Johan Christian Claussen Dahl – La Real Casina di Quisisana

La Real Casina di Quisisana 1820 Museo nazionale di Capodimonte, Napoli

IL DIPINTO

La Real Casina di Quisisana è un dipinto olio su tela di Johan Christian Dahl, realizzato nel 1820 e conservato all’interno del Museo nazionale di Capodimonte, a Napoli. L’opera è stata commissionata al pittore norvegese Johan Christian Dahl dal principe Christian Frederik, futuro Cristiano VIII, re di Danimarca, in memoria del suo soggiorno a Napoli nel 1820 e donata al re Ferdinando I delle Due Sicilie in segno di gratitudine per la sua ospitalità. La tela è esposta nella sala 57 del Museo nazionale di Capodimonte, nella zona dell’Appartamento Reale della reggia di Capodimonte.

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Johan Christian Clausen Dahl in un ritratto di Carl Christian Vogel von Vogelstein

L’ARTISTA

Johan Christian Claussen Dahl (Bergen, 24 febbraio 1788 – Dresda, 14 ottobre 1857) è stato un pittore norvegese appartenente al Romanticismo; la sua produzione lo annovera tra i paesaggisti come Caspar David Friedrich e, per certi versi, il più moderato John Constable. Johan Christian Dahl nacque a Bergen il 24 febbraio 1788 da una famiglia di umili condizioni (suo padre era un pescatore). Fu educato presso la cattedrale di Bergen da un mentore che voleva farne un buon pastore; ciò malgrado, riconosciuta la propria vocazione artistica, Johan abbandonò gli studi teologici e iniziò a frequentare la scuola di pittura di Johan Georg Müller, che allora godeva in città di una distinta notorietà. Dahl passò quindi sotto la guida di Lyder Sagen, che consentì al giovane di completare gli studi all’accademia di Copenaghen, in Danimarca.

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Friedrich Overbeck – Italia e Germania

Italia e Germania, 1811-1828, Neue Pinakothek, Monaco

IL DIPINTO

Italia e Germania (in tedesco Italia und Germania) è un dipinto allegorico del 1828 di Friedrich Overbeck. Il quadro, esposto alla Neue Pinakothek di Monaco (ma ne esistono altre versioni al Museo Georg Schäfer di Schweinfurt e alla Galerie Neue Meister di Dresda), intende simboleggiare l’amicizia dei due paesi (o meglio regioni culturali) attraverso la loro personificazione sotto le sembianze di due donne reciprocamente affettuose. Dal punto di vista storico dell’arte si riconduce allo stile dei Nazareni.

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Autoritratto con la famiglia (1820)

L’ARTISTA

Johann Friedrich Overbeck (Lubecca, 3 luglio 1789 – Roma, 12 novembre 1869) è stato un pittore tedesco, esponente del movimento pittorico dei nazareni. Nato a Lubecca da una famiglia di pastori protestanti per generazioni, era figlio di Christian Adolph Overbeck (1755–1821), avvocato, poeta, uomo di chiesa nonché borgomastro della cittadina. Suoi nonni paterni erano Georg Christian Overbeck (1713–1786), avvocato, ed Eleonora Maria Jauch (1732–1797). Suo zio era invece teologo e prolifico scrittore, oltre che rettore del ginnasio in Konigstrasse, poco lontano dall’abitazione degli Overbeck, dove il giovane Friedrich studiò e si avvicinò all’arte e alla letteratura classica.

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Francesco Hayez – Ulisse alla corte di Alcinoo

Francesco Hayez, Ulisse alla corte di Alcinoo (1814-1816), Museo nazionale di Capodimonte, Napoli

IL DIPINTO

Ulisse alla corte di Alcinoo è un dipinto a olio su tela (350×580 cm) del pittore italiano Francesco Hayez, realizzato tra il 1814 e il 1816 e conservato al museo nazionale di Capodimonte, a Napoli. Il 17 marzo 1814, quando si trovava ancora a Firenze, Hayez ricevette una lettera di Giuseppe Zurlo, il ministro degli Interni di Napoli, il quale gli commissionò un quadro per Gioacchino Murat da collocarsi presso la reggia di Capodimonte. Il soggetto, le dimensioni e il prezzo del dipinto erano da determinarsi a discrezione di Leopoldo Cicognara, presidente dell’Accademia di Venezia e protettore del giovane Hayez, al quale venne accordato «un assegno di Cinquanta Scudi Romani al mese per un anno sul Budjet del Ministero dell’Interno di Napoli in conto del prezzo da stabilirsi in fine del lavoro».

