Laurence Jenkell a Milano: L’eleganza scultorea al centro del progetto

Dopo aver affascinato collezionisti e istituzioni in tutto il mondo, l’artista francese Laurence Jenkell porta il suo universo creativo a Milano, in occasione della Milan Art & Design Week (7-13 aprile 2025). Grazie alla collaborazione con la Galleria Bel’Arti di Calvi, l’esposizione, che si terrà dal 29 marzo al 13 aprile 2025 presso UNA HOTELS Expo Fiera Milano, invita a scoprire un mondo in cui arte e design si fondono con eleganza e innovazione.

Da oltre 30 anni, Laurence Jenkell sviluppa un’estetica unica, plasmando il plexiglass in opere che celebrano la trasparenza, la luce e la memoria collettiva. Le sue celebri Wrapping Bonbons sono una riflessione sulla cultura, l’identità e il simbolismo universale, espressi attraverso il dinamismo della materia. A Milano saranno esposte alcune delle sue opere più rappresentative:

✨  Wrapping Bonbon Les Lavandins – Plexiglass, 120 cm, Pezzo Unico, 2024

✨  Wrapping Bonbon White is in the Air – Plexiglass, 80 cm, Pezzo Unico, 2024


✨  Wrapping Bonbon Funky Pinky – Plexiglass, 40 cm, Pezzo Unico, 2024


Ogni scultura gioca con riflessi, colore e spazio, trasformando un elemento familiare in un’opera d’arte sofisticata e senza tempo.

« Esporre a Milano, e in particolare durante la Milan Art & Design Week, è un’opportunità straordinaria per dialogare con un pubblico che condivide la mia passione per l’innovazione e la bellezza. Con le mie Wrapping Bonbons, voglio trasmettere l’energia, il dinamismo e la poesia del colore e della luce. Milano è la capitale del design, e sono entusiasta di poter presentare qui il mio lavoro» (Laurence Jenkell).

Fondata nel 2020 a Calvi da Muriel Ferrandini, la Galleria Bel’Arti promuove artisti contemporanei con uno sguardo innovativo sulla scultura e il design. Con una visione estetica raffinata e una forte presenza nel panorama artistico internazionale, la galleria si distingue per il suo approccio curatoriale unico.

🔗 https://bel-arti.com/

Le opere di Laurence Jenkell saranno esposte all’interno del prestigioso UNA HOTELS Expo Fiera Milano, una location esclusiva che incarna lo spirito del design e dell’eccellenza italiana, offrendo il palcoscenico perfetto per un’arte che celebra l’incontro tra materia e creatività.



Informations de contact
Communication Agence Anonyme Paris
communication@anonymagence.com
Emilie Melloni-Quemar
emilie@anonymagence.com

Alla Biblioteca Regionale di Messina una Lectio magistralis del Prof. Enzo Siviero

Si terrà lunedi 3 marzo, alle ore 17,00 presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria “G. Longo” di Messina, la presentazione del testo Human Bridges. Ponti umani del Prof . Enzo Siviero, pubblicato da Studium s.r.l. nel novembre 2024 con la presentazione a cura di Annalisa Lucini ed inserito al numero 7 della collana editoriale Bridging

Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” Messina

Presentazione del testo
Human Bridges. Ponti umani del Prof . Enzo Siviero , a cura di Annalisa Lucini


BRIDGING 7 – HUMAN BRIDGES PONTI UMANI

LUNEDI 3 MARZO 2025
Sala Lettura
via I Settembre,117 – Palazzo Arcivescovile, Messina

L’evento, si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Avv. Tommasa Siragusa, seguirà la relazione del Dott. Giuseppe Falzea, Presidente dell’Ordine Architetti di Messina.

La manifestazione sarà moderata dal Dott. Domenico Interdonato, Giornalista, Presidente Regionale per la Sicilia dell’Ucsi. L’Ing. Enzo Siviero terrà una lectio magistralis dal titolo “ Ponti e acqua
viaggio attraverso le suggestioni” . Sul finire del rituale incontro, nel quadro della possibilità di interazione degli intervenuti, si darà anche spazio al dibattito, a mezzo domande all’Autore per sollecitare una migliore comprensione del testo L’Autore, il Prof. Enzo Siviero, Bridge Builder, Rettore dell’ University eCAMPUS Novedrate Como Italy,Vice Presidente SEWC structural engineering world congress Editor of Galileo magazine of engineers in Padova Italy, ha trascorso metà della Sua esistenza a progettare ponti, per questa motivazione è chiamato “Bridge Man”.

Ricchissimo il Suo curriculum . L’Ing. Arch. Enzo Siviero, già Docente Ordinario all’Università Statale luav di Venezia, è stato, tra l’altro, ideatore della mostra “Ponteggiando Bridging”, aperta a Padova nel 2009 al Centro culturale San Gaetano, ospitata in decine di sedi dall’Italia all’Europa, dalla Turchia all’India e dalla Cina all’America. Il Suo motto è “Bridging cultures and sharing hearts” come via Mediterranea della Cultura dell’Uomo per l’Uomo: con questo spirito, ha promosso TUNeIT, collegamento stabile fra la Tunisia e la Sicilia e GRALBeIT, collegamento stabile tra Italia e Albania. Per questo progetto è stato insignito del premio “Al Idrisi 2015 “. Il 20 ottobre 2017 gli è stato altresì attribuito il Premio Europeo Capo Circeo come “poeta dei ponti”, nell’ambito di “Architettura e Ingegneria prospezioni del tempo e dar forme al futuro”.

Ha condotto battaglie culturali con la convinzione che ogni occasione è buona per parlare di connessioni come ponti tra luoghi e gente. Nel maggio del 2022 ha tenuto, presso il Nostro Istituto, un Convegno Scientifico sulla tematica “Ponte mediterraneo per un futuro della Sicilia e del Meridione”, mettendo in luce le problematiche che hanno sin qui segnato la progettazione del Ponte sullo Stretto, cercando di conciliare le ragioni dei fautori con quelle di chi ha espresso il proprio dissenso, riportando la questione sull’unico piano condivisibile della utilità, ove scientificamente comprovata, della progettazione e messa in opera della infrastruttura, tenendo fuori gli aspetti ideologici. Il Suo punto di vista è sempre interessante, profondo, perché il Prof. Siviero ama profondamente la Sua professione di ingegnere progettista, che esprime anche attraverso anche un’empatia verso gli aspetti umani e culturali del Suo lavoro, che poggiano su una solida base tecnica, creando fondamenta per soluzioni durature.


Post dell’evento saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’iniziativa in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande commenti e domande da rivolgere all‘Autore.

Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO:
Ufficio Relazioni con il Pubblico tel. 090674564 urpbibliome@regione.sicilia.it.


In mostra a Treviso da novembre i capolavori dal Toledo Museum of Art in Ohio

Marco Goldin torna nella sua Treviso con una mostra di autentici capolavori. Sessanta quadri dal prestigio altissimo, se si pensa che nelle sale di Santa Caterina giungeranno opere per un valore totale di un miliardo di euro.

Da Picasso a Van Gogh
Capolavori dal Toledo Museum of Art
Storie di pittura dall’astrazione all’impressionismo

Treviso, Museo Santa Caterina
15 novembre 2025 – 10 maggio 2026

Mostra promossa dal Comune di Treviso
Organizzata da Toledo Museum of Art e Linea d’ombra
A cura di Marco Goldin

Un’esposizione che nasce geograficamente da lontano – propone i capolavori del XIX e XX secolo del Toledo Museum of Art, in Ohio – e ancora più nell’anima di Goldin, che, studente a Venezia a Ca’ Foscari, scopre I racconti dell’Ohio di Sherwood Anderson e rimane affascinato dal paesaggio e dai personaggi, parimenti protagonisti.

Nasce anche da una occasione più vicina: il Museo statunitense sarà oggetto di un importante ammodernamento e ampliamento e un nucleo delle sue opere più belle farà il giro del mondo. Toccando soprattutto il Continente australe e unicamente Treviso in Europa. Dati i rapporti di lunga data di Goldin con il Museo americano, a Treviso giungerà un’edizione assolutamente speciale della mostra. Il curatore ha infatti ottenuto una integrazione del corpus destinato a girare il mondo, puntando a un nucleo aggiuntivo di opere di qualità assoluta che escono per la prima volta dal Museo e che, dopo questa occasione, non si potranno ammirare se non recandosi in Ohio. Il Toledo Museum of Art è infatti per tradizione una istituzione gelosissima dei suoi innumerevoli capolavori e rarissimamente ne presta anche uno soltanto.

Per scelta del critico, il percorso della mostra andrà a ritroso nella storia dell’arte, partendo dall’astrazione americana del secondo Novecento, da Richard Diebenkorn a Morris Louis, da Ad Reinhardt a Helen Frankenthaler, per transitare poi ad alcune esperienze capitali dell’astrazione invece europea, da Ben Nicholson e Josef Albers fino a Piet Mondrian e Paul Klee, per approfondire quindi il passaggio dal ‘900 all”800 e di seguito i tre grandi temi: la natura morta, le figure e i ritratti, i paesaggi.

