Nel cuore di Parco Sempione una serra urbana per il design del futuro

La visione audace di Design Society arriva alla Milano Design Week per raccontare il rapporto tra creatività, innovazione e design: dal 15 al 21 aprile, Piazza del Cannone cambia volto per ospitare Design Society organizzato da We Are You, PermessiOK e Privitera Eventi, nato con l’obiettivo di plasmare un punto d’incontro per la comunità creativa che accompagnerà tutta la settimana della design week anche di sera.

Nel cuore di Parco Sempione una serra urbana per il design del futuro: al Fuorisalone 2024 arriva Design Society
 
Dal 15 al 21 aprile, Piazza del Cannone diventa punto di incontro aperto e dedicato a tutta la città, con eventi, workshop, talk e mostre dedicate al rapporto tra design e nuove tecnologie

Nel polmone verde di Milano, all’interno di una suggestiva serra vetrata realizzata da Privitera Eventi – leader nel settore delle coperture scenografiche e degli eventi –  al via una sette giorni con un programma ricco di eventi, conferenze e iniziative interattive, create in collaborazione con artisti, designer e innovatori per coinvolgere la comunità e ispirare una nuova generazione di pensatori creativi e consapevoli ad un approccio che sappia unire armoniosamente tradizione e modernità, rispettando il passato e strizzando l’occhio all’avanguardia tecnologica.

Dalla mattina al tramonto, Piazza del Cannone diventerà un laboratorio di innovazione, dove verranno esplorate soluzioni che utilizzano l’intelligenza artificiale, materiali ecocompatibili e tecnologie a basso impatto ambientale, dimostrando che sostenibilità e tecnologia possono coesistere in armonia: Privitera Eventi, Makers Hub e Garage Italia Customs – HUB creativo che interpreta in modo unico il concetto di new luxury e, in occasione di Design Society, esporrà alcuni prototipi di Spiaggina realizzate in collaborazione con Bonacina sono solo alcune delle realtà che arricchiranno il programma, proponendo discussioni sulle nuove tendenze nel design globale, iniziative educative per studenti e giovani designer, workshop su materiali ecocompatibili e design circolare e tanto altro ancora.

Design Society, però, è molto più di un progetto: è una filosofia, un approccio innovativo per aprire la strada del design a possibilità sempre più green: per l’edizione 2024 del Fuorisalone, Design Society ha collaborato con Design Open Spaces per la mostra “Shaped by Design” inserita in una grande serra illuminata che diventerà simbolo concreto di come l’utilizzo sapiente di tecnologie rispettose dell’ambiente sia un valore aggiunto al processo creativo di sviluppo di un prodotto di design, invitando gli spettatori a una riflessione sull’influenza del design stesso nella vita quotidiana, dal rapporto uomo-ambiente a quello tra sostenibilità-creatività, interfacciandosi con le installazioni di diversi artisti internazionali emergenti.

In tutte le giornate sarà dato ampio spazio a laboratori e visite guidate alle installazioni per appassionati di design, passanti curiosi e non solo; quest’anno Design Society apre le porte ai bambini e alla loro creatività: la mattinata di mercoledì 17 aprile sarà dedicata all’esposizione dei progetti inseriti nel programma “Green School” degli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’istituto Kids International School di Gallarate per l’ ideazione di un giardino verticale all’interno della nuovo complesso scolastico e all’elezione del progetto vincitore da parte degli alunni della primaria (evento chiuso al pubblico).

Nel pomeriggio, invece, tutti i bambini sono invitati al workshop in collaborazione con Burro Studio, che proporrà ai più piccoli la creazione di un’opera d’arte collettiva dove ognuno potrà sperimentare il proprio pensiero creativo attraverso l’uso libero ed espressivo del colore.

Ma non finisce qui: al termine di intense giornate dedicate al design Parco Sempione vedrà protagoniste le performance artistiche e musicali di Polifonic, Burro Studio BSR, Toy Tonics, Le Cannibale, YOUparti, Club Nation, Opal, Alzaya e B Party a cui tutta la comunità della Design Week è invitata a prendere parte.

