John Constable – La cattedrale di Salisbury vista dai campi

La cattedrale di Salisbury vista dai campi, 1829, National Gallery, Londra

IL DIPINTO

La cattedrale di Salisbury vista dai campi (Salisbury Cathedral from the Meadows) è un dipinto a olio su tela (151,8×189,9 cm) realizzato nel 1829 dal pittore John Constable. È conservato nella National Gallery di Londra. Fu dipinto un anno dopo la morte della moglie. Più tardi il pittore vi aggiungerà nove versi di The Seasons del poeta scozzese del XVIII secolo James Thomson che rivela il significato del dipinto: l’arcobaleno è il simbolo della speranza dopo la tempesta che segue la morte della giovane Amelia fra le braccia del suo amante Celadon.

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John Constable ritratto da Daniel Gardner nel 1796

L’ARTISTA

John Constable (East Bergholt, 11 giugno 1776 – Londra, 31 marzo 1837) è stato un pittore inglese, considerato insieme a William Turner uno dei massimi paesaggisti del Romanticismo. Nato nel Suffolk, Constable è principalmente noto per i suoi dipinti ritraenti Dedham Vale, area di campagna collocata nelle immediate vicinanze del suo villaggio natio. Tra le sue opere più celebri si ricordano in particolare Il carro da fieno e La cattedrale di Salisbury vista dai terreni del vescovo. John Constable nacque l’11 giugno 1776 a East Bergholt, un villaggio nel Suffolk, figlio di Golding e Ann Constable. Suo padre era un facoltoso mercante di cereali, proprietario di due mulini ad acqua, uno a Flaftford e l’altro a Dedham, lungo il corso del fiume Stour, e gestiva un’attività di trasporti con chiatte trainate da cavalli; essendo suo fratello maggiore mentalmente ritardato, John, come secondogenito, era destinato a divenire il naturale successore nell’azienda del padre. Dopo un breve periodo al collegio di Lavenham, proseguì gli studi a Dedham, per poi lasciare la scuola e iniziare a lavorare nell’impresa agricola paterna; ben presto, tuttavia, egli iniziò a palesare una sincera vocazione artistica, sollecitata anche dall’amicizia con John Dunthorne, pittore dilettante con il quale dipinse quadri en plein air.

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Paestum: memorie di una città una volta magnifica

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Paestum, nota anche come Pesto, è un’antica città della Magna Grecia chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima ad Atena ed Era. Dopo la sua conquista da parte dei Lucani venne chiamata Paistom, per poi assumere, sotto i romani, il nome di Paestum. L’estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana. È localizzata nella regione Campania in provincia di Salerno, come frazione del comune di Capaccio Paestum, a circa 30 chilometri a meridione di Salerno (97 chilometri a sud di Napoli); è situata nella Piana del Sele, vicino al litorale, nel golfo di Salerno, a nord del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni; la località, nelle vicinanze della quale si annoverano Capaccio Scalo e Lido di Paestum, è servita da un’omonima stazione ferroviaria.

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IMMAGINE DI APERTURA – Foto di Falco da Pixabay

William Turner – La valorosa Téméraire

La valorosa Téméraire, 1838-1839, National Gallery, Londra

IL DIPINTO

La valorosa Téméraire trainata al suo ultimo ancoraggio per essere demolita, 1838 (The Fighting Temeraire tugged to her last berth to be broken up, 1838) è un dipinto a olio su tela (90,7×121,6 cm) di William Turner, databile al 1838-1839 e conservato nella National Gallery di Londra. Quando Turner iniziò a dipingere questo dipinto era all’apice della propria carriera, poiché aveva esposto più volte le sue opere alla Royal Academy. Iniziava ad essere apprezzato il suo modo di trattare il paesaggio come un genere alla pari dei temi storici tradizionali, capace di ispirare la mente e gli animi degli osservatori. In effetti, quando La valorosa Téméraire fu esposta alla Royal Academy nel 1839 riscosse uno sfolgorante successo: tra gli ammiratori più ardenti vi fu William Makepeace Thackeray, scrittore inglese che definì l’opera «il dipinto più superbo mai apparso sulle pareti di un’Accademia, o proveniente dal cavalletto di qualsiasi pittore».

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William Turner, Autoritratto (1799 circa), Tate Gallery, Londra

L’ARTISTA

Joseph Mallord William Turner (Londra, 23 aprile 1775 – Chelsea, 19 dicembre 1851) è stato un pittore e incisore inglese. Appartenente al movimento romantico, il suo stile pose le basi per la nascita dell’Impressionismo. Benché ai suoi tempi fosse visto come una figura controversa, Turner è oggi considerato l’artista che elevò la pittura paesaggistica ad un livello tale da poter competere con la più blasonata pittura storica. Famoso per le sue opere ad olio, Turner fu anche uno dei più grandi maestri britannici nella realizzazione di paesaggi all’acquerello, e meritò il soprannome di «pittore della luce». Joseph Mallord William Turner nacque il 23 aprile 1775 a Londra, al n. 21 di Maiden Lane. Il padre, William Gayone Turner (27 gennaio 1738 – 7 agosto 1829), era un barbiere e fabbricante di parrucche quieto ed operoso; la madre, Mary Marshall, era invece una donna eccentrica e volubile e, in seguito alla morte prematura della figlioletta Helen (avvenuta nel 1786), cominciò a dare i primi segni di quello squilibrio mentale che la travaglierà fino alla morte. Nel 1800 i suoi disturbi psichici divennero talmente gravi da comportarle il ricovero presso il Bethlehem Hospital di Londra, manicomio dove visse negli stenti sino alla morte, avvenuta nell’aprile 1804.

