Editoria: “La collina dei cocci”, il nuovo libro di Daniele Turrini

“La collina dei cocci”, il nuovo libro di Daniele Turrini, è una piccola gemma letteraria che intreccia poesia e musica in modo unico.
Questa raccolta di sonetti “romanizzati” ci porta a riscoprire le vite di personaggi del passato e i loro antichi mestieri, ormai quasi scomparsi.
Attraverso versi ricchi di suggestioni e atmosfere, Turrini dà voce a storie dimenticate, riportando alla luce un mondo che appartiene alla memoria e al cuore di chi lo legge.

Una fascinazione. Mi viene da pensare che l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, si sia furtivamente introdotta nella mia anima, sedimentandosi giorno per giorno, fino a provocare un’impellenza narrativa, che ho cercato di soddisfare con la realizzazione di questa piccola opera.
In realtà, tutto nasce dall’ascolto di un disco, o meglio di un concept album (come dicevano una volta quelli della mia età), realizzato dal più grande poeta- musicista italiano, Fabrizio de André.
NON AL DENARO, NON ALL’AMORE, NÉ AL CIELO è per me un disco di formazione negli anni giovanili (oltre che un assoluto capolavoro).
Ma per molto tempo l’ho ascoltato solo in quanto prodotto musicale.
Poi ho scoperto la suggestione e l’insopprimibile attrazione provocata dalla lettura dell’opera letteraria che lo aveva ispirato.

Nato a Roma il 31 agosto 1964.

Ha pubblicato con la piattaforma di self publishing ilmiolibro.it i seguenti volumi:

  • IL VIAGGIO: REALTÀ O ILLUSIONE? (2022)
  • IL VIAGGIO CONTINUA (2023)
  • SOLO SEI PAROLE PER UNA STORIA (2023)
  • LUCI OMBRE E VOCI (2023)
  • PENSIERI DI…VERSI (2024)
  • LA COLLINA DEI COCCI… (2024)

I seguenti racconti brevi:

  • IL SOGNO AMERICANO (2019)
  • PER NON DIMENTICARE (2021)
  • IL NUMERO UNO (2022)
  • NULLA DIES SINE LINEA (2022)
  • IERI, OGGI, E DOMANI? (2022)
  • VITA PURA (2022)
  • MISERIA E NOBREZA (2022)

Con la piattaforma di self publishing Etabeta i seguenti volumi:

  • MENDICANTI DI VISTA (2023)
  • SE POTESSERO PARLARE (2023)

Con Aletti Editore:

  • IL CALENDARIO LETTERARIO 2023
  • L’AUDIOLIBRO “IL VIAGGIO: REALTÀ O ILLUSIONE?” (2023)
  • PREMIO INTERNAZIONALE DOSTOEVSKIJ TERZA EDIZIONE sez. Racconti (2023)
  • PREMIO INTERNAZIONALE DOSTOEVSKIJ QUARTA EDIZIONE sez. Poesia (2024)
  • VIII PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE SALVATORE QUASIMODO (2022)
  • HABERE ARTEM VOL XXIV (2024)
  • VERRÀ IL MATTINO E AVRÀ UN TUO VERSO (2024)
  • ALBE (2024)
  • ENCICLOPEDIA DEI POETI CONTEMPORANEI (2024)

Con EDUP (collana” L’altra scuola”)

  • ROMANZI IN SEI PAROLE

L’autore ha partecipato al Salone Internazionale del Libro di Torino dal 9 al 13 maggio 2024, selezionato nella sezione self publishing con il libro “LUCI, OMBRE E VOCI- la parola ai dipinti di Caravaggio”.


La collina dei cocci è disponibile su ilmiolibro.it e sui migliori store online. Link d’acquisto Amazon:

La strategia di comunicazione dell’autore Daniele Turrini è affidata a Sara Servizi Editoriali.

Sara Servizi Editoriali
Addetta Stampa – Promozione
Web: https://www.saraservizieditoriali.it/
Contatto: info@saraservizieditoriali.it


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A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini.
Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti.Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.

Il sangue non mente, il nuovo romanzo di Umberto Segato, edito da LFA Publisher

“Cari amici di un tempo, di adesso e, si spera, futuri, è uscito il mio romanzo dal titolo Il sangue non mente (titolo ambiguo come i personaggi che lo illustrano) per la Casa Editrice LFA Publisher, che ha ritenuto l’opera degna di frequentare i banchi delle librerie IBS, Mondadori, Feltrinelli, Amazon.

Questo non è (solo) un invito ad acquistare il romanzo, ma l’orgoglioso annuncio di una performance portata a termine con successo da un quasi novantaduenne (il 31 agosto), riguardante un testo di più di 200 pagine, ben scritto, ricco di personaggi “a tutto tondo”, di precise descrizioni, con una trama che invoglia a proseguire la lettura anche se si è a letto pieni di sonno. Leggete e fatelo leggere (soprattutto in famiglia): vi svela verità che, di solito, si tengono nascoste”.

Umberto Segato

C’è un’eredità e, ovviamente, ci sono aspettative. Ma c’è anche la volontà del ‘Vecchio’, per il quale tutto ciò che ha accumulato (dal nulla) è frutto del suo ‘sangue’.
Gli eredi sono due cugini: un maschio, il suo braccio destro nelle poco nobili imprese, e una giovane femmina di nobili natali e vita turbolenta.
Il Vecchio, però, non vuole lasciare tutto a nessuno dei due. Non al maschio, che considera di ‘sangue’ debole, né alla femmina, che definisce (per le sue tendenze omosessuali) ‘merce avariata’.
Così propone al nipote di sposare la figlia di una sua vecchia amante; figlia che, malgrado le insistenze della madre, non ha mai voluto riconoscere come sua.

Umberto Segato (Mira, 1932) è un giornalista, scrittore e poeta italiano.
Giornalista per “Il Giorno” e successivamente, in televisione inviato per il TG2 Rai, curatore di Medicina Trentatré (rubrica medica a carattere scientifico del TG2) e firma varie inchieste per il settimanale Tg2 Dossier.