Nel primo caso, compariranno due tra i maggiori artisti che nel XX secolo si sono dedicati alla natura morta, come Giorgio Morandi e Georges Braque, mentre Henri Fantin-Latour e Camille Pissarro, nel pieno tempo della formazione del gruppo impressionista, diranno, e specialmente il primo, della raffinatezza cui questo tema conduceva i migliori tra i pittori.

Molto ampia, la sezione dedicata ai ritratti, alle figure e alle figure ambientate che propone un’emozionante sequenza di opere, a partire da Matisse, Bonnard e Vuillard, per giungere a De Chirico e Modigliani e a uno splendido Picasso cubista del 1909.

Poi la relazione, sul tema delle figure all’aria aperta, tra gli impressionisti d’oltreoceano e gli impressionisti francesi, con opere di William Merritt Chase, Berthe Morisot, Camille Pissarro per approdare a Courbet e Millet. I capi d’opera di Pierre-Auguste Renoir, Edouard Manet e Edgar Degas danno valore spettacolare e assoluto a questa sezione.

Anche la parte dedicata al paesaggio, quella che chiuderà la mostra, ha i caratteri dell’eccezionalità. Dapprincipio con le visioni che alcuni pittori, in modo assai diverso l’uno dall’altro, dedicano a Venezia (Signac) o a Parigi (Delaunay e Léger) per godere poi di una sequenza   strepitosa di paesaggi impressionisti e post-impressionisti. Tra essi una delle più belle, e ultime, versioni delle Ninfee di Monet, accanto a capolavori di Gauguin, Cezanne, Caillebotte, Renoir, Sisley. Infine, su una parete isolata, quel Campo di grano con falciatore a Auvers con cui Van Gogh dà l’addio alla vita.

Un quadro che nella sua assolutezza, nel suo essere grondante di colore e umanità, splendidamente rappresenta la qualità altissima delle opere custodite nel Toledo Museum of Art. Tra poco a Treviso.

«Siamo entusiasti e orgogliosi di annunciare il ritorno di Marco Goldin a Treviso con una mostra di respiro internazionale, da Picasso a Van Gogh», afferma il Sindaco di Treviso Mario Conte. «Questo evento rappresenta un’importante occasione per affermare Treviso come centro culturale di primo piano, in un momento che accompagnerà anche il periodo delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, che vedrà Treviso come polo logistico. La collaborazione con Goldin non solo arricchisce l’offerta artistica della città, rendendola ancora più attrattiva, ma testimonia anche il nostro impegno nel proseguire il percorso tracciato dal dossier di candidatura a Capitale Italiana della Cultura, aggiungendo ulteriore pregio ad un progetto che ci ha visto, negli ultimi anni, consolidare una programmazione di primo piano. Ringrazio il Presidente Zaia con la Regione Veneto, i nostri partner istituzionali, gli sponsor che hanno voluto sposare questo grande progetto. È una mostra del territorio, il futuro della nostra comunità passa attraverso eventi come questo».

«Diamo il benvenuto a Marco Goldin nella sua Treviso, un curatore che ha sempre dimostrato un profondo legame con la sua città, dando e ricevendo in un dialogo continuo fatto di arte e cultura. La mostra che porterà al Museo di Santa Caterina, con capolavori che spaziano da Picasso a Van Gogh, rappresenta un evento di straordinaria rilevanza, capace di attrarre appassionati e visitatori da tutta Italia e oltre.

Questo progetto dimostra come Treviso sia una città in cui le istituzioni pubbliche e private si riconoscono nei grandi eventi culturali, perché crediamo fortemente nel valore del rapporto tra impresa e cultura. È proprio questa sinergia che rende possibile la realizzazione di iniziative di così alto livello, confermando la nostra vocazione a essere un punto di riferimento culturale a livello nazionale e internazionale», dichiara Maria Teresa De Gregorio, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Treviso.


Per maggiori informazioni:
www.lineadombra.it
 
Ufficio stampa della mostra:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499
Ref. roberta@studioesseci.net

ALELOI si presenta con la “Luna storta”, fuori il nuovo singolo

Da venerdì 21 febbraio è disponibile nelle radio italiane e in tutti i digital stores “Luna Storta (feat. Fabrizio Bosso), il nuovo singolo di AleLoi, bassista e compositore torinese, che anticipa con questa uscita il suo nuovo e sorprendente album strumentale.

ALELOI SI PRESENTA CON LA ‘LUNA STORTA’, FUORI IL NUOVO SINGOLO

Il nuovo brano ‘Luna Storta’ di AleLoi, impreziosito dal suono unico della tromba di Fabrizio Bosso, descrive, appunto, un periodo di ‘luna storta’ dove i malumori, ogni tentativo di nasconderli e la voglia di riprendersi il buonumore, si avvitano ancor di più nel nervosismo che aumenta. Una luna decisamente storta tra blues e funkdissonante e accessibile, mai sopra le righe. 

Malinconia, (auto)ironia e un deciso e sereno ‘vaff*****o’, perché troppa educazione, in fondo, fa male.

È AleLoi ad anticipare l’uscita di Luna Storta dichiarando: «La ‘luna storta’ è reale, così come la gioia, l’amore, la rabbia e la tristezza, ma sicuramente meno inflazionata in musica. Perché è buffo scrivere un brano che raffiguri questo stato d’animo così particolare. Allo stesso tempo, chissà, magari potrà disinnescarla, perché l’autoironia è importante. Se così non fosse, avevo voglia di esprimere quella sensazione in cui si vorrebbe mandare a quel paese un po’ tutto il mondo, perché a trattenerla… la luna storta aumenta!».

AleLoi è lo pseudonimo di Alessandro Loi, bassista e compositore. 

Nato a Torino nel 1973, cresce musicalmente con l’ascolto e lo studio del jazz che ben presto coniuga con la sua vocazione eclettica interagendo con contaminazioni di elementi della cultura black come gospel, funk, blues, rock, ska e della musica latino americana. 

Attualmente coinvolto in diversi progetti autoriali di qualità come StatutoFratelli Lambretta Ska JazzSilvia TancrediEugenio Mirti &The Bad Faith, oggi si presenta con il suo primo progetto da autore.


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Nel Silenzio dei pensieri… fioriscono i versi

Mi è tornato tra le mani un libricino…

Ed è normale, perché le poesie, se ami leggere poesie, non le leggi una volta per tutte, ma le tieni sul comodino, o su uno scaffale o altrove e poi ti ritornano in mente, in qualche caso ti servono proprio, e torni a prenderle. E a leggerle. In questo caso di tratta un volumetto pubblicato nel 2009 da Edisud Salerno, “Nel Silenzio dei pensieri”, di Antonio VALITUTTI. Ventinove i testi di quella che è la prima raccolta poetica dell’Autore, cui altro è seguito.

La colta prefazione di Luigi Reina – “Detto per significare” – avverte il lettore sull’intento di Valitutti, magistrato, docente, musicista, scrittore, qui poeta: attraversare il privato, il personale, ma per essere compreso autenticamente dal potenziale lettore, grazie ad una “versificazione piana…. a tratti quasi prosa”, che bene restituisce, oltre il suo Io più intimo, l’altro da sé. Riparte dall’ascolto, Valitutti, dall’ascolto dei silenzi perfino, quei silenzi cui sembra condannato l’uomo moderno avviluppato nella spirale della velocità e dell’utilità, dello scopo a tutti i costi. E nel suo tendere alla scrittura, recupera il senso ultimo della poesia – che tanti sensi ha – “cerco parole che non ho / per raccontarti il mondo di emozioni / che ho dentro”.

Il Silenzio dei pensieri del titolo, avvisa Reina, è il silenzio della solitudine degli uomini, di tutti gli uomini, ma soprattutto degli uomini “impietosamente soli” cui Valitutti intitola intera una delle poesie. Una solitudine cui l’Autore oppone nei suoi versi la Bellezza di una natura non ostile, fatta di boschi, di fiumi e di mare, di architetture antiche e perciò stesse preziose, così intrise di memoria come sono, di ancestrali figure familiari e animali mitologici, e naturalmente, dell’Amore. L’amore nel rimpianto, l’amore vissuto, l’amore che scalda.

Anche il Tempo è protagonista di queste poesie. Il retaggio del tempo che passa e che fu “e che nessuno più cercherà” nella prima, il tempo dei ricordi e dei rimpianti nella seconda, il tempo fermo per sempre dentro di noi dell’infanzia prima e della giovinezza poi nella terza, “Rinascita”, celebrato nell’alveo di un cortile, spazio per antonomasia dei giochi dei bambini. C’è il tempo di “Vorrei”, l’ultima poesia della raccolta, con l’anelito universale a fermarne lo scorrere, ad essere capace di imprimere nella memoria per sempre i momenti più belli o perché no riviverli, un volere qualcosa di impossibile e perciò stesso anelarlo, tempo scandito da un orologio fantastico, “senza lancette”.

