Boris Vian

 

Citazioni e aforismi sono passati dalla carta al web. Ne leggiamo in continuazione, ma noi stessi dimentichiamo di mettere in pratica quanto abbiamo sollecitato all’attenzione degli altri. Non sarebbe il caso di passare dalle citazioni alle citAZIONI?

Chi usa la matita per annotare libri?

 

Noi della redazione di BLOGROLL siamo un gruppo di lettori accaniti. Ecco perché tralasciamo ogni altro divertimento, se non quello di vivere, di volta in volta, “le vite degli altri”. Tuttavia ci scontriamo quando ci troviamo a discutere fra noi lo stesso tema che ritroviamo sul sito web IL LIBRAIO, che più di una volta abbiamo citato. «È “lecito” prendere appunti sul proprio libro o è meglio lasciarlo intonso? Ogni lettore se lo chiede… Ecco alcuni modi per annotare i libri, da quello meno “invasivo” a quello che lascia tracce più evidenti…». Con grande curiosità leggeremo l’articolo in evidenza.

ANNOTARE O NON ANNOTARE I LIBRI? ECCO ALCUNI SUGGERIMENTI…

Una colazione equilibrata

 

Leggiamo dovunque quanto sia importante fare una buona prima colazione, sana ed equilibrata. Anche chi costretto a seguire una dieta ipocalorica sa bene che occorre assicurare all’organismo la giusta energia per affrontare una nuova giornata di lavoro, di incontri, di impegnativi sorrisi. Siamo andati a cercare nel web chi ci potesse offrire consigli e ricette gustose per una colazione dietetica e naturale, convincendoci a rinunciare a qualche tentazione per non ingrassare.

TUTTOGREEN: COLAZIONE SANA E NATURALE: CONSIGLI E RICETTE

Pubblicato da Entasis.it il sito targato Experiences

Tienimi per mano al tramonto

 

Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle…

Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto…

Tienimi per mano…
portami dove il tempo non esiste…

Tienila stretta nel difficile vivere.

Tienimi per mano…
nei giorni in cui mi sento disorientato…
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate…

Tienimi la mano,
e stringila forte prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…

Tienimi per mano e non lasciarmi andare…
mai…

(Herman Hesse)

ENCICLOPEDIA TRECCANI: HERMAN HESSE

Pubblicato da Entasis.it il sito targato Experiences

La moda d’altri tempi

 

Che ne dite se sfogliamo una rivista di moda? Una moda speciale, perché l’immagine proposta interessava le signore di fine Ottocento, non certo quelle di oggi, se non per il fascino che emana. Altri tempi! Quella che presentiamo è una bella toilette da città, vista di fronte e di tre quarti. Gonna di media lunghezza marrone scuro. È guarnita da un “indéplissable” e in basso e a metà della sua altezza da fiocchi tali da formare una piega. Tunica in tessuto ecru. Sul davanti si formano due drappi regolari fissati da un nastro colorato. Sul retro il tessuto ribolle e forma un ponte congiungendosi ai lati. Al centro una sorta di conchiglia. Corpetto in seta grezza, decorato con pizzo ecru e onde formate da un nastro marrone. Cappello di paglia secondo la moda d’Italia a forma di cappuccio. L’ombrellino di seta ripara dal sole primaverile.

Palacultura, una squadra per costruire piramidi

 

Una battuta di spirito potrebbe essere di favorevole auspicio per il futuro. Al Palacultura durante l’allestimento della mostra “Messina da Capitale della Sicilia a Città Metropolitana”, Antonio Virgilio misura una bacchetta di legno e vi appone a matita alcune tacche di riferimento. Da quel momento il montaggio corre spedito. «È lo stesso sistema – dice – che adoperavano gli Egizi per costruire piramidi». Rispondo fra l’ilarità dei presenti: «Abbiamo istituito una squadra per costruire piramidi». La realtà è che quella bacchetta, trasformata in un regolo, ci ha ricordato l’entusiasmo dei nostri vent’anni, al tempo in cui, pure con mezzi di fortuna, sapevamo portare a compimento quanto prefissato, senza se e senza ma. È stata definita una mostra elegante, efficace a suscitare emozioni: sia negli anziani – qualcuno ha commentato: «Una Messina guardata con gli occhi della nostra giovinezza» – che negli adolescenti, intenti a riscoprire nei luoghi di oggi, segnati in rosso sulle tavole del piano Borzì, la trama minuta del tessuto scomparso con la città antica. Perché l’idea, scaturita per il “Maggio dei Libri” promosso dall’Assessorato alla cultura, è stata riprodurre in digitale le pagine di un grande album illustrato, in cui magicamente incollare le immagini di una città trasformatasi sotto gli occhi di tutti. Sono state raccolte negli anni da un amorevole collezionista e messe a disposizione per il quarantennale dalla fondazione del Kiwanis Messina, presieduto da Giuseppe Lo Paro. Così, aderenti o meno al Club, ci siamo trovati con Giovanni Molonia, Caterina Ciolino, Vittorio Potestà, nello studio di Luciano Ordile, a soffermarci su quelle innumerevoli foto disseminate su di un grande tavolo, anellando discorsi sull’anima che – trovata, persa e ritrovata ancora – rese a Messina la magnificenza di Capitale.

