Messaggio da Osaka Expo 2025: pneumOS, nuove macchine per il sentire

Un organo cibernetico che trasforma i dati sulla qualità dell’aria in comportamenti espressivi, generando una “Grammatica del respiro” fatta di movimento e suono: pneumOS è l’opera d’arte interattiva e datapoietica di Oriana Persico, scelta per il Padiglione Italia all’Expo 2025 Osaka, in dialogo con l’Atlante Farnese e i capolavori di Leonardo, Caravaggio e Tintoretto.

pneumOS

pneumOS è la nuova  opera d’arte  datapoietica  di Oriana Persico,  scelta per rappresentare all’Expo 2025 in Giappone l’arte contemporanea italiana che unisce innovazione, dati, scienza e sostenibilità, dialogando con l’eredità classica dell’Atlante Farnese e i capolavori di Leonardo da Vinci, Caravaggio, Tintoretto esposti  nello stesso percorso. 

L’opera, nata su commissione del Comune di Ravenna e il cui progetto espositivo nel Padiglione Italia è sostenuto da Cassa Depositi e Prestiti, è un’installazione sensoriale interattiva che trasforma i flussi di dati della città in un respiro collettivo e globale. 

Invitando i visitatori a sperimentare un’interazione inedita fra tecnologia, corpo e pensieropneumOS connette i linguaggi dell’arte, della creatività e del digitale con il rigore della ricerca scientifica e l’urgenza ecologica, incarnando il tema del Padiglione Italia: “L’Arte rigenera la Vita“.

Cos’è pneumOS

pneumOS è un’opera d’arte interattiva animata dai dati sulla qualità dell’aria di Ravenna. L’opera è un vero e proprio  “organo cibernetico” che respira insieme alla città, allenando i suoi abitanti a una rara forma di interazione: diventare sensibili al benessere dell’aria.

A metà fra un polmone e uno strumento musicalepneumOS si compone di un Apparato Respiratorio – un diaframma robotico che simula il comportamento di un polmone umano adulto, la cui frequenza di atti respiratori al minuto varia in base al livello di inquinamento – e di un Apparato Fonatorio, composto da cinque membrane sonore che agiscono come corde vocali, traducendo i dati in suoni: l’aria pulita genera sonorità calme ed eteree, con frequenze medio-alte, mentre l’aria inquinata produce suoni cupi e frenetici, con frequenze gravi. 

I dati ambientali raccolti da sensori urbani si fanno esperienza, invitando le persone a una riflessione sul concetto di respiro come elemento che accomuna tutti noi, individui e città, agenti umani e non-umani che popolano gli ecosistemi.

Per Expo 2025 pneumOS si dota anche della luce: un anello di led, inizialmente pensato per illuminare l’opera nell’ambiente molto scuro del Padiglione Italia,  associato ai dati e al loro variare diventa un nuovo elemento infoestetico che arricchisce la grammatica e i comportamenti espressivi dell’organo.

Dalla città al pianeta, le nuove “macchine per l’empatia e la relazione” di Oriana Persico

pneumOS dà vita ad un organismo interconnesso che abbraccia la dimensione globale e iperlocale, l’arte e l’innovazione, la condivisione dei dati e l’emersione di nuove pratiche e nuove ritualità urbane intorno benessere e alla conoscenza dell’aria.

Frutto di due anni di ricerca, pneumOS dimostra come l’arte possa affrontare temi cruciali, come la sostenibilità, nella maniera più incisiva, unendo arte, scienza, salute, dati ambientali, suono e tecnologia per creare un dialogo tra la dimensione digitale e la dimensione sensoriale

Infatti, il calcolo computazionale, i dati strutturati, le statistiche, pur fornendo un irrinunciabile quadro di riferimento oggettivo, difficilmente riescono a coinvolgere l’intelligenza emotiva delle persone, la loro capacità di sentire e di immedesimarsi: pneumOS intende colmare questa distanza.

Creare e portare nel mondo un nuovo tipo di macchine“, spiega Oriana Persico “pensate per generare empatia e relazioni: è questo che fa pneumOS. Il suo respiro accomuna noi e le città. I  dati, trasformati in suono e movimenti che tutti noi possiamo capire, evocano una globalità fatta di coesistenza e collaborazione, e di una nuova capacità di sentire.

La Conoscenza dell’Aria è Open Source

Basato su standard e protocolli aperti, l’organo è un’opera pensata per evolversi nel tempo, installarsi e vivere in ogni città del mondo, generando nuovi Respiri, unici e diversi, come la vita degli ecosistemi insegna.

Ravenna è il primo ecosistema urbano in cui l’organo inizia la sua esistenza. L’obiettivo dell’artista e dell’equipe transdisciplinare che ha collaborato al progetto è coinvolgere cittadini, ricercatori, docenti, scuole, artisti e istituzioni nella sua evoluzione, sviluppando la “Grammatica Open Source del Respiro della Città” che è alla sua base.

pneumOS è dedicato a Salvatore Iaconesi, artista e compagno di Oriana Persico, cofondatore del duo artistico AOS – Art is Open Source, scomparso il 18 luglio 2022.

Costituisce la terza tappa della ricerca datapoietica sviluppata dai due artisti, dopo Obiettivo (2019) esposto presso la collezione Farnesina e U-datinos (2021) esposto presso l’Ecomuseo Urbano Marememoria Viva, a cura del Centro di Ricerca HER – She Loves Data.


Ufficio stampa
Anna Nosari
press@annanosari.com
Da Anna Nosari – Ufficio Stampa <info@annanosari.com>

Musica d’autore con l’evento dedicato al famoso cantautrore

Trent’anni di Musica e Amicizia tra le colline e i vigneti del Monferrato
 
Dal 18 al 27 luglio a Ricaldone (AL)
la storica rassegna dedicata alla memoria di LUIGI TENCO
con
FRANCESCO RENGA,
LA PREMIATA FORNERIA MARCONI
E TANTI ALTRI

Ricaldone (AL) borgo-gioiello sito nel cuore del Monferrato, il paese di Luigi Tenco, un piccolo paese collinare nell’area del Patrimonio Unesco,  ospita dal 18 luglio la rassegna targata “Associazione Tenco” dedicata all’artista dal titolo l'”ISOLA IN COLLINA”, giunta alla 30a edizione, è la storica manifestazione dedicata alla memoria di LUIGI TENCO, con tanti eventi anche gratuiti e concerti importanti tra cui Frankie Hi-Nrg,  FRANCESCO RENGA, la PFM e tanti altri… che conta in ogni edizione circa 80 mila presenze.

L'”ISOLA IN COLLINA“, storica rassegna in provincia di Alessandria, è giunta quest’anno alla sua 30a edizione. Dal 1992 il festival omaggia Luigi Tenco nel paese del Monferrato in cui ha vissuto prima di trasferirsi a Genova: Ricaldone. Non solo Tenco, ma tutta la canzone d’autore italiana, è il fil rouge di questa rassegna tra le più longeve d’Italia.

Il festival si apre venerdì 18 luglio, in collaborazione con Boomshak – Agglomerati Artistici Solidali – presso la Cantina Convento Cappuccini, che, dopo l’apertura del gruppo acquese Lo Straniero, ospiterà Frankie Hi-Nrg in dj set,uno dei rapper più colti del panorama musicale italiano. Saranno presenti numerosi stand di street food e sarà possibile gustare i vini della casa.

La seconda serata del 19 luglio nasce in collaborazione con la numerosa comunità macedone di Ricaldone con l’ambizione di ripetere l’enorme successo delle ultime edizioni, che hanno avuto più di mille partecipanti. Si esibiranno, in un concerto ad ingresso gratuito, due cantanti macedoni (Vasilija Petrova e Sanja Zdjelar) accompagnate dalla Moderato Bend e con i ballerini della scuola di danze popolari Kud Vera Jocik. Durante la serata i vini di Ricaldone saranno abbinati ai piatti della tradizione macedone.

