Luci della Città Spazio alla cultura con Enel Energia
La terza edizione della rassegna culturale, illumina Piazza San Francesco in chiusura delle manifestazioni estive di Bologna Estate.
Spettacoli, musica, incontri e performance di circo-teatro con grandi interpreti in scena.
Tra gli ospiti: Dario Vergassola, Cristina Donà, Usso96 e Gabriella Greison
28 settembre – 1° ottobre 2023 Piazza San Francesco, Bologna
Fa il suo grande ritorno a Bologna la rassegna culturale “Luci della Città, spazio alla cultura con Enel Energia“, giunta alla terza edizione. Dal 28 settembre al 1° ottobre 2023, “Luci della Città” trasformerà Piazza San Francesco, uno dei luoghi più vivaci e affascinanti del centro storico, in un palcoscenico vivente, ospitando una variegata selezione di artisti e compagnie di spicco a livello nazionale. Attraverso una eterogenea composizione di linguaggi artistici, la rassegna vuole accogliere con una ricca proposta di spettacoli, incontri, performance di circo-teatro, musica e attività creative, un vasto pubblico, offrendo momenti di riflessione e intrattenimento.
Il progetto punta a rafforzare il legame tra Enel Energia e il territorio bolognese in un’ottica di sviluppo e crescita sostenibile del paese, creando un intreccio di esperienze differenti e affrontando temi attuali con un approccio semplice, divertente e coinvolgente.
Saranno previsti anche momenti di condivisione e partecipazione del pubblico ad attività ludiche e creative. Tra gli ospiti “Luci della Città” accoglierà personalità di spicco del panorama nazionale come l’attore Dario Vergassola, la cantante Cristina Donà, il tiktoker da oltre 8 milioni di follower Usso96 e la divulgatrice e conduttrice Gabriella Greison.
La rassegna, curata da Cronopios, è sostenuta da Enel Energia e fa parte di Bologna Estate 2023, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.
Il programma di Luci della Città 2023
Si parte giovedì 28 settembre alle ore 17.00 con “Chapitombolo“, laboratorio di giocoleria ed equilibrismo a cura di ArteMakia, per poi proseguire alle ore 19.00 con lo spettacolo di circo contemporaneo “Soul of Nature” della Compagnia ArteMakia. Una vera e propria favola acrobatica che l’autore e regista Milo Scotton dedica alle generazioni future: al centro temi importanti come l’impatto umano in Natura, il rapporto uomo-fauna selvatica e le occasioni mancate nella lotta contro i primordi dei mutamenti climatici.
Il secondo giorno, venerdì 29 settembre, alle ore 17.00 andrà in scena lo spettacolo “Felici per Sempre“, ideato e interpretato da Andrè Casaca e Flavia Marco. Qui gli attori giocano tra la realtà e l’assurdo, mantenendo un linguaggio in sottofondo tra il clown, il teatro fisico e l’acrobatica. La giornata prosegue alle ore 19.00 con “La Musa e l’orizzonte“, un incontro tra rock e memorie di viaggi con la nota cantante Cristina Donà, il musicista Saverio Lanza e l’antropologa Elena Dak. È l’orizzonte il punto da cui partire, la linea che invita ad interrogarsi e poi a esplorare cosa prometta. Il viaggio di esplorazione in cui si vorrebbe condurre lo spettatore parte da esperienze vere o immaginate, che aprono scenari geografici e antropologici nuovi in cui aggirarsi.
Sabato 30 settembre il programma apre alle ore 15.30 con “La Dinamica del Controvento“, una produzione di Teatro Necessario con il pianoforte dal vivo di Irene Micailidis. Una macchina del tempo, un sogno ad occhi aperti, un momento di sospensione, di fantasia, un gioco fragile e ipnotico alla ricerca di equilibrio e di stabilità: gli spettatori vengono trasportati dalle suadenti note di un pianoforte suonato dal vivo e cullati dal lento movimento di un tappeto che si libra a mezz’aria, ruotando senza sosta. Alle 20.30 si prosegue con l’incontro “Analogici VS Digitali“: l’attore e scrittore Dario Vergassola, analogico per eccellenza, dialoga in maniera semiseria con Usso96, divo dei giovanissimi e seguito da oltre 8 milioni di follower su TikTok.
“Luci della Città” si conclude domenica 1° ottobre alle ore 17.00 con “La Fisica dei cambiamenti climatici“, speech di e con la fisica, scrittrice, divulgatrice e conduttrice Gabriella Greison. La narrazione di Greison ripercorre i progressi degli scienziati verso la moderna comprensione del clima terrestre e del futuro del pianeta.
Tutti gli appuntamenti saranno ad ingresso gratuito e senza necessità di prenotazione. Durante la manifestazione Enel Energia sarà presente con uno suo stand per offrire ai cittadini bolognesi consulenza e assistenza sia per le forniture di elettricità e gas sia opportunità in termini di efficienza energetica e sostenibilità ambientale.
INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: Luci della Città, spazio alla cultura con Enel Energia QUANDO: Dal 28 settembre al 1° ottobre 2023 A CURA DI: Cronopios In collaborazione con Enel Energia L’evento fa parte di Bologna Estate 2023, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.
Roma si fa bella. Arte rigenerativa dei territori comuni
Il progetto NART (Natura Arte Roma) nasce dal desiderio di NS NUOVE SINERGIE e della sua Presidente, la storica dell’arte e curatrice Nicoletta Rossotti, di presentare in un evento – Sabato 30 settembre 2023 dalle ore 11,30 alle ore 19,00 al PARCO DEGLI UNCINETTI in Via Cortina d’Ampezzo 251 a Roma – il lavoro svolto nel corso di 3 anni circa nell’area appunto ora denominata “Parco degli Uncinetti”.
In questo lasso di tempo l’area, grazie soprattutto al lavoro svolto dal presidente dell’associazione culturale Amici del XV Municipio, Francesca Merola, ha rivestito un nuovo ruolo, diventando punto di riferimento per i cittadini del quartiere. Un esempio di come, seppure il degrado ambientale sia purtroppo ancora sotto gli occhi di tutti e in diverse zone di Roma, i progetti artistici, uniti alla volontà migliorativa e al lavoro sul campo dei cittadini e con l’aiuto delle Istituzioni, possono “educare” il pubblico ad un suo diverso degli spazi, consentendogli di vivere al meglio la città.
Alla giornata di presentazione interverranno Marcello Ribera, Assessore Politiche Ambientali e Tatiana Marchisio Assessore Politiche Scolastiche e Culturali del Municipio XV Comune di Roma, e parteciperanno diversi artisti, tra cui Massimiliano Ligrani con una sua nuova installazione, che con le loro opere e le loro performances daranno un contributo estetico e sociale per la valorizzazione del territorio attraverso esperienze coinvolgenti e stimolanti che faranno riflettere sull’importanza dello spazio e sull’ambiente che abitiamo, mettendo in primo piano l’interesse per la Natura e l’Arte.
L’intento è di far passare con chiarezza il messaggio che lavorando in sinergia, con senso civico e di appartenenza, un’area precedentemente in forte stato di degrado, per decenni una discarica abusiva, attraverso il lavoro costante e l’arricchimento culturale di opere di land art (rivestimento di alcuni alberi con la tecnica dello yarn bombing con i tessuti e dell’urban knitting o arricchimento di spazi coperti con mosaico), ha potuto trasformarsi in un parco davvero oasi di benessere e bellezza, dove il punto focale è riservato al ruolo inclusivo e costante dell’arte, accanto all’impegno dei cittadini del XV Municipio.
NART ha l’ambizione di stimolare e sollecitare l’estensione di questo tipo di interventi in tutto il territorio romano, coinvolgendo quindi anche altri Municipi. Sabato 30 settembre quindi, NART verrà sottoposto all’attenzione della città di Roma, invitando a partecipare alla giornata le diverse Istituzioni quali Comune di Roma, Regione Lazio, Presidente del Municipio, Assessore alla Cultura, Presidente del Consorzio, Assessore Beni Ambientali. E, naturalmente, tutti i cittadini.
Da sinistra: Paola Antonelli, designer, architetto e curatrice Stefano Buono, fisico nucleare e cofondatore di newcleo Carolyn Christov-Bakargiev, storica dell’arte, Direttore Castello di Rivoli
Culture dell’energia. Energie, immaginari, valute e orizzonti nucleari del pianeta.
Un incontro del XXI secolo tra artisti, scienziati e filosofi.
