Cervia: ARTEVENTO AUTUNNO. Dallo storico Festival al Museo dell’Aquilone

La magica atmosfera di ARTEVENTO torna a incantare la Città di Cervia, situata alle porte meridionali del Parco del Delta del Po, con l’evento autunnale che chiude la programmazione del suo 44esimo anno con l’appuntamento “One Sky One World” – Festival degli Aquiloni per la Pace con la Parata per la Pace e la mostra “Il Giro del Mondo in 80 Aquiloni” in programma dall’11 al 22 ottobre 2024 tra il comparto dei Magazzini del Sale e la spiaggia.
La manifestazione più colorata della Romagna dialogherà con il Ministero della CulturaAntoniano Bologna, Fondazione PerugiAssisi e tante altre voci istituzionali e civili unite nel promuovere un linguaggio di pace, inclusione e solidarietà attraverso la pratica dell’arte del vento e la salvaguardia delle sue tradizioni dal mondo fra la spiaggia, il porto canale e i suggestivi spazi del centro storico.

Già organizzatore dal 1981 del “Festival Internazionale dell’Aquilone” più longevo del pianeta, e delle attività espositive itineranti, didattiche e divulgative del primo Museo dell’Aquilone d’Europa, ARTEVENTO conferma il suo ruolo di eccellenza italiana nel mondo a promozione dell’aquilone come patrimonio immateriale dell’umanità. Infatti, il progetto diretto da Caterina Capelli è oggetto di uno studio specifico dell’ICPI del Ministero della Cultura.

Con l’appuntamento autunnale Artevento vuole omaggiare in modo originale lo spirito della giornata mondiale One Sky One World, che si svolge contemporaneamente in tutto il mondo nella seconda domenica di ottobre, invitando il pubblico a diventare protagonista di una mobilitazione creativa e di un’azione collettiva spettacolare intorno al tema dell’aquilonesimbolo di libertà, pace, unione e sostenibilità.

Un ricco calendario di eventi ed attività per adulti e piccini nel cuore pulsante della città romagnola con 3 giorni di spettacolo di volo sulla spiaggia e 12 giorni di laboratori didattici, conferenze, visite guidate, musica e approfondimenti sviluppati intorno al nuovo episodio della rassegna espositiva itinerante a cura del Museo dell’Aquilone, ambientata al Magazzino del Sale Torre e intitolata “Il Giro del Mondo in 80 Aquiloni – speciale Tako No Hakubutsukan Museo dell’Aquilone di Tokyo“.

Highlight di questa edizione sarà anche la Parata per la Pace, organizzata per la prima volta in collaborazione con la Fondazione PerugiAssisi per consacrare la recente adesione di Artevento al “tavolo della pace” della storica marcia per i diritti umani, che vedrà protagonisti Antoniano Bologna e i bambini del Piccolo Coro.

ARTEVENTO AUTUNNO
DALLO STORICO FESTIVAL AL MUSEO DELL’AQUILONE


Dall’11 al 22 ottobre torna a Cervia l’edizione autunnale del Festival Internazionale dell’Aquilone tra arte, didattica ed intercultura
Dall’omaggio al Giappone con la grande mostra che celebra il gemellaggio tra il Museo dell’Aquilone e il Museo Tako no Hakubutsukan di Tokyo, fino al Festival degli Aquiloni per la Pace One Sky One World e alla parata con la Fondazione PerugiAssisi.
 
Dall’11 al 22 ottobre 2024
Cervia – Magazzino del Sale Torre & Spiaggia

Magazzino del Sale Torre & Spiaggia Cervia

Ispirato al leggendario gesto dell’attivista americana Jane Parker Ambrose che consegnò a Regan e Gorbaciov un aquilone come simbolo dell’unità dei popoli nello stesso cielo durante il Summit sul disarmo nucleare di Seattle del 1985, il titolo della manifestazione One Sky One World ammicca all’esito che il festival si propone, incentivando l’attivazione di buone pratiche collettive connesse alla valorizzazione della partecipazione a progetti condivisi. L’obiettivo è celebrare l’omonima giornata mondiale di volo per la pace – la quale si svolge in contemporanea la seconda domenica di ottobre in ogni Paese del mondo – rafforzando il senso di comunità e di inclusione e favorendo il dialogo interculturale attraverso la costruzione di un linguaggio di Pace e solidarietà promosso dall’aquilone, poetico simbolo della libertà.

Il programma prevede tre giornate di volo sulla Spiaggia di Cervia in Lungomare Gabriele D’Annunzio, con il villaggio del festival allestito sulla battigia per offrire la perfetta sintesi autunnale delle attrazioni più amate di ARTEVENTO, fra laboratori didattici e giochi per bambini, mercatino degli aquiloni e performance degli artisti ospiti, il tutto in contemporanea con il primo weekend di apertura della mostra nel vicino Magazzino del Sale Torre.

Climax della manifestazione sarà la giornata di domenica 13 ottobre che entrerà nel vivo con la Parata per la Pace organizzata per la prima volta in collaborazione con Fondazione PerugiAssisi per consacrare la recente adesione di Artevento al “tavolo della pace” della storica marcia per i diritti umani, che si svolge in Umbria da oltre 60 anni e della quale l’associazione cervese sostiene la candidatura per il riconoscimento a patrimonio dell’umanità. Ospiti d’eccezione della giornata saranno Antoniano Bologna e i bambini del Piccolo Coro portavoce del messaggio di speranza scritto nel vento.

Accompagnata dalle note della musica dal vivo e ormai caratterizzata dalla bandiera gigante realizzata dal Centro Pace di Cesena, la parata attraverserà il centro storico per giungere sulla spiaggia della Capitale Mondiale dell’Aquilone, celebrando nel modo più gioioso possibile la storica giornata mondiale del volo per la pace.

Mostra, laboratori e approfondimenti dedicati al Giappone celebrando così il gemellaggio tra il Museo dell’Aquilone e il Museo Tako-No-Hakubutsukan di Tokyo

Anche quest’anno, ad arricchire il programma di One Sky One World sarà il quarto episodio della mostra “Il Giro del Mondo in 80 Aquiloni”, dedicata all’esposizione temporanea di una selezione delle opere della collezione cresciuta in 44 anni a latere del Festival e tutelata dal marchio Museo dell’Aquilone”.  Realizzata in media partnership con Rai News, Rai Pubblica Utilità e TGR, la mostra è inserita nell’ambito del progetto dell’ICPI del Ministero della Cultura e dalla Scuola di Specializzazione DEA dell’Università di Perugia “Tutela e salvaguardia dei saperi e delle pratiche patrimoniali tradizionali di testimoni viventi a rischio di scomparsa”, che riconosce autorevolezza a livello internazionale alla direttrice artistica di Artevento Caterina Capelli nell’assicurare il processo di riconoscimento del valore dell’aquilone come patrimonio culturale immateriale.

Alludendo al romanzo di Jules Verne e al valore antropologico dell’ammaliante oggetto volante, la mostra trova spazio ancora una volta all’interno del Magazzino del Sale Torre di Cervia, l’affascinate monumento di archeologia industriale costruito nel 1691 per lo stoccaggio dell’oro bianco. In questo contesto suggestivo, dall’11 al 22 ottobre prenderà vita un’esposizione interamente dedicata al Giappone e realizzata con il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura in Italia, di ASCIG Associazione Scambi Culturali Italia e Giappone e della Japan Kite Association.

La mostra sancisce il prestigioso gemellaggio tra la collezione del Museo dell’Aquilone e il Tako-No-Hakubutsukan Museo dell’Aquilone di Tokyo, presentando per la prima volta in Europa più di 20 aquiloni in arrivo dalla leggendaria istituzione di Tokyo per volontà del suo Direttore Masaaki Modegi e del collezionista Kenzo Suzuki. Per l’occasione verranno messe in mostra anche preziose opere giovanili in miniatura di Makoto Oyhe da Toyama e di alcuni fra i più importanti Maestri del Vento del Sol Levante come Masaaki Sato e Kengo Nagata, autori dell’aquilone insetto di Nagoya e Yukjo Akiyama, inventore dell’aquilone cinetico, solo per citarne alcuni.

La mostra invita il visitatore ad intraprendere un viaggio alla scoperta della storia, dei materiali e della filosofia implicita in una pratica che affonda le sue radici nella notte dei tempi, rendendo omaggio al Paese che più di ogni altro ha sviluppato la tradizione dell’aquilone in una straordinaria varietà di forme e significati. Dedicata anche a una profonda riflessione sul valore della sostenibilità ambientale e destinata a divenire itinerante per il prezioso messaggio didattico e divulgativo trasmesso, la mostra approfondisce il tema dei materiali tradizionali usati – carta washi e bambù – ed è anche per questo motivo la perfetta occasione per presentare la nuova prestigiosa partnership di ARTEVENTO con AIMSC Associazione Italiana Musei della Stampa e della Carta, attraverso l’intervento della sua Presidente Nella Poggi Parigi avente per oggetto il legame tra storia della carta e storia dell’aquilone.

Quella di quest’anno differisce dalle precedenti edizioni per il fatto di rappresentare un primo tangibile progresso nella direzione suggerita dal progetto ministeriale che allude in prima istanza all’urgenza di salvaguardare la collezione attraverso lo sviluppo di un Centro di Formazione o di un Museo stabile, in grado di sprigionare potenzialità divulgative e didattiche ancora inespresse.

