Si pensa che generalmente i
palazzi nobiliari in Sicilia siano un
insieme di sale bellissime e costosissime,
comprendenti grandi e piccoli saloni, con
un salone grandissimo (la sala più
importante dell’abitazione) utilizzato
spesso come sala da ballo. Questo ordine
di grandezza, a parte qualche rara
eccezione, in realtà non lo è in qualità
degli arredi. A parte i salotti
principali, la gran parte della casa era
arredata molto più semplicemente.
L’ampiezza di questi edifici è dovuta
all’enorme numero di persone che vi
lavoravano e abitavano. Oltre che la
famiglia dell’aristocratico, conteneva
normalmente altri parenti più poveri e
membri della famiglia al suo completo,
tutti con stanze o appartamenti più
piccoli nella casa. A questi si
aggiungevano i dipendenti e i servi
inferiori, e spesso era incluso un
cappellano o confessore privato, un
maggiordomo, la governante, il segretario,
l’archivista, il contabile, il
bibliotecario, un portiere che aprisse
agli ospiti in visita alla famiglia.
Secondo la tradizione siciliana era
obbligo d’onore ospitare i diversi
viaggiatori stranieri che passavano per il
paese. Il salone barocco aristocratico
più famoso è probabilmente la Galleria
degli Specchi di Palazzo Gangi a Palermo,
selezionata dal regista Luchino Visconti
per il film "Il Gattopardo". Purtroppo la
Galleria è uno dei pochi ambienti del
palazzo decorati in stile barocco: il
resto della casa fu ristrutturato e
riarredato in tardo stile
neoclassico dalla proprietaria Marianna
Valguarnera. Pur nella maggiore
semplicità degli interni civili rispetto a
quelli delle chiese, le decorazioni
barocche risultavano così elaborate da
richiedere tempi molto lunghi per la loro
fattura. Molti pur possedendo un palazzo
in stile barocco, decoravano la casa con
uno stile molto più semplice. I pochi che
realizzarono le camere e i saloni in stile
barocco, si ritrovarono, una volta
ultimata l’opera, in pieno stile
neoclassico, chiamato "Pompeiano" . Ne è
esempio il famoso Palazzo Aiutamicristo a
Palermo, che presenta una mistura di più
stili e autori.
Le pareti erano rivestite da
specchi, inseriti in cornici dorate, che
si alternavano sia a quadri, ritratti di
famiglia e dipinti di ninfe e pastorelle
arcadiche altrettanto incorniciate, sia da
candelieri a parete. I soffitti invece
erano molto alti ed affrescati (come il
soffitto della sala da ballo di palazzo
Aiutamicristo, affrescato da Giuseppe
Cristadoro), con enormi lampadari pendenti
di Murano. Grande importanza assunsero
i lavori a stucco nel Barocco, in quanto
la filosofia dello stile lo vedeva come
tridimensionale, in un rapporto tra il
soffitto e le pareti, o tra espressioni
artistiche diverse, cioè architettura,
scultura e pittura. I mobili barocchi,
adorni e dorati, spesso con ripiani
superiori in marmo, erano posizionati
sulle pareti della sala, montati magari
tra uno specchio incorniciato ed un altro.
Al centro, era visibile il pavimento con
motivi decorativi in marmo, o più spesso
in ceramica. I mobili, in quanto tali,
spesso venivano spostati da una stanza
all’altra a seconda la necessità, anche
se, per alcuni, la realizzazione era stata
commissionata per un accostamento
particolare.
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