBRIA, UNA STORIA D’AMORE

a cura di Alessandra Mauro

Dal 29 maggio al 13 ottobre 2024, la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, in uno spazio dedicato alla fotografia, allestito all’interno del percorso espositivo del museo perugino, ospita la mostra Umbria, una storia d’amore. Fulvio Roiter.
La rassegna, curata da Alessandra Mauro, che inaugura il progetto Camera Oscura. La Galleria Nazionale dell’Umbria per la fotografia, a cura di Marina Bon Valsassina e Costanza Neve, presenta 27 immagini tratte dalla campagna fotografica che Fulvio Roiter realizzò nel 1955 su incarico della casa editrice svizzera Guilde du Livre, per illustrare i Fioretti di San Francesco.

Con i suoi scatti, Roiter intraprende un viaggio lungo gli itinerari francescani attraverso l’Umbria rurale e appenninica più remota, tramandando il ricordo di un mondo cristallizzato per secoli, che nel giro di pochi decenni subirà le trasformazioni dovute a una modernità pervasiva che ne ha modificato molti caratteri e reso flebile la memoria.

L’obiettivo di Roiter coglie vicoli in cui si incontrano volti di bambini sorpresi a giocare con le ceste di vimini o intenti a portare dai campi il peso di una sacca piena di frutta e verdura, paesaggi innevati solcati dal passo lento dei muli o dal segno commovente di piccole croci sbilenche in ferro battuto, borghi deserti perché di giorno tutti gli abitanti sono impegnati a coltivare la terra e accudire gli animali.

Le immagini restituiscono l’atmosfera di una vita lenta, in cui le architetture si innestano perfettamente con il paesaggio e le persone sembrano convivere in armonia con la natura.

La mostra è arricchita da un video che propone tutte le immagini del reportage, pubblicate nel volume Ombrie terre de Saint François (1955) e una biografia ragionata dell’artista.

Catalogo Silvana Editoriale.

La mostra è realizzata con il supporto de L’orologio società cooperativa – Business Unit Sistema Museo.

“Il titolo della rassegna, Camera Oscura, ci è stato suggerito dallo spazio della Exhibition box, il quale assomiglia a uno scrigno avvolto da luci soffuse e da ombre dominanti: è lo spazio perfetto per esporre, a cadenza semestrale, i grandi maestri della fotografia. Ci è sembrato doveroso iniziate con un omaggio al territorio, raccontato dallo sguardo innamorato di Fulvio Roiter, il quale indaga non i luoghi più conosciuti e rappresentativi, ma quell’Umbria che non ti aspetti e che ‘sbuca’ improvvisamente, con un portato tradizionale e culturale che ha un sapore mitico e archetipico”, dichiara Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei Umbria.

“A molti anni di distanza dalla sua realizzazione, l’Umbria di Fulvio Roiter resta un lavoro straordinario. Il racconto appassionato di un territorio appena scoperto e subito amato, l’omaggio a un testo antico e attuale e, insieme, la prova di quel che un autore può realizzare quando il suo sguardo è allenato, la mente pronta, i sensi all’erta” chiosa la curatrice Alessandra Mauro.

“Le esposizioni che si avvicenderanno, nel loro insieme hanno lo scopo di sottolineare attraverso le immagini fotografiche il filo rosso che lega l’arte del passato al nostro presente in una continuità di linguaggi e tecniche diverse, che aiuteranno il visitatore a percepire l’eterna contemporaneità dell’arte: è dunque sembrato naturale dedicare lo spazio della già Exhibition box, che evoca per le sue stesse caratteristiche architettoniche la camera oscura, ossia un luogo in cui la luce si concentra su immagini raccolte dalla realtà, lasciando in penombra il resto dell’ambiente. In questo senso, per fare comprendere appieno il senso di questi “inserti” fotografici lungo il percorso di visita, si è pensato a delle esposizioni tematiche che declinino in chiave contemporanea alcuni ‘generi’ del passato, come i ritratti, i paesaggi, le architetture, le scene di genere ma anche creazioni astratte e quant’altro possa richiamare un collegamento tra la pittura antica e la fotografia contemporanea” – concludono le curatrici della rassegna, Marina Bon Valsassina e Costanza Neve.

Radio Monte Carlo è la radio ufficiale della mostra.

Originario di Meolo (Venezia), Fulvio Roiter (1° novembre 1926 − 18 aprile 2016) si diploma come perito chimico esaudendo il desiderio dei genitori, ma comincia presto a nutrire un interesse per la fotografia. Al 1948 risale l’incontro con Paolo Monti, segretario del Circolo fotografico “La Gondola” di Venezia, che guarda a fotografi quali Otto Steinert, Robert Doisneau, Henri Cartier-Bresson e Werner Bischof come fonti di ispirazione estetica. Nel 1953, Roiter parte per il primo reportage in Sicilia, guidato dai consigli di Monti. Alcune immagini usciranno nel volume Les petits des hommes (1953) pubblicato dalla casa editrice svizzera Guilde du Livre, fondata e diretta da Albert Mermoud. La rivista svizzera “Camera” pubblica tutto il lavoro siciliano nel 1954. Nello stesso anno, Roiter pubblica il suo primo libro, Venise à fleur d’eau (Guilde du Livre, 1954). L’anno seguente, Mermoud commissiona a Roiter il volume Ombrie. Terre de Saint-François. Nel 1956 il successo del volume vale a Roiter il prestigioso Prix Nadar. Dal 1957 Roiter viaggia per il mondo, anche quello meno conosciuto (Brasile, Persia, Turchia, Messico, Costa d’Avorio), ma anche in Europa. Un viaggio in Belgio nel 1959 gli cambia la vita: è lì che incontra la sua futura moglie, la fotogiornalista Louise “Lou” Embo. Nonostante i frequenti spostamenti all’estero, Venezia resta al centro del suo interesse e continua a essere per lui un’incessante fonte di ispirazione. L’attrazione costante di Roiter per la città lagunare culmina nella pubblicazione di Essere Venezia (Udine, 1977). Dopo questo grande successo editoriale (700.000 copie vendute), Roiter abbandona la fotografia in bianco e nero per passare al colore. Nell’arco della sua carriera realizza oltre 70 volumi. Famoso per la sua attenzione al dettaglio durante tutte le fasi di produzione, nel 1981 Roiter decide di fondare una casa editrice, la Dagor Books. Fulvio Roiter si è spento a Venezia il 18 aprile 2016 all’età di 89 anni dopo una lunga malattia. Alla sua morte, la famiglia ha ereditato decine di migliaia di fotografie e diapositive, la maggior parte delle quali ancora inedite.


UMBRIA, UNA STORIA D’AMORE. FULVIO ROITER
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria (corso Pietro Vannucci, 19)
29 maggio – 13 ottobre 2024
 
GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
Perugia, corso Pietro Vannucci, 19
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