Per prenotare visite guidate, laboratori o richiedere informazioni sul programma visita il sito www.artevento.com o scrivi a
info@artevento.com


INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: ARTEVENTO AUTUNNO. DALLO STORICO FESTIVAL AL MUSEO DELL’AQUILONE
DOVE: Cervia – Magazzino del Sale Torre & Spiaggia
QUANDO: dall’11 al 22 ottobre 2024
 
CONTATTI
TEL: 0547 21501
SITO: https://artevento.com/
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Inaugurazione di una nuova sezione della mostra “Seminare Speranza”

Segnaliamo l’inaugurazione di una nuova sezione della mostra “Seminare Speranza”, dedicata alle opere dei 40 studenti partecipanti al concorso “Sowing Hope Award”.  L’evento si terrà oggi, lunedì 30 settembre 2024, alle ore 17:30, presso Palazzo Querini San Barnaba, Fondazione Ugo e Olga Levi.

SOWING HOPE AWARD  
Venezia, 30 settembre 2024 
Sede Palazzo Querini San Barnaba Fondazione Ugo e Olga Levi  
Titolo del concorso artistico “Seminare Speranza”
Titolo del premio SOWING HOPE AWARD 
Curatori Metra Lin Director of Crux Art Foundation, Laura Villani Curatrice Cen Long Tour in Italy Organizzatori Accademia di Belle Arti di Venezia, Accademia di Belle Arti di Lecce,  Fondazione Crux Art 
Partecipanti Studenti e neolaureati dell’Accademia di Belle Arti di Lecce e di Venezia 
Presidente della Giuria Cen Long 
Membri della Giuria Ferruccio Gard, Metra Lin, Gianmaria Potenza, Laura Villani
Inaugurazione e Premiazione 30 settembre 2024, ore 17.30 
Art Medium Tutte le forme d’arte, tra cui pittura, fotografia, scultura, video e altro SOWING 

Opening di una nuova sezione della mostra “Seminare Speranza”

Lunedì 30 settembre, ore 17.30
Palazzo Querini – Calle Lunga San Barnaba, 2691, Venezia

L’EVENTO

Lunedì 30 settembre, ore 17.30  |  entrata libera  | cocktail a seguire
INTRODURRANNO
Metra Lin, Crux Art Foundation
Laura Villani, Cen Long Exhibition Tour

INTERVERRANNO
Riccardo Caldura, Direttore Accademia di Belle Arti di Venezia
Gaetano Russo, Accademia di Belle Arti di Lecce
Ferruccio Gard, Membro della Giuria
Gianmaria Potenza, Membro della Giuria

La mostra “Seminare Speranza”, curata da Metra Lin e Laura Villani, è promossa dalla Crux Art Foundation ed è allestita a Palazzo Querini San Barnaba, Fondazione Ugo e Olga Levi, in occasione della 60° Esposizione internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia 2024. Questa rappresenta, dopo la mostra di marzo all’Accademia Delle Arti del Disegno di Firenze – la più antica del mondo, fondata da Michelangelo – la seconda tappa dell’Italian Cen Long Tour. È, inoltre, la più ampia mostra mai realizzata in Italia e ospita, al suo interno, l’esposizione collettiva degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Lecce e di Venezia.

In occasione dell’inaugurazione verranno premiati i finalisti e il vincitore del SOWING HOPE AWARD.  

L’esposizione veneziana, che si sviluppa su due piani di Palazzo Querini San Barnaba mette in relazione l’arte dell’artista filosofo Cen Long con il tema della Speranza, tema che viene posto al  centro del SOWING HOPE AWARD così come l’artista lo pone al centro delle nostre esistenze quale espressione del potere assoluto dell’amore definito in narrazioni pittoriche metafisiche e concettuali.  

Cen Long rappresenta, secondo gli intellettuali cinesi per le sue implicazioni filosofiche, l’artista più prestigioso della Cina, il regno di mezzo Chung-kuo, e la sua mostra costituisce un’occasione di riflessione sempre protesa alla Speranza. La mostra si è proposta, proprio in virtù della profondità dei suoi significati, di innescare una serie di riflessioni di grande rilevanza su tematiche universali, in cui la Speranza – che Seneca definisce come l’unico bene comune a tutti gli uomini, anche a coloro che non possiedono più nulla – si erge a tema centrale, configurandosi come elemento di sincretismo e di connessione tra diverse religioni. La visione della vita di Cen Long contrappone alle prove e ai dolori a cui siamo sottoposti un cammino volto alla ricerca di un paradiso a cui accedere con Speranza e gratitudine per la bellezza del Creato e la bontà dell’umanità. Cen Long, particolarmente sensibile al tema del Creato, vede nell’uomo una delle sue più straordinarie creature e Venezia, città simbolo e centro dell’impegno per la sostenibilità del pianeta, risuona in modo particolare con questa sensibilità dell’artista. L’Oceano, soggetto di molti dipinti di Cen Long, rappresenta poi la più importante ed imprescindibile risorsa del pianeta, indispensabile per una transizione ambientale effettiva e consapevole.  

Nelle celebrazioni veneziane del 2024, Marco Polo, contemporaneo di Dante, non solo evoca il suo leggendario viaggio verso il Catai, avvenuto settecento anni fa, ma accoglie simbolicamente a Venezia, per la quinta volta, Cen Long, un artista dotato di un vasto bagaglio culturale che abbraccia sia l’Oriente che l’Occidente. Entrambi, Marco Polo e Cen Long, sono accomunati dal destino di vivere a lungo lontani dalla propria patria, sebbene Cen Long si trovi lontano in modo metafisico, a causa della sua decisione di vivere in totale solitudine, in uno spazio abitato soltanto dalle sue tele, dai suoi libri e dalla sua musica. Per Cen Long, il fatto che le sue opere dall’Oriente siano arrivate a Venezia in occasione del 7° centenario di Marco Polo rappresenta un grande onore con l’intento che possano ispirare a esplorare l’ignoto e nutrire Speranza. 

Cen Long, intorno ai trent’anni, emerse in Cina grazie alle sue straordinarie capacità pittoriche. In  un’epoca in cui la pittura realista tradizionale dominava ancora in Cina, egli era già entrato nel mondo dell’espressionismo, creando uno stile di deformazione profondamente personale. Il suo approccio creativo unico scosse il mondo dell’arte, diventando un modello da seguire per molti  studenti. Tra questi, Zeng Fanzhi, uno degli artisti contemporanei cinesi più influenti e costosi, che attualmente tiene una mostra personale alla Scuola Grande della Misericordia a Venezia con l’allestimento di Tadao Ando. La sua famosa serie “Concordia Hospital” fu ispirata proprio da Cen  Long, dimostrando quanto profonda sia stata l’influenza e il contributo di Cen Long all’arte contemporanea cinese. 

Dopo essere stato così influente su gli artisti e gli studenti del vasto panorama cinese, Cen Long ha  preferito lasciare la carriera accademica e concentrarsi in un proprio mondo artistico ed intellettuale  evitando qualsiasi coinvolgimento nel mercato dell’arte cinese con l’obiettivo, anche per onorare le alte aspettative dei suoi genitori di continuare a ricercare un inesausto affinamento artistico ed  intellettuale. 

Con l’obiettivo di ispirare l’esplorazione dell’ignoto e coltivare la Speranza, è stato ideato un concorso artistico sul tema “Seminare Speranza”. Questo progetto, in collaborazione con le Accademie di Belle Arti di Venezia e di Lecce, intende offrire un’opportunità per valorizzare l’energia creativa degli studenti di queste prestigiose istituzioni, permettendo loro di dare un contributo significativo attraverso la propria arte. Si tratta di una collaborazione che ha portato alla realizzazione di una variegata proposta di quaranta espressioni artistiche che riflettono sul potere di trasformazione rappresentato dalla Speranza. In tempi di incertezza e cambiamento, la Speranza rappresenta infatti un faro di luce e un catalizzatore di resilienza e progettualità.

La giuria, composta dalle curatrici del Cen Long Tour in Italy, Metra Lin e Laura Villani, insieme agli artisti Ferruccio Gard e Gianmaria Potenza, ha selezionato una rosa di candidati da sottoporre al giudizio del Presidente della Giuria, Cen Long, il quale ha scelto i finalisti e decretato il vincitore.

Con l’intento di promuovere il concorso e dare visibilità agli studenti e alle Istituzioni dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e di Lecce, ai partecipanti del concorso Sowing Hope Award è stata offerta l’opportunità di esporre le proprie opere a Palazzo Querini, presso la Fondazione Ugo e Olga Levi, nell’ambito della mostra personale di Cen Long, organizzata in occasione della 60° Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia 2024. Inoltre, le opere saranno incluse in un volume dedicato al Cen Long Italian Tour, di prossima pubblicazione.

Si tratta di una collaborazione che intende fornire visibilità a studenti e neolaureati di mostrare il proprio talento su un palcoscenico internazionale, creando preziose opportunità di networking e visibilità  all’estero offrendo agli artisti finalisti, ed in particolare all’artista vincitore del SOWING  HOPE AWARD, la possibilità di essere considerati da La Crux Art Foundation per dare loro l’opportunità di esporre in un Museo di Taiwan nel Novembre 2025. 

Crediamo che questa collaborazione possa rappresentare reciprocamente un’opportunità per valorizzare il potenziale creativo di studenti e laureati di talento. Il concorso artistico SOWING HOPE AWARD intende così non solo celebrare arte ma anche rappresentare un’esplorazione del potere duraturo della Speranza. 

Per dar vita a questa visione, desideriamo esprimere la nostra gratitudine all’Accademia di Belle Arti di Venezia, al Direttore Riccardo Caldura e al Prof. Stefano Mancini, e all’Accademia di Belle Arti di Lecce, nella persona del Prof. Gaetano Russo. Un ringraziamento speciale va inoltre ai membri della giuria, Ferruccio Gard e Gianmaria Potenza, a Metra Lin, Direttrice della Crux Art Foundation, e all’Arch. Laura Villani, Curatrice del Cen Long Tour in Italy, per il loro prezioso contributo.


