La musica come strumento di inclusione e solidarietà

“La musica consente di superare diffidenze e pregiudizi anche in momenti difficili come gli attuali. Lo dimostra la composizione multietnica del coro polifonico misto dell’Accademia Lirica Internazionale Santa Croce, una trentina di persone non professioniste  provenienti da diverse zone del nostro territorio, ma anche da varie nazioni europee e oltreoceano, unite dalla passione per la musica vissuta come momento non solo di personale crescita culturale, tecnica e di svago bensì anche di condivisione di valori di inclusione e solidarietà, capaci di mettere assieme le diversità di vita, lavoro, competenze musicali, carattere, cultura, età”.
Lo afferma il maestro Alessandro Svab, fondatore dell’Accademia e direttore del coro, che assieme al maestro Fabio Zanin al pianoforte, ha saputo valorizzare questo gruppo portandolo a un livello di tecnica musicale e a una dedizione paragonabili alle compagini professionali, nonostante le evidenti difficoltà di tempi e risorse che una attività amatoriale comporta.

IL CORO DELL’ACCADEMIA LIRICA INTERNAZIONALE SANTA CROCE

La musica come strumento di inclusione e solidarietà

Proprio la sua multiculturalità ha caratterizzato il ciclo di concerti di fine anno, con esibizioni a Trieste al teatro Bobbio e alla sala Luttazzi e con eventi al Santuario di Monte Grisa, nella chiesa di S. Andrea a Gorizia, in Slovenia a Canal d’Isonzo e nella sua sede originale di Santa Croce.
“Importante sottolineare che, accanto ai brani più conosciuti,” – spiega Alessandro Svab, con un noto passato di interprete lirico nei più importanti teatri italiani ed esteri, dedicatosi da tempo all’attività di insegnamento e di promozione della lirica a livello internazionale – “il coro ha eseguito canti della cultura popolare di vari paesi, da quella anglosassone, all’ispanica, alla slovena, alla latino-americana fino alla russa e ucraina, tutti interpretati in lingua originale”.

Il coro, nato una decina di anni fa nell’ambito dei progetti di educazione musicale e di divulgazione delle opere italiane, consente alle persone di comprendere e apprendere la tecnica del canto, attraverso l’interpretazione dei brani più noti di autori classici – come Puccini, Verdi, Donizetti, Rossini, Mozart, Beethoven – e ampliando lo sguardo anche a composizioni ormai parte della nostra cultura musicale, come le operette, i musical o i temi da film, come quelli di Ennio Morricone.  
Altri aspetti, oltre alle crescenti capacità interpretative, caratterizzano l’attività del coro. Importante è la collaborazione con artisti solisti e altre realtà musicali, come l’orchestra di fiati Arcobaleno con cui sono stati realizzati vari concerti nella stagione 2024. Non meno rilevante è l’impronta di accoglienza e solidarietà che pervade l’intera attività del coro, non solo per le ripetute presenze in comunità di assistenza, come le case di riposo o alla Comunità di San Martino al Campo, ma anche per la lunga collaborazione con associazioni dedite al sostegno alla disabilità e il coinvolgimento e l’aiuto a gruppi corali sorti in queste difficili realtà.

Rinnovando come di consueto parte del proprio repertorio, la preparazione alla stagione 2025 nasce da nuovi stimoli per offrire al pubblico quelle emozioni che solo un complesso di interpreti con tonalità, altezze sonore e melodie simultanee così diverse, di voci femminili e maschili, di solisti e di musicalità d’insieme, riesce a dare in uno spettacolo.   Il programma 2025 in fase di elaborazione includerà senz’altro iniziative per GO2025 e più eventi in altre località regionali. Come sempre, fin dalla fondazione, le porte del coro e dell’Accademia saranno aperte a nuove esperienze e a chi vorrà integrarsi con i valori di amicizia e accoglienza del gruppo.


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