E’ un momento particolare.
L’uscita di Pinocchio e Fantasia nelle
sale cinematografiche nel 1940, è,
calcisticamente parlando, un “pareggio”.
Nonostante un buon successo di pubblico,
l’attenzione di questo è rivolta,
soprattutto, verso la guerra in Europa, e
gli incassi di Disney non sono come le
aspettative. Dal 1941 e successivi anni
la Disney inizia a produrre materiale
propagandistico e d’istruzione per i
militari e per il loro intrattenimento.
Compaiono i primi adesivi sugli aerei, che
vanno in Europa, con personaggi disneyani.
Il lungometraggio a basso costo Dumbo e la
riedizione di Biancaneve vengono
proiettati nelle sale per gli americani
non in guerra. Ugualmente Bambi,
che esce nell'aprile del 1942, non ha un
gran successo.
Alla fine della
guerra con il ritorno ad un periodo di
pace, le cose si rimettono a procedere.
Alla fine degli anni quaranta, oltre a
nuovi lungometraggi come Alice nel
Paese delle Meraviglie, Le
avventure di Peter Pan, e Cenerentola,
la Disney inizia a produrre anche
documentari sugli animali, nella serie
La natura e le sue meraviglie. Nel
1941 vi era stato il primo sciopero degli
studi, che, purtroppo, lascerà tracce.
Infatti, nel 1947, davanti alla Camera
del Comitato delle Attività Non-Americane,
Walt Disney accusò alcuni dipendenti di
simpatizzare verso i comunisti.
L’episodio, molto controverso, si
attribuisce all’animosità di Disney in
seguito proprio allo sciopero. La figura
di Disney è stata bersagliata nel tempo,
di accuse di tutti i tipi: d’essere
filonazista e antisemita, come d’essere
filocomunista o agente in segreto dell’
FBI. Tutto è stato smentito, alla luce di
un dossier completo, da parte della
famiglia.
Mentre il campo d’azione
si espande e si diversifica, utilizzando
nuovi media, Walt Disney nomina i suoi
«nove saggi», per continuare a produrre
fil d’animazione sempre d’alto livello.
Vedono la luce nuove storie
indimenticabili: Lilli e il vagabondo
(1955), La carica dei 101 (1961),
La bella addormentata nel bosco
(1959), e La spada nella roccia
(1963). Alcuni sono prodotti in
CinemaScope o in Super Technirama da 70mm,
ma non tutti raggiungono un buon successo.
Se i lungometraggi rappresentano un
futuro, i cortometraggi rappresentano il
passato. Nonostante una produzione
costante, Disney, nel 1956, chiude la
sezione che se ne occupava. Ne verranno
ancora prodotti, ma solo in particolari
casi. Nel settore della distribuzione
dei propri filmati, invece, la Disney
compie un passo avanti. Nasce una nuova
filiale: la Buena Vista Distribution, che
sostituirà la RKO,
a partire dal 1955.
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