Il convegno è a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli, e Agnieszka Kurant, artista Coordinamento Giulia Colletti
Sabato 23 settembre 2023 La prime due sessioni, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 14.00 alle 16.00, sono aperte al pubblico e si svolgono nel Teatro del Castello di Rivoli.
Saranno trasmesse in live streaming sul canale ufficiale YouTube del Museo. La terza sessione, dalle ore 17.00 alle 19.00, è un incontro a porte chiuse presso newcleo, Torino
La questione dell’energia è tra le più vitali per il futuro dell’umanità e per il fiorire multispecie della vita umana e non umana sulla Terra. Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea presenta un convegno multidisciplinare di arte, scienza e filosofia dal titolo Culture dell’energia. Energie, immaginari, valute e orizzonti nucleari del pianeta che affronta le contraddizioni e tenta di liberare le proprietà dirompenti e trasformative dell’energia che attraversa, senza soluzione di continuità, opere d’arte e innovazioni scientifiche. Nel tentativo di esplorare potenziali scenari di coevoluzione energetica tra specie differenti, il convegno indaga la materia vivente a partire dai suoi atomi, dal loro intreccio, dalla loro comunicazione e interazione, tentando di mettere in questione i postulati statici e convenzionali sull’energia. Il convegno, che si tiene il 23 settembre, riunisce artisti, scrittori, scienziati, filosofi e architetti per due sessioni aperte al pubblico nel Teatro del Museo. Nel tardo pomeriggio, quest’ultimi continueranno le loro discussioni in una sessione di incontro riservato presso newcleo, start-up con sede anche a Torino che promuove un approccio all’energia nucleare innovativo.
“newcleo sostiene e co-ospita questo evento con il Castello di Rivoli”, afferma il direttore Carolyn Christov-Bakargiev, “nell’ambito delle attività di divulgazione sull’energia nucleare come parte integrante del nostro futuro. Con questa conferenza indecisi ed entusiasti potranno confrontarsi, producendo una reazione chimica in grado di rilasciare forme inaspettate di energia cognitiva”.
L’energia ha modellato la vita sulla Terra, le civiltà e le società nel corso della Storia, dalla conversione fotosintetica dell’energia solare in biomassa, passando per la combustione fossile, per le centrali idroelettriche, fino all’uso dell’energia atomica dalla metà del XX secolo attraverso la fissione nucleare – processo mediante il quale i neutroni rilasciati dagli atomi fanno bollire l’acqua utilizzata per generare elettricità nelle turbine. L’ambito energetico è stato sempre oggetto di indagine umana nel Nord e nel Sud del mondo e nei mondi indigeni. Il termine greco ἐνέργεια (energeia), adottato per la prima volta da Aristotele, deriva dall’uso precedente del termine ἔργον (ergon) che significa “attivo, operante”, preceduto da en- che significa “a” o “verso”. Già il presocratico Eraclito usava la parola Ergon (azione) e vedeva l’universo in continuo cambiamento e il fuoco come fonte primaria di azione e creatore di tutta la vita.
L’energia è una valuta universale, prodotta da un vortice di forze animali, vegetali e fisiche. Tuttavia, le attuali forme di produzione e consumo umano di energia stanno portando alla distruzione del mondo. L’energia pulita è la base su cui dovrebbe poggiare il nostro futuro, ma l’elettricità dipende ancora da batterie e forme di stoccaggio altamente inquinanti. Come far fronte alla conservazione di energia? Che dire dell’eccesso di energia non sfruttata, che si accumula sotto forma di calore nel nostro pianeta? Come trasmetterla o farla diventare forma di vita per altri esseri? Nell’immaginare forme di stoccaggio energetico su vasta scala, essenziali per i nostri dispositivi tecnologici, si potrebbe prendere ispirazione dal comportamento delle piante “iperaccumulatrici” o da pratiche come l’agromining e il phytomining, in grado di ridurre i gas serra e l’inquinamento idrico, sottoprodotti dell’estrazione di minerali. Come suggerito dal filosofo Emanuele Coccia, quello che sembra avvenire oggi è un ripensamento dei paradigmi energetici: dalla termodinamica classica – per la quale la posta in gioco è il mantenimento di un equilibrio – alla alchimia – dove ogni essere vivente e non vivente è potenzialmente in grado di immagazzinare, rilasciare e moltiplicare l’energia ricevuta. L’economia energetica contemporanea potrebbe anche essere descritta nei termini di una forma di cibernetica totalizzante. Quest’ultima è basata su scambi perpetui di energia umana che, estratta come fosse petrolio o gas da ogni attività cognitiva e digitale attraverso funzioni algoritmiche, è diventata ormai una valuta finanziaria.
“L’attuale abbandono delle energie dei combustibili fossili e la loro graduale sostituzione con le energie rinnovabili”, afferma l’artista Agnieszka Kurant, “sembra coincidere con la smaterializzazione del denaro e la sua parziale sostituzione con le valute digitali, la cui produzione dipende principalmente dall’energia. L’estrazione tradizionale di combustibili fossili e minerali è attualmente accompagnata dall’estrazione di criptovalute, non a caso definite nuove forme di “gas”. Ciò che è essenziale nella produzione di una criptovaluta, ovvero una valuta digitale generata attraverso computer che risolvono problemi matematici, è l’energia che alimenta i server. Il lavoro umano è ancora indispensabile ed è svolto da lavoratori sfruttati nelle miniere, costretti a estrarre i rari metalli della Terra che alimentano i computer. A causa della sua dipendenza dall’energia, la produzione di capitale attraverso l’estrazione di criptovalute è diventata una corsa alle fonti più economiche per alimentare le cosiddette digital farm. Tale produzione di capitale estrattivista ad alta intensità energetica cui assistiamo nel Nord globale ha ripercussioni ambientali nei Paesi del Sud globale”.
La corsa incessante all’estrazione dell’ultima goccia di energia da ogni essere vivente e non vivente ha prodotto nuove forme di schiavitù. Poiché la crisi climatica globale costringe a decarbonizzare e ad affrancarsi dai combustibili fossili, quali possono essere le soluzioni energetiche pulite per mitigare la crisi climatica? Sebbene la produzione e l’uso di energia solare, eolica e idrica sia aumentata negli ultimi decenni, queste forme di energia sostenibile non sembrano essere da sole sufficienti. Recenti ricerche puntano, controintuitivamente, a nuove forme di energia nucleare prodotte utilizzando scorie nucleari come combustibile. I ricercatori del settore sostengono che la fissione nucleare potrebbe co-sostenere il futuro dei sistemi di energia pulita a livello globale. Tuttavia, anche se l’energia nucleare ha statisticamente un impatto inferiore sull’ambiente rispetto ai combustibili fossili, la paura di incidenti nucleari è ancora viva nel dibattito internazionale scientifico, umanistico e artistico. Può quest’ultima essere causata dall’associazione dell’energia nucleare ai danni provocati dai test militari, che hanno devastato ambiente e comunità in luoghi in cui gli esperimenti atomici sono stati più frequenti a partire dagli anni cinquanta?
La memoria storica di queste attività militari si trova attualmente a fare i conti con la concreta possibilità che la transizione nucleare sia un’opzione energetica circolare, controllata e perseguibile contro il collasso climatico. Avvalorano questa ipotesi le più recenti tecnologie dei reattori di nuova generazione e le ricerche su combustibili a base di rifiuti radioattivi (plutonio e uranio impoverito), che riutilizzano non solo gli scarti prodotti dagli stessi reattori, ma anche quelli di altri reattori non di quarta generazione.
“Settant’anni di esperienza nel funzionamento dei reattori nucleari” afferma Stefano Buono, fondatore di newcleo, “hanno dimostrato che è persino possibile utilizzare le scorie nucleari radioattive già esistenti da combustibili nucleari dismessi o bombe per produrre energia nucleare per centinaia di anni senza estrarre altri minerali come l’uranio dalla terra, e farlo a costi competitivi. Una reazione nucleare fornisce 1 milione di volte più energia di qualsiasi reazione chimica e trovare modi per utilizzare questa energia può fornire ciò che è necessario per le generazioni a venire senza impattare sul nostro pianeta producendo anidride carbonica, principale causa del surriscaldamento terrestre”.
