Al porto di Savelletri presentata la nuova opera site-specific dello street-artist spagnolo

Si è conclusa facendo registrare un grande successo di pubblico la IV edizione di PensieriCorrenti Festival, l’appuntamento organizzato da Itriae Culturae, e svoltosi in due dei comuni simbolo della Valle d’Itria, Fasano (BR) e Locorotondo (BA). PensieriCorrenti Festival si conferma un evento dalla forte matrice culturale, che è riuscito a stimolare riflessioni su temi contemporanei attraverso il dialogo, la divulgazione scientifica, l’arte e la musica.

Teo Vàzquez x PensieriCorrenti Festival
 
Si conclude con la presentazione nel porto di Savelletri dell’opera realizzata dallo street-artist spagnolo Teo Vàzquez la IV edizione del Festival che mette in dialogo divulgazione, arte e musica.

“Il Risveglio di Gregor”, liberamente ispirato all’incipit de “La metamorfosi” di Franz Kafka, è il tema che ha caratterizzato questa edizione del Festival: attraverso diversi incontri e momenti, tutti ad ingresso gratuito, che hanno coinvolto studiosi, filosofi, artisti e musicisti, si è così riusciti ad esplorare il concetto di “identità”, approfondendo le trasformazioni individuali e collettive di un mondo in rapido cambiamento. 

L’edizione di quest’anno di PensieriCorrenti è stata coronata dalla presentazione e realizzazione del progetto di residenza di Teo Vàzquez, street-artist spagnolo, che in occasione del Festival ha realizzato per il porto di Savelletri, nel comune di Fasano (BR), l’opera murale “Un gioco di carte”: un murales site-specific, nato anche grazie al contributo del Comune di Fasano, che restituisce una visione identitaria del territorio scaturita da un processo di condivisione con la comunità.

L’opera è ispirata dall’attività che nel tempo è diventata simbolo delle tradizioni del paese. A Savelletri, infatti, è consuetudine ritrovarsi in strada per giocare a carte, un passatempo che aiuta a mantenere viva l’identità della comunità che vive quei luoghi, nonostante i cambiamenti e le metamorfosi del territorio. Il murale, che vede come protagonisti otto anziani giocatori del posto, rappresenta il territorio e i suoi abitanti in maniera autentica e sincera, lontana dai cliché di una narrazione gentrificata dei luoghi e da un turismo che troppo spesso impoverisce chi quei luoghi li vive oltre il consumo mordi e fuggi di una fugace vacanza. Otto guardiani del piccolo porto di Savelletri, guardinghi e scherzosi, non interrompono la propria partita a carte, proprio come fanno ogni giorno, indipendentemente dal mutare degli eventi, mantenendo intatto un rituale di preservazione e mantenimento di un’identità autentica. Una tradizione che aiuta a mantenere salda la storia del paese, da custodi di un passato e di un presente che rivendica il suo diritto a (r)esistere.

““Un gioco di carte” è l’atto di resistenza” – commenta la curatrice del progetto, Laura Tota – “che PensieriCorrenti, attraverso l’arte meravigliosamente umana di Teo, ha innalzato su quel muro assolato e lambito dalle onde del mare per ricordare a tutti noi l’importanza di non dimenticarsi delle proprie radici e di riconoscere nella propria autenticità una fonte inesauribile di orgoglio: non è importante vincere la partita, quanto ricordarsi le sue regole, al di là del mutare del tempo. Nel vederla, tutti ci siamo sentiti parte di un processo di costruzione che è stato realmente condiviso da tutta Savelletri e per questo risultato, auspicato ma per nulla scontato, vogliamo ringraziare ogni singolo cittadino che ha accolto Teo, lo ha supportato e fatto sentire a casa, lontano da casa: questa partita, ora è vostra, solo vostra”.

L’artista Teo Vàzquez aggiunge: “Innanzitutto voglio ringraziare tutta Savelletri per avermi fatto sentire a casa in queste settimane. Vengo da una città costiera nel sud della Spagna chiamata Cadice, dove dalla spiaggia si può vedere il continente africano. Trascorrere questi giorni con i miei amici di Savelletri mi ha ricordato continuamente quanto siamo simili nella nostra cultura. Ospitalità, umorismo, affetto e rispetto ci uniscono. I giochi di carte sono più di un semplice gioco, sono un modo per mantenere viva l’identità di un paese attraverso le generazioni. È fondamentale riconoscere l’importanza di preservare l’identità culturale, poiché la perdita di tradizioni e valori unici può portare alla scomparsa di una parte fondamentale della comunità. Questi giochi di carte non sono solo quindi intrattenimento, ma anche un modo per mantenere viva la storia e l’identità di un paese”.

“PensieriCorrenti, ancora una volta, ha dimostrato di essere un’alternativa valida, sia per accessibilità che per contenuti, alla molteplicità delle proposte che la Puglia vive negli ultimi anni” – commentano da Itriae Culturae – “Non solo è stato possibile riflettere grazie ai vari contenuti proposti tra arte, musica e divulgazione, ma lo sarà ancora nel prossimo futuro, grazia alla traccia che Teo Vazquez ha lasciato sul nostro territorio. Una traccia duratura, ma effimera, da ammirare e allo stesso tempo da preservare: è già storia e poesia la scena dei pescatori che durante l’inaugurazione chiedono come possano prendersi cura dell’opera che li vede ritratti sul molo di Savelletri. PensieriCorrenti non solo ci invita a riscoprire i cambiamenti eternamente presenti nell’esistenza, ma ci invita a ricordare che il cambiamento siamo noi stessi”.

PensieriCorrenti Festival è stato organizzato e promosso dall’associazione Itriae Culturae, grazie al contributo dei comuni di Fasano e Locorotondo, sponsor come l’official partner Weno – Cantina in Valle d’Itria e i supporter come la Banca di Credito Cooperativa di Locorotondo De Carolis Srl, i quali supportano lo sviluppo socio-culturale del territorio, oltre a partner culturali come il Seminario di Storia della Scienza dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro ed associazioni socio-culturali come il Tre ruote ebbro e La casa delle abilità speciali Giovanni Paolo II.


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Al via la stagione estiva dell’ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA

Mercoledì 31 luglio con inizio alle 21:00 a Montalbano Jonico la prima delle dieci “Serenate d’amore”. La formazione d’archi sarà diretta dal Maestro Pietro Mianiti. In programma musiche di Benjamin Britten, Edvard Grieg e di Ottorino Respighi. Voce recitante Romina Presicci.

Il concerto del 5 agosto a Le Monacelle a Matera è dedicato alla memoria di Pino Sigillino.

La stagione estiva dell’Orchestra Sinfonica di Matera (Osm) proseguirà fino al 21 agosto, con due produzioni e 15 concerti a: Bernalda, Colobraro, Grassano, Marconia, Matera, Miglionico, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Pomarico, Rotondella, Salandra e Tricarico.

La stagione concertistica estiva 2024 dell’Orchestra Sinfonica di Matera (Osm) si apre con omaggio al territorio lucano. Dei quindici appuntamenti che la compongono, in calendario dal 31 luglio al 21 agosto in tredici Comuni della provincia di Matera, ben dieci sono delle Serenate d’amore. Ulteriori cinque concerti sono dedicati ai cantautori della scuola genovese o scuola storica della canzone d’autore italiana.

Il primo appuntamento con i concerti dell’Orchestra Sinfonica di Matera si terrà mercoledì 31 luglio nei Giardini di Palazzo Rondinelli a Montalbano Jonico. Con inizio alle ore 21:00.

