Il
metodo scientifico deve poter
individuare e raggiungere
una conoscenza che sia
oggettiva, affidabile,
verificabile
e condivisibile. Tale
obiettivo viene raggiunto
attraverso l'osservazione e la
sperimentazione. Nel campo,
invece, delle teorie generali si
procede attraverso la definizione
di ipotesi e teorie, da verificare
sempre sperimentalmente.
L’approccio alla conoscenza può
essere affrontato sia con metodo
induttivo che deduttivo. A tale
proposito vi è una certa
contrapposizione.
Il
concetto di metodo
scientifico non è
univoco. Due sono significati
principali, che si arricchiscono
di diverse sfumature. Inteso
astrattamente, può essere
concepito come un insieme di
criteri teorici e operativi,
seguendo i quali un risultato
ottenuto può essere considerato
scientifico. Questi criteri
demarcano oggettivamente un
ragionamento scientifico da un
ragionamento metafisico, religioso
o pseudoscientifico (problema
della demarcazione). Il
secondo significato principale,
invece, è ristretto alla pratica
giornaliera del singolo scienziato
e, più in generale, della comunità
scientifica e la sua attività di
ricerca. Le due definizioni
concettuali possono convergere, in
quanto, in teoria, la comunità
degli scienziati applica uguali
criteri e un ugual metodo
“scientifico”. Tuttavia, come la
storia ha dimostrato, vi sono
stati grandi scienziati che,
operando in via intuitiva (senza,
quindi, alcun metodo sistematico)
hanno realizzato scoperte,
dimostrate scientificamente solo
in un secondo momento. La realtà è
che, pur essendo il metodo
scientifico proprio della comunità
scientifica, non esiste una
metodologia definita da regole
specifiche e universali in tutti i
campi della scienza.
Nel
dibattito epistemologico, inoltre,
la contrapposizione tra i
sostenitori del metodo induttivo e
quelli del metodo deduttivo,
caratterizzerebbe e convaliderebbe
il risultato. Ad esempio, Popper
sostiene che una teoria può dirsi
scientifica solo se è stata
formulata a priori in forma
deduttiva, in quanto il nostro
pensiero potrebbe causare
qualsiasi deformazione.
Nel
tentativo di appianare le diverse
contrapposizioni, Frédéric
Kerlinger ha formulato quattro
diversi metodi che sono stati
applicati per raggiungere la
conoscenza umana. I metodi sono
quelli: della tenacia,
dell’autorità, a priori e della
scienza.
Il Metodo della
tenacia – una cosa è vera se
la sua conoscenza fa parte della
nostra vita, che su di essa si
fonda. Il Metodo
dell'autorità – il sapere di
una autorità riconosciuta può
essere considerato vero di per sé
in quanto tale. Ad esempio, il
sapere religioso, l’autorità di un
grande scenziato o quella di
un’importante organizzazione.
Il Metodo a priori, o
dell'intuizione – La ragione
umana formula considerazioni,
molto spesso veritiere,
universalmente riconosciute come
tali. Il Metodo della
scienza – il sapere umano non
sempre riguarda l’uomo stesso ed
il suo pensiero. Molto spesso
affronta una realtà esterna, che
noi non possiamo modificare con il
nostro pensiero. E’ la realtà
oggettiva e materiale su cui opera
la scienza con il suo metodo.
L’analisi sistematica,
controllata, empirica e critica ci
porta proprio alla conoscenza di
questa realtà materiale e di tutte
le relazioni e fenomeni
intercorrenti in essa.
|
|