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IL BAROCCO ROMANO E SICILIANO
 

  IL BAROCCO ROMANO
     
     

Il barocco, gusto “stravagante e bizzarro”

 

La nuova espressività barocca

 

L’urbanistica di Sisto V a Roma

 

Vecchie tipologie ma nuovi linguaggi


Il barocco romano, da Della Porta al Bernini
 

Il barocco romano, da Borromini a Pietro da Cortona

 
  IL BAROCCO SICILIANO
   
Nel Val di Noto, un capolavoro corale
 

Le prime avvisaglie del Barocco in Sicilia


Dalla tragedia alla bellezza assoluta

 

Gli architetti siciliani del “miracolo”


Il Barocco Siciliano in tutta la sua pienezza

 

Il Barocco e le sue Chiese spettacolari

 

Il Gattopardo intraprendente del Settecento

 

Sbiadisce la “joie de vivre” di un’epoca eroica

 

Il lento declino economico e morale

 
 
   
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Si pensa che generalmente i palazzi nobiliari in Sicilia siano un insieme di sale bellissime e costosissime, comprendenti grandi e piccoli saloni, con un salone grandissimo (la sala più importante dell’abitazione) utilizzato spesso come sala da ballo. Questo ordine di grandezza, a parte qualche rara eccezione, in realtà non lo è in qualità degli arredi. A parte i salotti principali, la gran parte della casa era arredata molto più semplicemente. L’ampiezza di questi edifici è dovuta all’enorme numero di persone che vi lavoravano e abitavano. Oltre che la famiglia dell’aristocratico, conteneva normalmente altri parenti più poveri e membri della famiglia al suo completo, tutti con stanze o appartamenti più piccoli nella casa. A questi si aggiungevano i dipendenti e i servi inferiori, e spesso era incluso un cappellano o confessore privato, un maggiordomo, la governante, il segretario, l’archivista, il contabile, il bibliotecario, un portiere che aprisse agli ospiti in visita alla famiglia. Secondo la tradizione siciliana era obbligo d’onore ospitare i diversi viaggiatori stranieri che passavano per il paese.
Il salone barocco aristocratico più famoso è probabilmente la Galleria degli Specchi di Palazzo Gangi a Palermo, selezionata dal regista Luchino Visconti per il film "Il Gattopardo". Purtroppo la Galleria è uno dei pochi ambienti del palazzo decorati in stile barocco: il resto della casa fu ristrutturato e riarredato in tardo stile neoclassico dalla proprietaria Marianna Valguarnera.
Pur nella maggiore semplicità degli interni civili rispetto a quelli delle chiese, le decorazioni barocche risultavano così elaborate da richiedere tempi molto lunghi per la loro fattura. Molti pur possedendo un palazzo in stile barocco, decoravano la casa con uno stile molto più semplice. I pochi che realizzarono le camere e i saloni in stile barocco, si ritrovarono, una volta ultimata l’opera, in pieno stile neoclassico, chiamato "Pompeiano" . Ne è esempio il famoso Palazzo Aiutamicristo a Palermo, che presenta una mistura di più stili e autori.

Le pareti erano rivestite da specchi, inseriti in cornici dorate, che si alternavano sia a quadri, ritratti di famiglia e dipinti di ninfe e pastorelle arcadiche altrettanto incorniciate, sia da candelieri a parete. I soffitti invece erano molto alti ed affrescati (come il soffitto della sala da ballo di palazzo Aiutamicristo, affrescato da Giuseppe Cristadoro), con enormi lampadari pendenti di Murano.
Grande importanza assunsero i lavori a stucco nel Barocco, in quanto la filosofia dello stile lo vedeva come tridimensionale, in un rapporto tra il soffitto e le pareti, o tra espressioni artistiche diverse, cioè architettura, scultura e pittura.
I mobili barocchi, adorni e dorati, spesso con  ripiani superiori in marmo, erano posizionati sulle pareti della sala, montati magari tra uno specchio incorniciato ed un altro. Al centro, era visibile il pavimento con motivi decorativi in marmo, o più spesso in ceramica. I mobili, in quanto tali, spesso venivano spostati da una stanza all’altra a seconda la necessità, anche se, per alcuni, la realizzazione era stata commissionata per un accostamento particolare.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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