L’Orchestra con una formazione di soli archi: violini, viole. violoncelli e contrabbassi eseguirà il concerto Serenate d’amore per orchestra d’archi.

I 20 musicisti, diretti dal Maestro Pietro Mianiti, si esibiranno in un programma di respiro colto, europeo e capace di trasmettere al pubblico il sentimento d’amore promesso dal titolo e magistralmente trasposto in sinfonie e suite da autori del calibro di Benjamin Britten, Edvard Grieg e Ottorino Respighi. I brani musicali saranno intervallati dalla lettura di alcune poesie, scelte e interpretate dalla giovane attrice e drammaturga materana Romina Presicci, che hanno come tema centrale l’amore.

“L’Orchestra Sinfonica di Matera torna a incontrare il territorio e il pubblico e dedica loro una serenata d’amore – afferma il direttore artistico della formazione orchestrale Saverio Vizziello – la stagione estiva 2024 ci porterà, dopo il concerto del 31 luglio a Montalbano, il 1° agosto al castello del Malconsiglio a Miglionico; il 2 agosto in piazza della Repubblica a Rotondella; il 3 agosto in largo Convento a Colobraro; nella corte di Palazzo Marchesale a Pomarico domenica 4 agosto; l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Montescaglioso ospiterà il concerto del 6 agosto; mercoledì 7 agosto saremo in piazza San Rocco a Salandra, sabato 17 agosto in piazza Montegrappa al borgo La Martella per concludere domenica 18 agosto nel piazzale del Castello Normanno a Tricarico. Tutti i concerti inizieranno sempre alle ore 21:00. Abbiamo voluto dedicare il concerto Serenate d’amore per orchestra d’archi in programma a Le Monacelle lunedì 5 agosto alla memoria di Pino Sigillino, figura di rilievo nella comunità materana e che ha contribuito ad avvicinare alla cultura sportiva tanti giovani. Solo per questa data è previsto un ingresso di € 5,00, i biglietti si possono acquistare in prevendita alla Cartoleria Montemurro in via delle Beccherie a Matera. D’eccellenza – prosegue Vizziello – il programma musicale, dalla Simple Symphony, op. 4 del compositore inglese Benjamin Britten, alla Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg, più grande compositore norvegese, alle Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi, una partitura emblematica di una delle principali tendenze della musica italiana del Novecento, quella alla riscoperta della secolare tradizione strumentale italiana. Ancora una volta la nostra Orchestra sarà diretta da un Maestro dall’indiscussa professionalità: Pietro Mianiti, direttore dell’Orchestra dell’Accademia della Scala di Milano”.

“La scelta di intitolare Serenate d’amore la prima delle due produzioni della stagione estiva 2024 dell’Orchestra Sinfonica di Matera – spiegala presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera, Gianna Racamato – nasce essenzialmente dal forte desiderio di dedicare, rinnovando con la musica di qualità la “promessa d’amore” che da sempre la OSM ha dichiarato all’intero territorio della splendida provincia materana. Con questa produzione accompagneremo il pubblico in un viaggio attraverso le diverse sfumature dell’amore, da quello dolceamaro per il territorio a quello romantico per l’amante, per poi passare alle note nostalgiche di un amore perduto e finire con un trionfo dell’amore per se stessi. Ad agosto, inoltre, la nostra Orchestra si esibiràin una seconda produzione intitolata De André e i cantautori genovesi: una notte di musica d’autore. L’organico strumentale, diretto dal Maestro Vito Andrea Morra, accompagnerà la voce di Mario Rosini sulle note di alcune delle più celebri canzoni di Fabrizio De André, Luigi Tenco, Bruno Lauzi e Gino Paoli. Gli appuntamenti per questo concerto sono: mercoledì 14 agosto in piazza Purgatorio a Grassano, venerdì 16 in piazza della Liberazione a Pomarico, lunedì 19 in piazza San Bernardino a Bernalda, mercoledì 20 in piazza Elettra a Marconia e, ultima data, giovedì 21 agosto al Castello del Malconsiglio a Miglionico. Anche per questi concerti l’orario d’inizio è alle ore 21:00″.

Calendario SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi:

·      Mercoledì 31 luglio ore 21:00 – Giardini di Palazzo Rondinelli – Montalbano Jonico
SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi
Musiche: Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg; Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi.
Voce recitante: Romina Presicci
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti
 
·      Giovedì 1 agosto ore 21:00  – Castello del Malconsiglio – Miglionico
SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi
Musiche: Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg; Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi.
Voce recitante: Romina Presicci
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti
 
·      Venerdì 2 agosto ore 21:00 – piazza della Repubblica– Rotondella
SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi
Musiche: Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg; Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi.
Voce recitante: Romina Presicci
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti
 
·      Sabato 3 agosto ore 21:00 – largo Convento – Colobraro
SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi
Musiche: Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg; Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi.
Voce recitante: Romina Presicci
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti

·      Domenica 4 agosto ore 21:00 – Corte Palazzo Marchesale – Pomarico
SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi
Musiche: Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg; Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi.
Voce recitante: Romina Presicci
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti

·      Lunedì 5 agosto ore 21:00 – Le Monacelle – Matera (*)
Concerto dedicato alla memoria di Pino Sigillino
SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi
Musiche: Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg; Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi.
Voce recitante: Romina Presicci
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti
(*) Ingresso € 5,00 – prevendita: cartolibreria Montemurro via delle Beccherie – Matera

·      Martedì 6 agosto ore 21:00 – Abbazia San Michele Arcangelo – Montescaglioso
SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi
Musiche: Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg; Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi.
Voce recitante: Romina Presicci
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti

·      Mercoledì 7 agosto ore 21:00 – piazza San Rocco – Salandra
SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi
Musiche: Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg; Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi.
Voce recitante: Romina Presicci
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti
 
·      Sabato 17 agosto ore 21:00 – piazza Montegrappa Borgo La Martella – Matera
SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi
Musiche: Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg; Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi.
Voce recitante: Romina Presicci
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti

·      Domenica 18 agosto ore 21:00 – piazzale Castello Normanno – Tricarico
SERENATE D’AMORE per orchestra d’archi
Musiche: Simple Symphony, op. 4 di Benjamin Britten; Suite Holberg op. 40 di Edvard Grieg; Antiche danze ed arie per liuto, terza suite Trascrizione libera per orchestra d’archi di Ottorino Respighi.
Voce recitante: Romina Presicci
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti

Informazioni:

La Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera è partecipata da Comune di MateraProvincia di Matera e Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera che ne sostengono le attività.

A queste istituzioni si aggiungono: il Ministero della Cultura che ha ammesso l’Orchestra al percorso per il riconoscimento quale ICO Istituzione Concertistica Orchestrale e la sostiene attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus), e la Regione Basilicata, che la sostiene con fondi regionali.

La stagione concertistica estiva 2024 si svolge in collaborazione con i Comuni di: Bernalda, Colobraro, Grassano, Marconia, Matera, Miglionico, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Pomarico, Rotondella, Salandra e Tricarico.


Sissi Ruggi
addetto stampa
della Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera – FOSM
tel +39.333.474.2509
e-mail: ufficiostampa@orchestrasinfonicamatera.it
            ufficiostampa@sissiruggi.com

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Il Museo Civico Medievale di Bologna partecipa alla mostra in Cina “Viaggio di conoscenze”

Opere importanti del Museo Civico Medievale di Bologna dell’Area Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna sono esposte a Pechino nella mostra Viaggio di conoscenze: “Il Milione” di Marco Polo e la sua eredità fra oriente e occidente per celebrare Marco Polo a 700 anni dalla morte.

