Come tutte le mode, anche
il Barocco fu abbandonato a favore
di un nuovo stile. Avendo la
Sicilia (che dal 1735
ufficialmente fu denominata Regno
di Sicilia) maggiori contatti con
il Regno di Napoli di Ferdinando
IV, si iniziò ad importare cultura
e costumi dalla città partenopea,
che, a sua volta si collegava con
la cultura francese e le sue
innovazioni. Dalla Francia alla
fine del secolo XVIII arrivò non
solo la cultura, ma anche
Napoleone e le sue idee. Nel 1798
e 1806 il Re fu costretto due
volte a fuggire da Napoli in
Sicilia. Solo l’arrivo di un
contingente cospicuo di militari
inglesi (di 17.000 soldati) bloccò
una possibile occupazione francese
dell’isola.
Con la nuova
riscoperta delle vestigia
classiche, soprattutto greche e
romane, con i primi scavi di
Pompei ed Ercolano, molti furono i
viaggiatori che visitarono
l’Italia e in particolare la
Sicilia. L'architetto francese
Léon Dufourny venne in Sicilia tra
il 1787 e il 1794 per studiare e
disegnare gli antichi templi Greci
sull'isola. Lo stile che egli
portava da Parigi era chiaramente
il neoclassicismo, tra l’altro
estratto direttamente dai templi
siciliani. Tra le opere di
Dufourny vi è il "Tempio
dell'Ingresso" (del 1798) del
Giardino Botanico di Palermo, che
fu il primo edificio in
Sicilia basato sull'ordine Dorico
greco (quello dei templi di
Agrigento). Tra gli amici
architetti siciliani del Dufourny
vi era quel Giuseppe Marvuglia che
nel 1784 aveva progettato Palazzo
Riso-Belmonte. L’edificio,
costruito intorno ad un cortile
porticato barocco,
armonizzava il Barocco ad elementi
Palladiani. Sulla facciata
principale del Palazzo erano
presenti grosse ma semplici
colonne d'ordine ionico, accanto a
finestre coronate da lineari
frontoni classici. Gli elementi
barocchi, ancora presenti,
assumono un profilo molto più
lineare. Altri edifici del
Marvuglia mantengono la costante
della fusione tra elementi
Barocchi ed elementi Palladiani,
portando la sua architettura a
somigliare al Barocco popolare
dell’inizio del XVII secolo in
Inghilterra. La Chiesa di San
Francesco di Sales del Marvuglia,
è esempio di un’interpretazione
all’inglese. La somiglianza porta
a pensare a Blenheim Palace
dell’architetto inglese Sir John
Vanbrugh. Dopo il periodo di
transizione, il Neoclassicismo
prese piede nell’isola. Poiché le
risorse cominciavano a
scarseggiare il nuovo stile venne
applicato in edifici pubblici e
civili. Tra gli esempi eclatanti
vi è l'Orto Botanico di Palermo.
Anche l’architetto Andrea
Giganti, che pure aveva
partecipato alla grande stagione
del Barocco Siciliano, si convertì
al nuovo stile, componendo a
Bagheria, ispirato all’architetto
francese Ange-Jacques Gabriel, la
Villa Galletti. Quasi
paradigmatica fu la costruzione di
Palazzo Ducezio a Noto, su
progetto di Vincenzo Sinatra.
Iniziato nel 1746, presenta il
piano terreno con portici in stile
pienamente barocco. Nella
necessità di aggiungere
successivamente un piano superiore
questo fu realizzato, invece, in
stile totalmente neoclassico.
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