Le Stagioni pure ispirano l’Autore, su tutte l’estate, per lui “dolce…odorosa di fiori e di salsedine…. rossa di tramonti”, epperò destinata a finire, ad essere “spazzata via da un vento di tramontana”, con la malinconia che a tutti lascia il suo epilogo e che ci sorprende ogni volta. E poi l’autunno, più solitario, contenitore di sogni e di ricordi. E l’inverno, freddo, bianco e spoglio, cui però contrappone il calore e la tenerezza dell’abbraccio amoroso della coppia. O l’inverno del Natale, col suo spirito e il suo ricorrente mistero, “indecifrabile e intenso”, e l’attesa della festa. E ci sono poi le stagioni del cuore tra le righe, quelle che in ciascuno di noi si susseguono nostro malgrado.

La Notte si alterna al Giorno nei versi di Valitutti, col loro diverso portato. Notti “interminabili” di solitudine, silenzio, tra chiari di luna e completa oscurità e persiane chiuse, a generare dubbi, rimpianti, nostalgie. Giorni “qualunque”, invece, in cui fantasticare di impossibili ricongiungimenti e ritorni, accanto a giorni precisi, come quello di un fanciullo “sulle rive di un fiume” che guarda scorrere e ancora tante cose non sa, o come quello di un certo giorno d’aprile in cui è impossibile sottrarsi al ricordo di “lei”, capace di dissipare “pensieri molesti e gli affanni del vivere”.

Musicista appassionato a sua volta, suona la chitarra e il sax, autore di studi per chitarra classica, non poteva mancare la musica ad ispirare Antonio Valitutti. Gianni suona un giorno dopo l’altro la chitarra sui gradini di una vecchia chiesa – “Gianni il suonatore” proprio il titolo di questa poesia – tra l’indifferenza dei più, regalando malinconia accanto alle armonie del suo “mondo nascosto e segreto”. Poi la morte, a regalare a sua volta però a Gianni e alle sue esibizioni le scale di un tempio molto più grande, “infinito” scrive l’Autore, ascoltato finalmente “per tutta l’eternità”.

Infine, l’Amore. Direi, su tutto l’Amore. Senza cedere a tentazioni di rivelazioni autobiografiche, nulla è più universale di un amore adolescenziale così come di quello maturo, di quello appagato come quello negato, di quello rimpianto come quello vissuto, qui e ora. Così come l’amore, in questo caso paterno, intriso di “fatica, sonno dolore…. consiglio, conforto”, amore, questo sì, per sempre. Non so se sono riuscita a rendere il mondo completo e ricco che l’Autore ha riversato in questi versi contenuti in poesie da qualcuno definite “ermetiche, romantiche”, né lunghe né corte, che l’una tira l’altra, come le ciliegie in giugno. Valitutti ci prende per mano, e dall’una all’altra ci conduce senza la fatica del leggere, anzi con leggerezza, dal “limitare del bosco” del primo componimento fino al “Vorrei” dell’ultimo, in fondo ad un piccolo libro, sessantatré le sue pagine, capace di fare grande e buona compagnia.

Antonio Valitutti

Magistrato, ex Presidente della prima sezione civile della Corte Suprema di Cassazione, Antonio Valitutti è stato assistente universitario, docente nella Scuola Superiore della Magistratura e oggi collabora attivamente con diverse Università italiane. Conferenziere su temi legati al diritto e alla giustizia, è componente del Comitato Scientifico della rivista “La Nuova Procedura Civile”. Musicista, suona la chitarra e il sax e ha scritto due apprezzati studi per chitarra classica. Autore di numerosi saggi e pubblicazioni giuridiche, il suo esordio nel romanzo è avvenuto con “Il mistero della Zingara”, sempre pubblicato da Edisud Salerno. Non smetterà di scrivere poesie.

Autore: Antonio Valitutti

Casa Editrice: Edisud Salerno

Pagine 63

ISBN: 978-88-95154-59-6


Da Diana Daneluz <dianadaneluz410@gmail.com> 

Torino: PROROGATA fino al 16 marzo la mostra sui più grandi artisti italiani del secondo dopoguerra

A seguito del grande successo di pubblico, è stata prorogata fino a domenica 16 marzo 2025, nelle Sale Chiablese dei Musei Reali a Torino, la grande e inedita mostra dedicata ai capolavori dei più importanti artisti italiani del secondo dopoguerra.


“1950-1970. La grande arte italiana.
Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte
Moderna e Contemporanea”


1950-1970. La grande arte italiana
Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea


MOSTRA PROROGATA
fino al 16 marzo 2025

Musei Reali di Torino – Sale Chiablese, Torino

L’ingente numero di opere, per un totale di 79, proveniente dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, è stato riunito insieme per la prima volta fuori dal museo di appartenenza. Un’occasione straordinaria per dare vita a un progetto critico ed espositivo dal forte rigore scientifico e presentare a un ampio pubblico le testimonianze artistiche di una stagione irripetibile.

Prodotta da Musei Reali Arthemisia con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, la rassegna curata dalla Direttrice della GNAM Renata Cristina Mazzantini e dallo studioso Luca Massimo Barbero, è stata fortemente voluta e resa possibile da Mario Turetta, Capo Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura e direttore delegato dei Musei Reali di Torino.

Allestimento

La mostra, oltre a sottolineare il trentennale rapporto che la soprintendente Palma Bucarelli ebbe con un gruppo eccezionale di artisti, mette in risalto la ricchezza delle collezioni del museo romano ed esalta i 21 artisti più rappresentativi che hanno animato una stagione senza precedenti nel panorama dell’arte moderna italiana.

La mostra vede come special partner Ricolamobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale media partner La Stampa.


Informazioni e prenotazioni
T. + 39 011 1848711
www.arthemisia.it

Hashtag ufficiale
#GNAMTorino
@arthemisiaarte
@lagallerianazionale
@museirealitorino

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Crossroads, un grande appello del jazz italiano e internazionale

Il festival Crossroads è come un grande appello del jazz italiano e internazionale: un programma mastodontico, con più di 60 concerti (per circa 400 musicisti) che accolgono big ed emergenti, senza preclusioni di stile e con una notevole quota di presenze femminili. Tratto distintivo della manifestazione è la sua natura di festival itinerante, che si sposta sull’intero territorio dell’Emilia-Romagna, facendo tappa in oltre venti comuni dall’1 marzo all’1 agosto. In questa sua26a edizione troveranno spazio, tra i tanti, celebrità come Stefano BollaniCécile McLorin SalvantRichard Galliano e gli Avion Travel, esponenti storici della musica improvvisata (Uri CaineEnrico Rava), nomi pronti a esplodere nel firmamento concertistico internazionale (Nduduzo MakhathiniLèon PhalFrida Bollani Magoni) oltre a un’incredibile panoramica di cantanti (Sarah Jane MorrisJazzmeia HornCarmen SouzaSimona MolinariPetra MagoniRossana CasaleKarima).

Crossroads 2025 è organizzato come sempre da Jazz Network ETS in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni e con il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna.

Crossroads
XXVI Edizione
1 marzo – 1 agosto 2025

Alcuni dei più affermati solisti del jazz italiano sono talmente di casa a Crossroads da venire ‘adottati’ come artisti residenti, impegnati in una molteplicità di concerti con progetti e gruppi sempre diversi.

Fabrizio Bosso, il diamante dei trombettisti jazz nazionali, calcherà tre volte i palchi del festival: il 23 marzo (Fusignano, Auditorium Corelli) per un omaggio a Pino Daniele in duo con il pianista Julian Oliver Mazzariello; il 29 marzo (Massa Lombarda, Sala del Carmine) come special guest del quartetto del sassofonista Alessandro Scala; il 15 aprile (Budrio, Teatro Consorziale) per presentare “Welcome Back”, il nuovo programma del suo Spiritual Trio.

Anche Mauro Ottolini stabilisce uno standard di eccellenza per il nostro jazz, in questo caso per il trombone. Varie le occasioni per ascoltarlo: come solista aggiunto nell’omaggio a Mingus dei Quintorigo (1 aprile, Medolla, Teatro Facchini); con il suo poetico Osaki Trio (17 aprile, Modena, La Tenda); con le seducenti canzoni multietniche del policromo organico “Nada màs fuerte” (17 maggio, Correggio, Teatro Asioli). Ottolini comparirà in due occasioni anche a Ravenna, sotto la bandiera di Ravenna Jazz: con i pirotecnici Alligator Bogaloo (10 maggio, Mama’s Club) e come solista, assieme al direttore Tommaso Vittorini, il beatboxer Alien Dee, il sassofonista Mauro Negri e una enorme compagine orchestrale e corale di giovanissimi musicisti, nella produzione originale “Pazzi di Jazz” dedicata a Miriam Makeba (12 maggio, Teatro Alighieri).