“Design Society trasforma Piazza del Cannone – già punto storico e strategico di aggregazione culturale – in uno spazio dove la città può interfacciarsi in prima persona con il design. Per questo motivo, siamo orgogliosi di aver preso le redini di questo progetto che ha come obiettivo quello di aprire un dialogo su un nuovo modo di fare e vivere il design, mettendo al centro l’idea e la valorizzazione del contesto in cui viene inserito”. – afferma Fabio Carulli partner di We Are You.

L’accesso agli eventi è sempre gratuito fino ad esaurimento posti. Per rimanere aggiornati sul programma e accreditarsi al ricco palinsesto di appuntamenti di Design Society, è possibile visitare il sito: designsociety.it


About We Are You

We Are You èuna realtà dinamica operante nel settore eventi. Grazie a vent’anni d’esperienza, oggi riunisce in una realtà multidisciplinare una struttura unica nel suo genere, dove la parte creativa, strategica e progettuale è accompagnata da attività proprietarie. Attraverso lo scambio approfondito di contenuti artistici, conoscenze tecnologiche, imprenditoriali e culturali all’interno ed oltre suoi confini, attira, guida, diffonde e consolida brands nuovi ed esistenti, al fine di connetterli alla maggior parte delle persone ai quali sono rivolti.

About Permessi OK
Permessi OK, un marchio di Eroica srl, è l’unico servizio dedicato a semplificare e gestire la burocrazia degli eventi, pubblici o privati, permettendo ai clienti di concentrarsi sulla loro creatività. Risolve le incombenze burocratiche senza stress in 3 passaggi.

About Privitera Eventi
Privitera Eventi è un punto di riferimento nel settore della progettazione e costruzione di tensostrutture e allestimenti per ogni genere di manifestazione e di eventi – pubblici, aziendali e privati -, quali sfilate, convention, manifestazioni sportive e cerimonie.


Ufficio stampa – Disclosers
Isabella Castelli – isabella.castelli@disclosers.it
Caterina Tomenzoli – caterina.tomenzoli@disclosers.it

Fonte Nuova (RM): “La Piazza siamo Noi” per il Festival del Tempo 2024 – ESTEMPORANEA DI PITTURA iscrizioni

Il FESTIVAL DEL TEMPO 2024, promosso dall’Associazione culturale blowart con Iskra Cooperativa sociale onlus, Università Popolare Eretina, Create Book e Librinfestival, con il patrocinio del Comune di Fonte Nuova (RM), con il patrocinio di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto ONLUS e in collaborazione con la Proloco di Fonte Nuova, indice una ESTEMPORANEA DI PITTURA dal titolo “La Piazza siamo Noi” che si svolgerà il giorno 9 maggio 2024 in Piazza Federico Zeri – Fonte Nuova (RM). L’evento fa parte della V edizione del Festival del Tempo che avrà luogo dal 5 al 12 maggio 2024 nei comuni di Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova (RM). 

FESTIVAL DEL TEMPO 2024 – V edizione
ESTEMPORANEA DI PITTURA
“La Piazza siamo Noi”


9 MAGGIO 2024
Piazza Federico Zeri – Fonte Nuova (RM)


PREISCRIZIONI WHATSAPP 3494945612 ENTRO IL 5 MAGGIO

La partecipazione è gratuita. L’Estemporanea prevede due sezioni: la Sezione Junior, dedicata ai bambini e alle bambine della quarta e quinta elementare, e la Sezione Estemporanea, aperta dai 15 anni in su senza senza limiti di nazionalità, sesso, etnia o religione. 
I partecipanti della Sezione Junior potranno presentarsi direttamente il giorno 9 maggio 2024 alle ore 9.00 in Piazza delle Mimose per il timbro dei supporti e la consegna del numero di partecipazione. I partecipanti della Sezione Estemporanea dovranno mandare una pre-iscrizione al n. Whatsapp 3494945612 indicando Nome, Cognome e Luogo di Provenienza entro il 5 maggio 2024 e potranno presentarsi il giorno 9 maggio in Piazza delle Mimose dalle ore 7.30 alle ore 9.30 per per il timbro dei supporti e la consegna del numero di partecipazione. 