Il 20 luglio si chiude il w.e. presso l’Antica Cantina San Rocco con “AnitaDavideDuo”, che propone una musica senza confini di genere e stile. La voce e la chitarra si fondono in un vasto repertorio ricco di arrangiamenti di brani tratti dallo Swing italiano e americano, standard jazz, composizioni inedite, brani strumentali e per sola voce. Durante la serata si potranno inoltre gustare i piatti tipici della tradizione contadina ed assaggiare i vini della Cantina San Rocco.

Dopo un breve intervallo “1929 Cantina e Agriturismo” di Pizzorni Vini ospita giovedì 24 luglio una cena cantata con Ale show.

L’Isola in collina continua il 25 luglio sul piazzale della cantina Tre Secoli con Francesco Renga, che presenta il suo tour estivo “ANGELO- VENTI”, per festeggiare insieme al suo pubblico l’iconico brano con cui nel 2005 vinse il Festival di Sanremo, ma anche il 30anniversario dell’Isola in Collina alla cui prima edizione (4/9/1992) Francesco partecipò come cantante dei Timoria.

Il giorno seguente, sabato 26 luglio, il protagonista sarà il centro storico di Ricaldone che, ospiterà in vari punti panoramici una serata di note e sapori. Il borgo accoglierà concerti ad ingresso gratuito, che si alterneranno ad angoli dedicati allo “Street food” locale e a stand con i vini di Ricaldone.

Nella tarda serata ci sarà spazio per i giovani con il dj Walter Pizzulli di Radio M2O con canzoni allegre, testi leggeri ma non banali, all’insegna della spensieratezza: tutto da ballare fino a tardi.

Il festival si chiude domenica 27 luglio. Dopo l’apertura del Wilson Project Group sarà la volta della Premiata Forneria Marconi, un’icona della musica d’autore italiana, che presenta il tour estivo “Doppia traccia”, uno spettacolo diviso in due parti, una dedicata alla PFM e una a Fabrizio de André.

PROGRAMMA
 
• Venerdì 18 luglio | Cantina Cappuccini
21.00: Apertura: Lo Straniero
21.30: Frankie Hi-Nrg in Dj set
Street food e vini della casa
– ingresso a offerta devoluto a favore di “In Bocca al Lupo o.d.v.” e Parent Project
 
• Sabato 19 luglio | Piazzale Cantina Tre Secoli
ore 21.30: concerto di Vasilija Petrova e Sanja Zdjelar e i ballerini della scuola di danze popolari Kud Vera Jocik.
In piazza si potranno trovare specialità gastronomiche tradizionali macedoni
– ingresso libero
 
• Domenica 20 luglio | Cascina San Rocco
ore 21.30:  concerto di “AnitaDavideDuo”
Stand gastronomici.
– ingresso libero
 
• Giovedì 24 luglio |
– cena cantata con Ale show presso “1929 Cantina e Agriturismo” di Pizzorni Vini
 
• Venerdì 25 luglio | Piazzale Cantina Tre Secoli
ore 21.30: Francesco Renga presenta il suo tour estivo “ANGELO- VENTI”
– ingresso 1° settore: 60 € + 9 € diritti di prevendita;
      2° settore: 51,30 € + 7,70 € diritti di prevendita
 
• Sabato 26 luglio
ore 19.00: concerto diffuso e degustazioni per le vie del centro storico di Ricaldone;
ore 20.00: esibizione del FuckCancer Choir presso la parrocchiale SS. Simone e Giuda;
ore 22.00: serata disco: dj set con Walter Pizzulli per ballare fino a tardi.
– ingresso libero
 
• Domenica 27 luglio | Piazzale Cantina Tre Secoli
ore 20.00: apertura concerto con Wilson Project
ore 21.30: Premiata Forneria Marconi presenta “Doppia traccia”, uno spettacolo diviso in due parti, una dedicata alla PFM e una a Fabrizio de André
– ingresso 1° settore: 40 € + 6 € diritti di prevendita;
      2° settore: 35 € + 5,25 € diritti di prevendita
 
I biglietti sono in prevendita sul circuito Ticketone
 
Alla tradizionale esibizione canora dell'”L’Isola in Colina” sarà abbinata la settima edizione della “Food & Wines in collina”, manifestazione durante la quale sarà possibile gustare numerosi piatti dello “street food” locale (farinata, arrosticini, panini con bollito, acciughe al verde, ravioli fritti, etc.) negli stand di numerosi espositori e assaggiare i famosi vini dei produttori di Ricaldone a partire dalle 18:00.

Nei giorni della manifestazione sarà possibile visitare il Museo dedicato a Luigi Tenco in Via Maurizio Talice a partire dalle 15:00.

L’Associazione Luigi Tenco – Ricaldone nasce nel 1995 con la volontà di valorizzare la canzone d’autore in un territorio che tanto ha dato alla nostra musica: a Ricaldone Luigi Tenco – unanimemente riconosciuto come uno dei principali cantautori italiani – è cresciuto, prima di trasferirsi a Genova, e dalle colline piemontesi ha assorbito molte delle suggestioni che ha poi riportato nelle sue opere.

Dopo oltre un lustro dalla prima edizione, l’Isola in Collina è uno dei principali appuntamenti italiani dedicati alla canzone d’autore, quella di Luigi Tenco e dei grandi cantautori storici, ma anche quella degli artisti delle nuove generazioni.

Gino Paoli

Sul piazzale della Cantina Tre Secoli, si sono esibiti alcuni tra i più cari amici di Tenco (Umberto Bindi, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Enzo Jannacci…), cantautori della seconda e della terza generazione (Roberto Vecchioni, Francesco de Gregori, Cristiano De André, Edoardo Bennato, Angelo Branduardi, Morgan, Luca Barbarossa) e giovani, all’epoca poco più che debuttanti, cui l’Isola ha portato fortuna (Samuele Bersani, Carmen Consoli, Carlo Fava e tanti altri).

La manifestazione è organizzata in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, la Regione Piemonte, ALEXALA, il Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg, il Consorzio Tutela Brachetto d’Acqui, la Cantina Tre Secoli, l’Antica Cantina San Rocco, Rinaldi Vini, la Cantina Convento Cappuccini, Pizzorni Vini, il Comune di Ricaldone, la Pro Loco di Ricaldone, l’associazione Macedone Insieme, l’Enologia Rivetti, Boomshak, In bocca al lupo o.d.v.Parent Project e con il patrocinio del Comune di Acqui Terme e della Provincia di Alessandria.


Informazioni per il pubblico:
Associazione Culturale Luigi Tenco – Ricaldone
info@tenco-ricaldone.it
www.facebook.com/IsolainCollinaRicaldone
www.tenco-ricaldone.it

Melina Cavallaro
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma 
Valerio De Luca resp. addetto stampa  
Via Piave 74 – 00198 Roma
 
Da melina cavallaro free trade <melina@freetrade.it> 

Dal 18 al 20 luglio tre giorni di gusto, cultura e tradizione nel cuore della Sicilia

Dal 18 al 20 luglio tre giorni di gusto, cultura e tradizione nel cuore della Sicilia con chef, artigiani del gusto e protagonisti del mondo enogastronomico
Foto Villa

Accendere un riflettore speciale sulle aree interne dell’isola, territori spesso lontani dai grandi circuiti turistici ma ricchissimi di saperi, sapori e opportunità. Sicily Food Vibes nasce proprio da questa visione: trasformare l’eccellenza in motore di sviluppo, creare connessioni attraverso il cibo, valorizzare le produzioni tipiche, l’arte culinaria, l’accoglienza autentica di cantine e produttori che custodiscono l’identità dei luoghi.