Il sassofonista Javier Girotto è l’anima latina del jazz italiano, come dimostrerà in duo col fisarmonicista Vince Abbracciante (5 aprile, Dozza, Teatro Comunale); con gli Aires Tango, che celebrano il trentennale con la loro inesauribile verve ritmica (22 maggio, Correggio); in trio con Peppe Servillo e Natalio Mangalavite, coi quali rispolvera l’ormai storico “Amico di Cordoba” (6 luglio, Lugo, Arena del Carmine).

Il più recente acquisto nel cast degli artist in residence è la cantante Karima: si esibirà nell’ambito di Ravenna Jazz con il quartetto Soulville (6 maggio, Teatro Socjale di Piangipane); a Parma in duo con il pianista e cantante Walter Ricci (11 giugno, Casa della Musica); a Rimini con “Canta Autori”,omaggio in quartetto alla canzone italiana (1 agosto, Corte degli Agostiniani).

Nel cartellone di Crossroads confluisce il programma di Ravenna Jazz, che si terrà dal 2 al 12 maggio, dando vita a un festival nel festival.

I concerti principali si svolgeranno al Teatro Alighieri: il suadente New York Tango Trio del fisarmonicista francese Richard Galliano (9 maggio) e l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti in una produzione originale dedicata alla musica dei Beach Boys con ospite il gruppo vocale Baraonna (l’11).

Oltre ai già citati concerti con gli artisti residenti di Crossroads, nei piccoli teatri e club ravennati si alterneranno nomi tutti da scoprire e artisti di ampia fama. Il Teatro Socjale di Piangipane ospiterà la cantante svizzera Tatiana Eva-Marie, in ‘missione’ con la sua Avalon Jazz Band per diffondere il verbo del gypsy jazz (4 maggio), e il crooner britannico Hugh Coltman (l’8).

Al Mama’s Club si aprirà una finestra sul golfo di Napoli con l’omaggio alla canzone partenopea del cantante e chitarrista Joe Barbieri (il 2).

Il Cisim di Lido Adriano è il palco per gli ascolti più intraprendenti: il quintetto del sassofonista franco-svizzero Lèon Phal, col suo inaudito dancefloor acustico (il 3); il guru della batteria Mark Guiliana, impegnato in un solo tra una miriade di percussioni (il 5); un altro vate dei tamburi, Famoudou Don Moye, con un trio che sa riattualizzare il suo enorme retaggio storico (il 7).

Dalla terra madre del jazz, gli Stati Uniti, arriveranno musicisti di ‘fascia alta’, nomi che stabiliscono lo standard artistico col quale tutti si dovranno poi misurare. La cantante Cécile McLorin Salvant si è ormai conquistata una posizione d’onore nel pantheon delle grandi dive della jazz song afroamericana: si esibirà a Imola (11 marzo, Teatro Ebe Stignani). Altrettanto si può dire di Jazzmeia Horn, che sarà in quartetto a Rimini (3 luglio).Su un fronte più sperimentale si pongono invece il Lux Quartet, guidato dalla pianista Myra Melford e la batterista Allison Miller (22 marzo, Ferrara, Jazz Club Torrione San Giovanni), e il trio che affianca il vocalist Eric Mingus (figlio di Charles e come lui audace esploratore dell’epopea afroamericana), la contrabbassista Silvia Bolognesi e il percussionista Griffin Rodriguez (16 aprile, Castel San Pietro Terme, Cassero Teatro Comunale). Ponte tra avanguardia e tradizione è invece il solo del pianista Uri Caine, che inaugurerà il festival (1 marzo, Casalgrande, Teatro Fabrizio De André).

Pur se guidato da un italiano, il trio del pianista Antonio Faraò suona profondamente yankee grazie alla ritmica stellare fornita da John Patitucci e Gene Jackson (19 maggio, Correggio).

Oltre alla girandola di concerti proposta dagli artisti residenti, fioccano le partecipazioni dei pesi massimi del made in Italy jazzistico. Al Teatro Carani di Sassuolo si assisterà a una sorta di ‘affare di famiglia’ con le esibizioni di Stefano Bollani in un duo pianistico con Iiro Rantala (13 marzo), della giovane cantante-pianista Frida Bollani Magoni assieme al vibrafonista Mark Glentworth (15 marzo) e della vocalist Petra Magoni assieme all’Arkè String Quartet per la prima assoluta del progetto “Subversion” (19 marzo). Petra Magoni tornerà poi il 3 aprile in duo col pianista Andrea Dindo con un mix di songs tra Weill, Gershwin e Porter (Fusignano).

In arrivo ulteriori band dal particolare carisma. Il trombettista Enrico Rava, sempre più nume tutelare per le nuove generazioni, sarà con i suoi Fearless Five a Correggio (16 maggio). Con 45 anni di carriera, gli Avion Travel daranno prova della loro eterna giovinezza musicale (30 aprile, Russi, Teatro Comunale). Figura fondamentale della musica fuori da ogni omologazione è il sassofonista Daniele Sepe, con il suo omaggio alle colonne sonore jazzistiche dei film di Totò (22 giugno, Medicina, Parco Ca’ Nova). Repertori peculiari sono anche quelli proposti dai futuristici Pericopes (18 aprile, Fusignano); dal trio di Francesco BearzattiStefano Risso e Mattia Barbieri (una reinvenzione tecnologica della colonna sonora di Ellington per Anatomia di un omicidio; 26 aprile, Modena); dal trio Accordi Disaccordi, col loro manouche in parte puro in parte ripassato di elettronica (6 giugno, Bagnacavallo, Chiostro del Complesso di San Francesco); dall’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti e con le presenze solistiche del trombettista Flavio Boltro e di Walter Ricci (un omaggio jazz-sinfonico a Nat King Cole; 15 luglio, Rimini). Figure distintive della nostra musica improvvisata sono Rita Marcotulli e Dado Moroni, impegnati in un duetto di pianoforti (24 aprile, Russi).

Il jazz in rosa prosegue con altre numerose avventure nell’ambito della musica vocale. Primadonna sui palcoscenici classici e lirici, Cristina Zavalloni è anche una delle più peculiari voci del nostro jazz: sarà l’8 marzo a Massa Lombarda con il suo omaggio a Édith Piaf in sestetto. Cantanti che hanno calamitato il pubblico, appartenenti a generazioni diverse, sono Simona Molinari (12 giugno, Parma) e Rossana Casale (13 giugno, Parma). Voce tra le più ammalianti per pronuncia, fraseggio e controllo è quella di Vanessa Tagliabue Yorke, che si potrà ascoltare in duo (6 aprile, Dozza) e in quartetto (25 aprile, Ferrara). Tra le figure in più rapida ascesa ci sono poi la chitarrista e cantante Eleonora Strino, in duo col pianista Claudio Vignali (10 aprile, Modena), e la pianista-cantante Francesca Tandoi, in trio il 9 aprile a Massa Lombarda. Costanza Alegiani canterà un omaggio a Carla Bley accompagnata da Fabrizio Puglisi (pianoforte) e Dan Kinzelman (sax) il 27 aprile a Piacenza (Milestone). La scena musicale emiliano-romagnola sarà rappresentata dalle voci di Eloisa Atti (in quintetto il 7 marzo a Fusignano), Ada Flocco in duo col chitarrista Saverio Zura (22 aprile, Mordano, Teatro Comunale) e Sara Zaccarelli assieme al chitarrista Aldo Betto (28 aprile, Mordano).

L’On Time Contest permetterà di ascoltare alcune delle più promettenti band del giovane jazz italiano: il 18 maggio a Correggio si assisterà all’esibizione in concerto dei finalisti del concorso, seguita dalla rivelazione del vincitore.

Francia, Gran Bretagna, area austro-tedesca: dal cuore del continente europeo arrivano proposte musicali che, pur conservando tratti distintivi della loro origine geografica, sanno porsi su una dimensione estetica internazionale.

La cantante inglese Sarah Jane Morris si esibirà con il gruppo The Sisterhood, che è un compendio delle sue esperienze di sopraffina interprete tra jazz e pop (27 marzo, Imola). Il jazz britannico più disinvolto e ammiccante giungerà il 29 aprile a Medolla con il cantante e sassofonista Ray Gelato assieme ai suoi Giants.

Dalla Germania arriva il brioso manouche del trio del chitarrista Joscho Stephan (7 aprile, Meldola, Teatro Comunale Dragoni) mentre giunge dall’Austria il trio Random/Control del pianista David Helbock, alla cui enciclopedica strumentazione si aggiunge la voce dell’afro-tedesca Fola Dada (29 maggio, Correggio).