Ma si può davvero non tenere conto della paura del nucleare, declinatasi in scenari letterari fantascientifici, nei movimenti attivisti per il disarmo atomico e nei movimenti artistici come Arte nucleare a partire dalla seconda metà del XX secolo e oggi amplificata dalla reiterazione di minacce di guerre atomiche? Fondato a Milano nel 1951 dall’artista italiano Enrico Baj insieme a Sergio Dangelo e Gianni Bertini, il gruppo di Arte nucleare ha celebrato l’energia nucleare ma ha anche messo in guardia sui pericoli ambientali e umani della cattiva applicazione della tecnologia nucleare, facendo esplodere “acqua pesante” realizzata con una nuova tecnica che combinava pittura a smalto e acqua distillata. L’arte nucleare ha influenzato in maniera indiretta anche l’Arte povera, nei termini di una nuova sensibilità verso l’ambiente ma anche di flussi di energia che, scaturendo dalla Terra, rendono continuamente mutevole la materia di cui le opere di Gilberto Zorio, Giovanni Anselmo e Mario Merz, tra gli altri, si compongono. Abbracciando il modo in cui le particelle subatomiche degli atomi si scontrano, questi artisti hanno reso manifesta l’energia latente nel mondo, incorporando nella loro ricerca la tensione tra natura e cultura. La loro sperimentazione è il preludio di pratiche artistiche contemporanee che si interrogano sulla crisi climatica, sulle coscienze non umane, sulle energie biologiche e computazionali. Il sublime nucleare e la malinconia nucleare attraversano oggi le opere di artisti come Adrián Villar Rojas, Himali Singh Soin, Lea Porsager, Sophie Cundale e Renato Leotta.
I musei e le istituzioni artistiche come il Castello di Rivoli, e le pratiche artistiche in generale, sono in grado di contestualizzare i dibattiti politici contemporanei sul clima e su una nuova transizione nucleare. Il convegno Culture dell’energia. Energie, immaginari, valute e orizzonti nucleari del pianeta sollecita pertanto una riflessione collettiva sui fattori che influenzano la produzione, la circolazione, il consumo di energia e le opportunità di cambiamento per prepararci a un futuro già prossimo. Ciò che rende particolarmente urgenti queste considerazioni sull’energia è il contesto della crisi energetica globale, iniziata all’indomani della pandemia di COVID-19 e aggravata in Europa dalla minaccia di un embargo energetico dovuto alla guerra in Ucraina. Ciò ha portato a speculazioni, aumento dei prezzi nei mercati del petrolio, del gas e dell’elettricità e inflazione. La crisi energetica, combinata alla crisi climatica, si sta trasformando rapidamente e una transizione verso fonti energetiche alternative a combustibili fossili senza carbonio non è più posticipabile. Il tema dell’energia va affrontato considerando anche quelle economie emergenti che attualmente affrontano una duplice sfida energetica: soddisfare i bisogni di miliardi di persone che ancora non hanno accesso a servizi energetici di base e partecipare contemporaneamente a una transizione verso sistemi energetici a zero emissioni di carbonio per il bene dell’intero pianeta.
Il convegno è a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Agnieszka Kurant. L’organizzazione del progetto è a cura di Giulia Colletti.
Il convegno è supportato e co-ospitato da newcleo
Si ringrazia Stefano Buono per il sostegno all’evento
Le attività del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea sono primariamente sostenute da
Le attività del CRRI – Centro di Ricerca Castello di Rivoli sono sostenute da
RISULTATI CAMPAGNA DIAGNOSTICA E PRIME OPERAZIONI DI RESTAURO DEL VOLTO SANTO A LUCCA
Proseguono le attività di studio e restauro del Volto Santo promosse dall’Ente Cattedrale grazie a un accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara e l’Opificio delle Pietre Dure e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Dallo scorso dicembre, la scultura si trova infatti nell’area di cantiere appositamente predisposta all’interno della Cattedrale di San Martino ed è stata sottoposta a un’attenta campagna di indagini scientifiche per approfondirne gli aspetti tecnici e materiali e alle prime operazioni necessarie a mettere in sicurezza la pellicola pittorica, grazie a un gruppo di lavoro multidisciplinare che comprende storici dell’arte, esperti scientifici e restauratori specializzati. Nell’ambito delle indagini, sia diagnostiche che condotte de visu in cantiere a integrazione di quelle effettuate a più riprese tra il 2012 e il 2021, sono emersi dati nuovi e importanti, relativi sia al Volto Santo che al tempietto che abitualmente lo custodisce, e che saranno presentati in dettaglio nel convegno che si svolgerà il 16 settembre 2023 alle 10.00 presso la chiesa di San Giovanni e Reparata a Lucca.
CROCE E DATAZIONE
Per la prima volta è stata presa in esame anche la croce del Volto Santo, rimasta finora ai margini dell’attenzione, e documentata per la prima volta in una miniatura, nel codice della Fraternità del Volto Santo dei primi del Trecento. Le analisi realizzate con il Carbonio 14, la rivelano in realtà molto più antica, di epoca altomedioevale come il Cristo.
Altra grande sorpresa è giunta dalla analisi delle specie legnose della croce che ha rivelato la presenza nella croce di due legni diversi: castagno per l’asse verticale e cedro per il braccio orizzontale. Mentre il castagno è una pianta di ampia diffusione europea, il cedro venne trapiantato in Europa, dal Medio Oriente, solo nel XVI secolo. Si tratta quindi di un reperto di importazione, il cui utilizzo per la croce del Volto Santo fu probabilmente dovuto a una finalità simbolica, nell’intento di confermare la provenienza dalla Terra Santa di quello che era ritenuto il veridico ritratto del Salvatore scolpito dal discepolo Nicodemo.
Attestano l’antichità della croce, al di sotto della tardiva tinteggiatura scura attuale, anche i diversi strati di colore che la rivestono, ed è stata rilevata la presenza di vere e proprie decorazioni a contorno della figura del Cristo.
NUOVE ACQUISIZIONI SUL CROCIFISSO: ANTICHI RESTAURI E DECORAZIONI
La campagna diagnostica ha permesso di acquisire nuove importanti informazioni sulla tecnica di realizzazione del Volto Santo: al corpo, ricavato da un unico grande tronco di noce interamente scavato all’interno dalla testa ai piedi, sono innestate le braccia tramite un sistema di giunti (tenoni) che si inseriscono in appositi alloggi (mortasa). La giuntura delle braccia è rafforzata da una fascia di tessuto mentre l’unione del crocifisso alla croce è garantita da 6 perni (4 in rovere e 2 in cedro che fissano le braccia alla croce sottostante). Inoltre, dato importante, è confermata l’antichità del Cristo ligneo (VIII-IX sec.) da nuove analisi al C14 effettuate sulla fascia di tessuto all’altezza della giuntura del braccio sinistro con il torso del Crocifisso.
Le indagini hanno poi rivelato due interventi di restauro, finora sconosciuti dalle fonti: un rifacimento in antico di parte della punta di entrambi i piedi, forse consumati dalla devozione dei fedeli, e un più recente rifacimento di pollice e indice della mano sinistra del Cristo.
Sotto lo strato scuro che ora riveste interamente la veste, in corrispondenza del collo e della parte terminale delle maniche si è riscontrata la presenza di dorature con motivi vegetali contornate da una decorazione formata da puntini a rilievo rossi e bianchi.
CROCIFISSO, FOCUS SUGLI STRATI PITTORICI
Il Volto Santo che siamo abituati a vedere scuro negli incarnati, nella croce e nella veste è stato ridipinto più volte nel corso della sua millenaria esistenza, celando la sua colorazione originaria. Per la comprensione delle policromie che si sono succedute in antico sulla scultura, come pure per le tinteggiature brune applicate a più riprese in epoca più recente sul Volto Santo, un supporto essenziale viene dalle analisi chimiche in corso, che caratterizzano gli strati pittorici nei loro materiali compositivi, comprensivi dei supporti preparatori, pigmenti cromatici e leganti. Queste hanno rilevato i diversi pigmenti impiegati, tra cui spiccano i lapislazzuli utilizzati dal primo strato che conferivano una colorazione blu alla veste. Molti sono stati i leganti individuati, grazie alle indagini chimiche, nei diversi strati pittorici che vanno dalla colla animale, all’albume d’uovo fino agli oli essenziali.
RESTAURO
Queste indagini, che ci permettono di comprendere la composizione di ogni strato, così come le riprese radiografiche, stanno assolvendo a un duplice intento: la conoscenza di una storia complessa sviluppatasi nel lungo percorso di quest’opera antica di milleduecento anni, e il necessario supporto all’intervento di restauro in atto, sia per i metodi che per le scelte operative, con particolare riferimento alla delicata fase di pulitura alla quale si sta per dare avvio. Finora si è provveduto alla fermatura del colore che si stava sollevando in più punti, a trattamenti anossici per preservarlo da attacchi biologici e ad una prima pulitura superficiale sia dell’interno che dell’esterno della scultura. Adesso con le acquisizioni sulla composizione degli strati pittorici e sulla tecnica costruttiva si potrà entrare nel vivo della seconda fase del restauro.