Il Museo Civico Medievale di Bologna partecipa alla mostra in Cina “Viaggio di conoscenze: “Il Milione” di Marco Polo e la sua eredità fra oriente e occidente” per celebrare Marco Polo a 700 anni dalla morte

Grazie a un importante progetto di cooperazione e diplomazia culturale tra Italia e Cina, il Museo Civico Medievale dell‘Area Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna partecipa alla mostra Viaggio di conoscenze: “Il Milione” di Marco Polo e la sua eredità fra oriente e occidente, il principale evento in Cina delle celebrazioni per i 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo, organizzato e promosso dall’Ambasciata d’Italia a Pechino, dall’Istituto Italiano di Cultura di Pechino e dalla rete diplomatica in Cina e coordinato dall’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, con il diretto sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura italiani e del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica Popolare Cinese.
La mostra celebra inoltre il 20esimo anniversario del Partenariato Strategico Cina-Italia.

Sono sette le opere provenienti dal Museo Civico Medievale di Bologna. Si tratta dei due busti in pietra che raffigurano San Domenico e San Francesco, scolpiti nel 1390 da artisti della bottega di Jacobello (Venezia, ca. 1350 – 1409) e Pier Paolo Delle Masegne (Venezia, 1386 – 1403), che un tempo occupavano gli oculi della facciata del Palazzo della Mercanzia, parte del gruppo scultoreo di sette elementi che rappresentano la Giustizia e i Santi Patroni di Bologna; uno stelo di fontana in marmo realizzata nel XII secolo per la Basilica patriarcale di San Domenico di Bologna, in cui sono custodite le spoglie mortali dell’omonimo santo; due preziosi codici miniati e due piatti di manifattura cinese risalenti al periodo Yuan (XVIII – XIV sec.), provenienti dalla pregiata collezione ceramica raccolta dal marchese Ferdinando Cospi nel XVII secolo.

Curato e coordinato da Giorgia Cestaro, Giovanna Fazzuoli e Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi, con la curatela scientifica di Eugenio Burgio, Antonio Montefusco e Andrea Nanetti, il progetto espositivo si inaugura ufficialmente oggi, 29 luglio 2024, (con apertura al pubblico dal 26 luglio) al China World Art Museum di Pechino, dove resterà visibile fino al 24 novembre 2024, per poi essere allestito in altre sedi museali in Cina.  
Conosciuto anche come Millennium Museum, il China World Art Museum rappresenta la prima istituzione culturale cinese senza scopo di lucro con vocazione artistica internazionale, fondata con lo scopo di raccogliere collezioni d’arte internazionali di rilievo e con l’intenzione di fungere da piattaforma espositiva di cooperazione internazionale. Il museo, nel salone d’onore, presenta un bassorilievo circolare che narra la millenaria storia cinese; tra i personaggi rappresentati spiccano come unici caratteri occidentali citati nella storia cinese, due italiani: Marco Polo e Matteo Ricci.

Il viaggiatore e mercante veneziano Marco Polo (Venezia, 1254 – 1324) e la sua straordinaria opera Il Milione sono un esempio universalmente riconosciuto di una fase significativa di contatti globali tra Oriente e Occidente, che si sono sviluppati in ambiti cruciali come il commercio e la cultura. Questa diffusione di merci, idee, informazioni e conoscenze ha portato in Europa a una più profonda comprensione e consapevolezza di regni lontani, in particolare della Cina.
La mostra – articolata in sei sezioni principali, in cui sono presentati 135 pezzitra opere d’arte, cimeli storici e documenti, provenienti da importanti istituzioni italiane e cinesi – intende accompagnare il visitatore in un cammino ideale lungo il tragitto percorso da Marco Polo nel suo viaggio, fondendo in un unico itinerario la dimensione dell’immaginario, che si ispira alle pagine del libro, alla realtà storica e geografica delle rotte commerciali battute dal mercante veneziano.

A conclusione della mostra fisica, un capitolo finale permette ai visitatori di vivere un’esperienza immersiva in realtà aumentata, con una narrazione virtuale e multidisciplinare. Questa esperienza, facilitata da dispositivi indossabili. Questa esperienza, facilitata da dispositivi indossabili, permette al pubblico di intraprendere in prima persona il viaggio de Il Milione lungo la Via della Seta a fianco di Marco Polo, da Venezia fino all’Impero cinese di Kublai Khan. “Marco Polo VR” è un progetto cinematografico in Virtual Reality 3D realizzato da Way Experience.

Eva Degl’Innocenti
, direttrice Settore Musei Civici Bologna, commenta: La mostra è il frutto di un importante progetto di cooperazione e diplomazia culturale tra Italia e Cina. Siamo molto felici che i nostri Musei Civici, ed in particolare il nostro Museo Civico Medievale, siano tra i protagonisti di questo processo di creazione di nuovi ponti tra culture, popoli e paesi, nell’eredità di Marco Polo e Matteo Ricci“.

Aggiunge Silvia Battistini, direttrice Musei Civici d’Arte Antica: “La selezione di sculture e manoscritti miniati raccontano l’importanza di due grandi ordini religiosi nati e affermatisi nel XIII secolo: i Francescani e i Domenicani. Entrambi gli ordini rivestirono una grande importanza nella storia di Bologna, in quanto i primi vi costruirono la seconda chiesa monumentale dedicata al santo, dopo quella di Assisi, e i secondi edificarono un tempio meta di pellegrinaggi, in quanto vi è sepolto san Domenico. i frati mendicanti e i frati predicatori furono strettamente legati anche allo Studio cittadino, formandosi per poter affrontare al meglio una vita di predicazione e evangelizzazione. Proprio per la diffusione del cattolicesimo nel Medio e Estremo oriente furono inviati dai pontefici ad operare lungo la rotta esplorata da Marco Polo. Pertanto non solo i mercanti, ma anche i religiosi divennero veicolo di conoscenze e di cultura, contribuendo anche alla diffusione di oggetti d’uso e di beni preziosi tra i due continenti. Gli oggetti provenienti dalla Cina divennero presto in Europa oggetti molto ambìti dai collezionisti, come i piatti in ceramica rivestiti di vernice traslucida verde chiara”.

Le opere prestate dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna nel dettaglio:

Miniatore bolognese, (Bologna, seconda metà del XIII secolo)
Antifonario del tempo
Manoscritto in pergamena con miniature
Provenienza: Bologna, Convento di Sant’Agnese
Bologna, Museo Civico Medievale, inv. Ms. 513

Neri da Rimini (ca. 1270 – 1330), miniatore; Fra Bonfantino da Bologna (sec. XIII-XIV), copista
Antifonario del tempo, 1314
Manoscritto in pergamena con miniature
Provenienza: Rimini, Chiesa di San Francesco
Bologna, Museo Civico Medievale, inv. Ms. 540

Anonimo scultore toscano
Stelo di fontana con quattro teste di putto, sec. XIII (terzo quarto)
Marmo di Carrara, cm 55,5 (a) x 15 (d)
Provenienza: Bologna, Basilica Patriarcale di San Domenico
Bologna, Museo Civico Medievale, inv. 1641

Ambito veneziano di Jacobello e Pierpaolo Dalle Masegne (documentati tra 1383 e 1409)
San Domenico, 1391
Pietra calcarea, cm 91 x 56 x 31
Provenienza: Bologna, Loggia del Palazzo della Mercanzia, Gruppo della Giustizia con sei Santi protettori di Bologna
Proprietà Camera di Commercio di Bologna, in deposito presso Museo Civico Medievale di Bologna

