Antonio Canova – Amore e psiche

Antonio canova, Amore e psiche louvre 

LA SCULTURA

Amore e Psiche sono i due protagonisti di una nota storia narrata da Apuleio all’interno della sua opera Le Metamorfosi, anche se è considerata risalire ad una tradizione orale antecedente all’autore. Nella vicenda narrata da Apuleio, Psiche, mortale dalla bellezza eguale a Venere, diventa sposa di Amore-Cupido senza tuttavia sapere chi sia il marito, che le si presenta solo nell’oscurità della notte. Scoperta su istigazione delle invidiose sorelle la sua identità, è costretta, prima di poter ricongiungersi al suo divino consorte, a effettuare una serie di prove, al termine delle quali otterrà l’immortalità. Altre versioni, differenti da quella di Apuleio, narrano invece la morte della ragazza prima dell’ultima prova, altre ancora narrano che la ragazza abbia fallito l’ultima prova e che abbia quindi dovuto lasciare Amore-Cupido.

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L’ARTISTA

Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) è stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo in scultura e soprannominato per questo «il nuovo Fidia». Canova svolse il suo apprendistato a Venezia. Nel 1779 si trasferì a Roma dove risiedette per il resto della sua vita: sebbene viaggiasse spesso, principalmente per soggiorni all’estero o per ritornare nei luoghi natii, l’Urbe per lui rappresentò sempre un imprescindibile punto di riferimento. Intimamente vicino alle teorie neoclassiche di Winckelmann e Mengs, Canova ebbe prestigiosi committenti, dagli Asburgo ai Borbone, dalla corte pontificia a Napoleone, sino ad arrivare alla nobiltà veneta, romana e russa.

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Thomas Gainsborough – Coniugi Andrews

Robert Andrews delle Auberies e Frances Carter di Ballingdon House dopo il matrimonio

IL DIPINTO

I Coniugi Andrews è un dipinto a olio su tela (69,8×119,4 cm) di Thomas Gainsborough, databile al 1750 circa e conservato nella National Gallery di Londra. Thomas Gainsborough realizzò il dipinto nel 1750 circa su commissione di Robert Andrews, che desiderava un ritratto per celebrare le nozze appena avvenute e – al contempo – i suoi redditizi possessi. Infatti, aveva sposato Frances Carter nel novembre 1748 dopo un accordo tra le rispettive famiglie anni prima, in modo da unificare le tenute confinanti che avrebbero ereditato, situate ad Auberies, al confine tra Suffolk ed Essex del Nord. L’albero che si vede nel dipinto è stato identificato ed è tutt’ora esistente.

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Thomas Gainsborough
Autoritratto, National Portrait Gallery, London

L’ARTISTA

Thomas Gainsborough (Sudbury, 14 maggio 1727 – Londra, 2 agosto 1788) è stato un pittore inglese, attivo soprattutto come ritrattista e paesaggista. Thomas Gainsborough nacque a Sudbury, nel Suffolk, il 14 maggio 1727. Figlio del mercante di tessuti John,[1] Gainsborough trascorse la fanciullezza insieme ai fratelli John e Humphrey in quella che oggi è la Gainsborough’s House: già dai primi anni respirò un’atmosfera satura di arte, tanto che in questo periodo realizzò numerosi disegni, tutti a tema paesaggistico. Compiuti 14 anni nel 1740, Gainsborough fu mandato a Londra, dove prese probabilmente lezioni da Hubert-François Gravelot e da Francis Hayman, che gli insegnarono l’importanza delle finezze grafiche e ne rafforzarono la predisposizione artistica, il talento e l’interesse per la natura.

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Jean-Honoré Fragonard – I fortunati casi dell’altalena

IL DIPINTO

L’altalena (conosciuto anche come I fortunati casi dell’altalena) è un dipinto di Jean-Honoré Fragonard del 1767, parte della Wallace Collection di Londra. Il dipinto in stile rococò rappresenta una scena immersa in una fitta boscaglia, illuminata da una luce proveniente da una zona alla sinistra della tela. La protagonista dell’opera è una ragazza riccamente vestita in atto di dondolarsi sull’altalena, spinta dal marito alle sue spalle; ai suoi piedi si trova un uomo nascosto tra le siepi, ovvero uno spasimante facente parte di questo triangolo amoroso. Mentre si dondola perde una scarpetta, la quale simbolicamente riporta ad un doppio senso malizioso nell’interpretazione del dipinto: questa idea è sostenuta anche dalla presenza di statue di cupidi.

