L’Archivio si è composto nel corso di questi anni grazie a lasciti di artisti, graphic designer svizzeri e italiani di fama internazionale, oltre che tramite acquisizioni di opere d’arte effettuate da appassionati dell’arte e filantropi, nonché dall’associazione Amici del m.a.x. museo.
Tutti gli artisti dell’esposizione sono stati protagonisti di monografiche al m.a.x. museo; tre di essi – Heinz Waibl, Orio Galli e Vito Noto – hanno affidato al Centro Culturale Chiasso il loro intero archivio, composto da disegni, schizzi, bozzetti, prove di stampa, manifesti, dépliant, prototipi, altri – Lora Lamm, Bruno Monguzzi, Franco Grignani e Simonetta Ferrante – hanno invece donato nuclei importanti che rappresentano temi centrali del loro operato in grado di catalizzare il dibattito internazionale sulla grafica.
La mostra anticipa e pone l’accento sull’apertura del CIAG, Centro Internazionale d’Arte e Grafica, collocato proprio di fronte al m.a.x. museo (via Dante Alighieri 10), dove, dal 10 giugno 2024, sarà possibile consultare per motivi di studio i materiali conservati in archivio.
Il CIAG nasce proprio per rendere fruibile al pubblico il copioso materiale dell’Archivio custodito dal Centro Culturale Chiasso, così che anche in un’ottica futura le opere raccolte possano rappresentare un prezioso momento di consultazione, studio e approfondimento per cultori della materia, studiosi e studenti universitari e della SUPSI – Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.
Grazie all’importante patrimonio che negli anni è andato costituendosi, il Centro Culturale Chiasso è diventato un polo attrattivo a livello svizzero e internazionale per i temi legati alla grafica, al design e alla comunicazione visiva: gli archivi, nella loro articolazione di materiali e numero di opere, lo testimoniano anche attraverso l’importanza dei prestiti effettuati per esposizioni e istituzioni di chiara fama avvenute negli ultimi tempi. Con quattordici anni di attività museale pubblica (2010-2024), con il suo patrimonio artistico divenuto ormai identitario, il m.a.x. museo ha legato il suo nome anche a questa importantissima caratteristica di conservazione degli elaborati e dei materiali della grafica, che ne rafforza e al contempo ne concretizza la missione; oltre a ciò, il m.a.x. museo è unico nel suo genere nell’articolato panorama delle istituzioni cantonali. È un momento molto significativo per ricordare quanto questi Archivi rappresentino una notevole pagina nella storia della grafica, facendo di Chiasso un tassello essenziale nell’ambito della cultura del graphic design della cosiddetta cultura del “swiss design” nell’asse Nord-Sud fra Zurigo e Milano.
Fra gli eventi collaterali previsti, oltre alle visite guidate gratuite (si segnala in particolare quella di domenica 19 maggio alle ore 10.30 in occasione della Giornata internazionale dei musei GIM), ai vari laboratori didattici e ai tradizionali appuntamenti (“mamma, papà e bebè al museo”, “nonni e nipoti al museo”), sono in programma una conferenza pubblica con il co-curatore Mario Piazza (mercoledì 12 giugno 2024) e un incontro-dibattito con Bruno Monguzzi (venerdì 20 settembre 2024).
Gli artisti – Note biografiche
Franco Grignani (1908-1999) graphic designer e artista di fama internazionale, studia architettura a Torino. La sua attività artistica è permeata da una continua osmosi fra architettura e fotografia, grafica e pittura. Grignani lavora come grafico per la grande committenza: per clienti quali Pirelli, Arnoldo Mondadori Editore, Fiat, Montecatini, Ermenegildo Zegna, disegna marchi e cura campagne pubblicitarie. Realizza centinaia tra annunci e pubblicità sul tema dell’arte della stampa che rimarranno tra i capolavori della grafica italiana. Appartengono proprio al nucleo di Alfieri e Lacroix, oltre all’house organ e alla pubblicità per la casa farmaceutica Dompè, le opere che sono esposte in mostra, unitamente alle coloratissime grafiche d’arte in serigrafia relative agli sviluppi seriali legati al calcolo quantistico (rotazioni, torsioni, progressioni e deformazioni).