Il duo voce e pianoforte formato da Laurianne Langevin e Cyrille Doublet è un puro concentrato di pariginità, a partire dalle scelte di repertorio (11 aprile, Bologna, Camera Jazz&Music Club). A rinforzare l’accento jazz francese arriverà poi un altro duo di squisita fattura, con il sassofonista Émile Parisien e il fisarmonicista Vincent Peirani (28 maggio, Correggio).

Crossroads getta sempre lo sguardo oltre i confini abituali della musica afroamericana, andando alla ricerca di proposte provenienti dagli angoli più lontani e talvolta meno rappresentati del globo.

Ed ecco quindi, dalla penisola iberica, la cantante portoghese, di origini capoverdiane, Carmen Souza (6 marzo, Casalgrande) e poi il cantautore portoghese Tiago Nacarato, che assieme al chitarrista brasiliano Cainã Cavalcante fonde le culture musicali dei rispettivi paesi (28 marzo, Fusignano). E ancora il cantante e sassofonista andaluso Antonio Lizana, fautore di un’inedita fusione coreografata tra flamenco e jazz (24 maggio, Correggio).

C’è poi una ‘delegazione diplomatica’ brasiliana: il pianista Amaro Freitas, col suo jazz incredibilmente emerso dalle favelas di Recife carico di echi folclorici (31 maggio, Correggio); Tati Valle, che arriva dal Paranà e forma, con Cristina Renzetti, il duo di voci, chitarre e percussioni As Madalenas (20 marzo, Solarolo, Oratorio dell’Annunziata); Daniella Firpo, cantautrice di Salvador (Bahia) in duo con il chitarrista Daniele Santimone (14 aprile, Mordano). Il filone latino-americano trova un ulteriore alfiere nel pianista cubano Aruán Ortiz, che lavora in maniera futuristica sulle proprie radici (13 aprile, Castel San Pietro Terme).

Arriva dal Sudafrica, ma suona quasi extraterrestre: è il pianista Nduduzo Makhathini, sciamanico e spirituale, arcano e visionario (in trio il 20 maggio a Correggio).

PROGRAMMA
 
Sabato 1 marzo
Casalgrande (RE), Teatro Fabrizio De André, ore 21:15
URI CAINE SOLO
“American Tunes”
Uri Caine – pianoforte
 
Giovedì 6 marzo
Casalgrande (RE), Teatro Fabrizio De André, ore 21:15
CARMEN SOUZA
“Port’Inglês”
Carmen Souza – voce, chitarra; Theo Pascal – contrabbasso; Elias Kacomanolis – batteria
 
Venerdì 7 marzo
Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00
ELOISA ATTI QUINTET
“Lost Mona Lisa”
Eloisa Atti – voce, ukulele, concertina; Marco Bovi – chitarre; Emiliano Pintori – pianoforte; Stefano Senni – contrabbasso; Marco Frattini – batteria
 
Sabato 8 marzo
Massa Lombarda (RA), Sala del Carmine, ore 21:00
CRISTINA ZAVALLONI SESTETTO
“Omaggio a Édith Piaf”
Cristina Zavalloni – voce, arrangiamenti; Cristiano Arcelli – sax alto, sax soprano, arrangiamenti;
Giancarlo Bianchetti – chitarra; Manuel Magrini – pianoforte; Stefano Senni – contrabbasso; Alessandro Paternesi – batteria
 
Martedì 11 marzo
Imola (BO), Ridotto del Teatro Ebe Stignani, ore 18:00
Sindaci e baronesse a spasso per il Greenwich Village
incontro a cura di Franco Minganti e Giorgio Rimondi sul libro
“I musicisti di jazz e i loro tre desideri” di Pannonica de Königswarter (EDT, 2024)
in collaborazione con Combo Jazz Club
ingresso libero
Jazz is Here to Stay
 
Martedì 11 marzo
Imola (BO), Teatro Ebe Stignani, ore 21:00
CÉCILE MCLORIN SALVANT
Cécile McLorin Salvant – voce; Glenn Zaleski  – pianoforte; Yasushi Nakamura – contrabbasso; Kyle Poole – batteria
 
Giovedì 13 marzo
Sassuolo (MO), Teatro Carani, ore 21:00
“Sassuolo Jazz Festival – 2
a edizione”

STEFANO BOLLANI & IIRO RANTALA
Stefano Bollani – pianoforte; Iiro Rantala – pianoforte
 
Sabato 15 marzo
Sassuolo (MO), Teatro Carani, ore 21:00
“Sassuolo Jazz Festival – 2
a edizione”

SEMPLICEMENTE FRIDA IN TOUR
Frida Bollani Magoni – pianoforte, voce; Mark Glentworth – vibrafono
 
Mercoledì 19 marzo
Sassuolo (MO), Teatro Carani, ore 21:00
“Sassuolo Jazz Festival – 2
a edizione”

PETRA MAGONI & ARKÈ STRING QUARTET
“Subversion”
Petra Magoni – voce;
Arkè String Quartet: Carlo Cantini – violino elettrico; 
Valentino Corvino – violino, oud, live electronics;  Sandro Di Paolo – viola; Stefano Dall’Ora – contrabbasso
prima assoluta
 
Giovedì 20 marzo
Solarolo (RA), Oratorio dell’Annunziata, ore 21:00
AS MADALENAS
“Árvore de família”
Cristina Renzetti – voce, chitarra, percussioni; Tati Valle – voce, chitarra, percussioni
 
Sabato 22 marzo
Ferrara, Jazz Club Torrione San Giovanni, ore 21:30
LUX QUARTET
Melford/Stephens/Dunston/Miller
Myra Melford – pianoforte; Dayna Stephens – sassofoni; Nick Dunston – contrabbasso; Allison Miller – batteria, percussioni
 
Domenica 23 marzo
Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00
FABRIZIO BOSSO & JULIAN OLIVER MAZZARIELLO
“Il cielo è pieno di stelle”
Omaggio a Pino Daniele
Fabrizio Bosso – tromba; Julian Oliver Mazzariello – pianoforte
Fabrizio Bosso artist in residence

 
Giovedì 27 marzo
Imola (BO), Ridotto del Teatro Ebe Stignani, ore 18:00
Presentazione del libro
“Carla Bley. La ragazza che urlò Champagne!” (Le Pecore Nere, 2023)
di Mirko Onofrio
interverranno l’autore Mirko Onofrio e Luca Vitali
in collaborazione con Combo Jazz Club
ingresso libero
Jazz is Here to Stay
 
Giovedì 27 marzo
Imola (BO), Teatro Ebe Stignani, ore 21:00
SARAH JANE MORRIS “THE SISTERHOOD”
Sarah Jane Morris – voce; Tony Remy – chitarra; Marcus Bonfanti – chitarra; Anders Olinder – pianoforte, tastiere; Henry Thomas – basso; Martyn Barker – batteria
 
Venerdì 28 marzo
Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00
TIAGO NACARATO & CAINÃ CAVALCANTE
“Beira Mar”
Tiago Nacarato – voce, chitarra; Cainã Cavalcante – chitarra
 
Sabato 29 marzo
Massa Lombarda (RA), Sala del Carmine, ore 21:00
ALESSANDRO SCALA QUARTET & special guest FABRIZIO BOSSO
“Hypnotic Sound”
Alessandro Scala – sax tenore, sax soprano; Nico Menci – pianoforte; Paolo Ghetti – contrabbasso; Stefano Paolini – batteria
special guest Fabrizio Bosso – tromba, flicorno
Fabrizio Bosso artist in residence
 
Martedì 1 aprile
Medolla (MO), Teatro Facchini, ore 21:00
QUINTORIGO & MAURO OTTOLINI
“Play Mingus”
Mauro Ottolini – trombone;
Valentino Bianchi – sax; Gionata Costa – violoncello; Stefano Ricci – contrabbasso; Andrea Costa – violino; Alessio Velliscig – voce; Simone Cavina – batteria
Mauro Ottolini artist in residence
 
Giovedì 3 aprile
Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00
PETRA MAGONI & ANDREA DINDO
“Canzoni in bianco e nero”
Petra Magoni – voce; Andrea Dindo – pianoforte
 
Sabato 5 aprile
Dozza (BO), Teatro Comunale, ore 21:00
JAVIER GIROTTO & VINCE ABBRACCIANTE
“Santuario”
Javier Girotto – sax soprano, sax baritono, flauti; Vince Abbracciante – fisarmonica
Javier Girotto artist in residence

 
Domenica 6 aprile
Dozza (BO), Teatro Comunale, ore 21:00
VANESSA TAGLIABUE YORKE
“Princess of the Night”
Vanessa Tagliabue Yorke – voce; Giulio Scaramella – pianoforte
 
Lunedì 7 aprile
Meldola (FC), Teatro Comunale Dragoni, ore 21:00
JOSCHO STEPHAN TRIO
“Django Forever”
Joscho Stephan – chitarra; Sven Jungbeck – chitarra ritmica; 
Volker Kamp – contrabbasso
 
