Un progetto articolato, non architettato per partecipare alla selezione operata dal MiBACT al fine di individuare la Candidatura italiana alla quinta edizione del “Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa”. Il progetto riguardante la Valle dei Templi, che rappresenterà l’Italia, è in realtà logica conseguenza di un modello di gestione eccellente. Un’azione esemplare instaurata da anni, la quale rispecchia una straordinaria tutela del paesaggio, coinvolgendo istituzioni e collettività nel recupero attivo del paesaggio: perché i beni locali devono essere patrimonio condiviso delle comunità. Il processo di tutela, salvaguardia, valorizzazione, promozione, fruizione, è garantito, se il senso di appartenenza è fondato. Parole? Certo che no, se rappresentano la realtà dei fatti e non soltanto il testo di una relazione scaturita da una buona penna, per impacchettare un plico da spedire al Ministero. Certo che no, se sono in grado di comprovare l’impegno assunto dall’Italia a Firenze nel 2000, all’atto della sottoscrizione della Convenzione Europea del Paesaggio. Cosa c’è di speciale in “Agri Gentium: Iandscape regeneration”? La capacità di coniugare le testimonianze archeologiche con il recupero di antiche pratiche produttive da riproporre e sviluppare. L’abilità di recuperare la tratta dismessa delle Ferrovie Kaos o di realizzare il giardino di specie storiche nella Kolymbethra. Sviluppare la cooperazione pubblico-privato per una rigenerazione ambientale. Realizzare un Laboratorio per la conservazione del germoplasma di coltivazioni tipiche. Valorizzare il Parco Archeologico e Paesaggistico della valle dei Templi quale sito Unesco. Creare nuove forme di conoscenza didattica e turismo. Agendo, senza far chiacchiere. Vivaddio!