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Marcello Crinò
EUTICHIO AJELLO
Dalla Sicilia alla Spagna
Pagine 104
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences

 

Costo: Brossura:
Euro 10,00

 
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  IL SETTECENTO
  La Rivoluzione Americana
 
 
 

 

La rivoluzione americana, o, meglio, detta guerra di indipendenza americana fu un conflitto, durato dal 1775 al 1783, che si combatté sostanzialmente tra le maggiori potenze mondiali del tempo e che interessò l’assetto di gran parte del globo. Ad esso parteciparono, oltre al Regno Unito e alle tredici colonie americane, anche la Francia, la Spagna e le Province Unite, dalla parte americana, e l'Assia e l'Hannover, dalla parte inglese. Il conflitto si svolse anche nelle Antille, in India e in Europa. Di grande importanza fu lo scontro negli oceani, con gravi danni anche alle rotte commerciali.
La pace definitiva, siglata nel 1783, comporterà una piccola redistribuzione di territori e colonie tra i belligeranti.

Alla base dello scontro mondiale vi fu, ovviamente, l’ottenimento dell’indipendenza delle tredici colonie americane dalla madrepatria, la Gran Bretagna.


Le cause
Inizialmente non vi era una vera volontà di scontro tra le due parti. Tuttavia, poiché la Gran Bretagna entrò in una grave crisi finanziarie, risolse di sfruttare le colonie per uscirne. Impose, quindi, nuove tasse e dazi. Due erano le principali richieste: lo Sugar Act, con dazi sulle merci di importazione dal Regno Unito alle colonie, e lo Stamp Act, tasse caricate sui documenti ufficiali e sui giornali. Inoltre vigevano regole contro la creazione di attività produttive che sviluppassero concorrenza alle produzioni della madrepatria. In sostanza esisteva un monopolio industriale inglese. Le colonie americane erano utilizzate, solo, per inviare le materie prime utili alla lavorazione e allo sviluppo inglese.
E’ chiaro che, rimanendo le cose immutate, le colonie americane sarebbero rimaste senza alcuna possibilità di sviluppo, all’interno delle rigide regole imposte dalla corona inglese.

I principali personaggi della successiva indipendenza, padri fondatori del futuro Stato, Benjamin Franklin e George Washington, erano coscienti dell’impossibilità di uno sviluppo  necessario. Franklin, già dal 1743, aveva proposto di basare sulle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche i settori agricoli, minerari e industriali. Washington era, di fatto, un imprenditore, essendo proprietario di vaste aree della Virginia, che producevano cotone. Non erano, quindi, a lui sconosciute tutte le problematiche legate allo sviluppo agricolo e industriale.

La fine della guerra dei sette anni, che aveva visto la liberazione delle colonie canadesi dal dominio francese e dalle restrizione loro imposte, grazie all’apparato militare inglese, lasciò i coloni sottoposte alle richieste della madrepatria.  La Gran Bretagna, infatti, richiedeva un indennizzo delle spese relative alla guerra e, comunque, il rispetto delle regole economiche prima citate. La Corona inglese si arrogava, inoltre, il possesso della Luisiana e delle terre sud-occidentali ex francesi. Esse furono assegnate a nobili o compagnie commerciali che le sfruttavano a favore del Regno unito. La limitazione ad una possibile espansione verso ovest fu vista dai coloni come ulteriore limitazione alla propria liberta, considerando loro i nativi americani come selvaggi, che non coltivavano le terre e che, quindi, non avevano un vero diritto ad abitarle.

La struttura militare inglese nelle colonie americane aveva un costo molto elevato, che la Corona cercò di distribuire sotto forma di tasse sui coloni stessi.

Alla tassa sul bollo (la "Stamp Act"), su tutti i documenti (tassa in vigore da lungo tempo applicata nel Regno Unito, i coloni risposero proponendo di poter mandare nel Parlamento inglese dei propri rappresentanti. Abrogata la "Stamp Act", seguì la tassa sui prodotti inglesi importati in America. Alle relative proteste (con il boicottaggio delle merci inglesi), la madrepatria lasciò in vigore solo la famosa tassa sul tè. Quando un assalto di coloni (travestiti da indiani) alle navi della Compagnia delle Indie Orientali nel porto di Boston, il carico venne gettato in mare, la Corona  reagì bloccando il porto. Tentò, inoltre di privare dell’autonomia amministrativa l’intero Massachusetts. Il confronto si fece duro.

   
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