Ambito veneziano di Jacobello e Pierpaolo Dalle Masegne (documentati tra 1383 e 1409)
San Francesco, 1391
Pietra calcarea, cm 91 x 53 x 28
Provenienza: Bologna, Loggia del Palazzo della Mercanzia, Gruppo della Giustizia con sei Santi protettori di Bologna
Proprietà Camera di Commercio di Bologna, in deposito presso Museo Civico Medievale di Bologna

Manifattura cinese
Bacile, sec. XIV
Gres rivestito di celadon verde oliva, cm 8,5 (a) x 35,6 (d)
Bologna, Museo Civico Medievale, inv. 1238

Manifattura cinese
Piatto, sec. XIV
Gres rivestito di celadon verde oliva, cm 25,4 (d base) x 45,3 (d apertura)
Bologna, Museo Civico Medievale, inv. 1239

Informazioni
Museo Civico Medievale
Via Alessandro Manzoni 4 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 2193916 / 2193930
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/medievale
Facebook: Musei Civici d’Arte Antica
Instagram: @museiarteanticabologna
X: @MuseiCiviciBolo

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
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Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
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Elisabetta Severino – Silvia Tonelli
elisabetta.severino@comune.bologna.it – silvia.tonelli@comune.bologna.it

A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini.
Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti.
Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.

“Siamo fatte di carta” di Floriana Porta e Anna Maria Scocozza

Siamo creature di carta. Naviganti inchiostri colorati su mari incerti e profondi che possono essere, colorate, ritagliate, incollate, bruciate, appallottolate…

SIAMO FATTE DI CARTA (Ventura Edizioni, 2024) è un viaggio artistico e poetico nell’universo femminile e nella magia della natura. Il libro è stato presentato al Museo Andersen di Roma l’8 marzo 2024 in occasione della mostra di Anna Maria Scocozza dal titolo INDUMENTI POETICI. LA BELLEZZA DELLA CARTA RICREATA curata da Valentina Filamingo

di Anna Maria Scocozza

«L’arte richiede silenzio, bisogna chiudere gli occhi per poter vedere bene dentro, per illuminare il buio; così ci si prepara ad un’iniziazione e affiora l’incanto. Solo allora si può tentare di interpretare “la voce luminosa della poesia”, ed è così che io e Floriana Porta ci siamo incontrate, riconosciute, annusate e scelte, ascoltando proprio questi silenzi che la poesia ci suggeriva e invocava su di sé, facendoci conoscere e riunendo le nostre anime, artisticamente e non solo, in questo libro dal titolo “Siamo fatte di carta”».

di Floriana Porta

«Ho scritto le mie poesie ispirandomi a questa eco-filosofia che è alla base del lavoro e della vita di Anna Maria, perché se da una parte domina tutto il suo mondo artistico, dall’altra crea e plasma anche tutto il mio mondo poetico e creativo, per questo motivo siamo riuscite a fondere perfettamente i nostri saperi, i nostri universi. Siamo come due alberi che affondano le radici nel medesimo terreno. Mi sono poi ispirata a tanti altri importanti contenuti e temi: la vita, il tempo, la metamorfosi, la forza, la debolezza, il kintsugi, l’acqua, le radici e la luce».

SIAMO FATTE DI CARTA Arte, poesia e rinascita al femminile raccoglie i testi della poetessa e pittrice torinese Floriana Porta (versi, haiku, tanka, aforismi e riflessioni) e le suggestive opere d’arte di Anna Maria Scocozza, artista romana, che realizza i suoi capolavori con materiali di recupero (carta, cartone, vecchie riviste, ecc.). Un progetto tutto al femminile, dunque, una stratigrafia di linguaggi, un viaggio nelle profondità umane, una purezza che incanta. Un libro sul dolore, sulla rinascita, sul kintsugi, sulla natura e sul riciclo creativo della carta.

L’introduzione è curata dalla scrittrice Sara Durantini, autrice della prima biografia italiana di Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura 2022.

«Sfogliando e leggendo Siamo fatte di carta rintraccio quello che ha affermato l’artista francese Mylène Bes- son a proposito della sua arte e del significato che ruota attorno alla realizzazione di un’opera a quattro mani. «Réaliser à quatre mains un livre d’artiste, c’est partager un espace avec un(e) ami(e), c’est désirer ensemble un objet commun, c’est donner et recevoir, c’est transformer l’espace de la page en lieu d’une intimité partagée». «Creare un libro d’artista a quattro mani è condividere uno spazio con un amico, è desiderare insieme un oggetto comune, è dare e ricevere, è trasformare lo spazio della pagina in un luogo di intimità condivisa». Questo desiderio di condivisione e di trasformazione da privato a pubblico, questo bisogno di donare, si avverte e cresce in intensità con il procedere di ogni pagina.

Il progetto di Porta e Scocozza prende le distanze dalla tradizione dei livres pauvres proprio a questo punto della sua storia quando il bisogno di condivisione esce dallo sguardo di pochi intimi per accogliere le mani e gli sguardi di un pubblico più ampio che può leggere e fare proprio il libro stesso».

Anna Maria Scocozza nasce a Roma nel 1965 dove vive e lavora. Diplomata in Costume e Moda, ha frequentato, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, la Scuola libera del nudo e moltissimi corsi di specializzazione di pittura e decorazione. Come attività lavorativa ha condotto numerosi Laboratori/Workshop artistici-creativi e corsi di tecniche pittoriche presso musei, scuole e centri di aggregazione giovanile per adolescenti, adulti e bambini.

Negli ultimi anni la sua ricerca artistica si è focalizzata sulla realizzazione del suo “Guardaroba poetico” e precedentemente sull’acquarello e sui libri d’artista.

La sua è un’arte non solo estetica, ma anche etica, tenta di spingere lo spettatore a interrogarsi non soltanto verso tematiche sociali che riguardano soprattutto le donne vittime di violenza, ingiustizie, emarginazioni, razzismi, ma lo conduce via via, ad un’introspezione sia psicologica che spirituale, con uno sguardo fisso sulla realtà alla ricerca di risposte. Anche se forse, non c’è mai una giusta risposta, forse solo una giusta domanda.

Costruisce le sue cartose opere “Indumenti poetici” con ciò che viene rifiutato, inutilizzato: vecchi libri riciclati, destrutturati e ricreati, talvolta filati, a formare una stoffa di carta che utilizza come metafora poetica, visioni da indossare per descrivere la realtà, anche quella più dolorosa; simboli visivi e archetipi umani che ci accompagnano nel nostro difficile viaggio terreno e spirituale. Strappi come cicatrici, che diventano feritoie da dove la luce ci illumina e custodisce, preparandoci per nuove fioriture.

Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero e le sue opere si trovano presso Musei, Fondazioni e Collezioni italiane e straniere.

Ultime mostre

2023 – Triennale Internazionale du papier Musèe Charmey – Svizzera. Opere acquisite nella collezione del Museo Charmey.
2022 – Archivio di Stato di Roma. Sant’Ivo alla Sapienza. Mostra della carta d’Archivio alle carte d’Artista. 2022 – Mostra personale “L’anima si veste di carta”. Torretta di San Francesco – Repubblica di San Marino. Inserita Smiaf San Marino International Arts Festival.
2021 – Finalista Concorso “Indoor” undicesima edizione della Lucca Biennale Cartasia-Villa Bottini-Lucca 2021 – Mostra personale “Vestimenti poetici in carta riciclata”, VII Edizione inserita nella Mostra Inter- nazionale del Libro d’Artista, presso Museo Civico Ex Monastero Di Santa Chiara, Corso Vittorio Emanuele Noto (SR).