Ha pubblicato varie raccolte di poesia, tra cui: Non arriva nessuno (1962), Viaggio a vista (1992, Premio “Cesare Pavese”), Specchio in uno specchio riflesso (1999, nella rosa dei Premi Alfonso Gatto, Città di Marineo, Metauro e Viareggio) Versi scabri (2011).
Inoltre, ha pubblicato i romanzi: I luoghi e il tempo (1988, Premio “Città di Benevento”), Candida (2015), Eredità o la colpa di Serena” (2017), Racconti dal passato (2018), Come un’oliva infilzata (2022).

Il romanzo Il sangue non mente è disponibile nelle migliori librerie e store online.

La strategia di comunicazione dell’autore Umberto Segato è affidata a Sara Servizi Editoriali.


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Contatto: info@saraservizieditoriali.it

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“Siamo fatte di carta” di Floriana Porta e Anna Maria Scocozza

Siamo creature di carta. Naviganti inchiostri colorati su mari incerti e profondi che possono essere, colorate, ritagliate, incollate, bruciate, appallottolate…

SIAMO FATTE DI CARTA (Ventura Edizioni, 2024) è un viaggio artistico e poetico nell’universo femminile e nella magia della natura. Il libro è stato presentato al Museo Andersen di Roma l’8 marzo 2024 in occasione della mostra di Anna Maria Scocozza dal titolo INDUMENTI POETICI. LA BELLEZZA DELLA CARTA RICREATA curata da Valentina Filamingo

di Anna Maria Scocozza

«L’arte richiede silenzio, bisogna chiudere gli occhi per poter vedere bene dentro, per illuminare il buio; così ci si prepara ad un’iniziazione e affiora l’incanto. Solo allora si può tentare di interpretare “la voce luminosa della poesia”, ed è così che io e Floriana Porta ci siamo incontrate, riconosciute, annusate e scelte, ascoltando proprio questi silenzi che la poesia ci suggeriva e invocava su di sé, facendoci conoscere e riunendo le nostre anime, artisticamente e non solo, in questo libro dal titolo “Siamo fatte di carta”».

di Floriana Porta

«Ho scritto le mie poesie ispirandomi a questa eco-filosofia che è alla base del lavoro e della vita di Anna Maria, perché se da una parte domina tutto il suo mondo artistico, dall’altra crea e plasma anche tutto il mio mondo poetico e creativo, per questo motivo siamo riuscite a fondere perfettamente i nostri saperi, i nostri universi. Siamo come due alberi che affondano le radici nel medesimo terreno. Mi sono poi ispirata a tanti altri importanti contenuti e temi: la vita, il tempo, la metamorfosi, la forza, la debolezza, il kintsugi, l’acqua, le radici e la luce».

SIAMO FATTE DI CARTA Arte, poesia e rinascita al femminile raccoglie i testi della poetessa e pittrice torinese Floriana Porta (versi, haiku, tanka, aforismi e riflessioni) e le suggestive opere d’arte di Anna Maria Scocozza, artista romana, che realizza i suoi capolavori con materiali di recupero (carta, cartone, vecchie riviste, ecc.). Un progetto tutto al femminile, dunque, una stratigrafia di linguaggi, un viaggio nelle profondità umane, una purezza che incanta. Un libro sul dolore, sulla rinascita, sul kintsugi, sulla natura e sul riciclo creativo della carta.

L’introduzione è curata dalla scrittrice Sara Durantini, autrice della prima biografia italiana di Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura 2022.

«Sfogliando e leggendo Siamo fatte di carta rintraccio quello che ha affermato l’artista francese Mylène Bes- son a proposito della sua arte e del significato che ruota attorno alla realizzazione di un’opera a quattro mani. «Réaliser à quatre mains un livre d’artiste, c’est partager un espace avec un(e) ami(e), c’est désirer ensemble un objet commun, c’est donner et recevoir, c’est transformer l’espace de la page en lieu d’une intimité partagée». «Creare un libro d’artista a quattro mani è condividere uno spazio con un amico, è desiderare insieme un oggetto comune, è dare e ricevere, è trasformare lo spazio della pagina in un luogo di intimità condivisa». Questo desiderio di condivisione e di trasformazione da privato a pubblico, questo bisogno di donare, si avverte e cresce in intensità con il procedere di ogni pagina.

Il progetto di Porta e Scocozza prende le distanze dalla tradizione dei livres pauvres proprio a questo punto della sua storia quando il bisogno di condivisione esce dallo sguardo di pochi intimi per accogliere le mani e gli sguardi di un pubblico più ampio che può leggere e fare proprio il libro stesso».

Anna Maria Scocozza nasce a Roma nel 1965 dove vive e lavora. Diplomata in Costume e Moda, ha frequentato, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, la Scuola libera del nudo e moltissimi corsi di specializzazione di pittura e decorazione. Come attività lavorativa ha condotto numerosi Laboratori/Workshop artistici-creativi e corsi di tecniche pittoriche presso musei, scuole e centri di aggregazione giovanile per adolescenti, adulti e bambini.

Negli ultimi anni la sua ricerca artistica si è focalizzata sulla realizzazione del suo “Guardaroba poetico” e precedentemente sull’acquarello e sui libri d’artista.

La sua è un’arte non solo estetica, ma anche etica, tenta di spingere lo spettatore a interrogarsi non soltanto verso tematiche sociali che riguardano soprattutto le donne vittime di violenza, ingiustizie, emarginazioni, razzismi, ma lo conduce via via, ad un’introspezione sia psicologica che spirituale, con uno sguardo fisso sulla realtà alla ricerca di risposte. Anche se forse, non c’è mai una giusta risposta, forse solo una giusta domanda.

Costruisce le sue cartose opere “Indumenti poetici” con ciò che viene rifiutato, inutilizzato: vecchi libri riciclati, destrutturati e ricreati, talvolta filati, a formare una stoffa di carta che utilizza come metafora poetica, visioni da indossare per descrivere la realtà, anche quella più dolorosa; simboli visivi e archetipi umani che ci accompagnano nel nostro difficile viaggio terreno e spirituale. Strappi come cicatrici, che diventano feritoie da dove la luce ci illumina e custodisce, preparandoci per nuove fioriture.

Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero e le sue opere si trovano presso Musei, Fondazioni e Collezioni italiane e straniere.

Ultime mostre

2023 – Triennale Internazionale du papier Musèe Charmey – Svizzera. Opere acquisite nella collezione del Museo Charmey.
2022 – Archivio di Stato di Roma. Sant’Ivo alla Sapienza. Mostra della carta d’Archivio alle carte d’Artista. 2022 – Mostra personale “L’anima si veste di carta”. Torretta di San Francesco – Repubblica di San Marino. Inserita Smiaf San Marino International Arts Festival.
2021 – Finalista Concorso “Indoor” undicesima edizione della Lucca Biennale Cartasia-Villa Bottini-Lucca 2021 – Mostra personale “Vestimenti poetici in carta riciclata”, VII Edizione inserita nella Mostra Inter- nazionale del Libro d’Artista, presso Museo Civico Ex Monastero Di Santa Chiara, Corso Vittorio Emanuele Noto (SR).

Il suo sito è http://www.annamariascocozzaartist.it

Floriana Porta è nata a Torino nel 1975, vive a Vinovo e fin da piccola ha avuto la necessità di scrivere, comporre, disegnare e fotografare. Si presenta con forme espressive di rara intensità e la sua opera – poetica e figurativa – si dispiega fra natura e bellezza, introspezione e sogno, elementi imprescindibili della sua riflessione esistenziale. Uno stile ermetico, il suo, lontano dalla retorica e dal sentimentalismo, caratterizzato da raffina- tezza, contemplazione e armonia.

È esperta di poesia giapponese, in particolare di haiku, baishù e tanka. Si tratta di componimenti poetici che si caratterizzano per avere un forte collegamento di temi con l’ambiente naturale e che seguono regole metriche sillabiche molto ferree. Una poesia Zen molto riflessiva, di grande emotività, suggestione e incredibile brevità. Ha fatto parte per tanti anni della giuria del prestigioso Concorso Internazionale di Haiku di Cascina Macondo.

Ha pubblicato numerosi libri, ebook e plaquette di poesia ed è presente in molte importanti antologie poetiche. Titoli delle sue principali pubblicazioni: Verso altri cieli (Edizioni REI, 2013), Quando sorride il mare (AG Book Publishing Editore, 2014), Dove si posa il bianco (Sillabe di Sale Editore, 2014), L’acqua non parla (Libreria Editrice Urso, 2015) Fin dentro il mattino (Fondazione Mario Luzi Editore, 2014), La mia non è poesia (Aljon Editrice, 2017), I nomi delle cose (Edizioni L’Arca Felice, 2017), In un batter d’ali (AG Book Publishing Editore, 2018), Offro respiro ai versi (La Ruota Edizioni, 2018), Il Giappone in controluce (AG Book Publishing Editore, 2020) L’infinito è in me (AG Book Publishing Editore, 2021) e Oltre gli orizzonti (Blurb, 2022).

Hanno scritto della sua poesia numerosi critici ed esperti di poesia e letteratura: Antonio Spagnuolo, Lucio Zinna, Marco Furia, Gabriella Cinti, Pier Luigi Coda, Fortuna della Porta, Ilaria Guidantoni, Andrea Galgano, Alessandro Moscè, Luciano Somma, Rosa Elisa Giangoia, Giuseppe Conte, Camilla Ziglia e molti altri.

Allieva di Fernando Bibollet, Antonio Carena e Nino Aimone – tre grandissimi pittori piemontesi – ha esposto nel Torinese e nell’Astigiano le sue opere ad acquerello e le sue fotografie. Altre tecniche utilizzate dall’artista: collage e fotocomposizioni digitali. Attualmente collabora con diversi siti e giornali che si occupano di cultura, poesia e arte. Fa parte di giurie in importanti concorsi letterari nazionali ed è la fondatrice del gruppo poetico “Vinovo in poesia” con i quali organizza, dal 2017, presso la biblioteca civica vinovese, incontri culturali e letterari; sui social e sul web troverete il blog per rimanere aggiornati su incontri ed eventi.

Il suo sito è http://florianaportablog.wordpress.com

“Siamo fatte di carta” è un libro prezioso, unico, di rara intensità che esplora l’infinito universo femminile attraverso le parole e le opere di Floriana Porta e Anna Maria Scocozza in questa straordinaria fusione di poesia e arte. I versi, scelti con cura, catturano la realtà umana nelle sue due dimensioni, quella terrena e spirituale, e lo fa in un modo ampio, profondo e cristallino, mentre le opere scultoree di carta offrono una visione unica, molto coinvolgente e personale dell’esistenza e dello spazio emotivo, diventando inestimabili strumenti di rinascita, di cura, di speranza e di resilienza. II libro – diviso in sei sezioni dedicate ai vestimenti e alle calzature poetiche, alle opere libro, agli eco-gioielli, alle maschere e ai progetti/ laboratori – affronta anche altre importanti tematiche: l’incanto della natura, l’eco-filosofia e il riciclo creativo inteso come pratica virtuosa in grado di dare una seconda vita a materiali di scarto, in questo caso carta e cartone. Una fusione indissolubile tra poesie e opere d’arte che vi lascerà senza fiato. Preparatevi a immergervi in un universo incantatore in cui i sentimenti regnano sovrani, in cui la bellezza e la fragilità si incontrano in modo straordinario creando una sintesi perfetta e coinvolgente.


Da florianaporta@libero.it

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RSVP – JISBAR : “Sketch to Scale” – Incontro e dedicace al Sist’art Gallery Venezia

Un evento esclusivo dell’artista JISBAR, dedicato alla presentazione del suo nuovo libro “Sketch to Scale”. Il libro sarà disponibile in pre-vendita a partire dal 13 giugno e in vendita ufficiale dal 17 giugno. L’evento si terrà il 22 giugno, alle ore 17:00, nella storica Sist’art Gallery, situata in 135 Piazza San Marco, Venezia.

« Sketch to Scale » è molto più di un semplice libro; è un’opera introspectiva e rivelatrice. JISBAR condivide le sue esperienze, i progetti, le collaborazioni significative e le mostre, accompagnate da ricche illustrazioni delle sue opere. I dettagli di produzione aggiungono un tocco unico: copertina rigida con rivestimento soft touch, rilegatura cucita e pagine interne in carta satinata da 150 g/m2 con stampa ad alta definizione.

