16 – ART NOW – Paradigmi e contraddizioni del presente – Stefano Chiodi

Il ventunesimo secolo fin dal principio si annuncia come un’epoca di grandi cambiamenti e profonde contraddizioni. Le rivoluzionarie innovazioni tecnologiche e il processo di globalizzazione abbattono le distanze e le frontiere: le persone e le idee circolano freneticamente dando vita a un fecondo scambio di esperienze.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

15 – POST HUMAN – La realtà alla fine dell’umanesimo – Francesco Bonami

Il concetto di identità umana è stato oggetto di trasformazioni profonde, in sintonia con i cambiamenti fisici e culturali che hanno segnato il cammino dell’umanità. Gli ultimi decenni, distinti da un’accelerazione repentina delle ricerche tecno-scientifiche, ci hanno consegnato un’immagine dell’uomo rivoluzionata: genetica, cibernetica, chirurgia plastica manipolano il corpo e ne mettono in discussione perfino i tradizionali principi biologici, modificandone la percezione comune.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

14 – IL NUOVO MILLENNIO – Il volto dell’arte negli anni 2000 – Stefano Chiodi

All’alba del nuovo millennio molti artisti si interrogano sul concetto di autore e sul suo ruolo all’interno del processo esecutivo dell’opera: vengono forniti nuovi stimoli e risposte a una questione che caratterizza la riflessione estetica del Novecento.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

13 – MELTING POT DEGLI ANNI NOVANTA – Dal centro alle periferie del mondo – Francesco Bonami

Nel 1989 la caduta del Muro di Berlino segna la fine della guerra fredda che per quarant’anni aveva diviso l’Occidente dal mondo filo-sovietico. Questo evento cruciale dà il via a importanti trasformazioni politiche e a nuove aperture che investono il panorama culturale mondiale. Anche l’arte riflette questo epocale cambiamento: gli Stati Uniti perdono quell’egemonia che si era consolidata dal dopoguerra, mentre in Europa il dissolversi delle tensioni accumulate per anni, dovute alla dialettica dei blocchi contrapposti, lascia emergere un più dinamico processo di scambio.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

12 – NUOVA SCULTURA – L’evoluzione della forma nello spazio – Anna Mattirolo

Il termine “scultura”, che per secoli ha indicato un manufatto artistico con caratteristiche determinate, oggi è usato per opere tra loro molto diverse: assemblaggi, installazioni e statue, che spesso condividono soltanto la natura tridimensionale. La metamorfosi della scultura ha percorso tutto il Novecento, attraverso le conquiste delle Avanguardie che hanno esteso le possibilità dei collage integrando oggetti al loro interno e proiettando il piano bidimensionale del quadro nella terza dimensione.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

11 – LAND ART – Il mondo come spazio dell’opera d’arte – Germano Celant

Negli Stati Uniti la seconda metà degli anni Sessanta è caratterizzata da profonde tensioni politiche e sociali che sfociano nel clima di protesta che in breve raggiungerà anche l’Europa. I primi drammatici effetti sull’ambiente causati dalla massiccia industrializzazione portano alla nascita di un pensiero ecologista che propone nuovi valori e un polemico ritorno alla natura.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

10 – PITTURA E GRAFFITISMO DEGLI ANNI OTTANTA – Achille Bonito Oliva

Alla fine degli anni Settanta, i conflitti socio-politici mondiali e le crisi petrolifere portano al graduale esaurimento dell’ottimismo che aveva caratterizzato il decennio del boom economico e dell’idea di progresso come bene collettivo. Per descrivere questa nuova condizione di spaesamento e incertezza, il filosofo francese Jean-François Lyotard propone nel 1979 la categoria interpretativa di “società postmoderna”, la cui caratteristica peculiare è il venir meno delle “grandi narrazioni” di illuminismo, idealismo e marxismo, che erano state garanti della coesione sociale e delle utopie rivoluzionarie.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

09 – ARTE POVERA – L’estetica dell’ordinario – Germano Celant

Durante gli anni Sessanta, in Italia si verificano profondi cambiamenti sociali e politici; la città di Torino, in particolare, è teatro di grandi trasformazioni e partecipa alla svolta epocale in un clima animato da forti contraddizioni. Nel 1961, centenario dell’Unità nazionale, la città supera il milione di abitanti, diventando uno dei maggiori poli industriali d’Italia. Il boom economico è tuttavia seguito da tensioni sociali: nelle fabbriche, gli operai si battono per l’adeguamento dei salari, trovando preziosi alleati negli studenti, che reclamano il diritto allo studio per tutti gli strati sociali. Questo desiderio di rinnovamento favorisce un inedito fermento culturale, che porta alla nascita di un nuovo fronte di intellettuali e artisti.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

08 – PERFORMANCE E BODY ART – L’azione diventa arte – Michele Dantini

A partire dagli anni Sessanta, nel pieno dei fermenti socio-culturali che percorrono il mondo occidentale, si afferma un inedito linguaggio artistico: la performance. Essa pone al centro della rappresentazione il corpo dell’artista, che si carica di valenze estetiche e simboliche enfatizzando l’azione dell’artefice e la fruizione unica e irripetibile dello spettatore. Alla sua nascita e al suo sviluppo contribuiscono due fattori in particolare: l’esigenza di individuare nuove strade espressive, in sintonia con le rivendicazioni dei movimenti ecologista, femminista e pacifista e la volontà di emancipare l’opera d’arte dalla mercificazione imposta dal sistema economico.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

07- LA FIGURA UMANA – Il corpo come specchio dell’esistenza – Gabriella Belli

La figura umana è sempre stata uno dei temi prediletti dell’arte, trattata e rappresentata nelle varie epoche con significati e tecniche diversi. Soprattutto nella seconda metà del XX secolo, la raffigurazione del corpo perde la sua connotazione celebrativa. Le due guerre mondiali, gli orrori dei regimi totalitari, la fine dei grandi sistemi filosofici, segnano la dissoluzione della fiducia in una concezione universale della realtà. Il ritratto, non più legato a un unico modello culturale di rappresentazione, viene elaborato da ciascun artista secondo istanze soggettive legate alla propria esperienza personale.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay