Nello scriptorium di Cassiodoro

 

È solo una fisima comune che esista un’età della giovinezza preferibile ad una della vecchiaia. Esiste invece un’evoluzione continua, una maturazione, una sedimentazione, perché le idee non hanno limiti d’età. È da piantarsi nella mente che occorre imparare a comprendere un mondo non più dialetticamente lineare, ma ameboide, caratterizzato da continui e repentini cambiamenti di forma. Non esiste una cesura netta tra gli opposti e il bianco con il nero tendono a coincidere senza necessariamente passare per il grigio. Così come occorre riflettere prima di affermare che si è rotto il meccanismo che garantiva la trasmissione delle idee e dei valori. Se il mondo è a tutti gli effetti presentificato, lo è perché coloro che dovevano storicizzarlo sono stati trafitti dalla convinzione di una vitalità giovanile durevole fino alla morte. In realtà, in un mutamento più rapido rispetto al passato, è il senso del tempo che occorre cogliere per capire le cose. Il discorso parrà astratto, ma permette di rammagliare l’anima della tradizione con la spinta all’innovazione. Non certo giovani versus vecchi. Ebbene, se il passato odora di muffa, il presente farà di sicuro tendenza, quando invece la saggezza degli anziani potrebbe tornare utile alla genialità dei giovani. Nasce però un problema. I cenobiti di Vivarium, scriptorium istituito dal vecchio Cassiodoro, pur nutrendo ammirazione per il maestro, non riuscivano a comprendere la vera essenza del suo ragionare. In tal senso tuttora la frattura appare incolmabile. Si è costretti così ad invecchiare in un perenne giovanilismo che rende tutti, non discepoli di un passato fecondo, ma orfani di una cultura antica divenuta troppo scomoda per radicare tante esili certezze.

Fonte immagine: particolare della Bibbia Amiatina (ms. Laur. Amiat. 1) unica copia sopravvissuta intera di un esemplare proveniente dal Vivarium di Cassiodoro.

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About the author: Sergio Bertolami