Mercoledì 9 aprile
Massa Lombarda (RA), Sala del Carmine, ore 21:00
FRANCESCA TANDOI TRIO
Francesca Tandoi – pianoforte, voce; Stefano Senni – contrabbasso; Giovanni Campanella – batteria

 
Giovedì 10 aprile
Modena, La Tenda, ore 21:30
ELEONORA STRINO & CLAUDIO VIGNALI
Eleonora Strino – chitarra, voce; Claudio Vignali – pianoforte
 
Venerdì 11 aprile
Bologna, Camera Jazz&Music Club, ore 22:00
LAURIANNE LANGEVIN & CYRILLE DOUBLET
“Paris Lullaby”
Laurianne Langevin – voce; Cyrille Doublet – pianoforte
 
Domenica 13 aprile
Castel San Pietro Terme (BO), Cassero Teatro Comunale, ore 21:15
“Cassero Jazz”
ARUÁN ORTIZ SOLO
“Cub(an)ism”
Aruán Ortiz – pianoforte
 
Lunedì 14 aprile
Mordano (BO), Teatro Comunale, ore 21:00
“Local Heroes”
DANIELLA FIRPO & DANIELE SANTIMONE
“Amado Brasil”
Viaggio musicale nella magica Bahia di Jorge Amado
Daniella Firpo – voce, chitarra; Daniele Santimone – chitarra
 
Martedì 15 aprile
Budrio (BO), Teatro Consorziale, ore 21:00
FABRIZIO BOSSO SPIRITUAL TRIO
“Welcome Back”
Fabrizio Bosso – tromba; Alberto Marsico – organo Hammond; Alessandro Minetto – batteria
Fabrizio Bosso artist in residence
 
Mercoledì 16 aprile
Castel San Pietro Terme (BO), Cassero Teatro Comunale, ore 21:15
“Cassero Jazz”
ERIC MINGUS / SILVIA BOLOGNESI / GRIFFIN RODRIGUEZ
“Celebrating the influences of Gil Scott-Heron”
Eric Mingus – voce; Silvia Bolognesi – contrabbasso, percussioni; Griffin Rodriguez – voce, elettronica
 
Giovedì 17 aprile
Modena, La Tenda, ore 21:30
MAURO OTTOLINI OSAKI TRIO
Mauro Ottolini – conchiglie; Thomas Sinigaglia – fisarmonica; Marco Bianchi – chitarra classica, chitarra baritona, Haitian guitar
Mauro Ottolini artist in residence

 
Venerdì 18 aprile
Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00
PERICOPES
“Good Morning Tour”
Emi Vernizzi – sax tenore, elettronica; Claudio Vignali – pianoforte, Fender Rhodes, elettronica; Ruben Bellavia – batteria
 
Martedì 22 aprile
Mordano (BO), Teatro Comunale, ore 21:00
“Local Heroes”
ADA FLOCCO & SAVERIO ZURA
Ada Flocco – voce; Saverio Zura – chitarra
 
Giovedì 24 aprile
Russi (RA), Teatro Comunale, ore 21:00
RITA MARCOTULLI & DADO MORONI
“Tasti dedicati”
Rita Marcotulli – pianoforte; Dado Moroni – pianoforte
 
Venerdì 25 aprile
Ferrara, Jazz Club Torrione San Giovanni, ore 21:30
“The Princess Quartet”
VANESSA TAGLIABUE YORKE
Vanessa Tagliabue Yorke – voce, composizione, arrangiamenti; Francesco Bearzatti – clarinetto; Mauro Ottolini – trombone, conchiglie; Giulio Scaramella – pianoforte
 
Sabato 26 aprile
Modena, La Tenda, ore 21:30
BEARZATTI / RISSO / BARBIERI “BEHIND ANATOMY”
Omaggio fantascientifico a Duke Ellington
Francesco Bearzatti – sax tenore, clarinetto; Stefano Risso – contrabbasso, elettronica; Mattia Barbieri – batteria
 
Domenica 27 aprile
Piacenza, Milestone, ore 21:45
“Piacenza Jazz Fest”
ALEGIANI / PUGLISI / KINZELMAN
“The Girl Who Cried Champagne”
About Carla Bley
Costanza Alegiani – voce, synth; Dan Kinzelman – sax tenore, clarinetti; Fabrizio Puglisi – pianoforte
Una collaborazione Crossroads-Piacenza Jazz Club
 
Lunedì 28 aprile
Mordano (BO), Teatro Comunale, ore 21:00
“Local Heroes”
SARA ZACCARELLI & ALDO BETTO
Sara Zaccarelli – voce; Aldo Betto – chitarra
 
Martedì 29 aprile
Medolla (MO), Teatro Facchini, ore 21:00
RAY GELATO & THE GIANTS
The Godfather of swing
Ray Gelato – voce, sax tenore; Danny Marsden – tromba; Andy Rogers – trombone; Olly Wilby – sax alto, sax tenore;
Gunther Kurmayr – pianoforte; Manuel Alvarez – contrabbasso; Ed Richardson – batteria
 
Mercoledì 30 aprile
Russi (RA), Teatro Comunale, ore 21:00
AVION TRAVEL
Peppe Servillo – voce; Mimì Ciaramella – batteria; Peppe D’Argenzio – sax; Ferruccio Spinetti – contrabbasso; Alessandro Gwis – pianoforte, tastiere
in occasione della Giornata Internazionale UNESCO del Jazz
 
Venerdì 2 maggio
Ravenna, Mama’s Club, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
JOE BARBIERI “VULÍO”
Joe Barbieri – chitarra classica, voce; Nico Di Battista – DB guitar; Oscar Montalbano – chitarra manouche

 
Sabato 3 maggio
Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
LÈON PHAL QUINTET
“Stress Killer”
Lèon Phal – sax tenore; Guillaume Couloumy – tromba; Zazimut Roig – pianoforte, tastiere; Rémi Bouyssière – contrabbasso; Baptiste Dolt – batteria
 
Domenica 4 maggio
Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
TATIANA EVA-MARIE & AVALON JAZZ BAND
“Djangology”
Tatiana Eva-Marie – voce; Dennis Pol – chitarra; Daniel Garlitsky – violino; Wallace Stelzer – contrabbasso

 
Lunedì 5 maggio
Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
MARK GUILIANA SOLO SHOW
Mark Guiliana – batteria, percussioni, tastiere, elettronica

 
Martedì 6 maggio
Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
KARIMA SOULVILLE
Karima – voce; Diego Borotti – sax, clarinetto; Alberto Marsico – organo Hammond; Alessandro Minetto – batteria
Karima artist in residence

 
Mercoledì 7 maggio
Ravenna, Centro Mousiké, ore 10-13, 14:30-16:30
“Ravenna Jazz”
“Mister Jazz”
WORKSHOP di canto
con KARIMA
“Consapevolmente Canto”
aperto a tutti gli strumenti
Jazz is Here to Stay
 
Mercoledì 7 maggio
Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
FAMOUDOU DON MOYE ODYSSEY & LEGACY TRIO
Famoudou Don Moye – batteria, percussioni; Christophe Leloil – tromba; Simon Sieger – pianoforte, organo, trombone
 
Giovedì 8 maggio
Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
HUGH COLTMAN QUARTET
Hugh Coltman – voce, chitarra; Matthis Pascaud – chitarra; Laurent Vernerey – contrabbasso; Raphaël Chassin – batteria, percussioni
 
Venerdì 9 maggio
Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00
“Ravenna Jazz”
RICHARD GALLIANO NEW YORK TANGO TRIO
Richard Galliano – fisarmonica, accordina; Adrien Moignard – chitarra; Diego Imbert – contrabbasso

 
Sabato 10 maggio
Ravenna, Mama’s Club, ore 21:30
“Ravenna Jazz”
“Ravenna 52° Jazz Club”
MAURO OTTOLINI & ALLIGATOR BOGALOO

Mauro Ottolini – trombone; Alessandro Scala – sax tenore; Luca Marianini – tromba; Emiliano Pintori – organo Hammond; Fabio Nobile – batteria
Mauro Ottolini artist in residence

 
Domenica 11 maggio
Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00
“Ravenna Jazz”
“GOOD VIBRATIONS”

