La
precarietà dellesistenza è stata avvertita dagli uomini ma essa in passato era
più strettamente legata a problemi di ordine materiale, ed in questo senso la divinità
assolveva al bisogno di protezione e sicurezza. Già prima dell'avvento del cristianesimo
alcune divinità pagane erano preposte a tutelare o proteggere gli uomini in determinate
occasioni, ed erano oggetto di un culto che si esprimeva attraverso una serie di
manifestazioni di carattere commemorativo e festivo, che più tardi compariranno anche
nella cultura cristiana.
In Sicilia in seguito alle grandi persecuzioni di Decio
Diocleziano e Massimo Galerio si ritrovano numerosi martiri cristiani, che nei luoghi dove
vennero suppliziati' furono spesso acclamati come santi. Nel nostro secolo la devozione
per i santi, patroni rappresenta il culto più diffuso, il santo per il fatto di essere
stato mortale, è sentito come presenza viva in grado di comprendere i bisogni dell'essere
umano.
Nell'agiografia popolare infatti ogni santo assicura un patrocinio speciale che
prevede protezione per i mestieri e in occasioni di calamità naturali. In Sicilia non
esiste paese anche piccolo che non festeggia il proprio patrono con manifestazioni rituali
incentrate sullostentazione dell'abbondanza del cibo e su atti devozionali e
penitenziali, come processioni, novene pellegrinaggi, e offerte spettacolari. Il grano e
il pane sono ancora i protagonisti di queste feste, infatti più essi hanno perso il loro
valore sul piano del vissuto quotidiano e dell'economia dellalimentazione, tanto
più sembrano aver enfatizzato il loro valore cerimoniale.
L'offerta del pane, nella
maggior parte delle feste patronali diventa lelemento centrale delle celebrazioni
religiose attorno ad esso infatti è articolata la gran parte dei riti che si svolgono
ogni anno nei diversi centri siciliani, grano e pane sono spesso associati agli ori e agli
argenti che ornano i fercoli e le statue processionali. I pani votivi presenti nella
maggior parte delle feste siciliane con denominazioni diverse a seconda dei paesi e della
festa diventano così un vero e proprio simbolo sacrale, preparati esclusivamente dalle
donne in una varietà di forme e dimensioni, una volta benedetti i pani vengono
distribuiti tra i devoti, che li conservano, li distribuiscono tra parenti, o li
sminuzzano nei campi seminati per propiziare un buon raccolto.
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