Vicenza: XXXIII Settimane Musicali al Teatro Olimpico 2024

Vicenza 12 aprile – 9 giugno 2024

Riparte il cammino delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza che annunciano l’edizione 2024 del Festival, in programma dal 12 aprile al 9 giugno. Con la direzione artistica di Sonig Tchakerian, la stagione offre un ricco palinsesto di concerti e iniziative nel segno dell’incontro e del dialogo tra le arti, con la città di Vicenza che, come ogni primavera, si trasforma in palcoscenico diffuso, cuore pulsante della musica da camera.

Si riaccendono le luci delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, impegnate ad offrire anche quest’anno un’intensa e articolata stagione di concerti che avvolgono di note gli splendidi spazi del Teatro Olimpico e altri luoghi storici della città palladiana. In programma dal 12 aprile al 9 giugno con la direzione artistica di Sonig Tchakerian, il Festival, che nel 2011 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento del Premio Franco Abbiati e giunge alla 33esima edizione, diventa ogni anno un trascinante crocevia artistico che accoglie artisti di fama della scena internazionale e giovani talenti, tra singolari percorsi d’ascolto e una visione ampia dell’esperienza musicale.

Jacob Aumiller, vincitore XII Brunelli 2023

La stagione di quest’anno conclude la programmazione triennale del Festival 2022-2024 intitolata “Prima il silenzio, poi il suono, o la parola”, spunto preso da un pensiero di Pier Paolo Pasolini espresso in Saggi sulla letteratura e sull’arte, con un invito ad una silenziosa riflessione prima della condivisione dell’esperienza del suono e della parola.  Il calendario del Festival si articola in un ventaglio di cicli e appuntamenti: i concerti di musica da camera al Teatro Olimpico, il Premio Lamberto Brunelli, il Progetto Giovani, il Mu.Vi – Musica Vicenza e i concerti per le scuole che aprono a momenti educativi nel segno di un ascolto guidato e coinvolgente per i ragazzi.  Dal 2023 con il progetto Andante Sostenibile, sono stati piantati 10 alberi a Vicenza, segno tangibile della attenzione del Festival all’ambiente.

“La programmazione 2024 – dichiara Sonig Tchakerian, direttore artistico del Festival – conclude un bellissimo viaggio che nel triennio 2022/2024 ha coinvolto 200 artisti tra suoni, parole, musica, teatro, prime esecuzioni, Concerti in Teatro Olimpico, Adagiosissimo Bach, Progetto Giovani, Matinée, Premio Brunelli, Andante sostenibile, Mu.Vi. Anche quest’anno tantissimi grandi ospiti. Per il concerto di inaugurazione due generazioni di violinisti si incontrano, Sonig Tchakerian e Giovanni Zanon, nel segno della grande scuola d’archi veneta, con un programma dedicato a Mozart mentre, a chiudere il festival, uno spettacolo visionario – Il suono e la magia – con il duo pianistico Sollini-Barbatano e l’illusionismo del mago Casanova, per la prima volta al Teatro Olimpico. Un programma eclettico, con celebri capitoli della storia della musica e nello stesso tempo di ricerca e attenzione per le prime esecuzioni o repertori particolari, a sottolineare ancora una volta l’identità del Festival, tra tradizione e innovazione.”

L’avvio della 33esima edizione è affidato al XIII Concorso Pianistico Nazionale Premio Lamberto Brunelli, iniziativa che il Festival organizza con la famiglia Brunelli dal 2011. Il concorso pianistico ha una giuria composta da illustri musicisti: Andrea Lucchesini, Presidente, Mariangela VacatelloClaudio AmbrosiniStefano Lorenzetti e Sonig Tchakerian e si svolgerà in due tappe: venerdì 12 aprile è prevista l’eliminatoria al Teatro San Marco con un recital per pianoforte solo; domenica 14 aprile la finale con un concerto per pianoforte e orchestra con l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta nella storica e incantevole cornice del Teatro Olimpico.

