A Palazzo dei Musei a Reggio Emilia arriva la mostra Luigi Ghirri zone di passaggio. Discrete semioscurità

Con la mostra Luigi Ghirri. Zone di passaggio. Discrete semioscurità nelle opere di Mario Airò, Paola Di Bello, Paola De Pietri, Gregory Crewdson, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani, Awoiska van der Molen(dal 26 aprile 2024 al 2 marzo 2025), Palazzo dei Musei prosegue la riflessione sull’opera di Luigi Ghirri attraverso un ampio percorso dedicato al tema del buio che si propone di raccontare l’importante ruolo che questo riveste nell’immaginario collettivo e come fonte di ispirazione in fotografia e non solo.

A PALAZZO DEI MUSEI A REGGIO EMILIA
DAL 26 APRILE ARRIVA LA MOSTRA

NELLE OPERE DI MARIO AIRÒ, PAOLA DI BELLO, PAOLA DE PIETRI, GREGORY CREWDSON, STEFANO GRAZIANI, FRANCO GUERZONI, ARMIN LINKE, AMEDEO MARTEGANI, AWOISKA VAN DER MOLEN

A partire dai notturni di Luigi Ghirri, la mostra propone un’ampia riflessione sul buio come fonte di ispirazione in fotografia. Discrete semioscurità, spazi dotati di illuminazione provvisoria e ancora bagliori, lampi e le intermittenze delle lucciole costituiscono quelle zone di passaggio tra la luce e il buio capaci di attivare letture alternative del reale.

La mostra, a cura di Ilaria Campioli e parte del programma di Fotografia Europea, mette al centro una selezione di 56 immagini di ambientazione notturna che Ghirri ha realizzato nel corso della sua produzione e che raccontano di luoghi “illuminati in maniera provvisoria, spazi che vivono una loro discreta semioscurità e che solo temporaneamente diventano luminosi in maniera festosamente provvisoria”, capaci di sollecitare l’attivazione diuna lettura alternativa del reale. Per Ghirri sono dunque i bagliori, i lampi e le piccole intermittenze, ad esempio quelle delle lucciole, ad esprimere le migliori modalità di illuminazione poiché mantengono intatta la percezione di quell’oscurità troppo spesso cancellata in favore di una illuminazione da “set cinematografico dove sembra sparire tutta la magia ed il fascino della luce”.

Se il buio è al centro della ricerca di Ghirri, le “micro-rotture” generate da improvvise illuminazioni capaci di rivelare quel rapporto fra luce e buio celato nella natura, intrecciano un dialogo che amplia la riflessione grazie ai progetti di una serie di importanti autori contemporanei di fama internazionale. Sono le discrete semioscurità di Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola Di Bello, Paola De Pietri, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani e Awoiska van der Molen che, nellaloro eterogeneità di tecniche, approcci e sguardi, indagano le zone di passaggio tra buio e luce, spazi di possibilità spesso caratterizzati da una natura precaria e transitoria in cui bagliori, aperture e illuminazioni aprono a nuove configurazioni.

Aby Warburg nel suo celebre intervento del 1923, dal titolo Il rituale del serpente, afferma che “il fulmine imprigionato nel filo – l’elettricità catturata – ha prodotto una civiltà che fa piazza pulita del paganesimo” e, in un certo senso, della sacralità che lega l’uomo alla natura. Questo timore trova in realtà un nuovo significativo orizzonte di comprensione nelle opere presenti in mostra.

Il rapporto tra luce e buio costituisce un tema centrale e imprescindibile nella storia del procedimento fotografico stesso. Inoltre, l’affrancamento dal buio, permesso dalle diverse tecniche di illuminazione artificiale, ha consentito di estendere le possibilità del medium non solo in termini di capacità di produzione stessa delle immagini, ma ampliandone l’utilizzo in luoghi bui o scarsamente illuminati come catacombe e grotte, prima inaccessibili all’occhio del fotografo.