20 aprile – 24 novembre  | 11 – 19, chiuso il martedì  |  entrata libera

La mostra porta con sé un messaggio potente di speranza e rappresenta un’occasione unica per conoscere da vicino un artista che unisce cultura occidentale e cinese per realizzare opere sensibili al cui centro vi è l’animo umano


INFORMAZIONI

PALAZZO QUERINI – CALLE LUNGA SAN BARNABA, 2691, VENEZIA
Dal 20/04 al 24/11/2024  –  Ingresso libero  –  Orari 11.00 – 19.00  –  Martedì chiuso

Partners: Fondazione Ugo e Olga Levi, Accademia delle Belle Arti di Venezia, Accademia di Belle Arti di Lecce, Crux Art Foundation, Lyra Servizi alla Cultura, Studio Laura Villani

Ufficio stampa e comunicazione
Studio associato Davide Federici
info@davidefederici.it

Pisa, Museo della Grafica: Incontro “DiSegnare il corpo”

Il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) è lieto di invitarvi all’incontro:

Lunedì 30 settembre 2024, ore 15:30

Pisa, Museo della Grafica – Palazzo Lanfranchi (Lungarno Galileo Galilei, 9) 

L’incontro è legato alla mostra Uncorpodisegni. Simboli, sacralità, conoscenza (25 luglio – 6 ottobre 2024).

Ore 15:30 Alberto Ambrosini, Sonia Maffei, Alessandro Tosi, Ginfranco Natale, Flora Silvano

  • Saluti e presentazione della mostra

Ore 16:30 Sonia Maffei, Leonardo Greco, Agnese Bendetti, Elisa Mariani

  • Presentazione del sito “Un corpo di segni: fisiognomica e sistemi indiziari”; a seguire le dimostrazioni dei lavori di alcuni studenti dell’Università di Pisa

Ore 17:00 Incontro con l’artista: Mario Fallini

  • Dialogano con l’artista Enzo Bruno, Cristina Galassi, Sonia Maffei, Alessandro Tosi

Ore 18:30

  • Discussione finale

Evento gratuito, ingresso libero

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-67-59-70)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it
www.facebook.com/museodellagrafica
www.instagram.com/museodellagrafica

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WE CAN BLU IT! E a Roma l’Almaviva BLU RACE

1 milione di bottiglie di plastica al minuto acquistate nel mondo: oggi è questo il numero che emerge da un lavoro pubblicato sulla rivista BMJ Global Health da esperti della Weill Cornell Medicine di Doha nel Qatar e rilanciato dall’Ansa. E la domanda continua a crescere con gravi rischi per il pianeta, l’ambiente, e per i suoi abitanti, anche in virtù di una convinzione radicata, ma non vera, come sostengono gli autori dello studio diretti da Amit Abraham: che l’acqua in bottiglia sia più sicura e più salutare di quella del rubinetto. Invece, l’acqua in bottiglia spesso non è soggetta agli stessi rigorosi controlli di standard di qualità e sicurezza dell’acqua del rubinetto, e non è esente dal rischio di ospitare sostanze chimiche nocive che si infiltrano dalle bottiglie di plastica, soprattutto se mal conservate. E infatti quasi il 78% dei campioni di acqua in bottiglia presi in esame ha rivelato contenere contaminanti, incluse microplastiche, spesso classificate come interferenti endocrini, e altre sostanze come ftalati (usati per rendere la plastica più resistente) e il bisfenolo A (BPA). E se la contaminazione da microplastiche è associata a stress ossidativo, disfunzioni del sistema immunitario e alterazioni metaboliche, l’esposizione al BPA è collegata a problemi di salute nella vita adulta, come pressione alta, malattie cardiovascolari, diabete e obesità.

Per contro, c’è un altro numero spaventoso: 2 miliardi le persone nel mondo con accesso limitato o nullo all’acqua potabile per le quali l’acqua in bottiglia resta indispensabile, almeno fino a che non si investirà efficacemente per loro in infrastrutture per un’acqua potabile sicura.

Ergo, è urgente ridurre i consumi di acqua in bottiglia in quei Paesi dove l’acqua del rubinetto è potabile e sicura, Anche perché questa si rivela essere anche un’opzione più ecologica. Le bottiglie di plastica sono il secondo inquinante più comune negli oceani, rappresentando il 12% di tutti i rifiuti di plastica. A livello globale, solo il 9% di queste bottiglie viene riciclato, mentre la maggior parte finisce in discariche o inceneritori, o “esportata” in Paesi a basso e medio reddito, sollevando una questione di giustizia sociale. Inoltre, oltre allo smaltimento, anche il processo di estrazione delle materie prime e di produzione delle bottiglie di plastica contribuisce significativamente alle emissioni di gas serra.

Tutto quanto sopra esposto evidenzia la necessità soprattutto di un profondo cambiamento culturale attraverso campagne educative di responsabilità ambientale che promuovano pratiche di consumo più sostenibili”.

Si inserisce in questo slancio di cambiamento culturale e di tutela della salute pubblica un’iniziativa come quella di “We can blu it!”, rivolta a tutti ma in particolar modo alle giovani generazioni, con le quali provare a costruire un futuro rispettoso degli ecosistemi marini, lacustri e fluviali, essenziale per un ambiente sano e privo di plastica e detriti.  Unire quante più persone possibili in questo movimento collettivo è la missione che si è data, dal 2022,  piùblu, un’associazione no-profit impegnata nella salvaguardia degli ecosistemi e nella lotta contro l’inquinamento, con particolare attenzione a quello da plastica. Programmi di educazione ambientale, azioni concrete e di sensibilizzazione, realizzate di volta in volta con istituzioni, enti, scuole e cittadini, verso una consapevolezza diffusa della necessità di costruire un futuro sostenibile: “In piùblu crediamo che ogni piccolo gesto possa avere un impatto immenso sul nostro pianeta. La nostra missione è chiara: unire le persone in un movimento collettivo per la protezione degli ecosistemi marini, lacuali e fluviali. Perché soltanto agendo insieme possiamo lasciare un mondo più pulito e sano per le generazioni future” (Roberto Montanari, presidente piùblu).

Un successo la prima edizione nazionale di WE CAN BLU IT! 2024

Svolta dal 20 al 22 settembre 2024 in collaborazione con l’Ufficio in Italia del Parlamento Europeo, Rappresentanza in Italia della Commissione europea, la composita manifestazione si è avvalsa di numerose partnership a diverso titolo: il Patrocinio del MASE – Ministero  dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, del CONI – Comitato  Olimpico Nazionale Italiano, del CIP – Comitato Italiano Paralimpico, di Roma Capitale – Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo di rifiuti, dell’Asvis  – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, della FIC – Federazione Italiana Canottaggio / Canottaggio sociale, della FICK – Federazione italiana Canoa e Kayak, della FIDB, – Federazione Italiana Dragon Boat, del WWF e della FIDAS – Federazione Italiana Associazioni  Donatori di Sangue; la sponsorizzazione di Almaviva, Main Sponsor, di Six Senses Rome e di  Allianz, Euromed e Basiliotti, sponsor tecnici. Tra i partner anche Panasonic e poi Goumbook, EXPLORA-il Museo dei bambini di Roma, MareVivo ETS, Tevere Day, Plastic Pollution Coalition, GOT TO supported by IOC YOUNG Leaders.  

A Roma, tre giornate di impegno collettivo. A partire da una Tavola rotonda, il 20 settembre, “La forza dell’impegno condiviso per un futuro sostenibile”, ospitata dal Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, che ha offerto una panoramica dello stato dell’arte dell’inquinamento da plastiche e microplastiche nei corsi d’acqua in Italia e nel mondo: ogni anno oltre 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, contribuendo al degrado dell’88% della superficie marina globale. In Italia si stimano più di 30.000 tonnellate di plastica disperse ogni anno nell’ambiente con un impatto devastante su fiumi e mari. Per quanto riguarda poi le microplastiche: l’80% dei pesci del Mar Mediterraneo presenta in corpo delle microplastiche (fonte: ourworldindata.orgunep.org) e sono allo studio gli effetti sul corpo umano. Dall’incontro sono emerse proposte per azioni collettive e misure di contrasto e sensibilizzazione verso le future generazioni, tra cui la collaborazione con il mondo dello sport sostegno dell’ambiente e della sostenibilità, presto disponibili sul sito di piùblu.  Il 21 settembre Museo dei Bambini Explora ha offerto lezioni di coscienza ambientale e laboratori per i bambini, invitati anche, con il “Kit Clean-Up piùblu”, a partecipare il giorno seguente alla giornata dedicata alla pulizia del Tevere, come “Youth ambassador piùblu”.

Un Clean-up Nazionale ha caratterizzato la giornata di domenica domenica 22 settembre: in  occasione del World rivers day:  azioni collettive di pulizia dei corsi d’acqua da plastiche e microplastiche in 7 città d’Italia e cioè Roma, Torino, Firenze, Genova, Napoli, Bari, Messina. Gruppi di volontari ben attrezzati hanno ripulito dai rifiuti le sponde dei fiumi e dei laghi, mentre altri a bordo di canoe, sup, barchini, imbarcazioni da canottaggio e gommoni da rafting hanno raccolto i rifiuti galleggianti: in 4 ore 1250 volontari piùblu hanno raccolto circa 30 m3 di rifiuti. La centrale operativa romana di piùblu al circolo Ondina dove circa 300 volontari esterni ai Circoli hanno provveduto alla pulizia di un tratto del fiume TEVERE compreso tra Ponte Risorgimento al Ponte dell’Olimpica.  Per gli iscritti ai 16 circoli che hanno aderito all’attività di Clean – Up appuntamento invece presso le proprie sedi, con la partecipazione di altri circa 250 volontari operativi presso i seguenti Circoli: Circolo Canottieri 3 Ponti, Canottieri Aniene, Canottieri Roma, Canottieri Lazio, Deportivo, Centro Remiero Baja, Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, ASD Canottieri Navalia, Canottieri Tirrenia Todaro, Centro Sportivo Rai, Esteri, Effe, Tiber, Salvo D’Acquisto, Ponte Milvio. Con un ottimo risultato: circa 10 m3 i rifiuti raccolti dai volontari piùblu sul Tevere.