Anche quest’anno non manca il consueto appuntamento Mu.Vi – Musica Vicenza, un’intera bellezza della città con contagiosa energia performativa. Ogni spazio scelto ospiterà un preciso contesto tematico: a Palazzo Chiericati è in programma Jazz e dintorni, a Palazzo Thiene Le percussioni e Il Teatro, alla Loggia del Capitaniato MiAmOr – Hausmusik e a Palazzo Leoni Montanari Il pensiero della viola. Una manifestazione che si apre alla città e invita a lasciarsi coinvolgere dalle tante emozioni degli spettacoli dal vivo, con la musica che si combina alla suggestione degli ambienti.

La giornata del 26 maggio prosegue con il primo concerto al Teatro Olimpico per la serata inaugurale del Festival. Protagonisti dell’evento sono Sonig Tchakerian e Giovanni Andrea Zanon violino, con l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta in Effetto Mozart, con due celeberrimi concerti per violino e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart per chiudere con il doppio concerto di Johann Sebastian Bach.

Il secondo concerto al Teatro Olimpico è venerdì 31 maggio e vede l’atteso ritorno al Festival di Mario Brunello con il programma Bach-Weinberg, la giusta distanza. Suites e sonate. In una raccolta atmosfera di elegante raffinatezza, il celebre violoncellista accompagnerà il pubblico tra partiture di Johann Sebastian Bach (Suite in re minore BWV 1008 e Suite in mi bemolle maggiore BWV 1010) e del compositore russo, di origine polacca, Mieczyslaw Weinberg (Sonata n. 2 op. 121 e Sonata n. 4 op. 140 bis).

Sempre al Teatro Olimpico, venerdì 7 giugno, è in programma il concerto intitolato Prima il silenzio con riferimento al brano di John Cage 4’33’’ che apre la scaletta della serata. L’appuntamento, che intreccia originalmente stili e contesti compositivi, vede in scena Sonig Tchakerian, violino, Silvia Chiesa, violoncello, Maurizio Baglini, pianoforte, e Saverio TascaChristian Del Bianco e Vittorio Ponti alle percussioni, impegnati a guidare il pubblico tra le ricchezze espressive della Sonata in mi bemolle maggiore op. 18 per violino e pianoforte di Richard Strauss e della Sinfonia n. 15 in la maggiore op. 141 di Dmítrij Shostakovich nella trascrizione di Viktor Derevianko per trio con pianoforte e percussioni.

L’ultimo appuntamento al Teatro Olimpico è domenica 9 giugno. Per il gran finale del Festival è in calendario un evento di grande originalità con la musica che incontra il fascinoso mondo dell’illusionismo. Intitolato Il suono della magia – illusionismo tra silenzio, suono e parola, l’evento trova in scena il celebre illusionista Antonio Casanova con il Duo Sollini-Barbatano al pianoforte a quattro mani. Un concerto per pianoforte a quattro mani e illusioni con musiche di Gabriel Fauré (Dolly Suite), Claude Debussy (Petite Suite) e John Williams (Harry Potter and the Sorcerer’s Stone Suite), nella trascrizione per pianoforte a quattro mani del Duo Pianistico di Firenze) e testi a cura di Attilio Piovano.

Due i concerti Matinée:

domenica 2 giugno, in Odeo del Teatro Olimpico, con Enoch Arden – Un’Odissea contemporanea, evento dedicato all’intenso e suggestivo Melologo op. 38 Enoch Arden per voce recitante e pianoforte di Richard Strauss, con Maria Luisa Zaltron, attrice, e Stefania Redaelli, pianoforte

domenica 9 giugno, a Palazzo Chiericati, con L’Arte del contrappunto ad opera del Quartetto Nous con Ekaterina Gyorik e Alberto Franchin, violino, Sara Dambruoso, viola, e Riccardo Baldizzi, violoncello, in un originale impaginato che prevede una versione per quartetto d’archi dei Contrappunctus I – II – III – IV da L’Arte della Fuga BWV 1080 di J.S. Bach e una selezione da 24 Preludi e Fughe op. 87. A chiudere il programma il Quartetto n. 5 in si bemolle maggiore op. 92 di Dimitry Shostakovich.