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Francesco Hayez, Autoritratto a 71 anni (1862), Uffizi, Firenze

L’ARTISTA

Francesco Hayez (Venezia, 10 febbraio 1791 – Milano, 12 febbraio 1882) è stato un pittore italiano. Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica (della quale è stato il maggiore esponente in Italia), Hayez è stato un artista innovatore e poliedrico, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte italiana per esser stato l’autore del dipinto Il bacio e di una serie di ritratti delle più importanti personalità del tempo. Molte sue opere, solitamente di ambientazione medioevale, contengono un messaggio patriottico risorgimentale criptato. Dopo aver trascorso la giovinezza a Venezia e Roma, si spostò a Milano, dove entrò in contatto con Manzoni, Berchet, Pellico e Cattaneo, conseguendo numerosissimi uffici e dignità; tra queste, degna di menzione è la cattedra di pittura all’Accademia di Brera, della quale divenne titolare nel 1850.

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John Constable – La cattedrale di Salisbury vista dai campi

La cattedrale di Salisbury vista dai campi, 1829, National Gallery, Londra

IL DIPINTO

La cattedrale di Salisbury vista dai campi (Salisbury Cathedral from the Meadows) è un dipinto a olio su tela (151,8×189,9 cm) realizzato nel 1829 dal pittore John Constable. È conservato nella National Gallery di Londra. Fu dipinto un anno dopo la morte della moglie. Più tardi il pittore vi aggiungerà nove versi di The Seasons del poeta scozzese del XVIII secolo James Thomson che rivela il significato del dipinto: l’arcobaleno è il simbolo della speranza dopo la tempesta che segue la morte della giovane Amelia fra le braccia del suo amante Celadon.

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John Constable ritratto da Daniel Gardner nel 1796

L’ARTISTA

John Constable (East Bergholt, 11 giugno 1776 – Londra, 31 marzo 1837) è stato un pittore inglese, considerato insieme a William Turner uno dei massimi paesaggisti del Romanticismo. Nato nel Suffolk, Constable è principalmente noto per i suoi dipinti ritraenti Dedham Vale, area di campagna collocata nelle immediate vicinanze del suo villaggio natio. Tra le sue opere più celebri si ricordano in particolare Il carro da fieno e La cattedrale di Salisbury vista dai terreni del vescovo. John Constable nacque l’11 giugno 1776 a East Bergholt, un villaggio nel Suffolk, figlio di Golding e Ann Constable. Suo padre era un facoltoso mercante di cereali, proprietario di due mulini ad acqua, uno a Flaftford e l’altro a Dedham, lungo il corso del fiume Stour, e gestiva un’attività di trasporti con chiatte trainate da cavalli; essendo suo fratello maggiore mentalmente ritardato, John, come secondogenito, era destinato a divenire il naturale successore nell’azienda del padre. Dopo un breve periodo al collegio di Lavenham, proseguì gli studi a Dedham, per poi lasciare la scuola e iniziare a lavorare nell’impresa agricola paterna; ben presto, tuttavia, egli iniziò a palesare una sincera vocazione artistica, sollecitata anche dall’amicizia con John Dunthorne, pittore dilettante con il quale dipinse quadri en plein air.

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William Turner – La valorosa Téméraire

La valorosa Téméraire, 1838-1839, National Gallery, Londra

IL DIPINTO

La valorosa Téméraire trainata al suo ultimo ancoraggio per essere demolita, 1838 (The Fighting Temeraire tugged to her last berth to be broken up, 1838) è un dipinto a olio su tela (90,7×121,6 cm) di William Turner, databile al 1838-1839 e conservato nella National Gallery di Londra. Quando Turner iniziò a dipingere questo dipinto era all’apice della propria carriera, poiché aveva esposto più volte le sue opere alla Royal Academy. Iniziava ad essere apprezzato il suo modo di trattare il paesaggio come un genere alla pari dei temi storici tradizionali, capace di ispirare la mente e gli animi degli osservatori. In effetti, quando La valorosa Téméraire fu esposta alla Royal Academy nel 1839 riscosse uno sfolgorante successo: tra gli ammiratori più ardenti vi fu William Makepeace Thackeray, scrittore inglese che definì l’opera «il dipinto più superbo mai apparso sulle pareti di un’Accademia, o proveniente dal cavalletto di qualsiasi pittore».