A tutti i partecipanti della Sezione Junior verrà dato uno snack a metà mattina offerto da NOI Ristorante – Tor Lupara, nonché attestato di partecipazione. 

Al primo classificato della Sezione Estemporanea una Fornitura di articoli di belle arti offerto dal Settore Servizi Sociali del Comune di Fonte Nuova e attestato di partecipazione; al secondo classificato un Cesto offerto da Enoteca Wine&Chocolat di Federica Grassi e attestato di partecipazione; al terzo classificato un Cesto offerto da Macelleria Sciannella Street Food – Alimentari Norcineria e attestato di partecipazione. 

L’obiettivo dell’Estemporanea è quello di coinvolgere la cittadinanza tutta, le scuole, le associazioni sul territorio, gli artisti, alla costruzione di una comunità coesa, solidale che mira al bene reciproco, nella certezza che l’arte sia uno strumento di unione e crescita collettiva, strumento di un diverso sistema di relazioni tra culture, tra generazioni, tra piccole e grandi collettività.


INFO
Festival del Tempo 2024
5-12 maggio 2024
Monterotondo – Mentana – Fonte Nuova
Estemporanea di pittura ‘La Piazza siamo Noi’
Con il patrocinio di
: Comune di Fonte Nuova
In collaborazione con: Proloco di Fonte Nuova
Promosso da: Associazione culturale blowart, Iskra Cooperativa sociale onlus, Università Popolare Eretina, Create Book, Librinfestival
Con il patrocinio di: Cittadellarte – Fondazione Pistoletto ONLUS
Partner Estemporanea: Enoteca Wine&Chocolate, NOI Ristorante, Macelleria Sciannella Street Food – Alimentari Norcineria
Partner Festival: Capriccio Bar Pasticceria, Sabò di Noi Due, B&B L’Alighieri, Libreria Cartacanta, Grafica Campioli, CineMancini, Bohemien Art Caffè, Ottica Salvagente, Bum Bac, Tintoria La Perfezione
Direzione artistica: Roberta Melasecca
Direzione organizzativa: Alessia Fedeli, Roberta Melasecca
Curatela call artistiche: Roberta Melasecca, Giuliana Silvestrini, Pina Manente 
Contatti
Roberta Melasecca
roberta.melasecca@gmail.com
info@festivaldeltempo.it – tel. + 39 3494945612 – www.festivaldeltempo.it

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca – Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
info@melaseccapressoffice.it – press@festivaldeltempo.it
+39.3494945612 – www.melaseccapressoffice.it

Roma, Palazzo Bonaparte: dal 16 maggio la mostra “Vincent Peters. Timeless Time”

Dopo il grande successo riscosso a Palazzo Reale di Milano e a Palazzo Albergati di Bologna, il prossimo 16 maggio arriva a Palazzo Bonaparte di Roma una delle mostre fotografiche più visitate dell’anno: “Timeless Time” è un viaggio tra gli scatti iconici e senza tempo del fotografo Vincent Peters che, fino al 25 agosto 2024, presenta una selezione di lavori in bianco e nero in cui la luce è protagonista nel definire le emozioni e raccontare le storie dei soggetti ritratti e della loro intima capacità di riflettere la bellezza.

Dal 16 Maggio TIMELESS TIME di VINCENT PETERS a Palazzo Bonaparte.

Arriva a Roma la mostra con gli scatti del fotografo di fama internazionale
che ha reso immortali celebrities, brand e campagne pubblicitarie in tutto il mondo.

Christian Bale, Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, David Beckham, Scarlett Johansson, Milla Jovovich, John Malkovich, Charlize Theron, Emma Watson e Greta Ferro sono solo alcuni dei personaggi famosi i cui ritratti sono esposti a Palazzo Albergati.
Scatti realizzati tra il 2001 e il 2021 da Vincent Peters che, usando un’illuminazione impeccabile, eleva i suoi soggetti a una posizione che spesso trascende il loro status di celebrità.

