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Marcello Crinò
EUTICHIO AJELLO
Dalla Sicilia alla Spagna
Pagine 104
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences

 

Costo: Brossura:
Euro 10,00

 
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  IL SETTECENTO
 
 
 

 

Immanuel Kant  (nasce a Konigsberg, il 22 aprile 1724 – muore a  Konigsberg, il 12 febbraio 1804) è uno dei massimi filosofi nella storia di questa disciplina.
Tra gli interessi collaterali di Kant abbiamo le scienze, che egli abbandonò nel 1760. Nel 1755  nella Storia universale della natura e teoria del cielo, egli avanzò l'ipèotesi cosmogonica della nebulosa primitiva, che ottenne un grande successo e fama. La teoria venne nel 1796 ripresa e rielaborata da Laplace nel suo Esposizione del sistema del mondo.
La sua attività principale fu la speculazione filosofica. Grande esponente dell'Illuminismo, il ragionamento lo portò a gettare le basi della Filosofia Idealistica.
Nel superamento della metafisica dogmatica, nel 1781, egli pubblica la Critica della ragion pura, dove precisa un metodo filosofico a cui si atterrà egli stesso in tutte le pubblicazioni successive. Questo metodo, analizzando le possibilità percettive dell'uomo, definisce circostanze e limiti in campo  teoretico, pratico ed estetico.
Lo svolgimento della sua pratica di filosofo concerne, soprattutto, la gnoseologia, la morale e l'estetica.

Figlio di un sellaio e di una seguace del pietismo, sviluppò i suoi primi studi nel Collegium Fridericianum (diretto da Franz Albert Schultz, esponente di spicco di questa teoria religiosa). Nel 1740, uscito dal collegio, si iscrisse all'Università di  Konigsberg, per avviare studi di filosofia, teologia e matematica. Tra i suoi professori troviamo Martin Knutzen, docente di matematica e fisica newtoniana. Proprio le teorie di Newton (e in generale la Scienza) colpirono il giovane Kant. Scrisse "Pensieri sulla vera valutazione delle forze vive",  sul calcolo dell'energia cinetica dei corpi. Al di là dell'argomento scientifico, va rilevato l'atteggiamento illuminista già percepibile. C'è già la presenza di quel “sapere aude” con il quale smantella l'importanza dei filosofi antecedenti a causa delle nuove scoperte scientifiche e tecniche frutto dell'intelletto.
Tra il 1747 e il 1754, svolse la mansione di precettore privato; nel 1755 ottenne la licenza di magister; nel 1770 svolse il mestiere di vice-bibliotecario presso la Reale Biblioteca, e in questo anno pubblicò il trattato Dissertazione che gli valse la Cattedra di metafisica e logica all'Università di Konigsberg. Insegnante scrupoloso seppe affrontare con dignità le continue difficoltà economiche che lo travagliavano, riuscendo nelle condizioni più difficili a preparare con cura le sue lezioni, palesandosi un ottimo e piacevole insegnante da ascoltare. Professore all'Università, risolto il problema economico, Kant potè concentrarsi sulle sue speculazioni filosofiche. È in questi anni (nel periodo cosiddetto "critico", dal 1771 al 1790) che Kant formulò, scrisse e diede alle stampe i suoi tre testi fondamentali: Critica della ragion pura, Critica della ragione pratica e Critica del giudizio.
Kant, non è stato un personaggio travagliato. Visse costantemente a  Konigsberg, anche quando gli offrirono la cattedra universitaria ad Halle, molto più vantaggiosa sotto molti punti di vista. Abitudinario viveva le sue giornate secondo un ritmo prestabilito, adatto alle attività intellettive. Insomma, una vita completamente dedicata interamente alla riflessione e allo studio.
Morì nel 1804 a causa del morbo di Alzheimer.

   
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