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William Turner, Autoritratto (1799 circa), Tate Gallery, Londra

L’ARTISTA

Joseph Mallord William Turner (Londra, 23 aprile 1775 – Chelsea, 19 dicembre 1851) è stato un pittore e incisore inglese. Appartenente al movimento romantico, il suo stile pose le basi per la nascita dell’Impressionismo. Benché ai suoi tempi fosse visto come una figura controversa, Turner è oggi considerato l’artista che elevò la pittura paesaggistica ad un livello tale da poter competere con la più blasonata pittura storica. Famoso per le sue opere ad olio, Turner fu anche uno dei più grandi maestri britannici nella realizzazione di paesaggi all’acquerello, e meritò il soprannome di «pittore della luce». Joseph Mallord William Turner nacque il 23 aprile 1775 a Londra, al n. 21 di Maiden Lane. Il padre, William Gayone Turner (27 gennaio 1738 – 7 agosto 1829), era un barbiere e fabbricante di parrucche quieto ed operoso; la madre, Mary Marshall, era invece una donna eccentrica e volubile e, in seguito alla morte prematura della figlioletta Helen (avvenuta nel 1786), cominciò a dare i primi segni di quello squilibrio mentale che la travaglierà fino alla morte. Nel 1800 i suoi disturbi psichici divennero talmente gravi da comportarle il ricovero presso il Bethlehem Hospital di Londra, manicomio dove visse negli stenti sino alla morte, avvenuta nell’aprile 1804.

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Francesco Podesti – Giuramento degli Anconetani

Giuramento degli Anconetani, Pinacoteca comunale Francesco Podesti, Ancona

IL DIPINTO

Il Giuramento degli Anconetani è un dipinto realizzato con pittura a olio su tela (385 cm × 510 cm) di Francesco Podesti databile tra il 1844 ed il 1847. Il pittore scelse di rappresentare un episodio ispirato all’eroica resistenza della città nell’assedio del 1174 da parte di Cristiano di Magonza, cancelliere di Federico Barbarossa. Dopo alcune settimane di assedio gli imperiali inviarono un’ambasciata in città chiedendo la resa, il riconoscimento del potere imperiale e la consegna del console dell’Impero Bizantino; in cambio promettevano di risparmiare la vita ai cittadini. Gli anconitani rifiutarono invece l’offerta e anzi riuscirono ad inviare degli emissari che, passando tra le file nemiche, si recarono a chiedere soccorso nelle città amiche della Romagna e dell’Emilia.

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Ritratto di Francesco Podesti attribuito a Francesco Maggi

L’ARTISTA

Francesco Podesti (Ancona, 21 marzo 1800 – Roma, 10 febbraio 1895) è stato un pittore italiano. Insieme ad Francesco Hayez e Giuseppe Bezzuoli, è considerato uno dei maggiori pittori italiani della prima metà dell’Ottocento, come testimonia lo stesso Mazzini. Fu esponente del romanticismo storico ed è oggi particolarmente noto per gli affreschi della sala dell’Immacolata, nei palazzi vaticani. Ultimo esponente della “pittura di storia”, tra accademismo e romanticismo, raggiunse notorietà europea, espose a Londra e a Parigi e ottenne fama e gloria proprio quando stavano sorgendo le nuove correnti artistiche delle avanguardie. La sua grande notorietà declinò infatti subito dopo la morte, a causa della diffusione di una concezione dell’arte completamente diversa da quella che egli stesso rappresentava. Attualmente, uno sguardo più distaccato nei confronti dell’arte ottocentesca ha permesso di riscoprire il suo valore universale come artista.

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Francesco Hayez – Il bacio

Francesco Hayez, Il bacio (1859), Pinacoteca di Brera, Milano

IL DIPINTO

Il bacio. Episodio della giovinezza. Costumi del secolo XIV, meglio noto come Il bacio, è un dipinto a olio su tela (112×88 cm) del pittore italiano Francesco Hayez, realizzato nel 1859 e conservato alla Pinacoteca di Brera. Collocato in un contesto medievale, raffigura due giovani innamorati che si stanno baciando con grande passionalità. Per la travolgente carica emotiva, la raffinata scenografia, ed il forte valore civile (la tela è infatti pregna di pulsioni risorgimentali, a simboleggiare l’amore della patria e la lotta allo straniero), l’opera è considerata il manifesto dell’arte romantica italiana; per questo motivo riscosse un grande successo popolare, tanto che venne riprodotta da Hayez in altre tre versioni, con piccole modifiche fra l’una e l’altra.