SCOPERTE DAL TEMPIETTO
Un’acquisizione inaspettata quanto importante è emersa nel tempietto del Civitali durante le operazioni preliminari alla movimentazione del Volto Santo quando si è resa necessaria la rimozione del fondale di legno rivestito di stoffa che faceva da sfondo al Volto Santo. Questa operazione ha rivelato la parete retrostante, costituita da una struttura muraria a conci lapidei, ben diversa dalle pareti marmoree del Civitali. Sulla parete di sfondo al Volto Santo è emersa una pittura murale frammentaria, con un partito decorativo aniconico a losanghe, girali vegetali e ruote che fiancheggiano una croce color ocra. Si tratta di un assetto finora sconosciuto e inaspettato del tempietto e dell’allestimento del Volto Santo, che per caratteristiche formali e materiali pare precedente il sacello di Matteo Civitali edificato tra 1482 e 1484.
Le indagini in corso, sia sulla muratura che sulle fondamenta sono finalizzate a chiarirne caratteristiche e datazione: l’ipotesi è infatti la preesistenza della parete al tempietto del Civitali, e la sua verosimile appartenenza alla cappella medioevale, ricordata dai documenti e in parte raffigurata in una miniatura degli inizi del Trecento. La sua conservazione nella sistemazione quattrocentesca del venerato Crocifisso si può intendere come la “sacralizzazione” di un elemento che essendo stato a contatto con il Volto Santo era diventato esso stesso preziosa reliquia.
Le indagini, estese nell’occasione all’intero tempietto, e il recupero delle pitture murali (comprensivo dello studio di un sistema che ne consenta un’accessibilità almeno parziale una volta ricollocato il simulacro ligneo) saranno oggetto di un ampliamento del progetto per il Volto Santo, coordinato dai tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure. D’accordo con l’Ente Cattedrale, i dati raccolti durante il cantiere inerenti sia il tempietto che la scultura potranno essere restituiti al pubblico attraverso una piattaforma informatica dedicata, che consentirà, anche con l’ausilio della modellazione 3d, di fruire a diversi livelli di approfondimento delle tante storie che questo oggetto straordinario continua a raccontarci.
CRONISTORIA DEL RESTAURO
Il 28 dicembre 2021 nella cattedrale di San Martino a Lucca fu annunciato il grande restauro del simbolo della Chiesa e della città di Lucca. Il 18 luglio 2022 partirono i lavori per l’allestimento del laboratorio di restauro nel transetto nord della Cattedrale di Lucca. Il 19 settembre 2022 iniziarono le operazioni di messa in sicurezza del Volto Santo all’interno del tempietto del Civitali, ivi compresa la rimozione dei vari arredi presenti, a loro volta oggetto di manutenzione e restauro. Il 1° dicembre 2022 fu effettuata l’estrazione del Volto Santo dal tempietto e la collocazione della sacra effigie nel laboratorio per l’inizio dei lavori.
COMUNICAZIONE
La comunità lucchese e non solo, sarà sempre aggiornata sull’avanzamento dei lavori di restauro non solo con conferenze stampa occasionali ma anche con periodici bollettini, video e immagini, pubblicati sul sito www.voltosantolucca.it.
FESTIVAL DELL’ARALDICA DI FELTRE: AL VIA LA PRIMA EDIZIONE
Feltre (BL) dal 4 al 15 ottobre 2023
Alle porte delle Dolomiti dieci giorni di incontri, mostre spettacoli e laboratori tra araldica, storia, numismatica, genealogia
Araldica, storia, letteratura, numismatica, genealogia: il mondo degli stemmi, nelle sue molteplici declinazioni, è pronto a svelarsi dal 4 al 15 ottobre a Feltre. La cittadina alle porte delle Dolomiti si sta preparando ad accogliere il primo Festival italiano dedicato all’Araldica. Dieci giorni di incontri, oltre 20 appuntamenti in calendario tutti a partecipazione libera e gratuita e un unico obiettivo: raccontare attraverso i blasoni la ricchezza di un patrimonio artistico, storico e culturale che è parte costitutiva dell’Italia e di sue città dal cuore antico come Feltre.
“Per questo – spiega il sindaco Viviana Fusaro – abbiamo scelto di dare alla manifestazione un respiro nazionale. Gli stemmi costituiscono un linguaggio per immagini e colori che ritroviamo in tutto il nostro splendido Paese, ed il Festival di Feltre vuole essere un’occasione per approfondirlo o per farlo scoprire. Abbiamo pertanto proposto attività che possano coinvolgere sia cultori della materia che appassionati e curiosi di tutte le età”.
“L’appuntamento feltrino non è un divertissement per soli bambini, ma un appuntamento di notevolissimo rilievo storico e culturale – afferma l’Assessore alla Cultura di Feltre Flavia Colle – un’occasione offerta a tutti di capire e decrittare il linguaggio, il significato storico degli stemmi che possiamo scorgere su tanti beni culturali: dalle facciate delle case alle navate delle chiese, dai picchi delle cancellate ad antichi sigilli. Simboli, messaggi che per secoli sono stati perfettamente interpretati da chi li vedeva e che oggi ci paiono solo oggetti ornamentali perché abbiamo perduto la capacità di trasformare immagini grafiche, spesso complesse, in precisi ricordi storici e richiami al presente”.
Il Festival dell’Araldica, promosso dalla Città di Feltre con la collaborazione e il patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione del Veneto, Città di Venezia, Associazione Nobiliare Regionale Veneta, Ordine di Malta. Gran Priorato di Lombardia e Venezia, Società Italiana di Studi Araldici, Associazione Editori Veneti, ci accompagna a riconquistare gli strumenti di lettura e comprensione che abbiamo perso. Basti pensare solo ai tanti leoni di San Marco, emblema della Serenissima, che ancora ritroviamo sul territorio un tempo collegato a Venezia; per non parlare dei numerosissimi stemmi di famiglie nobili anche oggi visibili in tutta Italia e numerosi anche a Feltre: saperli leggere e riconoscere nel loro valore significa comprendere meglio la vastità e ricchezza dei legami culturali politici che costruirono il passato dei singoli territori.
Il programma, illustrato a Venezia nei giorni scorsi, è decisamente denso e ricco di stimoli originali cui daranno voce studiosi e professionisti di rilievo nazionale anche in materie collegate all’araldica come Franco Cardini, Riccardo Falcinelli, Agostino Paravicini Bagliani, Gustavo Mola di Nomaglio, Paolo Fabris. Lungi dall’essere una manifestazione settoriale, il Festival sarà infatti opportunità per approfondire quanto tale disciplina sia presente in molteplici campi del sapere. In continuo aggiornamento, il calendario degli eventi è consultabile su www.visitfeltre.info.
Ogni giorno, uno o più appuntamenti pubblici consentiranno di mettere a fuoco simboli, evoluzioni, significati pubblici e altri reconditi degli stemmi.
Accanto agli incontri con studiosi ed esperti, per l’intero mese di ottobre si potranno ammirare mostre tematiche museali. È già aperta e continua sino al 29 ottobre “Le prigioni della mente. Draghi, basilischi, rettili fantastici“, mostra immersiva a cura di U.O. Cultura, Politiche Giovanili, Istruzione, Servizi all’Infanzia del Comune di Feltre. Trova sede nelle Antiche prigioni veneziane di Feltre.
L’esposizione ha per protagonisti draghi, basilischi, rettili fantastici: figure che nei secoli passati hanno animato la quotidianità dei nostri antenati come parte viva e reale dell’esistenza. Non erano solo figure dell’immaginario ma costituivano presenze concrete capaci di interagire con l’uomo influenzandone la vita. Esse esprimevano, nel loro stesso esistere, paure, sogni, credenze: le prigioni della mente, ovvero il patrimonio di convinzioni attraverso cui uomini e donne di tutte le età oggi come un tempo filtrano l’intera esperienza del reale. Cariche di valori emotivi e simbolici, diventavano parte di storie, di creazioni artistiche, di decorazioni, di stemmi. La mostra, che propone video e immagini realizzati con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, prova a dar loro voce.
Una seconda rassegna aprirà i battenti venerdì 6 ottobre e resterà visibile sino al 31 marzo 2024. Si intitola “Di lame e di spade. Maestri spadai a Feltre tra il XV ed il XVII secolo“, è a cura di Michele Vello e Fabrizio Tonin e sarà al Museo Civico Archeologico sino al 31 marzo 2024.
