Biblioteca Regionale di Messina: “Il Maggio dei Libri”- “Il libro…la nostra libertà”. 

Biblioteca Regionale di Messina – Quattordicesima edizione della campagna nazionale di promozione alla lettura “Il Maggio dei Libri”- “Il libro…la nostra libertà”. Palinsesto eventi programmati – dal 23 aprile al 31 maggio 2024.

L’opera “Insegnami a volare” realizzata dall’illustratrice Nicole Tecchio, vincitrice del contest “Disegniamo il Maggio”, indetto dal Festival internazionale del fumetto, animazione, cinema e games “Romics”, potrebbe ben rappresentare la linea di azione della Biblioteca Regionale di Messina.

Guardando in prospettiva “a volo d’uccello”- per rimanere in tema- in occasione della quattordicesima edizione de Il Maggio dei Libri, si è realizzato un palinsesto che sotto l’egida “Se leggi ti lib(e)ri” possa abbracciare i tre filoni in cui è declinato il tema principale: “Lib(e)ri di conoscere”    “Lib(e)ri di sognare”     “Lib(e)ri di creare”.

Il programma, racchiuso sotto l’intitolazione “Il libro…la nostra libertà”, prevede ogni venerdì di maggio interessanti e accattivanti appuntamenti culturali.



Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’iniziativa in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere all’Autrice.
Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO: Ufficio Relazioni con il Pubblico
                  tel.090674564

Alla Fondazione Magnani-Rocca scoppia la Munari-mania

Scoppia la Munari-mania. Un trionfo di pubblico senza precedenti alla Fondazione Magnani-Rocca per la mostra “Bruno Munari. Tutto”. E c’è anche un nuovo progetto multimediale.
Mamiano di Traversetolo, Parma — La Fondazione Magnani-Rocca celebra il successo straordinario della più grande mostra mai dedicata a una delle figure più iconiche del design e della comunicazione visiva del XX secolo quale fu Bruno Munari.

BRUNO MUNARI. TUTTO
Fondazione Magnani-Rocca
Mamiano di Traversetolo – Parma
16 marzo – 30 giugno 2024

Inaugurata il 16 marzo e aperta fino al 30 giugno 2024, la mostra sta attraendo un pubblico numerosissimo da tutta Italia, stabilendo un nuovo record per il museo e affermandosi come la più significativa degli ultimi quindici anni.
Un evento che sta catturando l’interesse degli appassionati di design, architettura e discipline creative e artistiche ma anche di numerose famiglie e figure educative, che riconoscono in Munari un innovatore della pedagogia e dell’Arte contemporanea. Qui il genio di Munari è raccontato non in ordine strettamente cronologico, ma per concetti e attitudini, dimostrando le interconnessioni tra i diversi lavori nelle differenti discipline: arte, design industriale e pedagogia.

La mostra “Bruno Munari. Tutto” alla Fondazione Magnani-Rocca (Mamiano di Traversetolo, Parma) è aperta per tutto il ponte del 25 aprile, anche mercoledì 1° maggio, offrendo un’ulteriore opportunità per visitare e vivere questa celebrazione di creatività e innovazione.

Per informazioni su orari visite guidate è possibile visitare www.magnanirocca.it

Alla Magnani-Rocca, nuovo progetto creativo – In questo periodo di fervente innovazione culturale e creativa, la Fondazione lancia un nuovo entusiasmante progetto: “La Villa dei Capolavori”, un podcast che è anche un’audioguida d’autore curata da Altremuse  il nuovo canale vocale della Fondazione Magnani-Rocca racconta la grande Arte all’interno del Museo e anche nel Mondo.

La prima stagione è a cura di Altremuse, il collettivo di storiche dell’arte, curatrici e creator digitali che oggi è diventato un media di divulgazione che è anche una rivista cartacea. Voci giovani, competenti, pop e irriverenti al punto giusto.

