Abdellatif Kechiche – Venere nera, 2010

Il film narra la storia vera di Sarah “Saartjie” Baartma, una domestica nera che nel 1808 dal Sud Africa, governata dai coloni olandesi, raggiunse l’Europa nella speranza di trovare una vita migliore. Qui, in effetti, ha goduto di una inattesa fama tra il pubblico, esibita dal suo scopritore e manager, Hendrick Caezar, a Piccadilly Street nello spettacolo reclamizzato come “La venere Ottentotta”. Né più né meno che un’attrazione da baraccone, nuda davanti alla folla, così da essere palpeggiata dagli spettatori incuriositi. Quando sui giornali si sollevano voci che condannano lo sfruttamento di Sarah da parte di Caezar, lei in tribunale dichiara inaspettatamente di agire per spontanea volontà. Dopo Caezar, trova un nuovo impresario, lo showman francese Reaux, ancora meno onesto del primo. È solo un’altra delle tappe umilianti dove è costretta ad esporre il proprio corpo, prima nei carnevali, poi nei salotti aristocratici di Parigi, poi tra i libertini e infine nei bordelli nei quali finisce per fare la prostituta. Dieci anni più tardi è alla mercé di Georges Cuvier, un anatomista, che la usa per i propri esperimenti scientifici. All’Accademia Reale di Medicina di Parigi, ne mette in mostra, infatti, l’insolita conformazione fisica, soltanto per dichiararla quale anello mancante fra la scimmia e l’uomo. Nel 1815, a soli 27 anni, Sarah, già affetta da malattie veneree, morirà sola, a causa di una polmonite.

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The New York Public Library: un calendario solo da guardare

Nell’ultimo giorno di questo terribile 2020, non vediamo l’ora di sostituire il vecchio calendario con quello nuovo. Una cosa è certa, non potrete adoperare quello che vi proponiamo, perché poteva andare bene per l’anno 1890, ma non sicuramente per il 2021, non solo perché le immagini ottocentesche si richiamano a un’epoca passata, soprattutto perché il primo giorno dell’anno è segnato di mercoledì e per noi cade di venerdì. Quindi perché proporlo? Per la sua leggerezza o la sua fantasia, per quel senso romantico che ormai ai giorni nostri si è perso e che forse qualcuno amerebbe riconquistare. Sicuramente perché è un documento delle consuetudini di un tempo. 

Christian Vincent – Hotel cinque stelle, 2006

Una commedia romantica che racconta di Franssou, parigina, affascinante insegnante di inglese frustrata e annoiata dal suo amante di mezza età. Inaspettatamente riceve l’eredità di oltre 50000 euro per la morte di una sua affezionata zia. Decide, perciò, di concedersi una vacanza in un hotel di lusso della Costa Azzurra. È qui che incontra un uomo strano ma affascinante. Si tratta di Stephane, un simpatico truffatore che fa la bella vita e che campa di espedienti. Invadente e impulsivo si spaccia quale collaboratore di Elton John, ma in effetti è indebitato fino al collo. Stephane ottiene un prestito da Franssou, a condizione di restituirle il doppio della somma e frequentarla per tutta la durata del loro soggiorno. Cominciano a trascorrere molto tempo insieme, sviluppando una relazione piena di divertenti contrasti. Franssou ha infatti capito bene lo stratagemma di Stephane, sorprendentemente ha accettato la sua richiesta, ma senza far comprendere che le condizioni a sua volta imposte saranno per Stephane ben più impegnative.

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Cartoline d’altri tempi per scambiarci gli Auguri di Buon Anno

A Heppy New Year da parte nostra e da parte della New York Public Library. Perché, come già fatto a Natale, è nella Digital collections che siamo andati a cercare le cartoline postali spedite nei primi del Novecento per augurare un Buon Anno Nuovo. Augurio che facciamo con tutto il cuore nella speranza che il prossimo 2021 sia di gran lunga migliore.

IMMAGINE DI APERTURA  – Elaborazione grafica di una delle cartoline della New York Public Library sullo sfondo di Oleg Gamulinskiy da Pixabay  

Régis Roinsard – Tutti pazzi per Rose, 2012

Siamo nella primavera del 1958 in un piccolo villaggio della Normandia. Qui la giovane Rose Pamphyle è cresciuta con il padre, uno scontroso vedovo, che gestisce una drogheria. Dovrebbe sposare il figlio del meccanico locale. Sembra perciò destinata a una vita tranquilla e laboriosa da casalinga. Al compimento del ventunesimo anno Rose guarda, però, la vita che le si prospetta e comprende di desiderare qualcosa di più. Mette da parte ogni prudenza e si avventura a Lisieux per presentare domanda di lavoro come segreteria in un’agenzia di assicurazioni di ottimo livello, gestita da Louis Echard. Il colloquio è un fiasco, ma Rose rivela un dono speciale: è un’incredibile dattilografa e può scrivere con una velocità straordinaria. Impressionato, Louis dichiara che il lavoro sarà suo, tuttavia per assicurarselo dovrà competere in una gara di digitazione veloce e vincere il primo premio. Determinata ad avere successo, Rose inizia ad esercitarsi a macchina con Louis come suo allenatore. Immancabilmente, l’amore entra in scena. Rose si renderà presto conto che la posta in gioco è molto più del semplice lavoro. Ma nonostante le palpitazioni di cuore e lo stress per raggiungere la vittoria finale, saprà sbaragliare ogni ostacolo e realizzare il sogno di ogni ragazza degli anni Sessanta.