La mostra per la prima volta offre uno spaccato sul mondo degli spadai feltrini e sull’eccellenza di produzioni che li resero celebri in tutta Europa. L’esposizione rende visibili al pubblico una quindicina di pezzi di assoluto interesse – da una trecentesca basilarda a lame, spade, stiletti ed armi in asta – il cui valore e la cui importanza sono stati riportati alla luce proprio grazie agli studi condotti in occasione della mostra.
Araldica, storia, letteratura, genealogia, numismatica, temi portanti del Festival feltrino, non sono solo temi per grandi. Anzi! Il programma è studiato anche per affascinare e coinvolgere i più piccoli, dai 4 ai 12 anni. Per loro sono stati infatti ideati laboratori in cui divertirsi, sperimentare e imparare tante nuove storie. Per far diventare i piccoli partecipanti protagonisti di storie di cappa e spada, di draghi e basilischi, per aiutarli a fantasticare sui curiosi animali che campeggiano su molti stessi della città.
“L’auspicio – dichiara l’Assessore al Turismo Maurizio Zatta – è che queste proposte siano un invito a scoprire, con il linguaggio araldico, anche la bellezza del territorio feltrino. A tal fine abbiamo attivato sinergie come quella con il Gruppo Sbandieratori Città di Feltre che il 15 ottobre regalerà alla città uno straordinario spettacolo in compagnia di figuranti sbandieratori provenienti da tutta Italia. Una grande festa in occasione anche dei loro quarant’anni e che riempirà il cielo feltrino dei colori degli stemmi delle bandiere”.
PLATEIA Comunità per la rigenerazione verde e urbana
La Fondazione Bertugno-Moulinier presenta il progetto PLATEIA vincitore del bando NEW EUROPEAN BAUHAUS dedicato alla partecipazione civica
Kick off / Opening 23 settembre 2023 ore 17.00 Largo Perestrello – Roma
Presentazione alla stampa e addetti al settore 21 settembre 2023 ore 10.30 Villa De Sanctis (Casa della Cultura / V Municipio) Via Casilina 665 – Roma
Riunire comunità formali ed informali per rigenerare una piazza, Largo Perestrello, nella periferia di Roma, nel cuore del quartiere Tor Pignattara/Marranella, riconquistando il senso di comunità ed appartenenza e riconnettendosi con la natura: questi gli obiettivi di PLATEIA – Comunità per la rigenerazione verde e urbana, un progetto promosso dalla Fondazione Bertugno-Moulinier, insieme al Municipio V di Roma, ad Orizzontale, Ecomuseo Casilino e Associazione Pisacane 0-99, vincitore del bando “New European Bauhaus Call for Proposals for Co-Creation of public space through citizen engagement“finanziato dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), un organismo dell’Unione Europea.
Il 21 settembre 2023 alle ore 10.30, presso gli spazi di Villa De Sanctis – Casa della Cultura V Municipio, si svolgerà la presentazione alla stampa alla quale interverranno i principali partner del progetto e le istituzioni (seguirà colazione di benvenuto), mentre a Largo Perestrello sabato 23 settembre 2023 dalle ore 17.00, PLATEIA invita la cittadinanza e le associazioni di comunità ad una partecipazione attiva al progetto, presentando il programma degli eventi e delle azioni previste fino a dicembre 2023.
Largo Perestrello, lo spazio centro focale del progetto, è un’area di 1400 mq costruita come copertura di un parcheggio interrato, che riassume perfettamente le complessità del territorio e delle sue trasformazioni: nato come quartiere operaio, Tor Pignattara/Marranella, presenta un tessuto edilizio frammentato, risultato da iniziative spontanee, abitato da diverse comunità provenienti da Bangladesh, Cina, Filippine, Romania, Egitto e Perù. Dal 2010, proprio per la carenza di spazi pubblici, luoghi di aggregazione e servizi, gli abitanti della zona hanno iniziato a utilizzare la “piazza”, la quale è divenuta, nel tempo, luogo di attivazione di diverse attività culturali. Promosse anche dal collettivo di architettura Orizzontale e dall’Ecomuseo Casilino, dall’Associazione Culturale Pisacane 099 e ora sostenute dal Municipio V, con PLATEIA la piazza sarà per 4 mesi un centro attivo di dialogo e sperimentazione interculturale.
A Largo Perestrello sabato 23 settembre, la cittadinanza troverà dei tavoli di lavoro e dei dispositivi relazionali tematici – Mapping Perestrello – per iniziare a definire insieme un immaginario comune e condiviso utilizzando gli strumenti del disegno e della produzione di immagini e testi, nella convinzione che l’arte, proprio per la sua capacità di comunicazione immediata, rappresenti il medium ideale per stabilire un’interazione costruttiva e partecipata ma anche ludica, multiculturale e transgenerazionale. PLATEIA infatti vuole tentare di consolidare e portare a compimento il processo iniziato da anni dalle tante realtà territoriali presenti, riunite ora intorno ai tavoli di lavoro: riprogettare la piazza sulle indicazioni e le necessità dei suoi abitanti, per costruire un modello di self-governance, riportando il verde come elemento di benessere, e restituendo così alla città e al suo quartiere un’agorà, un luogo di incontri e scambio, di gioco per i bambini, di cultura ed espressione, voluto dalle comunità e nato da un progetto comune.
Il dispositivo relazionale Mapping Perestrello, realizzato dall’artista Simone Bertugno assieme ai partner di progetto, Orizzontale ed Ecomuseo Casilino, consisterà in una serie di disegni stampati in digitale su supporto cartaceo: l’artista ed il consorzio PLATEIA inviteranno i partecipanti ad interagire sui 9 tavoli che costituiscono l’installazione primaria e sui quali si troveranno delle mappe topografiche (Isola delle culture, Isola dell’immaginario, Isola del selvatico) dove immaginare un luogo selvaggio ed inesplorato e iniziare a definirlo. L’azione ha l’obiettivo di tracciare concretamente l’adesione: l’opera collettiva sarà esposta, insieme all’Erbario del selvatico urbano realizzato dai bambini e frutto dei laboratori organizzati da Ecomuseo Casilino e dall’Associazione Pisacane 0-99, alla Scuola Carlo Pisacane e sarà parte del materiale iconografico e documentale del libro “The case of Largo Perestrello“, a cura di Magali Moulinier e della Fondazione Bertugno-Moulinier, che raccoglierà tutte le esperienze dei 6 mesi di lavoro.
Il percorso di partecipazione prevede l’attivazione di numerosi workshop e laboratori creativi: nel mese di luglio sono iniziati dei workshop organizzati da Ecomuseo Casilino, e nel mese di settembre tra la Ludoteca “Casa delle Arti e del Gioco” e Piazza Perestrello si svolgeranno i laboratori per la creazione dell’Erbario del selvatico urbano, erbari di quartiere che verranno poi pubblicati nel mese di ottobre ed esposti alla Scuola Pisacane. Attraverso il recupero della memoria selvatica della piazza e del selvatico urbano che si è impadronito del piccolo giardino e di ogni spazio in cui la natura riesce ad avere la meglio sul costruito, si definirà una narrazione che sottende la storia: quella dell’agro romano antico oltre Via dell’Acqua Bullicante e quella del Villaggio Carletti.
Tra ottobre e novembre si svolgeranno i laboratori di co-design di Tropico Perestrello , coordinati da orizzontale, collettivo di architetturaeda Francesco Careri, architetto e docente dell’Università Roma Tre, esperti in processi di riattivazione e di riqualificazione urbana. Insieme a FBM e agli abitanti del quartiere immagineranno l’intervento di architettura temporanea che verrà successivamente realizzato nella piazza mediante un laboratorio di autocostruzione secondo i principi dell’ecosostenibilità e dell’urbanistica tattica. L’obiettivo è di rendere Perestrello una piazza tattica da cui far emergere linee guida per interventi futuri più strutturali e duraturi.
Il consorzio PLATEIA: i partner
La Fondazione Bertugno-Moulinier – ETS per le arti, la cultura e la formazione, nata a Roma nel 2021, promuove la produzione artistica e la diffusione partecipativa delle competenze, dei talenti, della cultura e dell’estetica, ricercando nuovi canali per la diffusione delle arti e della loro forza comunicativa. Opera a livello locale, nazionale ed europeo. La Fondazione Bertugno-Moulinier è partner del programma New European Bauhaus dal 2022 per la diffusione, l’attivazione dei progetti secondo le linee guida del programma della Comunità Europea.