L’incontro rappresenta una prima opportunità per collezionisti, appassionati e lettori di interagire con l’autore e scoprire le opere presentate nel libro. La serata includerà una mostra dedicata e una sessione di dediche direttamente dall’artista. L’evento è destinato a essere una fonte di ispirazione, esplorando le interconnessioni tra arte e letteratura.

La prefazione del libro “Sketch to Scale” è stata firmata da Richard Orlinsky.
« Jisbar è la nuova stella del Pop Art. Con umiltà, parla della sua ammirazione per gli artisti che lo hanno ispirato, offre la sua visione personale della storia dell’arte e modifica le regole per rafforzare il proprio stile. Mi sono visto in lui; un artista autodidatta che non ha paura di condividere i suoi dubbi, i suoi sogni e una sensibilità esasperata. » estratto dalla Prefazione scritta da Richard Orlinsky.

Per partecipare all’evento esclusivo di presentazione del libro “Sketch to Scale” di JISBAR, seguite queste indicazioni:
Data e Ora : 22 giugno, ore 17:00
Luogo : Sist’art Gallery, 135 Piazza San Marco, 30124 Venezia, Italia
Prenotazioni : Per confermare la vostra presenza, si prega di RSVP clicca qui
Dettagli dell’Evento : Unisciti a noi per una serata di arte e cultura, con una sessione di dediche
dal vivo e l’opportunità di incontrare l’artista.
Accesso : L’evento è aperto al pubblico ma la registrazione è obbligatoria a causa della limitata
disponibilità.

In un estratto dal libro, JISBAR commenta: « Quest’opera è il riflesso della mia anima d’artista; ogni pagina si volge come un’eco della mia vita, unendo introspezione ed espressione. È un invito a scoprire non solo la mia arte ma anche il mio percorso personale e professionale. Dedico a questo progetto ogni sera, dalle 20:00 alle 23:00, con lo stesso spirito autodidatta che ha guidato la mia carriera artistica. Considero questo libro una vera opera d’arte, alla stregua di uno dei miei quadri o sculture. »

Pre-vendita : A partire dal 13 giugno su instagram di JISBAR o sul suo sito web https://www.jisbar-art.com/

Disponibilità : Disponibile presso la Sist’art Gallery, Piazza San Marco, 30124, Venezia a partire dal 17 giugno

Formati : Libro di 292 pagine, copertina rigida con rivestimento soft touch, rilegatura cucita e pagine interne in carta satinata da 150g/m2 con stampa ad alta definizione

Prezzo : Al pubblico – 65 euro
Per ulteriori informazioni : www.jisbar-art.com

Nato nel 1989, questo artista francese di pop-street sta ridefinendo la scena artistica con il suo mix unico di arte classica e influenze moderne del pop e street art. Operando tra Parigi e Lisbona, l’opera di JISBAR è una ricca tessitura di riferimenti culturali e innovazione artistica.
Per maggiori informazioni, visitate https://www.jisbar-art.com/


Contatto Stampa per JISBAR
AGENCE ANONYME PARIS

Emilie Melloni-Quemar
 emilie@anonymagence.com // +33(0)6.75.73.08.28

Pubblicato il 20 maggio 2024


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Editoria: NON SAI MAI DOVE SEI di Emilio Masina – Intervista all’Autore

#libri #nuoveuscite #interviste

CHI SONO IO? Domanda che tutti ci siamo posti almeno una volta, in questo caso mira al significato di ciò che chiamiamo “genere” e di una sua pretesa  definizione ed è al centro del libro “NON SAI MAI DOVE SEI”, di Emilio Masina, edito da ELLEDILIBRO, in questi giorni su tutte le piattaforme e in libreria.

INCIPIT

[1] «Colaianni, la disturbo?». La telefonata arrivò mentre stavo innaffiando le piante dello studio. Mi aiutava a scaricare la pressione. Era il primo anno che avevo dei pazienti e arrivavo alla fine della giornata come una pila esausta – alcune sere mi capitava persino di annaffiare il cactus di plastica sulla scrivania. «Si figuri, stavo per andare via…». «Farò in fretta, allora: mi hanno contattato per un bambino di otto anni che si traveste da femmina. Sembrerebbe un disturbo dell’identità di genere ma potrebbero anche esserci elementi di ermafroditismo. Il caso mi è stato segnalato da una mia paziente, collega della madre. È un caso interessante ma io sono piena di lavoro e non posso seguirlo. Lei avrebbe uno spazio? Poi, se vuole, potremo discuterlo insieme». Il vasetto di bonsai mi scivolò dalle mani e si frantumò sul pavimento.

Secondo romanzo per Emilio Masina, psicoanalista e Psicoterapeuta dell’Infanzia, e dell’Adolescenza dopo il fortunato “La speranza  che abbiamo di durare. Una storia di amore e psicanalisi”, edito da Emersioni, che a ben vedere conteneva implicita anch’esso una domanda. Che speranza abbiamo noi di durare, Emilio?

Le considerazioni di quel romanzo erano in gran parte indotte dall’esperienza del Covid, che tuttavia da evento materiale assumeva una valenza anche simbolica. Si entrava dalle pagine del libro nella stanza dell’analisi e si rifletteva sul dolore del singolo quanto sul dolore dell’Italia intera, passando dalla caducità dell’essere umano alla conseguente importanza delle relazioni, da curare e coltivare anche e soprattutto nel bel mezzo di una crisi grave come quella innestata a più livelli da una inaspettata pandemia. Quel romanzo si interrogava poi sulla figura dello “Psicoterapeuta-Essere umano”, anche attraverso le sue di relazioni, e i suoi sogni. Con il portato di emozioni che inevitabilmente terapeuta e paziente sperimentano assieme, nel loro viaggio congiunto. Pensavo che il romanzo fosse la chiave giusta per far accostare anche un pubblico di non addetti ai lavori all’alchimia complessa e sfaccettata della terapia psicoanalitica.