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Francesco Hayez, Autoritratto a 71 anni (1862), Uffizi, Firenze

L’ARTISTA

Francesco Hayez (Venezia, 10 febbraio 1791 – Milano, 12 febbraio 1882) è stato un pittore italiano. Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica (della quale è stato il maggiore esponente in Italia), Hayez è stato un artista innovatore e poliedrico, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte italiana per esser stato l’autore del dipinto Il bacio e di una serie di ritratti delle più importanti personalità del tempo. Molte sue opere, solitamente di ambientazione medioevale, contengono un messaggio patriottico risorgimentale criptato. Dopo aver trascorso la giovinezza a Venezia e Roma, si spostò a Milano, dove entrò in contatto con Manzoni, Berchet, Pellico e Cattaneo, conseguendo numerosissimi uffici e dignità; tra queste, degna di menzione è la cattedra di pittura all’Accademia di Brera, della quale divenne titolare nel 1850.

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Camile Corot – La cattedrale di Chartres

La cathédrale de Chartres, Musée du Louvre

IL DIPINTO

La cattedrale di Chartres è un dipinto a olio su tela di Jean-Baptiste Camille Corot, realizzato nel 1830 e conservato al museo del Louvre di Parigi. Nel dipinto è raffigurata la facciata meridionale della Cattedrale di Chartres immersa in una calda luce pomeridiana che ne accentua la luminosità. La cattedrale, disegnata con linee chiare e precise, presenta due campanili affiancati, la cui verticalità è ripresa dai due alberi snelli sulla destra, secondo una composizione equilibrata e coerente che troviamo anche in altre opere di Corot. Nella scena ritratta vi è una serena armonia tra la natura e gli elementi artificiali: alla compatta massa muraria della chiesa, infatti, si contrappongono le due collinette erbose, ai piedi delle quali troviamo un cumulo di materiali edilizi. La Natura accoglie idillicamente anche l’uomo: sono diverse, infatti, le figure umane che popolano la scena, dal ragazzo accovacciato sulla pietra squadrata a sinistra al carrettiere sullo sfondo.

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Victor Laisné o Lainé, ritratto fotografico di Jean-Baptiste-Camille Corot

L’ARTISTA

Jean-Baptiste Camille Corot (Parigi, 16 luglio 1796 – Parigi, 22 febbraio 1875) è stato un pittore francese, considerato uno dei più sensibili paesaggisti dell’Ottocento. Jean-Baptiste-Camille Corot nacque il 16 luglio 1796 a Parigi, al n. 125 di rue du Bac, in uno stabile oggi demolito. La sua famiglia era di estrazione borghese – il padre era un mercante di stoffe e la madre una rinomata modista – e, a differenza di diversi altri artisti del periodo, non versò mai in condizioni economiche disastrose, poiché i suoi genitori si rivelarono eccellenti amministratori e gestori del patrimonio finanziario familiare. La formazione del giovane Camille avvenne nell’ambito del Lycée Pierre-Corneille di Rouen. Egli, tuttavia, non era uno studente brillante: il suo rendimento, infatti, era incerto e saltuario e ben presto fu costretto a entrare in un collegio, dove tuttavia continuò a riscuotere bassi profitti scolastici. All’età di diciannove anni Corot era ancora un «bambinone, timido e impacciato: arrossiva quando qualcuno gli parlava, era estremamente imbarazzato in presenza delle belle dame frequentatrici del salotto materno. […] Sotto il profilo emotivo, era un figlio affettuoso e beneducato, che adorava la madre e tremava appena il padre proferiva parola».