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Le Passeggiate del Direttore: La Tomba di Ignoti

Cosa c’è di meglio di una web serie per tenervi compagnia? A grande richiesta, vi presentiamo LE PASSEGGIATE DEL DIRETTORE, la prima stagione di una serie firmata dal Museo Egizio, un viaggio nella storia suddiviso in brevi episodi. 

Il Museo Egizio di Torino è il più antico museo, a livello mondiale, interamente dedicato alla civiltà nilotica ed è considerato, per valore e quantità dei reperti, il più importante al mondo dopo quello del Cairo. Nel 2004 il ministero dei beni culturali l’ha affidato in gestione alla “Fondazione Museo Egizio di Torino”. Nel 2019 il museo ha fatto registrare 853 320 visitatori, risultando il sesto museo italiano più visitato. Nel 2017 i Premi Travellers’ Choice di TripAdvisor classificano l’Egizio al primo posto tra i musei più apprezzati in Italia, al nono in Europa e al quattordicesimo nel mondo.
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Le Passeggiate del Direttore: La Tomba di Ignoti 

IMMAGINE DI APERTURA – Ingresso del museo egizio, Torino (Fonte Wikipedia)

Donatella Di Cesare – Virus sovrano?

Un quadro suggestivo dell’evento epocale che ha già segnato il ventunesimo secolo. Dalla questione ecologica al governo degli esperti, dallo stato d’eccezione alla democrazia immunitaria, dal dominio della paura al contagio del complotto, dalla distanza imposta al controllo digitale: come sta già cambiando l’esistenza, quali potranno essere gli effetti politici nel futuro.

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IMMAGINE DI APERTURA: Foto di Cdd20 da Pixabay 

Francesco Podesti – Giuramento degli Anconetani

Giuramento degli Anconetani, Pinacoteca comunale Francesco Podesti, Ancona

IL DIPINTO

Il Giuramento degli Anconetani è un dipinto realizzato con pittura a olio su tela (385 cm × 510 cm) di Francesco Podesti databile tra il 1844 ed il 1847. Il pittore scelse di rappresentare un episodio ispirato all’eroica resistenza della città nell’assedio del 1174 da parte di Cristiano di Magonza, cancelliere di Federico Barbarossa. Dopo alcune settimane di assedio gli imperiali inviarono un’ambasciata in città chiedendo la resa, il riconoscimento del potere imperiale e la consegna del console dell’Impero Bizantino; in cambio promettevano di risparmiare la vita ai cittadini. Gli anconitani rifiutarono invece l’offerta e anzi riuscirono ad inviare degli emissari che, passando tra le file nemiche, si recarono a chiedere soccorso nelle città amiche della Romagna e dell’Emilia.

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Ritratto di Francesco Podesti attribuito a Francesco Maggi

L’ARTISTA

Francesco Podesti (Ancona, 21 marzo 1800 – Roma, 10 febbraio 1895) è stato un pittore italiano. Insieme ad Francesco Hayez e Giuseppe Bezzuoli, è considerato uno dei maggiori pittori italiani della prima metà dell’Ottocento, come testimonia lo stesso Mazzini. Fu esponente del romanticismo storico ed è oggi particolarmente noto per gli affreschi della sala dell’Immacolata, nei palazzi vaticani. Ultimo esponente della “pittura di storia”, tra accademismo e romanticismo, raggiunse notorietà europea, espose a Londra e a Parigi e ottenne fama e gloria proprio quando stavano sorgendo le nuove correnti artistiche delle avanguardie. La sua grande notorietà declinò infatti subito dopo la morte, a causa della diffusione di una concezione dell’arte completamente diversa da quella che egli stesso rappresentava. Attualmente, uno sguardo più distaccato nei confronti dell’arte ottocentesca ha permesso di riscoprire il suo valore universale come artista.

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La Cattolica di Stilo in Calabria

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La Cattolica è una piccola chiesa bizantina a pianta centrale di forma quadrata, e si trova alle falde del monte Consolino a Stilo in provincia di Reggio Calabria. Dal 2006 fa parte della lista dei candidati, insieme ad altri 7 siti basiliano-bizantino calabresi, per entrare a far parte dell’elenco UNESCO dei siti Patrimonio dell’umanità. Nel 2015 è stata scelta per rappresentare la regione Calabria a Expo 2015.