Scegliendo la formula del romanzo fai una precisa scelta di campo, quella della narrazione, in questo caso per metabolizzare, digerire e rendere intellegibile la delicata esperienza professionale e umana nata dall’incontro del terapeuta con il giovanissimo protagonista. Con quale obiettivo, oltre ovviamente all’aiuto al paziente?

Il narratore psicoterapeuta e il bambino suo paziente si incontrano su un terreno che non è solo medico-scientifico. Progressivamente diventano co-autori di un percorso maietutico che per entrambi significherà uscire dalla paura. Paura di quello che non si conosce bene per l’uno, paura di quello che proprio NON SI SA, per l’altro. Uscire dall’impasse della paura presente significherà inevitabilmente gettare le basi per un futuro diverso, più consapevole e libero. Inoltre, la questione del “genere” è decisamente al centro del dibattito pubblico e anche istituzionale, con scelte convinte o a volte osteggiate e ritrattate, e comunque ha generato una riflessione più o meno aperta da cui non credo sia possibile tornare indietro.

CHI SONO IO, quindi?

Chi sono io? La domanda che forse più di tutte agita l’essere umano assume in questo libro un connotato radicale, perché mira al cuore di ciò che chiamiamo “genere” e di una sua pretesa definizione. Dialogando, il bambino in bilico tra diversi generi e lo psicoanalista con le sue presunte certezze, attraversano invece una cortina di dubbi e fantasie che tutti i bambini prima e gli adolescenti poi hanno affrontato nella loro vita. Nello spazio solo apparentemente ristretto della stanza dell’analisi, il dialogo si fa scambio e l’adulto riceve dal bambino uno sguardo nuovo, quello che ci vuole tutti parte della stessa meravigliosa, dolente, umanità.

L’incipit del romanzo, le prime righe [1], sembra palesare da subito al lettore il disagio del protagonista adulto, ma ancora molto giovane, lo psicoanalista. È così?

Sì, ho scelto di mettere in scena uno psicoanalista agli inizi della professione per far conoscere la delicatezza e la difficoltà di questo mestiere

La trama non è solo lo svolgersi della terapia, quindi, anche in questo secondo romanzo?

Sì e no. Il romanzo parla di un bambino travestito e del suo giovane psicoanalista e naturalmente della loro relazione, che all’inizio è fatta di paura e diffidenza, sentimenti che però saranno progressivamente sostituiti da coraggio, anche qui speranza, e fiducia. Al centro delle pagine, più in generale, la scelta sessuale e di genere, che per nessuno di noi, credo sia utile ricordarlo, è mai una scelta totalmente lineare e precisa, ma sempre esito di un percorso, di un viaggio. E attraverso la storia di Alberto, ciascuno di noi può ripercorrere quel viaggio, segnato, come in un trasferimento in treno, dal passaggio in diverse stazioni: da quella della nascita e della nostra dipendenza totale e completa dalla figura materna, a quelle dell’infanzia e dell’adolescenza, per poi arrivare a quelle dell’età adulta e della complessa senescenza. Un viaggio quindi, che mi piacerebbe percorrere insieme a ciascun lettore che vorrà accostarsi a questo romanzo. E in qualche modo, come per ogni libro, per ogni autore, per ogni lettore, sarà proprio così.

Emilio Masina. Milanese, vive a Roma, sposato, due figlie. Membro ordinario dell’Associazione italiana di Psicoanalisi e full member dell’I.P.A. Specialista in Psicologia clinica e Psicoterapia dell’Infanzia, dell’Adolescenza e della Coppia, è socio fondatore della cooperativa di aiuto psicologico agli adolescenti “Rifornimento in Volo” e docente della Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica SPS. Ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche e ha insegnato presso Università e Scuole di Specializzazione in Psicoterapia. Impegnato, come possibile, per la pace. Nel 2019 ha pubblicato il romanzo La speranza che abbiamo di durare (Ed. Emersioni). “NON SAI MAI DOVE SEI” (Elledilibro, 2024) è il suo secondo romanzo.


Categoria: LGBTQIA+Narrativa
Psicologia e societàRomanzo di formazione
Anno di pubblicazione: 2024
Edizione: 1°
Formato: 15 x 21
Copertina: Morbida
Numero di pagine: 191
ISBN: 9791281540194

ELLEDILIBRO


Da D.D.

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Trieste: all’Antico Caffè San Marco Evelina Nazzari presenta “Memorie a brandelli”

EVELINA NAZZARI

Con “Memorie a brandelli” (Edizione Sabinae. 2024) l’autrice Evelina Nazzari si racconta, e racconta le sue origini, traendo spunto da un momento reale della sua esistenza, nella forma di un vagabondaggio tra invenzione, autobiografia e memoria.

In una dolorosa fase di transizione della sua vita, impegnata nel difficile compito di ricostruirsi dopo un grave lutto e una separazione, l’autrice, alle prese con la necessità di eliminare vecchie carte, ritrova un suo diario di scuola degli anni Settanta.

Evelina Nazzari presenta “Memorie a brandell”
in dialogo con la giornalista Sara del Sal

all’Antico Caffè San Marco, venerdì 31 maggio, dalle ore 18.00

L’autobiografia sarà presentata da Evelina Nazzari in dialogo con la giornalista Sara del Sal all’Antico Caffè San Marco, venerdì 31 maggio, dalle ore 18.00, ricordando che il diario ritrovato è stato proprio lo spunto dal quale si dipanano, nell’arco di due secoli, con frequenti ritorni al presente e lungo un percorso apparentemente erratico, ricordi personali e frammenti di storia di una famiglia cosmopolita che abbraccia l’Italia, la Francia, la Grecia e la Turchia. Il tutto condito da episodi della vita e della carriera del padre Amedeo e della madre Irene (anche lei attrice) e da riflessioni sull’adolescenza, la condizione umana, la prospettiva del declino.