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John Constable – Il carro da fieno

Il carro da fieno, 1821, National Gallery, Londra

IL DIPINTO

Il carro da fieno (The Hay Wain) è un dipinto a olio su tela (130,2×185,4 cm) di John Constable, databile al 1821 e conservato nella National Gallery di Londra. Mostrandosi memore della lezione di Pieter Paul Rubens e Thomas Gainsborough, i due pittori dal quale attinse per la ricerca degli effetti di luce e di atmosfera e per il tema del carro, John Constable eseguì Il carro da fieno nel 1821, esponendolo il maggio dello stesso anno alla Royal Academy in Somerset House con il titolo Landscape: Noon (Paesaggio: Mezzogiorno). Il carro da fieno, pur non trovando acquirenti, conobbe uno strepitoso successo. Théodore Géricault vide l’opera alla Royal Academy e, pur non facendone nessun cenno nei propri taccuini da viaggio, ne parlò molto entusiasticamente con l’amico Eugène Delacroix una volta ritornato in Francia. Amedée Pichot ammirò impetuosamente «la dolce magia dei pennelli di Constable» e l’«umida freschezza che si crede di respirare vicini ai suoi paesaggi».

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John Constable ritratto da Daniel Gardner nel 1796

L’ARTISTA

John Constable (East Bergholt, 11 giugno 1776 – Londra, 31 marzo 1837) è stato un pittore inglese, considerato insieme a William Turner uno dei massimi paesaggisti del Romanticismo. Nato nel Suffolk, Constable è principalmente noto per i suoi dipinti ritraenti Dedham Vale, area di campagna collocata nelle immediate vicinanze del suo villaggio natio. Tra le sue opere più celebri si ricordano in particolare Il carro da fieno e La cattedrale di Salisbury vista dai terreni del vescovo. John Constable nacque l’11 giugno 1776 a East Bergholt, un villaggio nel Suffolk, figlio di Golding e Ann Constable. Suo padre era un facoltoso mercante di cereali, proprietario di due mulini ad acqua, uno a Flaftford e l’altro a Dedham, lungo il corso del fiume Stour, e gestiva un’attività di trasporti con chiatte trainate da cavalli; essendo suo fratello maggiore mentalmente ritardato, John, come secondogenito, era destinato a divenire il naturale successore nell’azienda del padre. Dopo un breve periodo al collegio di Lavenham, proseguì gli studi a Dedham, per poi lasciare la scuola e iniziare a lavorare nell’impresa agricola paterna; ben presto, tuttavia, egli iniziò a palesare una sincera vocazione artistica, sollecitata anche dall’amicizia con John Dunthorne, pittore dilettante con il quale dipinse quadri en plein air.

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William Blake – Newton

Newton, 1795, Tate Gallery, Londra

IL DIPINTO

Newton è un monotipo di William Blake risalente al 1795, anche se venne riprodotto e ristampato nel 1805. È attualmente custodito alla Tate Gallery di Londra. L’opera è un monotipo, ovvero un’incisione stampata con successiva applicazione del colore; fa parte di una serie di 12 opere prodotte con la medesima tecnica tra il 1795 ed il 1805, tra le quali si trovano le rappresentazioni su Nabucodonosor II. L’uomo rappresentato nella raffigurazione è Isaac Newton, il celeberrimo fisico e matematico inglese; egli è ritratto seduto su una roccia che si sviluppa dal lato sinistro del dipinto, ricoperta di alghe e altri residui che richiamano l’ambiente marino. Newton è nudo, ripiegato su sé stesso completando idealmente la forma del masso che lo sostiene; il suo sguardo è rivolto verso il basso, su disegni e diagrammi che sta analizzando con un compasso.

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William Blake ritratto da Thomas Philips nel 1807

L’ARTISTA

William Blake (Londra, 28 novembre 1757 – Londra, 12 agosto 1827) è stato un poeta, pittore e incisore inglese. Largamente sottovalutata mentre egli era in vita, oggi l’opera di Blake è considerata estremamente significativa e fonte di ispirazione sia nell’ambito della poesia che in quello delle arti visive. Secondo Northrop Frye, che si dedicò allo studio dell’intero corpus poetico di Blake, i suoi versi simili a profezie costituiscono “Quello che, in rapporto ai reali meriti, è il corpus poetico in lingua inglese meno letto”. Altri hanno invece lodato l’arte pittorica di Blake e un critico nostro contemporaneo lo ha proclamato “Di gran lunga il più grande artista che la Gran Bretagna abbia mai prodotto.” Considerato un tempo pazzo per le sue idee stravaganti, attualmente è invece molto apprezzato per la sua espressività, la sua creatività e per la visione filosofica che sta alla base del suo lavoro.

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