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IMMAGINE DI APERTURA – Cattolica di Stilo vista dall’alto – 27 agosto 2016 (Wikipedia)

Francesco Hayez – Il bacio

Francesco Hayez, Il bacio (1859), Pinacoteca di Brera, Milano

IL DIPINTO

Il bacio. Episodio della giovinezza. Costumi del secolo XIV, meglio noto come Il bacio, è un dipinto a olio su tela (112×88 cm) del pittore italiano Francesco Hayez, realizzato nel 1859 e conservato alla Pinacoteca di Brera. Collocato in un contesto medievale, raffigura due giovani innamorati che si stanno baciando con grande passionalità. Per la travolgente carica emotiva, la raffinata scenografia, ed il forte valore civile (la tela è infatti pregna di pulsioni risorgimentali, a simboleggiare l’amore della patria e la lotta allo straniero), l’opera è considerata il manifesto dell’arte romantica italiana; per questo motivo riscosse un grande successo popolare, tanto che venne riprodotta da Hayez in altre tre versioni, con piccole modifiche fra l’una e l’altra.

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Francesco Hayez, Autoritratto a 71 anni (1862), Uffizi, Firenze

L’ARTISTA

Francesco Hayez (Venezia, 10 febbraio 1791 – Milano, 12 febbraio 1882) è stato un pittore italiano. Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica (della quale è stato il maggiore esponente in Italia), Hayez è stato un artista innovatore e poliedrico, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte italiana per esser stato l’autore del dipinto Il bacio e di una serie di ritratti delle più importanti personalità del tempo. Molte sue opere, solitamente di ambientazione medioevale, contengono un messaggio patriottico risorgimentale criptato. Dopo aver trascorso la giovinezza a Venezia e Roma, si spostò a Milano, dove entrò in contatto con Manzoni, Berchet, Pellico e Cattaneo, conseguendo numerosissimi uffici e dignità; tra queste, degna di menzione è la cattedra di pittura all’Accademia di Brera, della quale divenne titolare nel 1850.

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Piazza Armerina – Villa del Casale

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La Villa romana del Casale è un edificio abitativo tardo antico, popolarmente definito villa nonostante non abbia i caratteri della villa romana extraurbana quanto piuttosto del palazzo urbano imperiale, i cui resti sono situati a circa quattro chilometri da Piazza Armerina, in Sicilia. Dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il primo assetto museografico si doveva all’architetto Francesco Cappellani.

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IMMAGINE DI APERTURA – Mosaico sul gioco della palla (Wikipedia)

Camile Corot – La cattedrale di Chartres

La cathédrale de Chartres, Musée du Louvre

IL DIPINTO

La cattedrale di Chartres è un dipinto a olio su tela di Jean-Baptiste Camille Corot, realizzato nel 1830 e conservato al museo del Louvre di Parigi. Nel dipinto è raffigurata la facciata meridionale della Cattedrale di Chartres immersa in una calda luce pomeridiana che ne accentua la luminosità. La cattedrale, disegnata con linee chiare e precise, presenta due campanili affiancati, la cui verticalità è ripresa dai due alberi snelli sulla destra, secondo una composizione equilibrata e coerente che troviamo anche in altre opere di Corot. Nella scena ritratta vi è una serena armonia tra la natura e gli elementi artificiali: alla compatta massa muraria della chiesa, infatti, si contrappongono le due collinette erbose, ai piedi delle quali troviamo un cumulo di materiali edilizi. La Natura accoglie idillicamente anche l’uomo: sono diverse, infatti, le figure umane che popolano la scena, dal ragazzo accovacciato sulla pietra squadrata a sinistra al carrettiere sullo sfondo.

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Victor Laisné o Lainé, ritratto fotografico di Jean-Baptiste-Camille Corot

L’ARTISTA

Jean-Baptiste Camille Corot (Parigi, 16 luglio 1796 – Parigi, 22 febbraio 1875) è stato un pittore francese, considerato uno dei più sensibili paesaggisti dell’Ottocento. Jean-Baptiste-Camille Corot nacque il 16 luglio 1796 a Parigi, al n. 125 di rue du Bac, in uno stabile oggi demolito. La sua famiglia era di estrazione borghese – il padre era un mercante di stoffe e la madre una rinomata modista – e, a differenza di diversi altri artisti del periodo, non versò mai in condizioni economiche disastrose, poiché i suoi genitori si rivelarono eccellenti amministratori e gestori del patrimonio finanziario familiare. La formazione del giovane Camille avvenne nell’ambito del Lycée Pierre-Corneille di Rouen. Egli, tuttavia, non era uno studente brillante: il suo rendimento, infatti, era incerto e saltuario e ben presto fu costretto a entrare in un collegio, dove tuttavia continuò a riscuotere bassi profitti scolastici. All’età di diciannove anni Corot era ancora un «bambinone, timido e impacciato: arrossiva quando qualcuno gli parlava, era estremamente imbarazzato in presenza delle belle dame frequentatrici del salotto materno. […] Sotto il profilo emotivo, era un figlio affettuoso e beneducato, che adorava la madre e tremava appena il padre proferiva parola».

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