Particolare attenzione è rivolta dalle Settimane Musicali al Teatro Olimpico alla valorizzazione dei talenti emergenti, giovani promesse avviate verso importanti carriere.

Cinque i concerti del Progetto Giovani, dedicato ai vincitori di concorsi nazionali e internazionali. Protagonisti dei concerti sono:

Francesco Maria Navelli,pianoforte (sabato 25 maggio, Palazzo Chiericati), Alta Formazione – Accademia Nazionale di Santa Cecilia; Jakob Aumiller, pianoforte, vincitore del XII Premio Lamberto Brunelli 2023 (sabato 1 giugno, Odeo del Teatro Olimpico), Duo AlphaOmega con Pasquale Allegretti Gravina, violino, e Livia Zambrini, pianoforte, Bando Guglielmo 2023 (domenica 2 giugno, Odeo del Teatro Olimpico), Giacomo Menegardi, pianoforte, vincitore del XXXIX Premio Venezia (sabato 8 giugno, Odeo del Teatro Olimpico), Aka Duo con Seina Matsuoka, violino, e Yuto Kiguchi, pianoforte, vincitori all’ICM – International Chamber Music Competition 2023 di Pinerolo e Torino Città metropolitana (domenica 9 giugno, Palazzo Chiericati).

Tre i concerti per le scuole, tutti al Teatro Olimpico:

venerdì 31 maggio con Mario Brunello nel concerto Bach-Weinberg, la giusta distanza. Suites e sonate;

venerdì 7 giugno con Sonig Tchakerian, violino, Silvia Chiesa, violoncello, Maurizio Baglini, pianoforte, e Saverio TascaChristian Del Bianco e Vittorio Ponti alle percussioni nel concerto 4’33’’;

domenica 9 giugno con Antonio Casanova, illusionista, e il Duo Sollini-Barbatano, pianoforte a 4 mani, nel concerto-spettacolo Il suono della magia – illusionismo tra silenzio, suono e parola.

Le Settimane Musicali al Teatro Olimpico si avvalgono della collaborazione di enti istituzionali quali l’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza,  il MIC-Ministero della Cultura, oltre al patrocinio della Regione del Veneto. Sono inoltre sostenute da Banca Mediolanum, Digitec, Fondazione Roi, Banca delle Terre Venete,  Veronica e Dominique Marzotto, Famiglia Brunelli, BDF Digital, Massignani & C., Tomasi, Fondazione Musicale Omizzolo – Peruzzi, Casa del Blues, Iiriti, Yamaha, Forma, Aries – GHouse, Musei Civici Vicenza, Teatro Comunale Città di Vicenza, Conservatorio Arrigo Pedrollo.

Media Partner: Il Giornale di Vicenza e VCR | Venice Classic Radio.

Anche quest’anno le Settimane Musicali al Teatro Olimpico confermano la plurale vocazione del Festival e le molteplici collaborazioni con realtà istituzionali e associative. Proficue collaborazioni a livello artistico sono in atto con il Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza, in particolare per la coproduzione  del concorso pianistico nazionale intitolato alla figura di Lamberto Brunelli;

con gli Amici della Musica di Firenze, gli Amici della Musica di Padova, la  Fondazione Accademia di Musica di Pinerolo e con Asolo Musica per l’inserimento del vincitore del Premio Brunelli nella loro programmazione artistica; con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per un concerto   dedicato a turno al miglior allievo dei corsi di violino, violoncello e pianoforte; con la Fondazione Accademia di Musica di Pinerolo per i vincitori dell’ICM e con diverse realtà territoriali tra cui il Liceo Don Giuseppe Fogazzaro, Musei Civici e Palazzo Leoni Montanari.