Se è vero che la moda deve parte del suo fascino alla fugacità, al suo passare di moda, Vincent Peters cerca di forzare questo automatismo creando fotografie che escono dal tempo.
La mostra a Palazzo Bonaparte cerca di raccontare questo filo rosso, lo sguardo umanistico di un fotografo che ha fatto sua tutta la nostra tradizione occidentale ed italiana. Ritratti di donne e uomini, personaggi noti, frammenti di una storia che dura oltre lo scatto fotografico, come fosse un film. Classici e moderni, angelici e torbidi come le madonne ed i signori ritratti dai pittori. Visioni iconiche, in bianco e nero, senza tempo. Fotografie che, come le opere d’arte della città eterna, non esauriscono ciò che hanno da dirci e durano per sempre.

La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Nobile Agency ed è curata da Maria Vittoria Baravelli.
La mostra vede come main sponsor Credem Euromobiliare Private Banking, come sponsorMercedes-Benz Italia e Cantine Ferrari Trentomobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale e hospitality partner Hotel Eden – Dorchester Collection.

Vincent Peters nasce a Brema, in Germania, nel 1969 e all’età di vent’anni si trasferisce a New York per lavorare come assistente fotografo. Tornato in Europa nel 1995, ha lavorato per diverse gallerie d’arte e su progetti personali e nel 1999 ha iniziato la sua carriera presso l’agenzia di Giovanni Testino come fotografo di moda.
Negli anni Vincent Peters si specializza nei ritratti di celebrità, scattando campagne leggendarie per riviste di tutto il mondo, distinguendosi con il suo stile cinematografico.
Il suo portfolio comprende lavori per brand come Armani, Celine, Hugo Boss, Adidas, Bottega Veneta, Diesel, Dunhill, Guess, Hermes, Lancome, Louis Vuitton, Miu Miu, Netflix, solo per citarne alcuni. Le sue opere sono state esposte in gallerie d’arte internazionali tra cui, ad esempio, Camera Work a Berlino, Fotografiska a Stoccolma e il prestigioso Art Basel in Svizzera.


Date al pubblico
16 maggio – 25 agosto 2024

Orario apertura
Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00
La biglietteria chiude alle ore 19.00

Biglietti
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00

Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111
www.mostrepalazzobonaparte.it
www.arthemisia.it

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Ponte sullo Stretto, un triplice salto di scala poco convincente

Giorni addietro, alla Facoltà di Ingegneria de La Sapienza, nella sala di Michelangelo, i professori Remo Calzona e Franco Purini sono stati protagonisti di uno straordinario dialogo su “Progettare e costruire, dall’antichità persiana all’epoca contemporanea”. Lo spunto storico è servito per una ricostruzione tra l’autore del libro e il noto architetto sul significato del costruire e in particolare qual è il suo fine e quali i contenuti nell’orizzonte dell’oggi: se utilitas, firmitas, venustas, i tre aspetti che Vitruvio indicava come fondamentali nel concepire un’opera, siano ancora la cifra del progettare contemporaneo. Utilità dell’opera, resistenza strutturale e bellezza cui occorrerebbe aggiungere durabilità e sicurezza.

L’analisi ha spaziato sulle progettazioni attuali e, naturalmente, ha incluso il Ponte sullo Stretto di Messina tema su cui riteniamo di dover partecipare alcune considerazioni.
Al lodevole e trascinante dialogo sull’arte del costruire, dedichiamo in calce un riepilogo. Qui vogliamo soffermarci sull’opera di cui si parla da un secolo e che da 50 anni viene indicata come prossima a partire, seppur tra alterne vicende con start e stop che hanno acceso o spento gli entusiasmi.

Nel dibattito tra cattedratici a Roma è emerso che, per i ponti stradali-ferroviari, l’esperienza acquisita, in ossequio al sempre valido principio galileiano dello sperimentare, suggerisce di non spingersi oltre i 1500-1600 metri di luce unica. In particolare, il professor Fabio Casciati, dell’Università di Pavia e oggi docente dell’Università di Zehjiang ad Hangzhou in Cina, ha ricordato quali siano le caratteristiche dei ponti sospesi, costruiti come ponti stradali, stradali-ferroviari e ferroviari soltanto. Mentre quelli stradali hanno ormai raggiunto dimensioni di 2000 mt nella campata maggiore, i ponti ferroviari si sono fermati a campate principali di lunghezza massima di 1408 mt. Ciò perché i ponti sospesi essendo posti in aria, soggetti a venti molto forti, possono far deragliare i treni, specialmente quelli destinati all’alta velocità. In Cina, dove si sono realizzati negli ultimi 20 anni circa 20 ponti sospesi, si sta realizzando nella provincia dello Zhejiang il ponte autostradale e ferroviario Xihoumen, di campata massima lunga 1488 mt, che quando verrà ultimato nel 2026 stabilirà il nuovo record mondiale di categoria.