Figlia dell’attore Amedeo Nazzari, nasce a Roma nel 1958. Debutta giovanissima nel ruolo di Rossana in Cyrano, per la regia di Maurizio Scaparro, che verrà ripreso per diversi anni ed avrà grande successo in numerosi teatri italiani, oltre che a Parigi al Palais de Chaillot. Da allora, col nome d’arte di Evelina Nazzari, oltre a ricoprire ruoli in cinema (debutto in Dove vai in vacanza con la regia di Alberto Sordi) e in TV (debutto con L’eredità della priora per la regia di Anton Giulio Majano), costruisce ed affina negli anni la propria sensibilità sui palcoscenici, recitando testi di grandi classici (Aretino, Goldoni, Wilde, Pirandello, Ibsen, Čechov) e di autori moderni comici e drammatici (H.W. Fassbinder, N. Coward, J.N. Fenwick, N. Simon, H. Pedneault, H. Pinter, J. Giraudoux).

Una svolta tragica nella sua vita familiare la induce a ricercare forme più solitarie ed intime di espressione, che oggi affiancano la sua attività teatrale e lungo le quali prosegue la sua esplorazione dell’anima e della condizione umana: la fotografia (le sue opere sono state esposte in vari spazi romani, tra cui il Chiostro del Bramante, nel quadro della Triennale di Roma, e nella sede del Consiglio d’Europa a Strasburgo) e la scrittura, intrisa di riferimenti autobiografici. Ha pubblicato Dopo la fine e Amedeo Buffa, in arte Nazzari (Edizioni Sabinæ), E lieve sia la terra (Autori vari, Edizioni Textus), Fratelli d’arte (con Silvia Toso, edizioni Sabinæ), Solitudini urbane (Edizioni Portoseguro), Altrove (Torna fra nove mesi e Il viaggio di Carlotta, due atti unici, Edizion IkonaLiber). Di Torna fra nove mesi è stata anche interprete, accanto a Maddalena Recino, per la regia di Angelo Libri, andato in scena a Roma e in alcune città d’Italia. Da ultimo ha interpretato con successo una riduzione teatrale del racconto Ventiquattro ore della vita di una donna, di Stefan Zweig e Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman entrambi con la regia di Rosario Tronnolone.


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Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti.Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.

Editoria: “Février e gli orfanelli”, il nuovo romanzo giallo di Simonetta Ronco

“Février e gli orfanelli” è il quinto romanzo di Simonetta Ronco in cui vede protagonista il pianista investigatore francese Audemars Février.
Il lettore si ritrova nuovamente a Blessy, il paese dove l’autrice aveva ambientato il primo episodio della “Saga di Février”, “Ritorno a Blessy”, ma questa volta l’atmosfera è meno bucolica, più cupa e inquietante, quasi gotica.

La trama cattura l’attenzione sin dalle prime pagine, trascinandoci in una rete di suspense e mistero che avvince fino alla conclusione.

La scrittura fluida e impressionista di Ronco rende la lettura di questo romanzo un’esperienza davvero coinvolgente e appagante.

Nell’ottobre del 1925 il Maestro torna a Blessy, perché richiamato da padre Benjamin.
Costui gli rivela che dalle ricerche risulta che nel periodo in cui all’orfanotrofio di Pomarie fu lasciato il figlio di Adèle Robinot, furono accolti due neonati: lui e Gaston Roblet.
Chi è dunque il duca di Saint Alary? E chi ha ucciso la moglie del Dottor Brouillard?
E che fine ha fatto Lara Fiodorova, evasa dal carcere, sulle cui tracce è tutta la polizia di Parigi?
Février si muove in un ambiente conosciuto ma minaccioso, tra leggende gotiche e indagini serrate, bersaglio di una caccia spietata che porta necessariamente alla morte.

Simonetta Ronco

Simonetta Ronco, nata a Genova, è docente universitaria, giornalista e scrittrice.
Il padre, Antonino Ronco, giornalista e storico e la madre scrittrice di racconti per bambini premiata anche all’Andersen, le inculcano la passione per la cultura in generale e per la storia e la letteratura in particolare.

Dal 2002 al 2008 collabora con la Terza Pagina del Secolo XIX e successivamente con alcuni periodici culturali come Satura, Resine, Xenia, Il Porticciolo, sempre più impegnata su temi femminili, soprattutto biografie e romanzi storici.

Nel 2005 esce la prima biografia da lei scritta, sulla vita di Cristina di Borbone, prima Madama Reale, che viene anche premiata con l’Anguillarino d’Argento. Seguono altre biografie di notevole rilievo sociale, come quella di Giulia Colbert di Barolo che viene anche presentata presso l’Ateneo Genovese. Successivamente pubblica le biografie di Giuditta Bellerio Sidoli, Antonietta Costa Galera, Giuseppe Mazzini, Costantino Nigra, Ilaria del Carretto. La Ronco pubblica, inoltre numerosi romanzi e racconti storici, che vedono sempre donne come protagoniste.

Nel 2018 la Ronco ha dato vita a una collana editoriale, Mnemosine – Donne nell’ombra che si propone di pubblicare biografie di donne poco conosciute o dimenticate e saggi su tematiche femminili. L’ultimo volume della Collana, edito con De Ferrari editore (dal titolo “Protagoniste Genovesi”) è dedicato alle 14 donne rappresentate nella Sala delle Donne a Palazzo Ducale.

Ha creato i personaggi di Audémars Février, Dario Barresi e Luca Traverso, protagonisti di gialli seriali.

I precedenti titoli della saga di Février:

  • Ritorno a Blessy
  • Février e l’enigma degli uccelli
  • Février e un caso di coscienza
  • Février e la villa dei misteri

Février e gli orfanelli è il nuovo romanzo dell’autrice Simonetta Ronco ed è pubblicato da La Bussola Edizioni.

Sara Servizi Editoriali – Simonetta Ronco – La Bussola Edizioni

@sara.servizi_editoriali @roncosimonetta @labussolaedizioni


Sara Bontempi
Redattrice editoriale 

Travel Blogger: https://www.iriseperiplotravel.com
Staff Radio Nord Borealis: https://www.radionordborealis.it/ 


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È online il numero 16 di ArtOnWorld.com – Rivista internazionale d’arte ed economia

Per approfondire la lettura e scoprire molti argomenti fra i quali anche quelli scientifici, vi invitiamo a sfogliare il magazine internazionale collegandovi al seguente link

In alternativa, potete usufruire della piattaforma www.artonworld.com
 
Per ulteriori informazioni
Contattare la redazione o
Scrivere al Direttore Responsabile
Mail: carmelbrunetti@gmail.com
 
Le copie stampate si ordinano
Il costo di una copia online è di 15 Euro. La copia stampata versione Luxury costa 25 euro
 
Abbonamento annuale alla versione digitale costa 74 euro
Collegandosi al sito si trovano tutte le indicazioni per effettuare i pagamenti.

