Pierre-Auguste Renoir – Ballo al moulin de la Galette

Ballo al moulin de la Galette, 1876, Museo d’Orsay, Parigi

IL DIPINTO

Il Bal au moulin de la Galette (Ballo al moulin de la Galette) è un dipinto del pittore francese Pierre-Auguste Renoir, realizzato nel 1876 e conservato al museo d’Orsay di Parigi. Il Bal au moulin de la Galette è una delle opere più note di Renoir ed è unanimemente considerato uno dei più alti capolavori del primo Impressionismo. Il dipinto, nonostante consegua risultati di grande freschezza e intensità, conobbe una gestazione molto elaborata, attentamente descritta dall’amico Georges Rivière nelle sue memorie Renoir et ses amis. Renoir pensava di dipingere uno spaccato di vita mondana parigina all’epoca della Belle Époque sin dal maggio 1876, e trovò nel Moulin de la Galette un soggetto che si prestava perfettamente alle sue esigenze. Il Moulin de la Galette era un locale molto amato dalla gioventù parigina, ottenuto dalla ristrutturazione di due mulini a vento abbandonati, e ubicato sulla sommità della collina di Montmartre. Il nome del locale, in particolare, si riferisce alle frittelle rustiche offerte come consumazione e comprese nel prezzo d’ingresso, che all’epoca era pari a venticinque centesimi di franco. Quando Renoir attendeva al dipinto il luogo brulicava di gente: erano moltissimi i giovani, artisti e non, che decidevano di trascorrere le loro domeniche pomeriggio al Moulin, per ballare, bere, discutere, o comunque trascorrere del tempo in compagnia e divertirsi.

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Autoritratto, 1876, Fogg Art Museum, Cambridge, Massachusetts

L’ARTISTA

Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 25 febbraio 1841 – Cagnes-sur-Mer, 3 dicembre 1919) è stato un pittore francese, considerato uno tra i massimi esponenti dell’Impressionismo. Pierre-Auguste Renoir nacque il 25 febbraio 1841 a Limoges, nella regione francese dell’Alta Vienne, quarto di cinque figli. La madre, Marguerite Merlet, era un’umile operaia tessile, mentre il padre, Léonard, era un sarto. Si trattava dunque di una famiglia di modestissime condizioni, e l’ipotesi secondo la quale i Renoir fossero di origini nobili – promossa dal nonno François, un orfanello allevato illo tempore da una zoccolaia – non godeva di grande popolarità in famiglia. Non a caso, quando François morì nel 1845, papà Léonard – allettato dalla speranza di un salario sicuro – si trasferì con la famiglia a Parigi, stabilendosi al n. 16 di rue de la Bibliothèque, a poca distanza dal museo del Louvre. Pierre-Auguste non aveva che tre anni. All’epoca l’assetto urbano di Parigi non era stato ancora stravolto dalle trasformazioni operate dal barone Haussmann, che alle strette viuzze della città storica sovrappose a partire dal 1853 una moderna maglia di scenografici boulevard e di grandi piazze a forma stellare. La viabilità parigina era dunque quella, minuta e frammentata, di origine medioevale, e nelle strette viuzze che si irraggiavano dal palazzo delle Tuileries (distrutto durante la Comune) i bambini si riunivano per giocare insieme all’aria aperta. Pierre-Auguste – «Auguste» per la mamma, che odiava l’impronunciabilità di «Pierre Renoir», nome con certamente troppe erre – in effetti trascorse un’infanzia lieta e spensierata, e quando iniziò a frequentare le elementari presso i Fratelli delle scuole cristiane rivelò due inaspettati talenti. Innanzitutto possedeva una voce dolce e melodiosa, tanto che i suoi insegnanti premevano affinché passasse nel coro della chiesa di Saint-Sulpice, sotto la guida del maestro di cappella Charles Gounod. Il Gounod credeva fermamente nelle potenzialità canore del ragazzo e, oltre ad offrirgli lezioni gratuite di canto, arrivò persino a prodigarsi affinché entrasse nel coro dell’Opéra, uno dei maggiori enti lirici del mondo.

