FLIP, come scrivevamo ieri, è un angolo di Experiences dove mettere in risalto alcune buone letture. Oggi questo spazio è dedicato a Joris-Karl Huysmans, autore fra l’altro del famosissimo “À rebours” (Controcorrente), che Guy de Maupassant definì come la «storia di una nevrosi», vissuta nella Parigi fin de siècle dall’unico personaggio del romanzo, Jean Floressas Des Esseintes , ma in realtà specchio dello stato d’animo dell’autore, tanto controverso quanto critico quanto mai nei confronti della società e dei suoi movimenti artistici più retrivi. Nel 1880 pubblicherà nella raccolta collettiva di novelle “Les soirées de Médan” di Émile Zola un proprio racconto, “Sac au dos”, che sarà considerato manifesto del movimento naturalista. Richiamiamo con un link la pagina online de Il Sole 24 ore e su Wikipedia approfondiamo vita ed opere di questo scrittore coinvolgente.
JORIS-KARL HUYSMANS, nato Charles-Marie-Georges Huysmans (Parigi, 5 febbraio 1848 – Parigi, 12 maggio 1907), è stato uno scrittore francese che influenzò notevolmente lo sviluppo del romanzo decadente. Huysmans era figlio di madre francese e di un miniaturista olandese, Victor Godfried-Jan, ed è proprio per omaggiare le proprie origini olandesi che cambia il suo nome in Joris-Karl. Alla morte del padre, avvenuta nel 1856, Joris-Karl viene trasferito in un collegio; la madre si risposa un anno dopo. Nel 1862 Huysmans si trasferisce a Parigi per studiare al Lycée Saint-Louis, dove si diploma nel 1866. Ottiene un lavoro presso il Ministero degli Interni (da lui sempre definito il «maledetto ufficio»), dove lavorerà tutta la vita. (Da Wikipedia, l’enciclopedia libera).
ARTICOLO di Giuseppe Scaraffia su Joris-Karl Huysmans
«Per tutti gli anni della mia triste giovinezza, Huysmans è stato per me un compagno, un amico fedele; non ho mai dubitato di lui, non sono mai stato tentato di abbandonarlo», scrive Michel Houellebecq nel suo ultimo libro, Sottomissione, in cui quest’autore disgustato dalla vita riaffiora senza sosta. Per un’ironia della sorte, proprio Huysmans, così refrattario ai successi consacrati e ai ribellismi ostentati, è stato riportato alla ribalta da un bestseller, mentre in Italia, nel 2017, a 110 anni dalla morte, il suo ritorno è sembrato circoscritto ai piccoli editori.
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