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IL BAROCCO ROMANO E SICILIANO
 

  IL BAROCCO ROMANO
     
     

Il barocco, gusto “stravagante e bizzarro”

 

La nuova espressività barocca

 

L’urbanistica di Sisto V a Roma

 

Vecchie tipologie ma nuovi linguaggi


Il barocco romano, da Della Porta al Bernini
 

Il barocco romano, da Borromini a Pietro da Cortona

 
  IL BAROCCO SICILIANO
   
Nel Val di Noto, un capolavoro corale
 

Le prime avvisaglie del Barocco in Sicilia


Dalla tragedia alla bellezza assoluta

 

Gli architetti siciliani del “miracolo”


Il Barocco Siciliano in tutta la sua pienezza

 

Il Barocco e le sue Chiese spettacolari

 

Il Gattopardo intraprendente del Settecento

 

Sbiadisce la “joie de vivre” di un’epoca eroica

 

Il lento declino economico e morale

 
 
   
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Il barocco fu per molto tempo considerato uno stile pessimo e di cattivo gusto. A sanzionarlo furono gli artisti del neoclassicismo. Le loro linee guida derivavano dal riferimento al classicismo rinascimentale e al classico storico, cioè greco e romano, stili antichi che vennero ritrovati e presi ad esempio nel Settecento. Il movimento architettonico e culturale aveva, ovviamente alla base il pensiero razionale degli illuministi, i quali bocciarono, non solo lo stile precedente, il barocco, ma anche tutto il medioevo, periodo storico, per loro “buio ed oscuro”.

In realtà il barocco aveva, al contrario, delle precise regole, anche se non cartesiane. Esso, principalmente, utilizzava non linee rette, ma curve. Queste potevano essere ellissi, spirali o curve spesso  policentriche. L’andamento sinuoso ingannava, a volte, l’occhio  dell’osservatore, e si prestava, con l’uso del buio e dell’ombra, a “vibrare” con la luce, che aumentava, così, la complessità dello spazio architettonico (a volte indecifrabile subito). Gli architetti del barocco plasmavano lo spazio, unendo scultura, pittura, decori e stucchi, in una ricerca di luci e ombre, che creava sorpresa e meraviglia nel visitatore. Era, se vogliamo dirla così, uno stile “emotivo ed emozionante”.
Durante il ‘600, il periodo dell'assolutismo, la necessità di strabiliare, portò, inoltre, ad una forte decoratività, che si riscontra, soprattutto, nell’arredo mobile e fisso delle abitazioni aristocratiche.
In Europa, l’applicazione dello stile barocco non fu univoca. In molti casi differisce dalla “regola”, tanto che, spesso, si può parlare di classicismo barocco, a causa di un diverso mix con l’architettura classica del passato.

Il barocco nacque a Roma. Alcuni studiosi indicano in Michelangelo stesso il precursore del movimento barocco. Ne intravedono gli sviluppi nel vestibolo della Biblioteca Laurenziana e nel poderoso cornicione di Palazzo Farnese. Se così fosse, gli architetti barocchi della prima ora si rifecero allo stesso Michelangelo, solo dopo, però, la fine della corrente manierista. Il barocco romano, che ebbe il suo picco tra il 1630 ed il 1670, si diffuse successivamente in Italia e poi in tutt’Europa.
Nel XVII secolo, lo stile rococò è spesso considerato l’ultima fase del barocco. Questo, a Roma, ebbe termine, quando fu preso ad espirazione il neoclassicismo e le sue opere realizzate a Parigi.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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