Nel 2019, il m.a.x. museo gli ha dedicato una mostra monografica intitolata Franco Grignani (1908-1999). Polisensorialità fra arte, grafica e fotografia.
Lora Lamm (Arosa, 1928) una delle grafiche più apprezzate e affermate a livello internazionale. Formatasi alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, tra il 1953 e il 1962 lavora a Milano per l’Ufficio pubblicità de La Rinascente, diventandone una figura di riferimento dallo stile personale e inconfondibile che ha caratterizzato l’epoca dello “stile d’impresa” del secondo dopoguerra. Sono esposti in mostra i manifesti realizzati in questo decennio e donati dalla stessa grafica alla Collezione del m.a.x museo unitamente alle preziose carte da imballo e ai bozzetti preparatori per campagne pubblicitarie.
Nel 2013, il m.a.x. museo le ha dedicato una mostra monografica intitolata Lora Lamm. Grafica a Milano 1953-1963.
Giovanna Graf (1930-2012) grafica e illustratrice svizzera formatasi alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, ha affiancato Lora Lamm nell’Ufficio pubblicità de La Rinascente e ha poi lavorato con Simonetta Ferrante a Milano tra il 1961 e il 1971. Si propongono i suoi elaborati grafici per la pubblicità de La Rinascente dallo stile descrittivo, molto illustrato e colorato. Questi materiali d’archivio sono stati donati dagli eredi al m.a.x. museo dopo la sua morte.
Nel 2017, il m.a.x. museo ha esposto i suoi lavori nella mostra intitolata La Rinascente. 100 anni di creatività d’impresa attraverso la grafica.
Simonetta Ferrante (1930) Dopo gli studi alla Central School of Arts a Londra, inizia la sua attività in graphic design presso Max Huber e Pier Giacomo Castiglioni. Durante la sua carriera ha lavorato anche per grandi marchi come i Supermercati Esselunga, Galgano, Fotorex, Elettrocarbonium, Mondadori e Rizzoli, e ha collaborato a molti allestimenti fieristici, come i padiglioni Rai e Montecatini per la Fiera di Milano. Ma altrettanto significativa è la sua ricerca artistica: per ben sessanta anni Ferrante ha saputo distinguersi per un singolare percorso costantemente volto alla ricerca della memoria del visibile, come le sue celebri opere calligrafiche e di scrittura espressiva che saranno esposte in mostra.
Nel 2016, il m.a.x. museo le ha dedicato una mostra monografica intitolata Simonetta Ferrante. La memoria del visibile: segno, colore, ritmo e calligrafie.
Heinz Waibl (1931-2020), è annoverato dalla critica tra i più importanti protagonisti della comunicazione visiva del Novecento, per il suo linguaggio creativo e innovativo che ancora oggi risulta incredibilmente attuale. Waibl trova le sue radici nella scuola bauhausiana e nella Konkrete Kunst, poi riletta anche seguendo gli insegnamenti di Max Huber; la sua grafica ha segnato un’epoca in quel crogiuolo che è stata la Milano del secondo dopoguerra con l’intreccio di relazioni fra la Svizzera e l’Italia. Fra le sue più note collaborazioni quelle per Rai, Mas, La Rinascente, Atkinsons, Olivetti, Pirelli, Flos, BTicino. Dopo un lungo periodo negli USA e in Sudafrica, collaborando con Vignelli in Unimark International, rientra a Milano e fonda lo studio “Signo”. Heinz Waibl con Laura Micheletto ha donato al m.a.x. museo tutto l’archivio grafico, composto anche dalla sua importante biblioteca. In mostra sono esposti artefatti grafici, importanti manifesti, bozzetti per logo e la rivista «Pagina», così come interessanti elaborati di ricerca tipografica e visiva stampati in Letterpress.