Una regata “a chiudere” | Una prima edizione anche per la “Almaviva BLU RACE”, in collaborazione con la Federazione Italiana Canottaggio, Canottaggio sociale e il Comitato regionale Lazio di canottaggio. Una gara ad eliminazione diretta fino alle finali su otto jole, presso il Circolo Canottieri Aniene dove vogatori di ogni età hanno remato insieme uniti per l’ambiente. Una festa animata dai suoi numerosi partecipanti, in acqua e non, e da Domitilla Baffigo, Vicepresidente di piùblu. Tra gli ospiti, posto d’onore per l’atleta paralimpico Giacomo Perini, che con il Presidente di Almaviva, Gruppo italiano di innovazione digitale e main sponsor di We Can Blu It! Alberto Tripi, ha premiato i vincitoriA vincere l’amichevole competizione sono stati infatti per il 1° posto il CC Aniene e per il 2° e 3° posto l’Ondina, ma a vincere è stata soprattutto l’accoppiata sport-ambiente che continua a dimostrarsi capace di grande coinvolgimento e quindi di educare, sensibilizzare e muovere efficacemente all’azione sulle tematiche ambientali, della tutela della salute e sociali.

Buona la prima! | L’associazione piùblu ha lanciato un appello, contro l’inquinamento da plastica e sulla necessità di unire le forze per contrastarlo e creare un futuro più pulito e migliore. E questa edizione 2024 di WE CAN BLU IT!  ha rivelato come molti, moltissimi, siano più che disposti a raccoglierlo.

#wecanbluit #piublu


Da D.D.

La Biennale dell’Antiquariato di Firenze sempre più interazionale e ricca di capolavori

“È un grande onore, in quanto Sindaca di Firenze, presiedere la Biennale, considerata la mostra più importante al mondo per l’arte antica italiana. Ogni due anni, porta a Firenze il meglio dell’antiquariato nazionale e internazionale, invitando un gruppo selezionato di antiquari capace di proporre una scelta di grande valore e molto varia di opere.
La Biennale porta con sé un tessuto economico vibrante e in continua evoluzione, che unisce la tradizione antica a una mutazione sempre più rapida e contemporanea. Una sfida che la nostra città si trova ad affrontare sotto molteplici punti di vista: dalla tradizione all’innovazione”.

“Un’edizione di altissimo livello e grande prestigio questa 33esima Biennale – ha detto il presidente Eugenio Giani – che pone Firenze e la Toscana al centro di un mondo di straordinaria bellezza artistica ed esaltazione dell’estetica. Grazie al grande lavoro svolto negli ultimi anni da Fabrizio Moretti e dagli antiquari invitati, offre ancora una volta una edizione di altissima qualità con pezzi unici degni di stare in un museo: caratteristiche che contribuiscono anche ad innalzare il valore artistico di questa città.”

“Il successo della Biennale risiede nell’alta qualità dei mercanti che vi espongono, ai quali va il mio più grande e sentito ringraziamento.  – dichiara Fabrizio Moretti, Segretario Generale BIAF – Sono loro il vero motore che, grazie alle loro opere, rendono questa mostra veramente speciale. Questo anno, posso dirlo con la massima sicurezza, abbiamo l’onore di avere i più grandi mercanti di arte antica nel mondo”.

BIAF 
Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze
La grande mostra dell’Arte Italiana
Firenze, Palazzo Corsini 
28 settembre – 6 ottobre 2024

Il 28 settembre apre al pubblico a Palazzo Corsini la 33esima edizione della Biennale internazionale dell’Antiquariato di Firenze con la cerimonia ufficiale del taglio del nastro della Sindaca Sara Funaro insieme al Segretario Generale BIAF Fabrizio Moretti. Un appuntamento che rappresenta dal 1959 un punto di riferimento imperdibile per il collezionismo internazionale e per tutti gli appassionati d’arte, una occasione unica per ammirare da vicino opere rare e preziose, degne di stare in un museo, selezionate dalle oltre 80 gallerie invitate provenienti da tutto il mondo, di cui 14 nuove partecipazioni.

Le gallerie che espongono e che hanno esposto in tutti questi anni hanno contributo a formare il gusto dei collezionisti internazionali e hanno venduto – e tuttora vendono – capolavori ai musei e alle collezioni più importanti al mondo. Dietro a ogni pezzo esposto vi sono, quasi sempre, anni di nuovi studi e ricerche, restauri ed expertise per offrire al mercato opere inedite, rare e nelle condizioni ottimali di conservazione, criterio fondamentale soprattutto nel settore dell’antico.

Su tutte, sia che trattino l’antico che il contemporaneo, vigila un prestigioso Comitato di Vetting composto quest’anno da 55 esperti dei vari settori (dipinti, sculture, ceramiche, arredi, disegni, argenti), un pool di studiosi chiamato a verificare ogni singolo oggetto prima che le porte di Palazzo Corsini aprano ufficialmente. 

Oltre 800 saranno gli ospiti invitati dagli antiquari per l’esclusiva cena di Gala del 26 settembre a Palazzo Corsini, tra cui molti direttori di musei nazionali e internazionali. Tra questi Thomas Clement Salamon, Direttore  delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Palazzo Barberini, Davide Gasparotto, curatore del Getty Museum di Los Angeles, Anne-Lise Desmas, esperta di scultura moderna del Getty Museum di Santa Monica,  i capo curatori della National Gallery di Londra, Eike  Schmidt che torna a Firenze nella veste di Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Keith Christiansen, storico dell’arte già direttore del Department of European Paintings al Metropolitan Museum of Art di New York, J. Patrice Marandel, già  capo curatore della pittura e della scultura europea del Los Angeles County Museum of Art (LACMA). Attesi anche ospiti del mondo culturale internazionale e autorità cittadine e nazionali.

La”regia” della serata è affidata a Gucci Osteria da Massimo Bottura.

Main sponsor di BIAF 2024 è GUCCI.


Molto atteso anche l’evento charity che si terrà nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio il 27 settembre a favore della Fondazione voluta nel 2011 dal Maestro Bocelli e dalla sua famiglia per aiutare le persone in difficoltà a causa di malattie e emarginazione sociale.  La serata, condotta da Elisabetta Gregoraci alla presenza di Andrea Bocelli e della moglie Veronica e di molti volti noti del mondo della moda e dello spettacolo, sarà allietata da performance musicali e dall’asta di beneficenza in cui saranno battuti lotti esperienziali da Simon de Pury e Fabrizio Moretti. Main sponsor dell’evento una delle case di moda francesi più famose al mondo, e tra i partner a supporto la Maison Cartier, Maison Chopard, e Progenia. Giovanni Raspini ha realizzato 40 centritavola per i 40 tavoli della cena.

Molti gli appuntamenti di incontri e presentazioni che si terranno nel Salone del Trono fino al 5 ottobre tra cui segnaliamo il 2 ottobre alle 12 la consegna Premi BIAF2024 per il più bel dipinto, la più bella scultura e l’oggetto di arte decorativa più bello esposti in Mostra.   A seguire consegna del “Lorenzo d’Oro”.

Alcune novità per l’allestimento curato da Matteo Corvino: in collaborazione con la Comunità di San Patrignano, che ha realizzato con i suoi artigiani un’installazione di alcuni elementi di natura metafisica, creando un’illusione di profondità sugli obelischi posizionati sul giardino pensile. Negli stand al piano terra, i portali hanno preso molta più forza, grazie al cambiamento di colore, passato dal negativo al positivo con effetto bronzo antico. Minotti, considerata una delle eccellenze “Made in Italy” nel settore dell’arredo contemporaneo, si occuperà dell’allestimento del Salone del Trono, rendendolo accogliente e intimo per una sosta conviviale per parlare delle belle opere presenti in mostra.


La Dickinson Gallery torna alla BIAF con uno stand principalmente dedicato ad artisti italiani dal primo Rinascimento all’inizio del XX secolo in pittura, disegno e scultura ma soprattutto sceglie la mostra fiorentina per presentare una straordinaria riscoperta: un primo disegno di “Giove” di Michelangelo. Lo “Studio di Giove” è senza dubbio una delle più entusiasmanti scoperte di opere antiche degli ultimi decenni ed è un’importante aggiunta all’esiguo numero di disegni esistenti di Michelangelo. Acquistato in asta a Parigi oltre trent’anni fa come opera di una mano anonima, è ora considerato da molti importanti studiosi come il primo disegno conosciuto del maestro rinascimentale, basato su un frammento di marmo romano e caratterizzato da distintivi tratti stilistici appresi da Michelangelo nello studio fiorentino di Domenico e Davide Ghirlandaio.

Per la sua prima partecipazione alla BIAF Flavio Gianassi presenta “Quattro teste urlanti”, realizzate in bronzo dorato da Gian Lorenzo Bernini e dichiarate di eccezionale interesse storico e artistico nel 2019. Esposte al Victoria and Albert Museum di Londra (1962), al Rijksmuseum di Amsterdam (1962 e 2019) e al Kunsthistorisches Museum di Vienna (2019) le opere, che erano tuttavia state visibili in Italia unicamente nel 1962 a Palazzo Strozzi in occasione della mostra “Bronzetti italiani del Rinascimento”, tornano a Firenze per la Biennale. I bronzetti, restati fino ad oggi nella famiglia degli eredi di Bernini, sono parte del nucleo sopravvissuto dell’eredità dell’artista, che comprendeva opere realizzate da lui stesso e da altri artisti da lui collezionati. Queste preziose sculture sono state realizzate da Gian Lorenzo Bernini come decorazioni eccentriche per la sua carrozza personale.