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Suggerimenti per stoffe e tappeti: 60 fantasie colorate

A fine anno, volendo fare un regalo, vi consigliamo una stoffa dipinta con le raffigurazioni del pittore decorativo Émile-Alain Séguy. Sconosciuto al grande pubblico, Séguy è oggi considerato come uno dei maggiori e influenti artisti dell’Art Déco. È nato in Francia nel 1877 e ha studiato alla Scuola di Arti Decorative di Parigi. Nel 1913, assume la responsabilità del dipartimento artistico dei Grands Magasins du Printemps dove si occupa della pubblicazione di sofisticati cataloghi. Le sue raccolte di disegni personali, pubblicate tra il 1902 e il 1930, sono un tentativo di mettere a disposizione dei creativi un insieme di spunti artistici in grado di arricchire e rinnovare le loro produzioni. Le tavole che proponiamo, tratte da una delle sue pubblicazioni, danno l’idea della fantasia coloristica dell’arte che si impose come Stile 1925, meglio conosciuta come Art Déco, nome mutuato dalla famosissima Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes (Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne) tenutasi a Parigi proprio nel 1925.

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Arnaud Desplechin – Racconto di Natale, 2008

Quando Abel e sua moglie Junon misero su famiglia, sembrava di potere avviare un’esistenza felice. Tuttavia, mentre la loro figlia, Elizabeth, venne al mondo in sane condizioni, non accadde lo stesso per suo fratello Joseph, al quale fu diagnosticata una malattia genetica che richiedeva un trapianto di midollo osseo. L’unica speranza di sopravvivenza era dunque l’intervento, ma sia i genitori che la sorella erano incompatibili. Abel e Junon decisero così di mettere al mondo un terzo figlio, Henri, nella speranza che almeno quest’ultimo potesse salvare la vita di Joseph, ma neanche questa soluzione fu percorribile. Joseph, pertanto, morì all’età di sette anni e né i suoi fratelli né i suoi genitori hanno mai trovato la forza di riprendersi.
Col passare del tempo, i rapporti familiari sono andati deteriorandosi oltre ogni possibilità di ricucitura. Allorché la madre apprende di essere affetta dal medesimo male che ha portato alla scomparsa di Joseph, si rivolge ai figli sperando in un possibile donatore. Potrebbe essere proprio Henri, il quale tuttavia da anni si è distaccato dalla famiglia, a causa del contrasto con sua sorella Elizabeth. Inaspettatamente fa ritorno a casa per trascorrere il Natale a Roubaix. È qui, all’interno del proprio nucleo familiare d’origine, che dovrà decidere se rendersi disponibile per il trapianto che potrebbe salvare o meno sua madre. I litigi, le parole crudeli, i brindisi astiosi, metteranno in dubbio una soluzione apparentemente scontata.

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Dalla Buttolph collection lo speciale menu del Beverly Hills Hotel

Il 1945 è l’anno in cui si concluse la Seconda guerra mondiale, il più grande conflitto armato della storia. Costò sei anni di angosce, devastazioni e massacri. Ma per le festività natalizie del 1945 tutto quanto era ormai alle spalle. Ecco perché vi proponiamo di festeggiare al Beverly Hills Hotel, di cui vi presentiamo il Menu di Natale di quell’anno. Come allora, vorremmo che anche noi potessimo lasciare alle spalle le preoccupazioni per la nostra salute e quella del mondo che ci circonda. Il Menu lo abbiamo selezionato fra i 19.273 esemplari della Buttolph collection of menus. Avremmo potuto scegliere in virtù dei piatti o dei bellissimi ambienti, ma abbiamo scelto facendo riferimento proprio al 1945, per sottolineare che anche noi stiamo combattendo la nostra guerra. A noi è toccato affrontare il Covid-19: quello cinese, la variante inglese e quella sudafricana. Con l’augurio di poterlo presto superare, ma non dimenticarlo. Non sarà mai possibile.

IMMAGINE DI APERTURA  – Il Menu

Shari Springer Berman e Robert Pulcini – Un perfetto gentiluomo, 2011

Louis, un giovane insegnante di letteratura inglese all’Università di Princeton, con l’aspirazione di fare lo scrittore, perde il lavoro quando è sorpreso a provare un reggiseno che ha trovato in un ufficio del campus. Decide, perciò, di trasferirsi a New York City per ritrovare sé stesso e finalmente affrontare il mondo letterario. Risponde a un annuncio per un alloggio da condividere con l’eccentrico e supponente Henry Harrison, un drammaturgo senza una lira. Louis trova occupazione per una rivista ambientale e qui prende una cotta per Mary, una collega di lavoro. A casa, lo stravagante Henry offre al giovane Paul l’opportunità di farsi un’istruzione per entrare nel mondo dei gentiluomini diventare un “uomo extra”: senza giri di parole, fare il gigolò per le donne più anziane. Henry, infatti, trascorre le sue serate con le vedove dell’alta società. Inizia, così, uno strano rapporto fra i due, che porterà il giovane a rendersi conto di non essere l’unico a guadagnare qualcosa da quella insolita amicizia.

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Cartoline d’altri tempi per scambiarci gli Auguri Natale

Heppy Christmas da parte nostra e da parte della New York Public Library. Perché è qui che siamo andati a rovistare, per cercare fra le cartoline postali conservate nella Digital collections. Eravamo curiosi di vedere quali immagini le persone sceglievano per scambiarsi gli auguri di Buon Natale all’inizio del secolo scorso. 

1910 – 1919
1906
1910
1900 – 1909
1900 – 1909
1900 – 1909
1909
1910
1910
1910

IMMAGINE DI APERTURA  – Elaborazione grafica di una delle cartoline della New York Public Library sullo sfondo di Oleg Gamulinskiy da Pixabay