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Jean-Frédéric Bazille – L’atelier di Bazille

L’atelier di Bazille, 1870, Museo d’Orsay, Parigi

IL DIPINTO

L’atelier di Bazille (L’atelier de Bazille) è un dipinto del pittore francese Jean-Frédéric Bazille, realizzato nel 1870 e conservato al museo d’Orsay di Parigi. L’opera, realizzata pochissimo tempo prima la prematura scomparsa di Bazille alla battaglia franco-prussiana di Beaune-la-Rolande, costituisce «il commovente testamento dell’artista» (museo d’Orsay). Siamo davanti alla vibrante testimonianza pittorica dell’affettuosa intimità che intercorreva tra i vari «pittori di Batignolles», denominazione che si riferisce al quartiere di Parigi in cui vivevano Bazille e gran parte dei futuri impressionisti. La scena, come si può facilmente dedurre dal titolo dell’opera, è ambientata nell’atelier di Bazille, a rue de La Condamine. Al centro della composizione, con l’amata tavolozza in mano, troviamo proprio Bazille: come spiega lo stesso pittore al padre, tuttavia, «Manet ha dipinto la mia persona».

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Autoritratto, 1865-1866, Art Institute of Chicago

L’ARTISTA

Jean Frédéric Bazille (Montpellier, 6 dicembre 1841 – Beaune-la-Rolande, 28 novembre 1870) è stato un pittore francese. Jean-Frédéric Bazille nacque il 6 dicembre 1841 a Montpellier, in Francia, primogenito di Camille Vialars, ricca ereditiera di vasti domini agricoli a Lattes, e di Gaston Bazille, benestante vicesindaco di Montpellier, noto anche per essere stato senatore repubblicano dell’Hérault, presidente della Società di agricoltura e viticoltore di tutto rispetto. Dopo il diploma di maturità si trasferì a Parigi per intraprendere gli studi di medicina. Lui, tuttavia, aveva già maturato un’esplosiva passione per la pittura, frequentando assiduamente il museo Fabre di Montpellier, dove scoprì i capolavori di Veronese, e attraverso la conoscenza del vicino Alfred Bruyas, collezionista con un gusto contagioso per l’arte contemporanea, in special modo Delacroix e Courbet. Già da adolescente decise di coltivare la sua passione seguendo le lezioni di disegno e modellato di Auguste Baussan, sempre a Montpellier.

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Claude Monet – La serie delle Cattedrali di Rouen

La Cattedrale di Rouen in pieno sole, 1894, Museo d’Orsay, Parigi

IL DIPINTO

La serie delle Cattedrali di Rouen è formata da 31 dipinti ad olio di Claude Monet realizzati tra il 1892 ed il 1894 e raffiguranti dallo stesso punto di vista il portale della cattedrale; quel che cambia sono le condizioni della luce che si riflette sulla cattedrale di Rouen, in particolare sul suo portale. Il 1892 fu un anno cruciale per Monet, ma anche per le sorti dell’Impressionismo e della pittura moderna in generale, poiché vide il pittore iniziare il monumentale ciclo delle Cattedrali di Rouen. Rouen era già all’epoca un fiorente centro commerciale ed industriale ubicato nella regione dell’Alta Normandia e dotata di un patrimonio architettonico di tutto rilievo: significativa, in tal senso, risulta la cattedrale, un’imponente costruzione gotica iniziata intorno al 1145 e terminata nel 1250. Quando Claude Monet si trasferì a Rouen nel 1892 certamente fu affascinato dalla grandiosa mole della cattedrale, che tra l’altro gli doveva risultare già nota in quanto riprodotta in migliaia di fotografie. Egli, tuttavia, non si fermò all’atmosfera deliziosamente cartolinesca evocata dalla costruzione e preferì sfruttarla come un pretesto per indagare le problematiche relative alla luce ed al colore. Fu per questo motivo che, una volta stabilitosi in una stanza all’hôtel de l’Angleterre, a pochi passi dalla Senna, il pittore non perse tempo e subito cercò di fissare le impressioni fuggevolissime e cangianti che scaturivano dall’interazione della luce con le forme gotiche della cattedrale. Tra il 1892 e il 1894 Monet diede vita a ben quarantotto Cattedrali di Rouen.