Dal 18 al 20 luglio (Villa Comunale), Caltagirone diventa emblema di questa rinascita. Tre giorni in cui chef, artigiani del gusto e protagonisti del mondo enogastronomico faranno riscoprire il valore delle aree interne, non come luoghi marginali, ma come veri laboratori di futuro. Un evento che unisce cultura e sostenibilità, bellezza e territorio, e che rappresenta un’occasione concreta per generare sviluppo e ridurre l’isolamento, puntando sull’unica vera ricetta vincente: l’eccellenza che attrae.
All’interno del programma, venerdì 18 luglio, dalle ore 16,30 alle 18,30 presso la Sala Politeama, si terrà anche un’importante conferenza dal titolo “Aree interne: cultura, cibo, paesaggio e sostenibilità per uno sviluppo possibile”. Un momento di confronto nazionale che metterà al centro il futuro dei territori, l’agroalimentare, il ruolo delle comunità e l’identità delle aree rurali come risorsa strategica per uno sviluppo realmente sostenibile. Lo spirito dell’iniziativa è costruire insieme a tutti i partecipanti una strategia condivisa per lo sviluppo delle aree interne attraverso la cultura e il cibo. L’obiettivo è rafforzare la cooperazione istituzionale, favorire la concertazione nelle politiche integrate d’area, attivare sinergie nelle varie azioni di sviluppo, creare nuove opportunità di sviluppo e sensibilizzare le generazioni future sull’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio locale.

Nelle aree interne si custodiscono tradizioni enogastronomiche uniche, frutto di saperi e sapori antichi e di un rapporto sostenibile con la natura. Il paesaggio, modellato dal lavoro umano e dalla biodiversità, diventa elemento identitario, capace di attrarre turismo responsabile e generare nuove opportunità di sviluppo per il territorio. Definire e attuare una politica agricola per le aree interne e montane diventa essenziale per garantire reddito agli agricoltori, ai giovani e alle donne che vi operano per contrastare lo spopolamento.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Fabio Roccuzzo, del vescovo Calogero Peri e dell’assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, i lavori saranno introdotti da Angelo Barone, presidente della Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo, e moderati dal giornalista Mario Barresi. Interverranno rappresentanti del mondo accademico, istituzionale e produttivo, tra cui Piermichele La SalaMarco BussonePaolo AmentaClaudio GambinoGiusè CataniaAntonino La SpinaCristina ChiricoFrancesco FerreriSandro Gambuzza e altri autorevoli ospiti. Le conclusioni saranno affidate al Sottosegretario di Stato al MASAF, Luigi D’Eramo. Un’occasione preziosa per riflettere insieme su come valorizzare le risorse delle aree interne attraverso il cibo, la cultura e il paesaggio.

«Caltagirone con il suo patrimonio artistico e culturale e le sue eccellenze enogastronomiche locali rappresenta la città ideale per rilanciare il Patto di Matera per promuovere l’Italia tramite il buon cibo, la bellezza del paesaggio e l’unicità del patrimonio culturale e in modo particolare le aree interne e rurali del nostro Paese», – ha dichiarato Angelo Barone, presidente della Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo.

L’inaugurazione ufficiale del festival seguirà nel tardo pomeriggio, alle ore 19,30, con le autorità locali e regionali. Subito dopo prenderanno il via gli show cooking, le masterclass e i laboratori curati dall’Unione Regionale Cuochi Siciliani, con protagonisti chef, produttori e artisti del gusto.

«Caltagirone si appresta a vivere una tre giorni legata alla valorizzazione e promozione della gastronomia all’interno di un ciclo di iniziative organizzate dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana – ha affermato Fabio Roccuzzo, sindaco di Caltagirone – Metteremo in mostra tutte le nostre eccellenze e peculiarità gastronomiche che rappresentano, insieme al patrimonio storico e architettonico della città, un importantissimo strumento di valorizzazione e promozione culturale e turistica della nostra città».

Saranno tre giorni intensi che non saranno solo un omaggio al gusto, ma un vero abbraccio alla cultura siciliana, alle sue tradizioni più genuine e ai suoi profumi più identitari.


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La Parigi pirotecnica di Brassaï in mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta

BRASSAÏ. L’occhio di Parigi
Aosta, Centro Saint-Bénin
19 luglio – 9 novembre 2025
Brassaï: Couple au bal des Quatre Saisons, rue de Lappe
© Estate Brassaï Succession-Philippe Ribeyrolles

L’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 18 luglio 2025, alle ore 18, verrà inaugurata, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, la mostra Brassaï. L’occhio di Parigi.
La retrospettiva, curata da Philippe Ribeyrolles, studioso e nipote del fotografo, presenta più di 150 stampe d’epoca, oltre a sculture, documenti e oggetti appartenuti a Brassaï, per un approfondito e inedito sguardo sulla sua opera, con particolare attenzione alle celebri immagini dedicate alla capitale francese. Le sue fotografie dedicate alla Ville Lumière – dai quartieri operai ai grandi monumenti simbolo, dalla moda ai ritratti degli amici artisti, fino ai graffiti e alla vita notturna – sono oggi immagini iconiche che nell’immaginario collettivo identificano immediatamente il volto di Parigi.

L’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione autonoma Valle d’Aosta ha intrapreso in questi anni un percorso che si è posto obiettivi educativi, culturali e civili, secondo una visione di ampio respiro – sottolinea l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz. Ogni mostra e ogni investimento pubblico che l’accompagna è stata considerata uno strumento per suscitare emozioni, generare conoscenza, stimolare senso critico e competenze, costruire alfabeti comuni. In questo contesto la Struttura Attività espositive e promozione identità culturale ha cercato di porsi come un presidio culturale attivo, in dialogo con la comunità, con il sistema educativo, con la rete delle istituzioni e degli attori culturali del territorio”.

Ungherese di nascita – il suo vero nome è Gyula Halász, sostituito dallo pseudonimo Brassaï in onore di Brassó, la sua città natale -, ma parigino d’adozione, Brassaï è stato uno dei protagonisti della fotografia del XX secolo, definito dall’amico Henry Miller “l’occhio vivo” della fotografia.

In stretta relazione con artisti quali Picasso, Dalí e Matisse e vicino al movimento surrealista, a partire dal 1924 fu partecipe del grande fermento culturale che investì Parigi in quegli anni. Brassaï è stato tra i primi fotografi in grado di catturare l’atmosfera notturna della Parigi dell’epoca e il suo popolo: lavoratori, prostitute, clochard, artisti, girovaghi solitari.

Nelle sue passeggiate il fotografo non si limitava alla rappresentazione delle vedute architettoniche, ma si avventurava anche in spazi interni più intimi e confinati, dove le persone si incontravano e si divertivano. È del 1933 il suo volume Paris de Nuit, un’opera fondamentale nella storia della fotografia francese.

Esporre oggi Brassaï – afferma Philippe Ribeyrolles – significa rivisitare quest’opera meravigliosa in ogni senso, fare il punto sulla diversità dei soggetti affrontati, mescolando approcci artistici e documentaristici; significa immergersi nell’atmosfera di Montparnasse, dove tra le due guerre si incontravano artisti e scrittori, molti dei quali provenienti dall’Europa dell’Est, come il suo connazionale André Kertész“.

Brassaï appartiene a quella “scuola” francese di fotografia definita umanista per la presenza essenziale di donne, uomini e bambini all’interno dei suoi scatti sebbene riassumere il suo lavoro solo sotto questo aspetto sarebbe riduttivo. Oltre alla fotografia di soggetto, la sua esplorazione dei muri di Parigi e dei loro innumerevoli graffiti testimonia il legame di Brassaï con le arti marginali e l’art brut di Jean Dubuffet.

