Pietro Bianchi – Basilica reale pontificia di San Francesco di Paola

La basilica di San Francesco di Paola

IL DIPINTO

La basilica reale pontificia di San Francesco di Paola è una basilica minore di Napoli, ubicata in piazza del Plebiscito, nel centro storico; è considerata uno dei più importanti esempi di architettura neoclassica in Italia. L’arrivo di Gioacchino Murat a Napoli coincise con l’inizio di un progetto di riassetto urbanistico della città: in particolare, questo interessò quella zona periferica, che diventerà in seguito piazza del Plebiscito, sede di numerosi conventi e giardini, nonché luogo frequentato da malviventi. Il generale francese ordinò quindi l’abbattimento di tutti gli edifici e la costruzione di una piazza che avrebbe dovuto prendere il nome di Gran Foro Gioacchino: tra i progetti presentati venne scelto dal Consiglio degli Edifici Civili, in assenso con l’architetto di Casa Reale Antonio De Simone, quello di Leopoldo Laperuta, il quale proponeva l’edificazione di un porticato con al centro un’aula circolare da utilizzare come sede di assemblee popolari.

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L’ARTISTA

Pietro Bianchi (Lugano, 26 marzo 1787 – Napoli, 28 dicembre 1849) è stato un architetto, ingegnere e archeologo svizzero-italiano. Di origini luganesi, e artisticamente italiano, divenne allievo di Luigi Cagnola all’Accademia di Milano, e la sua opera più celebre è la chiesa di San Francesco di Paola, a Napoli; ispirata alle forme del Pantheon di Roma, la basilica fu costruita tra il 1817 e il 1846 a coronamento della Piazza del Plebiscito e ha anche disegnato un palazzo a Varese.

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Andrea Appiani – Ritratto di Giambattista Bodoni

Ritratto di Giambattista Bodoni

IL DIPINTO

Il ritratto di Giambattista Bodoni, realizzato da Andrea Appiani è un dipinto ad olio su tela (60,3 x 51,2 cm) eseguito nel 1799 e conservato presso la Galleria nazionale di Parma. Il ritratto rappresenta Giambattista Bodoni, celebre incisore, tipografo e stampatore parmense. Con pennellata fluida e sintetica l’intellettuale è inquadrato a mezzo busto su uno sfondo compatto incorniciato da un’aura di prestigio e di nobiltà, che viene connotata in particolare nei lineamenti del viso, nelle sopracciglia aggrottate, nelle labbra carnose e nello sguardo deciso.

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Autoritratto, Pinacoteca di Brera

L’ARTISTA

Giovanni Andrea Melchiorre Appiani (Milano, 31 maggio 1754 – Milano, 8 novembre 1817) è stato un pittore italiano. Alfiere del neoclassicismo in Italia, fu uno dei maggiori esponenti di quel periodo compreso tra l’Illuminismo e le vicende napoleoniche, grazie alla specificità espressiva del suo stile, vero e proprio trait d’union tra la morbidezza del tratto leonardesco e la grazia del classicismo. Nel 1807 viene nominato direttore della Pinacoteca di Brera.

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Edwin Lutyens – Rashtrapati Bhavan

L’ARCHITETTURA

Rashtrapati Bhavan è la residenza ufficiale del Presidente dell’India. Può sia riferirsi alla sola residenza (di 340 stanze) che ospita gli appartamenti presidenziali, saloni, camere degli ospiti ed uffici, sia all’intera tenuta di 130 ettari che include i giardini moghul presidenziali, ampi spazi aperti, gli alloggi del personale, le scuderie, gli uffici secondari ed altri edifici compresi nelle mura perimetrali. Per fare un paragone, l’intero complesso della Casa Bianca negli Stati Uniti è 17 volte più piccolo. È la terza residenza più estesa di un capo di Stato del mondo dopo il Palazzo del Quirinale a Roma e Ak Saray ad Ankara.