Il suo sito è http://www.annamariascocozzaartist.it

Floriana Porta è nata a Torino nel 1975, vive a Vinovo e fin da piccola ha avuto la necessità di scrivere, comporre, disegnare e fotografare. Si presenta con forme espressive di rara intensità e la sua opera – poetica e figurativa – si dispiega fra natura e bellezza, introspezione e sogno, elementi imprescindibili della sua riflessione esistenziale. Uno stile ermetico, il suo, lontano dalla retorica e dal sentimentalismo, caratterizzato da raffina- tezza, contemplazione e armonia.

È esperta di poesia giapponese, in particolare di haiku, baishù e tanka. Si tratta di componimenti poetici che si caratterizzano per avere un forte collegamento di temi con l’ambiente naturale e che seguono regole metriche sillabiche molto ferree. Una poesia Zen molto riflessiva, di grande emotività, suggestione e incredibile brevità. Ha fatto parte per tanti anni della giuria del prestigioso Concorso Internazionale di Haiku di Cascina Macondo.

Ha pubblicato numerosi libri, ebook e plaquette di poesia ed è presente in molte importanti antologie poetiche. Titoli delle sue principali pubblicazioni: Verso altri cieli (Edizioni REI, 2013), Quando sorride il mare (AG Book Publishing Editore, 2014), Dove si posa il bianco (Sillabe di Sale Editore, 2014), L’acqua non parla (Libreria Editrice Urso, 2015) Fin dentro il mattino (Fondazione Mario Luzi Editore, 2014), La mia non è poesia (Aljon Editrice, 2017), I nomi delle cose (Edizioni L’Arca Felice, 2017), In un batter d’ali (AG Book Publishing Editore, 2018), Offro respiro ai versi (La Ruota Edizioni, 2018), Il Giappone in controluce (AG Book Publishing Editore, 2020) L’infinito è in me (AG Book Publishing Editore, 2021) e Oltre gli orizzonti (Blurb, 2022).

Hanno scritto della sua poesia numerosi critici ed esperti di poesia e letteratura: Antonio Spagnuolo, Lucio Zinna, Marco Furia, Gabriella Cinti, Pier Luigi Coda, Fortuna della Porta, Ilaria Guidantoni, Andrea Galgano, Alessandro Moscè, Luciano Somma, Rosa Elisa Giangoia, Giuseppe Conte, Camilla Ziglia e molti altri.

Allieva di Fernando Bibollet, Antonio Carena e Nino Aimone – tre grandissimi pittori piemontesi – ha esposto nel Torinese e nell’Astigiano le sue opere ad acquerello e le sue fotografie. Altre tecniche utilizzate dall’artista: collage e fotocomposizioni digitali. Attualmente collabora con diversi siti e giornali che si occupano di cultura, poesia e arte. Fa parte di giurie in importanti concorsi letterari nazionali ed è la fondatrice del gruppo poetico “Vinovo in poesia” con i quali organizza, dal 2017, presso la biblioteca civica vinovese, incontri culturali e letterari; sui social e sul web troverete il blog per rimanere aggiornati su incontri ed eventi.

Il suo sito è http://florianaportablog.wordpress.com

“Siamo fatte di carta” è un libro prezioso, unico, di rara intensità che esplora l’infinito universo femminile attraverso le parole e le opere di Floriana Porta e Anna Maria Scocozza in questa straordinaria fusione di poesia e arte. I versi, scelti con cura, catturano la realtà umana nelle sue due dimensioni, quella terrena e spirituale, e lo fa in un modo ampio, profondo e cristallino, mentre le opere scultoree di carta offrono una visione unica, molto coinvolgente e personale dell’esistenza e dello spazio emotivo, diventando inestimabili strumenti di rinascita, di cura, di speranza e di resilienza. II libro – diviso in sei sezioni dedicate ai vestimenti e alle calzature poetiche, alle opere libro, agli eco-gioielli, alle maschere e ai progetti/ laboratori – affronta anche altre importanti tematiche: l’incanto della natura, l’eco-filosofia e il riciclo creativo inteso come pratica virtuosa in grado di dare una seconda vita a materiali di scarto, in questo caso carta e cartone. Una fusione indissolubile tra poesie e opere d’arte che vi lascerà senza fiato. Preparatevi a immergervi in un universo incantatore in cui i sentimenti regnano sovrani, in cui la bellezza e la fragilità si incontrano in modo straordinario creando una sintesi perfetta e coinvolgente.


Da florianaporta@libero.it

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Conferenza a Tuscania: Storie e leggende dei Santi Martiri

Lo storico Giuseppe Giontella conduce il pubblico in un affascinante viaggio alla riscoperta dei Santi Martiri protettori della Città di Tuscania che hanno ispirato le opere di David Booker esposte a Palazzo Fani nella mostra MARTYRES.

Sabato 3 agosto alle ore 18.30, nella stupenda cornice di Palazzo Fani a Tuscania, un evento imperdibile per gli appassionati di storia e arte; nell’ambito delle iniziative collaterali alla mostra “MARTYRES, opere di David Booker”, il professor Giuseppe Giontella, eminente paleografo e profondo conoscitore della Tuscia, terrà una conferenza dal titolo “I Santi Martiri Secondiano, Veriano e Marcelliano tra storia e leggenda”.

La conferenza, che si svolgerà nella suggestiva Sala dei Martiri e delle Sculture, offrirà al pubblico l’opportunità di approfondire la figura dei tre santi protettori di Tuscania, intrecciando rigorosi studi storici con le più affascinanti leggende tramandate nel tempo. Il professor Giontella, grazie alla sua vasta erudizione, guiderà il pubblico alla riscoperta delle vicende che hanno segnato la storia spirituale e culturale del territorio.

L’incontro si inserisce nel ricco programma di iniziative collaterali al progetto “MARTYRES”. L’evento, organizzato dall’A.C.T.A.S. Associazione Culturale Turismo Arte e Spettacolo di Tuscania, rappresenta un’occasione unica per comprendere meglio il contesto storico e culturale in cui sono nate le opere di David Booker nell’intento di indurre a riflettere sul significato profondo della figura del martire e sulla sua attualità.

La partecipazione alla conferenza, è gratuita. Al termine della conferenza, sarà offerta una visita guidata della mostra MARTYRES, per meglio comprendere l’interpretazione contemporanea del tema dei Santi Martiri proposta dall’artista David Booker in questa originale mostra.

Non perdere l’opportunità di partecipare a questo interessante appuntamento e di arricchire la tua conoscenza della storia e dell’arte della Tuscia.

La conferenza è alle 18.30 di sabato 3 agosto 2024, nella Sala dei Martiri e delle Sculture, Palazzo Fani, Via della Libertà 24 Tuscania (VT), con ingresso gratuito.Il relatore è il professor Giuseppe Giontella, storico, paleografo, scrittore, narratore, latinista, insegnante e divulgatore, tra i più grandi conoscitori della storia di Tuscania e della Tuscia.