In questo senso, ideale filo conduttore delle riflessioni offerte dai diversi progetti degli autori presenti in mostra è La photographie à la lumière artificielle, opera pubblicata nel 1914 da Albert Londe, pioniere della cronofotografia e fotografia scientifica, che si presenta come un compendio delle numerose tecniche di illuminazione pre-elettriche ad uso della fotografia.

Il manuale, di cui la mostra espone una copia in edizione originale, rivela una profonda fascinazione per la luce, indagata nelle sue componenti materico-alchemiche e in relazione a quell’oscurità dalla quale essa magicamente emerge per poi ritornarvi e dissolversi. Preziosa attestazione delle conoscenze dell’epoca, l’opera testimonia anche un grande entusiasmo nei confronti delle nuove possibilità offerte dall’illuminazione artificiale, che avrebbe permesso una “conquista del buio” grazie alla quale, secondo l’autore, nulla sarebbe stato più inaccessibile all’occhio del fotografo.

In occasione della mostra, Palazzo dei Musei declina il tema del buio e della notte con Passaggi notturni (26 aprile – 29 settembre 2024), a cura di Silvia Chicci che, attraverso l’occhio delle fototrappole, indaga l’attività notturna degli animali nei boschi. Realizzata in collaborazione con il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, la mostra costruisce un dialogo con le ricche collezioni naturalistiche del Museo valorizzandole attraverso una lettura inedita e capace di sfruttare le moderne tecnologie.

Il crepuscolo e la notte sono per molte specie animali il tempo privilegiato per entrare in attività. Al calare del buio, prede e predatori escono dai ripari per nutrirsi e cacciare sfruttando i propri sensi appositamente affinati per orientarsi nell’oscurità. Presenze silenziose e discrete, protette dal buio della notte, percorrono boschi, sentieri e campi spingendosi alle periferie delle città eludendo lo sguardo dell’uomo. Appena oltre le zone di passaggio tra luce e buio, tra uomo e natura care a Luigi Ghirri, è la fototrappola a documentare un mondo notturno attivo e popolato.

Lo studio condotto negli ultimi trent’anni dal personale dell’attuale Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, finalizzato a documentare anche tramite il fototrappolaggio il ritorno e l’espansione dal crinale alla pianura del lupo, ha consentito l’acquisizione di migliaia di filmati che documentano, anche a breve distanza dalle luci della città, l’attiva presenza di lupi, cinghiali, tassi, volpi, istrici, aprendo lo sguardo su una notte ricca di ‘passaggi’.

La mostra è promossa da Comune di Reggio Emilia (Musei Civici, Biblioteca Panizzi) in collaborazione con Archivio Eredi Luigi Ghirri, e realizzata grazie ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna. Con il contributo Art Bonus di Iren.

INFO musei.re.it
Ingresso libero

Palazzo dei Musei
26 aprile 2024-2 marzo 2025
A cura di Ilaria Campioli
Luigi Ghirri. Zone di passaggio
Discrete semioscurità 
nelle opere di Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola Di Bello, Paola De Pietri, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani, Awoiska van der Molen.

La mostra è promossa da Comune di Reggio Emilia (Musei Civici, Biblioteca Panizzi) in collaborazione con Archivio Eredi Luigi Ghirri, e realizzata grazie ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna. Con il contributo Art Bonus di Iren.

Palazzo dei Musei
26 aprile 2024–29 settembre 2024
A cura di Silvia Chicchi
Passaggi notturni
Promossa dal Comune di Reggio Emilia-Musei Civici in collaborazione con il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

Venerdì 26 aprile h. 19.30
Palazzo dei musei – Portico dei marmi
OPENING
Luigi Ghirri. Zone di passaggio
Discrete semioscurità nelle opere di Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola Di Bello, Paola De Pietri, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani, Awoiska van der Molen.
ingresso libero

Sabato 27 aprile h. 11
Palazzo dei musei – Portico dei marmi
CONFERENZA
Come luce festosamente provvisoria
con Annalisa Metta