Nel corso della sua carriera il suo originale lavoro viene notato da Edward Steichen, che lo invita a esporre al Museum of Modern Art (MoMA) di New York nel 1956: la mostra Language of the Wall. Parisian Graffiti Photographed by Brassaï riscuote un enorme successo.

I legami di Brassaï con l’America si concretizzano anche in una assidua collaborazione con la rivista “Harper’s Bazaar”, di cui Aleksej Brodovič fu il rivoluzionario direttore artistico dal 1934 al 1958. Per “Harper’s Bazaar” il fotografo ritrae molti protagonisti della vita artistica e letteraria francese, con i quali era solito socializzare.

Brassaï scompare il 7 luglio 1984, subito dopo aver terminato la redazione di un libro su Proust al quale aveva dedicato diversi anni della sua vita. È sepolto nel cimitero di Montparnasse, nel cuore della Parigi che ha celebrato per mezzo secolo.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese edito da Silvana Editoriale, con testi di Philippe Ribeyrolles, Daria Jorioz, Silvia Paoli e Annick Lionel-Marie, posto in vendita a € 36,00.


Biglietti: Intero 8 euro, ridotto 6 euro. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni.
Mostra inserita nel circuito Abbonamento Musei.
 
Orari di apertura: martedì-domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.
Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Struttura Attività espositive e promozione identità culturale
Tel. 0165 275937
 
Centro Saint-Bénin
Via Festaz 27 – Aosta
Tel. 0165.272687
www.regione.vda.it
 
Ufficio stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo s.a.s.
Tel. 049663499
Simone Raddi simone@studioesseci.net
Elisabetta Rosa elisabetta@studioesseci.net
Da Studio ESSECI <segreteria@studioesseci.net>

Una riflessione aggiornata sul tema del viaggio e sul ruolo del paesaggio

TRAVELOGUES – Diari di viaggio
Galleria Vik Milano
A cura di Alessandro Riva

Galleria Vik Milano presenta TRAVELOGUES – Diari di viaggio, una collettiva che riunisce una generazione di artisti italiani attivi tra gli anni Novanta e il primo decennio del Duemila, cresciuti nel contesto di una rinnovata attenzione per la pittura come linguaggio critico e come sguardo sul reale.

In quegli anni, nel pieno della stagione postmoderna, la pittura figurativa tornava a essere centrale nel dibattito artistico, rielaborando in chiave contemporanea, com’è accaduto in altri ambiti, dal cinema alla letteratura, i grandi generi della tradizione – dal ritratto al paesaggio alla natura morta – e trovando nuovo slancio attraverso esperienze collettive come quella dell’Officina Milanese, che riuniva alcuni tra gli artisti più attenti alla rielaborazione del paesaggio come forma di identità visiva e simbolica.

TRAVELOGUES si inserisce dunque all’interno di questa linea di ricerca, di cui Alessandro Riva, curatore della mostra, è stato uno dei principali interpreti critici. Lo testimoniano i moltissimi progetti espositivi di quegli anni, incentrati sul rapporto tra genere tradizionale e sperimentazione, di cui Sui Generis – La ridefinizione del genere nella nuova arte italiana, tenutasi al PAC di Milano nel 2000, che indagava proprio la trasformazione e il superamento dei generi classici nella pittura contemporanea, è stato uno dei più importanti.

A distanza di vent’anni, questa nuova mostra propone una riflessione aggiornata sul tema del viaggio e sul ruolo del paesaggio – reale, mentale, simbolico – nell’opera di dodici artisti italiani, in un’epoca in cui il paesaggio stesso sembra essersi dissolto.

Negli ultimi decenni, infatti, il paesaggio – inteso come spazio fisico e culturale dotato di forma, memoria e identità – ha subito una trasformazione profonda, fino quasi a svanire. L’urbanizzazione diffusa, la perdita dei confini tra città e campagna, la proliferazione di strutture anonime e funzionali hanno generato un territorio ibrido e indistinto. A questa mutazione concreta si è affiancata una smaterializzazione percettiva: il paesaggio non è più vissuto come esperienza diretta e continua, ma come flusso frammentato di immagini, mediate da schermi e dispositivi digitali.

In questo scenario, la pittura assume un ruolo di resistenza e di ricostruzione simbolica. Gli artisti in mostra ripensano il paesaggio non più come semplice rappresentazione del reale, ma come spazio mentale, affettivo, culturale; come diario interiore da ricostruire attraverso lo sguardo, la memoria, l’immaginazione.

Dal rigore geometrico e stilizzato della Milano di Marco Petrus, alle montagne fluide e sospese in un’atmosfera fuori dal tempo di Velasco Vitali e Alessandro Busci; dalla “supernatura” di Massimiliano Alioto, dove elementi naturali e artificiali si fondono in una visione organica e straniante, alle grandi capitali reinterpretate con lo sguardo misurato e luminoso del neo vedutismo di Aldo Damioli; dalle campagne e marine rarefatte fino al limite dell’informale di Giovanni Frangi e Alessandro Papetti, alle campagne metafisiche e primitive di Enrico Lombardi; dalle vedute tra modernità e arcaismo di Luca Pignatelli, alla New York vertiginosa di Bernardo Siciliano, fino ai nuovi esotismi interiorizzati di Andrea Zucchi, il paesaggio – per tutti – si fa luogo complesso di osservazione e proiezione, geografia e memoria, realtà e costruzione mentale.

Unico scultore in mostra, Paolo Cassarà concentra invece il proprio sguardo non sul paesaggio esteriore, ma su quello interiorizzato nei corpi e negli sguardi delle sue viaggiatrici contemporanee: figure femminili inquiete, frettolose, un po’ nevrotiche, che attraversano spazi reali e mentali con la stessa tensione frenetica che caratterizza il nostro tempo.

Travelogues – Diari di viaggio propone così un itinerario fatto di sguardi, stratificazioni e memorie, in cui il viaggio non è solo spostamento fisico, ma esercizio di visione. Un omaggio alla pittura come forma di resistenza e alla sua capacità di evocare, ancora oggi, una possibile geografia del senso.


📅 Inaugurazione: mercoledì 25 giugno 2025, ore 18.30
📍 Sede: Galleria Vik Milano, Via Silvio Pellico 8, Milano
🖼️ Periodo di apertura: dal 25 giugno al 14 settembre 2025
Orari di visita: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 19.00
📩 RSVP: micabonetti@gmail.com


📣 UFFICIO STAMPA

Paola Martino
📧 paolamartinoufficiostampa@gmail.com
☎️ +39 02 36595379
📍 Viale Coni Zugna 7, Milano


Da Paola Martino ufficio stampa <paolamartinoufficiostampa@gmail.com>

Napoli: Jazz, funk, ritmi caraibici e teatro d’autore: gli ingredienti di “Musica al Castello”

MUSICA AL CASTELLO 2025: Napoli, crocevia di suoni e storie. In scena Calibro35, A Toys Orchestra, Roy Paci, Après La Classe, Rumba de Bodas, Il Mago del Gelato, La Municipal, Daniele Sepe, Moni Ovadia e Gianfranco Gallo

Jazz, funk, ritmi caraibici e teatro d’autore: ecco i principali ingredienti di “Musica al Castello”, in programma dal 25 luglio al 3 agosto nel cortile monumentale di Castel Nuovo, noto anche come Maschio Angioino. L’iniziativa è promossa e finanziata dal Comune di Napoli per “Napoli Città della Musica”, nell’ambito della rassegna “Estate a Napoli 2025”, ed è organizzata dalla società Arealive. I concerti iniziano ogni sera alle ore 21.00. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

‘Musica al Castello’ – dichiara Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli – rappresenta uno dei grandi eventi della programmazione di ‘Estate a Napoli’, che si è rinnovata quest’anno puntando con decisione sulla qualità delle proposte offerte alla città e ai suoi visitatori. È un segnale forte di come Napoli continui a investire sulla cultura come motore di aggregazione e identità. Così il Maschio Angioino, monumento simbolo della nostra storia, diventa ogni sera un punto di incontro per chi ama ascoltare, riflettere e lasciarsi coinvolgere da suoni e narrazioni che parlano di passato e presente, di radici e innovazione”.