Fra le sue attività: “Nomadic Art Circus #1”, mostra collettiva di arte contemporanea, “La tenda, le stelle, la terra” e una serie di laboratori di autocostruzione, con la partecipazione di giovani artisti e studenti delle Accademie di Belle Arti, nell’ambito di Periferica Dance Circus Lab del Balletto di Roma 2022, realizzato con il sostegno del Ministero dei Beni Culturali – Direzione Generale Spettacolo promosso da Roma Capitale; nel 2021 “In Opera / Natura e Artificio”, progetto multidisciplinare in sinergia con S.I.C. – Sculture In Campo, Parco Internazionale di Scultura di Bassano in Teverina (Viterbo) e la Fondazione Carivit. FBM vanta la propria Biblioteca, parte del Servizio Bibliotecario Nazionale, attraverso il Polo SBN/RMR che fa capo a Roma Capitale. La Fondazione promuove giovani talenti attraverso l’attivazione di residenze come per l’artista Claudia Schioppa presso il Q21 di Vienna con l’artista Oliver Ressler, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. La Fondazione Bertugno-Moulinier è stata selezionata come seconda vincitrice su Roma del Premio LAZIO STREET ART, organizzato da LAZIOCrea – SVILUPPO E PROMOZIONE DEL TERRITORIO – DIREZIONE REGIONE LAZIO con il progetto “FLUXUS”, un murales interattivo che sarà realizzato nel quartiere Tor Pignattara di Roma.
L’Ecomuseo Casilino è un’istituzione culturale locale riconosciuta dalla Regione Lazio che ha la finalità di salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale (materiale e immateriale), paesaggistico e ambientale di un vasto settore della prima periferia est di Roma Capitale. L’Ecomuseo Casilino ha scelto di non dotarsi di una sede, ma di far coincidere la struttura museale con il territorio: conta attualmente di tre musei a cielo aperto di street art, tre aree archeologiche, due aree naturalistico-paesaggistiche tutelate dallo Stato, diverse aree umide e un’area lacustre naturale. Infine, nel territorio ecomuseale esiste una complessa stratificazione di patrimonio immateriale, frutto dell’incontro di oltre 17 comunità provenienti da oltre 12 paesi del mondo e di cittadini provenienti da oltre 10 regioni italiane. Attraverso le attività laboratoriali, espositive, narrative e performative, l’Ecomuseo aggiorna continuamente il dispositivo interpretativo, incrociando bisogni, visioni e progettualità sviluppate dal complesso degli attori locali. L’Ecomuseo è socio istituzionale dell’ICOM e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la menzione speciale al Premio del Paesaggio 2019 e Sustainable Cultural Tourism Awards 2018. Nel 2021 il progetto è stato censito nella ricerca Mapping Resilient Communities e presentato presso il Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
L’Associazione Pisacane 0-99 – ODV coinvolge i genitori della Scuola Carlo Pisacane (Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado), lavora sull’inclusione sociale, l’intercultura e sull’interazione fra le famiglie e il quartiere. Opera sulle differenze di genere e sul rispetto, contro ogni tipo di razzismo e intolleranza. È nata quando un gruppo di genitori e insegnanti ha iniziato a riunirsi a scuola per partecipare agli incontri con il professore Francesco Tonucci, pedagogista sostenitore dei diritti dell’infanzia. Dalla forza delle maestre, dagli insegnamenti di Tonucci e dalla volontà dei genitori, ha preso il via la costruzione della comunità educante della scuola Pisacane, con le bambine e i bambini al centro, di cui l’associazione è uno strumento funzionale.
orizzontale è un collettivo di architetti con base a Roma, il cui lavoro attraversa architettura, paesaggio, arte pubblica e auto-costruzione. Orizzontale promuove dal 2010 progetti di spazi pubblici relazionali, dando forma ad immagini di città dismesse o inedite. Questi progetti sono stati terreno di sperimentazione per nuove forme di interazione tra gli abitanti e i beni comuni urbani e al tempo stesso occasione per mettere alla prova i limiti del processo di creazione architettonica. orizzontale ha costruito e sviluppato progetti in Italia, Spagna, Germania, Austria, Grecia, Ucraina, Portogallo, Olanda. “8 ½”, il teatro mobile costruito da orizzontale nel 2014, è risultato vincitore del premio internazionale Young Architects Program (“YAP MAXXI 2014”) indetto dal Museo MAXXI e dal MoMA PS1. Nel 2016 orizzontale vince il concorso per la rigenerazione di Piazza della Comunità Europea ad Aprilia, indetto da MiBACT e CNAPPC. Il progetto è stato realizzato e premiato nel 2020 con il Premio Urbanistica dall’INU. Nel 2018 alla Biennale di Venezia orizzontale riceve dal CNAPPC il riconoscimento “Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2018” che premia il migliore studio under35 italiano. Il lavoro di orizzontale è stato esposto in mostre internazionali, tra cui la Biennale di Architettura di Venezia, la Biennale di Vienna e la Triennale di architettura di Oslo. orizzontale è composto da Jacopo Ammendola, Juan López Cano, Giuseppe Grant, Margherita Manfra, Nasrin Mohiti Asli, Roberto Pantaleoni, Stefano Ragazzo.
INFO PLATEIA – Comunità per la rigenerazione verde e urbana Promosso da: Fondazione Bertugno – Moulinier Partner Consorzio: Municipio V di Roma – Municipio V di Roma, Associazione Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros APS, Associazione culturale orizzontale Progetto vincitore del bando New European Bauhaus Il progetto PLATEIA – Communities for green and Urban regeneration-, è sostenuto dal European Institut of Innovatiom and Technology (EIT), un organismo dell’Unione Europea. Progetto finanziato dall‘Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT) Con il supporto della BCC di Roma
Presentazione alla stampa e addetti al settore 21 settembre 2023 ore 10.30 Villa De Sanctis (Casa della Cultura / V Municipio) Via Casilina 665 – Roma Interverranno i principali partner del progetto e le istituzioni Seguirà colazione di benvenuto
Kick off / opening 23 settembre 2023 ore 17.00 Largo Perestrello – Roma
In occasione di Aspettando Bright 2023, il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) organizza:
Questione di look!
Laboratorio creativo per famiglie.
Divertiamoci a scoprire curiosità, abiti e accessori dei molti sports raccontati nella mostra Fashion, Sport, Tourism, per poi realizzare insieme un originale gioco da tavola!
Sabato 23 settembre, ore 16:15
Età consigliata: 6-11 anni
Evento gratuito riservato alle famigliesu prenotazione.
Rassegna internazionale di perfomances d’arte a cura di Emilio e Franca MORANDI 20.09> 21.09.2023 SPAZIO THETIS Bacini-Arsenale Novissimo-Venezia
Spazio Thetis in collaborazione con ARTESTUDIO MORANDI presenta la Rassegna internazionale PERFOMEDIA 2023 – Acrobat che si terrà nelle giornate del 20-21 settembre 2023 negli ampi spazi interni ed esterni nell’antico Arsenale di Venezia. L’ormai storica rassegna, nata nel 1980 dall’idea di Emilio Morandi, artista poliedrico noto a livello internazionale per le sue sperimentazioni artistiche che si estrinsecano tra pittura, installazione video arte e appunto performance.
Negli anni la manifestazione è stata ospitata in prestigiosi spazi pubblici e privati e in musei sia in Italia che all’estero, come Museo Kantor in Polonia, HalleK18 a Kassel nel 1986 etc., Galerie 59 a Parigi etc.
La performance, nata nella metà del Novecento, ha rivoluzionato il concetto tradizionale di arte, spostando l’attenzione non solo sull’oggetto artistico, ma anche sul processo creativo in sé. In questa forma espressiva, la creazione concreta di un oggetto cede il passo all’esperienza fisica dell’artista, che si esprime attraverso il proprio corpo.
La performance consente di fondere elementi visivi, sonori e gestuali in un unico momento e rappresenta uno straordinario mezzo per esprimere concetti con grande intensità ed energia ed in modo più libero rispetto ai confini imposti da altre forme d’arte più tradizionali.
ANALIA BELTRAN I JANES
Perfomedia a Venezia:
ACROBAT è il sottotitolo di questa edizione di Perfomedia, ma non esiste un tema specifico, ai protagonisti infatti è stata data massima libertà di concetto e linguaggio artistico.
Il pubblico potrà assistere alle esibizioni di artisti provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa che si sono distinti nell’arte performativa e le loro opere sono caratterizzate da uno stile unico che pur con diverse tecniche espressive, pone il corpo umano al centro della comunicazione, veicolando questioni sociali strettamente connesse all’epoca contemporanea.