Omaggio ai Beach Boys
ITALIAN JAZZ ORCHESTRA
special guest gruppo vocale BARAONNA
Direttore 
FABIO PETRETTI
ITALIAN JAZZ ORCHESTRA: Mirco Rubegni – tromba; Giuseppe Zanca – tromba, arrangiamenti; Massimo Morganti – trombone, arrangiamenti;
Nicola Cecchetto – sax alto, flauto; Marco Postacchini – sax baritono, clarinetto basso, arrangiamenti; Thomas Lasca – chitarra;
Max Rocchetta – pianoforte, tastiere, arrangiamenti; Paolo Ghetti – contrabbasso, basso elettrico; Stefano Paolini – batteria, percussioni.
ARCHI. Violini: Cesare Carretta, Aldo Capicchioni. Viola: Michela Zanotti. Violoncello: Anselmo Pelliccioni.
special guest gruppo vocale BARAONNA: Delio Caporale, Eleonora Tosto, Daphne Nisi, Vito Caporale.
Fabio Petretti – direzione, arrangiamenti
Beach Boys video collage: immagini, frammenti di film, concerti, special TV, interviste

produzione originale
 
Lunedì 12 maggio
Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00
“Ravenna Jazz”
“Pazzi di Jazz”
ORCHESTRA DEI GIOVANI & DON MINZONI,
CORO SWING KIDS & TEEN VOICES
diretti da 
TOMMASO VITTORINI

special guests

MAURO NEGRI
 
– sax alto e clarinetto, MAURO OTTOLINI
 
– trombone
& ALIEN DEE
 
– beatbox
con la partecipazione di Marco Pierfederici – pianoforte, tastiere; Vito Bassi – basso elettrico; Mattia Zoli – batteria; Lorenzo Mercuriali – percussioni
“Mama Africa”

Omaggio a Miriam Makeba
Serata finale del progetto “Pazzi di Jazz” dedicata a Carlo Bubani
produzione originale – ingresso libero
Mauro Ottolini artist in residence

Jazz is Here to Stay
 
Martedì 13 maggio
Cesena (FC), Conservatorio Statale di Musica Bruno Maderna, ore 15:30-17:30
Forlì (FC), Cosascuola Music Academy, ore 20:30-22:30
“Nat King Cole, la voce di velluto”
incontri con gli allievi del Conservatorio Maderna di Cesena
e con gli studenti della Cosascuola Music Academy di Forlì
a cura di Francesco Martinelli, docente di storia del jazz alla Siena Jazz University
partecipa Fabio Petretti, direttore Italian Jazz Orchestra e curatore arrangiamenti della produzione
originale “Unforgettable”, in programma il 15 luglio alla Corte degli Agostiniani di Rimini
Jazz is Here to Stay
 
Venerdì 16 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
ENRICO RAVA “THE FEARLESS FIVE”
Enrico Rava – tromba, flicorno; Matteo Paggi – trombone; Francesco Diodati – chitarra; Francesco Ponticelli – contrabbasso; Evita Polidoro – batteria
 
Sabato 17 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
MAURO OTTOLINI “NADA MÀS FUERTE”
Mauro Ottolini – trombone, tromba bassa, conchiglie; Vanessa Tagliabue Yorke – voce; Thomas Sinigaglia – fisarmonica;
Marco Bianchi – chitarre; Giulio Corini – contrabbasso; Valerio Galla – percussioni; Zeno De Rossi – batteria
& Quartetto d’archi
Mauro Ottolini artist in residence

 
Domenica 18 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 17:00
“Correggio Jazz”
ON TIME CONTEST
Concerto dei gruppi finalisti del concorso Correggio On Time Plus e nomina del vincitore
ingresso libero
Jazz is Here to Stay

 
Lunedì 19 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
ANTONIO FARAÒ TRIO
feat. JOHN PATITUCCI & GENE JACKSON
“Tributes”
Antonio Faraò – pianoforte; John Patitucci – contrabbasso; Gene Jackson – batteria
 
Martedì 20 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
NDUDUZO MAKHATHINI
Nduduzo Makhathini – pianoforte; Dalisu Ndlazi – contrabbasso; Lukmil Perez – batteria
 
Giovedì 22 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
JAVIER GIROTTO & AIRES TANGO 30
Javier Girotto – sax soprano, sax baritono, flauti; Alessandro Gwis – pianoforte; Marco Siniscalco – basso elettrico; Francesco De Rubeis – percussioni
Javier Girotto artist in residence

 
Sabato 24 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
ANTONIO LIZANA QUINTET
“Vishuddha”
Antonio Lizana – voce, sassofono; Daniel García – pianoforte, cori; Arin Keshishi – basso elettrico; Shayan Fathi – batteria; El Mawi De Cádiz – danza, cori
 
Mercoledì 28 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
ÉMILE PARISIEN & VINCENT PEIRANI DUO
Émile Parisien – sax soprano; Vincent Peirani – fisarmonica
 
Giovedì 29 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
DAVID HELBOCK’S RANDOM/CONTROL feat. FOLA DADA
Fola Dada – voce; David Helbock – pianoforte, inside piano, electronics, percussioni;
Johannes Bär – tromba, flicorno, sousaphone, tuba, corno alpino, beatbox, didgeridoo, electronics, percussioni, batteria;
Andreas Broger – sax soprano, sax tenore, clarinetto, clarinetto basso, flauto, voce, percussioni
 
Sabato 31 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00
“Correggio Jazz”
AMARO FREITAS SOLO
Amaro Freitas – pianoforte
 
Venerdì 6 giugno
Bagnacavallo (RA), Chiostro – Complesso di San Francesco, ore 21:00

ACCORDI DISACCORDI
Alessandro Di Virgilio – chitarra solista; Dario Berlucchi – chitarra ritmica; Dario Scopesi – contrabbasso
 
Mercoledì 11 giugno
Parma, Casa della Musica – Cortile d’Onore, ore 21:00
“Voices”
KARIMA & WALTER RICCI
Karima – voce; Walter Ricci – pianoforte, voce
Karima artist in residence

 
Giovedì 12 giugno
Parma, Casa della Musica – Cortile d’Onore, ore 21:00
“Voices”
SIMONA MOLINARI IN CONCERTO
Simona Molinari – voce; Claudio Filippini – pianoforte; Egidio Marchitelli – chitarre
 
Venerdì 13 giugno
Parma, Casa della Musica – Cortile d’Onore, ore 21:00
“Voices”
ROSSANA CASALE QUINTET
“Almost Blue”
Rossana Casale – voce; Carlo Atti – sax tenore; Luigi Bonafede – pianoforte; Alessandro Maiorino – contrabbasso; Enzo Zirilli – batteria
 
Domenica 22 giugno
Medicina (BO), Parco Ca’ Nova, ore 21:00
DANIELE SEPE
“Sepè le Mokò”
Daniele Sepe – sax tenore, flauti; Paolo Zamuner – pianoforte, tastiere; Alessandro Morlando – chitarra;
Gianluca Capurro – basso elettrico; Massimo Del Pezzo – batteria; Antonello Iannotta – percussioni
 
Giovedì 3 luglio
Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15
JAZZMEIA HORN
Jazzmeia Horn – voce; Victor Gould – pianoforte; Jason Clotter – contrabbasso; Michael Reed – batteria
 
Domenica 6 luglio
Lugo (RA), Arena del Carmine, ore 21:15
SERVILLO / GIROTTO / MANGALAVITE
“L’amico di Cordoba”
Peppe Servillo – voce; Javier Girotto – sax soprano, sax baritono, percussioni; Natalio Mangalavite – pianoforte, tastiere, voce
Javier Girotto artist in residence

 
Martedì 15 luglio
Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15
“UNFORGETTABLE”
Omaggio a Nat King Cole
ITALIAN JAZZ ORCHESTRA + special guests FLAVIO BOLTRO & WALTER RICCI
Direttore FABIO PETRETTI
ITALIAN JAZZ ORCHESTRA:
Davide Ghidoni – tromba; Massimo Morganti – trombone, euphonium, arrangiamenti; Achille Succi – sax alto, clarinetto basso;
Marco Postacchini – sax baritono, flauto; Michele Francesconi – pianoforte, arrangiamenti; Paolo Ghetti – basso el., contrabbasso; Stefano Paolini – batteria.
ARCHI. Violini: Cesare Carretta, Elisa Tremamunno, Ximena Jaime, Aldo Capicchioni, Michela Zanotti, Gioele Sindona.
Viola: Aldo Zangheri. Violoncello: Anselmo Pelliccioni. Contrabbasso: Roberto Rubini.
special guests: FLAVIO BOLTRO – tromba; WALTER RICCI – voce.
Fabio Petretti – direzione, arrangiamenti
Nat King Cole video collage: immagini, concerti, special TV, interviste
produzione originale
 
Venerdì 1 agosto
Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15
KARIMA
“Canta Autori”
Dedicato alla canzone italiana
Karima – voce; Piero Frassi – pianoforte; Gabriele Evangelista – contrabbasso; Bernardo Guerra – batteria
Karima artist in residence

Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it
website: www.crossroads-it.orgwww.erjn.itwww.jazznetwork.it
 
Ufficio Stampa Crossroads
e-mail: daniele@musicforward.it
e-mail: dancecchini@hotmail.com
 
Direzione Artistica
Sandra Costantini

Gli artisti vincitori: Leonardo Magnani e Federica Zianni

Domenica 2 marzo alle ore 11,00, presso la Tenuta Rasocolmo avverrà  la Restituzione delle opere delle Residenze d’Artista dell’anno 2025.