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Jean-Honoré Fragonard
L’ispirazione o presunto ritratto di Louis-François Prault

L’ARTISTA

Jean-Honoré Fragonard (Grasse, 5 aprile 1732 – Parigi, 22 agosto 1806) è stato un pittore francese, importante esponente del rococò e uno dei maggiori artisti francesi del XVIII secolo. I suoi dipinti sono caratterizzati da un particolare uso della luce e dalla rarefazione di determinate parti, utilizzata come espediente per rendere la leggerezza di alcuni elementi, come i panneggi o le bianche acconciature femminili. Fu un pittore storico, paesaggista e di genere. Si dedicò, con grande eleganza, anche alla pittura di carattere frivolo e malizioso, cosiddetta “erotica”.

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François Boucher – Ragazza distesa

Probabilmente un ritratto di Marie-Louise O’Murphy (21 ottobre 1737-11 dicembre 1814), amante di Luigi XV di Francia.

IL DIPINTO

Ragazza distesa è un soggetto dipinto più volte tra il 1751 e il 1752 dal pittore francese François Boucher. Una tela – risalente al 1751 – è conservata al Wallraf-Richartz Museum di Colonia; una seconda tela, del 1752, è invece conservata nella Alte Pinakothek di Monaco di Baviera. Di questa tela esistono numerose copie, tutte di mano di Boucher. Il dipinto della Ragazza distesa è stato più volte considerato il nudo più maliziosamente erotico di tutta la pittura rococò francese. La tela raffigura una ragazza nuda sdraiata su un divano in una stanza fastosamente arredata.

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François Boucher
Ritratto eseguito da Gustav Lundberg nel 1741 (collezione privata)

L’ARTISTA

François Boucher (Parigi, 29 settembre 1703 – Parigi, 30 maggio 1770) è stato un pittore francese. Nasce a Parigi da Nicolas, modesto pittore, incisore e disegnatore di ricami con il quale apprende le prime tecniche pittoriche e di stampa. Nel 1721 entra nello studio di François Lemoyne (1688-1737), che aveva ottenuto la prestigiosa carica di “primo pittore del re”, godendo delle migliori commissioni di Luigi XIV e della corte francese; qui resta pochi mesi, avendone assorbito in fretta lo stile esemplato dalla scuola veneziana dei Ricci, dei Pellegrini e della Carriera.

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Antoine Watteau – Imbarco per Citera

Imbarco per Citera di Antoine Watteau

IL DIPINTO

Pellegrinaggio a Citera è un’opera del 1717 di Antoine Watteau, saggio di ammissione per l’ingresso all’Accademia reale di Pittura; oggi è custodita al Louvre di Parigi. Nel 1718 l’autore preparò una nuova versione del quadro con evidenti differenze, cui donò il titolo di Imbarco per Citera: questa divenne proprietà di Federico II di Prussia, mentre oggi è custodita al Castello di Charlottenburg di Berlino.

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Jean Antoine Watteau

L’ARTISTA

Jean Antoine Watteau (Valenciennes, 10 ottobre 1684 – Nogent-sur-Marne, 18 luglio 1721) è stato un pittore francese. Formatosi nella sua città natale, Valenciennes, presso Jacques-Albert Gérin si trasferì a Parigi dove studiò la pittura olandese e conobbe i fiamminghi Vleughels e Spoede. Fatta eccezione per la Vera gaiezza (1702-1703: Valenciennes, Musée des Beaux-Arts), le sue prime opere sono conosciute solo da incisioni. Presso i mercanti d’arte e di stampe di Rue Saint-Jacques, Pierre II Mariette e suo figlio Jean, Watteau studiò le opere di Tiziano, Rubens, Jacques Callot e fu probabilmente in quest’ambiente che incontrò il pittore di costumi e scene teatrali Claude Gillot, che lo ammise presso la sua bottega nel 1703, bottega in cui Watteau rimase fino al 1707-08.

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