Contatti Organizzazione:
SMTO pubblicherelazioni@settimanemusicali.eu – www.settimanemusicali.eu 
Alessandra Canella
Studio Pierrepi  

canella@studiopierrepi.it
www.studiopierrepi.it

Genova, Palazzo Ducale: GRANDE SUCCESSO della mostra “ARTEMISIA GENTILESCHI. Coraggio e passione” che chiude a oltre 80mila visitatori

Artemisia Gentileschi
Autoritratto in forma di allegoria della Pittura, con un ritratto maschile
sul cavalletto, 1630-35,
Olio su tela, 98×74,5 cm
Roma, Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, Palazzo Barberini

Un grande successo per la mostra

“ARTEMISIA GENTILESCHI.
Coraggio e passione”

che chiude con oltre 80mila visitatori

Dallo scorso 16 novembre, dopo 137 giorni di apertura, ha chiuso lo scorso lunedì di Pasquetta la prima grande mostra a Genova dedicata a una delle artiste più amate di sempre: Artemisia Gentileschi.
Sono stati infatti 81.886 i visitatori – compresi tutti coloro che sono intervenuti ai numerosi eventi collaterali organizzati in occasione dell’esposizione – che, dal primo giorno, hanno potuto apprezzare e conoscere le opere e la vita di un’artista unica come Artemisia tra le sontuose sale dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale.
Un successo dove a parlare sono stati oltre 50 tra i maggiori capolavori di una delle artiste più potenti della storia, dalla vita appassionante, dolorosa, ricca di colpi di scena e di passione.

I visitatori, provenienti da quasi tutte le regioni di Italia e anche dall’estero, hanno manifestato un gradimento molto alto rispetto alla media, con una maggiore percentuale di commenti positivi sia sulle scelte curatoriali che sull’allestimento e la cura per testi, audioguide, ecc.

Curata dallo storico dell’arte Costantino D’Orazio, la mostra è stata promossa e organizzata da Arthemisia con Palazzo Ducale Fondazione per la CulturaComune di Genova e Regione Liguria ed è rientrata nell’ambito delle iniziative di Genova Capitale Italiana del Libro 2023.
La mostra ha visto come sponsor Generali Valore Culturaspecial partner Ricolamedia partner Il Secolo XIXmobility partner Frecciarossa Treno Ufficialecharity partner Komen Italia e hospitality partner Hotel NH Centro di Genova.