Il Podcast “La Villa dei Capolavori” si può vivere in due modi diversi. Per chi si trova al Museo è un’esperienza coinvolgente che svela, sala per sala, curiosità e retroscena che riguardano le opere e i più grandi artisti di ogni epoca come Tiziano, Canova, Monet, Cézanne, Goya, Burri, de Chirico, e altri miti della storia dell’Arte presenti nella collezione della Fondazione Magnani-Rocca.

Per chi lo ascolta al di fuori dalla Villa, ovunque si trovi nel mondo, è invece una serie di episodi emozionanti che raccontano di una Collezione straordinaria e di Luigi Magnani, l’uomo che l’ha resa possibile mettendo insieme alcune delle più importanti opere della Storia dell’Arte. Ascoltalo qui

In arrivo le prossime stagioni – Nuovi creator stanno lavorando alle prossime stagioni per raccontare la grande Arte attraverso, temi, mostre, approfondimenti.

Il progetto ideato da Kreativehouse è frutto della sperimentazione di nuovi linguaggi digitali ed è scritto e curato da Altremuse, segnalate dal Giornale dell’Arte tra 30 under 30 della creatività del futuro.

Il nuovo progetto podcast “La Villa dei Capolavori”, rappresenta il culmine dell’impegno della Fondazione Magnani-Rocca per la promozione culturale attraverso tecnologie innovative e media vocali, rendendo l’arte accessibile su scala mondiale. Con questo progetto, realizzato con il contributo di Regione Emilia Romagna e di Crédit Agricole Italia, la Fondazione Magnani-Rocca intende stabilire un nuovo standard per la comunicazione culturale, utilizzando la tecnologia dei media vocali per raggiungere e coinvolgere il pubblico in modi precedentemente inesplorati.

La Fondazione Magnani-Rocca tra le Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna – Il progetto delle audioguide/podcast della Villa dei Capolavori è realizzato grazie alla legge regionale 2/2022 per il riconoscimento e la valorizzazione delle abitazioni e degli studi di esponenti del mondo della storia, della cultura, delle arti, della politica, della scienza e della spiritualità, denominate “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”.

La Fondazione Magnani-Rocca, con la mostra “BRUNO MUNARI TUTTO”, la collezione permanente, il parco romantico, è aperta per tutto il Ponte del 25 aprile con orario continuato 10-19 (venerdì 26 aprile orario 10-18). 

Giovedì 25 e domenica 28 aprile ore 11.30, 12, 16, 17, venerdì 26 aprile ore 16.30, sabato 27 aprile ore 16.30 e 17, per chi lo desidera, è possibile visitare la mostra con guida specializzata prenotando a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentandosi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo ingresso € 14, costo guida € 5.

Per il solo ingresso non occorre prenotare, i biglietti si acquistano all’arrivo.

La mostra dedicata a Bruno Munari è realizzata grazie al contributo di: FONDAZIONE CARIPARMA, CRÉDIT AGRICOLE ITALIA
Media partner: Gazzetta di Parma, Kreativehouse.
Con la collaborazione di: AXA XL Insurance e Aon
Angeli Cornici, Bstrò, Cavazzoni Associati, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.


BRUNO MUNARI. TUTTO
Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dal 16 marzo al 30 giugno 2024. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto anche 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno. Lunedì chiuso, aperto Lunedì di Pasqua.
Ingresso: € 14 valido anche per le Raccolte permanenti e il Parco romantico – € 12 per gruppi di almeno quindici persone – € 5 per le scuole e sotto i quattordici anni. Il biglietto comprende anche la visita libera agli Armadi segreti della Villa. Per meno di quindici persone non occorre prenotare, i biglietti si acquistano all’arrivo alla Fondazione.
Informazioni e prenotazioni gruppi:
tel. 0521 848327 / 848148   info@magnanirocca.it   www.magnanirocca.it   
Il sabato ore 16.30 e la domenica e festivi ore 11.30, 16, 17, visita alla mostra ‘Munari’ con guida specializzata; è possibile prenotare a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 19 (ingresso e guida).
 
Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Tel. 049663499
Referente Simone Raddi: simone@studioesseci.net

EMIR & HIS BAND: ‘Honky Tonk Fever’, il primo videoclip dall’album ‘Electric Honky Tonk’

EMIR & HIS BAND:
‘HONKY TONK FEVER’,  IL PRIMO VIDEOCLIP DALL’ALBUM ‘ELECTRIC HONKY TONK’ 

Da venerdì 19 aprile è disponibile nelle radio e in tutti i digital stores il nuovo singolo con videoclip di ‘Honky Tonk Fever‘, il primo estratto dall’album ‘Electric Honky Tonk‘. Emir & His Band è una realtà italiana consolidata nell’ambito dell’american music che si muove tra honky tonk, swing e country, elementi fondanti delle sonorità americane degli anni ’50. La genuinità di Emir Trerè e la sua band si manifesta già al primo ascolto, dove emerge la padronanza del tipico linguaggio della musica statunitense, propria del profondo Sud dove country music e blues hanno avuto la loro fusione per dar vita al rock’n’roll. Un sound maturo che ha preso forma nei tanti viaggi che Emir ha fatto negli USA, tra Tennessee, Texas e California, dove ha potuto carpire i “trucchi del mestiere” dai grandi guitar pickers incontrati e con i quali, spesso, ha avuto l’onore di condividere il palco.

‘Honky Tonk Fever’ è una composizione originale che rappresenta pienamente l’anima della band bolognese Emir & His Band, che annuncia: «Honky Tonk Fever racconta una tipica serata americana che quando inizia sei già triste, perché sai che finirà» e «l’ispirazione arriva dall’atmosfera che si respira all’American Legion Post 82 di Nashville, tra cordialità, lustrini, balli e fiumi di birra.».

Il brano è estratto dal recente album ‘Electric Honky Tonk’, compendio di una serie di passioni iniziate con l’ascolto giovanile della colonna sonora del film “Un pugno di dollari”, composta da Ennio Morricone.

Lo swing e la Country music degli anni ’50 e ’60, il boogie e il rock’n’roll sono l’anima di questo album che suona vintage come fosse stato registrato nei celebri studi della RCA di Nashville, e non in quelli di Roberto Villa a Forlì.

Electric Honky Tonk’ si compone di dieci tracce, tre delle quali uscite dalla penna di Emir, mentre le restanti cover si possono definire “out of the box”, ovvero canzoni per nulla celebri e da classifica ma molto rappresentative di un suono che il terzetto ha voluto far suo.

Emir & His Band

Emir Trerè (chitarra e voce), bolognese, classe 1992, è nato con la passione per il mondo americano, grazie al padre.

All’età di 12 anni imbraccia la sua prima chitarra e da lì fino ad arrivare a fare il primo di tanti voli negli USA per restare folgorato dal suono degli anni ’50 è un attimo, e le iniziali contaminazioni vintage delle canzoni di Johnny Cash e Hank Williams verranno arricchite grazie al confronto con esponenti di spicco della scena r’n’r, country e blues locale.

Al suo fianco la sezione ritmica composta da Manuel Cucaro alla batteria, e Luca Pasotti al basso e seconda voce. Entrambi sono provenienti da differenti ambiti musicali, ma contagiati dall’energia e dal sound di Emir Trerè.

Facebook: www.facebook.com/emirtrere
Instagram: www.instagram.com/emir_trere/?hl=it
YouTube: www.youtube.com/@emirtrere
Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/2hgqVp8NZWz1GY7WmzPFVG

Email: emirtrere@gmail.com


Ufficio Stampa A-Z Press
info@a-zpress.com

Il programma del 26 aprile di ARTEVENTO CERVIA

Prosegue ARTEVENTO CERVIA

La 44° edizione del Festival più colorato della Romagna continua con lo spettacolo del campionato di volo acrobatico Cervia’s Cup, il Glitch Mob, la presentazione de “Il millepiedi di Iqbal” e della tradizione dell’aquilone sonoro con l’artista vietnamita Quan Hang Cao. Il programma di venerdì 26 aprile 2024.