Ufficio stampa:
prof.ssa Valeria Giovagnoli  valeria.giovagnoli@gmail.com

Per maggiori informazioni, e aggiornamenti visitare il sito web www.davidbookersculptor.eu  o
https://www.actas-tuscania.it/
oppure contattare la segreteria organizzativa all’indirizzo email actastuscania@libero.it

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* Uzbekistan a Ca’ Foscari, la mostra rivelazione della stagione veneziana

A scorrere i pareri che i visitatori – e fra essi una sequenza davvero impressionate di “eminenze” del sistema mondiale dell’arte – hanno voluto lasciare a Ca’ Foscari Esposizioni sui registri di visita a “Uzbekistan. L’Avanguardia nel deserto. La forma e il simbolo”, c’è da rimanere colpiti.
Colpiti dall’entusiasmo, misto a stupore, che viene espresso intorno a questa magica mostra. Da più d’uno, e le firme in calce ai giudizi  sono di quelle che “pesano”, si giunge a indicare questa come la vera scoperta culturale della stagione d’arte veneziana 2024.

Giudizi che lusingano, certo, Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, direttori del Centro Studi sull’Arte Russa dell’Università Ca’ Foscari e curatori della mostra. Ma che, soprattutto, confermano l’urgenza di focalizzare ulteriormente l’attenzione del mondo occidentale dell’arte verso l’area ex sovietica, i cui fermenti e le cui peculiari vicende artistiche, continuano, tranne poche eccezioni, a essere marginalizzati se non del tutto ignoti, o ignorati.

UZBEKISTAN: l’Avanguardia nel deserto
La Forma e il Simbolo
Venezia, Ca’ Foscari Esposizioni
17 aprile – 8 settembre 2024

Progetto espositivo a cura di Silvia Burini e Giuseppe Barbieri

A Venezia il pubblico ha l’opportunità di conoscere, e ammirare, opere mai prima esposte in Occidente in modo organico e ampio. Capolavori di artisti ben noti come Kandinskij accanto a opere non meno potenti di interpreti almeno in Occidente sconosciuti, in un armonico, naturale intreccio tra arte e arti applicate.

«Per poter offrire ai visitatori due percorsi paralleli così organicamente strutturati, siamo ricorsi – affermano i Curatori  – sia alle raccolte del Museo Nazionale di Tashkent (dove già all’inizio degli anni ’20 erano presenti importanti capolavori dell’Avanguardia russa), ad attestare l’anticipata ricezione in loco di una matrice modernista, sia a quelle del Museo di Nukus, che fa emergere, con totale evidenza, la trasformazione di quella matrice in un linguaggio di enorme originalità, multietnico e interdisciplinare».

«Per non banalizzare un percorso storico-artistico così ricco, si sono resi necessari criteri espositivi esigenti, innovativi e, in una certa misura, anche coraggiosi. Con l’obiettivo di contaminare nel percorso le personalità degli artisti, i loro percorsi, le relazioni inestricabili con il patrimonio delle arti applicate».

«Giungendo anche ad affacciare alcune ipotesi praticabili per l’aggiornamento di almeno alcune situazioni museali in Uzbekistan, un Paese che sta significativamente investendo sulle infrastrutture espositive ma che dovrebbe, e certamente potrà, prevedere anche un progressivo adeguamento nelle strategie di display. Un’attività di ricerca, da qualche tempo in atto in Uzbekistan, che sta restituendo al mondo una pagina palpitante della storia dell’arte del Novecento, quella di cui la mostra di Ca’ Foscari offre oggi una affascinante anticipazione».


Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
tel. 049.66.34.99
Referente Simone Raddi: simone@studioesseci.net                    

Università Ca’ Foscari Venezia
Ufficio Comunicazione e Promozione di Ateneo
Settore Relazioni con i media
Federica Ferrarin Tel 366 6297904 – 335 5472229
Enrico Costa: Tel. 337 1050858
Paola Vescovi (Direttrice): Tel. 366 6279602 – 339 1744126
Email: comunica@unive.it
Le news di Ca’ Foscari: news.unive.it

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MIF di Muravera – DOMUS ARDET. Mostra personale di Ak2deru

Il Museo dell’Imprenditoria Femminile di Muravera è lieto di annunciare la mostra personale “Domus Ardet” di Ak2deru. L’esposizione sarà visitabile dal 1 agosto al 15 ottobre 2024 e promette di offrire un’esperienza immersiva unica, che esplora le profondità dell’essenza umana. La mostra trasporta i visitatori in un mondo simbolico, immersivo, dove il senso della ritualità è esplorato attraverso gli elementi del fuoco, del segno-materia e della voce.

MIF – Museo dell’Imprenditoria Femminile di Muravera

DOMUS ARDET
Mostra personale di Ak2deru

A cura di Telemaco Rendine e Valentina Ferrari
col contributo critico di Ruggero Barberi, Matteo Di Cintio e Miriam Pinocchio
in collaborazione con Nuar Gallery
 
Dal 1 agosto al 15 ottobre 2024

Come ha dichiarato il critico Matteo Di Cintio, “Ak2deru mette in scena un gioco di forze e rimandi simbolici che disvelano l’ancestralità di un rito”. Nell’opera dell’artista sardo, il senso della ritualità è ripiegato nell’incontro fra l’essere umano e il proprio resto antico.

Il fuoco – elemento centrale della mostra e simbolo di trasformazione della materia nei suoi cicli di creazione e distruzione continua, da sempre al centro della ricerca dell’artista – viene esplorato nella sua compagine di cenere, carbone e combustione. 

La combustione caratterizza il corpo delle opere esposte, realizzate su vari materiali: carte, tele, sughero, legno, cuoio e pelli riciclate, in varianti di lavori contrapposti che vanno dal macro al micro.

Il segno è presente in ogni lavoro esposto, in un’opera pittorica definita dallo stesso artista “monosemica” – dal greco mónos “uno solo” sèma “segno”-  fondando le sue radici nella ripetizione di un segno unico, un segmento di una porzione d’infinito, un archetipo che riverbera e satura l’intera superficie.

Pezzo centrale del percorso espositivo l’opera di video arte “Domus ardet” – da cui il titolo della mostra – L’opera immersiva, accompagnata dal suono di due cori microtonali, presenta immagini di esplosioni vulcaniche e colate laviche che si deformano per creare figure animalesche e antropomorfe. Questo elemento onirico, inserito in un contesto installativo che avvolge lo spettatore, induce quest’ultimo a confrontarsi con una percezione estraniante e intensa del fuoco come forza interiore.

La dimensione sonora dell’opera di Ak2deru, formatosi nella composizione musicale con Gian Paolo Chiti e Alvin Curran, è rappresentata inoltre dalle tracce audio Codex 121101 e Codex 229002. Questi suoni espansi, attraverso tecniche di emissione vocale non convenzionale,  creano un madrigale primitivo di voci, un contrappunto ancestrale che rimanda a una ritualità primigenia, ampliando lo spazio espositivo attraverso vibrazioni immanenti.

Ak2deru (nome d’arte di Francesco Careddu) Tempio Pausania,  1975. Vive e lavora a Roma. Ha studiato al Liceo Artistico di Tempio Pausania e dal 1998 al 2008 composizione musicale con Gian Paolo Chiti e Alvin Curran. Fondatore dell’associazione culturale Dal Suono Sommerso, attiva dal 2007 al 2012 nel panorama della musica contemporanea. Dal 2008 al 2015 è assistente compositore di Alvin Curran.