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Autoritratto,1886, collezione privata

L’ARTISTA

Oscar-Claude Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 5 dicembre 1926) è stato un pittore francese, considerato uno dei fondatori dell’impressionismo francese e certamente il più coerente e prolifico del movimento. I suoi lavori si distinguono per la rappresentazione della sua immediata percezione dei soggetti, in particolar modo per quanto riguarda la paesaggistica e la pittura en plein air. Oscar-Claude Monet era figlio del droghiere Adolphe Monet, che dopo aver solcato i mari europei in qualità di marinaio su una nave mercantile di Le Havre, era tornato a Parigi per sposare Louise-Justine Aubrée. Quest’unione fu coronata dalla nascita di Léon Pascal, nel 1836, e di Oscar, battezzato in questo modo dai genitori ma destinato a entrare nelle pagine dei libri di storia dell’arte come Claude Monet. Il piccolo Claude fu battezzato a Notre-Dame-de-Lorette il 20 maggio 1841: egli, tuttavia, beneficiò poco del fervente clima culturale parigino perché, quando aveva solo cinque anni, la famiglia si trasferì a Le Havre, dove una sorellastra del padre aveva un commercio di articoli marittimi insieme al marito Jacques Lecarde. Monet beneficiò di uno stile di vita borghese, trascorrendo una fanciullezza agiata e all’aria aperta, grazie alla quale poté coltivare un amore viscerale per i paesaggi normanni, le campagne e il mare; una passione che sarà cruciale per la sua futura carriera pittorica.

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Camille Pissarro – Boulevard Montmartre di notte

Boulevard Montmartre di notte, 1897, National Gallery, Londra

IL DIPINTO

Boulevard Montmartre di notte è un dipinto a olio su tela (53,3×64,8 cm) di Camille Pissarro, databile al 1897 e conservato nella National Gallery di Londra. Dopo esser stato per circa trent’anni una delle figure di riferimento per la nascita e lo sviluppo del movimento impressionista, nel corso degli anni 1890 Pissarro tornò a uno dei suoi interessi principali, ovvero la rappresentazione delle strade di Parigi. La sua tecnica, sebbene cristallizzata in forme che venivano superate in quegli anni dai post-impressionisti, dimostrava una grande attenzione agli effetti legati al progresso, dalle luci artificiali allo smog del nascente inquinamento atmosferico.

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Autoritratto, 1873, Museo d’Orsay, Parigi

L’ARTISTA

Jacob Abraham Camille Pissarro (Charlotte Amalie, 10 luglio 1830 – Parigi, 13 novembre 1903) è stato un pittore francese, tra i maggiori esponenti dell’Impressionismo. Jacob Abraham Camille Pissarro nacque il 10 luglio 1830 a St. Thomas, nelle isole Antille, all’epoca note come Indie Occidentali: il padre, Frederick Pissarro, era francese con origini ebreo-portoghesi mentre la madre, Rachel Manzano, era una creola nativa dell’isola. Papà Frederick era giunto sull’isola alla ricerca di fortuna per succedere negli affari di uno zio defunto, il quale quand’era in vita era titolare di una piccola bottega. A dodici anni Pissarro, assecondando le volontà del padre, andò a studiare in Francia, nella scuola di un sobborgo parigino, Passy. Fu proprio grazie ai continui stimoli degli insegnanti di quest’istituto che Pissarro maturò una sincera passione per il disegno e la pittura, che ebbe modo di mettere a frutto quando diciassettenne fece ritorno alle Antille. La sua passione per le Belle Arti, tuttavia, fu fortemente ostacolata dal padre, che desiderava piuttosto che si avviasse alla carriera di merciaio, ritenendola meno azzardata sotto il profilo economico. Nonostante queste rilevanti difficoltà Pissarro non abbandonò mai le sue ambizioni pittoriche, che coltivava allorquando ne avesse l’opportunità.