Capita spesso che le persone mi domandino se il nome Arthemisia sia un omaggio alla omonima pittrice. Non è così, il riferimento originale al nome dell’azienda è legato a una pianta che ha magnifiche virtù, ma negli ultimi anni, ovvero da quando abbiamo iniziato a occuparci di Artemisia (Gentileschi), mi piace pensare che la coincidenza sia provvidenziale, dal momento che per me lei – più di qualsiasi altra artista – rappresenta il coraggio, la passione, la femminilità, il talento, quella forza delle donne di cui oggi si parla tanto e di cui è diventata emblema già quattrocento anni fa.Artemisia vive nella prima metà del Seicento, in una società dominata dagli uomini; cresce all’ombra di un padre famoso, Orazio Gentileschi, che segnerà per sempre il suo destino: prima la introduce alla pittura incoraggiandone la naturale predisposizione, poi le presenta l’uomo che, stuprandola, la farà paradossalmente diventare una pittrice nota e amata, infine si prenderà involontariamente il merito diaver dipinto i quadri di sua figlia, almeno fino a una ventina di anni fa, quando Artemisia viene riscoperta dal mondo dell’arte e diventa in breve tempo una delle artiste più amate di ogni tempo.È indubbio che la sfortuna degli artisti ne aiuti la fortuna – la tragedia che si cela dietro le pennellate crea un’empatia fortissima con chi osserva le loro opere – e Artemisia deve molto del suo successo anche a quello stupro, che la fece diventare protagonista del primo processo mediatico della storia.Se non avete mai letto gli atti del processo della Gentileschi vi invito a farlo, sono toccanti. I giudici ecclesiastici parlano in latino e lei risponde in volgare, loro insinuano continuamente che se è stata stuprata tutto sommato se lo è cercato, lei si difende come una tigre raccontando dettagliatamente i fatti. L’amico di suo padre, Agostino Tassi, l’ha violentata più volte, promettendole un matrimonio riparatore che ovviamente non ci sarebbe mai stato. E sotto processo finisce di fatto lei, la vittima, di facili costumi secondo la visione dell’epoca. Si potrebbe dire che non c’è molto di nuovo sotto il sole, visto che a distanza di quattrocento anni leggiamo ogni giorno più o meno le stesse cose. Artemisia vince il processo ma perde lo stesso, sconfitta dal giudizio morale che punisce più della legge.Poteva nascondersi da qualche parte, scomparire; e invece l’esperienza più difficile della sua vita sitrasforma nella sua forza.Dopo il processo Artemisia diventa l’artista più richiesta nelle corti d’Europa, viaggia da una cittàall’altra, si sposta a Firenze, Venezia, Londra, Napoli, ha un marito di facciata e un amante che non nasconde, ha quattro figli; diventa quello che oggi definiremmo una donna realizzata, libera, che vive del suo lavoro e si muove a suo agio in una società dove tutto questo non era affatto previsto, precorrendo i tempi e lasciandoci un grande insegnamento. Non si dimenticano mai i momenti difficili della vita, e le opere di Artemisia trasudano di dolore, odio e vendetta, sono traboccanti di passione per la vita. Credo sia questo che ci faccia amare profondamente la Gentileschi, che abbiamo l’orgoglio di celebrare con la nuova bellissima mostra genovese.


Hashtag ufficiale
#ArtemisiaGentileschiGenova

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso
sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T +39 06 69380306

Roma: Hyunnart Studio presenta “Just a ride” personale di Bahar Hamzehpour

Bahar Hamzehpour
Just a ride
 
Hyunnart Studio
Sabato 13 aprile 2024, dalle ore 18.00
13/04/2024 – 18/05/2024
a cura di Roberto Piloni

Sabato 13 aprile, Hyunnart Studio presenta “Just a ride”, personale di Bahar Hamzehpour, artista e tecnico di laboratorio presso la cattedra di Grafica d’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
In mostra una selezione di lavori che testimoniano i tratti salienti della sua ricerca. Bahar Hamzehpour in molte sue opere si serve di parole che si sovrappongono e si infittiscono sempre di più, fino a creare dei grovigli neri e indistinti di pigmento concentrato, ma soprattutto realizza composizioni nelle quali il linguaggio esprime la notevole complessità della comunicazione, la necessità di esplorare il proprio io e l’inevitabile sfida di riuscire a farlo in modo profondo. L’artista concepisce opere composte da gesti e segni attraverso i quali emergono immagini che hanno molto a che fare con lo sprigionamento di energia compressa, emissioni quasi inarrestabili di forze finalmente liberate. In altri termini rappresentano delle manifestazioni che incarnano una visione di disfacimento e di conseguente riscatto finale. La fase processuale in questo suo operare è determinante.