VISITE GUIDATE (in italiano)
Luigi Ghirri. Zone di passaggio
Discrete semioscurità nelle opere di Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola Di Bello, Paola De Pietri, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani, Awoiska van der Molen.
Sabato 4,11,18,25 maggio, 1 e 8 giugno 2024 h. 10.30

Servizio Servizi Culturali – Comunicazione
Piazza Casotti, 1/c – 42121 Reggio Emilia
tel. +39 0522 456 532 / + 39 348 8080539
patrizia.paterlini@comune.re.it www.comune.re.it/cultura Facebook
Instagram culturareggioemilia

Cento (FE): Il Premio Letteratura Ragazzi – Primi annunci di finalisti, selezionati e vincitore tra gli illustratori

Si è tenuta la presentazione del PREMIO LETTERATURA RAGAZZI di Cento 45° edizione, organizzata presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento in via Matteotti 10. Durante l’evento, oltre alla presentazione del programma ufficiale della 45° edizione del FESTIVAL  ideato, organizzato, promosso e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Cento, di IBBY e del CEPEL – sono stati annunciati gli esiti del XX Concorso per Illustratori, i nomi dei selezionati per la Mostra degli Illustratori e il vincitore del Premio Miglior Narrativa Illustrata.

Presieduto da Lorenzo Mattotti, disegnatore, illustratore, sceneggiatore e regista tra i maggiori esponenti italiani sulla scena internazionale, il XX Concorso per Illustratori prevede tre premi al primo, secondo e terzo classificato.
Un concorso che ancora una volta conferma la vocazione sempre più internazionale della narrativa illustrata per ragazzi” – è il commento di Elena Melloni, coordinatrice del Premio – “Le case editrici ricercano su tutto il panorama mondiale i migliori illustratori, contribuendo a far crescere, la già alta, qualità artistica e letteraria che i libri per ragazzi devono avere. Siamo molto orgogliosi di proporre una mostra dal carattere internazionale di grandissima qualità.”

Qui di seguito i 3 finalisti del concorso, con le rispettive motivazioni del Presidente:

FEDERICO DELICADO (Spagna) con le illustrazioni del libro La terra di nessuno, Kalandraka ed. “per la capacità di aver raccontato una terra di confine, una zona senza identità con l’amore per questo mondo”;

MARIA GIRON (Spagna) con le illustrazioni del libro Parole di caramello, Kalandraka ed. “Per l’intensità poetica, malinconica e dolce che le illustrazioni trasmettono”,

CARME SOLÉ VENDRELL (Spagna) con le illustrazioni del libro La crociata dei bambini, Orecchio Acerbo ed. “Un tratto spontaneo, forte e coraggioso capace di raccontare un dramma che lascia senza fiato” Sabato 4 maggio durante la cerimonia di premiazione conosceremo la classifica finale.

Inoltre, il Presidente ha voluto riconoscere un premio a Marco Somà per la miglior copertina del libro Respiro (Einaudi Ragazzi) “per l’originalità ed efficacia della copertina“.

La classifica finale verrà svelata sabato 4 maggio durante la Cerimonia di Premiazione della 45° edizione del PLR, che si terrà alle ore 11.00 presso il Salone di Rappresentanza CREDEM di Cento.

Sempre oggi pomeriggio è stato reso noto l’elenco degli autori selezionati per la Mostra degli Illustratori, che inaugurerà giovedì 2 maggio alle ore 11.00 presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento visitabile su appuntamento fino al 30 maggio.

Di seguito l’elenco dei selezionati:

Marco Leoni con il libro Il filambulante, Sabir ed;

Yoko Heiligers (Paesi Bassi) con il libro Uomini Animale, Orecchio Acerbo ed;

Isabella Labate con il libro Il bambino del Tram, Orecchio Acerbo ed;

Geert Vervaeke (Belgio) con il libro Arrivano gli Insettangoli, Beisler ed;

Michela Fabbri con il libro Santodirocco Enrico 52 storie di cani eccezionali, RCS media group;

Jacques & Lise (Belgio)  con il libro Viktor, Camelozampa ed;

Alessandro Sanna con il libro Rosso di cielo, Lapis ed;

Irène Bonacina (Francia) con il libro L’ultimo giorno d’Estate, Terre di Mezzo ed;

Davide Bonazzi per la copertina del libro Mio fratello sa volare, Mondadori;

Gianluigi Toccafondo per la copertina del libro Nato sul Confine, Rizzoli ed.