Tra le mostre personali più recenti: Dimora (Prima Linea Studio, Roma 2023) – Li molti e molti (HyunnArt Studio, Roma 2023) – Autumna (Villa Carpegna, Roma 2023 ) – Aestas on boat (Festival Bookolica, La Maddalena 2022) – Ashes to Funky (Spazio Arte SU Gallery, Roma 2019)

Tra le principali mostre museali: Le Décathlon d’Apollon (Château de Montsoreau – Musée d’art contemporain, Montsoreau, Val de Loire  2024) – Mis/understanding Water Ink (H. Ken-Shen Art Museum, Penghu, Taiwan 2022) – Le altre opere, artisti che collezionano artisti (Galleria d’Arte Moderna, Roma 2021) – Le altre opere, artisti che collezionano artisti (Museo Carlo Bilotti, Roma 2020) – Asyndeton, Equinozio d’Autunno Castello di Rivara (Museo d’arte contemporanea, Rivara 2016).


Informazioni:
La mostra sarà aperta dal 1 agosto 2024 al 15 ottobre 2024 presso il Museo dell’Imprenditoria Femminile di Muravera. L’inaugurazione – con ingresso gratuito – avverrà il 1 agosto dalle ore 18:00, con la presenza dell’artista. Per ulteriori informazioni e dettagli, si prega di contattare il Museo dell’Imprenditoria Femminile di Muravera.
 
MIF Museo dell’Imprenditoria femminile Donna Francesca Sanna Sulis
Via Guglielmo Marconi 99 Muravera (CA)
Inaugurazione giovedì 1° agosto dalle 18 alle 21 – ingresso gratuito
La mostra è visitabile dal 1° agosto al 15 ottobre
Dal 2 agosto ingresso € 5. Under 18 e over 70 ingresso gratuito
Giorni e orari di apertura: dal mercoledì al sabato 10 – 13 / 16 – 19 – domenica 16 – 19
Altri orari su appuntamento 

Info e contatti:
Telemaco Rendine, Direzione MIF Muravera
E-mail: relazioni@fondazioneferaxi.it

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CANOTTAGGIO E PARAROWING. Per la sesta volta sul Danubio

Partiti! Il Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma, atlete e atleti Master dell’Associazione, atlete e atleti diversamente abili italiani, austriaci e tedeschi, con i loro accompagnatori, la Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, i tecnici italiani ed austriaci dello staff, coraggio e fiducia, sono gli elementi di una formula vincente che si replica anche in questa estate 2024.

CANOTTAGGIO E PARAROWING. Per la sesta volta sul Danubio, con il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, la regata inclusiva del CC3Ponti di Roma 2024

Da venerdì 26 luglio, barche in acqua per le sei tappe in sei giorni della “DISCESA A REMI DEL DANUBIO DA SCHLÖGEN A VIENNA”, con partenza da Schlögen per toccare poi uno via l’altro i traguardi di Linz, Grein, Melk, Dürnstein, Tülln e infine Vienna. Un tratto complessivamente lungo 254 chilometri, da percorrere vogando. Un’impresa, perché di questo si tratta, già nota al mondo del Canottaggio, che in questa sesta edizione sarà connotata da una crescita dell’internazionalità della partecipazione degli atleti con disabilità – tra loro non vedenti, ipovedenti e un’atleta che ha perso l’uso delle gambe – che andranno a comporre con gli altri i 4 equipaggi in barche da 8 con.

La presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, la Prof.ssa Alessandra Taccone, ha sposato quest’anno con entusiasmo e generosità il progetto di Riccardo Dezi e Giulia Benigni, tecnici federali di canottaggio di lunga esperienza e vertici del CC3Ponti, associazione affiliata alla Federazione Italiana Canottaggio, che a suo tempo convinsero della bontà dell’impresa il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele. Fin dall’inizio infatti la Fondazione ha offerto il suo appoggio, consentendo la complessa e articolata organizzazione che la peculiarità degli equipaggi impone e rendendo di fatto possibile, e anno dopo anno migliorabile, la manifestazione sportiva.

Che non è solo una manifestazione sportiva, ma un esempio concreto di come l’inclusività – se praticata quotidianamente durante gli allenamenti in acqua e a terra, condivisa e resa più “visibile” da imprese come questa – sia possibile e doverosa e consenta allo sport di mettere in campo i suoi valori più alti. Il canottaggio, in particolare, ponendo fisicamente tutti nella stessa barca al di là delle differenze fisiche, rende di fatto quelle differenze e quegli eventuali limiti giocoforza superabili, nell’accettazione e nel sostegno reciproco del ricercato assieme.  E infatti crescono in Italia i numeri di questo sport che la Federazione Italiana Canottaggio – FIC esprime ad oggi in 55.000 tesserati per il canottaggio e in 1.000 per il pararowing.

A prendere parte alla sesta edizione della “Discesa” come membri dello staff, oltre a Dezi e Benigni, Antonio Schettino e Catalin Blaj. Tra gli atleti diversamente abili che andranno ad affiancare a bordo la compagine Master del CC3Ponti, ci sono Nathalie Podda e Gerarld Ziniel con i loro accompagnatori dal Donauhort Ruderverein di Vienna, Ramona Gelber dalla Germania, Marco Carapacchio e Daniela De Blasis, timoniera, dal Pararowing del circolo romano. L’arrivo a Vienna sancirà, se tutto andrà come deve andare, l’esito positivo della sfida che anche quest’anno queste atlete e questi atleti hanno voluto affrontare, e che si sostanzia non solo dell’eterogeneità degli equipaggi, ma anche della difficoltà di navigazione di un grande fiume come il Danubio, per dimostrare, una volta di più, la forza del loro assieme. Che si è costruito nel tempo certamente, negli allenamenti quotidiani, ma che poi nella “Discesa a remi del Danubio” si riveste, edizione dopo edizione, di quel qualcosa in più che tutte le sfide portano con sé.


Ufficio stampa
CC3Ponti
e-mail: dianadaneluz410@gmail.com

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* Correggio 500, da settembre a Parma

Correggio 500 anni dopo. Parma celebra Antonio Allegri, conosciuto come il Correggio, nella ricorrenza del mezzo millennio dalla conclusione della più impegnativa tra le sue imprese d’artista: il ciclo di affreschi della grande cupola della basilica di San Giovanni, nell’omonimo monastero benedettino nel cuore della città.

Lo fa calando gli affreschi dal cielo della cupola per disporli al contatto con il visitatore, garantendo la visione di stupefacenti particolari e di minute soluzioni artistiche che la cupola dal vero non può offrire.

Invitandolo, poi, a vivere un altro dei capolavori assoluti di Correggio, la celebre Camera della Badessa nel Monastero di San Paolo con la novità di  un’esperienza immersiva che consente di conoscere la storia del monastero e la genesi ed i significati degli affreschi del Correggio.

CORREGGIO 500
Parma, 9 settembre – 31 gennaio 2025

Progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pama in collaborazione con il Monastero Benedettino di San Giovanni in Parma.

Due le sostanziali novità di Correggio 500. La prima è rappresentata dalla grandiosa installazione “Il Cielo per un istante in terra“, generata dal progetto fotografico di Lucio Rossi. Che, all’interno del monumentale Refettorio del monastero di San Giovanni consente al visitatore di porsi vis a vis con le immagini della cupola del Correggio, conducendolo a scoprire ciò che da terra si perde nella spettacolare scenografia illusoria dell’insieme della cupola. Ammirando particolari e finezze che l’artista qui ha profuso nonostante sapesse che l’occhio dei fedeli non avrebbe mai potuto apprezzarle appieno. Non solo: di una porzione della cupola possono avere visione solo i monaci, perché rivolta verso al coro a loro riservato, opposto alla navata. Ed è la parte dedicata alla salita di San Giovanni, modello e monito per i monaci.