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Edwin Landseer Lutyens

L’ARCHITETTO

Sir Edwin Landseer Lutyens (Londra, 29 marzo 1869 – Londra, 1º gennaio 1944) è stato un architetto e designer britannico, noto per la fantasia con cui adattò gli stili architettonici tradizionali alle esigenze della sua epoca. Progettò molte case di campagna inglesi. Fu incaricato, inoltre, di progettare l’impianto urbanistico di Nuova Delhi. Figlio di Charles Henry Augustus Lutyens e Mary Theresa Gallwey, Edwin nacque a Londra, ma si trasferì in tenera età a Thursley (Surrey), dove trascorse la giovinezza. Lutyens studiò architettura alla South Kensington School of Art di Londra dal 1885 al 1887. Dopo il college fu assunto dallo studio degli architetti Ernest George e Harold Peto, dove incontrò per la prima volta Sir Herbert Baker. L’artista morì a Londra nel 1944 all’età di 74 anni.

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Bertel Thorvaldsen – Le tre Grazie

Le Grazie con Cupido

LA SCULTURA

Le tre Grazie, o Le Grazie con Cupido, è un gruppo scultoreo in marmo realizzato dallo scultore Alberto Thorvaldsen (1770-1844) in diverse esecuzioni. L’esemplare scolpito nel 1820-1823 è esposto al Museo Thorvaldsen di Copenaghen in Danimarca. Il soggetto mitologico delle Grazie ricorre nella produzione scultorea di Thorvaldsen nell’arco di tutta la vita; a cominciare dalla prima realizzazione del 1804, lo scultore ritorna sul tema nel 1817, nel 1819, nel 1821 e, ormai in età avanzata, con il gesso conservato all’Accademia di San Luca di Roma, nel 1842.

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Joseph-Marie Vien

L’ARTISTA

Bertel Thorvaldsen, noto in Italia come Alberto Thorvaldsen o anche Thorwaldsen, (Copenaghen, 17 novembre 1770 – Copenaghen, 24 marzo 1844), è stato uno scultore danese, esponente del Neoclassicismo e maggior rivale di Canova. Operò principalmente a Roma, sua patria artistica adottiva. La sua fama fu grandissima fra i contemporanei e pari a quella di Canova; nel tempo il giudizio critico sulla sua opera si è limitato riconoscendole un valore meramente culturale.

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Jean-Auguste-Dominique Ingres – La grande odalisca

La grande odalisca

IL DIPINTO

La grande odalisca (La grande odalisque) è un dipinto a olio su tela (88,9 cm×162,56 cm) di Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato nel 1814 e conservato dal 1899 nel museo del Louvre di Parigi. Sebbene sia stata pesantemente criticata per le sue fattezze sproporzionate al Salon del 1819, anno della sua prima esposizione, l’opera ricevette un consenso unanime positivo dopo un arco di tempo di circa dieci anni. Riferendosi al dipinto il professore d’arte Robert Rosenblum la definì: «Una pigra creatura dell’harem, i cui piedi non sono mai stati segnati o sporcati dall’uso, l’odalisca è presumibilmente in mostra passiva per il nostro diletto… Giace reclinata nel lusso ovattato, carezzata da rasi, sete, pellicce e piume.»

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Jean-Auguste-Dominique Ingres

L’ARTISTA

Jean-Auguste-Dominique Ingres (Montauban, 29 agosto 1780 – Parigi, 14 gennaio 1867) è stato un pittore francese, considerato uno dei maggiori esponenti della pittura neoclassica. Nacque a Montauban, in Francia, primo di sette fratelli (cinque dei quali sono sopravvissuti al periodo neonatale). Il padre, Jean-Marie-Joseph Ingres (1755–1814), era un decoratore e miniatore non privo di talento; la madre, Anne Moulet (1758–1817), era invece la figlia quasi analfabeta di un parrucchiere. La formazione di Ingres avvenne nell’ambito artistico francese sotto la guida del padre, che fu in grado di valorizzare il precoce talento del figlio introducendolo all’esercizio del disegno. A partire dal 1786 iniziò a seguire le lezioni dell’École des Frères de l’Éducation Chrétienne locale; Ingres frequentò la scuola sino a quando venne chiusa a causa di alcuni tumulti popolari che già preludevano allo scoppio della Rivoluzione Francese.