INFORMAZIONI UTILI
44° ARTEVENTO CERVIA FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’AQUILONE
DOVE: Cervia, Spiaggia di Pinarella e altre location
QUANDO: dal 20 aprile al 1° maggio 2024
 
CONTATTI
SITO: https://artevento.com/
FACEBOOK: https://www.facebook.com/festivalaquilonecervia/
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/artevento_cervia_kite_festival/
YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCCQv-5MAJEy-2DTIF57-6Fw/featured
 
UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

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Rovigo, Palazzo Roncale: Matteotti, una Storia di tutti

È un Matteotti a tutto tondo quello che emerge nella mostra proposta ed organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comitato Provinciale per il Centenario di Matteotti, mostra che rappresenta uno dei momenti più alti delle Celebrazioni nazionali nei 100 anni dalla morte dello statista rodigino.

Rovigo, Palazzo Roncale

GIACOMO MATTEOTTI (1885 –1924). Una Storia di tutti

Mostra a cura di Stefano Caretti

All’interno delle diverse iniziative territoriali e nazionali, va ricordato anche il restauro e nuovo allestimento della Casa Museo dello statista a Fratta Polesine, Casa Museo che, nella sua nuova veste, aprirà i battenti al pubblico proprio il 10 giugno, in concomitanza con la giornata commemorativa nazionale.

“La sua denuncia della nascente dittatura, atto di coraggio già di per sé meritevole di essere tramandato come esempio, lo consacrò alla memoria dell’antifascismo durante e dopo il Ventennio, facendogli assumere tratti eroici” sottolinea Stefano Caretti curatore della mostra

 “Al di là dall’aspetto celebrativo, l’esposizione – afferma il curatore – ha l’obiettivo di ricollocare la storia del deputato all’interno del contesto polesano, dove nacque e visse gran parte della sua breve esistenza, un luogo in cui potevano leggersi, estremizzati, fenomeni comuni al resto d’Italia, come la povertà, l’emigrazione, la conflittualità sociale prima, le violenze del dopoguerra poi. Fu probabilmente quello sguardo sempre rivolto al suo territorio che permise a Matteotti di cogliere prima di altri i segni dei tempi.

L’angolo tra il Lungotevere e via Scialoia dove l’auto dei sicari attendeva il passaggio di Matteotti.

Nato a Fratta Polesine – da una famiglia molto agiata – aderì presto al socialismo e via via intensificò il suo impegno politico nel Partito e nell’amministrazione locale, assumendo sempre le conseguenze dell’espressione forte e pubblica delle proprie posizioni, spesso controcorrente e visionarie: dalle polemiche giornalistiche, al limite della diffamazione e della minaccia, fino alla condanna per disfattismo.

Pacifista convinto, dopo il confino in Sicilia, nel dopoguerra, venne eletto deputato, rinvigorendo le denunce alle crescenti violenze del fascismo, fino al suo clamoroso rapimento e omicidio compiuto il 10 giugno del 1924.

Il percorso espositivo propone un confronto tra il contesto sociale e culturale dell’epoca e le idee, e gli episodi, della vita di Matteotti, così da evidenziare le influenze e le peculiarità delle sue scelte, dando la possibilità al visitatore di inquadrare la sua azione nelle corrette coordinate spaziali e temporali.

La storia di Giacomo Matteotti è e deve essere considerata, soprattutto, una storia di tutti.

Per questo il compito principale della mostra è quello di promuovere la conoscenza della società italiana dell’epoca e, quindi, delle complesse dinamiche che portarono all’instaurarsi della dittatura, al fine di evitare che gli errori commessi in passato possano ripetersi in futuro”.