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Claude Monet – Impressione, levar del sole

Impressione, levar del sole, 1872, Musée Marmottan Monet, Parigi

IL DIPINTO

Impressione, levar del sole (Impression, soleil levant) è un dipinto del pittore francese Claude Monet, realizzato nel 1872. Al dipinto si attribuisce l’origine stessa del movimento impressionista. L’opera è esposta al Musée Marmottan Monet di Parigi. Si tratta di una tela dove i princìpi cardinali dell’Impressionismo sono già perfettamente delineati. A essere raffigurato è uno scorcio mattutino del porto di Le Havre, avvolto da una nebbia impalpabile e scialba che rende tutto sfocato e indefinito. In primo piano troviamo, disposte in diagonale da sinistra verso destra, tre piccole imbarcazioni che, con placidi remeggi, solcano le acque portuali. Sullo sfondo, dietro il velo di foschia, si profilano infatti i pennoni delle navi ormeggiate, le silhouette dei mezzi meccanici per la movimentazione delle merci, alcune ciminiere fumanti e persino un albero. Alzandosi dalle viscere fluviali, poi, in alto si è librato il disco rossastro del sole che, facendosi lentamente strada nel cielo, emette dei raggi aranciati che si riverberano guizzanti sullo specchio d’acqua, appena screziato da alcune onde, e inondano omogeneamente tutto il paesaggio. In basso a sinistra, infine, il dipinto è firmato e datato: «Claude Monet 72».

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Autoritratto,1886, collezione privata

L’ARTISTA

Oscar-Claude Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 5 dicembre 1926) è stato un pittore francese, considerato uno dei fondatori dell’impressionismo francese e certamente il più coerente e prolifico del movimento. I suoi lavori si distinguono per la rappresentazione della sua immediata percezione dei soggetti, in particolar modo per quanto riguarda la paesaggistica e la pittura en plein air. Oscar-Claude Monet era figlio del droghiere Adolphe Monet, che dopo aver solcato i mari europei in qualità di marinaio su una nave mercantile di Le Havre, era tornato a Parigi per sposare Louise-Justine Aubrée. Quest’unione fu coronata dalla nascita di Léon Pascal, nel 1836, e di Oscar, battezzato in questo modo dai genitori ma destinato a entrare nelle pagine dei libri di storia dell’arte come Claude Monet. Il piccolo Claude fu battezzato a Notre-Dame-de-Lorette il 20 maggio 1841: egli, tuttavia, beneficiò poco del fervente clima culturale parigino perché, quando aveva solo cinque anni, la famiglia si trasferì a Le Havre, dove una sorellastra del padre aveva un commercio di articoli marittimi insieme al marito Jacques Lecarde. Monet beneficiò di uno stile di vita borghese, trascorrendo una fanciullezza agiata e all’aria aperta, grazie alla quale poté coltivare un amore viscerale per i paesaggi normanni, le campagne e il mare; una passione che sarà cruciale per la sua futura carriera pittorica.

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Alfred Sisley – Sentiero a Louveciennes

Sentiero a Louveciennes, 1873, Musée d’Orsay, Parigi

IL DIPINTO

Sentiero a Louveciennes (Le Chemin de la Machine, Louveciennes) è un dipinto del pittore inglese Alfred Sisley, realizzato nel 1873 e conservato presso il museo d’Orsay di Parigi. L’opera presenta decise tangenze tematiche e compositive con un dipinto di Meindert Hobbema esposto alla National Gallery di Londra, Sentiero di Middelharnis: con tutta probabilità Sisley si servì di questa fonte figurativa, presumibilmente conosciuta durante il suo soggiorno inglese del 1857-1861. Indubbia, invece, appare l’influenza di Jean-Baptiste Camille Corot nella concezione naturalistica della composizione. L’ampia importanza accordata al cielo, invece, rivela l’amore che Sisley provava per John Constable, celebre pittore inglese di inizio Ottocento, e per i maestri olandesi del Seicento, in particolar luogo Salomon van Ruysdael.