Ovvio il fatto che molti progetti di ponti sospesi ferroviari o misti ferroviari-stradali di lunghezze superiori a quella ritenuta realistica progettata dai cinesi, sono stati abbandonati. I tentativi di inserire linee ferroviarie sul ponte giapponese di Akashi non si sono realizzati per i pericoli citati, dovuti principalmente all’azione dei venti.
Il prof. Aurelio Misiti ha evidenziato altresì come sia necessario più che mai ricorrere alle strutture di controllo italiane (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e Commissione di valutazione di impatto ambientale VIA) prima di accreditare un’opera di tale impatto, così da scongiurare l’inevitabile impressione negativa dell’Italia sul piano internazionale che altrimenti ne deriverebbe. È necessario ricorrere alla scienza di Galileo, più che mai valida nel XXI secolo. La teoria, affermava il più grande scienziato italiano del Rinascimento, basata sulla matematica rigorosa può trattare qualunque opera di grandi dimensioni, ma se l’opera prevista teoricamente non può essere confrontata con una già realizzata e quindi verificata, quella teoria va abbandonata. Gli anglosassoni in passato hanno talvolta disatteso questa cautela e si sono trovati in difficoltà, avendo fatto il passo più lungo della gamba: molti crolli di ponti sono dovuti al fatto che i progettisti non hanno seguito la scienza galileiana.
Infine, l’ing. Giovanni Saccà, ha sottolineato il fatto che «il sistema ferroviario italiano è sottoposto al controllo dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (https://www.ansfisa.gov.it/) costituita in Italia sulla base del modello ERA (European Railway Agency)), incaricata delle verifiche relative al rispetto delle Specifiche Tecniche di Interoperabilità (STI) e della sicurezza stradale e ferroviaria, ma non risulta ancora il ricorso a tale organo indispensabile soprattutto per la parte ferroviaria del progetto».

Tale valutazione sarebbe molto utile anche per poter ottenere i finanziamenti comunitari, così come evidenziato dalla commissaria europea per i Trasporti, Adina Valean, durante un’intervista all’Ansa «Per avere un rating ottimo e una posizione competitiva, il progetto deve essere solido. Non consiglierei dunque» all’Italia «di fare in fretta, quanto piuttosto di fare un’ottima proposta».

Dunque, anche un preliminare avallo alla progettazione da parte dell’ANSFISA dovrebbe tornare condizionante prima di cimentarsi in iperbolici tracciati che, triplicando i dati oggi plausibili, fanno ritenere improbabile e azzardato il salto di scala ipotizzato”.

Il dialogo Calzona-Purini sull’arte del costruire – Il libro di Remo Calzona intitolato “Progettare e Costruire dall’antichità persiana all’epoca contemporanea” è stato al centro del dialogo tra l’autore e l’esimio architetto professor Franco Purini, il quale ha posto domande molto pertinenti a cominciare dal significato del costruire e in particolare qual è il suo fine e quali sono i contenuti se questi sono evidenti o impliciti. La risposta: nella storia dell’umanità il costruire è stato il primo segno che identificava la società. Esso ha spinto gli esseri umani a stare insieme in una comunità. Dalle grotte, un riparo naturale, gli esseri umani hanno dato vita ad un involucro artificiale “la capanna e la tenda” fatto a misura delle loro attività e dei loro bisogni. Più la società si evolveva, più l’abitare primitivo diventava complesso.

