

Stoccolma, Nationalmuseum
Si sono chiuse le mostre rodigine dedicate ad Hammershøi e i pittori del silenzio tra il Nord Europa e l’Italia, a Palazzo Roverella, e a Cristina Roccati. La donna che osò studiare fisica, a Palazzo Roncale.
Cala il sipario su Hammershøi e Cristina Roccati, in attesa delle nuove mostre autunnali a Palazzo Roverella e Palazzo Roncale |
Per quanto riguarda Hammershøi si è trattato di una vera e propria sfida dopo nomi, noti al grande pubblico, come quelli di Kandinskij, Renoir e Toulouse-Lautrec. Con questa mostra la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha voluto proporre al pubblico di Palazzo Roverella una mostra meno immediata, nella certezza che – dopo quasi vent’anni di mostre – i tempi fossero maturi per esplorare strade meno battute e per confermare il carattere di originalità e qualità della propria proposta culturale, consapevoli che uscire dalle vie consolidate significa non avere certezze rispetto alla risposta del pubblico.
Ebbene, dallo scorso 21 febbraio alla sera di domenica 29 giugno, ad ammirarla sono stati 43 mila visitatori, un numero di visitatori che va oltre le attese e che si è distribuito in modo uniforme lungo tutte le settimane, permettendo al pubblico la migliore esperienza possibile in mostra, e consentendo inoltre alla città di offrire al meglio i suoi servizi.
Il resto lo ha fatto Hammershøi, che grazie alla sua straordinaria qualità e capacità di parlare alla sensibilità contemporanea ha centrato l’obiettivo, riscuotendo un ampio ed unanime riconoscimento dalla stampa e dalla critica.
Le sue atmosfere sospese ed enigmatiche, la calma vibrante dei suoi interni, hanno offerto ai visitatori un’esperienza di visita profonda e coinvolgente.
Se da oggi in Italia il nome di Vilhelm Hammershøi suonerà più familiare al grande pubblico lo si dovrà a questa “scommessa”, che la Fondazione rinnoverà in autunno con la proposta della monografica sull’originale fotografo americano Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale.
Ancora un volta – sottolinea la Fondazione Cariparo, promotrice della mostra in collaborazione con l’Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo e con il sostegno di Intesa Sanpaolo – la proposta culturale di Palazzo Roverella assume un rilievo di carattere nazionale. Le proposte espositive del Roverella sono valutate tra le più interessanti in Italia e rendono Rovigo, e il Polesine, una meta turistica di sicuro interesse.
Domenica si è chiusa anche la mostra dedicata a Cristina Roccati, proposta a Palazzo Roncale. I numeri (circa 19 mila i visitatori) e il flusso settimanale mantenutosi sostanzialmente costante nel tempo, anche nei mesi di proroga, hanno confermato la bontà della decisione di Fondazione di fare del Roncale non solo, o non tanto, una sede espositiva, ma un laboratorio culturale dove le mostre su personalità o momenti della storia del Polesine, oggetto della programmazione, divengono occasione per coinvolgere attivamente associazioni e realtà culturali del territorio con autonome proposte incentrate sul tema della mostra del momento.
L’esposizione sulla Roccati ha rappresentato il momento di sperimentazione sul campo di questa originale visione culturale voluta della Fondazione. E il Test Roccati ha confermato che la strada così imboccata è quella giusta. Questo nuovo modello si sta già attivando per il prossimo appuntamento polesano del Roncale, quello che dal 5 dicembre 2025 al 29 giugno 2026 sarà dedicato a Gian Antonio Cibotto (1925 – 2017) Il gusto del racconto, nel Centenario della nascita del popolare scrittore e intellettuale polesano.
Info: Palazzo Roverella www.palazzoroverella.com Fondazione Cariparo dott. Roberto Fioretto – Responsabile Ufficio Comunicazione +39 049 8234834 – roberto.fioretto@fondazionecariparo.it Ufficio Stampa: Studio ESSECI Sergio Campagnolo +39 049 663499 Ref. Simone Raddi simone@studioesseci.net |
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