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Cosimo Morelli – Palazzo Braschi

Palazzo Braschi – Museo di Roma

IL PALAZZO

Palazzo Braschi è un palazzo di Roma, sito nel rione Parione, compreso tra piazza San Pantaleo, via San Pantaleo, via della Cuccagna, via di Pasquino e piazza Navona. Ospita al suo interno il museo di Roma dal 1952. Per volere di papa Pio VI il vecchio palazzo fu demolito nel 1791 e su committenza del principe Luigi Braschi-Onesti, nipote del pontefice, fu eretto un nuovo edificio, progettato dall’architetto imolese Cosimo Morelli. I lavori si interruppero nel 1798 a causa della morte del papa e ripresero nel 1802, concludendosi due anni dopo. Il palazzo rappresenta uno degli ultimi esempi del nepotismo pontificio, infatti per la costruzione furono impiegati anche fondi provenienti dalla Chiesa.

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Francesco Cosimo Cassiano Morelli

L’ARCHITETTO

Francesco Cosimo Cassiano Morelli (Imola, 6 ottobre 1732 – ivi, 26 febbraio 1812) è stato un architetto italiano. Nella sua vita costruì 40 chiese, tra cui varie cattedrali, undici teatri e palazzi in tutto lo Stato Pontificio. La sua opera fu espressione emblematica del trapasso dal gusto arcadico del tardo barocco a quello più asciutto dello stile neoclassico, al quale tuttavia non aderì in senso strettamente antichizzante.

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Luigi Acquisti – La statua del cane Tago

LA SCULTURA

La statua del cane Tago fu commissionata nel 1777 all’artista forlivese Luigi Acquisti dal marchese Tommaso de’ Buoi per celebrare la fedeltà del proprio cane di razza weimaraner il quale, per la gioia di veder rincasare il padrone dopo una lunga assenza, si sporse dal davanzale della finestra fino a cadere e quindi morire. La statua di terracotta fu collocata proprio sulla finestra di Casa de’ Buoi, l’ex sede del Settore Sistema culturale, giovani e Università del Comune di Bologna, nel cortile interno del numero 24 di via Oberdan. Lì rimase per oltre 200 anni, esposta alla curiosità del bolognesi ma anche alle intemperie.

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L’ARTISTA

Luigi Antonio Acquisti (Forlì, 1745 – Bologna, 1823) è stato uno scultore italiano, noto soprattutto per le sue opere in stile neoclassico. Ricevette le prime impressioni di opere scultoree nella sua città natale, dove poté ammirare, tra l’altro, capolavori di Antonio Rossellino, di Francesco di Simone Ferrucci da Fiesole, di Tommaso Fiamberti. Si recò quindi a studiare all’Accademia pontificia di Bologna, sotto l’influenza di Giuseppe Maria Mazza e di Angelo Piò, ed eseguì in quella città le sue prime opere. Trasferitosi, agli inizi del XIX secolo, a Roma, vi assorbì lo stile del Neoclassicismo, soprattutto ad opera di Antonio Canova, abbandonando il precedente stile settecentesco. Nel 1803 venne ammesso nell’Accademia di San Luca. È sepolto alla Certosa di Bologna.

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Jacques-Louis David – Il giuramento degli Orazi

Le Serment des Horaces

IL DIPINTO

Il giuramento degli Orazi (Le Serment des Horaces) è un dipinto a olio su tela (330 × 425 cm) del pittore francese Jacques-Louis David, realizzato nel 1784 e conservato nel Musée du Louvre di Parigi; è considerato il manifesto del Neoclassicismo. Il dipinto è tratto da una leggenda romana, secondo cui, durante il regno di Tullio Ostilio, per decidere l’esito della guerra di Roma e Alba Longa, tre fratelli romani (gli Orazi) si dovettero scontrare con tre fratelli di Alba Longa (i Curiazi). Dei Curiazi non sopravvisse nessuno mentre dei tre Orazi uno riuscì a ritornare sancendo la vittoria di Roma. Il tema del giuramento degli Orazi è tratto dalla narrazione storica di Tito Livio e dalla tragedia Horace di Corneille.