Chiede Purini: se il costruire, oltre a rispondere a problemi funzionali, abbia anche altri valori, che non si percepiscono guardando un manufatto ma sono identificabili con una visione più profonda. La società inizia il suo ruolo nel momento in cui la costruzione non è solo un riparo ma risponde a esigenze sociali e politiche. Il dialogo continua ricordando quello che era il significato dell’architettura nell’antichità. Per Marco Vitruvio Pollione l’architettura aveva tre aspetti: l’utilitas, la firmitas e la venustas. Cioè l’utilità dell’opera, la resistenza strutturale e la sua bellezza. Vitruvio ha scritto un trattato “De Architettura “dedicato ad Augusto, ritenuto valido fino al 1450 quando Leon Battista Alberti aggiorna il libro del legionario di Cesare, scrivendo ” De re edificatoria”. Mancava a Vitruvio ma anche al grande L. B. Alberti ciò che le norme tecniche della nostra epoca prevedono: durabilità e sicurezza. Il fenomeno nuovo del decadimento a fatica dei materiali a causa dei cicli di carico ripetuti.

Purini domanda se ci sia un rapporto tra la bellezza e la dimensione spirituale del costruire e se la bellezza introduce a un livello superiore del costruire. L’autore ritiene che le costruzioni tipo i ponti romani sono anche spirituali perché c’è in loro una professione che i contenuti funzionali, costruttivi, estetici ed etici provengono proprio dalla sfera dello spirito, tanto è vero che i papi venivano indicati come pontefici. Si continua con domande e risposte culturalmente elevate. Si distingue attualmente tra tecnica e tecnologia, essendo quest’ultima secondo Calzona l’insieme dei problemi costruttivi in termini più ampi di quelli del fare tecnico. La tecnologia è un aspetto del mondo industriale, è l’esito di una continua ripetizione del produrre che riguarda l’intera sfera dell’atto costruttivo organizzato in codici prima che esso sia concretamente espresso. L’industria produce migliaia di elementi da utilizzare in varie attività costruttive diluite per tecnologie precise in un ordinamento articolato in numerosi settori; in definitiva si potrebbe dire che la tecnologia indica l’intero sistema del costruire mentre la tecnica riguarda la singola operazione che ha come risultato un’opera.

Dice Purini la tecnica avanzando arriva a diventare tecnologia. Risponde Calzona: ho individuato tre livelli di contenuto; il primo livello è la scienza ossia la conoscenza dei fenomeni fisici delle regole sia elementari sia complesse, che nel tempo si sono consolidate nell’architettura. Il secondo livello è proprio la tecnica cioè l’essere consapevoli dei modi di mettere assieme in una continuità temporale le regole costruttive. Il terzo livello è invece l’atto tecnico all’interno di una concezione e il più possibile totale del mondo industriale rendendolo così, anche se solo nel pensiero, un atto ripetitivo. La rivalutazione del costruire nel XX secolo ha dato un contenuto più ampio e profondo alla tecnica trasformandola in tecnologia. Purini cita Le Corbusier, il grande fondatore dell’architettura del Novecento, che definiva il carattere più complesso ed elevato delle opere costruite con l’aggettivo indicibile: cioè vi sono ambiti superiori nell’architettura misteriosi, profondi che non si comprendono ma che si propongono di constatare la loro presenza. I due professori applicano questi concetti a casi pratici e in particolare ai ponti e ai serbatoi costruiti e progettati dallo stesso autore del libro. Naturalmente non può non essere toccato l’argomento del progetto per il ponte sullo stretto di Messina rispetto al quale esiste tuttora un aperto dibattito su come dovrà essere costruito e Purini coglie l’occasione per dire che le opere realizzate dal suo interlocutore sono di un ingegnere artista che si nutre di umanesimo e rinascimento.

* prof. ing. Aurelio Misiti, già Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
* prof. ing. Fabio Casciati, già ordinario di Scienza delle Costruzioni presso l’Università di Pavia oggi docente l’Università di Zhejiang nella città di Hangzhou in Cina.
* dott. ing. Giovanni Saccà, già Dirigente del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e Preside CIFI, Sezione di Verona

LINK PER APPROFONDIRE

https://www.zju.edu.cn/english

https://www.researchgate.net/profile/Fabio-Casciati

https://structurae.net/en/structures/bridges/railroad-railway-bridges

https://structurae.net/en/structures/bridges/railroad-railway-bridges/ranking