Per le scuole che vogliono visitare la mostra è necessaria la prenotazione scrivendo a info@premioletteraturaragazzi.it.

Infine, l’atteso Premio per la Miglior Narrativa illustrata, un Premio di € 1.000, che quest’anno è andato a Franco Matticchio, autore del libro Bambini nascosti, Vanvere ed., già segnalato a Novembre scorso dalla Giuria Tecnica e vincitore del premio speciale BolognaRagazziAward2024 alla recente fiera del libro di Bologna. Il Presidente Mattotti ha definito questo riconoscimento “quasi un premio alla carriera“.

Durante la conferenza stampa è anche stato reso noto il ricco programma del FESTIVAL DEL PREMIO LETTERATURA RAGAZZI 45° edizione, il quale prevede 5 giorni ricchi di eventi ed ospiti illustri rivolti ad un pubblico di ogni età, con spettacoli e incontri che animeranno il centro storico della città, facendo confluire a Cento numerose scuole e famiglie. Si susseguiranno: incontri con importanti e noti ospiti, firmacopie con autori di libri, spettacoli, laboratori per ragazzi, proiezioni di filmmostre, convegni, letture per bambinidiscussioni sul ruolo dei premi di letteratura e tanto altro.

Prima di presentarvi il programma completo degli eventi in partenza dal 29 aprile, vi comunichiamo che uno spin-off in anteprima è previsto per venerdì 19 aprile alle ore 9.30 presso il Salone di Rappresentanza CREDEM. Qui, i ragazzi delle scuole primarie avranno l’opportunità di conoscere Enne Koens, autrice Olandese del libro finalista “Da qui si vede il mondo intero”, in un incontro moderato e tradotto da Olga Amagliani. Un secondo turno è previsto alle ore 11.00.



INFORMAZIONI UTILI
QUANDO: dal 29 aprile al 4 maggio 2024
DOVE: Cento (FE) – varie location:
Salone di Rappresentanza CREDEM, via Guercino 32
Teatro Pandurera, via Venticinque Aprile, 11
Cinema Don Zucchini, Corso del Guercino, 19
Sala Zarri di Palazzo del Governatore, Corso del Guercino, 39
 
TUTTI GLI EVENTI SONO GRATUITI. PER LE SCUOLE CHE VORRANNO PARTECIPARE È NECESSARIA LA PRENOTAZIONE.
 
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Bologna, Museo Civico Medievale: i materiali islamici, rari e di altissima qualità, appartenenti al Museo

Il Museo Civico Medievale di Bologna è lieto di presentare la mostra Conoscenza e Libertà. Arte Islamica al Museo Civico Medievale di Bologna, a cura di Anna Contadini, visibile nello spazio del Lapidario dal 20 aprile al 15 settembre 2024. L’esposizione, nata da un importante progetto di ricerca scientifica tra Musei Civici d’Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna SOAS University of London, intende valorizzare la collezione di materiali islamici, rari e di altissima qualità, appartenenti al patrimonio del Museo Civico Medievale, e promuovere la riscoperta di vicende e percorsi che, da secoli, costituiscono una parte significativa della storia culturale di Bologna e non solo.

La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo di Palazzo Poggi, afferente al Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, e con il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.

Alla curatrice Anna Contadini, professoressa ordinaria di Storia dell’arte islamica presso SOAS University of London, si affianca il comitato scientifico composto da Mattia Guidetti, Farouk Yahya, Silvia Battistini, Mark Gregory D’Apuzzo, Antonella Mampieri, Giancarlo Benevolo, Massimo Medica e Ilaria Negretti.

Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica


Conoscenza e Libertà. Arte Islamica al Museo Civico Medievale di Bologna
A cura di Anna Contadini


20 aprile – 15 settembre 2024

Museo Civico Medievale
Via Alessandro Manzoni 4, Bologna

Mostra promossa da

Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica
SOAS University of London

In collaborazione con

Museo di Palazzo Poggi – Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Dipartimento di Storia Culture Civiltà | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

Il patrimonio artistico islamico presente in Italia è ricchissimo e tra i più rilevanti al mondo, sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo, ma caratterizzato da una spiccata dispersione sul territorio. Innumerevoli raccolte pubbliche e private ospitano, su tutta la penisola, opere importanti, a testimonianza di un interesse per le civiltà e arti del mondo islamico che si mantiene vivissimo e duraturo dal Quattrocento al Settecento, e di una reale funzione di ponte nel Mediterraneo svolta dal nostro paese nel favorire contaminazioni tra influssi culturali di varia provenienza.
Bologna, con la sua antica Università fondata nel 1088, partecipa pienamente al clima di apertura internazionale, svolgendo un ruolo fondamentale nell’acquisizione di opere d’arte e nelle relazioni con le terre islamiche tra il XV e il XVIII secolo. Situata al confine tra lo Stato imperiale e quello papale, la città fu in grado non solo di costruire solidi legami commerciali e alleanze geopolitiche ma divenne un importante centro di mecenatismo artistico e culturale.
Scrive Anna Contadini nel suo saggio in catalogo: “Importante centro per la circolazione e la diffusione di oggetti d’arte provenienti dal mondo islamico, la città felsinea è stata fin dal Medioevo polo di attrazione per mercanti, collezionisti, artisti e studiosi. Il suo ateneo, conosciuto in tutto il mondo, ha offerto un valido supporto allo studio del patrimonio culturale che il mondo islamico ha prodotto nei campi della filosofia, della medicina, della tecnologia oltre che allo studio delle lingue, come l’Ebraico e l’Arabo. Grazie alla sua fitta rete di legami familiari e politici internazionali e al suo ruolo di centro culturale, Bologna ebbe il ruolo di un conduttore, da cui oggetti d’arte e idee ebbero modo di diffondersi dal mondo islamico al di là dei confini dell’Italia, verso Ungheria, Germania, Francia e ben oltre”.

La cospicua presenza di oggetti islamici nelle collezioni costituite da illustri personaggi bolognesi fin dalla seconda metà del XVIII secolo testimonia ancora oggi, nella loro ricchezza e varietà, una straordinaria lungimiranza e ampiezza di orizzonte culturali.
Esemplare è la vicenda del marchese Ferdinando Cospi (Bologna, 1606 – 1686), frequentatore della corte medicea fiorentina, dove ebbe certamente l’opportunità di familiarizzarsi con le rare cose d’Oriente. Seguendo le orme del celebre naturalista Ulisse Aldrovandi (Bologna, 1522 – 1605), nel 1672 egli donò al Senato cittadino la sua raccolta di reperti archeologici e di storia naturale, nuclei principali del Museo Cospiano ispirato alla Wunderkammer o “Stanza delle meraviglie”. La tradizione di collezionismo di arte orientale e mecenatismo verso le istituzioni pubbliche bolognesi si rinnovò nel Settecento con Luigi Ferdinando Marsili (Bologna, 1658 – 1730), generale e diplomatico, oltre che viaggiatore, geografo e naturalista erudito. Marsili mise a disposizione dell’Istituto delle Scienze e delle Arti, da lui stesso fondato a Bologna nel 1711, una ragguardevole dotazione di libri, un’attrezzatura scientifica d’avanguardia insieme a collezioni naturalistiche e a reperti archeologici raccolti durante le sue campagne militari e scientifiche o acquistati presso librai e costruttori di strumenti in varie parti d’Europa. Nell’Ottocento, l’eclettico Pelagio Palagi (Bologna, 1775 – Torino, 1860) fu influenzato dagli stilemi proprio dell’arte islamica nella sua attività di architetto, pittore e scultore. Nella sua collezioni di oltre 3.000 oggetti destinata al Comune di Bologna sono numerosi quelli provenienti da culture non occidentali.