Da Alessandra Di Castro una deliziosa scultura lignea di Andrea Brustolon, considerato il Michelangelo del legno, (Belluno, 1662 – 1732) rappresenta “l’Ecce Homo”. Secondo la tradizione, dopo la flagellazione Pilato mostrò alla folla Cristo coperto di ferite sanguinanti, con una corona di spine sul capo, un mantello purpureo da re sulle spalle e uno scettro di canna tra le mani e pronunciò la frase, destinata in seguito a identificare quel momento così drammatico anche dal punto di vista iconografico. Un testo rispettato nel dettaglio nell’opera che è certamente di altissima qualità esecutiva e che, per i suoi caratteri i stilistici, non soltanto spetta senz’altro ad Andrea Brustolon, ma costituisce anche uno dei migliori esemplari della sua produzione della prima maturità.

Agnews da Londra “riporta” nella sua città natale un maestro controcorrente: Pietro Annigoni. Considerato da Berenson come il più grande pittore del XX secolo si distinse come un ribelle in un’epoca oscura. Dalla sua Firenze alla fama internazionale, Annigoni seguì una strada solitaria, opponendosi alle correnti moderniste. Il suo stile e la sua tecnica si ispirarono ai maestri del Rinascimento italiano, con particolare attenzione al disegno e all’uso della tempera. I più potenti e famosi personaggi al mondo lo cercarono per farsi fare il ritratto. La svolta della sua carriera fu la commissione per il ritratto della Regina Elisabetta II, riprodotto in tutto il mondo. Oltre ai reali, dipinse anche Kennedy e Papa Giovanni XXIII. Tuttavia, i suoi lavori più interessanti sono gli studi di personaggi marginali, come mendicanti e filosofi. In queste opere, Annigoni esplorò la solitudine, la sofferenza umana e la condizione dell’uomo. Questa ricerca emotiva lo accompagnò per tutta la vita, culminando in opere come “Il Filosofo stanco”, dove l’artista combina realismo e metafisica.

“La Strega” è un dipinto unico nel repertorio di Salvator Rosa, che si distingue dalle sue altre opere sul tema delle streghe. Si confronterà con i visitatori allo stand di Nicholas Hall.  La maggior parte dei dipinti di Rosa sono scene piccole con gruppi di streghe che eseguono rituali di magia d’amore. Questi dipinti sono stati associati alle wunderkammer e alle vanitas o all’attività satirica di Rosa. La Strega in questione, rappresenta una singola strega di aspetto violento, dalle proporzioni sorprendentemente grandi, la sua figura imponente domina la maggior parte della tela, enfatizzando le contorsioni estreme del corpo.  La tela è di una dimensione tipicamente riservata ai soggetti filosofici, allegorici o storici, il che fa riflettere su quanto Rosa considerasse seriamente i suoi dipinti sulle streghe. Nonostante le sue grandi dimensioni e la sua natura, La Strega probabilmente non fu commissionata. La scala, il forte chiaroscuro e le qualità sperimentali della composizione suggeriscono di datarla alla fine del periodo fiorentino di Rosa, intorno al 1647-1649.

La Gallo Fine Art presenta una interessante selezione di opere d’arte tra cui spicca uno straordinario dipinto di Francesco Zuccarelli (Pitigliano, 1702 – Firenze, 1788) che raffigura una Festa in campagna eseguito durante il soggiorno inglese del maestro nel 1753. Tra dipinti e sculture di varie scuole, si segnala un bellissimo busto in marmo bianco rappresentante una Figura muliebre dello scultore Melchior Barthel (Dresda, 1625 – 1672).

Da Fondantico la magnifica “Venere dormiente con Cupido e un amorino” del 1618-1620 circacaratterizzata da una grande sensualità, si qualifica come opera certa di Giovanni Lanfranco (Parma, 1582 – Roma, 1647), sapiente interprete in chiave moderna dell’eredità del Correggio. “Facendogli cenno di tacere, Cupido aiuta un amorino a sollevare il lenzuolo che copre sua madre Venere addormentata, in modo che questi, accovacciato accanto a lei, possa contemplarne le opulente nudità. La gustosa scenetta, che gioca maliziosamente sul tema dell’erotismo infantile, è ambientata entro un vasto paesaggio boschivo, entro il quale la dea ha approntato un improvvisato giaciglio, stendendo al suolo una coperta di pesante broccato e appendendo al ramo di un albero un drappo che possa proteggerla dal fresco della notte e insieme dagli sguardi importuni.

La Galleria d’Arte Frediano Farsetti presenta una vera e propria mostra “Les Italiens de Paris”: capolavori del primo Novecento italiano a firma di Alberto Savinio (Atene 1891 – Roma 1952), René Paresce (Carouge 1886 – Parigi 1937)Mario Tozzi (Fossombrone 1895 – St. Jean du Gard 1979), Massimo Campigli, Gino Severini e Giorgio de Chirico. Si tratta di sei dei 7 pittori del gruppo di artisti italiani che irrompe sulla scena parigina alla fine degli anni Venti venendo a costituire una delle punte più avanzate della sperimentazione pittorica e iconografica nell’Europa tra le due guerre.

La selezione delle opere dello Stand di Maurizio Nobile include capolavori italiani dal Cinquecento al Novecento, alcuni dei quali sono dei veri e propri ritrovamenti. Tra tutti la “Madonna con il Bambino” di Girolamo Coltellini, straordinario busto in marmo facente parte in origine del perduto monumento a Francesco Ranucci, ubicato in origine nella chiesa bolognese di San Francesco, e noto attraverso un’incisione del 1844. L’attribuzione a Coltellini è confermata dal confronto con il San Giovanni Battista collocato lungo il bordo posteriore dell’arca di San Domenico (chiesa di San Domenico, Bologna), contraddistinto anch’esso dal timido michelangiolismo che pervade la figura della Vergine.

Da Longari Arte un capolavoro il “Ritratto di ecclesiastico” di Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto (Milano, 13 ottobre 1698 – Milano, 28 agosto 1767), pittore italiano, annoverato tra i più importanti esponenti del tardo barocco italiano. Nacque a Milano, probabilmente da quel Fabiano Ceruti che fu allievo di Cristoforo Agricola; fin dai primi anni venti del Settecento fu attivo a Brescia, città in cui si guadagnò il soprannome di «Pitocchetto» per il genere pittorico che aveva come soggetti principali i poveri, i reietti, i vagabondi, i contadini (i pitocchi, appunto), raffigurati in quadri a grande formato e ripresi con stile documentaristico e con uno spirito di umana empatia.

La ritrattistica è al centro della proposta della Cantore Galleria Antiquaria, nello stand, in un percorso che si articola cronologicamente, si potranno ammirare un “Ritratto di gentildonna del Cinquecento” di Innocenzo da Imola, il “Ritratto di Cosimo III” di Baldassarre Franceschini detto il Volterrano, “Francesco di Cosimo II de’ Medici” di Justus Sustermans; per poi passare al ritrattismo napoletano del Settecento di Gaspare Traversi, con il “Principe Troiano Spinelli”, e il “Ritratto di Bernardo Tanucci” di Giuseppe Bonito.

La proposta che Galleria Continua presentata a Palazzo Corsini è un’esplorazione della continuità e del dialogo tra attualità e passato. Attraverso una selezione di opere dei grandi maestri dell’arte contemporanea, offre ai visitatori un’occasione di confronto, mettendo in luce come le radici storiche continuino a influenzare e arricchire la creatività odierna. Così è per Berlinde De Bruyckere, artista belga tra le più apprezzate al mondo, in questi mesi protagonista di una imperdibile mostra, evento collaterale della Biennale di Venezia, allestita nell’abbazia di San Giorgio. Un suo “Arcangelo glassdome III” del 2023 non potrà lasciare impassibili i visitatori.


La rivista ufficiale della 33°Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze – edita da Gruppo Editoriale con la direzione artistica di Fabrizio Moretti e Cesare Cunaccia – racconta con immagini e descrizioni tecniche le opere più importanti di ciascun espositore. Accanto a questa parte corposa e dettagliata, approfondimenti su mostre nazionali e internazionali, collezioni, interviste. Non un catalogo quindi ma uno strumento completo per vivere al meglio la Biennale.


Con il Patrocinio di: Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze
 
Realizzato con il contributo di: Fondazione CR Firenze e Camera di Commercio di Firenze
Main Sponsor: GUCCI
 
Sponsor: ARTE Generali Italy Sotheby’s International Realty, International Motors, Fratelli Piccini, Hotel Savoy, Minotti.

Partners: Fán Huā Chinese Film Festival, ESE European School of Economics, D’Arte Editore

Media partners: Apollo, Artedossier, Artribune, Artslife, The Burlington Magazine, exibart, Finestre sull’Arte, Tendencias del Mercado
 
ORARI E BIGLIETTI
Orari: tutti i giorni dalle ore 10,30 alle ore 20,00. 
Biglietti: € 15,00 Intero; €10,00 ridotto
Biglietteria online su Ticketone
https://www.ticketone.it/eventseries/biennale-internazionale-antiquariato-3720150/
 
PRENOTAZIONI
La prenotazione è obbligatoria solo per i gruppi
055 282635 – info@biennaleantiquariato.it
 
Per info: www.biaf.it
 
 
UFFICI STAMPA  
 
Italia:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
www.studioesseci.net
Tel. 049 663499; rif. Roberta Barbaro; roberta@studioesseci.net
 
Toscana:
Ester di Leo
Tel. 055 223907 – 348 3366205; esterdileo@studioesterdileo.it
 
Estero
Matthew Brown
Tel. +44 (0)7989 446557; matthew@sam-talbot.com
 
 Francia
Gaëlle de Bernède – GB Communication
Tel. + 33 (0)1 75 4346 80; contact@gbcom.media
 
Social Media Manager – Matteo Mizzoni    

In varie sedi della Puglia la Mostra diffusa: MONUMENTA. ARTE IN CANTIERE

Le monumentali sculture di sei grandi artisti del Novecento vanno a dialogare e a valorizzare alcuni cantieri di restauro di monumenti pugliesi del Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Puglia. Questo è il tema della Mostra diffusa dall’evocativo titolo Monumenta. Arte in cantiere, fortemente voluta dal Segretariato regionale del MiC per la Puglia, diretto dall’architetto Maria Piccarreta, con il sostegno di Confindustria Bari-Bat e il contributo della Camera di Commercio di Bari, oltre alla sponsorizzazione tecnica di ANCE Bari-Bat, ANCE Foggia e ANCE Lecce.

