Un primo sguardo a TEFAF New York 2024

TEFAF NEW YORK 2024
New York, Park Avenue Armory
10 – 14 maggio 2024

Un primo sguardo a TEFAF New York 2024
3 aprile 2024, New York, NY

The European Fine Art Foundation (TEFAF) è lieta di svelare alcune tra le opere più straordinarie che saranno presentate a TEFAF New York, prevista dal 10 al 14 maggio 2024, con anteprima VIP su invito il 9 maggio. I 27 capolavori selezionati rispecchiano la qualità e la profondità dell’offerta espositiva che animerà  Park Avenue Armory.

Circa 90 gallerie di fama internazionale, provenienti da 15 nazioni diverse e da 4 continenti, offriranno alla vivace comunità artistica di New York il meglio di arte moderna e contemporanea, gioielleria, antichità e design. Insieme agli stand degli espositori, ospitati nella Wade Thompson Drill Hall, TEFAF New York allestirà anche dei ricercati spazi curati all’interno delle 16 sale dell’Armory dedicate alle ricostruzioni storiche, e anche delle presentazioni dinamiche – esclusiva TEFAF – nei Creative Spaces della Fiera.

Tutte le informazioni su TEFAF New York sono disponibili su www.TEFAF.com.

TEFAF è una fondazione no profit che sostiene l’esperienza e la varietà della comunità globale dell’arte, come dimostrano gli espositori selezionati per le sue due Fiere annuali di Maastricht e New York. TEFAF si pone come guida esperta per i collezionisti privati e istituzionali del mercato globale dell’arte, ispirando appassionati e compratori di tutto il mondo.

Bank of America è una delle istituzioni finanziarie maggiori del mondo che si rivolge a privati, piccole e medie imprese, e grandi corporation fornendo loro una gamma completa di prodotti e servizi bancari, d’investimento, di gestione patrimoniale, finanziari e di gestione del  rischio. La società offre una convenienza impareggiabile negli Stati Uniti, servendo circa 69 milioni di privati e piccole imprese con circa 3800 filiali, 15.000 sportelli automatici e i suoi pluripremiati servizi bancari digitali dagli oltre 57 milioni di utenti verificati. Bank of America è un leader globale nella gestione patrimoniale, nell’attività bancaria per imprese e investimenti, nel trading in un vasto ventaglio di asset class: ha come clienti aziende, governi, istituzioni e privati di tutto il mondo. Bank of America offre un supporto da leader del settore a circa 4 milioni di piccole imprese a gestione famigliare attraverso prodotti e servizi innovativi e di semplice utilizzo. La società affianca i clienti nelle operazioni negli Stati Uniti e nei loro territori, e in circa 35 nazioni del mondo. Le azioni di Bank of America Corporation (NYSE: BAC) sono quotate alla Borsa di New York.

TEFAF Maastricht è ampiamente riconosciuta come la fiera d’arte, antiquariato e design più importante del mondo. Con oltre 280 espositori di spicco provenienti da più di 20 nazioni, TEFAF Maastricht è la vetrina delle opere d’arte più prestigiose disponibili ogni anno sul mercato. Oltre alle sezioni tradizionali come dipinti degli Antichi Maestri, antichità e opere classiche, che interessano circa metà della Fiera, propone ai visitatori anche arte moderna e contemporanea, fotografia, gioielleria, design del XX secolo e opere su carta.

TEFAF New York è stata fondata all’inizio del 2016, originariamente sotto forma di due fiere d’arte ospitate ogni anno alla Park Avenue Armory: TEFAF New York Fall e TEFAF New York Spring. Oggi TEFAF New York è un unico evento annuale che unisce arte moderna e contemporanea, gioielleria, antichità e design, grazie alla partecipazione di circa 90 dei maggiori galleristi di tutto il mondo. Tom Postma Design, noto per il suo lavoro innovativo per i più importanti musei, gallerie e fiere d’arte, ha progettato per la Fiera un design che interagisce con lo straordinario spazio che la ospita, aggiungendo un tocco al tempo stesso leggero e contemporaneo.