Su queste premesse, il percorso espositivo in Palazzo Roncale accompagna il visitatore ad approfondire una serie di precisi temi. Ad iniziare dall’ambiente in cui Giacomo è nato. Il titolo che il professor Caretti ha scelto per questa sezione è indicativo: “Ville e tuguri: Matteotti e il Polesine“: Il focus successivo la mostra lo riserva a “Velia Titta e la sua famiglia. La Belle Époque europea“, per ricordare l’amore sbocciato tra Giacomo e Velia, giovane di eccellente famiglia, sorella del celebre baritono Titta Ruffo. 

Appena tredicenne Giacomo si iscrive alla gioventù socialista e nel 1904 al partito. Colpito dall’estrema miseria in cui sopravviveva la popolazione rurale del Polesine. Ed è a queste sue lotte sociali che è riservata la terza sezione della mostra: “Dall’impegno sul territorio al socialismo“.

 “Per la guerra o per la guerra alla guerra”, tema della successiva sezione, documenta la profonda avversione di Matteotti alla guerra, presentata come “santa e rivoluzionaria”.

Come racconta la sezione “Nella guerra, in trincea e lontano dal fronte“, Matteotti, all’entrata dell’Italia nel conflitto, continua la sua opposizione in tutte le sedi in cui gli è ancora concesso esprimerla. Nonostante fosse stato riformato e congedato, viene arruolato e poi inviato al confino in Sicilia dove si adopera con la Croce Rossa per il rientro di prigionieri.

Il dopoguerra in Parlamento” ricorda l’elezione avvenuta nel 1919 e nuovamente nel ’21 e nel ’24 nel collegio Rovigo-Ferrara. La sua attività di parlamentare viene riconosciuta come “indefessa e onnipresente”. Sono anni in cui Matteotti matura la necessità di arrivare agli Stati Uniti d’Europa.

Capendo la natura totalitaria del fascismo vi si oppone strenuamente. Pubblica Un anno di dominazione fascista, volume che irrita Mussolini e il Regime.

L’epilogo del suo percorso parlamentare è illustrato nella successiva sezione riservata a “I congressi socialisti e la Marcia su Roma“. In essa rivivono gli anni fatidici dal Congresso Socialista di Livorno del 1921, del successivo di Roma nel ’22 e, nell’ottobre dello stesso anno, la Marcia su Roma: con il benestare del re il fascismo, forza antipartitica, diventava istituzionale. Quella di Matteotti, in Parlamento, sarà la voce più forte dell’opposizione.

La Lancia Kappa targata Roma 55-12169 usata da Dumini, Volpi, Viola, Malacria e Poveromo per il sequestro di Giacomo Matteotti

Il 10 giugno del ’24 questa voce scomoda venne fatta tacere per sempre. Matteotti fu rapito. Il suo corpo, straziato e denudato, verrà ritrovato il 16 agosto in una fossa a Riano Flaminio. Intanto il 27 giugno le opposizioni parlamentari mettono in atto la secessione dell’Aventino. Mussolini passa alla controffensiva e, a partire dall’anno successivo, approva senza ostacoli le “leggi fascistissime”. Nel novembre del ’26 i deputati dell’Aventino vengono dichiarati decaduti dal mandato parlamentare.

L’ultima sezione in mostra è dedicata al processo “beffa” di Chieti. Il “processo” dura appena una settimana, ben presidiato dai fascisti, dimostrandosi essere null’altro che una autentica “farsa”, come avrebbe scritto Turati a Velia Matteotti, una “beffa atroce… evidentemente concordata”.

“La denuncia della nascente dittatura, atto di coraggio già di per sé meritevole di essere tramandato come esempio, consacrò Matteotti alla memoria dell’antifascismo durante e dopo il Ventennio, facendogli assumere tratti eroici”, chiosa Stefano Caretti curatore della mostra.


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