É online il nuovo numero primaverile di ARTonWORLD, con in copertina il grande artista Alberto Giacometti. Un focus interessante è dedicato alla sua mostra allestita nel museo SMK di Copenaghen in Danimarca.
Seguono le grandi Fiere dell’arte come Tefaf raccontata dalla nostra collaboratrice estera Ksenia Drobyshevskaya, seguita da Art Basel allestita ad Hong Kong e Basilea, introdotta dalla direttrice responsabile della rivista. Il mercato dell’arte è in piena espansione, lo si legge chiaramente nelle percentuali di opere acquistate dai numerosi collezionisti presenti in queste fiere. Un parterre di gallerie fra quelle italiane ed estere ci fa conoscere opere meravigliose tra artisti affermati ed emergenti. Non mancano i libri d’arte che vengono recensiti in ogni numero.

La sezione dedicata al diritto dell’arte, curata dall’avvocato e professore Giulio Volpe, presenta un argomento molto delicato come “la libera circolazione delle opere d’arte“.

Per la serie del personaggio è stato scelto Giacomo Puccini, in onore della ricorrenza dei cento anni dalla sua morte. Lo scopriamo Fotografo grazie ad una preziosa e inedita mostra allestita presso la Fondazione Ragghianti.

Altri eventi importanti sono il Festival Internazionale dell’Aquilone a Cervia e la presenza della Repubblica di San Marino alla Biennale di Venezia.


CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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L’arte di Angelo Caroselli tra naturalismo e stregoneria, nel nuovo saggio di Maurizia Tazartes

MAURIZIA TAZARTES
Angelo Caroselli e compagni di strada
Arte, risse, streghe in Campo Marzio (1600-1650)

Mauro Pagliai Editore, 2024
Maurizia Tazartes
Angelo Caroselli e compagni di strada
Arte, risse, streghe in Campo Marzio (1600-1650)
Mauro Pagliai, 2024
Pagine: 112
Caratteristiche: ill. b/n, 34 tavv. col. f.t., br.
ISBN: 978-88-564-0537-8
 
Collana: Gli artisti raccontati nel loro tempo
Settore:
A1 / Storia dell’arte
Prezzo: 18 €

Roma, prima metà del ‘600. Campo Marzio è un quartiere caotico e rissoso, un “tridente” di vie in cui palazzi signorili e tuguri respirano la stessa maleodorante aria. La città cresce senza regole ed è qui che Angelo Caroselli (1585-1652) vive la sua esperienza artistica, iniziata col lavoro di copista nella bottega del padre rigattiere. Descritto come “malvestito, trascurato, stoico e filosofo”, ben presto Caroselli riesce a far crescere il suo laboratorio, collaborando e coesistendo con altri pittori quali Pietro Paolini, Agostino Tassi, nonché gli artisti nordici trasferitisi proprio a Campo Marzio, tra cui Pieter van Lear e Claude Lorrain.

Maurizia Tazartes ci regala un saggio di ampio respiro, un lungo racconto di vita e arte ricco di vicende intriganti e basato su una attenta ricerca documentale.       

Genio e sregolatezza: binomio perfetto se ci riferiamo a Caravaggio e a quegli artisti che, sulla sua scia, influenzarono profondamente il Seicento italiano e, in definitiva, la storia dell’arte.

Tra loro Angelo Caroselli (Roma, 1585-1652), artista non tra i più noti ma non per questo secondari.   protagonista di quella scena romana tumultuosa, segnata da un sorprendente fermento artistico così come da lati oscuri ed episodi di cronaca nera degni di un grande “romanzo criminale”.

Il nuovo saggio di Maurizia Tazartes, intitolato Angelo Caroselli e compagni di strada, pubblicato dall’editore Pagliai, rende omaggio a questo artista inquadrandone l’opera nel contesto storico attraverso un attento scavo documentario.

Tazartes, storica d’arte, autrice di importanti monografie – tra cui quelle dedicate a Vermeer (Mondadori, 2008) e Hokusai (Skira, 2016) – torna ad occuparsi dei caravaggeschi dopo i suoi lavori su Orazio Gentileschi (Pagliai, 2016) e Agostino Tassi (Pagliai, 2017).

“Caroselli”, spiega la studiosa, “è uno di quei pittori poveri ed estrosi, straordinari e innovativi, che dai modelli di Caravaggio passano a nuovi linguaggi”.

La sua esperienza artistica inizia col lavoro di copista nella bottega del padre rigattiere. Siamo a Campo Marzio, un quartiere caotico e rissoso, un “tridente” di vie in cui palazzi signorili e tuguri respirano la stessa maleodorante aria. Dove si consumano agguati e tradimenti, e dove fa capolino perfino la magia nera: le Vanitas dipinte da Caroselli, allegorie incentrate sulla vanità dei fatti umani, si rifanno a un mondo in cui indovine e maghe ricevono i clienti nelle loro abiette dimore, e negromanti evocano i morti con i loro artifici. Ma nelle stesse strade, ad esempio, opera anche la comunità dei Bentvueghels, paesaggisti tedeschi e olandesi irruenti, spregiudicati, geniali che, tra bettole e gozzoviglie, si confrontano con il naturalismo di Michelangelo Merisi.

Personalità enigmatica e complessa, molto abile nel restauro e nelle copie di dipinti, Caroselli riesce a far crescere la bottega di pittura e a lasciare un’importante quantità di opere, molte ancora sparse sul mercato e ancora in attesa di una sistemazione cronologica. Il suo talento lo porterà a Firenze, alla corte del granduca Cosimo II de’ Medici, e successivamente a Napoli, dove lavorerà per aristocratici, mercanti, borghesi, e ordini religiosi.