CONTATTI STAMPA
 
GLOBAL                                                                        
Responsabile delle comunicazioni
Magda Grigorian, magda.grigorian@tefaf.com
 
ITALIA
Studio ESSECI
Roberta Barbaro | roberta@studioesseci.net

4^ Biennale Disegno Rimini. Mostra CINEMA E LIBERTÁ. I carteles de cine cubani

4^ Biennale Disegno Rimini
 
Mostra
CINEMA E LIBERTÁ
I carteles de cine cubani
Rimini, Palazzo del Fulgor-Fellini Museum
4 maggio – 28 luglio 2024

Mostra a cura di Luigino Bardellotto, Adolfo Conti e Patrizio De Mattio
 
Vernice per la stampa: venerdì 3 maggio 2024, ore 11.30, Rimini

Cartel de cine significa locandina in spagnolo, ma a Cuba vuol dire molto di più.
Il visitatore ha perfetta occasione di rendersene conto a Rimini, nell’ambito della quarta Biennale del Disegno, curata da Massimo Pulini, grazie alla mostra “Cinema e libertà. I carteles de cine cubani“, allestita nel Palazzo del Fulgor dal 4 maggio al 28 luglio, a cura di Luigino Bardellotto, Adolfo Conti e Patrizio De Mattio.

Nel 1959 a Cuba non fu solo tempo di Rivoluzione politica, ma anche culturale.

Si pensò in particolare a creare un nuovo cinema che si smarcasse da tutti i punti di vista dallo schema commerciale hollywoodiano. Si decise così che anche le locandine dei film dovessero essere ripensate, evitando i canoni affermati (grandi volti delle star, scene madri, slogan suggestivi) dei manifesti cinematografici tradizionali. I nuovi carteles (prodotti in tecnica serigrafica 51 x 76 cm ) furono così liberati della loro funzione pubblicitaria e lasciarono ai disegnatori grafici piena libertà interpretativa del film, contribuendo a una vera propria rivoluzione visuale e concettuale del pubblico delle sale cinematografiche El cartel de cine diventerà a tutti gli effetti un’opera d’arte esposta nelle strade.

Carteles sono un fenomeno grafico unico (che perdura ancora oggi a Cuba), di eccezionale qualità e creatività artistica, punto di incrocio di stili e forme espressive diverse, isola felice di libertà in un paese dove ogni forma di comunicazione visiva è posta sotto rigidi controlli.

La mostra si articola in senso diacronico dal 1959 al 1979 con una sezione finale dedicata alla produzione di oggi. Vi sono esposti i manifesti degli autori più importanti insieme a fotografie, giornali, bozzetti e layout preparatorii. Tutto il materiale originale proviene dalla collezione “Luigino Bardellotto – Centro Studi Cartel Cubano” di San Donà di Piave, la più grande collezione privata al mondo di manifesti cubani.

La mostra è accompagnata dalla visione di alcuni estratti di un nuovo documentario prodotto e diretto da Adolfo Conti insieme a Elia Romanelli  dedicato al tema.

La Biennale del Disegno è organizzata dal Comune di Rimini ed è curata da Massimo Pulini.


Info: www.biennaledisegnorimini.it
 
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Tel. +39 049.663499 | Rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net
 
Ufficio Stampa Comune di Rimini
Tel. 0541 704262 | ufficio.stampa@comune.rimini.it
 
Ufficio stampa Apt Servizi Emilia-Romagna
Tatiana Tomasetta, cultura@aptservizi.com

La 51a edizione di Ravenna Jazz avrà un intreccio particolarmente narrativo

51a edizione di Ravenna Jazz
Una produzione di Jazz Network ETS
in partnership con
Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura e Paesaggio
Regione Emilia-Romagna Assessorato alla Cultura
Ministero della Cultura
Crossroads 2024
con il patrocinio di
ANCI Emilia-Romagna