L’esposizione, che si avvale della direzione artistica di Roberto Begnini e della curatela di Roberta Semeraro è organizzata dall’Associazione culturale RO.SA.M.

Ministero della Cultura
Segretariato Regionale per la Puglia

Mostra diffusa
 
MONUMENTA
Arte in Cantiere

 
Fino al 3 febbraio 2025
 
Bari | Canosa di Puglia (BT) | Galatone (LE) | Sant’Agata di Puglia (FG)

Dopo Benvenuta Monumenta, l’esposizione di sei sculture monumentali provenienti da importanti collezioni private e pubbliche italiane presso la Cittadella della Cultura di Bari (dal 22 luglio al 13 settembre 2024), prende il via la mostra diffusa che ne prevede il loro spostamento: Jannis Kounellis con l’opera Senza titolo (2010) resta permanente a valorizzare i cantieri di restauro alla Cittadella della Cultura di Bari; Luciano Minguzzi con Sei personaggi n. 2 (1959) dialoga a Bari con i cantieri della Cattedrale di San Sabino e della Chiesa di San Giacomo; Giò Pomodoro con la scultura Colloquio col figlio (1974) affianca il cantiere del Teatro Margherita; Venanzo Crocetti con il simbolico Giovane cavaliere della Pace (1987) in relazione con il cantiere di restauro della Cattedrale di San Sabino a Canosa di Puglia; Costantino Nivola con la scultura Donna (1995) con il cantiere di restauro del Santuario del Ss. Crocifisso della Pietà di Galatone; infine Mauro Staccioli con la sua Senza titolo (Ellisse verticale) (2013) dialoga con il cantiere di restauro del Castello Imperiale di Sant’Agata di Puglia.

Il Segretariato regionale del MiC per la Puglia costituisce inoltre il centro nevralgico del progetto. La sede, come è noto, si trova in posizione strategica in Bari Vecchia, la parte della città più visitata dai turisti. In due sale prospicienti la Strada Boccapianola è allestita un’esposizione illustrativa dell’intero progetto che prevede la proiezione di un documentario che entra nel dettaglio di ogni installazione e dell’intorno che la accoglie, oltre al focus su ogni artista, per fornire così al visitatore un quadro complessivo della mostra diffusa e incentivarlo a spingersi a visitarne ogni sede.

Guardare al cantiere come un’opportunità di rigenerazione urbana è necessario più che mai in un momento storico, dove preservare l’identità culturale dei luoghi è diventata un’urgenza. Il Segretariato regionale del MiC per la Puglia è Stazione Appaltante di circa 180 interventi disseminati su tutto il territorio pugliese, per un ammontare complessivo di oltre 100 milioni di euro tra finanziamenti nazionali ed europei. Un complesso lavoro che va dalla programmazione dei fondi alla progettazione degli interventi, dalla predisposizione degli atti di gara alla esecuzione dei lavori.

Monumenta. Arte in cantiere nasce dalla volontà di coinvolgere i grandi Maestri della scultura del Novecento per porre l’attenzione sia sulla molto articolata e capillare attività di restauro e valorizzazione del ricchissimo patrimonio culturale della Puglia, sia sull’eccezionalità di ciascun restauro, che restituisce i monumenti alla comunità e garantisce il loro godimento alle generazioni che verranno. Così Monumenti pugliesi e Maestri scultori, attraverso due linguaggi artistici differenti, si uniscono in un comune obiettivo e si intrecciano in una dimensione olistica della città come spazio condiviso e creativo. I monumenti architettonici, la loro conservazione attraverso il restauro e le sculture monumentali urbane che dialogano per dare forma e consapevolezza dell’identità e del valore culturale dei luoghi.

L’attuale patrimonio, oggi denominato “Cittadella della Cultura”, costituiva la Cittadella Annonaria di Bari, polo industriale del 1920-30, a nord-ovest della città. L’intervento in programmazione è parte integrante di un sistema di lavori che intendono incrementare qualità e quantità dei servizi offerti alla cittadinanza dalla Cittadella della Cultura. Quest’ultima ospita oggi la Biblioteca Nazionale e l’Archivio di Stato di Bari (rispettivamente l’ex Frigorifero e l’ex Macello), che necessitano di interventi sugli apparati impiantistici e per risolvere localizzate problematiche edili.  Pochi luoghi potevano risultare più congeniali di questo per accogliere la scultura di Jannis Kounellis, realizzata per la mostra che l’artista allestì al Teatro Margherita nel 2010, e donata successivamente alla città di Bari. Il carbone è associato alla rivoluzione industriale e alla storia personale dell’artista, figlio di un ingegnere navale. La presenza del carbone in un parallelepipedo regolare vuole sottolineare la contraddizione tra le geometrie composte del contenitore, e la naturalità sporca e scomposta del contenuto.

La Chiesa di San Giacomo di Bari rappresenta uno dei rari esempi rimasti nella città in cui il Romanico si coniuga sapientemente con il Barocco. Dal 2019 è gestita come sede ausiliare dell’adiacente Cattedrale di San Sabino che s’innalza sul succorpo della più antica basilica di età tardo antica (V-VI sec.). L’intervento previsto per la chiesa di San Giacomo riguarda la messa in sicurezza e il restauro del prospetto laterale destro, il restauro delle strutture, dell’apparato decorativo interno e del pavimento in maioliche policrome, interessate da umidità di risalita. Mentre i lavori sulla Cattedrale di San Sabino sono il prosieguo del precedente intervento concluso nel 2022, che ha previsto una campagna di indagini strutturali e la verifica di vulnerabilità sismica. All’interno della torre campanaria è stato montato un apprestamento stabile di sicurezza che consente l’accesso alle parti alte senza percorrere la scala in cemento armato realizzata negli anni ’40-50, che presenta gravi fenomeni di degrado. I lavori proseguiranno con il restauro dei paramenti lapidei interni al campanile, la demolizione della suddetta scala e la realizzazione di una nuova in legno. Questa scultura, tra le poche opere astratte di Luciano Minguzzi, nasce dall’esigenza di uno spazio di “libertà assoluta” da parte dell’artista, che in quegli anni stava lavorando alla realizzazione della porta del Duomo di Milano. Nelle figure stilizzate è restituito il dramma della vita, che calandosi nella forma ne rimane quasi sempre prigioniera. Con il linguaggio narrativo di questo grande artista che ha lavorato per le chiese più importanti del mondo, non solo si vuole rievocare la tradizione monastica del monumento, ma anche riprendere il motivo delle sei arcate, che si ripete sul fianco della Cattedrale.

La rinascita del Teatro Margherita di Bari, emblematico edificio liberty, è iniziata nel 2011, quando fu presentato un progetto di riconversione museale dei suoi spazi e approvato un protocollo d’intesa tra istituzioni per la costituzione del Polo delle arti contemporanee. L’intervento prevede il completamento dei lavori che renderanno gli spazi più versatili e adattabili a differenti attività culturali. In particolare è prevista l’ultimazione delle finiture interne, la rifunzionalizzazione di servizi, impianti e delle vie di fuga esterne, oltre alla realizzazione degli impianti scenotecnici e di un caffè letterario. Colloquio col figlio si fa metafora del rapporto osmotico tra Bari e questo edificio, che si è andato trasformando nel tempo adattandosi alle esigenze della città. La fascinazione delle geometrie che riportano a figure archetipe, ritorna nelle due forme antropologiche dei parallelepipedi di bronzo che si fronteggiano dialogando tra loro nella tensione delle superfici. Questa perfetta sintesi di volumi, nella sua metamorfosi spaziale, è un invito a osservare l’architettura da tutte le sue angolazioni.

Progettato con il contributo di Giuseppe Zimbalo, il Santuario del Ss. Crocifisso della Pietà a Galatone rappresenta uno dei più noti esempi di architettura religiosa barocca salentina. L’apparato decorativo interno, estremamente ricco, comprende decorazioni, elementi scultorei, altari policromi e affreschi, tra cui Il trionfo di Sant’Elena dei fratelli Prayer del 1944, che decora la cupola sopra il transetto. L’intervento in programmazione prevede il completamento dei lavori di restauro sulle superfici decorate interne, in esecuzione in fasi successive da oltre venti anni. In particolare sarà eseguito il restauro delle superfici decorate costituenti la porzione absidale in cui campeggia l’altare maggiore. Oltre che per la forma archetipa, chiaro riferimento alla dea madre nuragica, la scultura realizzata da Costantino Nivola nel nobile marmo di Carrara dialoga qui con il Santuario per l’appartenenza sia dello scultore sia di Sant’Elena alla medesima terra d’origine. La leggenda vuole che Elena Augusta, madre dell’imperatore Costantino, fosse nata in Sardegna dove nel XVII sec. si annoveravano 260 chiese intitolate alla Santa. L’ampio mantello che definisce la forma femminile, dandole maestosità, rimanda alle rappresentazioni più arcaiche della Vergine che nel suo abbraccio accoglieva sotto le ali protettive i Padri della Chiesa.