La mostra Conoscenza e Libertà vuole essere un’occasione per richiamare l’attenzione del pubblico sul prezioso nucleo di opere di arte islamica conservato al Museo Civico Medievale di Bologna, nella certezza che la loro conoscenza possa essere utile per superare pregiudizi e stereotipi. Attraverso la lente della decolonizzazione, il progetto espositivo intende contribuire a trasformare gli approcci ereditati sulla ricezione della creatività artistica musulmana e favorirne una più corretta comprensione, rivelando l’importantissima influenza che le culture materiali di produzione islamica hanno svolto sull’arte e sul pensiero occidentali.
In Italia l’incontro tra Oriente e Occidente è stato caratterizzato dallo scambio, dall’adozione e dall’adeguamento – nelle tecniche, nei motivi e nei modelli – dei principali linguaggi con cui si è espressa nei secoli la cultura artistica islamica: dalla scrittura, iconografia principale e distintiva, ai filoni decorativi dell’ornato geometrico e dell’arabesco.

Realizzati in materiali diversi, i 38 manufatti esposti – tra metalli, ceramiche, maioliche, vetri e manoscritti – provengono da un’ampia fascia geografica del mondo islamico che si estende dall’Iraq fino a Turchia, Siria, Egitto e Spagna, e coprono un ampio arco cronologico, dall’inizio del XIII al XVIII secolo, rappresentando la produzione artistica delle dinastie Abbaside, Zangide, Ayyubide, Mamelucca e Ottomana. Anche gli esemplari spagnoli, prodotti tra il XV e il XVIII secolo, risentono di un’ispirazione islamica.
La tipologia maggiormente documentata in mostra è quella di oggetti di uso quotidiano realizzati in metalli ageminati, la cui lavorazione ebbe il massimo sviluppo tra XIII e XIV secolo in Iran e Afghanistan per diffondersi verso occidente fino all’Iraq.
Anche nell’ambito della ceramica sono osservabili interessanti interazioni interculturali. Il Museo Civico Medievale di Bologna contiene alcuni dei migliori esempi di produzione ottomana provenienti da Iznik, l’antica Nicea, e alcuni dei più raffinati ed emblematici esempi di ceramiche spagnole-islamiche. Una tecnica decorativa che ebbe una grande influenza sulla produzione europea, fu inoltre quella della doratura e smaltatura dei vetri realizzata in Siria ed Egitto, particolarmente durante il XIII-XIV secolo (periodi tardo ayyubide e mamelucco).

Tra i pezzi esposti, diversi sono riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale come capolavori assoluti. Solo per citarne alcuni: la scatola portapenne in ottone ageminato in oro e argentodecoratoda iscrizioni beneaugurali e poetiche; il bruciaprofumi ageminato in oro e argento, particolarmente interessante per lo scudo privo di decorazioni che compare al vertice di una delle due porzioni emisferiche e indica la destinazione del prodotto al mercato europeo; il vaso biansato del XV-XVI secolo appartenente alla celebre manifattura di ceramiche ispano-moresche delle botteghe di Manises; il piccolo flacone per profumo in vetro datato al XIII secolo, proveniente dalla Siria, considerato uno dei rari esemplari della vetraria della tarda epoca ayyubide o del primo periodo mamelucco.
Atri oggetti utili per la comprensione della cultura islamica e dei suoi influssi sull’arte europea sono visibili nelle sale 1 e 20 dell’allestimento permanente del museo.

È disponibile per Sagep Editori il catalogo Conoscenza e Libertà. Arte Islamica al Museo Civico Medievale di Bologna, a cura di Anna Contadini, contenente prefazioni di Eva Degl’Innocenti e delle conservatrici e dei conservatori dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna, saggi di Anna Contadini e Mattia Guidetti, oltre alle schede di tutti gli oggetti esposti a cura di Anna Contadini, Mattia Guidetti e Farouk Yahya.