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Alfred Sisley ritratto da Pierre-Auguste Renoir, 1868, Stiftung Sammlung E. G. Bührle, Zurigo

L’ARTISTA

Alfred Sisley (Parigi, 30 ottobre 1839 – Moret-sur-Loing, 29 gennaio 1899) è stato un pittore inglese. Di scuola impressionista, nacque, visse e lavorò sempre in Francia, per cui è spesso considerato un artista francese. Alfred Sisley nacque il 30 ottobre 1839 a Parigi, al n. 19 di rue des Trois Bornes, da genitori inglesi della buona borghesia britannica, stabilitisi nella capitale francese nel 1836 alla ricerca di fortuna. Il padre, William Sisley (1799-1879), era il direttore della filiale parigina di una fiorente ditta di Londra specializzata nel commercio di guarnizioni di lusso per i sarti e nella produzione di confezioni di abiti da donna. Sua madre, Felicia Sell (1808-1866), si interessava più che altro alla buona musica ed alla vita di società. Sisley fu dunque battezzato il 31 ottobre 1840 dal pastore Athanase Coquerel nella chiesa riformata di Parigi, con tutta probabilità la chiesa protestante dell’Oratorio del Louvre. Quando il giovane Alfred compì diciotto anni i genitori, come era consuetudine per una famiglia dell’alta borghesia dell’epoca, lo mandarono a studiare a Londra per indirizzarlo alla carriera commerciale. L’apprendistato commerciale di Sisley durò quattro anni: dal punto di vista paterno questo soggiorno londinese si rivelò un vero e proprio fallimento, in quanto il giovane dimostrò subito di avere poco fiuto per gli affari. Fu proprio a Londra, tuttavia, che Sisley si avvicinò alla pittura, avendo modo di fruire del ricchissimo patrimonio artistico della National Gallery. Dell’influenza dei pittori inglesi dei secoli XVIII e XIX, perdurata in maniera lunga e duratura in Sisley, se ne parlerà più approfonditamente nel paragrafo Fonti d’ispirazione.

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Camille Pissarro – Gelata bianca

Gelata bianca, 1873, Museo d’Orsay, Parigi

IL DIPINTO

Gelata bianca (Gelée blanche) è un dipinto olio su tela del pittore francese Camille Pissarro, realizzato nel 1873 e conservato al Museo d’Orsay di Parigi. Allontanandosi dai nozionismi aneddotici della pittura di paesaggio, in questo quadro Pissarro raffigura un mattino invernale. Il gelo intirizzisce il contadino, che si avventura per i campi con un fardello sulle spalle, e rende sordo il terreno. Il paesaggio raffigurato è in effetti greve, quasi opprimente, ed aleggia un’atmosfera stagnante, raggelante nella sua immobilità, che intorpidisce la mente e lo spirito: si ha persino la lugubre sensazione che nel paesaggio ritratto l’aria non circoli.