La Cattedrale di S. Sabino di Canosa di Puglia è un raro esempio basilicale per complessità e articolazione che continua ancora oggi ad alimentare un dibattito in ambito archeologico e artistico. L’intento di rendere possibile un’attività di prevenzione, con riguardo particolare al rischio sismico, è alla base del concetto di miglioramento strutturale. A tal fine l’attività progettuale prende avvio dalla valutazione degli aspetti strutturali e dalla conseguente verifica sismica, intesa come processo costruttivo e di conoscenza dell’antica fabbrica dove la storia e la materia si condizionano a vicenda.L’originale bronzo fu realizzato verso la fine della carriera dell’artista per essere inviato in giro per il mondo come ambasciatore di pace. Giunge ora a Canosa per rendere omaggio a S. Sabino, il primo Santo pugliese della storia. La scultura, nella sua eleganza formale, si pone in dialogo con il ruolo diplomatico e di difesa della Chiesa ricoperto dal Santo.  Il giovane cavaliere senza armi con una semplice corona di alloro, simbolo di saggezza, rinnova il suo messaggio di speranza in un mondo ancora afflitto da tante incomprensibili guerre.

Il Castello Imperiale di Sant’Agata di Puglia fu costruito nel luogo in cui sorgeva un tempio romano, in seguito divenne avamposto longobardo. Per la sua posizione privilegiata da dove è possibile ammirare tutta la valle del Calaggio, i confini dell’Irpinia, della Lucania e della Daunia, fu una delle residenze preferite di Federico II di Svevia. L’intervento prevede l’analisi di vulnerabilità sismica allo scopo di definirne la resistenza in caso di sisma e di mettere in luce eventuali criticità, a cui il progetto dovrà porre rimedio per mezzo di un intervento di consolidamento. La scultura di Staccioli funge da finestra di acciaio sul panorama mozzafiato che caratterizza il sito. La prima volta che l’artista ha segnato un luogo con questa forma, è stata in occasione della mostra tenutasi a Volterra nel 2009. L’ellisse inclinata lateralmente, quasi sottolinea l’assoluta instabilità e precarietà sulla terra di tutto quello che può rotolare da un momento all’altro. Da una parte esalta quel senso di vertigine che si prova quando si è in cima al mondo, e dall’altra rivela la caduca natura delle cose.

L’auspicio di questo originale progetto è anche di sviluppare un atteggiamento più tollerante nei confronti dei disagi che i cantieri normalmente comportano nei centri urbani, grazie alla consapevolezza che il Restauro costituisce una grande opportunità di crescita culturale ed economica indistintamente in tutte le realtà, anche in quelle città meno conosciute e fuori dai classici itinerari turistici.


INFORMAZIONI UTILI
 
Sedi

Bari                                       
Centro Informazioni progetto | Strada Boccapianola, 2
Jannis Kounellis | Cittadella della Cultura – Via Pietro Oreste, 45
Giò Pomodoro | Teatro Margherita – Piazza IV Novembre
Luciano Minguzzi | Cattedrale di San Sabino e Chiesa di San Giacomo – Piazza dell’Odegitria
 
Canosa di Puglia (BT)
Venanzo Crocetti | Cattedrale di San Sabino – Piazza Vittorio Veneto, 1
 
Galatone (LE)                                 
Costantino Nivola | Santuario del Ss. Crocifisso della Pietà – Piazza del Ss. Crocifisso
 
Sant’Agata di Puglia (FG)
Mauro Staccioli | Castello Imperiale – Via del Castello
Info
Tel. 080 5281137 | sr-pug.segreteria@cultura.gov.it
 
Orari
Le sculture sono installate in spazi pubblici usufruibili 24h ad eccezione della scultura di
Jannis Kounellis all’interno della Cittadella della Cultura che segue l’orario:
Lun / giov. 8 – 18:30
Ven. 8 – 17:30
Sabato e domenica chiuso.
 
Il Centro informazioni presso il Segretariato regionale del MiC per la Puglia segue l’orario:
Lun. / ven. 10 – 13 e 15 – 19
Sabato, domenica e Festività chiuso.
 
Ingresso
gratuito          
 
Ufficio Stampa Segretariato Regionale del MiC per la Puglia
Dott.ssa Lia Mintrone
liamintrone@hotmail.com – cell. 347 6440601
 
Ufficio stampa Monumenta. Arte in Cantiere
StudioBegnini tel. 348 4105409 (Whatsapp) – info@studiobegnini

Matteo Borin, ‘Come una Rockstar’ nuovo singolo nei digital stores e nelle radio italiane

MATTEO BORIN, ‘COME UNA ROCKSTAR’ NUOVO SINGOLO NEI DIGITAL STORES E NELLE RADIO ITALIANE

Da venerdì 27 settembre è disponibile in rotazione radiofonica e in tutti i digital stores ‘Come Una Rockstar’, il nuovo singolo del cantautore veneto Matteo Borin.

Un brano rock italiano, immediato e diretto, denso di chitarre elettriche, amplificatori valvolari incandescenti e gin tonic rovesciati, adatto a stati d’animo euforici e piacevolmente fuori controllo.

La sensazione di essere come una rockstar la si può provare quando, mentre si guida, viene trasmessa dalla radio proprio quella canzone che ti mette una buona dose di energia e buon umore, e al diavolo limiti di velocità!

Il titolo del nuovo singolo parla da sé: ‘Come Una Rockstar‘, appunto, regala un’immagine di personaggi eccentrici, pieni di energia che vivono vite al limite, circondate da eccessi. 

Poeti folli e autodistruttivi. La verità è che dentro ognuno di noi vive una rockstar!

Matteo Borin a proposito del nuovo singolo dichiara: «‘Come Una Rockstar’ rappresenta per me l’essenza, l’attitudine ribelle dello spirito rock, dell’anticonformismo e allo stesso tempo dell’energia e dell’entusiasmo che ti può dare questo genere musicale.».

Nato a Rovigo, classe 1997, fin da giovanissimo viene rapito dal fascino del folk, rock e blues americano. 
Ad undici imbraccia la chitarra ed inizia ad esibirsi nei pub della sua provincia.
Oggi Matteo Borin scrive canzoni ispirandosi a leggende come Rolling Stones, Aerosmith, AC/DC e ai più vicini Vasco e Ligabue. 
A partire dalla primavera del 2022 pubblica cinque brani inediti in italiano accompagnati da videoclip. 
Dal vivo nei club, pub, birrerie e festival si esibisce regolarmente accompagnato dalla Trip Audio Band o in set acustico. 
Nel 2023 il brano ‘Ed è Come Dire No‘ si posiziona nella Top 100 della Classifica Indie Musica Like del MEI.

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Ufficio Stampa A-Z Press
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La Cina nel mondo Diplomazia, Economia e Politica


La Cina è un attore globale con un ruolo di crescente incisività nella riorganizzazione della governance globale ed è in prima linea nell’offrire il proprio contributo per creare nuovi equilibri e promuovere una coesistenza pacifica. Gli ambiti d’azione della Repubblica Popolare Cinese sono molteplici: dall’economia alla politica, dalla cultura alla tecnologia, senza dimenticare gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle nazioni Unite che, come emerge dall’ultimo rapporto, in quasi tutti i paesi occidentali sembrano essere ad un punto morto. È per far luce su tali dinamiche che a Roma, giovedì 3 ottobre, si terrà il secondo seminario sulla Cina nel mondo, dove si parlerà di diplomazia, economia e politica. L’evento sarà ospitato dallo studio Advant Nctm, in Via delle Quattro Fontane 161, alle ore 18:00. Diversi i relatori coinvolti che illustreranno alcuni aspetti fondamentali del contributo cinese per la salvaguardia, nonché il miglioramento, delle relazioni internazionali.

La Cina nel mondo Diplomazia, Economia e Politica
SEMINARIO
vision-gt.eu
wcsaglobal.org
(Giovedì 3 ottobre Advant Nctm, in Via delle Quattro Fontane 161, ore 18:00)

Il seminario sarà moderato da Fabio Massimo Parenti (PhD, Professore Associato in Global Studies e membro dell’Earth Charter- China) e vedrà i contributi di Daniela Caruso (Sinologa, Direttore Scientifico dell’ UN-SDG GO, the Global Observatory on the Sustainable Development Goals promosso dalle Nazioni Unite e Vice Presidente della World Complexity Science Academy, WCSA); Giacomo Gabellini (saggista e ricercatore indipendente specializzato in questioni economiche e geopolitiche); Paolo Giordani (Presidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale, IDI); Tiberio Graziani, (Presidente di Vision & Global Trends); Demostenes Floros, (Senior Analyst, Geopolitica dell’Energia, Centro Europa Ricerche, CER); Thomas Fazi (giornalista e scrittore); e Federico Giuliani, (giornalista esperto di vicende asiatiche).

L’incontro è promosso e sponsorizzato dal think tank cinese ECIC (Earth Charter International China, parte della rete Earth Charter delle Nazioni Unite), che supporta attività scientifiche e di divulgazione in relazione agli SDG dell’ONU e alla correlata Global Development Iniziative cinese; dalla WCSA (World Complexity Science Academy- South&Far East Department); dall’IDI (Istituto Diplomatico Internazionale) e da UN-SDG GO (United Nations Global Observatory, the Global Observatory on the Sustainable Development Goals of the 2030 Agenda).

E’ previsto un buffet alla chiusura dei lavori e i partecipanti sono pregati di confermare la loro presenza inviando una mail al seguente indirizzo: italyandchinaevents@gmail.com



Da T.G.