Al centro della rassegna – osserva Ferdinando Tozzi, delegato del Sindaco per l’industria musicale e l’audiovisivo – c’è il concetto di contaminazione, che è una delle parole chiave di ‘Napoli Città della Musica’: l’incontro e la fusione di generi, stili e tradizioni diverse, che rendono unica un’identità sonora. Sposando questa visione, l’Amministrazione comunale continua a impegnarsi nella valorizzazione della musica come linguaggio universale, in grado di unire culture e generazioni differenti“. 

 Il cartellone, che abbraccia influenze provenienti dal Mediterraneo, dal Centro America e dalla scena jazz internazionale, celebra la varietà e la ricchezza delle caratteristiche sonore e culturali della città: Napoli non è solo un luogo  ma un suono, una vibrazione, un racconto che da secoli si mescola con le voci del mondo.

È questa la sfida raccolta da “Musica al Castello”, che inizia il 25 luglio con i pugliesi Après La Classe in “Casa di Legno Tour”: il gruppo salentino porta sul palco un mix esplosivo di ska, reggae, rock e ritmi balcanici. Il 26 luglio è la volta dei bolognesi Rumba de Bodas con il loro viaggio senza confini tra funk, jazz, latin e swing, pronti a far ballare il pubblico tra assoli di tromba e testi che parlano di libertà. Il 27 luglio tocca a Daniele Sepe con “Sepè le Mokò”: il sax ribelle di Napoli incontra il cinema con una sonorizzazione dal vivo del cult “Totò le Mokò”, per un omaggio in chiave jazz alla città e alla sua capacità di far ridere e pensare allo stesso tempo.

Il 28 luglio è il turno dei milanesi Calibro 35 in “Exploration Tour”: funk, effetti psichedelici e atmosfere da film anni Settanta, in un concerto tanto atteso poiché la band, dopo l’exploit internazionale, non è mai tornata a suonare in città. Si cambia registro il 29 luglio con Roy Paci in “Live Love & Dance Tour”: il trombettista siciliano offre un jazz colto e popolare con un ensemble di eccellenza, formato da Jimmy Straniero al basso, Paolo Vicari alla batteria e Roberto De Nittis al pianoforte. Una serata di musica e parole è in programma il 30 luglio con Gianfranco Gallo, che con “Captivo” propone uno spettacolo in grado di unire teatro e canzone d’autore, con testi che scavano nell’animo umano.

In scena, il 31 luglioMoni Ovadia con “Rotte Mediterranee”: un viaggio tra canti ebraici, ballate greche e racconti di migrazioni, per ricordare che il Mediterraneo è sempre stato un mare di incontri, non di muri. Per il 1° agosto è prevista la performance de La Municipal: il duo salentino intreccia versi d’amore e melodie indie pop in “Dopo Tutto Questo Tempo Tour”. Il 2 agosto il palco è per i salernitani A Toys Orchestra e il loro “Midnight Again Tour”: rock ipnotico e tracce viscerali per una delle band più amate della scena alternativa italiana. Gran finale, il 3 agosto, con i milanesi Il Mago del Gelato, che propongono il loro jazz-funk irriverente con brani estratti dall’album “Chi è Nicola Felpieri?”.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. 
Apertura cancelli ore 20.00. Inizio concerti ore 21.00.


Ufficio stampa Arealive
giulio@hungrypromotion.it
Da giulio di donna <feedback@hungrypromotion.it>

TRIESTE ESTATE – Gli eventi in programma da venerdì 18 a lunedì 21 luglio

TRIESTE ESTATE: MUSICA E TEATRO PER TUTTI I GUSTI  
Gli eventi in programma da venerdì 18 a lunedì 21 luglio
L’INCOGNITA – Ennevi Foto

Versatilità e sensibilità musicale, una voce favolosa e un grande talento interpretativo, uniti a un’incredibile presenza scenica ci attendono venerdì 18 luglio in piazza Verdi, ore 21.00 (ingresso libero), per il concerto di Lori Williams e la sua Band, nell’ambito del Festival TriesteLovesJazz per la rassegna Trieste Estate. Queste caratteristiche ben definiscono la straordinaria cantante jazz, soul e gospel, Lori Williams, un’attrice musicale di talento, una didatta e una compositrice, affiancata dal virtuoso sassofonista Bernhard Wiesinger e da Christian Havel, uno dei principali chitarristi jazz europei. Oltre al dinamico pianista sloveno Renato Chicco, che ha vissuto a lungo a New York dove ha suonato con un “who’s who” di noti artisti della scena jazz internazionale, la ritmica del gruppo comprende Joris Dudli alla batteria e Milan Nikolic al basso.

Per gli appuntamenti teatrali, va in scena al Giardino del Museo Sartorio, sempre venerdì 18 luglio, ore 21.00 (ingresso libero), “L’incognita“, una commedia di Carlo Goldoni praticamente sconosciuta, che appartiene alla stagione delle “sedici commedie nuove” (1750-51) e rappresenta il culmine del procedimento romanzesco in Goldoni. Lo spettacolo è ideato e costruito da Piermario Vescovo e Antonella Zaggia per una produzione della Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona, con Manuela Muffatto, Federica Mulas, Bianca Padoin, Marika Tesser, Antonella Zaggia, Francesca Zava. Nicola Fasoli luci e Caterina Volpato sartoria.

Una commedia in cui l’azione procede rapida come un ideale piano-sequenza continuato, con luoghi che entrano l’uno nell’altro, si modificano e si sospendono, tra realtà (quella degli attori che fingono) e finzione (quella dei personaggi che si devono credere veri). Ventiquattro ore – da un’alba a un tramonto –stipate di accadimenti fino all’inverosimile, che – come osservano gli stessi personaggi – sembrano degni un romanzo, dal quale si potrebbe eventualmente ricavare una commedia. La storia appare tanto falsa, rocambolesca, densa di fatti e situazioni, da sembrare più adatta a burattini che a esseri umani.

Ritorna il Festival dell’Operettasabato 19 luglio, al Teatro Verdi, alle 20.30 (a pagamento), con “Al Cavallino Bianco” di Raph Benatzky, allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, in collaborazione con l’Associazione Internazionale dell’Operetta FVG, Orchestra e Coro del Teatro Verdi, Maestro Concertatore e Direttore Ayrton Desimpelaere, Regia di Andrea Binetti. Personaggi e interpreti: Laura Ulloa (Josepha), Andrea Binetti (Leopoldo), Erica Zulikha Benato (Otillia), Francesco Castoro (Giorgio Bellati).
“Al Cavallino Bianco” è un’operetta in tre atti, su libretto di Hans Müller-Einigen ed Erik Charell e testi di Robert Gilbert. L’operetta trae ispirazione dall’omonima commedia di Oskar Blumenthal e Gustav Kadelburg, scritta nel 1896 durante il soggiorno in una locanda di Sankt Wolfgang im Salzkammergut sul Wolfgangsee in Austria. L’opera fu composta su incarico del produttore e regista Erik Charell e per motivi di tempo il lavoro di composizione fu pragmaticamente suddiviso. A Robert Stolz vennero assegnate tra l’altro i duetti romantici, a Robert Gilbert l’aria “Was kann der Sigismund dafür” in stile canzonettistico berlinese e “Zuschau’n Kann Inet”; a Bruno Granichstaedten.