Pubblicato su 100NOVE n. 23 – 8 giugno 2017

Théophile non seppe dire di no

 

Anche quella volta Théophile non seppe dire di no. Théophile non sapeva mai dire di no, benché in cuor suo avesse sempre chiara la risposta. Netta, decisa. Ma – pensava – questa è l’ultima volta. Poi è finita. Da domani è finita. Certe mattine, davanti a quella tazzina di caffè caldo e profumato, come nessun’altra cosa sarebbe stata calda e profumata per il resto della giornata, avrebbe voluto dire sì soltanto a sé stesso, ai suoi desideri liberatori. Per questo motivo cercava un bar defilato, lontano dalla ressa, si accomodava ad uno dei tavolini accanto alla vetrata così da osservare fuori dal locale le persone vivere, attratto, com’era attratto, dai particolari di quel vivere. Avrebbe voluto sorseggiare il suo caffè senza essere disturbato, appuntare due righe sull’agenda, tracciare il percorso della giornata che si apriva, con il proposito di non doverlo poi modificare. Non l’avrebbe assolutamente fatto, se non fosse stato lui, capace – e ognuno che gli si rivolgeva lo sapeva bene – capace di realizzare i sogni. Beninteso i sogni degli altri, tranne che i suoi. E gli altri erano certi che qualunque cosa gli avessero chiesto, lui avrebbe fatto il possibile per soddisfarli. Ma quando finiva con uno, cominciava con un altro; in una catena ininterrotta di richieste. Si domandava il motivo perché non riuscisse a dire di no. E s’era data persino una risposta: il giorno che si fosse deciso a rispondere di no, com’era nel suo diritto e nel diritto di ciascuno, avrebbero dimenticato tutti i sì che aveva pronunciato in vita sua, per ricordare solo il suo ultimo irriverente no. Sarebbe stato come avere speso una vita a costruire un castello di carte da gioco, che uno spiffero avrebbe fatto crollare. Così chiese che fare al suo interlocutore del mattino, che, avendolo scorto in un attimo di rilassatezza, non aveva trovato di meglio che sedersi al suo stesso tavolino. Gli chiese che fare se per tutta una vita hai costruito un castello di carte, sperando che una corrente d’aria non te lo spazi via. Che fare? Cosa poteva saperne di un quesito così banale uno interessato solo a chiedere un favore per sé stesso. Prova a ricostruire il castello di carte – gli ribatté facendo spallucce – e magari cambia stanza dopo aver chiuso porte e finestre. È stupido – pensò Theophile – rispondere in modo così sbrigativo alla domanda della “tua” vita, quando sta per chiederti un favore che interessa la “sua” vita. Allora, fingendo di ascoltare, decise che questa volta gli avrebbe risposto di sì, ma non perché non sapeva rispondere di no. Quel sì sarebbe stato come tutti i sì di un mondo che risponde sì per dire no e risponde no per dire no. Ecco perché, questa volta, Théophile gli avrebbe risposto di sì.

PS. A proposito, la foto raffigura Il gabbiano Jonathan Livingston, al quale Theophile stava pensando, quando il seccatore si è seduto al suo tavolo.

Théo Feel, Racconti senza senso nella babele delle lingue.

Pubblicato da Entasis.it il sito targato Experiences

Joseph Campbell

 

Citazioni e aforismi sono passati dalla carta al web. Ne leggiamo in continuazione, ma noi stessi dimentichiamo di mettere in pratica quanto abbiamo sollecitato all’attenzione degli altri. Non sarebbe il caso di passare dalle citazioni alle citAZIONI?

Siamo a Roma? Beviamoci un caffè

Come lo ordiniamo questo nostro caffè? Espresso? oppure macchiato, ristretto, doppio, con schiuma, corretto, con panna,, lungo, freddo, affogato, mocha, doppio, americano. Che ne dite se ci prendiamo un cappuccino? Meglio: ordiniamo un caffellatte. Se ci troviamo a Roma (ma questo vale anche per tante altre città italiane) potremmo seguire i consigli degli “esperti” che hanno elaborato la tabella qui sotto.

Vuoi che gli “esperti” sull’argomento di diano le delucidazioni giuste, qualora dovessi andare a Roma? clicca qui

La Galleria di Messina tra musica e parole

 

Domenica 11 Giugno alle ore 18:30 con ingresso gratuito, per il ciclo “I BRANI CELEBRI dei Grandi Compositori della Musica Pianistica Classica”, al “Museo Messina nel’900“ Concerto per pianoforte del M° David Carfì.

– Il M° Matteo Pappalardo Direttore Artistico del Teatro Vittorio Emanuele II introdurrà il concerto.

– L’Arch. Sergio Bertolami fra le due parti del Concerto, relazionerà su “Promozione e Valorizzazione della Galleria Vittorio Emanuele III

– Il M° David Carfì, eseguirà immortali capolavori di:

  1. A. Mozart   –  Fantasia in Re minore  

                            –  Fantasia in Do minore 

  1. Schubert     –  Primo movimento sonata in La minore

–  Improvviso op. 90 n° 4

–  Ave Maria

  1. Chopin        – Notturno op. 9 n° 2 in Si bemolle minore

– Notturno op. 9 n° 2 in Mi bemolle

                             – Opera 25 n° 1 e n° 12

                             – Preludi opera 28

 L’ingresso al Museo, con visite guidate a partire dalle ore 16:30 in occasione dell’evento costerà solo € 3,00.