BIAF in supporto del progetto dell’Andrea Bocelli Foundation

In occasione della sua 33a edizione la BIAF Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, che si terrà a Palazzo Corsini dal 28 settembre al 6 ottobre, in collaborazione con Gruppo Editoriale di Alex Vittorio Lana e Matteo Parigi Bini, ha organizzato in favore della Andrea Bocelli Foundation la cena tenuta il 27 settembre nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Un evento charity a favore della Fondazione voluta nel 2011 dal Maestro Bocelli e dalla sua famiglia per aiutare le persone in difficoltà a causa di malattie ed emarginazione sociale con la mission “empowering people and communities”.

BIAF 
Biennale Internazionale d’Antiquariato di Firenze
XXXIII Edizione

Firenze, Palazzo Corsini 
28 settembre – 6 ottobre 2024

L’esclusiva cena a Palazzo Vecchio in occasione di BIAFin supporto del progetto dell’Andrea Bocelli Foundation ABF “Maria Manetti Shrem” Educational Center presso l’Ospedale Pediatrico Meyer 
Firenze, Salone dei Cinquecento, 27 Settembre 2024

Una serata unica, alla quale sono stati presenti Andrea Bocelli e la moglie Veronica, allietata da performance musicali imperdibili ed un’esclusiva asta di beneficenza in cui saranno battuti lotti esperienziali da Simon de Pury e Fabrizio Moretti.

Alla serata, presentata da Elisabetta Gregoraci, hanno partecipato la Sindaca Sara Funaro,  l’europarlamentare Dario Nardella, alcuni volti noti del mondo della moda tra cui Massimiliano Giorgetti, direttore Polimoda, Filippo e Niccolò Ricci, Ermanno e Toni Scervino e dello spettacolo quali  Caterina Balivo con il marito lo scrittore Guido Brera e Ivonne Sciò.

Main sponsor dell’evento una delle case di moda francesi più famose al mondo, e tra i partner a supporto dell’evento la Maison Cartier, Maison Chopard, Progenia.

Giovanni Raspini ha realizzato 40 centritavola per i 40 tavoli della cena.

Con la raccolta fondi della serata sarà finanziato l’ABF “Maria Manetti Shrem” Educational Center, un progetto pilota che mira alla promozione dei linguaggi dell’arte, della musica e delle nuove tecnologie per i giovani pazienti accolti all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Questo progetto permette ai bambini e ai ragazzi dai 3 ai 18 anni di avere uno spazio adeguato che valorizza la loro educazione e li supporta nello sviluppare le proprie inclinazioni personali e a scoprire quelle parti di sé che non avrebbero alcuna possibilità di emergere in un contesto come quello ospedaliero. La nuova area ospita tre laboratori: quello di arte e scienze, quello di musica e l’area digitale per permettere ai bambini e ai ragazzi di mantenere rapporti con insegnanti e compagni di classe.

Chopard è una Maison di gioielleria e orologeria svizzera. Da quando è stata fondata nel 1860, Chopard realizza creazioni che conquistano per il loro design contemporaneo, tramandando un ricco retaggio di tradizioni e di savoir-faire artigianali. Con il suo sguardo positivo sul mondo, la Maison accompagna i momenti preziosi delle donne e degli uomini che celebrano la Joie de Vivre e indossano gli orologi e i gioielli come fossero talismani.

Chopard Italia, branch italiana della Maison ginevrina, è da anni sostenitore della Fondazione Andrea Bocelli e partner di essa in molti progetti che mirano ad assicurare e migliorare l’educazione dei bambini e dei ragazzi. Dalla ricostruzione della scuola di Muccia, nelle Marche, distrutta dal tremendo terremoto del 2016, alle progettualità digitali durante gli anni della pandemia come il Teach Bus fino al giardino didattico ideato per l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Educazione, inclusione, creatività i pilastri fondanti che accomunano Chopard e ABF e che rendono salda questa “amicizia”

Cartier, un  riferimento nel mondo del lusso il cui nome è sinonimo di larghezza di vedute e curiosità, si distingue con le sue creazioni e rivela la bellezza ovunque si possa trovare.

Gioielleria, orologeria e profumi, pelletteria e accessori: le creazioni di Cartier simboleggiano la convergenza tra un artigianato eccezionale e una firma senza tempo. Oggi la Maison, che fa parte del gruppo Richemont, è presente in tutto il mondo attraverso le sue Boutique, rivenditori autorizzati e online.

La maison Cartier partecipa alla cena di beneficenza a favore  della Fondazione Andrea Bocelli , volendo contribuire alla  realizzazione di questo nuovo prestigioso progetto  per l’Ospedale Pediatrico Mayer.


Press contact
 
Italia:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
www.studioesseci.net
Tel. 049 663499; rif. Roberta Barbaro  roberta@studioesseci.net
 
Toscana:
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Mestre, Centro Culturale Candiani: Matisse e la luce del Mediterraneo

Un viaggio nei capolavori e nei luoghi che li hanno ispirati, tra le luminose atmosfere mediterranee, punti geografici e dell’anima, sfondi di vicende artistiche e fondamentali per l’evoluzione dell’arte moderna europea. Il nuovo progetto espositivo pensato per il Centro Culturale Candiani, che nasce dalle collezioni civiche di arte moderna conservate a Ca’ Pesaro, arricchito da prestigiosi prestiti internazionali, è dedicato ad un altro maestro delle avanguardie del ‘900: Henri Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 1869 – Nizza, 1954).

Matisse e la luce del Mediterraneo

Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani
28 settembre 2024 – 04 marzo 2025 

a cura di Elisabetta Barisoni

Maestro e capostipite dei Fauves – le belve, i selvaggi – e perciò posto in mostra e in dialogo con artisti con i quali condivise vicende biografiche e rivoluzioni artistiche; pittore della gioia di vivere, delle emozioni profonde, tradotte in colori forti, vivaci, innaturali. E, soprattutto, interprete della luce: centro della ricerca di Matisse, come di quegli artisti che miravano a catturare l’abbagliante bellezza del Mar Mediterraneo, del Midi, il Mezzogiorno francese, luogo fisico e della creazione artistica, il vero protagonista del colore liberato dall’Espressionismo selvaggio.

Luce e colore sono quindi il fulcro della rassegna, insieme all’importanza, quasi un’ossessione, del disegno per Matisse. In mostra oltre cinquanta opere, partendo dalle preziose raccolte di grafica della Galleria Internazionale d’Arte Moderna – che annoverano tre importanti litografie dell’artista francese datate agli anni Venti e due disegni appartenenti alla sua produzione del 1947 – poste accanto ai capolavori del maestro provenienti dal Philadelphia Museum of Art, dalla Národní Galerie di Praga, dal Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, dal Musée des Beaux-Arts di Nancy, dal Centre Pompidou di Parigi, dal Musée Albert-André di Bagnols-sur-Cèze, dal Museo del Novecento di Milano. Sette le sezioni per indagare La modernità viene dal mare, La Luce del Mediterraneo, L’età dell’oro, Il Mediterraneo, un paradiso unico, a cui si affiancano le riflessioni sul decorativo e l’ornamento, il fascino delle linee moresche, le languide figure femminili in veste di odalische in Arabesco e decorazione fino alla sintesi perfetta di Lusso, calma e voluttà e del “disegno del piacere”, di cui scrive il filosofo Jean-Luc Nancy. Nasce così spontaneamente il dialogo con diversi autori che hanno lavorato sulle qualità interiori della pittura, inseguendo la poetica: Henri Manguin, André Derain, Albert Marquet, Maurice de Vlaminck, Raoul Dufy e Pierre Bonnard. Ricerche e produzioni distinte creano tuttavia un racconto corale: dall’amicizia tra Derain e Matisse, in viaggio sulla costa mediterranea della Francia nell’estate del 1905, alla centralità di alcuni luoghi, come Nizza, Arles, Saint-Tropez, quest’ultima divenuta icona dell’arte e della cultura del Novecento.

L’esposizione si chiude con l’ultima rivoluzionaria fase creativa di Matisse. Dal colore alla forma prende avvio dalla produzione dei papiers découpés, fogli di carta colorata ritagliati e incollati nei quali il Maestro francese porta al massimo la sintesi dell’espressione. Dagli epigoni di area veneziana, come Renato Borsato o Saverio Barbaro, alle figurine di Chris Ofili e fino alle composizioni di Marinella Senatore, la dignità del decorativo, dell’ornamento, del disegno e della stilizzazione della figura emerge nell’ultima sezione della mostra come il lascito forse più importante che Matisse fa all’età contemporanea. 

Per Luigi BrugnaroSindaco del Comune di Venezia «questa mostra, così come l’arte e la cultura in generale, rappresenta apertura, integrazione e luce, una possibilità per tutti noi. Mi auguro verranno in tanti a visitarla!»

«La mostra dedicata a Matisse – ha dichiarato Mariacristina GribaudiPresidente Fondazione Musei Civici  è un ulteriore passo nel percorso che stiamo portando avanti a Mestre, con la proposta di eventi culturali di alta qualità che valorizzino le collezioni civiche di arte moderna e contemporanea»

Parte del percorso espositivo è anche il progetto Come Matisse, l’opera collettiva realizzata dai ragazzi del Summer Camp Musei in gioco, una speciale installazione creata con la tecnica del papier découpé inventata da Matisse. Durante il campo estivo i partecipanti hanno “disegnato con le forbici” le proprie forme, ispirate alle sagome colorate che il maestro francese inventa nella sua maturità; elementi vivaci, dinamici, che invadono lo spazio circostante, impadronendosi delle pareti, ricoprendole di colore. Un progetto partecipativo ideato e realizzato da Muve Education per coinvolgere in modo attivo e divertente, per “scoprire facendo” l’opera di Matisse, per ispirare e sperimentare, per vivere la mostra insieme.     


Fondazione Musei Civici di Venezia
Chiara Vedovetto 
con Alessandra Abbate 
press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
Con il supporto di 
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Simone Raddi
simone@studioesseci.net