Una panoramica geografica sul jazz, dagli USA a Cuba, con ritorno in Europa e in Italia, zoomando dalle formazioni orchestrali di dimensioni extralarge al solo: la 51a edizione di Ravenna Jazz avrà un intreccio particolarmente narrativo. Nelle sue undici serate, dal 3 al 13 maggio, il festival ospiterà il pianista Abdullah Ibrahim, uno dei pochi musicisti africani ad aver raggiunto un ruolo da protagonista nel jazz mondiale, una primadonna del canto afroamericano come Jazzmeia Horn, il jazz ‘sinfonico’ dell’Italian Jazz Orchestra con John De Leo e Rita Marcotulli, le seduzioni caraibiche della cubana Ana Carla Maza, le voci a cappella dell’Anonima Armonisti, l’apoteosi virtuosistica del jazz manouche di Joscho Stephan, le atmosfere oniriche del duo Opez, il soul jazz e il lounge di Sam Paglia, il jazz puro di Alessandro Scala.

All’interno di Ravenna Jazz troverà spazio anche il gran finale dell’iniziativa didattica Pazzi di Jazz: la colossale produzione corale-orchestrale “Pazzi di Jazz” Young Project (con un vasto organico di baby musicisti in compagnia di Mauro OttoliniMauro NegriAlien Dee e Tommaso Vittorini).

I workshop di “Mister Jazz“, che come da tradizione si integrano col programma dei concerti, saranno tenuti da due campioni della vocalità creativa come John De Leo (5 maggio) e Petra Magoni (l’8). I seminari si terranno al Centro Mousiké e saranno aperti a tutti gli strumentisti.

Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e con l’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del Ministero della Cultura e con il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna. Ravenna Jazz fa parte di Jazzer powered by Gruppo Hera.

Al Teatro Alighieri, Ravenna Jazz 2024 fa le cose in grande, ospitando personalità di spicco del jazz internazionale e produzioni orchestrali di dimensioni kolossal.

Abdullah Ibrahim è il sommo rappresentante del jazz africano: nel 1960, suo è il primo Lp di jazz realizzato da artisti di colore in Sudafrica, suo paese d’origine. L’aspetto più suggestivo della sua arte è l’esibizione in solo, e proprio così lo si ascolterà il 9 maggio: un contesto che fa emergere il suo stile dalla distintiva definizione ritmica, sontuosa e iterativa, e dai disegni melodici di palpitante dolcezza, intensamente evocativi.

Serial jazz: le produzioni originali con l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti stanno diventando un appuntamento fisso e atteso, che si rinnova a ogni edizione con un diverso progetto musicale a tema e con nuovi ospiti. Quelli invitati per l’inaugurazione del festival (3 maggio) sono il cantante John De Leo e la pianista Rita Marcotulli, che svettano sulla compagine orchestrale in un omaggio a Elvis Presley, le cui canzoni saranno rivisitate in forma jazz-sinfonica. Tra rock ‘n’ roll e pop d’alto profilo, lo stesso Presley aveva scoperto il potenziale del proprio repertorio tradotto in arrangiamenti opulenti.

Anche “Pazzi di Jazz” Young Project è una produzione originale che di anno in anno si aggiorna: il repertorio di Harry Belafonte è al centro di questa mastodontica realizzazione orchestrale e corale, con una moltitudine di giovanissimi esecutori preparati e diretti da affermati musicisti come il direttore e arrangiatore Tommaso Vittorini, il trombonista Mauro Ottolini, il sassofonista Mauro Negri e il beatboxer Alien Dee (13 maggio).

Ai grandi live ospitati all’Alighieri si affiancano i concerti di “Ravenna 51° Jazz Club“: una programmazione inserita nella cornice accogliente dei club e dei piccoli teatri di Ravenna e circondario. E se anche le sale sono di piccole dimensioni, gli artisti sul palco sono di ampia notorietà internazionale, con in più uno spazio per i talenti del territorio.

