Narrami, o Musa, di quell’uomo versatile che molto tempo vagò dopo che ebbe gettato a terra le sacre torri di Troia
di Daniele Bertolami
All’opera di Omero si attribuiscono due dei più grandi poemi epici greci: l’Iliade e l’Odissea.
All’interno della cultura classica occidentale l’Odissea è uno dei testi principali, di cui, oltre alla versione originale, abbiamo una serie di traduzioni. Tra queste è famosa quella di Ippolito Pindemonte, di taglio classicista, quella del 1963 di Rosa Calzecchi Onesti e recentemente, di Aurelio Privitera, con traduzione più moderne e lineari. Tuttora fondamentale e studiato e letto in tutto il mondo, il testo dell’Odissea, narra del viaggio di ritorno di Odisseo (Ulisse per i latini) a Itaca, dove regnava. Odisseo aveva partecipato alla conquista di Troia, narrata nel primo libro, l’Iliade.
L’Odissea e l’Iliade vengono create nella Ionia d’Asia intorno al IX secolo a.C., mentre, altri storici ritengono che sarebbero state composte tra l’800 a.C. e il 700 a.C. Prima della stesura scritta, l’Odissea è stata tramandata oralmente da dotti aedi e rapsodi. Gli Aedi, in particolare, nella recitazione utilizzavano un metro regolare chiamato “esametro dattilico” o “esametro epico”.
Da un originale della seconda metà dell’VIII secolo a.C., il tiranno ateniese Pisistrato decise di unificare le diverse versioni e dare forma scritta definitiva al poema (nel VI secolo a.C.). Nonostante ciò, esistono molte versioni dell’Odissea, da quelle legate alle polis (Massalia, odierna Marsiglia, Creta, Cipro, Argo e Sinope), a quelle legate a grandi personaggi storici (come Antimaco di Colofone o Euripide, il figlio del drammaturgo).
La grande opera epica fu tramandata, comunque, oralmente in Egitto fino al III secolo d.C.
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IMMAGINE DI APERTURA – Composizione grafica di Testa di Ulisse da un gruppo scultoreo raffigurante Ulisse che acceca Polifemo (Marmo, greco, probabilmente del I secolo d.C. Dalla villa di Tiberio a Sperlonga. Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga) tratta da Wikipedia e illustrazione di Maicon Fonseca Zanco da Pixabay.