Nel libro
Darwin: The Life of a Tormented
Evolutionist, A. Desmond e J. Moore
narrano di come Darwin soffrisse il
dualismo lacerante tra la sua fede
religiosa, che faceva parte della sua
educazione, e le evidenti scoperte
sperimentali che andava raccogliendo. Tra
evoluzionismo e religioni, infatti, sono
evidenti delle divaricazioni oggettive.
Alcune, basandosi sulla verità biblica, lo
rifiutano integralmente, come l’Ebraismo
ortodosso e alcune Chiese evangeliche
americane.
Le
discrepanze religiose
Tra gli aspetti che rendono
difficile la non contraddittorietà tra
religione ed evoluzionismo è
l’interpretazione letterale della Bibbia.
Tale interpretazione, tramandata di padre
in figlio, base culturale e di pensiero
per molti secoli, fonte prima della
sapienza, è entrata in crisi con le
scoperte scientifiche. Per quanto riguarda
l’Evoluzionismo, basti pensare alla
creazione di Adamo ed Eva, che,
sicuramente, essendo stati creati da Dio,
non potevano essere imperfetti. E’ palese
l’incompatibilità con l’evoluzione delle
specie, soprattutto riguardo l’Uomo. Adamo
non conosceva la morte prima di commettere
il peccato originale. Né quest’ultimo
può far pensare ad una decadenza da essere
perfetto ad essere imperfetto,
incompatibile con i reperti fossili umani,
ritenuti prove scientifiche della teoria
evoluzionistica.
Il Cattolicesimo,
invece, ha una posizione più possibilista.
Alcuni teologi cattolici accettano
parzialmente la teoria di Darwin, potendo
riferirsi alla posizione espressa dal
grande Sant'Agostino d'Ippona. Egli
ritiene che il mondo creato da Dio, non
sia stato tale a quello attuale, ma in uno
stato più semplice e più rudimentale.
Tuttavia, per le cosiddette "ragioni
seminali", tale mondo sarebbe stato in
grado di svilupparsi ed evolversi nella
presente realtà. I “teologi
evoluzionisti”, per non divergere troppo
dalle Sacre Scritture, fanno due
obiezioni: che l’evoluzione abbia
riguardato il corpo e non l’anima
spirituale (per il corpo Dio utilizzò
"fango della terra"), e che questa sia
il prodotto della creazione di Dio.
L’anima, quindi, non può essere il frutto
delle evoluzioni da altre specie animali.
La posizione
ufficiale La
Chiesa Cattolica ufficialmente non prende,
a proposito della teoria evoluzionistica,
una precisa posizione. Già Pio XII
riteneva che le due strade, quella
religiosa e quella evoluzionista, non
fossero necessariamente incompatibili.
Successivamente, Papa Giovanni Paolo II
non ha opposto un rifiuto, ma,
considerandola un fenomeno storico, ebbe a
dichiarare che essa è "più che una
teoria". Ciononostante la Chiesa non
ritiene che l’evoluzione dell’Universo sia
il frutto del caso (un pensiero del tutto
ateo), ma che alla base di esso vi sia un
disegno, un progetto ordinato ad uno scopo
preciso, come dichiarato da papa Benedetto
XVI, che ebbe a dire: “…Essi, tratti
in inganno dall'ateismo, ritengono e
cercano di dimostrare che è scientifico
pensare che tutto sia privo di guida e di
ordine, come in balìa del caso. Il Signore
con la Sacra Scrittura risveglia la
ragione che dorme e ci dice: all'inizio è
la Parola creatrice. All'inizio la Parola
creatrice - questa Parola che ha creato
tutto, che ha creato questo progetto
intelligente che è il cosmo - è anche
amore. “(Omelia di Benedetto XVI
all'Udienza generale del 9 novembre 2005)
Poiché l'evoluzione in generale, non è
mai stata oggetto di una specifica analisi
e studio, e che vi possano essere letture
materialistiche e semplificatrici e
altrettante letture spiritualistiche, la
sua validità è comunque soggetta a
verifiche di qualsiasi tipo, filosofico o
teologico che siano. Papa Ratzinger
osserva: -"La dottrina dell'evoluzione
è per certo un'ipotesi importante, che
però presenta decisamente molti problemi,
i quali necessitano ancora di un'ampia
discussione".
Se ogni teoria
scientifica è soggetta a continue
verifiche e correzioni di per sé, gli
scienziati evoluzionisti ricordano, nella
discussione, le prove sperimentali
ottenute attraverso il gran numero di
fossili ritrovati. All’originario
evoluzionismo, oggi si affianca l’evoluzione
teistica (creazione per opera
divina e compatibilità con tutte le
scoperte scientifiche), che trova
sostenitori e oppositori. Ad esempio, è
attaccato dall'etologo Richard Dawkins e
sostenuto invece dal paleontologo e
biologo evoluzionista Stephen Jay Gould.
Secondo questa direttrice di pensiero
l'universo è opera di Dio, che lo ha
creato, come sarà Suo il Giorno del
Giudizio. Il racconto biblico della
creazione non esprimerebbe la precisa
modalità e, comunque, il racconto si
manifesta con un linguaggio figurato,
sicuramente non scientifico.
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