Al Castello di San Giusto, sabato 19 luglio alle 21.00 (a pagamento) concerto di Luka Sulic “Life“, che dopo il successo con i 2Cellos, si è affermato sulla scena strumentale contemporanea, dapprima con la trasposizione integrale di “Vivaldi: The Four Seasons” per violoncello (che ha debuttato proprio a Trieste nel 2019) e poi con “Life”, il primo album di composizioni inedite e originali. Luka Sulic è accompagnato sul palco da pianoforte e quartetto d’archi, in una formazione pensata per creare un mondo sonoro evocativo, arricchito da armonie seducenti, archi sublimi e dal violoncello, la sua firma musicale. Oltre alle musiche di “Life” e alcuni movimenti de “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi, Luka dimostra anche le sue abilità da performer e la sua anima rock (Metallica, Queen, etc.).

Per il teatro, al Giardino del Museo Sartoriosabato 19 luglio alle 21.00 (ingresso libero), viene proposto lo spettacolo “Le 7 Regine di Pasolini“, un racconto multidisciplinare per il teatro tra parola, arte, musica e documento per raccontare la figura affascinante e controversa di uno dei più interessanti intellettuali del ‘900, attraverso il femminile, dando voce cioè alle più importanti donne della sua vita.

Domenica 20 luglio, appuntamento pomeridiano al Teatro Verdi alle 18.00 (a pagamento) per la replica dell’operetta in tre atti “Al Cavallino Bianco”, su libretto di Hans Müller-Einigen e Erik Charell e testi di Robert Gilbert. Allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, in collaborazione con l’Associazione Internazionale dell’Operetta FVG, Orchestra e Coro del Teatro Verdi, Maestro Concertatore e Direttore Ayrton Desimpelaere, Regia di Andrea Binetti. Personaggi e interpreti: Laura Ulloa (Josepha), Andrea Binetti (Leopoldo), Erica Zulikha Benato (Otillia), Francesco Castoro (Giorgio Bellati).

Il FestivalTriesteLovesJazz propone domenica 20 luglio al Giardino del Museo Sartorio, alle 21.00 (ingresso libero), Luc Mabal e Giovanni Gregoretti. Luc Mabal è un progetto musicale nato dall’unione di quattro musicisti che mettono in comunione diverse esperienze artistiche: dall’alternative rock alla musica etnica al jazz all’elettronica. Il risultato dimostra una capacità creativa fuori dal comune, che trova realizzazione in un album di prossima pubblicazione: un flusso che rimanda talvolta alla world music, talvolta alla gloriosa epopea del prog-rock innervata di un solido groove e una nuova freschezza e spirito di ricerca.Sul palco Maurilio Balzanelli alle percussioni, Riccardo Morpurgo al piano, synth e tastiere, Piero Pieri alla voce, sax, synth, elettronica, Rrok Prennushi alla chitarra, voce, effetti, Paolo Muscovi alla batteria.

Il progetto solista del bassista Gregoretti nasce invece dall’esigenza di esplorare ed espandere l’universo sonoro del basso elettrico in solo. Tramite l’utilizzo di tecniche estese e accordature aperte, passando dall’improvvisazione alla composizione, il basso elettrico, si allontana dalla sua funzione primaria nel contesto musicale senza però perdere la sua peculiare natura.

Al Castello di San Giusto, domenica 20 luglio, alle 20.00 (a pagamento) “I Love Rock and Roll Party with Marky Ramone“, più di un concerto, un’immersione totale nell’universo rock. Un evento firmato Suonica, con dj set tematici, visual, allestimenti e una community che si ritrova per celebrare un linguaggio musicale che non ha mai smesso di parlare chiaro. A tenerne viva la fiamma del punk Marky Ramone, leggenda vivente e storico batterista dei Ramones.

Altro genere musicale viene proposto in piazza Verdi, domenica 20 luglio alle 21.00 (ingresso libero), con “Quartet, ossia la gioia della musica“, un progetto articolato per il piacere di ascoltare ciò che l’uomo è stato in grado di realizzare: il suono umanamente organizzato. Un concerto – spettacolo di un quartetto vocale internazionale accompagnato da I Virtuosi di Aquileia e dell’Alto Adriatico, diretti dal M° Alfredo Barchi. Un viaggio musicale prezioso, che ripercorre diverse proposte ed esperienze musicali, come la classicità del coro lirico, della canzone napoletana, di quella d’autore e molto altro. Seonjin Ko – Soprano, Osina Rues – Mezzosoprano, Kang Hyunwook – Tenore, Geunhwa Lee – Baritono, I Virtuosi di Aquileia e dell’Alto Adriatico, direttore Alfredo Barchi, presenta Bettina Carniato.

Lunedì 21 luglio, in piazza Verdi, alle 21.00 (ingresso libero), TriesteLovesJazz propone “Bill Evans Vansband Allstars” un concerto che accomuna Miles Davis, John McLaughlin, Herbie Hancock e una lunga lista di icone del rock. Con Bill Evans – sax, George Whitty – tastiere, Pablo Contreras – basso, Keith Carlock – batteria.

Evans è un sassofonista e produttore di fama mondiale, che ha debuttato sulla scena musicale internazionale negli anni ’80 con Miles Davis (all’età di 21 anni) registrando con lui 6 dischi. Ha fatto tournée e registrazioni con artisti del calibro di John McLaughlin, Herbie Hancock e Mick Jagger, per citarne alcuni. Oggi, con 26 album da solista, cenni ai Grammy e innumerevoli collaborazioni e tour, Evans ha continuato a esplorare una varietà sbalorditiva di ambientazioni musicali avventurose come bandleader pioniere, conquistando costantemente fan nell’arena mondiale.
Al Giardino del Museo Sartorio, alle ore 21.00 (a pagamento), “That’s Amore”, concerto con canzoni e duetti tratti dai più celebri musical e showtune per parlare di amore in tutte le sue sfaccettature: passionale, non ricambiato, ossessivo, l’amore per il successo, l’amore che resiste al tempo e altro ancora.

In caso di maltempo o di allerta meteo dichiarata, gli eventi saranno annullati, spostati o posticipati: si consiglia di verificare le informazioni, sempre aggiornate, sui canali social e digitali del Comune di Trieste.

La rassegna Trieste Estate è organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia e dell’Assessorato alle Politiche del Territorio, il supporto di PromoTurismoFVG e la collaborazione del Trieste Convention & Visitors Bureau.


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it
Da Federica Zar <zar@apscom.it> 

Le date di AMART: dal 5 al 9 novembre 2025

AMART
Milano, Museo della Permanente
5-9 novembre 2025

AMART è lieta di annunciare le date della sua prossima edizione: l’appuntamento con l’arte e l’antiquariato di alta qualità è fissato dal 5 al 9 novembre 2025 presso la prestigiosa sede del Museo della Permanente a Milano. La mostra organizzata dall’Associazione Antiquari Milanesi e Promo.Ter è arrivata alla sua settima edizione sotto la guida del Presidente Michele Subert.

Dopo il successo delle edizioni precedenti, AMART si conferma un punto di riferimento, nel cuore di Milano, imprescindibile per collezionisti, esperti e appassionati, offrendo ancora una volta una selezione curata di opere d’arte che spaziano dall’antiquariato al design, con un’attenzione particolare alla qualità e all’autenticità.

Il Museo della Permanente, a partire dall’anteprima stampa e collezionisti che si terrà nella giornata del 4 novembresi trasformerà per 6 giorni in un vivace crocevia di bellezza e storia, accogliendo una sessantina di gallerie di fama nazionale e internazionale. I visitatori avranno l’opportunità unica di ammirare e acquisire pezzi eccezionali, scoprendo le ultime tendenze del mercato e le riscoperte più interessanti.