C’è un ulteriore aspetto molto interessante nelle sue opere più recenti. La leggerezza e la fragilità apparente, sia dei materiali che Bahar utilizza, sia del modo in cui vengono presentati, cela invece tematiche spesso complesse e dolenti. Laddove l’azione e il gesto fisico sono indispensabili per la costruzione dell’immagine, ancora una volta l’aspetto posto in risalto è legato alla fase di elaborazione, al processo di lavoro appunto, come nel caso di Isteria, un’installazione a parete composta da 441 forcine per capelli piegate e deformate una ad una e successivamente allineate a formare un grande rettangolo a parete. Come lei stessa dichiara, “Questo processo di deformazione non è solo un atto artistico, ma una rappresentazione della nostra esperienza di vita: cadere, rialzarci e cercare di rimetterci insieme. Le forcine deformate da tante persone diventano così un’opera collettiva, simboleggiando la bellezza che può emergere anche dalla deformazione. In definitiva, questo lavoro di nuovo riflette il senso di bellezza che affiora dall’assurdità della vita. Una semplice azione si trasforma in un simbolo di resistenza e ricerca di significato in un mondo caotico”.

Opere in mostra:
–  Ire-volution, 2023, xilografia, carta di riso cinese, cm 600 x 67
Just a ride, 2024, grafite, carta di riso cinese, cm 400 x 30
Isteria, 2024, forcine in metallo per capelli, cm 136 x 100
I Suoi Occhi, 2024, tecnica mista, carta di riso cinese, cm 180 x 120

Bahar Hamzehpour è nata a Tehran e da otto anni vive a Roma. Dopo aver conseguito il Diploma Accademico in Grafica d’Arte e Tecnologie dei Materiali Cartacei presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, ha focalizzato la sua pratica artistica sull’incisione calcografica e sulla creazione di carta artigianale. Il suo interesse per l’arte spazia attraverso diverse forme e modalità di espressione, con una particolare attenzione ai temi sociali e alla condizione della donna. La sua ricerca artistica si concentra principalmente sulle questioni di genere e societarie. Nel corso degli ultimi dieci anni, Bahar ha partecipato a numerose mostre collettive e personali, Tra le mostre recenti:

2024 – III° Rassegna Biennale Fiber Art, a cura di M. Giuseppina Caldarola e Pierfrancesco Caprio. Ex Museo Civico, Ex Monte di Pietà, Museo Nazionale del Ducato di Spoleto – Rocca Albornoziana, Galleria Officina d’Arte&Tessuti, Spoleto (PG)

2023 – Sguardo Di Confine. L’arte femminile tra archeologia e presente, Museo MAV – Ercolano (NA).

2022 – La Metà Nascosta Della Luna, a cura di M. Giuseppina Di Monte, Francesca Colantonio e Giulia Maccauro. Museo Hendrik Christian Andersen – Roma.

2022 – Dalle carte d’ARchivio alle carte d’Artista. Erbari, foglie e fogli di carta: risorse per la creatività. Sala Alessandrina, Archivio di Stato – Roma.

2022 – Impressum Est. Libri d’artista fra Private Presses e Accademia di Roma, a cura di Marina Bindella e Beatrice Peria. Salone Borromini, Biblioteca Vallicelliana – Roma.

2022 – Carta Coreana HANJI. L’Arte Contemporanea incontra un sapere antico, Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese – Roma.

2021 – Alfabeti Riflessi. Arte e scrittura oltre i confini, Musei di Villa Torlonia, Casina delle Civette – Roma.

2021 – II° Rassegna Biennale Fiber Art, a cura di M. Giuseppina Caldarola e Pierfrancesco Caprio. Ex Museo Civico, Ex Monte di Pietà, Museo Nazionale del Ducato di Spoleto – Rocca Albornoziana, Galleria Officina d’Arte&Tessuti, Spoleto (PG)

2019 – Nell’acqua e nel colore, a cura di Laura Salvi e Riccardo Ajossa. Istituto Culturale Coreano – Roma.


INFORMAZIONI
Hyunnart Studio – Roma, Viale Manzoni 85-87
13 aprile – 18 maggio 2024
Inaugurazione 13 aprile 2024, ore 18.00
Orario settimanale: dal martedì al venerdì, ore 16,00-18,30
Email: pdicapua57@gmail.com