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Autoritratto, 1873, Museo d’Orsay, Parigi

L’ARTISTA

Jacob Abraham Camille Pissarro (Charlotte Amalie, 10 luglio 1830 – Parigi, 13 novembre 1903) è stato un pittore francese, tra i maggiori esponenti dell’Impressionismo. Jacob Abraham Camille Pissarro nacque il 10 luglio 1830 a St. Thomas, nelle isole Antille, all’epoca note come Indie Occidentali: il padre, Frederick Pissarro, era francese con origini ebreo-portoghesi mentre la madre, Rachel Manzano, era una creola nativa dell’isola. Papà Frederick era giunto sull’isola alla ricerca di fortuna per succedere negli affari di uno zio defunto, il quale quand’era in vita era titolare di una piccola bottega. A dodici anni Pissarro, assecondando le volontà del padre, andò a studiare in Francia, nella scuola di un sobborgo parigino, Passy. Fu proprio grazie ai continui stimoli degli insegnanti di quest’istituto che Pissarro maturò una sincera passione per il disegno e la pittura, che ebbe modo di mettere a frutto quando diciassettenne fece ritorno alle Antille. La sua passione per le Belle Arti, tuttavia, fu fortemente ostacolata dal padre, che desiderava piuttosto che si avviasse alla carriera di merciaio, ritenendola meno azzardata sotto il profilo economico. Nonostante queste rilevanti difficoltà Pissarro non abbandonò mai le sue ambizioni pittoriche, che coltivava allorquando ne avesse l’opportunità.

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Édouard Manet – Corse a Longchamp

Corse a Longchamp, 1867, Art Institute of Chicago, Chicago

IL DIPINTO

Corse a Longchamp (Les Courses à Longchamp) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Édouard Manet, realizzato nel 1867 e conservato all’Art Institute of Chicago. L’opera presenta decise tangenze con l’œuvre di Edgar Degas, altro pittore che si ispirava alla vita quotidiana dei suoi contemporanei mostrando una naturale predilezione per le corse di cavalli, svago divertente eppure caduco nella sua rapidità. I campi da corsa si snodavano lungo il Bois de Boulogne, alla periferia occidentale di Parigi, ed erano un luogo di socializzazione molto alla moda. Non solo il soggetto del dipinto è moderno, bensì anche il suo formato compositivo. Il punto di vista di Manet, infatti, non appartiene alla folla, individuata oltre le staccionate nella sua palpitante festosità, bensì a un personaggio collocato idealmente nel bel mezzo della pista.

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Édouard Manet, ritratto da Henri Fantin-Latour, 1867, Art Institute of Chicago, Chigago, Illinois, Stati Uniti

L’ARTISTA

Édouard Manet (Parigi, 23 gennaio 1832 – Parigi, 30 aprile 1883) è stato un pittore francese, considerato il maggiore interprete della pittura pre-impressionista. Édouard Manet nacque il 23 gennaio 1832 in un lussuoso hôtel particulier al n. 5 di rue des Petits Augustins (l’odierna rue Bonaparte), a Parigi, in una famiglia colta e benestante. Il padre, Auguste Manet (1797-1862), era un alto funzionario del ministero della Giustizia, mentre la madre, Eugénie-Desirée Fournier (1811-1895), era la figlia di un diplomatico di stanza a Stoccolma (i due si erano sposati il 18 gennaio 1831, un anno prima della nascita di Édouard, che fu il loro primogenito). Manet, in ogni caso, avrà anche due fratelli minori, Eugène (1833) e Gustave (1835). Pur abitando praticamente di fronte all’École des Beaux-Arts, tempio dell’arte ufficiale, papà Auguste disprezzava la pittura e fece di tutto per ostacolare la vocazione del figlio. Fu così che, dopo aver studiato per qualche anno all’Institut Poiloup di Vaugirard, nel 1844 il giovane Édouard venne accompagnato al prestigioso collegio Rollin, dove conobbe Antonin Proust. Fra i due nacque subito un’amicizia destinata a perdurare profonda e a dar luogo anche a una feconda passione artistica, coltivata da entrambi con assidue visite al museo del Louvre, che scoprirono grazie a Edouard Fournier. Fournier era uno zio materno di Manet che, resosi conto delle attitudini del nipote, fece di tutto per incoraggiarle: fu in questo modo, in effetti, che il giovane Édouard ampliò i propri orizzonti figurativi, coltivando assiduamente il disegno mediante la copia dei grandi maestri del passato, come Goya, Greco e Velázquez, tra gli autori più autorevoli presenti nel museo spagnolo di Luigi Filippo al Louvre.