Gli artisti vincitori Leonardo Magnani e Federica Zianni sono stati selezionati dalla giuria composta dalla curatrice del progetto, Mariateresa Zagone, dalla gallerista Roberta Guarnera e dal curatore Mario Bronzino e dopo essere stati ospitati ed essersi immersi totalmente nel territorio, nel suo humus, nel suo genius loci fatto di terra, di vento, di salsedine e di viticoltura hanno creato due installazioni site-specific che ne hanno raccolto le suggestioni e che verranno donate con la cerimonia di Restituzione aperta al pubblico.


Da Mariateresa Zagone <mtzagone@gmail.com>

Al Museo Fortuny di Venezia la poesia, l’amore, il destino, il tempo, la vanità… prendono forma

La Fondazione Musei Civici di Venezia presenta Sincronie, una mostra dello scultore Sergio Monari al Museo Fortuny, dal 26 febbraio al 5 maggio. Dopo la partecipazione alla Biennale del 2011, l’artista torna in città con una personale il cui percorso esplora la sua particolare sensibilità per la materia e la tridimensionalità, la sua profonda conoscenza dell’antichità classica così come la sua straordinaria capacità di attualizzare temi universali, che trovano in questa città, e in particolare a Palazzo Fortuny, una risonanza particolare. Nuove sculture come Dispensa sortiVivida sorte e Radioso oltraggio  insieme a opere storiche, esposte al piano terra del palazzo, si pongono come riletture critiche della società contemporanea, prendendo come modello quella classica.

SERGIO MONARI
Sincronie
Venezia, Museo Fortuny
26 febbraio – 5 maggio 2025

A cura di 
Niccolò Lucarelli
Chiara Squarcina

Monari mette in discussione l’importanza del mito nella costruzione delle istituzioni sociali, senza svilirlo in sé bensì, al contrario, attaccando l’incapacità della società contemporanea di riconoscerne la portata. La poesia, l’amore, la gloria, la guerra, il destino, il tempo, la vanità, la morte prendono forma in una sorta di romanzo antico, eppure sempre nuovo, attraverso un allestimento che si dispiega, opera dopo opera, su capitoli modellati in forma di umane sembianze, pulsioni, aspirazioni, dubbi e timori, spiega Niccolò Lucarelli, curatore della mostra. Una commedia umana fatta di statue che però sono vive nella loro forza narrativa, personaggi eternati nella tridimensionalità del bronzo. 

Tramite di questa narrazione il piano terra del Museo Fortuny si tramuta in un palcoscenico teatrale che spazia fra le epoche in virtù di una scultura fatta di sguardi e parole, che si intuiscono pungenti e provocatori, appassionati e poetici insieme, una scultura che possiede una carica narrativa capace di accendere il dramma davanti allo sguardo dell’osservatore. Pur nella loro conflittualità, le sculture di Monari rivelano l’urgenza di un recupero della dimensione spirituale, e in virtù di ciò si offrono all’osservatore come tante fugaci ierofanie, labili rivelazioni di quella sacralità che un tempo apparteneva all’individuo.

La presenza di Monari a Palazzo Fortuny, dunque, sottolinea l’esigenza di rafforzare e attualizzare il dialogo con quella cultura greco-romana che è la radice fondante della nostra società. Attraverso la sua opera se ne può riscoprire la modernità, così come avvenne per Mariano Fortuny che, con i suoi iconici abiti e i motivi decorativi delle sue stoffe stampate, tradusse valori e simboli dell’antichità classica in un linguaggio contemporaneo e atemporale sottolinea Chiara Squarcina, curatrice della mostra e Direttrice Scientifica della Fondazione.

Accompagna l’esposizione un raffinato catalogo, realizzato da Danilo Montanari Editore, con testi di Fred Licht (postumo), Niccolò Lucarelli e una poesia di Gian Ruggero Manzoni. Ciascuna copia è essa stessa un’opera. L’artista, intervenendo manualmente su ogni singola copertina con una decorazione in foglia d’oro, ha reso ogni volume un pezzo unico e irripetibile.

Sergio Monari (Bologna, 1950) La sua carriera prende avvio alla fine degli anni ‘70, in attiva collaborazione con le maggiori gallerie italiane. Dagli anni ‘80 collabora con i maggiori poeti italiani e pubblica numerosi libri d’artista.  Parallelamente, promuove una serie di eventi e mostre legate alla scultura. Nel 2002 fonda con altri artisti l’associazione culturale CETRA, apre nel suo casolare di Castelbolognese uno spazio espositivo e crea il Parco della Scultura. È esponente di spicco del Gruppo Ipermanierismo di Italo Tomassoni. Ha esposto le sue opere in oltre 90 mostre, personali e collettive, in molte gallerie private e diversi musei pubblici, sia in Italia sia all’estero fra cui l’EXPO 2015 a Milano, Palazzo Schifanoia a Ferrara, la Galleria d’Arte Contemporanea di Ginevra, Palazzo Farnese di Caprarola (Vt), Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago (Pg), Palazzo della Regione Lombardia a Milano, il Collegium Artistico di Sarajevo, e Villa Torlonia a Roma. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2011. Sue opere sono conservate in numerose collezioni private e istituzionali, fra cui quella della Regione Emilia-Romagna e del Vittoriale degli Italiani.


Museo Fortuny
San Marco 3958
30124 Venezia
Tel. +39 041 5200995
fortuny.visitmuve.it
 
Informazioni per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
Chiara Vedovetto 
con Alessandra Abbate
press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
Con il supporto di 
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Roberta Barbaro
roberta@studioesseci.net

Torna a Santa Trinita il busto del Redentore di Pietro Torrigiano

L’Opificio delle Pietre Dure, concluso il restauro del busto del Redentore attribuito a Pietro Torrigiano (Firenze 1472 – Siviglia 1528) lo ha riconsegnato al convento fiorentino di Santa Trinita.

Ultimato il restauro del busto del Redentore
attribuito a Pietro Torrigiano (1472-1528)
 
La riconsegna al Convento della Basilica di Santa Trinita di Firenze

L’autore, noto soprattutto per il pugno a Michelangelo che ne deturpò il profilo, fu in realtà artista irrequieto e dotato, apprezzato non solo a Firenze, ma anche nell’Inghilterra dei Tudor e dalla monarchia spagnola.
L’opera, una terracotta policroma di qualità altissima, ha richiesto un intervento impegnativo, preceduto da una approfondita campagna diagnostica.

A condurlo sono stati i restauratori del settore Materiali ceramici, plastici e vitrei diretto da Laura Speranza.

Il restauro, che ha coinvolto inizialmente anche gli studenti della SAF, è stato proseguito e portato a termine da Chiara Fornari, direttore tecnico del laboratorio, con la supervisione della soprintendenza competente (Jennifer Celani e poi Daniela Parenti).

Dopo il consolidamento della terracotta si sono recuperate le cromie originali che, pur frammentarie, si sono rivelate di grande raffinatezza, in particolare nel volto.

“L’intervento – afferma la Soprintendente dell’Opificio Emanuela Daffra – ha restituito, insieme, naturalezza e intensità espressiva ad una scultura dal modellato sensibilissimo non più mortificato dalle riprese. La qualità dell’opera, sempre sottolineata dagli studi ma ora più esplicita, dà ragione della sua fortuna, testimoniata da numerose repliche”.

“Vista l’estensione delle grandi lacune presenti sui panneggi – spiega Laura Speranza – si è scelto di limitare le integrazioni sull’ incarnato, anche in considerazione del fatto che la terracotta ha un colore chiaro che non disturba la visione. Tale scelta inoltre è stata dettata dalla volontà di mantenere il più possibile l’originalità dell’opera con la forza prorompente della sua plasticità, recuperata anche grazie alla rimozione delle ridipinture degli splendidi riccioli castani della capigliatura”.

È verosimile che ad influire sul precario stato di conservazione sia stata la collocazione della terracotta in una nicchia della cripta di Santa Trinita. L’ambiente umido ha causato non solo la perdita del colore ma anche lo sfaldamento della stessa terracotta con cadute di materia visibili sui riccioli e sulle vesti.

Presente alla mostra curata da Francesco Caglioti “Verrocchio. Il maestro di Leonardo” (2019 Museo Nazionale del Bargello e Palazzo Strozzi ) il busto del Redentore è stato in questa occasione collocato negli anni giovanili del Torrigiano, fra il 1492 e il 1495, come rilettura dei modelli di Verrocchio in cui l’artista “traduce l’imperturbabile superiorità del Redentore misericordioso in una umanità più terrena e comunicativa”.


Ufficio Promozione culturale Opificio delle Pietre Dure:
Maria Emilia Masci opd.promozioneculturale@cultura.gov.it
 
Ufficio Stampa: Studio ESSECI,
Sergio Campagnolo +39 049 663499
Ref. Simone Raddi – simone@studioesseci.net