Lucio Rossi ha realizzato il perfetto fotopiano dell’intera cupola, riproposto nell’installazione. A precedere le emozionanti immagini di Rossi è una sezione introduttiva di approfondimento storico e artistico, l’ingresso nell”installazione si inserisce nella più ampia opportunità di scoprire uno dei più importanti monumenti di Parma, il Monastero di San Giovanni con i suoi tre grandiosi chiostri e la Biblioteca monastica che conserva tesori unici al mondo.

Da un monastero maschile, ancora attivo, ad uno femminile, ormai musealizzato: il Monastero di San Paolo, con la celebre Camera della Badessa, altro magnifico lascito del Correggio ed espressione tra le più affascinanti del Rinascimento maturo.

Correggio500 offrirà la realtà aumentata di “Hortus Conclusus 2.0: storia e sviluppo del Monastero di San Paolo“. Un’esperienza immersiva, un coinvolgente viaggio nel tempo che partendo dalla Parma di epoca romana arriverà al nascere del monastero, al suo sviluppo, alla commissione al Correggio per la decorazione pittorica. Il dialogo tra la Badessa e l’Artista introduce alle scelte dei temi evocati nella Camera. Attraverso un visore VR MetaQuest il visitatore potrà immergersi e muoversi all’interno dei paesaggi antichi, scoprirne gli sviluppi e vedere le connessioni fra i due monasteri dove l’opera del Correggio diventa protagonista. La tecnologia immersiva grazie alla realtà virtuale permetterà, con gli appositi joystick, di navigare all’interno dei particolari dell’affresco scoprendo dettagli e caratteristiche altrimenti invisibili. Al progetto collaborano ArcheoVea Impresa Culturale, Publics.icc e l’Università di Parma attraverso il programma SFERA (Spazi e Forme dell’Emilia Romagna Antica).

Le figure dell’Allegri dai “contorni graziosi e grassi con qualche idea di chiaroscuro” saranno interpretate, avvicinate, ravvivate dal primo progetto multimediale dedicato al pittore e legate attraverso la storia del tempo e della città. Correggio500 mostrerà la raffinata bellezza che vive a Parma da 500 anni.

“Correggio500 si muove tra due e più luoghi d’arte e di storia separati da appena 500 passi. La mano di un artista, tra i maggiori del Rinascimento italiano, tesse un filo tra particolari ambienti monastici, che, attraverso i secoli, hanno saputo custodire e tramandare un gusto, un genio, una storia che identifica Parma come città d’arte, di grandi capolavori e di grande bellezza” sottolinea Il Vice Sindaco e Assessore a Cultura e Turismo Lorenzo Lavagetto “La connessione tra questi 500 anni non poteva che essere la prima iniziativa multimediale dedicata al pittore di Parma. Correggio 500 offre uno sguardo profondo alla sua epoca di attività e una divulgazione suggestiva grazie alle nuove tecnologie. Il nostro obiettivo è di consentire a tutti, con percorsi totalmente accessibili e tecnologie all’avanguardia, consentire di ammirare informati. Attraversare Parma, tornare nel suo 1500 sarà un piacere estetico, ma certo anche un’incantevole occasione di conoscenza”.  

L’obiettivo che si pone l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Parma che con il prezioso ed indispensabile sostegno di Fondazione Cariparma e della Regione Emilia Romagna, la generosa ospitalità della Comunità dell’Abbazia Benedettina di San Giovanni Evangelista, le prodigiose immagini di Lucio Rossi promuoverà un suggestivo e coinvolgente percorso divulgativo dal prossimo autunno e fino ai primi mesi del 2025 condiviso dal Monastero di San Giovanni e dalla Camera di San Paolo in collaborazione con la Direzione Regionale del Demanio e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Parma e Piacenza.

Se, dopo aver così riscoperto i due cicli affrescati, il visitatore fosse interessato a conoscere anche il Correggio pittore di pale d’altare o di altri soggetti, alla Pilotta può ammirare queste opere nella sezione che la Pinacoteca riserva all’artista. Il tutto in una città, Parma, dove storia e arte offrono con generosità testimonianze di altissimo interesse.

Parma da 500 anni.

Unico il biglietto di ingresso al San Giovanni e al San Paolo dal 9 settembre al 31 gennaio


Info:  parmawelcome.it
 
Monastero di San Giovanni
ll cielo per un istante in terra

8 settembre – 31 gennaio
Tutti i giorni tranne il martedì 9.30-13 15-18
Visita al monastero, alla biblioteca monumentale, alla mostra e alla basilica.
Durata 1 ora
 
Camera di san Paolo
Lun-ven 9.30-18 orario continuato chiuso il martedì
Sab, dom e festivi 9.30-18.30
Durata 30 minuti
 
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Ref. Simone Raddi 049.663499 simone@studioesseci.net

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“ORIZZONTI ESSENZIALI” di Massimo D’Aiuto in mostra a porto Santo Stefano

Sulla splendida terrazza della Fortezza Spagnola viene proposta la Mostra ORIZZONTI ESSENZIALI una personale dell’artista Massimo D’Aiuto già presentata recentemente a Pietrasanta con successo di critica e di pubblico. Quasi trenta sculture prevalentemente in marmo, bronzo, altri materiali lapidei, ceramica e legno: un percorso attraverso opere realizzate prevalentemente nel suo laboratorio di Porto Santo Stefano negli ultimi anni. 

LA MOSTRA  DI SCULTURA “ORIZZONTI ESSENZIALI”
DI MASSIMO D’AIUTO
SI INAUGURERÀ IL 3 AGOSTO NELLA STORICA FORTEZZA SPAGNOLA
DI PORTO SANTO STEFANO

L’esposizione resterà aperta fino a domenica 25 agosto (tutti i giorni 10.30 – 12.30 e 18.30 – 23.30).

Dall’ arcaismo, più evidente nei primi lavori, alle forme che rimbalzano nel contemporaneo; le fattezze di personaggi ancestrali, ai segni scanalati condotti a penetrare il mistero delle pietre, fino all’essenzialità delle forme, D’Aiuto interpreta una linea evolutiva dell’immagine scolpita. L’artista sembra raccontarci il viaggio immaginario dei suoi manufatti, figure e oggetti simbolici che hanno attraversato lo spazio o la storia: sorta di archetipi interplanetari biomorfi. La selezione delle opere vuole proprio percorrere l’iter poetico e formale che ha portato D’Aiuto allo sviluppo di una narrazione che va dalle suggestioni per la scultura moderna a una sintesi formale altamente evocativa. 

Le sculture di Massimo D’Aiuto attraversano il tempo catturando l’essenza dell’umanità, un’opportunità per riflettere sul percorso della nostra specie;   migrazioni, guerre, traguardi della scienza, dell’arte  fino ad arrivare ad un viaggio nel futuro. Un mondo affascinante e coinvolgente dello scultore tra bellezza e potenza.

La mostra, illustrata da catalogo con presentazione di Nicola Nuti, fotografie di Maurizio Riccardi, si inaugura sabato 3 Agosto alle 18.30 (continuando fino alle 22 con una degustazione di vini della Cantina CA’ DI FRARA)


Ufficio Stampa:
Mariangela Donato daiuto.massimo@gmail.com
Sito Web Massimo D’Aiuto
https://www.massimodaiuto.it

Direttore: Maurizio Riccardi

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