Per la comunicazione verrà rilanciata la fortunata campagna degli anni scorsi, con la creazione di nuovi soggetti che continueranno ad accostare denominazioni moderne a opere del passato ribadendo il valore dell’Antiquariato come “Piacere Contemporaneo.”

Le Gallerie partecipanti e i dettagli sul programma saranno comunicati nelle prossime settimane.

Per info:  https://www.amart-milano.com/


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 A Firenze – Fortezza Da Basso

Dal 18 al 26 ottobre 2025
Firenze – Fortezza da Basso
 
Annunciati i Guests of Honour e i Progetti Speciali
della Florence Biennale

La Florence Biennale annuncia i primi nomi dei Guests of Honour della XV edizione, in programma dal 18 al 26 ottobre 2025 presso la prestigiosa sede della Fortezza da Basso di Firenze. Il tema centrale di questa edizione, “The Sublime Essence of Light and Darkness. Concepts of Dualism and Unity in Contemporary Art and Design”, sarà il cuore di un percorso espositivo dedicato alle profonde riflessioni sulla dualità e l’armonia tra opposti, attraverso le opere di artisti e designer provenienti da tutto il mondo.

Guests of Honour della XV edizione sono stati invitati ad personam a partecipare per la loro rilevanza nel panorama artistico internazionale. Tra i nomi confermati figurano:

NICOLE ALBAGLI IRURETAGOYENA, jewellery designer originaria del Cile, vincitrice del “Lorenzo il Magnifico” Jewellery Award from the President, conferito dalla Florence Biennale in occasione di Cluster Contemporary Jewellery, London (2024). Attingendo alla sua esperienza nel design industriale, crea opere scultoree che esplorano l’interazione tra natura e industria, passato e futuro. Ogni pezzo incarna una dualità: l’unicità organica delle pietre naturali contrapposta alla precisione ingegneristica del metallo lavorato. Questo equilibrio concettuale è al centro della sua visione artistica. Albagli spiega: “I miei pezzi cercano di risvegliare la bellezza della natura nella sua forma più pura, incastonata nella struttura della precisione meccanica“.

GABRIEL ISAK, fotografo svedese che immortala immagini surreali, concentrandosi su temi ispirati alla psicologia umana, ai sogni e al romanticismo, nonché alle sue esperienze personali, in particolare agli anni della depressione. L’opera di Isak è una meditazione serena e malinconica che placa il caos della vita e si trasforma in un viaggio introspettivo che interroga le profondità dell’esistenza. L’obiettivo della sua arte è quello di far luce sulle esperienze dell’essere e sugli stati d’animo che queste portano con sé. I suoi soggetti sono anonimi, con minimi barlumi di coscienza, imprigionati in ambientazioni monocromatiche, così che lo spettatore possa immaginarsi come il soggetto, riflettendo sulle proprie esperienze e sul proprio percorso di vita.

ANDREA PRANDI, artista italiano già vincitore del premio “Lorenzo il Magnifico” per l’arte digitale con un secondo posto nel 2015 e una menzione speciale nel 2007. Parteciperà alla XV edizione con l’installazione “LIFE >< LINE“, incentrata sull’esperienza di una coscienza che cerca di sperimentare se stessa sotto forma di una linea che nasce, cresce e muta continuamente attraverso diverse dimensioni evolutive. Il suo percorso, sin dal principio, si biforca in due linee, entrambe facce della stessa medaglia: una insegue il pensiero razionale, definito dalla logica empirica dell’esperienza, l’altra il pensiero emotivo, che vibra attraverso sensazioni ed emozioni interconnesse.

EMILY YOUNG, scultrice britannica definita “Britain’s greatest living stone sculptor” dal Financial Times. L’obiettivo principale della sua scultura è quello di avvicinare consapevolmente l’umanità e il pianeta vivente. Il suo approccio permette all’osservatore di comprendere un elemento comune che attraversa il tempo, la geografia e le culture più profonde. Combinando le tradizionali abilità di intaglio con la tecnologia, ove necessario, crea opere senza tempo che coniugano il contemporaneo con l’antico, manifestando una presenza unica, seria e poetica. Ognuna di esse è un invito alla riflessione, con uno sguardo rivolto al futuro.

Inoltre, la Florence Biennale onora la memoria del pittore, scultore, smaltatore e ceramista Oliviero Leonardi (1921 – 2019), conferendo il Premio “Lorenzo il Magnifico” del Presidente in memoriam all’omonima associazione, che ne coltiva lo studio e ne promuove l’opera. Questa edizione della biennale farà un tributo anche a Mario Pachioli, artista e scultore di grande fama scomparso improvvisamente a novembre 2024. Tra le sue creazioni più celebri si annovera la medaglia “Lorenzo il Magnifico”, emblema della Florence Biennale, di cui è stato anche membro della Giuria internazionale nelle edizioni 2021 e 2023.

PROGETTI SPECIALI

La Florence Biennale svela, inoltre, i progetti speciali che arricchiranno la XV edizione, che consistono nella proiezione di importanti anteprime nazionali.

DIE HÖHENLUFT – FÜR ALLE UND KEINEN (L’aria pura di montagna – Per tutti e per nessuno) di Mika’Ela Fisher (Germania). Con ampi riferimenti all’opera “Così parlò Zarathustra” di Nietzsche, il film è incentrato su due caratteri opposti che rappresentano due facce della stessa medaglia. Un film curioso, caratterizzato da un certo umorismo cinico, che mette in discussione il nostro libero arbitrio e che rappresenta anche una riflessione “sull’essere umano; che vedo come lacerato, manipolabile, ma comunque responsabile delle sue azioni e decisioni“, come ha affermato la regista. Il film sarà proiettato in anteprima nazionale in occasione della XV Florence Biennale.

MILK TEETH – ESSERE BAMBINE IN AFGHANISTAN di Amin Meerzad (Afghanistan). Il cortometraggio è nato da un’idea del regista e autore Giuseppe Carrieri e di Alessandra Mastronardi, Goodwill Ambassador dell’UNICEF Italia. La protagonista della storia è Fatima, una bambina di 7 anni che sta vivendo una fase di cambiamento: sta perdendo i denti da latte, un segno della crescita che la spaventa. Nel suo Paese, infatti, diventare donna significa affrontare una realtà difficile e spesso invisibile. Per evitare questo destino, Fatima escogita un piano per rimanere bambina e intraprende un viaggio onirico.

Regia e fotografia di Amin Meerzadregia animata di Maria Matilde Fondiscritto da Giuseppe Carrieri, prodotto da Natia Docufilm con il sostegno dell’UNICEF Italia.

Tango en Penumbras – Poster

TANGO EN PENUMBRAS” (Tango in penombra) di Teresa Mular (Argentina). In questo film, Teresa ci accompagna in un viaggio nella vita di un chimico di 74 anni che, all’età di 28 anni, ha tragicamente perso la vista. Dopo decenni di vita nell’oscurità, un tentativo di tango diventa un raggio di luce che illumina il suo mondo in modi che non avrebbe mai immaginato. Riflettendo sul tema della XV Florence Biennale, la regista utilizza il suo caratteristico approccio narrativo per esplorare la dicotomia tra luce e oscurità, seguita dal dualismo tra visibile e invisibile. In questo modo, sfida l’idea che la vista sia l’unica via per sperimentare la bellezza o per raggiungere la realizzazione fisica e spirituale. Il film sarà proiettato in première nazionale in occasione della XV Florence Biennale.