A differenza di tanti suoi “compagni di strada”, finiti uccisi o travolti dalle tragedie familiari, Angelo riuscirà alla fine a far fronte a infortuni e dispiaceri e dedicarsi a un’esistenza relativamente tranquilla: abbandonati gli amori fugaci, convolato in seconde nozze nel 1642, si spegnerà una decina d’anni dopo nel suo letto romano. La sua eredità saranno i figli – di cui uno artista di talento – ma soprattutto una serie di dipinti dove il realismo si intreccia spesso con le note inquietanti della magia.


Maurizia Tazartes
Angelo Caroselli e compagni di strada
Arte, risse, streghe in Campo Marzio (1600-1650)
Mauro Pagliai, 2024
Pagine: 112
Caratteristiche: ill. b/n, 34 tavv. col. f.t., br.
ISBN: 978-88-564-0537-8
 
Collana: Gli artisti raccontati nel loro tempo
Settore:
A1 / Storia dell’arte
Prezzo: 18 €

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«La scomparsa del Banco di Napoli» presentazione a Palazzo Ricca del libro di Andrea Rey 


Nel lontano ottobre 2017 cominciammo ad occuparci della Questione del Banco di Napoli. Fino ad oggi sono stati pubblicati oltre 50 articoli sul giornale il Denaro on line e su Experiences.

Le presentazioni del libro “La scomparsa del Banco di Napoli” sono state fatte in tutti i comparti della società:

  • Culturali – al Museo di Napoli di Gaetano Bonelli, ben due volte, è persino intervenuto a sorpresa il Vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, dandoci anche l’auspicato sostegno istituzionale
  • Accademici – alla Facoltà di Economia e Commercio, presenti i Professori Adriano Giannola e Renato Briganti, nonché gli allievi del Master in Finanza Etica
  • Associativi – presentazione del libro presso il Circolo La Contea dell’Onorevole Avvocato Luciano Schifone
  • Professionali – presso l’Ordine dei Commercialisti di Napoli
  • Fondazione Arciconfraternita di San Giuseppe dei Nudi – alla presenza del giornalista Rai Ermanno Corsi e del Sovrintendente della Fondazione Avvocato Ugo de Flaviis
  • Alla Fondazione Banco di Napoli – luogo simbolo dove è iniziata la nostra narrazione.

È stato fatto un ottimo lavoro. Adesso, che tutti i comparti sociali e istituzionali sono stati finalmente informati, si apre una fase nuova, la Battaglia per la Rifondazione del Banco di Napoli utilizzando tutte le possibilità tecniche, editoriali, mediatiche e di comunicazione.

Dobbiamo realizzare un docu-film. sulla scomparsa del Banco di Napoli e presentare per una ultima volta il libro alla Università Cattolica di Milano, nella capitale finanziaria di questo Stato.


“Il Banco di Napoli non era solo una banca, anzi la banca più antica al mondo, ma una parte integrante della cultura e dell’identità di Napoli, testimone di secoli di storia e trasformazioni sociali, come comprova il suo Archivio Storico”. Sabato 9 marzo alle 10:30, a Palazzo Ricca, è in programma la presentazione del libro di Andrea Rey, Ricercatore di Economia Aziendale Università degli Studi di Napoli “Federico II”, «La scomparsa del Banco di Napoli», Editoriale Scientifica. Partecipano con l’autore, Adriano Giannola Professore Ordinario di Economia Bancaria Università degli Studi di Napoli “Ferderico II” già Presidente Fondazione Banco di Napoli, Marilena Rispoli Farina Professore Ordinario di Diritto Commerciale e Bancario Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Roberto Maglio Professore Ordinario di Economia Aziendale Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Orazio Abbamonte Presidente Fondazione Banco di Napoli. Modera il giornalista Nando Santoanastaso.

«La vicenda che poco meno d’un trentennio fa ha portato alla scomparsa del Banco di Napoli – spiega Abbamonte – la principale risorsa per il sostegno all’imprenditoria e non solo del Mezzogiorno, per quanto ormai risalente, conserva una grande attualità per la comprensione del nostro recente trascorso, condizione indispensabile per agire nell’attualità. Attraverso quella grave operazione, il Sud è stato privato del suo principale Istituto di credito, con conseguenze incalcolabili in termini di opportunità di sviluppo perdute. Questione, come si vede, di straordinaria attualità, oggi che si discute di Regionalismo differenziato e che le aree territoriali più ‘fortunate’ sono indotte a ridurre gli spazi di solidarietà Nazionale». In questa prospettiva, la Fondazione ha promosso la presentazione del volume di Rey, che contribuisce, con puntualità di apporti, a far chiarezza sulle condizioni che favorirono la fine del Bando di Napoli. «Attraverso una ricerca minuziosa – commenta Rey – si è cercato di dipingere un quadro completo della vicenda, esplorando le intricate circostanze che hanno determinato la scomparsa del più grande polmone finanziario del Mezzogiorno. Nel libro, si è andati oltre la semplice cronaca degli eventi, cercando di dare spazio al complesso impianto normativo-regolamentare nonché alle articolate e innovative operazioni finanziarie su cui si è basato l’intervento di salvataggio dell’Istituto napoletano. 

Dati oggettivi e non opinioni personali caratterizzano l’intero volume: il lettore svilupperà la propria riflessione sull’operazione che, di fatto, ha cancellato oltre cinque secoli di storia». L’obiettivo della ricerca è comprendere se l’intervento definito di “salvataggio” del Banco di Napoli sia stato eseguito in maniera tale da tutelare effettivamente l’Istituto Napoletano, i suoi azionisti e i suoi creditori oppure altri attori che hanno partecipato all’operazione. «Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il puntuale contributo del Professore Emerito Adriano Giannola – dice Paolo Pantani Vice Presidente Centro studi Regione Mezziogiorno EU-MED – testimone in prima persona della genesi della clamorosa scomparsa di un Banca, la più antica del mondo. La motivazione è quella di rendere giustizia alla scomparsa immotivata dal nostro tessuto economico del Banco di Napoli, e rendere possibile un riscatto e una rifondazione di questo fondamentale strumento economico». 



Da Paolo Pantani paolopantani44@gmail.com

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