Perfomedia è l’evento annuale affinchè artisti indipendenti internazionali possano ritrovarsi per scambiare idee, diventando così il luogo delle sperimentazioni attraverso le installazioni e comportamenti poetici. Le performance di questi artisti rimangono “spettacoli progetto senza preclusioni verso i media impiegati e senza pregiudizi di sorta nei confronti delle grammatiche e delle sintassi espressive”.
Parteciperanno all’edizione 2023 i seguenti Artisti:
Emilio e Franca Morandi Bergamo Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani Venezia Alice Gavezzotti Lodi Afrodixit Bergamo Ana Milovanovic Belgrado – Serbia Analia Beltran I Janes Madrid – Spain Attilio Fortini Bergamo Bruno Capatti Bologna Daniel Daligand Parigi – France MELARANCE – M. Bortoletto, S. Martini, M. Spinazze Milano – Arezzo Guido Nicoli Bergamo Helina Hukkataival Tampere – Finland Inari Virmakoski Tampere – Finland Isabel Oprandi Bergamo Marilena Vita Siracusa Marta Lodola e Valerio Ambiveri Bergamo Paolo G. Conti e Ezio Bianchi Mantova Tiziana Morstabilini e Rosemary Seganfreddo Bergamo
Dalle parole dello scrittore Rocco Carbone:
Nella performance non c’è teatro, non c’è partitura, non c’è canovaccio: l’azione nasce da un’idea e varia a seconda dei fattori esterni e delle contaminazioni ambientali. La centralità comunicativa del corpo amplifica la ritualità del gesto-suono-segno, permettendo il coinvolgimento empatico del pubblico. L’artista agisce sulle emozioni nascoste, sulla parte più segreta di tutti noi. (…)
La performance-art esiste nel momento in cui viene esplicitata attraverso l’azione e si conclude in essa, è perciò definita anche “arte effimera” in quanto non duratura nel tempo. Nelle arti visive tradizionali l’oggetto, quadro o scultura, è l’opera, nella performance-art l’opera è l’azione in sé, non nel prodotto derivante.
L’Essenza della Performance Artistica
La performance artistica affonda le sue radici nella primitiva esigenza umana di esprimersi attraverso il corpo, creando un ponte tra il reale e il magico. Nel corso del tempo, questa forma d’arte ha assunto toni provocatori, imbarazzanti, drammatici e grotteschi. Non esiste una scaletta rigida da seguire; esiste solo un’idea che si trasforma dinamicamente durante l’esecuzione, adattandosi all’interazione con il pubblico, che a sua volta modifica l’artista nel suo viaggio espressivo. Fondamentale è proprio il fatto che l’opera d’arte prende vita in un momento specifico, stabilendo un rapporto diretto con il pubblico e concentrando tutte le sue energie nel presente.
Antonietta Grandesso, responsabile di Spazio Thetis, dice a proposito di questa manifestazione :
“Emilio, amico di lunga data, artista performer, sperimentatore instancabile, ci porta per la seconda volta la sua “Perfomedia”, un festival mondiale dei performer, che rappresenta il suo coraggioso percorso dentro sé stesso. Bravo, sempre sperimentatore e mai scontato. È un onore averlo con noi”.Spazio Thetis rappresenta la parte culturale e artistica di Thetis spa, società di ingegneria che sviluppa progetti e applicazioni tecnologiche per l’ambiente e il territorio e che vanta un’importante collezione permanente di arte contemporanea, che annovera installazioni come “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, “L’uomo che misura le nuvole” di Jean Fabre, “Le Sentinelle” di Beverly Pepper, solo per citarne alcune. L’attività artistica di Spazio Thetis si concentra su alcune tematiche: land art, arte ambientale, arte e scienza promuovendo e sostenendo l’arte contemporanea attraverso diverse iniziative presso la propria sede nell’antico Arsenale veneziano con il lussureggiante parco giardino. In tanti anni di attività ha collaborato con importanti istituzioni come musei, gallerie e fondazioni per la realizzazione di mostre temporanee, eventi collaterali Biennale e Padiglioni nazionali, ma anche in qualità di promotore e organizzatore esso stesso.
PERFOMEDIA 2023 – Acrobat a cura di Emilio e Franca Morandi QUANDO 20 – 21.09.2023 Mercoledi 20 dalle ore 15.00 Giovedi 21 dalle ore 09.00 DOVE Spazio Thetis, Venezia Arsenale Novissimo, – Venezia Vaporetto linea 4.1- 4.2 – 5.1- 5.2 Fermata: Bacini
Per Informazioni e Contatti: Per ulteriori informazioni sulla manifestazione Perfomedia e per richieste di interviste, si prega di contattare: Ufficio Stampa CRISTINA GATTI info@cristinagatti.it mob. 338 6950929
“La Musica a Messina nei secoli attraverso i Fondi Musicali della G. Longo e di altre Istituzioni. Manoscritti musicali, Monografie, Spartiti… e altro ancora“.
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, edizione 2023, indette dal M.I.C., con il tema “Patrimonio In Vita”, di concerto con Enti e Associazioni culturali territoriali e avvalendosi dell’apporto di esperti e del ricco posseduto sulla tematica, la Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” organizza l’evento “La Musica a Messina nei secoli attraverso i Fondi Musicali della G. Longo e di altre Istituzioni. Manoscritti musicali, Monografie, Spartiti… e altro ancora”.
Per esplorare la Musica a Messina fin dalle origini, verrà inaugurata sabato 23 settembre, alle ore 18, presso il Salone Eventi d’Istituto, una Mostra bibliografico-documentale, alla quale farà seguito presso la Sala Lettura, una Conferenza tematica.
Il percorso espositivo verterà dai preziosi Manoscritti bizantini e Corali al libro moderno,anche con testi e documenti di altri Enti culturali e Associazioni.
La mostra resterà fruibile fino a giovedì 19 ottobre, negli orari di apertura al pubblico della Biblioteca (Lunedì-Venerdì, 9-13; Mercoledì anche pomeriggio, 15-17,30).Visite per gruppi o scolaresche su prenotazione anche in giorni e orari differenti. L’interessante tematica sarà approfondita negli incontri che seguiranno: 30 settembre presso la Biblioteca; 7 e 14 ottobre presso L’Ente Teatro di Messina,con l’apporto di esperti e studiosi,e l’ausilio di video registrazioni e powerpoint.Durante lo svolgimento dei suddetti tre stimolanti momenti, è stata programmata l’apertura straordinaria dell’Esposizione bibliografico-documentale presso il Salone Eventi della Biblioteca, dalle ore 18 alle 20.
“La Musica fa bene al cuore e all’anima” ci ricorda Platone, “è il genere di arte perfetto” asserisce Oscar Wilde, “è magia… è terapia” ci suggerisce il Maestro Bosso. Il mondo fantastico dei suoni accompagna l’uomo da sempre, fin dai tempi della preistoria, quasi certamente è espressione delle voci provenienti dalla natura, così come dalla natura nascono i primi strumenti musicali. Una storia affascinante, dai molteplici risvolti che involge le culture di tutti i popoli del pianeta Terra.
Il “Patrimonio musicale” costituisce, pertanto, un Bene propriamente, nella accezione giuridica, in quanto suscettibile di valore, nella specie di segno immateriale, e non riproducibile su larga scala: da divulgare, custodire e valorizzare. Patrimonio che è, al contempo, materiale e immateriale, con le miriadi di strumenti, partiture, libretti etc., e l’espressione sonora nelle articolazioni della composizione, esecuzione e ascolto.
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, edizione 2023, indette dal M.I.C., con il tema “Patrimonio In Vita“, di concerto con Enti e Associazioni culturali territoriali e avvalendosi dell’apporto di esperti e del ricco posseduto sulla tematica, la Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” organizza l’evento “La Musica a Messina nei secoli attraverso i Fondi Musicali della G. Longo e di altre Istituzioni. Manoscritti musicali, Monografie, Spartiti… e altro ancora“.