Il Teatro Socjale di Piangipane si conferma come palcoscenico riservato alle voci: ospiterà tre appuntamenti con gruppi guidati da musiciste, tutte cantanti, tutte di diversa nazionalità.

Il 5 maggio si esibisce la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza, accompagnata da Norman Peplow al pianoforte: seduzioni e passioni caraibiche in punta d’archetto. Il suo progetto “Caribe” è un ritorno alle descargas (jam) cubane degli anni Cinquanta, con abbondanti e gioiose deviazioni verso le rumbas caraibiche, il tango argentino e un flirt con la samba e la bossa nova brasiliane.

Il 7 maggio è la volta di Musica Nuda, ovvero Petra Magoni (voce) e Ferruccio Spinetti (contrabbasso), che nel 2023 hanno festeggiato i 20 anni del loro duo di intramontabile successo. Magoni e Spinetti ravvivano continuamente la magia delle loro interpretazioni di brani inediti, cover internazionali e classici della canzone francese.

Il 12 maggio i riflettori saranno puntati su Jazzmeia Horn, una delle più brillanti promesse emergenti del jazz made in USA. La giovane cantante di Dallas è balzata sulla prima pagina delle cronache jazzistiche nel 2015 grazie alla vittoria nella Thelonious Monk Institute International Jazz Competition, che ha rivelato all’improvviso il suo talento alla scena internazionale: la perfetta incarnazione moderna delle grandi dive afroamericane che hanno stabilito i canoni della jazz song.

Il palcoscenico del Cisim di Lido Adriano è per gli ascolti più sorprendenti e per gli artisti più fuori dagli schemi. E tali sono i protagonisti dei quattro concerti che si terranno in questo club. L’Anonima Armonisti (4 maggio) è un settetto vocale a cappella che, con l’inserimento in organico di Alien Dee, ha portato su una nuova dimensione il canto armonizzato a più voci, totalmente privo di accompagnamento strumentale, mettendolo in contatto con il beatboxing.

Sin dal titolo, “Django Forever”, e dall’organico tutto corde, il trio del chitarrista tedesco Joscho Stephan mette in chiaro la sua dedizione al gipsy swing, il jazz gitano che furoreggiò negli anni Trenta. Con Joscho il canone classico di questa musica che ha in Django Reinhardt il suo nume tutelare suona improvvisamente rivitalizzato (6 maggio).

Il duo Opez affianca il chitarrista Massi Amadori e il contrabbassista Francesco Giampaoli. La loro musica è contemporaneamente densa e rarefatta, sensuale e spirituale, melanconica ed evocativa. Il loro “Social Limbo” ispira passi di danza, ma come in un rallentatore lisergico (8 maggio).

Sam Paglia compone, canta e soprattutto maneggia qualunque tipo di tastiera. Paglia si è imposto come uno dei nomi più rappresentativi del movimento lounge, trasportando il genere exotica nel nuovo millennio. A Ravenna si presenta a capo di un quintetto che raccoglie ottimi solisti del territorio, tra i quali spiccano il sassofonista Alessandro Scala e il trombettista Enrico Farnedi (10 maggio).

C’è poi una tradizione ormai talmente affermata da meritare il marchio DOC: la presenza al Mama’s Club (l’11) del sassofonista ravennate Alessandro Scala, un local hero capace di esprimere gli impulsi più brillanti e coinvolgenti della grande scuola sassofonistica jazz, estendendoli anche al funk e il boogaloo. Per l’occasione Scala guiderà un quintetto con solisti del calibro di Mauro Ottolini (trombone) e Francesca Tandoi (pianoforte): una produzione originale del festival che conferma Scala come leader capace di coinvolgere i migliori esponenti del jazz nazionale.


Informazioni
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e-mail: info@jazznetwork.it,
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Daniele Cecchini
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