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Edgar Degas – Cavalli da corsa davanti alle tribune

Cavalli da corsa davanti alle tribune, 1866-1868, Museo d’Orsay, Parigi

IL DIPINTO

Cavalli da corsa davanti alle tribune (Le défilé) è un dipinto del pittore francese Edgar Degas, realizzato nel 1866-68 e conservato al Musée d’Orsay di Parigi. Con il proprio pennello Degas si proponeva di cogliere instancabilmente l’autentico significato della vita contemporanea, sulla scia di quanto prescriveva Édouard Manet, vero e proprio catalizzatore del gruppo impressionista. Il tema dell’ippodromo con i cavalli, in effetti, era uno dei preferiti dall’artista, che vi individuava un pretesto ideale per studiare le forme e il movimento. Pur subendo il fascino delle foto di azione di Eadweard Muybridge, tuttavia, Degas non poneva mai l’accento sulla corsa vera e propria, bensì preferiva coglierne i momenti relativamente più tranquilli.

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Autoritratto, museo d’Orsay, Parigi

L’ARTISTA

Hilaire German Edgar Degas (Parigi, 19 luglio 1834 – Parigi, 27 settembre 1917) è stato un pittore e scultore francese. Edgar Degas proveniva, dal lato paterno, da una famiglia nobile e illustre: i De Gas: era questa l’ortografia originale del cognome, che si rintraccia anche in alcuni documenti cinquecenteschi anche come «De Gast» e «De Guast». I De Gas erano una nobile famiglia della Linguadoca i cui membri erano cavalieri del prestigioso ordine degli Orleans, donde l’istrice al centro del loro stemma nobiliare. In virtù di questa affiliazione si stabilirono a Meung, nella provincia dell’Orleans, dove nacque René Hilaire, nonno del pittore.

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Edgar Degas – La famiglia Bellelli

La famiglia Bellelli, 1858-1867, Museo d’Orsay, Parigi

IL DIPINTO

La famiglia Bellelli (La famille Bellelli) è un dipinto a olio su tela (200×250 cm) di Edgar Degas, databile al 1858-1867 e conservato al Musée d’Orsay di Parigi. Una volta compiuti ventidue anni il giovane artista Edgar Degas scelse di coronare la dura attività di studio compiuta in Francia con un viaggio di formazione in Italia. A Firenze Degas fu ospite dalla zia paterna, unita in matrimonio con il barone Gennaro Bellelli. Già dal 1858 il pittore stava meditando sulla composizione di un quadro da realizzare per omaggiare la generosità dei Bellelli. Lo sappiamo grazie alla fitta corrispondenza epistolare che Auguste De Gas intrattiene con il figlio, cui confidò: «Cominci un così grande quadro il 29 dicembre e credi di averlo finito il 28 febbraio. Ne dubitiamo moltissimo: infine se ho un consiglio da darti è di farlo con calma e pazienza, perché altrimenti rischieresti di non portarlo a termine e di dare a tuo zio Bellelli un giusto motivo di scontentezza» (Auguste De Gas).

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Autoritratto, museo d’Orsay, Parigi

L’ARTISTA

Hilaire German Edgar Degas (Parigi, 19 luglio 1834 – Parigi, 27 settembre 1917) è stato un pittore e scultore francese. Edgar Degas proveniva, dal lato paterno, da una famiglia nobile e illustre: i De Gas: era questa l’ortografia originale del cognome, che si rintraccia anche in alcuni documenti cinquecenteschi anche come «De Gast» e «De Guast». I De Gas erano una nobile famiglia della Linguadoca i cui membri erano cavalieri del prestigioso ordine degli Orleans, donde l’istrice al centro del loro stemma nobiliare. In virtù di questa affiliazione si stabilirono a Meung, nella provincia dell’Orleans, dove nacque René Hilaire, nonno del pittore.

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