La mostra costituisce una parte importante del progetto di ricerca “The Bologna Nexus”, dedicato alle collezioni di arte islamica, manoscritti e documentazione correlata a Bologna, insieme a quelle di Modena e Ferrara, con riferimenti anche a Mantova, soprattutto per quanto riguarda gli Estensi, che culminerà in una monografia di Anna Contadini dal titolo The Bologna Nexus: Islamic Art and Scholarship.

L’iniziativa espositiva fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.

Durante il periodo di apertura il pubblico può fruire di un’ampia proposta di attività collaterali – tra conferenze di approfondimento, visite guidate e laboratori – tutte a ingresso libero, fino a esaurimento posti disponibili.

Conferenze
Mercoledì 8 maggio 2024 ore 17.00
Anna Contadini (SOAS Università di Londra)
Trasmissione e ricezione: arte islamica a Bologna

Mercoledì 15 maggio 2024 ore 17.00
Lucia Raggetti (Università di Bologna)
Scienza come arte. Tecnica, natura e cultura nel Medioevo arabo-islamico

Mercoledì 29 maggio 2024 ore 17.00
Frédéric Bauden (Università di Liegi)
Quando gli oggetti parlano: citazioni poetiche nell’arte islamica

Mercoledì 5 giugno 2024 ore 17.00
Mattia Guidetti (Università di Bologna)
Il collezionismo di arte islamica a Bologna

Visite guidate e laboratori
Sabato 20 aprile 2024 ore 10.30
Visita guidata con la curatrice Anna Contadini

Venerdì 17 maggio ore 17.00
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Venerdì 31 maggio 2024 ore 17.00
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Venerdì 7 giugno 2024 ore 17.00
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Venerdì 21 giugno 2024 ore 17.00
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Venerdì 19 luglio 2024 ore 17.00
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Domenica 28 luglio 2024 ore 10.30
Visita guidata in inglese
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Venerdì 30 agosto 2024 ore 17.00
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza

Sabato 7 settembre 2024 ore 16.00
Laboratorio per bambini da 6 a 10 anni
A cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza
Prenotazione obbligatoria: tel. 051 2193930 | 
musarteanticascuole@comune.bologna.it

Sabato 14 settembre 2024 ore 10.30
Visita guidata con la curatrice Anna Contadini.

Mostra
Conoscenza e Libertà. Arte Islamica al Museo Civico Medievale di Bologna

A cura di
Anna Contadini

Promossa da
Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica
SOAS University of London

In collaborazione con
Museo di Palazzo Poggi – Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Dipartimento di Storia Culture Civiltà | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

Comitato scientifico
Mattia Guidetti, Farouk Yahya, Silvia Battistini, Mark Gregory D’Apuzzo, Antonella Mampieri, Giancarlo Benevolo, Massimo Medica, Ilaria Negretti

Sede
Museo Civico Medievale
Via Alessandro Manzoni 4 | 40121 Bologna

Periodo di apertura
20 aprile – 15 settembre 2024

Inaugurazione
Venerdì 19 aprile 2024 ore 17.30

Orario di apertura
Martedì, giovedì 10.00 – 14.00
Mercoledì, venerdì 14.00 – 19.00
Sabato, domenica, festivi 10.00 – 19.00
Chiuso lunedì non festivi, 1 maggio, 25 dicembre
Aperto 25 aprile

Ingresso
Intero € 6 | ridotto € 4 | ridotto speciale giovani tra 19 e 25 anni € 2 | gratuito possessori Card Cultura

Catalogo
Sagep Editori, Genova

Informazioni
Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica
Via Alessandro Manzoni 4 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 2193916 / 2193930
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/arteantica
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Settore Musei Civici Bologna
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Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
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Elisabetta Severino – Silvia Tonelli
elisabetta.severino@comune.bologna.it – silvia.tonelli@comune.bologna.it