Per esplorare la Musica a Messina fin dalle origini, verrà inaugurata sabato 23 settembre, alle ore 18, presso il Salone Eventi d’Istituto, una Mostra bibliografico-documentale, alla quale farà seguito presso la Sala Lettura, una Conferenza tematica. Dopo i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Dott.ssa Tommasa Siragusa, che fungerà poi da Moderatrice durante il momento convegnistico, e i Saluti delle Autorità presenti, tra i quali il Sindaco della Città Metropolitana di Messina, Avv. Federico Basile e l’Assessore alla Cultura, Prof. Vincenzo Caruso, il Commissario Straordinario dell’E.A.R. Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Dott. Orazio Miloro e il Sovrintendente, Avv. Gianfranco Scoglio, il Direttore del Conservatorio “Arcangelo Corelli”, M° Carmelo Crisafulli, il Direttore del Museo Interdisciplinare “M. Accascina” di Messina, Arch. Orazio Micali, e la Direttrice dell’Archivio di Stato di Messina, Dott.ssa Angela Puleio, si avranno i pregiati contributi della Prof.ssa Alba Crea, già Docente di Storia e Estetica della Musica presso il Conservatorio “Arcangelo Corelli” di Messina; della Prof.ssa Donatella Bucca, Associato di Paleografia presso il Dicam dell’Università degli Studi di Messina e del Prof. Demetrio Chiatto, Musicologo e Autore di testi fondamentali per la conoscenza della storia della musica.
Nell’ampio Salone Eventi, sito al piano terra della Biblioteca, la mostra allestita avvincerà gli astanti trasportandoli nell’universo musicale che ha caratterizzato nel tempo la cultura messinese. Il percorso espositivo verterà dai preziosi Codici musicali del Fondo dei Manoscritti bizantini del Monastero del SS. Salvatore, fra i quali, e solo a titolo esemplificativo, il “Messan gr.51, Ottoeco con notazione musicale paleobizantina”, e dai Corali del Fondo Vecchio della Biblioteca Regionale, quali il FV 347 e il FV 354, alla fruizione del libro moderno con volumi di notevole importanza tratti dalle corpose raccolte in materia della G. Longo: la collezione Messano-Calabra e la Sezione Musica, con il pregevole Fondo musicale Salvatore Pugliatti, il cui acquisto è stato motivo di orgoglio per la Biblioteca che vanno arricchendosi a mezzo accessioni di novità bibliografiche, donazioni e lasciti testamentari. Tra le numerose pubblicazioni si potranno visionare: “Il tempio dell’immortalità : breve cantata da recitarsi nel real Teatro Santa Elisabetta, nella lieta ricorrenza del faustissimo giorno natalizio di Sua Maestà Ferdinando 2. (d.g.) Re del regno delle Due Sicilie, addi 12 gennajo 1853 / [parole di Felice Bisazza ; musica del maestro A. Laudamo]. – Messina: Stamp. Fiumara, 1853.”(M C MISC B 1055); Per la fausta venuta di sua maestà Vittorio Emanuele 2. in Messina: Teseo : azione drammatica da cantarsi nel teatro comunale Vittorio Emanuele / parole di Vincenzo Amore ; musica del maestro Giacomo Longo. – Messina: Societa tip. comunale, 1862. (M C MISC C 22); “La premiazione: canto da eseguirsi nel Teatro V. Emanuele … / parole del comm. R. Mitchell, musica del maestro Saro Aspa. – [S. l.] : [s.n.], [1882?]. ” (M C MISC B 913).
Grazie alla consolidata interazione e mossi da unanime sentire per la divulgazione del sapere, Enti acclarati hanno messo a disposizione per l’allestimento dell’esposizione alcuni testi esemplari del loro posseduto, conferendo alla Rassegna un valore aggiunto. Nella giornata inaugurale verranno dunque esposti, e solo a titolo esemplificativo, i Manoscritti 30 e 37, provenienti dalle raccolte del MUME, cinque Partiture a stampa ottocentesche e due manoscritti, concessi all’uopo dall’E.A.R. Teatro V. Emanuele di Messina.
La mostra resterà fruibile fino a giovedì 19 ottobre, negli orari di apertura al pubblico della Biblioteca (Lunedì-Venerdì, 9-13; Mercoledì anche pomeriggio, 15- 17,30).
**Visite per gruppi o scolaresche su prenotazione anche in giorni e orari differenti.
Sarà, altresì, dato modo agli appassionati fruitori di approfondire l’interessante e vasta tematica durante le Giornate di studio e operative che verranno proposte nelle seguenti date: 30 settembre presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale; 7 e 14 ottobre presso la Sala Sinopoli dell’Ente Teatro di Messina. Le disquisizioni tecniche saranno supportate da video registrazioni di immagini di repertorio di esecuzioni “a regola d’arte” di brani musicali, tra i quali moltissimi inediti e alcuni tratti da composizioni del tutto sconosciute, vanto della manifestazione, gli apporti operativi delle Associazioni musicali messinesi “Accademia Filarmonica di Messina”, “Filarmonica Laudamo Messina” e “Associazione Musicale Vincenzo Bellini”, le conversazioni con i critici musicali e gli addetti ai lavori, impreziosiranno vieppiù le giornate di studio. Durante lo svolgimento dei suddetti tre stimolanti momenti, è stata programmata l’apertura straordinaria dell’Esposizione bibliografico- documentale presso il Salone Eventi della Biblioteca, dalle ore 18 alle 20. Saranno pubblicati in seguito maggiori dettagli.
Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:
Chi non potrà prendere parte all’evento in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere ai Relatori durante l’incontro. Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.
Per INFO:Ufficio Relazioni con il Pubblico tel.090674564 urpbibliome@regione.sicilia.it (A cura di Ufficio Relazioni con il Pubblico. Maria Rita Morgana)
Viceministro aggiunto per le politiche strategiche e i partenariati per l’innovazione nello sviluppo, ambasciatrice presso le Nazioni Unite e la Conferenza sul disarmo (Ginevra), rappresentante del Canada a Kandahar (Afghanistan), ora ambasciatrice a Roma.
Donna è Innovazione2023 (Progetto creato da Media Duemila e dall’*Osservatorio TuttiMedia allo scopo di promuovere la parità di genere) è Elissa Ann Golberg, ambasciatrice canadese a Roma. Educazione e digitale sono la via per arrivare alla parità di genere, racconta nell’intervista esclusiva rilasciata a Media Duemila, prima rivista di cultura digitale italiana.
La sua storia è esempio da condividere perché dimostra che infrangere i soffitti di cristallo è possibile. È una pioniera, impegnata nell’innovazione e nell’eccellenza, si definisce una pragmatica ottimista, vede il digitale come uno strumento a sostegno della parità, ma crede nell’educazione che cambia la mentalità nelle comunità e nelle società affinché “l’uguaglianza sia intesa come un diritto umano e, quindi, come una regola generale, grazie ai benefici che porta a tutti”. “Il Canada ha dato priorità all’istruzione di qualità per le bambine e le donne in tutti i suoi finanziamenti di assistenza internazionale – spiega Elissa Ann Golberg – sostiene le iniziative del Partenariato globale per l’istruzione (GPE). Il Gender-based Analysis Plus (GBA+), è lo strumento che adottiamo per abbattere le barriere ed evitare discriminazioni, anche, involontarie quando si progettano nuove iniziative o si valutano le politiche e i programmi esistenti, per assicurarsi che rispondano alle diverse esigenze e realtà di tutti i cittadini – uomini e donne, ragazze e ragazzi – contribuendo a risultati più inclusivi ed equi in tutta la società”.
Elissa Ann Golberg crede nelle campagne di informazione che possono sfidare norme, credenze e pregiudizi dannosi che perpetuano la disuguaglianza di genere e condivide l’attenzione alla privacy che abbiamo noi europei: “Il Canada, come l’Europa, ha implementato leggi e regolamenti, come il Personal Information Protection and Electronic Documents Act (PIPEDA), per proteggere i dati personali e i diritti alla privacy”.
* Osservatorio TuttiMedia
Costituito nel luglio 1996, l’Osservatorio TuttiMedia “ha per scopo l’approfondimento delle problematiche connesse alla comunicazione, con particolare riguardo ai cambiamenti indotti dall’utilizzazione delle nuove tecnologie di raccolta, trasmissione ed elaborazione dei contenuti informativi”. L’Osservatorio TuttiMedia, creato da Giovanni Giovannini, storico presidente della FIEG, uomo con una chiara visione dei cambiamenti che la tecnologia avrebbe indotto, non solo nel modo di comunicare, ma nella vita stessa dell’uomo, da 27 anni invita a riflettere sulle criticità della transizione digitale. TuttiMedia diffonde le sue iniziative attraverso Media Duemila, rivista di cultura digitale che quest’anno compie 40 anni, diretta da Maria Pia Rossignaud. L’Osservatorio TuttiMedia è un’associazione unica perché riunisce allo stesso tavolo media vecchi e nuovi con aziende attente alla trasformazione indotta dalle tecnologie digitali. È stata definita l’associazione dei coopetitors perché le aziende che ne fanno parte si trovano a competere sul mercato.