Nel 2014, il m.a.x. museo gli ha dedicato una mostra monografica intitolata Heinz Waibl. Graphic designer. Il viaggio creativo.
Bruno Monguzzi (1941), graphic designer che si è distinto a livello internazionale. Ha studiato arti decorative a Ginevra, poi grafica a Londra e nel 1961 ha collaborato con lo Studio Boggeri a Milano. Nel 1963 è stato chiamato a Parigi dove con Jean Widmer rielabora l’identità visiva del Musée d’Orsay. Dal 1987 al 2004 è stato Art Director del Museo Cantonale d’Arte realizzando una mirabile produzione di manifesti per la cultura; nel 1991 ha disegnato la nuova identità visiva per l’Amministrazione cantonale. Dal 2001 al 2009 ha curato l’immagine dell’Ufficio cultura del Comune di Chiasso. È stato insignito di molti premi internazionali, tra cui il Premio Bodoni (1971), successivamente la Gold Medal del New York Art Director’s Club, nel 1990 il Premio Yusaku Kamekura e dieci anni dopo la Gold Medal della Toyama Biennal. Nel 2003 gli è stata conferita a Londra la Honorary Royal Designer of Industry da parte della Royal Society of Arts. In mostra sono esposti i manifesti più iconici realizzati da Bruno
Monguzzi per la cultura, che costituiscono un tassello fondamentale della scuola svizzera di graphic design.
Nel 2011, il m.a.x. museo gli ha dedicato una mostra monografica intitolata Bruno Monguzzi. Cinquant’anni di carta.
Orio Galli (1941) grafico, pittore, illustratore, calligrafo e disegnatore satirico. La cifra grafica di Galli sta nella continua dialettica fra segno libero e segno strutturato, fra informalità e geometria, tra improvvisazione e disciplina. La passione per la calligrafia e la gestualità porta Galli a dare ai suoi lavori grafici una impronta spesso pittorica, con forte sensibilità cromatica. Lega il suo nome al manifesto Ticino: terra d’artisti (1984). Molti sono gli elaborati grafici svolti per la Confederazione: dai prospetti di votazione ai manifesti per il 700esimo, alla corporate identity per aziende, logo studiati per le imprese, stemmi per i Comuni del Cantone Ticino, oltre che dépliant e brochure per enti turistici e la grafica per le pubblicazioni librarie. Nella mostra saranno esposte opere che mostrano il processo ideativo nella progettazione grafica, come i manifesti che hanno caratterizzato la sua carriera e lavori di ricerca artistica sul segno, il grafismo la calligrafia.
Nel 2023, il m.a.x. museo gli ha dedicato una mostra monografica intitolata Orio Galli, grafica e grafismi.
Vito Noto (1955). La sua vasta produzione si articola fra product design, industrial design e visual design. Si diploma alla Scuola Politecnica del Design di Milano e poi compie esperienze professionali a Oberdorf, Amburgo e Parigi. Apre quindi il suo studio a Cadro nel 1982 dove si dedica a progetti di rilevanza nel settore industriale, così come nell’ambito labo-medicale, alla corporate identity e al branding design. Fondamentale nella produzione artistica di Vito Noto è l’idea dell’interazione tra uomo e prodotto. Celebri sono i suoi progetti di industrial design e di domotica, ma anche altri suoi brevetti che spaziano dalla serie di orologi da muro e da polso fino a temperini, al disegno di francobolli e medaglie commemorative, oggetti che hanno ricevuto premi e riconoscimenti e che saranno esposti in mostra. Vito Noto è stato insignito del premio Design Preis Schweiz (1995), Compasso d’Oro (1991 e 1994), I’F Die Gute Industrieform (1985 e 1990), ADI Design Index (2000, 2002 e 2016) e A’Design Awards (2017). Nel 2022, il m.a.x. museo gli ha dedicato una mostra monografica intitolata Vito Noto. Quarant’anni di grafica e design. Il senso delle idee.