THE SACRED ART MOVEMENT” di Olusola Otori (Nigeria). Attraverso questa opera, il regista nigeriano Olusola Otori fa luce sulle storie e le straordinarie collaborazioni di artisti e artigiani che hanno dedicato la loro vita alla salvaguardia della foresta sacra di Osun-Osogbo e del suo patrimonio culturale, sotto la guida di Susanne Wenger. Scultrice di origine austriaca, Wenger è oggi riconosciuta come la pioniera del “New Sacred Art Movement” di Osogbo, nella Nigeria occidentale. Il film affronta tematiche di grande rilevanza, tra cui i valori umani ed etici, la tutela ambientale e la responsabilità sociale, il ruolo di Susanne Wenger come outsider e le complesse dinamiche legate alla coesistenza tra arte e tradizioni yoruba nel contesto cristiano e islamico della Nigeria. Il film sarà proiettato per la prima volta in Italia in occasione della XV Florence Biennale.

NEAR LIGHT” di Niccolò Salvato (Italy/UK). Il documentario è incentrato su Mattia, un giovane condannato per omicidio, che dopo aver trascorso 7 anni e mezzo in una delle prigioni di massima sicurezza d’Europa, ha una possibilità di riscatto. L’opera è stata selezionata dal Comitato curatoriale della Florence Biennale per la sua capacità di far riflettere su temi molto delicati, quale la rieducazione dei detenuti e il loro reinserimento in società, e per la sua aderenza al tema della XV edizione, che nell’affrontare i dualismi (come il bene e il male) pone l’accento sulla necessità di una visione d’insieme e di elevarsi verso gli ideali più alti. “Near Light” mostra un percorso che vede volgere il male in bene e la disperazione in speranza. Il documentario sarà proiettato per la prima volta a Firenze in occasione della XV Florence Biennale.

Per maggiori informazioni sul programma della XV edizione della Florence Biennale visita il sito https://www.florencebiennale.org/


INFORMAZIONI UTILI
EVENTO: XV FLORENCE BIENNALE
QUANDO: Dal 18 al 26 ottobre 2025
ORARI: sabato 18 dalle 14.00 – 20.00, domenica 26 dalle 10.00 – 19.00, tutti gli altri giorni dalle 10.00 – 20.00. Lunedì 20 chiuso.
DOVE: Fortezza da Basso – Firenze
INGRESSO: biglietto intero € 14, ridotto € 9 (altre opzioni sul sito)
Biglietti acquistabili su: VIVATICKET
 
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le Dolomiti bellunesi, ma, anche, piazze, borghi, malghe, rifugi, chiese sparsi nel territorio

IN CADORE, TRA NATURA E GRANDE MUSICA CON IL CADORE DOLOMITI MUSIC FESTIVAL

Cadore Dolomiti Music Festival: ovvero l’unione delle forze per migliorare e crescere ulteriormente.

Questo lo spirito che ha mosso gli organizzatori che da oltre vent’anni lavorano per valorizzare la musica all’interno di quel magnifico complesso naturale che sono le Dolomiti bellunesi, patrimonio UNESCO ma, anche, le piazze, i borghi antichi, le malghe, i rifugi e le chiese sparsi nel territorio del Cadore.

Dal 2024, infatti, si è deciso di implementare gli sforzi e creare un a rete tra i principali eventi che regalano alle migliaia di turisti un ricchissimo programma culturale di grande richiamo e qualità e battezzato Cadore Dolomiti Music Festival.

A far da capofila a questa cooperazione è stata individuata la Magnifica Comunità di Cadore ed in questa maniera i tre principali eventi estivi (Organi storici in CadoreDolomiti Blues&SoulLe Dolomiti più Note) hanno potuto rilanciare la propria attività, fortificando l’abituale appuntamento estivo in ogni comune del Cadore, senza creare sovrapposizioni di date durante tutto il periodo degli eventi.

Le finalità di questo evento ed i suoi obiettivi sono molteplici, dalla promozione del territorio e il suo patrimonio ambientale e culturale, quindi valorizzando ulteriormente le Dolomiti del Cadore incentivando il turismo in quota.

Ma, anche, definire una sinergia tra le varie realtà capace di far dialogare le varie proposte musicali locali, predisponendo eventi di richiamo anche il località meno note dando – ulteriormente – un supporto alle attività commerciali presenti sia in quota che nei vari borghi del Cadore.

Il tutto anche per migliorare la proposta progettuale in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 e creare, per il futuro, i presupposti per una collaborazione con altri festival realizzati in Veneto.

Sono varie le attività musicali per l’estate 2025 organizzate nell’interesse di agire parallelamente in diversi ambiti del territorio.

Nel dettaglio troviamo l’itinerario concertistico di “Organi storici in Cadore” dedicato agli organi che coinvolgerà l’intero Cadore, dalla Valle del Boite al Comelico, Cortina d’Ampezzo e alcune località che hanno fatto parte del Cadore, come ad esempio Caprile, con un ricco calendario di proposte non solo concertistiche ma che prevedono anche visite guidate e presentazioni letterarie.

Saranno tanti gli storici organi coinvolti in questo ricco programma che si terrà in ben 27 chiese del territorio tra cui ad esempio quelle di Borca di Cadore, Candide, Cortina d’Ampezzo e Pieve di Cadore.

Informazioni clicca qui

Cambiando genere il programma del “Dolomiti Blues&Soul 2025” è di quelli che si preannunciano entusiasmanti per i tanti turisti che, come ogni anno, trascorreranno le proprie vacanze estive nel cuore delle incantevoli Dolomiti bellunesi, non a caso Patrimonio UNESCO.

Oltre alle tante iniziative collaterali (leggi qui) il programma artistico prevede una serie di date in meravigliose località e con artisti di fama nazionale ed internazionale con ben 20 appuntamenti musicali che caratterizzano questa 24ma edizione del festival che dal 12 luglio proseguirà fino al 24 agosto con svariati artisti di caratura internazionale e nazionale.

Vedi tutto il programma completo, con orari e dettagli delle varie location qui.

Le Dolomiti più Note” giunge alla sua IX edizione e si svolgerà tra il mese di luglio e settembre nel corso delle mattinate del sabato prevedendo una programmazione musicale maggiormente diversificata rispetto alle precedenti edizioni.

Con la proposizione di un repertorio misto tra musica classica, la tradizione della montagna e il moderno cantautorato l’intento è quello di riuscire a coinvolgere un ancora maggior pubblico a riscoprire territori nascosti delle Dolomiti, attraverso musiche in tema ed armonia con il territorio ospitante, coinvolgendo siti di elevato valore naturalistico e anche significativi borghi del Cadore, in un percorso escursionistico naturale e culturale. 

Informazioni: clicca qui

Ente proponente capofila, la Magnifica Comunità si Cadore è un’associazione di comuni che costituisce il punto di riferimento culturale del territorio cadorino.

Dalla lunghissima storia (i suoi statuti risalgono al 1338) è erede della storia unitaria della regione e conserva l’identità culturale, le risorse ambientali e promuove la formazione e lo sviluppo morale ed economico delle comunità locali, individuando e valorizzando gli elementi di carattere unitario che, nel rispetto delle realtà istituzionali e sociali, possono contribuire al progresso complessivo del territorio anche mediante iniziative volte a favorire il raccordo e la concertazione.

Quella delle Dolomiti Bellunesi è una delle aree naturalistiche più belle e celebri al mondo, dal 2009 è iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale. Grazie alla bellezza delle cime, all’unicità paesaggistica e all’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico.

Un’area di 142 mila ettari di territorio, separati tra loro da vallate, fiumi ed altri gruppi di montagne che per il 70% si trovano nel territorio della provincia di Belluno, in Veneto.


LINKS
WEB: https://www.magnificacomunitadicadore.it/
INFO: cadore dolomiti music festival 2025


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