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Jacques-Louis David
Autoritratto

L’ARTISTA

Jacques-Louis David (Parigi, 30 agosto 1748 – Bruxelles, 29 dicembre 1825) è stato un pittore e politico francese. Dopo una formazione ricevuta in un ambito culturale tradizionale, ancora seguendo il gusto rococò, Jacques-Louis David ottenne l’ambitissimo Prix de Rome che, nel 1775, gli permise di raggiungere l’Italia. Il quinquennale soggiorno romano fu per lui un periodo tormentato e difficile, poco soddisfacente dal punto di vista creativo eppure ricco di esperienze fondamentali, come lo studio diretto dell’arte classica, la scoperta dell’arte rinascimentale (Leonardo, Michelangelo e Raffaello) e barocca (Caravaggio) e, verosimilmente, la conoscenza degli scritti di Winckelmann, Mengs e altri teorici del Neoclassicismo, di cui David divenne il capofila in Francia.

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Nicolas Poussin – Peste di Azoth

La peste di Azoth

IL DIPINTO

La peste di Azoth è un dipinto di Nicolas Poussin risalente al 1631, custodito al Louvre. L’opera fu eseguita da Poussin per Fabrizio Valguarnera, un nobile palermitano; ebbe diversi proprietari fino ad essere acquistata dal cardinale Richelieu, per poi confluire nelle raccolte di Luigi XIV. Il dipinto fu acquistato dal Valguarnera, insieme al Regno di Flora dello stesso pittore francese (e a molti altri quadri di altri autori), probabilmente con i proventi di un furto. Ne scaturì un clamoroso caso giudiziario, in cui lo stesso Poussin fu chiamato a deporre come testimone. Una copia di alta qualità dell’opera, forse una replica dello stesso Poussin, si trova nel Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona.

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Autoritratto

L’ARTISTA

Nicolas Poussin, noto in Italia anche come Niccolò Pussino (Les Andelys, 15 giugno 1594 – Roma, 19 novembre 1665), è stato un pittore francese. Di piena impostazione classica, nel suo lavoro sono caratteristiche predominanti chiarezza, logica e ordine. Fino a tutto il XX secolo fu il riferimento prevalente per artisti con orientamento classicista, come Jacques-Louis David, Ingres e Nicolas-Pierre Loir. Nato in una famiglia borghese nei pressi di Andelys, in Normandia, lasciò a diciotto anni la dimora familiare in seguito alla disapprovazione dei genitori per la scelta della carriera di pittore. Seguirono diversi brevi soggiorni in atelier di pittori dove, però, era considerato un artista autodidatta, non avendo seguito corsi accademici d’arte. Si guadagnò da vivere, quindi, con qualche commissione; in particolare, assieme a Philippe de Champaigne lavorò alla decorazione del Palais du Luxembourg.

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Jacques-Louis David – Amore e Psiche

Amore e Psiche

IL DIPINTO

Amore e Psiche (chiamato anche Cupido e Psiche) è un dipinto di Jacques Louis David; prodotto nel 1817 durante il suo periodo di esilio a Bruxelles dopo la caduta di Napoleone Bonaparte. Durante la sua prima esposizione pubblica ad una mostra svoltasi al museo di Bruxelles, la pittura ha sorpreso i contemporanei anche a causa di un trattamento realistico e mai banale della figura di Cupido.

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Jacques-Louis David
Autoritratto

L’ARTISTA

Jacques-Louis David (Parigi, 30 agosto 1748 – Bruxelles, 29 dicembre 1825) è stato un pittore e politico francese. Dopo una formazione ricevuta in un ambito culturale tradizionale, ancora seguendo il gusto rococò, Jacques-Louis David ottenne l’ambitissimo Prix de Rome che, nel 1775, gli permise di raggiungere l’Italia. Il quinquennale soggiorno romano fu per lui un periodo tormentato e difficile, poco soddisfacente dal punto di vista creativo eppure ricco di esperienze fondamentali, come lo studio diretto dell’arte classica, la scoperta dell’arte rinascimentale (Leonardo, Michelangelo e Raffaello) e barocca (Caravaggio) e, verosimilmente, la conoscenza degli scritti di Winckelmann, Mengs e altri teorici del Neoclassicismo, di cui David divenne il capofila in Francia.

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